(Adnkronos) – E' di oggi la notizia dei 4 topi di appartamento arrestati a Roma dai poliziotti della Questura. Tra loro "il chiavaro dei georgiani", che fabbricava chiavi in grado di aprire le serrature più moderne e sofisticate. Ma cosa si può fare, allora, per andare in vacanza senza temere il rientro guastato dai ladri? "Naturalmente dipende sempre dal tipo di ladri che hanno preso di mira l'appartamento – spiega all'Adnkronos il vicequestore della Polizia di Stato, Fabio Amore – Ci sono quelli che agiscono in modo casuale, facilitati da una serratura aggredibile, quelli che studiano il colpo in funzione della zona, immaginando già di poter trovare oro e preziosi e per questo attrezzati con strumenti all'avanguardia. Per esempio, in una recente operazione a Ponte Milvio, è emerso come i topi d'appartamento individuassero le abitazioni che potevano essere oggetto di furto, ad esempio mettendo della colla o un pezzetto di carta negli stipiti della porta per capire se fosse abitata o meno: segni di cui magari il proprietario nemmeno si accorge, messi in un punto non visibile". Ed è qui che, più degli accorgimenti tecnologici, funziona il vecchio metodo dell'amico che passa a controllare casa. "Sicuramente può essere utile affidare la propria abitazione a una persona di fiducia che entri di tanto in tanto, che passi a svuotare la cassetta della posta, che accenda le luci e srotoli lo zerbino – continua il vicequestore – Ma è bene anche individuare i punti deboli dell'abitazione prima di andare in vacanza, magari provvedendo a illuminare le aree più buie o istallando punti luce a tempo. E poi gli strumenti di difesa passiva, inferriate, porte blindate e sistemi di allarme adeguati". Vale la pena ricordare anche un piccolo vademecum, pubblicato sul sito del Ministero dell'Interno, per rendere più difficile il lavoro ai ladri. "Non pubblicare sui Social network i tuoi programmi di viaggio, evita di far accumulare posta e pubblicità nella cassetta delle lettere chiedendo ad un amico di ritirarla, installa – se possibile – un dispositivo automatico che accenda per qualche ora al giorno le luci, la radio, la televisione – si legge – Non lasciare le chiavi sotto lo zerbino o in altri luoghi alla portata di tutti; se hai oggetti di valore che devi lasciare in casa fotografali, in caso di furto ne faciliterai la ricerca. Un ultimo consiglio: se rientrando trovi la porta di casa accostata, non entrare, potrebbero esserci i ladri. Nel dubbio, chiama sempre il 112, numero unico d'emergenza europeo". (di Silvia Mancinelli) —[email protected] (Web Info)
Mantova, 55enne violentata mentre rientrava a casa in bicicletta
(Adnkronos) – Violentata mentre rientrava a casa in bicicletta dopo una serata trascorsa alla rituale festa d’estate di Campitello di Marcaria, in provincia di Mantova. E' accaduto nella notte di martedì scorso. I carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 24enne pakistano per violenza sessuale dopo essere chiamati da due guardie giurate che avevano soccorso una 55enne della zona che sarebbe stata seguita e bloccata lungo la strada provinciale 420 da un ragazzo che con la forza l’avrebbe trascinata in una zona appartata. A questo punto la donna, afferrata per il collo e immobilizzata a terra, sarebbe stata costretta a subire contro la sua volontà atti sessuali espliciti. Solo il passaggio casuale dei vigilantes ha permesso alla donna di divincolarsi e riuscire ad allontanarsi. L’aggressore di origine pakistana e residente in provincia di Ferrara è stato rintracciato dai carabinieri nascosto dietro una siepe di una vicina abitazione, dopo essersi dato alla fuga lungo i campi. Alla donna, medicata all’ospedale di Mantova, sono state riscontrate lesioni compatibili con la violenza patita. Il fermato è stato arrestato e portato nella Casa Circondariale di via Poma. —[email protected] (Web Info)
Napoli, doppia sparatoria nella notte: feriti due 20enni. Un altro giovane accoltellato
(Adnkronos) –
