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Navigazione/ Meno 90% i passeggeri via mare, più gravi del previsto i danni da Covid

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Un vero e proprio collasso nel turismo via mare, con una diminuzione di oltre il 90% nel numero dei passeggeri transitati attraverso i principali porti italiani e con una flessione da 5000 a circa 400 nel numero delle toccate di navi bianche negli scali del Paese. A denunciare gli effetti di questo crack che ha fatto precipitare il traffico passeggeri via mare ai livelli del 1993, allungando ombre tutte da diradare anche sul 2021, è Federagenti: le agenzie marittime con ruolo prevalente in questo settore, così come nel traffico passeggeri su navi traghetti e nel mercato dei grandi yacht, sono ormai sull’orlo del baratro con una perdita di fatturato superiore al 90%, con il blocco dei licenziamenti, con il mancato inserimento del loro Codice Ateco nella lista degli aventi diritto ai ristori e con una prospettiva di due o tre anni nei quali si dovrà combattere una vera e propria battaglia per recuperare le posizioni perdute.

Con la sola applicazione della cassa integrazione, la sopravvivenza di molte imprese è a serio rischio e la maggioranza dei dipendenti di queste agenzie marittime rimarrà fuori dal ciclo produttivo con una conseguente perdita di know-how e un’erosione nel patrimonio di relazioni che rappresenta da sempre l’elemento di forza per le imprese del settore. Si è poi innescato un effetto domino con pesante incidenza su quell’attività di marketing territoriale che da sempre le agenzie marittime e quelle di incoming crocieristico o nautico svolgono a favore dell’intero settore turistico italiano. Di qui la necessità – sottolinea Federagenti – di un intervento mirato di ristori che renda possibile la sopravvivenza di questo patrimonio di imprese e un sostegno che consenta proprio a queste agenzie di tornare a svolgere quella funzione di volano nella crescita turistica del Paese.

È chiaro il gravissimo danno socio-economico per il Paese che si potrebbe verificare se qualcosa non cambierà al più presto: oltre alla devastazione, forse irreversibile, di un novero di piccole e medie imprese che vantano una lunga tradizione e un solido ruolo nella spina dorsale del settore marittimo-portuale-turistico, un forte incremento della disoccupazione, che è già a livelli drammatici, specie in alcune aree più disagiate del Paese.

Editoria/ I vigneti di Casa E. di Mirafiore protagonisti del romanzo antropologico “La Vigna Magica” di Piercarlo Grimaldi.

