Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Oramai il contagio ha un suo rilievo anche nel Sud Italia. Con 218 casi registrati in 24 ore la Campania è la Regione italiana con il maggior numero di nuove infezioni, lo riporta il Ministero della Salute.
Proprio in In Campania le scuole riapriranno il 24 settembre, lo annuncia il governatore De Luca;
b) Nell’ultimo giorno non si è avuto nessun nuovo contagio in Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Bolzano.
Coronavirus, in Campania 218 nuovi casi in un giorno
Coronavirus, curva stabile ma non scende il numero dei deceduti
Coronavirus, situazione stabile ma sempre alto il numero dei deceduti. Dai dati del Ministero della Salute ci sono 1.108 casi di Coronavirus in più rispetto a ieri in Italia (dato complessivo nazionale è di 278.784); con un incremento di 12 deceduti (il totale delle vittime è di 35.553 persone decedute dall’inizio della pandemia).
Ci sono 223 tra dimessi e guariti da ieri, e 915 attualmente positivi in più per un totale di 32.993.
I ricoverati con sintomi sono 1.719, (+ 36). In terapia intensiva sono ricoverati 142 pazienti (+9). In isolamento domiciliare ci sono 31.132 persone, (+870).
I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono 52.553 (differenza rispetto a ieri -24.303), per un totale di 9.271.810.
Bellanova: “Per la filiera alimentare in questi mesi in campo interventi per oltre 2, 5 miliardi di euro.
“Il Governo ha messo in campo in questi mesi per il settore agroalimentare interventi da più di 2,5 miliardi di euro, sostenendo la competitività, intervenendo sulla liquidità. Nel decreto di agosto abbiamo istituito un fondo da 600 milioni di euro per sostenere i ristoranti negli acquisti, alla sola condizione che vengano comprati prodotti italiani, ed evitare lo spreco alimentare. Uno strumento che ribadisce come migliaia e migliaia di imprese della ristorazione siano parte integrante e fondamentale del nostro sistema produttivo alimentare. Abbiamo già costruito il decreto di attuazione e lo stiamo condividendo con le altre Amministrazioni coinvolte. Fare presto e bene è il mio imperativo”. Così la Ministra Teresa Bellanova, nel suo saluto inviato in occasione di Cibus Forum Fiere di Parma.
E ancora: “Abbiamo lavorato alla stessa maniera per garantire la più grande operazione di decontribuzione mai fatta nel settore agricolo. Un intervento che serve a tutto il sistema, perché se teniamo in piedi i fornitori agricoli, anche le industrie di trasformazione potranno continuare a contare su prodotti agricoli di primissima qualità. Abbiamo investito sui contratti di filiera, perché sono un anello cruciale degli investimenti che dovremo sostenere nei prossimi anni”.
“L’agroalimentare è e sarà ancora più protagonista del Patto per l’export e nella spesa di oltre 1 miliardo di euro di risorse ad esso collegato”. Ha sottolineato la Ministra. “Non c’è dubbio, infatti, che possiamo ancora migliorare la nostra presenza sui mercati esteri e far valere la forza del marchio “Italia” nel mondo. Dobbiamo puntare a portare le nostre qualità dove c’è chi può pagare il loro giusto prezzo”.
Sul fronte della trasparenza delle informazioni al consumatore: “Abbiamo prolungato l’obbligo di indicare l’origine delle materie prime per pasta, riso, pomodoro, latte e formaggi e ottenuto il via libera da Bruxelles anche per le carni suine trasformate. Lavoreremo con la Commissione europea perché nell’ambito della Strategia “Dal campo alla tavola” si possa finalmente arrivare a scelte coraggiose con l’obbligo per tutti i Paesi europei e su tutti gli alimenti”. Ha spiegato Bellanova. “Stiamo continuando la battaglia contro le etichette a semaforo o a bollino come il Nutriscore, perché invece di informare il consumatore lo inducono a scelte disinformate e distorte”.