Doppia sparatoria nella notte a Napoli. In via Carbonara un pregiudicato 25enne gambizzato. Stanotte, la polizia è intervenuta al pronto soccorso dell'ospedale Vecchio Pellegrini, dove il giovane è stato medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni. L'uomo ha raccontato di essere stato vittima di un tentativo di rapina, al quale lui avrebbe reagito, ed è stato ferito alla gamba destra da un colpo di pistola. Visti i precedenti, la sua versione è al vaglio degli investigatori che al momento non escludano possa trattarsi del classico avvertimento di camorra. L'altra sparatoria, in cui un 20enne è stato ferito colpito all'addome da un colpo d’arma da fuoco, è avvenuta in piazza Cavour dove alle 3:45 il personale del 118 ha soccorso il giovane incensurato del quartiere Stella. I Carabinieri sono intervenuti al pronto soccorso dell’ospedale Cto. La vittima è operata ed è fuori pericolo. Dai primi accertanti effettuati dai carabinieri della compagnia Napoli Stella sembra che il 20enne, poco prima, fosse a bordo di una moto in compagnia di un amico al momento non ancora rintracciato. Mentre i 2 erano a via Foria sarebbero stati avvicinati da sconosciuti centauri che, per cause ancora in corso di accertamento, avrebbero sparato al 20enne. Indagini in corso da parte dei carabinieri della Napoli Stella. Un altro giovane di 19 anni è stato accoltellato allo sterno mentre era in scooter. I Carabinieri sono intervenuti alle 2:30 presso il pronto soccorso dell’ospedale Cto per una persona ferita. Un 19enne del quartiere Mercato già noto alle forze dell’ordine si era presentato in ospedale con ferita da arma punta e taglio. Da una prima sommaria ricostruzione ancora da verificare pare che il giovane, mentre percorreva a bordo della propria moto la Via Giovanni Antonio Campano, sarebbe stato avvicinato da sconosciuti che in un tentativo di rapina lo hanno colpito con un coltello allo sterno. Il giovane è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni. Indagini in corso da parte dei Carabinieri del Vomero impegnati nel ricostruire l’esatta dinamica dell’evento. —[email protected] (Web Info)
Attacco Israele in Yemen, ecco perché: chi sono gli Houthi
(Adnkronos) – Israele conferma di aver lanciato attacchi aerei sulla città portuale yemenita di Hodeidah, dopo che la milizia Houthi, allineata con l'Iran, ha rivendicato un attacco mortale con un drone contro Tel Aviv. Ma chi sono gli Houthi? Qual è il loro ruolo nella crisi in Medio Oiente? Perché vengono colpiti ora? I miliziani sciiti sono eredi del movimento religioso 'Gioventù credente' creato da Muḥammad al-Ḥouthi nel 1992. al-Houthi è stato ucciso dalle forze armate yemenite nel 2004: la sua morte non ha fermato la crescita dl movimento, che dal 2003 aveva iniziato a cavalcare l'opposizione all'invasione americana dell'Iraq appoggiata da Ali Abdullah Saleh, primo presidente dello Yemen riunificato. Gli Houthi, dopo la morte di Muḥammad al-Ḥouthi, hanno sviluppato ulteriormente la propria ala militare acquisendo il controllo di aree del paese fino a ricoprire un ruolo centrale con la guerra civile esplosa in Yemen nel 2015. L'organizzazione combatte contro il governo sostenuto dall'Arabia Saudita, patria del sunnismo. Il legame con l'Iran si è progressivamente consolidato e ha favorito la trasformazione del gruppo da un'organizzazione di guerriglia locale a una forza armata più strutturata. Secondo gli analisti, non hanno raggiunto il livello di organizzazioni come Hamas o Hezbollah. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Alta tensione Israele-Houthi, Idf: “Abbattuto missile dallo Yemen”
(Adnkronos) –
Israele ha confermato di aver lanciato attacchi aerei sulla città portuale yemenita di Hodeidah, un giorno dopo che la milizia Houthi, allineata con l'Iran, ha rivendicato un attacco mortale con un drone contro Tel Aviv. Il ministero della Sanità degli Houthi, secondo quanto riferito dalla tv Al Masirah, ha parlato di 6 morti e 90 feriti. E a distanza di poche ore l'Idf afferma di aver intercettato un missile terra-superficie lanciato dallo Yemen. Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato sul loro canale Telegram che il loro sistema di difesa missilistica Arrow 3 ha abbattuto il missile prima che attraversasse il territorio israeliano. “Le sirene dei razzi e dei missili sono state suonate in seguito alla possibilità di caduta di schegge. L'incidente si è concluso”, ha aggiunto l'Idf. L'attacco a Hodeidah ha fatto seguito a un attacco Houthi contro un “importante obiettivo” a Tel Aviv, venerdì, in quella che la milizia ha dichiarato essere una rappresaglia per l'azione militare israeliana nella Striscia di Gaza. “Gli aerei da guerra israeliani hanno attaccato obiettivi militari del regime terroristico Houthi nel porto di Hodeidah”, ha annunciato l'esercito israeliano sul suo canale Telegram. L'attacco è stato una risposta “a centinaia di attacchi contro Israele negli ultimi mesi”, ha detto, senza fornire dettagli sulle vittime. Israele ha chiarito che “agirà contro tutti coloro che ci attaccano”, ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu. “Per questo motivo ho chiesto al gabinetto israeliano di appoggiare la mia decisione di colpire gli obiettivi degli Houthi in Yemen”, ha dichiarato ancora aggiungendo: “Difendendoci da questo asse del terrore iraniano, Israele si trova in prima linea contro un regime che minaccia l'intero Medio Oriente, che minaccia il mondo intero”. “Non dubitate della determinazione di Israele a difendersi su ogni fronte. Tutti coloro che cercano di danneggiarci pagheranno un prezzo molto alto per la loro aggressione”. Gli Houthi hanno a loro volta giurato una risposta “efficace” e si sono detti pronti a una lunga guerra. Il sedicente Consiglio politico supremo del gruppo ha condannato l'“atroce aggressione israeliana” e ha affermato che non dissuaderà gli Houthi dalla loro posizione filo-palestinese, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Saba, controllata dalla milizia. Il Consiglio ha affermato inoltre che gli attacchi israeliani hanno preso di mira le strutture di stoccaggio del petrolio e la stazione elettrica della città controllata dagli Houthi, causando morti e feriti. Un incendio sarebbe scoppiato nell'importante porto. Il portavoce degli Houthi, TV al-Masirah, ha mandato in onda un filmato che mostrerebbe i feriti dell'attacco. “Quello che sottolineiamo è che questa atroce aggressione non farà altro che rendere più determinato il popolo yemenita e le sue coraggiose forze armate”, ha dichiarato il portavoce della milizia Mohammed Abdel-Salam in un post sulla piattaforma di social media X. Il portavoce militare degli Houthi, Yehya Saree, ha dichiarato che il gruppo risponderà a “questa flagrante aggressione” e non esiterà a colpire obiettivi vitali in Israele. “Le forze armate non interromperanno le loro operazioni di sostegno ai nostri fratelli di Gaza, qualunque siano le conseguenze, e con il sostegno di Dio si stanno preparando per una lunga guerra contro questo nemico”, ha aggiunto in una dichiarazione televisiva. Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari ha annunciato che Israele ha effettuato l'attacco aereo da solo e che gli alleati come gli Stati Uniti non sono stati coinvolti. Interpellato, un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale di Washington ha dichiarato che gli Stati Uniti non sono stati coinvolti negli attacchi, non li hanno coordinati né hanno sostenuto Israele. Dopo l'attacco del drone a Tel Aviv, ci sono stati contatti regolari con gli israeliani e il diritto di Israele all'autodifesa è pienamente riconosciuto, ha dichiarato. Ma in una nota gli Houthi denunciano la "collaborazione e la complicità" degli Stati Uniti e di "alcuni Paesi arabi che hanno tradito la causa palestinese" nell'aggressione israeliana. "Il popolo yemenita, che ha sopportato aggressioni e assedio per anni, ha resistito, non può essere sconfitto e continua a lottare senza retrocedere", conclude il comunicato ribadendo il sostegno al popolo palestinese e alla sua "coraggiosa resistenza". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Insetti più aggressivi con il caldo, come difendersi da morsi e punture