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 La Vigna Magica di Casa E. di Mirafiore, luogo della rinascita di un generoso percorso di postmodernità di tradizione è protagonista del ‘romanzo antropologico’: La Vigna Magica. Le Pietre antropomorfe ritornano a popolare la Langa. Scritto da Piercarlo Grimaldi, Antropologo culturale e già Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il volume si avvale dell’Introduzione di Oscar Farinetti ed è frutto di una complessa indagine, nata dal ritrovamento di due pali di testa di filare, che origina dalla scoperta di una sorprendente tradizione contadina di Langa. Oggi tale magismo rinasce grazie a dodici esemplari di pietra scolpiti da un picapere, che presidiano la sperimentale Vigna Magica di Mirafiore, le cui generose uve hanno dato origine al vino Pietra Magica, interpretazione di come la terra sia parte di un sacro progetto contadino.
I pali da vigna antropomorfi in pietra ritrovati in Langa sono un enigma antropologico sciolto attraverso una lunga e originale ricerca indiziaria. Il libro dà conto della complessa indagine di terreno condotta sugli ultimi due capitesta, ritrovati negli anni Settanta del Novecento, ciò che rimaneva di una erta vigna posta al confine tra la Langa astigiana e cuneese. Una cultura contadina dalle profonde radici magico-religiose aveva scolpito nell’arenaria oltre venti coppie di pali da testa, erigendo un’acropoli sulle più remote colline selvagge, lontane da dio e dai santi, dove non c’è attesa che l’arte popolare esprima una così alta vertigine di stupore e di fecondità della natura. Una memoria/monumento di pietra, un sommerso antropologico che aiuta a capire meglio la storia senza storia delle colline del Piemonte meridionale.
Scrive Oscar Farinetti nel Vermouth introduttivo “Un generoso percorso di postmodernità diretto dall’antropologo Piercarlo Grimaldi che ha raccolto un pezzo importante di tradizione delle colline piemontesi e ha cercato sperimentalmente di coniugare la modernità con la tradizione e verificato sul terreno come il magismo contadino possa essere ancora una risorsa per interpretare il mistero della natura, di come una zolla di terra possa generare un vino che appartiene al magico ordine delle creature totemiche”.
A quarant’anni dal ritrovamento dell’ultima coppia di pali di pietra antropomorfi, maschio e femmina, il vigneto magico ritorna a nuova vita, a presidio di una pavesiana collina mammella della tenuta Casa E. di Mirafiore, a Serralunga d’Alba. Dodici simbolici capitesta, realizzati da Nando Gallo, neo-picapere, che ha lavorato con antica creatività l’arenaria delle colline che vogliono oggi essere partecipi, con la loro presenza magica, di una rinascita della coscienza ecologica della Langa. Un progetto di profonda umanità a partire dalla memoria identitaria del passato, dai saperi orali e gestuali che questa operazione di reinvenzione della tradizione intende rinnovare.
La bottiglia Pietra Magica che origina dalla vigna magica è la più recente produzione, l’ultimo nata in casa Mirafiore: espressione più vera e più sincera di come venisse concepito e interpretato il vino in Langa. Il tempo della campagna richiedeva che il Nebbiolo non venisse vinificato singolarmente ma ripassato sulle bucce di Barbera, macerato a cappello sommerso e affinato un anno in botte grande. Pratiche, saperi tramandati dagli antenati, che nelle vigne di Serralunga d’Alba sono conservati, coltivati, integrati con le conoscenze tecnologiche e scientifiche del presente. La vigna che produce le uve per il generoso vino Pietra Magica è il fortunato esito di un’incantata produzione biologica. Di un’armonica sintesi tra i saperi dell’oralità e della scrittura, generatrice di un vino che dispone di un lessico sensoriale e affettivo inedito, che sussurra racconti di un mondo contadino che avevamo dimenticato, che narra le inspiegabili ragioni per cui è un vino da preferire, da amare. Seimilaseicentosessantasei esemplari, una collezione di sei bottiglie con ogni etichetta portatrice di un magico valore: lo Stupore, la Donna Tribale, la Fertilità Maschile, la Fertilità Femminile, la Sapienza Contadina e il Nutrimento. Le preziose etichette stampate da Eurostampa e ideate dallo studio di design svedese Motherland racchiudono nel loro universo narrativo il mistero della vigna.
 Casa E. di Mirafiore è dunque un areale di tradizione e di modernità in cui tanti tratti di cultura si agglutinano in una ricercata traiettoria postmoderna di Futuro. Una storia che genera da Emanuele Alberto Guerrieri conte di Mirafiore, figlio del primo Re d’Italia, che fonda la casa vinicola nel 1878, una nobile figura di imprenditore contadino che ancora oggi ispira la filosofia della cantina, dal 2018 Azienda Agricola Biologica Certificata, impegnata nella produzione del Barolo e dei grandi vini rossi delle Langhe.
 L’autore del libro, Piercarlo Grimaldi nato nel 1945 a Cossano Belbo, ha imparato il mestiere del sarto da suo padre Cesare ed ha esercitato la professione sino al 1973, quando l’industria dell’abbigliamento ha travolto l’artigianalità del vestire e l’arte di personalizzare identitariamente l’umanità. Una rapsodia del cucire insieme, quella del sarto di campagna, che è anche a fondamento del percorso accademico e di scrittura che ne ha segnato il lavoro di antropologo: è stato professore ordinario di Antropologia culturale e Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Bra. Un percorso di lunga durata che l’ha portato a convincersi che studiare le Langhe non è solo un esercizio utile a comprendere e interpretare il proprio cortile di casa ma anche una traiettoria di studio e di ricerca, un metodo per conoscere criticamente il mondo. La reinvenzione della vigna magica sulle colline di Serralunga d’Alba è l’antropologico esperimento che più di altri gli ha permesso di osservare e comparare come nella postmodernità la tradizione possa diventare una cruciale risorsa innovativa di future speranze.

Agricoltura/ De Sortis (Italmopa): “Registro di carico e scarico cereali e farine, ulteriore ingiustificato aggravio per le aziende molitorie”

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De Sortis

L’emendamento, approvato, al Bilancio di Previsione dello Stato 2021 riguardante il monitoraggio della produzione cerealicola nazionale e dell’acquisto di cereali e sfarinati a base di cereali importati da Paesi dell’Unione europea e da Paesi terzi, costituisce un ulteriore pesante e ingiustificato aggravio amministrativo ed economico per le Aziende operanti nel comparto molitorio nazionale.

Così Italmopa-Associazione Industriali Mugnai d’Italia in merito alla norma che introduce un registro telematico per monitorare le operazioni di carico e scarico per la commercializzazione o la trasformazione di cereali e di sfarinati a base di cereali.