“In Parlamento stanno proseguendo i lavori sulla delega per attuare la direttiva contro le pratiche sleali, tassello importante per consolidare i rapporti di filiera” ha concluso Bellanova evidenziando l’impegno da parte di tutti i rappresentanti del settore per raggiungere “una nuova politica agricola, attuando scelte di innovazione e ricerca che serviranno per una vera Europa verde e delineando il piano di recupero dopo una crisi economica dalla quale non siamo ancora usciti”.
Clima, al via l’organizzazione della Conferenza Mondiale.
“L’emergenza climatica non aspetta nessuno. Per questo mi sono recato in questi giorni a Londra per incontrare i nostri partner inglesi nell’organizzazione della prossima Conferenza mondiale sul clima” ha dichiarato il ministro dell’ambiente Sergio Costa.
Nel corso della sua prima missione all’estero dopo il lockdown, Costa ha incontrato Alok Sharma, Presidente di Cop26 e Ministro per le attività produttive del Regno Unito, e Lord Zac Goldsmith, Sottosegretario presso i ministeri dell’Ambiente, dello sviluppo internazionale e degli affari esteri, nonché l’ambasciatore italiano presso il Regno Unito Raffaele Trombetta.
La 26esima Conferenza internazionale delle parti (COP) della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si terrà, infatti, a Glasgow a novembre del prossimo anno e l’Italia è il Paese co-organizzatore insieme al Regno unito. L’Italia, inoltre, ospiterà i due momenti preparatori molto importanti nel settembre del prossimo anno a Milano: la PreCop, dove si negozieranno gli accordi che saranno poi ratificati a Glasgow, e la Yout4Climate, la prima conferenza mondiale dei giovani sul clima.
“L’emergenza Covid – ha spiegato ancora il ministro Costa – ci ha costretto a rinviare di un anno la Cop26, e di conseguenza la PreCop e la Youth4Climate dedicata ai giovani, ma non per questo l’attenzione deve calare, anzi, dobbiamo sederci ai diversi tavoli di negoziazione con idee ancora più chiare e ambiziose. Prima di arrivare alla Conferenza sul clima ci aspettano però due importantissimi incontri internazionali: il G7, che sarà organizzato dal Regno Unito, e il G20, la cui presidenza nel 2021 toccherà all’Italia. Devo dire che ho trovato piena assonanza nei nostri partner inglesi nel darci obiettivi precisi per quanto riguarda le politiche climatiche già nel corso di questi due eventi, ai quali siedono le maggiori potenze industrializzate e, di conseguenza, quei paesi che hanno maggiori responsabilità nelle emissioni di gas climalteranti. Soprattutto ora che dobbiamo riprenderci da una pandemia globale. Con Alok Sharma ci siamo trovati d’accordo, infatti, nel ritenere che la ripresa sarà verde o non sarà. E tutti dobbiamo fare la nostra parte perché lo sia”.
“Altro punto importante su cui ci siamo trovati in sintonia è quello di avere un quadro d’insieme, una visione olistica, che tenga unita la tutela della biodiversità con le politiche climatiche. I due temi sono strettamente legati e un primo banco di prova sarà anche la prossima Conferenza delle parti sulla biodiversità che si terrà a Kunming in Cina nei prossimi mesi”.
Fra i punti toccati nel corso degli incontri di Londra, l’Italia farà da facilitatrice nei rapporti con gli altri paesi che parteciperanno a Cop26: “Non tutti i paesi del Pianeta remano ancora con la stessa intensità e per questo ho proposto che il nostro Paese, per la sua tradizione e per i suoi rapporti di familiarità con molti di queste nazioni, possa fare da apripista e mediatore affinché la Conferenza di Glasgow riesca pienamente”.
Confturismo, confermate peggiori stime, perdite 100 mld
I dati diffusi oggi da Confturismo-Confcommercio dimostrano per il Codacons come gli interventi finora attuati dal Governo per sostenere il settore del turismo si siano rivelati fallimentari, e serva una terapia d’urto per salvare migliaia di imprese del comparto.