(Adnkronos) – Il caldo, "con temperature medie sempre più alte in Italia non solo fanno proliferare gli insetti, aumentandone la popolazione, ma li rendono sempre più aggressivi sia verso l'uomo che verso l'ambiente, creando habitat ideali per specie aliene che sempre più rapidamente si diffondono sul nostro territorio". Lo afferma in una nota la Società italiana di medicina ambientale (Sima), che ha diffuso oggi una guida pratica per difendersi da morsi e punture e aiutare i cittadini ad intervenire correttamente in caso di contatto. "Stanno aumentando in questi giorni gli episodi di punture di vespe e calabroni, un trend direttamente legato alle ondate di caldo che hanno interessato il nostro Paese – spiega il presidente Alessandro Miani – Le temperature più elevate rendono particolarmente irritabili tali insetti, che difendono i loro nidi con maggiore aggressività. Il caldo accelera lo sviluppo degli insetti, che hanno quindi bisogno di più cibo e acqua, portandoli sempre più spesso a contatto con l'uomo e incrementando il numero di casi di punture e aggressioni. E' bene ricordare che ogni anno in Italia muoiono fino a 20 persone a causa delle punture di vespe e calabroni, e ben 2 persone su 100 sviluppano reazioni allergiche a seguito di puntura di imenotteri. L'aumento delle temperature medie, poi, unitamente alla globalizzazione del commercio, causa la diffusione di nuove specie animali come cimici asiatiche, cavallette africane, scarabei giapponesi, formiche rosse, che trovano nel nostro territorio sempre più caldo l'habitat ideale. Insetti che devastano le coltivazioni generando un danno stimato in oltre un miliardo di euro all'anno". Per aiutare i cittadini a proteggersi da morsi e punture, intervenendo correttamente in caso di contatto con insetti, la Sima ha realizzato una guida con consigli, specie per specie. Ecco le principali voci.
ZECCHE – Il loro habitat è rappresentato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, dove il clima è fresco e umido. L’anidride carbonica emessa dal corpo umano attira questi parassiti che possono attaccarsi alla nostra pelle per succhiare il sangue. Le zecche possono essere vettori di malattie trasmissibili all’uomo quali la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi, l’encefalite virale ed anche la febbre emorragica Crimea-Congo. Come difendersi: indossare abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche, coprire braccia e gambe, evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta. Utilizzare prodotti contro le zecche sugli animali domestici. Cosa fare in caso di puntura: non utilizzare mai alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati. La zecca deve essere rimossa dolcemente con una pinzetta, prestando la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni. Dopo la rimozione disinfettare la zona, evitando di toccare a mani nude la zecca. In caso di comparsa di sintomi di malattia (febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni) rivolgersi subito al proprio medico curante.
ZANZARA TIGRE – Nel nostro paese le specie di zanzare sono circa 60, a fronte delle oltre 3000 presenti in tutto il mondo. Tra queste la più temibile è la zanzara tigre, che prolifera nei luoghi dove vi sono raccolte d’acqua (secchi, annaffiatoi, sottovasi, caditoie, tombini, eccetera). Tra le malattie trasmesse all’uomo da queste zanzare, ve ne sono alcune molto gravi, come i virus dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV). Come difendersi: eliminare il loro habitat, evitando accumuli di acqua in sottovasi, annaffiatoi, bidoni, eccetera; innaffiare giardini e piante direttamente con le pompe; trattare ogni 7-10 giorni con prodotti specifici a uso domestico le parti esterne delle case dove si raccoglie l’acqua; utilizzare repellenti contro la zanzara tigre a base di principi attivi tra i quali deet e icaridina. Nei luoghi al chiuso usare vaporizzatori elettrici contro le zanzare, tenendo ben arieggiati i locali. Cosa fare in caso di puntura: non grattarsi, in modo da evitare di espandere l’urticante presente attorno alla puntura iniettato dalla zanzara; utilizzare prodotti specifici che alleviano il prurito, facilmente reperibili in commercio; apporre un cubetto di ghiaccio sulla puntura. In caso di gonfiori particolarmente importanti, consultare il farmacista o il medico.