Una norma aberrante, incomprensibile, assunta nella più totale assenza di confronto con le categorie coinvolte e che si pone in palese contrasto con la riconosciuta necessità di maggiore semplificazione, penalizzando in particolar modo l’Industria della prima trasformazione, chiamata a una nuova, duplice incombenza, assolutamente priva di un qualsiasi concreto beneficio per il consumatore” evidenzia Cosimo De Sortis, Presidente Italmopa.

Questa norma, al contrario, alimenta pericolosamente presso lo stesso consumatore la percezione di una carenza di trasparenza nei vari passaggi della filiera, in verità, già pienamente garantita dalla normativa nazionale e comunitaria sull’etichettatura. Si tratta, dunque, di un inutile aggravio economico e amministrativo per le Aziende tenuto conto che le informazioni che saranno utilizzate dal registro telematico sono già coperte da obbligatorietà in quanto oggetto di adempimenti prescritti dalla normativa sulla tracciabilità nell’Industria alimentare e da quella fiscale sulla contabilità di magazzino. La disposizione risulta, peraltro, fortemente discriminatoria poiché l’ambito di applicazione risulta limitato, a livello nazionale, al solo settore cerealicolo, sia perché, a livello internazionale, nessun altro paese comunitario o extra-comunitario presenta una normativa analoga.”

Aver circoscritto il perimetro della norma al settore cereali, la cui produzione risulta strutturalmente deficitaria rispetto al fabbisogno dell’Industria, conferma invece una chiara volontà politica di penalizzare le importazioni, in modo del tutto miope rispetto alle esigenze strutturali del comparto” prosegue De Sortis. “Questa disposizione – unitamente alla recente istituzione dell’elenco importatori presso il Minsalute e alla norma sui prezzi minimi di vendita dei prodotti agricoli – costituisce una preoccupante deriva dirigista dell’economia di settore, che si sta materializzando sotto la regìa di una parte delle rappresentanze sindacali del settore primario e con la complicità di alcuni settori della politica”.

Da un punto di vista generale” conclude De Sortis “non possiamo non stigmatizzare il moltiplicarsi di iniziative che hanno per solo effetto di contribuire, in modo irresponsabile, a danneggiare l’immagine dell’Industria alimentare nazionale, con particolare riferimento a quei comparti costretti a ricorrere alle importazioni di materie prime pur sempre nell’assoluto rispetto della normativa sanitaria vigente. L’Industria molitoria italiana costituisce, da sempre, un settore di assoluta e riconosciuta eccellenza che contribuisce ad alimentare il successo del ‘Made in Italy’ nel mondo grazie alla sua impareggiabile capacità di selezionare e trasformare le migliori varietà di frumento, siano esse di origine nazionale o estera. A tal fine, Italmopa si opporrà in ogni modo ed in ogni sede, anche comunitaria, a tutte quelle misure che dietro la presunta difesa del consumatore celano interessi politici e di categoria diretti a limitare la libertà di approvvigionamento dell’Industria della trasformazione, colpendo i principi di libera iniziativa e di libero scambio”.

Auguri di buone feste dal gruppo Terminus – consulenza, formazione e informazione

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IL GRUPPO TERMINUS AUGURA BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI COLORO CHE SEGUONO LE SUE ATTIVITA’ E GLI HANNO PERMESSO DI DIVENTARE UNA REALTA’ DI RILIEVO, IN CONTINUA CRESCITA, NEL MONDO DELLA CONSULENZA AZIENDALE, DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELL’INFORMAZIONE , ANCHE IN QUESTO PARTICOLARE ANNO SEGNATO DALLA PANDEMIA.

CERTI CHE NEL CORSO DEL 2021, GRAZIE AL VOSTRO SUPPORTO, SAREMO IN GRADO DI OFFRIRE ANCORA DI PIU’ SERVIZI UTILI AI CITTADINI, AI PICCOLI IMPRENDITORIE E ALLA COLLETTIVITA’ TUTTA AUGURIAMO UN SERENO NATALE ED UN FELICE E PROFICUO ANNO NUOVO.

GRAZIE E BUONE FESTE!


Gruppo Terminus:


Terminus Formazione


Terminus Servizi e consulenza


www.informamolise.com

www.negozioterminus.it

Terminus Vino e territorio

Coronavirus/ Rientro a scuola il 7 gennaio: si tratta sulla Dad al 50%

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Il tema è caldo e la scadenza si avvicina.
Governo e Regioni potrebbero trovare un accordo per un rientro a scuola, dal 7 gennaio, con la didattica in presenza per le scuole superiori che salirebbe al 50%.
Sul tema è aperto il confronto tra Roma e i presidenti di Regione, che sembrano puntare a un rientro parziale e più graduale. L’obiettivo sarebbe quello del 75%, ma i contagi sono ancora alti e si proverà almeno ad arrivare al 50%.

