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Coronavirus, da lunedì cinque regioni in zona arancione

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus
a) Cambia nuovamente le geografia delle ‘zone’.
Dall’11 gennaio Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto saranno in fascia arancione, mentre il resto dell’Italia in area gialla, lo annuncia il Ministero della Salute;
b) L’UE ha prenotato altre 300 milioni di dosi del vaccino anti-COVID di Pfizer-BioNTech, annuncia la presidente della Commissione europea von der Leyen;
c) Il Regno Unito certifica 68.053 nuovi casi in 24 ore: è il numero più alto dall’inizio dell’emergenza.

Cronaca nazionale/ Multato per la partitella d’oratorio, il parroco chiede di non pagare e invoca i Patti Lateranensi

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La legge è uguale per tutti? Non proprio, secondo alcune persone.
Multato per una partitella all’oratorio, chiede di non pagare perché «il Dpcm per noi non vale». In una parrocchia di Chivasso, nel torinese, un prete ha chiesto di non pagare i 373 euro della sanzione dovuta per violazione delle norme anti Covid per aver concesso ai suoi ragazzi una partitella di pallone durante l’intervallo del catechismo.
Assistito da un avvocato, il parroco si è rivolto al prefetto di Torino invocando i Patti Lateranensi.
La notizia su il quotidiano La Stampa. Aspettiamo di sapere come andrà a finire.

Roma/ Si rifugia in un campo Rom e sferra calci e pugni agli agenti, arrestato

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Attimi di tensione, ma alla fine il sospettato è stato fermato. Inseguito dalla polizia, ha cercato rifugio all’interno di un campo nomadi, ma è stato raggiunto e arrestato dagli agenti. Lo riferisce il Messaggro.it.
Alla loro vista, l’uomo aveva invertito la marcia fuggendo ad alta velocità nelle strette vie di passaggio all’interno dello stesso campo.
Raggiunto dai poliziotti aveva provocato una violenta colluttazione sferrando calci e pugni. Bloccato, è stato accompagnato presso il commissariato. Arrestato dovrà rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
I due agenti, hanno dovuto far ricorso alle cure mediche; per loro sette giorni di prognosi.

Coronavirus, impenna il numero dei deceduti

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E’ da sempre il dato che più di tutti desta preoccupazione e paura; è quello dei deceduti da Coronavirus in Italia.

Leggendo il bollettino di oggi con i dati del Ministero della Salute, la preoccupazione sale.
I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 17.533 con 140.627 tamponi; purtroppo sono ben 620 i morti (ieri erano stati 414).

Cronaca nazionale/ Vaccinato a 103 anni, offeso dagli ‘haters’

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Quando gli insulti sulla rete sono vergognosi. Dopo aver ricevuto nei giorni scorsi il vaccino a 103 anni in una Rsa del Mugello, “nonno Basilio”, su internet e social è stato oggetto di attacchi da parte degli haters.
Per gli odiatori, come riporta La Nazione, il più anziano vaccinato in Toscana, quella dose doveva lasciarla a qualcun altro perché è «inutile» vaccinare un 103enne.
Lui, che ha conosciuto la sofferenza della guerra e della deportazione, non ha dato peso alla polemica, dimostrando grande dignità.

foto di repertorio

Cosenza/ Noto professionista si suicida gettandosi dalla finestra

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Una comunità sotto shock alla notizia che un noto professionista, un medico, si è suicidato lanciandosi dal balcone della casa in cui viveva con la famiglia.

Sposato con una collega, aveva 56 anni ed aveva un ruolo importante nell’Azienda ospedaliera di Cosenza che nei giorni scorsi aveva organizzato le fasi della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 negli ospedali di Cosenza e Rogliano.