API, VESPE E CALABRONI – Le punture di api, vespe e calabroni provocano, nella maggior parte dei casi, una reazione locale dovuta al veleno iniettato dall'imenottero, con una manifestazione cutanea di pochi centimetri di diametro, dolore, rossore e gonfiore. Le più aggressive sono le vespe, il cui habitat naturale è rappresentato da alberi, spazi del tetto, cataste di legna, ristagni d'acqua, cespugli, raccoglitori per i rifiuti. Circa il 10% delle persone punte da tali insetti ha importanti reazioni come orticaria generalizzata, nausea, vomito, dispnea e difficoltà respiratoria, calo di pressione. In alcuni casi può manifestarsi un vero e proprio shock anafilattico con grave calo della pressione arteriosa che può portare anche al decesso. Come difendersi: installare zanzariere su porte e finestre; provvedere ad una corretta gestione dei rifiuti e degli alimenti; evitare l’abbandono incontrollato di sostanze organiche (in particolare zuccheri, carni, e altre sostanze proteiche) fortemente attrattive per api, vespe e calabroni; mantenere la calma e non tentare mai di scacciarle con gesti bruschi della mano, che possono indurre l’insetto a pungere. Cosa fare in caso di puntura: in caso di puntura d'ape è necessario togliere subito il pungiglione, aiutandosi con una pinzetta; per tutte le punture, applicare del ghiaccio per ridurre l'infiammazione prodotta dal veleno; non grattarsi per evitare di introdurre batteri che possono causare un'infezione; se la reazione è estesa utilizzare subito un cortisonico e un antistaminico. Se la reazione è grave è necessario chiamare tempestivamente il pronto soccorso. —[email protected] (Web Info)
Coppia gay aggredita a Roma, identificati i 4 responsabili
(Adnkronos) – Sono stati identificati dai carabinieri i quattro presunti responsabili dell'aggressione omofoba avvenuta nel quartiere dell'Eur a Roma ai danni di due ragazzi. Si tratterebbe di una ragazza e tre ragazzi, tutti poco più che ventenni e incensurati. "Grazie alle numerose segnalazioni ricevute che abbiamo fornito agli inquirenti siamo riusciti a far identificare i 4 aggressori. Le numerose segnalazioni di testimoni arrivate a Gay Help Line, hanno reso possibile in poche ore di arrivare a questo risultato". Così Alessandra Rossi, coordinatrice Gay Help Line 800 713 713. "Continuiamo a incoraggiare chi ha visto qualcosa a dare la propria testimonianza, che sarà utile per chiarire il quadro dei fatti e le responsabilità individuali". "Lasciamo ora che il sistema delle tutele faccia il suo corso, facendo attenzione a ricordare che nel nostro Paese non è ancora prevista una legge specifica per atti di odio omotransfobico – sottolinea Rossi – Questo vuol dire che in sede giuridica non si terrà conto delle ragioni che hanno scatenato e determinato la violenza, quella violenza che ci ha fatto indignare. Significa che, pur stabilite le responsabilità penali, questo episodio non potrà essere registrato e annoverato in un sistema di monitoraggio istituzionale dei crimini d'odio omotransfobici". "Per questa ragione – aggiunge – la risposta pubblica generata da questo episodio ha grande valore: la cultura del rispetto e della solidarietà tra tutte le comunità può concretamente cambiare le cose, ispirando azioni concrete. Con questo obiettivo invitiamo tutti alla partecipazione al presidio di attivazione contro la violenza, mercoledì 24 luglio ore 19 un sit-in nel luogo della aggressione" all'incrocio tra via delle Tre Fontane e viale di Val Fiorita. —[email protected] (Web Info)
Trump contro Secret Service: “Come è possibile che quell’uomo fosse su tetto?”
