Home Blog Page 1738

Salerno/ ‘Motobefana biker 2021’, la solidarietà corre sulle due ruote

0

Si rinnova l’annuale appuntamento della “MotoBefana Biker”, giunta alla 22^ edizione ed organizzata dall’Associazione Free Bikers Quelli Di Sempre, Presieduta da Vincenzo Caso. I soci, gli amici bikers e quanti hanno contribuito alla raccolta dei doni si ritroveranno domenica 10 gennaio 2021 alle ore 9,00 presso la sede M2Moto di Sergio Maddalo alla via Posidonia (nei pressi di Villa Carrara) per una moto passeggiata cittadina per raggiungere alle ore 10 la sede operativa dei Free Bikers alla via Picenza n°138 nel rione Mariconda di Salerno.

Alle ore 11 è prevista la partenza verso l’Ospedale S.Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona – Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, dove saranno consegnati, simbolicamente nelle mani dei dirigenti ospedalieri, i doni ai bambini ricoverati nei Reparti di Pediatria, Chirurgia Pediatrica e alla ludoteca della Radioterapia Pediatrica. Gli operatori sanitari sono, ormai, abituati alla presenza dei free bikers , le cui attività sono pubblicizzate nei programmi del nosocomio salernitano, ma sarà una sorpresa per le famiglie presenti nei reparti. Come ogni anno gli amici dei moto club di Lamezia Terme e Praia a Mare, con l’immancabile pensiero per il caro Nuccio Iantorno, oggi non più tra noi, ma sempre in sella con noi, si sono prodigati nel far giungere quanto è stato raccolto dai loro associati. Dopo la sosta nell’area ospedaliera il gruppo dei bikers proseguirà verso il Centro di Accoglienza dell’Associazione “L’Abbraccio” (via Fresa – S.Leonardo) per la consegna di tutti i beni di prima necessità raccolti per i bambini assistiti dalle cooperative sociali.

Sarà il momento conclusivo per lo scambio di auguri. Si ringraziano tutti i gesti benefici e volontari che hanno permesso la realizzazione del momento solidale attraverso l’iniziativa “In moto per la vita”, ma, soprattutto, i dirigenti ospedalieri, come il dr. Angelo Gerbasio, e il primario, dr. Rosario Pacifico, che con la loro sensibilità e disponibilità permettono l’annuale consegna dei doni.

Reggio Calabria/ Travolto da un’auto guidata da un minorenne, muore un 37enne straniero

0
FOTO DI REPERTORIO

Una tragedia assurda, purtroppo con una vittima. E’ accaduto a Reggio Calabria. Un uomo di 37 anni, di nazionalità marocchina proprietario di un negozio di parrucchiere in città, è stato travolto ed ucciso da un’autovettura guidata da un 17enne, con a bordo altri tre giovanissimi.
Era a piedi ed è stato travolto in prossimità di una curva proprio mentre parlava al telefono.
Le forze dell’ordine hanno subito fermato il minorenne che era alla guida dell’auto, ovviamente senza patente. Ora sarà sottoposto a procedimento giudiziario. (foto di repertorio)

Ristorazione/ La Coldiretti: “ A san Silvestro persi 500 milioni di euro”

0
FOTO DI REPERTORIO

Le disposzioni governative di fine anno con l’attribuzione della zona rossa in tutta Italia, pur doverose, hanno generato un danno economico ingente alal ristorazione ed all’indotto.

Si calòcola che solo per il San Silvestro la ristorazione abbia avuto una penalizzazione stimata intorno ai 500milioni di euro, sulla stima delle presenze in ristoranti, alberghi e agriturismi, durante il il Veglione di fine anno del 2019.

I dati sono della Coldiretti.

Vino/ La cooperazione tiene grazie alla grande distribuzione

0
FOTO DI REPERTORIO

Il mondo del vino si appresta a chiudere il 2020 in territorio negativo; ma nel quadro nefasto c’è anche qualche buona notizia, che riguarda nello specifico il mondo della cooperazione.
Questa può registrare, tra l’ottimo 2019 ed il calo del 2020, una sostanziale tenuta. Il motivo è che ha lavorato molto con la grande distribuzione, italiana ed estera, che non ha patito gli effetti della pandemia.
Questa è la storia, tra gli altri, di Cantina di Soave, Moncaro, Caviro, Mezzacorona, Cavit, Vecchia Cantina di Montepulciano, Terre Cevico e Cantina di Valpolicella Negrar.

Cronaca nazionale/ Noto ristoratore trovato cadavere nel cortile di casa, confessa il figlio

0
FOTO DI REPERTORIO

Alla fine il ‘giallo’ sul decesso di un noto ristoratore, ha trovato soluzione. Il cadavere di un noto ristoratore è stato rinvenuto a Dalmine (Bergamo),nella sua proprietà. Aggredito e colpito alla testa; l’uomo è morto sul colpo. L’identità è riportata dall’Eco di Bergamo, che parla di evidenti ferite alla testa; il ritrovamento nel cortile della sua abitazione nei pressi del ristorante che gestiva insieme alla famiglia.

Era stato anche segretario provinciale a Bergamo della Lega.