Prima i voucher come unica forma di rimborso di viaggi e vacanze annullate e poi il bonus vacanze si sono rivelati provvedimenti inadeguati a sostenere il settore del turismo, come dimostrano le stime di Confturismo – spiega il Codacons – Una parte delle responsabilità di tale crisi è da attribuire alle stesse imprese del comparto che, con la complicità del Governo, hanno calpestato i diritti dei consumatori non riconoscendo loro i rimborsi previsti per legge in caso di cancellazione di pacchetti e vacanze, spingendo molti cittadini a non organizzare nuovi viaggi nel 2020. Anche sul fronte del bonus vacanze si sono registrati problemi a non finire che hanno danneggiato lo stesso settore del turismo: l’incentivo è stato infatti accettato solo dal 14% delle strutture ricettive presenti in Italia, ma molti esercenti hanno vincolato la sua fruizione a tetti di spesa minimi e soggiorni lunghi, limitando i diritti dei consumatori e vanificando gli effetti del sussidio, per il quale è stato speso solo l’8% del totale dei fondi stanziato.
Per risollevare le sorti del turismo e di tutto l’indotto è necessario adottare nuove misure per spingere gli italiani a viaggiare nel nostro paese, creando tutto l’anno occasioni per visitare le tante bellezze del territorio attraverso sconti e promozioni non solo su soggiorni, ma anche su escursioni, visite ai musei, noleggi, mezzi di trasporto, ecc., in modo da alimentare il turismo interno e arginare gli effetti devastanti della crisi Covid – aggiunge il Codacons.
Proprio per sostenere il turismo in Italia il Codacons ha avviato una convenzione con i piccoli comuni che vogliono attirare turisti applicando sconti su soggiorni e servizi vari (escursioni, noleggi, stabilimenti, ecc.), ampliando e potenziando di fatto il bonus vacanza, e già molte amministrazioni in tutta Italia hanno mostrato interesse per l’iniziativa. Tutti i comuni che vogliono aderire alla convenzione possono inviare una mail all’indirizzo [email protected]
Scuola: Codacons chiede di usare fondi bonus vacanze per interventi di messa in sicurezza istituti
Utilizzare i fondi stanziati per il bonus vacanze e non utilizzati dai cittadini per intervenire sulla sicurezza delle scuole. A chiederlo il Codacons, che rivolge oggi un appello al Governo.
“L’emergenza Covid ha reso ancora più evidente l’inadeguatezza degli istituti scolastici italiani, la maggior parte dei quali arriverà impreparato all’appuntamento con la ripresa delle lezioni – afferma il presidente Carlo Rienzi – La necessità di garantire il distanziamento e la sicurezza di tutti gli ambienti scolastici richiede uno sforzo economico enorme, perché ancora troppe aule e istituti in Italia risultano non a norma, fatiscenti, vecchi, e richiedono interventi urgenti di manutenzione”.
Per tale motivo il Codacons, di fronte al fallimento del Bonus vacanze che è stato sfruttato solo da 470mila famiglie per un controvalore di 200 milioni di euro contro i 2,4 miliardi di euro stanziati, chiede al Governo di dirottare i fondi del sussidio ancora inutilizzati, destinandoli al settore scolastico per interventi di messa in sicurezza degli istituti urgenti e non più procrastinabili.
Il Codacons invita inoltre le famiglie a segnalare alla mail [email protected] criticità e problemi di edilizia degli istituti, denunciando le scuole che rappresentano un potenziale rischio per la salute degli studenti.
La riflessione/ Effetto Covid chi pagherà il conto più salato?