(Adnkronos) – "Come ha fatto qualcuno ad andare su quel tetto e come mai non è stato notificato? Perché la gente ha visto che era sul tetto". A una settimana dal tentativo di assassinio, Donald Trump va all'attacco del Secret Service, da giorni accusato dai repubblicani di gravissime falle nella sicurezza nel giorno del fallito attentato al tycoon. "C'erano miei sostenitori che urlavano, una donna con la maglietta rossa gridava 'uomo sul tetto' ed altre persone allora hanno detto 'c'è un uomo sul tetto, ha un'arma'", ha detto ancora il tycoon in un'intervista a Fox News che verrà trasmessa integralmente lunedì. "E questo succedeva un po' prima che io salissi sul palco, così avresti pensato che qualcuno avrebbe fatto qualcosa", ha aggiunto. Lo staff di Trump ha chiesto misure di sicurezza supplementari negli ultimi 2 anni che hanno preceduto il comizio di Butler. Il Secret Service, però, ha sistematicamente respinto le richieste. Il Washington Post fa riferimento alle informazioni fornite da 4 fonti a conoscenza dell'argomento. Gli agenti impiegati a protezione di Trump hanno più volte chiesto ulteriori risorse e hanno sollecitato l'impiego di un numero maggiore di uomini per garantire la sicurezza dell'ex presidente negli eventi pubblici. Le richieste sono state respinte e le risposte sono state motivate con la carenza di mezzi e uomini a disposizione dell'agenzia. L'articolo del Washington Post modifica il quadro delineato nell'ultima settimana: il Secret Service, anche con comunicati, ha smentito di aver respinto richieste relative a un rafforzamento della sicurezza per Trump. Il quotidiano precisa che non ci sono riferimenti espliciti a richieste per il comizio di sabato scorso, andato in scena a Butler, in Pennsylvania. Nell'estate 2023, però, gli agenti assegnati all'ex presidente avevano chiesto risorse supplementari per un comizio nella cittadina di Pickens: avevano sollecitato, in particolare, la presenza di tiratori scelti. Nella circostanza, sarebbero stati usati agenti delle forze dell'ordine locali. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Trump, primo comizio dopo l’attentato: “Biden è stupido, democratici disperati”
(Adnkronos) –
"Sono qui solo per la grazia di Dio, non dovrei essere qui". Donald Trump torna a tenere un comizio ad una settimana dall'attentato subìto sabato scorso a Butler, in Pennsylvania. L'ex presidente, colpito all'orecchio destro da un cecchino poi ucciso dal Secret Service, sale sul podio di Grand Rapids, in Michigan. Nel discorso, una serie di stoccate a Joe Biden, definito sostanzialmente uno stupido, visto il "quoziente intellettivo basso". Trump, preceduto dal candidato vicepresidente JD Vance, viene accolto da migliaia di persone che hanno preso posto nell'arena con ore di anticipo rispetto all'inizio dell'evento indoor. All'orecchio destro, la vistosa fasciatura esibita nei giorni scorsi è stata sostituita da un cerotto di dimensioni ridotte. Nel discorso, ampio spazio per il pressing democratico sul presidente Biden, che non intende ritirarsi dalla corsa verso le elezioni del 5 novembre: i democratici "hanno un paio di problemi. Non hanno idea di chi sia il candidato, non lo sappiamo nemmeno noi. Vediamo come se la cavano. E' interessante, questo tizio prende i voti e ora vogliono toglierglieli: è la democrazia… Forse scopriremo presto chi è il candidato democratico, chissà…". Quindi, si rivolge alla platea: "Facciamo un sondaggio. Chi vorreste come avversario? Kamala Harris? Il corrotto Joe Biden?", chiede Trump. La folla, a giudicare dalla reazione, preferisce Biden come rivale. "Se votate per Biden, state indirettamente votando per Harris, che vi piaccia o no…". "Ci riprenderemo la Casa Bianca dal Corrotto Joe Biden e da 'Laffin' Kamala'. L'avete mai vista ridere? E' pazza, si può capire molto da una risata… E' pazza", dice attaccando la vicepresidente. "E' pazza, non tanto quanto Nancy Pelosi". Le stoccate al presidente proseguono mentre si parla di commercio con Canada e Messico: "Biden ci starà guardando e si starà chiedendo dov'è il Messico…". "In questo momento i boss del partito democratico stanno cercando disperatamente di ribaltare il risultato delle loro primarie per escludere il corrotto Joe Biden dalle elezioni… Una cosa del genere che capita ad un tipo così per bene… Il partito democratico è nemico della democrazia. Il partito repubblicano è il partito del popolo, dei lavoratori, a prescindere da razza e religione", aggiunge. "Mia moglie, dopo la