Coronavirus/ Le misure restrittive non bastano a frenare il contagio

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus
a) Le misure restrittive non tamponano a dovere gli effetti della pandemia.
Si evince da studi di settore.
“Sbiadiscono gli effetti delle misure restrittive: è indispensabile rivalutare il piano di gestione della pandemia”.
Lo sostiene la Fondazione indipendente Gimbe;
b) Da giovedì 24 a domenica 27 l’Italia torna in zona rossa: spostamenti limitati, negozi chiusi, bar e ristoranti potranno fare solo asporto e consegna a domicilio.

Coronavirus, altri 553 deceduti nelle ultime 24 ore

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Dati stabili ma certo non bassi quelli dell’epidemia da coronavirus in Italia. Sono 14.522 i nuovi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore secondo il bollettino di oggi del Ministero della Salute per un totale dall’inizio dell’emergenza sanitaria di 1.991.278 casi.
I tamponi effettuati sono stati 175.364 e il tasso di positività è all’8,3%. Ancora 553 decessi per un totale di 70.395 morti dall’inizio dell’epidemia.
I guariti sono invece complessivamente 1.322.067 (oggi +20.494).
I casi attualmente positivi sono 598.816. Di questi, 24.546 sono i pazienti ricoverati in ospedale con sintomi e 2.624 quelli in terapia intensiva.

Coronavirus/ Italia primo Paese al mondo per decessi ogni centomila abitanti

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Dati terribili quelli sulla media dei decessi per Covid in Italia, quando l’incubo sarà finito bisognerà capire perché.
Settantamila morti per Covid in Italia dall’inizio della pandemia. È il triste record raggiunto oggi nel nostro Paese. Ad oggi, mercoledì 23 dicembre, le vittime del Covid in Italia sono 70.395. Solo un mese fa, il 23 novembre, l’Italia registrava 50.000 vittime del virus: in 30 giorni, dunque, nel nostro Paese sono decedute altre 20.000 persone che avevano contratto il Covid-19.
Ma non basta. Siamo il primo Paese in tutto il mondo per numero di decessi Covid ogni 100.000 abitanti. Secondo i dati della Johns Hopkins University, che monitora costantemente l’andamento della pandemia, con 111,23 decessi ogni 100.000 abitanti, il nostro Paese nella classifica dei 20 Paesi più colpiti dal Covid-19 precede la Spagna, al secondo posto con 104,39, il Regno Unito (99,49) e gli Stati Uniti (94,97).

Coronavirus, Arcuri: “A fine estate avremo l’immunità di gregge”

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E’ uno degli obiettivi, anzi l’obiettivo principale, della battaglia contro l’epidemia da coronavirus in Italia.
Il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ha assicurato che sarà possibile raggiungere l’obiettivo di 42 milioni di vaccinati in Italia entro fine estate, la soglia individuata per l’immunità di gregge.
“Abbiamo un piano approvato dal Parlamento… e tutti potranno vaccinarsi, senza ansia, senza corsie preferenziali, senza un mercato dei vaccini”, ha detto in un’intervista a Il Fatto Quotidiano.

Vino/ Previsioni 2021: partenza lenta, poi primi segnali di ripresa

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La crisi si èentita, ma il settore enoico in alcune fattispecie ha retto. Grazie alla grande distribuzione e all’e-commerce ha messo una pezza, mentre sono ‘sprofondati’ nel segno rosso bar e ristoranti. Quali le previsioni per il futuro? Il 2021, secondo il “Wine Intelligence’s Industry Predictions for 2021”, inizierà esattamente sulla falsa riga del 2020. Economicamente, ci saranno tempi difficili in molti mercati di consumo, e con meno soldi in tasca e l’incertezza sulle nostre prospettive future di occupazione e ricchezza, è improbabile che torni il desiderio di spendere. Per il 2021, dobbiamo aspettarci che i volumi di vino consumati diminuiranno ancora, ma la spesa per bottiglia aumenterà, anche se ciò potrebbe essere in gran parte dovuto all’aumento delle tasse sugli alcolici, a partire dalla Gran Bretagna post Brexit.

Un aspetto importante riguarda il rapporto tra consumatori e cantine, che stabiliranno rapporti diretti più significativi e duraturi con i wine lovers, ma il turismo del vino impiegherà molto tempo per riprendersi.