L’ultimo rapporto Svimez, riporta che lo “tsunami” economico, scatenato dal coronavirus, ha colpito tutte le Regioni, alcune registrano un calo superiore alla media, il conto più salato lo pagherà la Basilicata con un -12,6%, nonostante sia stata marginalmente interessata alla pandemia. Il Veneto, più colpito dal virus, vedrà la sua economia contrarsi del 12,2%,la Lombardia, epicentro della crisi sanitaria, perderà il 9,9 di Pil, l’Emilia Romagna (-11,2%), Piemonte (-11%), Friuli V.G. (-10,1); Umbria (-11,1%), Marche (-10,6%), Molise (-10,9%),mentre Campania e Puglia, che insieme concentrano il 47% del Pil del Mezzogiorno, perderanno rispettivamente l’8 e il 9%, per Sicilia e Sardegna, il calo del Pil sarà meno consistente , più contenute le perdite di Calabria (-6,4%), Sardegna (-5,7%) e Sicilia (-5,1%), meno coinvolte negli interscambi commerciali interni ed esteri, risultano più al riparo dalle ricadute economiche della pandemia. Coronavirus e calo del Pil si abbatteranno negativamente sui redditi delle famiglie, nel Mezzogiorno – 3,2% contro il -4,4% del Centro-Nord, i consumi crollano in tutte le regioni, in particolare Marche e in Umbria.
Nel 2021 Centro Nord e Centro segnaleranno un margine di recupero, la spesa resterà stagnante, il calo del reddito delle famiglie riguarda Emilia Romagna (-6,3%), Marche (-5,7%), Umbria (-5,2%) e Piemonte (-5,2%), le regioni meridionali condividono una riduzione meno intensa dei redditi nel 2020 ma, al tempo stesso, un recupero più debole nel 2021, in particolare, Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia, che difficilmente riusciranno a recuperare parzialmente le perdite del 2020. La spesa delle famiglie calerà bruscamente in tutte le regioni; nelle Marche (-12,3%) e Umbria (- 12.2%) i crolli più evidenti; in Lombardia (-7,3%), Molise (-7,4%), Trentino (-7,7%) e Sicilia (- 7,7%) quelli meno intensi ma di entità comunque eccezionale. La forbice si allarga se si guarda alla ripresa della spesa delle famiglie nel 2021; nelle regioni del Centro e del Nord, in media, i consumi delle famiglie aumenteranno del 5,0% recuperando solo la metà della perdita del 2020; nelle regioni del Mezzogiorno il recupero sarà meno di un terzo: +2,7% dopo la caduta del -9,0% del 2020, particolarmente stagnante sarà la spesa delle famiglie in Sardegna, Sicilia e Calabria.
Nel 2021 si accentuerà il divario, Nord-Sud per la ripartenza, dopo lo tsunami economico dovuto al coronavirus; l’andamento del Pil è più differenziato su base regionale: il Mezzogiorno farà segnare il +2,3% rispetto al Centro-Nord (+5,4%),il Trentino sarà l’unica regione a recuperare tutti i punti di Pil persi, a seguire, Veneto+7,8%, Emilia Romagna +7,1% e Lombardia +6,9%, le strutture produttive regionali più mature e integrate nei contesti internazionali perdono più terreno nella crisi ma riescono a ripartire con più slancio, anche se a ritmi insufficienti a recuperare le perdite del 2020. Maggiori difficoltà a ripartire per Friuli V.G., Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, le regioni centrali hanno una certa difficoltà di recupero, in particolare Umbria e Marche, alla questione settentrionale e meridionale intorno alle quali tradizionalmente si polarizza il dibattito delle crisi italiane, sembra aggiungersi una “questione del Centro” che mostra segnali di allontanamento dalle aree più dinamiche del paese, scivolando verso Sud.
Tra le regioni meridionali, le più reattive nel 2021 risulteranno Basilicata (+4,5%), Abruzzo (+3,5%), Campania (+2,5%) e Puglia (+2,4%), che confermano la presenza di un sistema produttivo più strutturato e integrato con i mercati esterni. A un Sud che riparte, si contrappone un Sud dalla ripartenza frenata: Calabria (+1,5%), Sicilia (+1,3%), Sardegna (+1%), Molise (+0,9%). Si tratta di segnali preoccupanti di isolamento dalle dinamiche di ripresa esterne ai contesti locali, conseguenza della prevalente dipendenza dalla domanda interna e dai flussi di spesa pubblica.