convention, mi ha detto che non sapevo dove fosse l'uscita dal palco. Stavo imitando Biden…". Il presidente è definito "una persona con un quoziente intellettivo basso, attorno a 70. E affronta persone" come Putin o Xi Jinping "che sono scaltre, fanno gli interessi dei propri paesi e hanno un quoziente di 210. Non può funzionare mai… Avete visto il dibattito? Chi ha vinto, Biden o Trump?", dice ripensando al confronto televisivo del 27 giugno. Quindi, l'elogio di Elon Musk. "Elon mi dà 45 milioni di dollari al mese. Non 45 milioni di dollari: mi dà 45 milioni di dollari al mese. E' una persona eccezionale", dice Trump, che – nonostante la stima per Mr Tesla – ribadisce l'opposizione alle auto elettriche. Si parla di rapporti commerciali con gli altri paesi. "Con i democratici, abbiamo perso le nostre industrie", dice prima di ricostruire un dialogo con il presidente francese Emmanuel Macron. "E' una persona intelligente, stava facendo una cosa pessima alle nostre industrie. Stava tassando le nostre compagnie per il semplice fatto di lavorare in Francia. Gli ho detto che avrei messo una tariffa del 100% su ogni bottiglia di vino e champagne… 'No no no Donald, non puoi farlo'…", la ricostruzione di Trump che imita un 'presunto' accento francese. "Mi ha richiamato e mi ha detto 'Signor presidente eliminiamo la tassa stasera stessa'… Biden sarebbe riuscito a farlo?". "Non sono un estremista. Dicono che sono una minaccia per la democrazia. Una settimana fa mi sono beccato una pallottola per la democrazia… Cosa farei contro la democrazia? E' pazzesco", dice in un altro passaggio del discorso. Trump tocca quindi i temi già affrontati nel discorso con cui giovedì, nella convention di Milwaukee, ha accettato formalmente la nomination repubblica: riflettori puntati sull'immigrazione illegale, punto principale della piattaforma, con l'intenzione di varare "la più grande operazione di deportazione" di immigranti illegali. "Saranno le elezioni più importanti nella storia della nazione. Il paese sta fallendo", dice Trump. "Siamo in vantaggio ovunque nei sondaggi, vinceremo. Siamo in netto vantaggio ma dobbiamo stare attenti, non devono esserci imbrogli. Hanno truccato le elezioni nel 2020, non consentiremo che vengano truccate quelle del 2024". —internazionale/[email protected] (Web Info)
“Joe devi andare”, ma Biden per ora resiste al pressing: presidente Usa al bivio
(Adnkronos) – La situazione si fa sempre più difficile per Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti è intenzionato a non mollare e va avanti nella sua corsa alla Casa Bianca e nella sfida con Donald Trump in vista delle elezioni Usa 2024. Dunque, almeno per ora, nessun passaggio di testimone. Le sue condizioni di salute migliorano, stando a quanto riferito dal suo medico personale dopo che il presidente degli Stati Uniti ha contratto il Covid. Il pressing però perché si ritiri dalla corsa si fa sempre più pressante, mentre cresce il consenso tra i dem per la candidatura di Kamala Harris in caso di rinuncia di Biden.
"Joe, è arrivato il momento di andare", "Per favore salvaci da Trump, non comportarti come lui". Questi alcuni degli slogan dei cartelli esposti di fronte alla Casa Bianca durante la manifestazione indetta da "Pass the Torch," passa il testimone, organizzazione di base nata per chiedere al presidente democratico di fare un passo indietro. "Il presidente Biden ha fatto grandi cose, ma Donald Trump è una minaccia alla nostra esistenza e abbiamo bisogno del ticket più forte che abbiamo per massimizzare le possibilità di sconfiggerlo", si legge sul sito del gruppo. Uno degli oratori del rally si è chiesto: "Perché non dovremmo ascoltare i dati per prendere la decisione per le nostre vite?", riferendosi ai sondaggi che danno Biden in caduta libera. E il candidato repubblicano alla vice presidenza, JD Vance, ha rincarato la dose: "Se non può correre per la Casa Bianca, non può neanche essere presidente, deve dimettersi". "Tutti quelli che stanno chiedendo a Joe Biden di rinunciare alla candidatura senza però chiedergli di dimettersi dalla presidenza mostrano un livello assurdo di cinismo", ha scritto su X. Ma, nonostante le crescenti pressioni, il presidente americano non appare per nulla intenzionato a cedere e si prepara, una volta concluso l'isolamento per il Covid nella sua casa al mare in Delaware, a tornare a fare campagna elettorale, con una puntata in Georgia e Texas nei prossimi giorni. E' quanto rivela Axios citando fonti vicine a Biden.