E’ dell’ultim’ora la notizia in base alla quale avrebbe confessato il figlio; la tragedia sarebbe avvenuta al termine di un litigio.

La riflessione/ È possibile licenziare chi si rifiuta di fare il vaccino?

0
FOTO DI REPERTORIO

L’argomento alquanto interessante è diventato il tema dominante in Epoca di pandemia, diversi giuristi hanno disquisito sulla materia, di una certa rilevanza ,qualora l’adesione alla vaccinazione fosse troppo bassa, specie tra categorie di lavoratori considerate più esposte, settore pubblico e dei servizi essenziali;  scuola, ospedali, trasporti. Il giurista Pietro Ichino, con un’intervista al Corriere della Sera è intervenuto per prima, sostenendo la tesi del possibile licenziamento. Secondo Ichino, rendere il vaccino obbligatorio contro il Covid “non solo si può, ma in molte situazioni è previsto e diventerà ragionevole imporre questa misura, finché l’epidemia di Covid sarà in corso”. L’articolo 32 della Costituzione dice che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge, ma, se il rifiuto alla vaccinazione mette a rischio la salute di altre persone, questo rifiuto “costituisce un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro” percui, “finché c’è un rischio apprezzabile di contagio, il datore di lavoro può condizionare la prosecuzione del rapporto alla vaccinazione. E altrettanto possono fare le compagnie aeree, i titolari di ristoranti, o di supermercati”. L’articolo 2087 del codice civile obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure suggerite da scienza ed esperienza, necessarie a garantire la sicurezza fisica e psichica delle persone che lavorano in azienda.

Altri interventi, arricchiscono la discussione, teorica, perché il vaccino è facoltativo e la campagna vaccinale è ancora al livello “simbolico”. Raffaele Guariniello ex magistrato esperto di sicurezza sul lavoro afferma: “Attualmente non è possibile costringere un lavoratore a sottoporsi a vaccinazione, ma se non lo fa va può essere destinato ad altra mansione”.

“Se l’infermiere della Rsa non si vaccina, non sarà più idoneo, l’art. 279 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico [il Covid-19], da somministrare a cura del medico competente”, pertanto, dal momento in cui è a disposizione il vaccino, il datore di lavoro è tenuto a metterlo“ a disposizione” dei dipendenti privati e pubblici, “la stessa norma impone al datore di lavoro l’allontanamento temporaneo del lavoratore in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente” solo “ove possibile”, se la ricollocazione non è compatibile con l’assetto organizzativo “il datore di lavoro è obbligato a predisporre misure organizzative per tutelare il lavoro, ma se questo non è possibile si rischia la rescissione del rapporto di lavoro”.

Insomma potrebbe profilarsi una giusta causa di licenziamento per il lavoratore che rifiuta la vaccinazione.

“La sorveglianza sanitaria non serve solo a tutelare il singolo lavoratore ma anche tutti gli altri. La Corte Costituzionale lo ha ribadito più volte: la tutela della salute è un diritto dell’individuo e un interesse della collettività”.

L’avvocato Gabriele Fava ritiene la questione è complessa, ed esige necessariamente un bilanciamento fra diversi interessi tutti garantiti dalla Costituzione: il diritto alla salute individuale, la limitazione dei trattamenti sanitari obbligatori a quelli definiti tali da apposita norma di legge, la tutela della salute pubblica (art.32), la libertà d’impresa (art. 41). L’art. 2087 del codice civile impone al datore di lavoro l’obbligo di porre in essere tutte le misure necessarie ai fini della salvaguardia di un ambiente di lavoro sicuro e salubre, tra le quali, senza dubbio, rientra il vaccino anti Covid-19. La sentenza n. 258/1994 della Corte Costituzionale, osserva Fava, stabilisce un orientamento volto a contemperare il diritto alla salute del singolo con il diritto alla salute della collettività.

“Un provvedimento normativo, volto a imporre uno specifico trattamento sanitario, può essere prescritto unicamente laddove lo stesso trattamento sia diretto non solo a migliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale”.

Quindi, serve prima una legge improntata a tali principi, in secondo luogo, la concreta possibilità di licenziare il dipendente che rifiuta il vaccino è relativa alle condizioni di lavoro. Se in certi ambienti la somministrazione dei tradizionali Dpi può essere sufficiente, in altri ambienti caratterizzati da un rischio più elevato di contagio (strutture sanitarie, scuole) “il trattamento vaccinale potrebbe rivelarsi il presidio maggiormente idoneo ad escludere il rischio di contagio con conseguente possibilità di sanzioni disciplinari per i lavoratori i quali rifiutino di sottopor visi”.

“La possibilità di trattamenti sanitari obbligatori è prevista dalla Costituzione, ma richiede una legge”, è chiaro il nuovo presidente della Corte Costituzionale, Giancarlo Coraggio, per fare una legge o un decreto legge, “in primo luogo, serve la certezza dei dati scientifici, in secondo luogo, è necessaria l’accertata indispensabilità, per la tutela della salute e della vita dei cittadini, di un così pervasivo intervento.