Alfredo Magnifico
Cinema/ Credito d’imposta e logo per produzioni 100% made in italy: la proposta di Lucini
“Per far ripartire il mondo della pubblicità e del cinema italiano dopo il Covid abbiamo pensato a un credito d’imposta per quelle aziende che sceglieranno di girare spot 100% italiani”: è questa l’iniziativa pubblicata sul web magazine di Assolombarda Genio & Impresa (genioeimpresa.it) del regista Luca Lucini, autore di grandi successi cinematografici come “Tre metri sopra il cielo” e del film “L’impresa di servire l’Italia”, realizzato in occasione dell’Assemblea Generale di Assolombarda 2019 con protagonisti gli attori Filippo Nigro e Giuseppe Cederna.
Come spiega Lucini, sostenuto dal collega Nicolò Bravetta di AIR 3, l’Associazione Italiana Registi, produrre direttamente in Italia, oltre a valorizzare il talento degli attori, degli addetti e il territorio del Bel Paese, potrebbe rappresentare un punto fondamentale per la ripresa di un settore che, secondo i dati Nielsen, nel 2019 ha generato 7 miliardi di euro e che coinvolge 2mila imprese e 20mila addetti ai lavori costretti a fermarsi durante i tre mesi dell’emergenza sanitaria. Ma non è tutto. “L’idea è quella di creare una sorta di logo per poter premiare quei clienti pubblicitari e quelle produzioni che si avvarranno al 100% di tutta la filiera italiana per girare uno spot – spiegano i due registi – Al di là del logo di cui le aziende potranno fregiarsi e di un notevole ritorno di immagine per il sostegno all’Italia in questo momento così difficile vorremmo che ci fosse anche un beneficio fiscale, che fosse riconosciuto un tax credit come avviene nelle produzioni cinematografiche. Stiamo confrontandoci con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato (CNA) e l’obiettivo è presentarla al Ministro Franceschini”.
“Con la fine delle restrizioni ci sono stati dei segnali di ripresa dal mondo del cinema – spiega Luca Lucini – Alcune delle produzioni bloccate sono ripartite con grandi danni economici, mentre i film che dovevano uscire nelle sale durante il periodo di lockdown andranno in coda alle nuove pellicole. Partendo dal presupposto che il 30% delle produzioni cinematografiche vanno all’estero a registrare perché risulta più economico e con meno burocrazia, un’inversione di tendenza vorrebbe dire avvalersi e valorizzare registi, attori, tecnici, musicisti e maestranze italiane che tutto il mondo ci invidia. Inoltre – concludono i due registi – L’iniziativa potrebbe rappresentare una grande possibilità di ripresa per il settore alberghiero e della ristorazione che sono stati tra i più colpiti dalla pandemia e una grande opportunità formativa per i giovani talenti costretti molto spesso ad andare all’estero per lavorare”.
Matteo Gavioli Head of Media Relations
Ancora/ Giovane trovato morto nella stiva di un traghetto
Una scoperta terribile nel capoluogo marchigiano.
Si era probabilmente nascosto sotto un camion il 24enne afgano trovato morto nella stiva di un traghetto proveniente dalla Grecia, arrivato ad Ancona.
Sono in corso accertamenti, la causa potrebbe essere asfissia. (foto di repertorio)
Cronaca nazionale/ Cadavere trovato nei pressi di un bosco, ipotesi suicidio
Una notizia terribile. Un uomo morto, per un colpo di arma da fuoco, è stato notato nella mattinata di ieri, da un passante a passeggio in una strada di Villorba, comune alle porte di Treviso, nei pressi di un boschetto.
Evidentemente allarmato, il passante ha subito chiamato soccorsi.
L’uomo si sarebbe ucciso.
Sarebbe stato trovato abbracciato a un fucile di sua proprietà.
foto di repertorio