Nessuno sa bene cosa potrà succedere se Biden veramente farà passo indietro, ma sono molti i democratici che credono che sia molto probabile che il processo si concluderà con Kamala Harris in corsa per la Casa Bianca. Lo scrive la Cnn spiegando che nelle discussioni informali, che vanno avanti dietro le quinte ormai da settimane, sul tipo di scontro che si potrà aprire all'interno del partito per sostituire Biden, sta crescendo il consenso dei democratici intorno al nome della vice presidente. L'emittente americana specifica che in realtà si sta "trasformando in consenso lo sfinimento" che molti all'interno del partito stanno provando in queste settimane di confusione, incertezza e preoccupazione senza precedenti. I sondaggi interni, poi, stanno mostrando che Harris, per quanto non sia mai stata molto popolare in questi anni alla Casa Bianca, potrebbe essere più utile nel mobilitare l'elettorato dem, ora sfiduciato e dubbioso sull'anziano presidente. "Io credo che debba essere la vice presidente, sta facendo una vigorosa campagna elettorale ed è il successore naturale – spiega alla Cnn un deputato dem che mantiene l'anonimato – sarà importante in uno scenario in cui il presidente non sarà più il candidato che noi subito ci stringiamo intorno a lei". Considerando che a decidere il passo indietro potrà essere solo Biden – che per inciso in queste ore almeno pubblicamente sta dando segnali in tutt'altra direzione, mostrandosi ansioso di riprendere la campagna elettorale una volta concluso l'isolamento per il Covid – sono in pochi che possono pensare che lui possa farsi da parte e non indicare Harris, dal momento che lui l'ha scelta come vice. Sarebbe un'offesa verso la vice presidente, anche se in realtà c'è chi ricorda che Biden questa offesa l'ha subita, quando nel 2016 Barack Obama gli preferì Hillary Clinton come candidata alla Casa Bianca. Senza contare che escludendo Harris vorrebbe dire escludere una candidata afroamericana, mettendo a rischio il sostegno cruciale dei leader del black caucus e degli elettori afroamericani. Infine, c'è chi ricorda, come Eleni Kounalakis, vice governatrice della California, delegata alla convention e amica di vecchia data di Harris, che "quando la gente ha votato per Biden come candidato ha votato per questo ticket, e quindi il modo migliore per rispettare il voto degli elettori delle primarie è sostenere la vice presidente come nostra candidata".
"La lotta interna rischia di ucciderci, non c'è uno scenario in cui si possa mettere da parte Kamala", sintetizza alla Cnn un esponente dem, che però indirettamente ammette che nel partito ci sono anche voci contrarie all'eventuale incoronazione di Harris, in particolare di chi non ha mai amato la vice presidente. Kamala Harris nel frattempo tenta di calmare centinaia di finanziatori dem nel panico, alcuni dei quali hanno congelato le loro donazioni. "Vinceremo queste elezioni", ha detto la vice presidente. "Negli ultimi sette giorni sono stata in Pennsylvania, Michigan e North Carolina, sono andata in giro per le strade e ho visto che gli americani stanno cominciando a capire le enormi conseguenze di queste elezioni e quello che è in gioco", ha affermato in una conference call, secondo quanto rivela Politico.
Nel suo intervento, Harris però non avrebbe fatto riferimento alle crescenti pressioni per un passo indietro di Biden. La vice presidente non ha neanche risposto a domande, lasciando la call subito dopo aver finito di parlare, cosa che avrebbe fatto innervosire e arrabbiare maggiormente alcuni donors, rivelano ancora fonti informate. Intanto si apprende che Bill e Hillary Clinton hanno espresso in colloqui privati il loro sostegno alla decisione di Biden di non ritirarsi e sono impegnati ad incoraggiare i grandi finanziatori dem a non abbandonare il presidente. E' quanto riferisce Nbcnews citando due fonti vicine all'ex presidente e l'ex segretaria di Stato, ed ex candidata alla Casa Bianca, che spiegano che la coppia è in contatto con il team di Biden ed ha offerto il proprio aiuto. —internazionale/[email protected] (Web Info)