Per adesso insomma l’obbligo è “morale”, e quindi un licenziamento per giusta causa del dipendente che rifiuta il vaccino andrebbe incontro a qualche problema. Ma in futuro la situazione potrebbe evolversi.

Conclusione: serve, prima, una legge sull’obbligatorietà del vaccino.

Alfredo Magnifico

Cucina e dintorni/ Le cotture: spartiacque tra nuova e vecchia cucina

0

di Stefano Manocchio*
L’argomento odierno è tra quelli meno trattati nei dibattiti televisivi e, quindi, quasi del tutto privi di casistica televisiva. Siamo cresciuti con la cucina tradizionale, che fondava (e fonda ancora) le basi su pochi ingredienti di qualità o anche poveri, affidando a lavorazioni sempre uguali, ma ‘arricchite’ dalla manualità e conoscenza dei passaggi tramandata da generazione in generazione. Fondamentalmente è divisa tra cottura ad acqua, pietanze in umido, fritture e cucina arrosto, più alcune varianti nel tempo, come il bagnomaria.
L’avvento della cucina ‘moderna’ e della comunicazione mediatica ha portato alla ribalta, anche in Italia, le tecniche più disparate, comprese quelle di altre tradizioni: tempura, al vapore, cucina molecolare, sotto vuoto e ad approfondirne altra, come la gratinatura e l’affumicatura. Ora tutta questa varietà di tecniche, ognuna con tempi e caratteristiche proprie e non facilmente contaminabili, riporta allo scontro classico tra metodi tradizionali, o ‘antichi’ ed innovativi, o moderni; due scuole di pensiero che volte s’incontrano, ma molto più spesso si scontrano.
Il cuoco moderno, ma anche l’appassionato di cucina, deve superare queste divisioni e lo può fare solo in una maniera: studiando molto e bene sia il moderno che l’antico e dando sfogo alla fantasia ed alla curiosità per promuovere forme di rivisitazione delle cotture e delle pietanze. In questo modo la cucina porterà sempre qualche elemento di novità, senza stravolgere la base di partenza e rimarrà ‘viva’. Che, alla fine, è quello che conta.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Capra con cipolle e peperoni. Pulire e tagliare la carne a tocchetti eliminando il grasso, e farla marinare con un trito di prezzemolo, maggiorana, rosmarino e vino e tenerla per qualche ora, girandola più volte. Farla cuocere in casseruola per 30 minuti con abbondante acqua salata, poi passare i bocconcini di carne in un tegame con olio bollente, con lardo e cipolla affettata, facendo sfumare del vino. Aggiungere pomodorini ed altra cipolla, poi peperoncino piccante e coprire, abbassando la fiamma; nel frattempo far soffriggere i peperoni e poi aggiungerli alla carne. Alla fine servire in tavola con fette di pane abbrustolito.
*giornalista appassionato di cucina

Coronavirus/ A Capodanno tremila multe per mancato rispetto delle misure anti-Covid

0
FOTO DI REPERTORIO

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Multe a raffica a testimonianza di un livello di trasgressione alto, contro le regole di sicurezza anti-Covid.
Tra il 31 dicembre e Capodanno sono stati sanzionati 173 esercenti e 2.837 persone per non aver rispettato le restrizioni.
Lo fa sapere il ministero dell’Interno;
b) A causa della pandemia gli impianti sciistici non riapriranno fino al 18 gennaio, come si legge in un’ordinanza del Ministro della Salute Speranza;
c) Nel Regno Unito si registra un nuovo record giornaliero di contagi: sono 57.752.

foto di repertorio

Coronavirus, Pregliasco: “La terza ondata ci sarà”

0

Sembrerebbe una previsione catastrofica, ma va presa con grande attenzione perché viene da un esperto. La terza ondata del Covid è praticamente sicura, almeno a detta di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università statale di Milano, in un’intervista a La Stampa in cui spiega che “l’anno nuovo non promette bene. I numeri di questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata”.
E ancora: “Gli ultimi dati dimostrano la stanchezza del lockdown, ma ora la curva rallenta troppo lentamente per cui è urgente intervenire con nuove misure”.

Sicilia/ festa privata senza rispetto delle regole, si contano già 58 positivi al Covid

0
FOTO DI REPERTORIO

Continuano le trasgressioni alle norme di sicurezza anti-Covid: e le conseguenze a volte sono pesanti.
Una festa privata in un locale di Nicosia, in provincia di Enna, avrebbe provocato un focolaio di Covid tra i partecipanti che provenivano da Capizzi, un paese vicino di quasi tremila abitanti sui Nebrodi, in provincia di Messina.
In tutto 58 sono risultate positive; si registra anche un deceduto (ma si tratta di capire se in conseguenza all’assembramento della festa o meno), ma ci sono ancora 25 tamponi di cui si attendono i risultati.

Si sta ora cercando di tracciare la rete dei contatti.
Non tutte le persone che hanno ricevuto conferma dell’infezione avevano preso parte al festino illegale, ma tra queste ci sono anche contatti diretti di persone che vi avrebbero partecipato e che, una volta tornate a casa, hanno contagiato i contatti più stretti.