Sembra che soffrisse di depressione.

foto di repertorio

Sviluppo Rurale: nel 2020 erogati oltre 3 miliardi di euro alle imprese agricole

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Ammontano ad oltre 3 miliardi di euro i finanziamenti erogati nell’esercizio 2020 in favore del settore agricolo attraverso i Programmi di sviluppo rurale, cofinanziati dall’Unione europea grazie al Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale).
Interventi rilevanti perché destinati al sostegno di investimenti ed impegni volti ad accelerare il processo di transizione digitale ed ecologica del settore agricolo, in linea con le più recenti indicazioni europee e internazionali in materia di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Dei 20.9 miliardi di euro complessivamente disponibili per l’intero periodo 2014-2020, oltre un quarto (27.3%) è destinato al sostegno di investimenti in favore delle imprese agricole ed agroalimentari che intendono introdurre innovazioni nei processi produttivi; il 22.1% delle risorse è destinato al sostegno delle imprese agricole che mettono in atto impegni particolarmente virtuosi dal punto di vista ambientale (in particolare agricoltura biologica, con quasi il 10% delle risorse programmate); il 7.8% dei fondi è riservato alle imprese agricole che operano in aree montane e svantaggiate, il 7.1% è finalizzato al sostegno dei giovani che desiderano avviare nuove attività imprenditoriali nel settore agricolo, mentre il 7.0% dei fondi è destinato a misure di gestione del rischio, per indennizzare gli agricoltori danneggiati da calamità naturali conseguenti ai cambiamenti climatici. Alle altre misure dei Programmi di sviluppo rurale sono assegnate quote via via decrescenti, i cui dettagli sono riscontrabili consultando il sito della rete rurale, al link: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/21981.

Complessivamente, alla fine del 2020, sono stati utilizzati 12.1 miliardi di euro (58%) dei fondi assegnati all’Italia l’intero periodo 2014-2020, ammontanti come detto a 20.9 miliardi di euro. Gli altri 9 miliardi potranno essere utilizzati nei prossimi 3 anni.
Si conferma quindi stabile il trend di spesa degli ultimi anni nel settore dello sviluppo rurale, sempre al di sopra dei 3 miliardi di euro l’anno: 3.19 miliardi nel 2018; 3.03 miliardi nel 2019; 3.05 miliardi nel 2020.
Ottime le performances della Provincia autonoma di Bolzano, del Veneto e della Valle d’Aosta, con un avanzamento complessivo della spesa, rilevata sull’intero periodo, rispettivamente pari al 78.3%, 69.5% e 67.4% della dotazione assegnata. I ritardi maggiori si riscontrano a carico di alcune Regioni del Sud. Permangono problemi di spesa a carico del Psr Puglia.

Allergie da pollini, online la scheda di un progetto per la tutela della salute

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Costruire un modello integrato di monitoraggio delle esposizioni ambientali legate ai cambiamenti climatici e di sorveglianza sanitaria degli effetti sulla salute e sviluppare materiali informativi per ogni gruppo a rischio, tra cui i lavoratori, delineando sia i rischi di salute ad ogni fattore ambientale, sia le raccomandazioni per la prevenzione. Sono questi gli obiettivi del progetto Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie 2016 (Ccm) del Ministero della salute, a cui ha partecipato il Laboratorio rischio agenti biologici del Dimeila dell’Inail insieme all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con il coordinamento scientifico del Dep Lazio (Dipartimento di epidemiologia Ssr Regione Lazio – Asl Roma 1). Nella scheda informativa disponibile sul sito dell’Istituto un focus sulle attività realizzate.

L’importanza di un approccio multidisciplinare e condiviso. Le patologie allergiche occupazionali sono problemi importanti di salute pubblica e circa il 15% dell’asma tra gli adulti ha un’origine occupazionale. Le allergie da pollini rappresentano condizioni multifattoriali che necessitano di un approccio integrato, multidisciplinare e condiviso, prendendo in considerazione i fattori di esposizione ambientali di origine fisica, chimica, biologica, nonché i co-fattori in grado di modulare gli effetti, le condizioni fisiopatologiche di ciascun individuo e la capacità di risposta individuale. Il progetto si è avvalso del modello, operativo in 34 aree urbane, del Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, avviato nel 2005 dal Ministero della Salute. Una delle attività è stata la raccolta dei dati pollinici di serie storiche. Inoltre, è stata effettuata la mappatura dei centri aerobiologici presenti sul territorio per il monitoraggio in tempo reale delle concentrazioni polliniche a livello nazionale e, in una fase pilota, è stata avviata una collaborazione con i centri sanitari allergologici di alcune città.

Fondamentali la formazione e l’informazione dei lavoratori. Nel corso delle attività di monitoraggio dei pollini condotte in ambienti di lavoro outdoor e indoor, è emerso come alcuni fattori, quali il numero e le azioni degli occupanti, siano associati a maggiori concentrazioni di tali biocontaminanti nel corso dei giorni e delle ore lavorative. Per quanto riguarda, invece, la gestione integrata del rischio occupazionale, le indicazioni principali riguardano l’individuazione delle categorie di lavoratori potenzialmente esposti, la suscettibilità individuale dei soggetti e l’adozione di interventi comportamentali che possano aumentare la percezione del rischio. Da favorire partecipazione, informazione e formazione dei lavoratori. Ulteriori risultati sono in fase di elaborazione e saranno oggetto di materiale scientifico e divulgativo sull’esposizione pollinica presente nei diversi ambiti lavorativi indirizzato, in maniera più specifica, a lavoratori, datori di lavoro e altri attori della prevenzione.

Commercio/ Saldi , il Codacons: “Saranno un flop clamoroso”

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I saldi di fine stagione si riveleranno un flop clamoroso, con una contrazione media delle vendite del -20% rispetto allo scorso anno, e punte del -50% in alcune città del sud Italia. Lo afferma il Codacons, che boccia l’eccessivo ottimismo dei commercianti in tema di sconti di fine stagione.
“Ad incidere sull’andamento dei saldi non sarà solo il Covid, che ha impoverito le famiglie e allontana una consistente fetta di cittadini da negozi e centri commerciali, ma le profonde modifiche nelle abitudini di acquisto dei consumatori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Oggi è possibile acquistare a prezzi scontati tutto l’anno attraverso il web, e i numeri dell’Istat sulle vendite al dettaglio vedono l’e-commerce registrare crescite record a due cifre. L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato come i saldi di fine stagione non siano più un appuntamento atteso dai consumatori, al punto che gli acquisti durante il periodo di sconti hanno registrato riduzioni costanti negli ultimi 10 anni”.
“Per tale motivo chiediamo al Governo di abrogare la normativa sui saldi di fine stagione, liberalizzando il settore almeno per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, in modo da consentire ai negozianti di applicare sconti anche al di fuori delle strette maglie della legge sui saldi, e concorrere ad armi pari con l’e-commerce” – conclude Rienzi.

Come ogni anno, infine, il Codacons diffonde il decalogo con i 10 consigli d’oro per evitare fregature durante i saldi e fare acquisti in tutta sicurezza:

1) conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E’ improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.

3) girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.

4) consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) attenzione agli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6) servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7) negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

Napoli/ Si apre una voragine nel parcheggio dell’Ospedale del Mare

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Paura a Napoli, ma per fortuna nessun danno. Un’ampia voragine si è aperta nel parcheggio dell’Ospedale del Mare di Ponticelli, nella periferia est della metropoli. Come riferisce Tgcom non si registrano persone ferite o coinvolte, anche se alcune autovetture sono finite nella cavità, ma evidentemente erano senza passeggeri.

Testimoni parlano idi un boato e del successivo cedimento della strada. Sul posto sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco. Sotto indagine la conduttura dell’ossigeno.

Il Covid Residence dell’ospedale è stato evacuato in via cautelativa.

La voragine è di circa 2000 metri quadrati per una profondità di circa 20 metri. (foto di repertorio)