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Pesaro/ Auto sbaglia corsia nell’area di servizio, due morti

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Un errore di marcia è stato fatale in un incidente stradale. Tragico schianto con due morti sull’autostrada A14 Bologna -Taranto, all’altezza del territorio del Comune di Pesaro. Due anziani hanno perso la vita a all’ingresso di un’area di servizio sulla corsia nord nel tratto tra Fano e Pesaro in direzione Bologna, in corrispondenza della corsia di decelerazione.
L’auto con a bordo due coniugi di 81 e 82 anni è finita contro la cuspide dello spartitraffico che separa la corsia dei camion da quella delle auto nell’area di servizio.
Sul luogo o sono intervenuti i soccorsi sanitari e meccanici, i vigili del fuoco, le pattuglie della Polizia Stradale e il personale di Autostrade per l’Italia

Milano/ Con l’auto in un canale di scolo, muore un 23enne

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FOTO DI REPERTORIO

Tragico incidente, con una giovane vittima. Un ragazzo di 23 anni è morto intrappolato nella sua auto. L’incidente è accaduto a Mirano. La vittima è un giovane del posto.
Secondo una prima ricostruzione il 23enne avrebbe perso il controllo dell’Opel Agila, finendo in un piccolo canale di scolo.
Sul posto I vigili del fuoco e il personale medico del Suem, che non ha potuto far altro che dichiarare la morte.

Coronavirus/ L’indice nazionale del contagio a 1.18

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus
a) Il contagio sale in tutte le regioni italiane. L’indice di trasmissione nazionale è pari a 1.18, si legge nel monitoraggio settimanale di Istitutio Superiore di Sanità e Ministero della Salute;
b) I dati in aumento di questi giorni sono dovuti ai comportamenti di agosto, lo afferma il presidente dell’Istitutio Superiore di Sanità, Brusaferro;
c) Con oltre 86mila nuovi contagi in un giorno, l’India supera i 4 milioni di casi confermati dall’inizio dell’epidemia.

USA/ Sfida sui social a chi ingerisce più medicinali, muore una 15enne

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Una morte assurda che lascia sconcertati. Una 15enne morta per una sfida : avrebbe ingerito una quantità eccessiva di farmaci antistaminici.

Un’adolescente ha perso la vita dopo aver partecipato alla Benadryl Challenge, una sfida social in cui i partecipanti vengono incoraggiati a ingerire una grossa quantità di farmaci per allergia, per sperimentare uno sballo, che purtroppo, come accaduto questa volta, può anche essere mortale.

Salute/ Per il rientro a Settembre, idratazione e magnesio

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Il mese di settembre è considerato il mese del ritorno alla normalità: si torna al lavoro, i ragazzi ricominciano la scuola e per molti è il periodo in cui si inizia una dieta. Per certi aspetti è molto simile a gennaio, ci si lascia le feste e le vacanze alle spalle per dare il via ai buoni propositi. Durante l’estate, spesso ci si può ritrovare con qualche chilo in più complice l’alcool, i dolci e qualche peccato di gola di troppo. Una cosa che accomuna tutte le diete è sicuramente un giusto apporto di acqua, bere 8-10 bicchieri al giorno, che possono aumentare a seconda dell’attività fisica, essenziale per rimettersi in forma, e del caldo, è una raccomandazione allo stesso tempo semplice ed efficace che ci può aiutare a ripartire al meglio.
Una corretta idratazione associata a un’attività fisica costante sono basi solide per ottenere risultati visibili e duraturi in maniera salutare. Uno studio internazionale[1] evidenzia come il ruolo dell’acqua che idrata il tessuto muscolare rendendolo più attivo dal punto di vista metabolico aiuta così a farci perdere peso. L’acqua è inoltre fondamentale per l’assorbimento dei nutrienti e per l’eliminazione di scorie, nonché per attivare una serie di meccanismi metabolici che ci aiutano a perdere peso. Spesso però si sottovalutano gli importanti effetti benefici dei vari macro e micronutrienti presenti nell’acqua come il potassio, il magnesio e il calcio.
“In particolare, il magnesio – spiega la dottoressa Elisabetta Bernardi, Biologa specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro dell’Osservatorio Sanpellegrino– è uno dei sette macroelementi essenziali, minerali cioè che devono essere consumati in quantità relativamente grandi – almeno 100 milligrammi al giorno. Questo minerale svolge un ruolo importante in più di 300 reazioni enzimatiche nell’organismo, compreso il metabolismo del cibo, la sintesi di molecole fondamentali e la trasmissione degli impulsi nervosi. Inoltre, viene in aiuto anche alle donne che soffrono di sindrome premestruale, sintomi quali gonfiore, insonnia e aumento di peso, possono essere alleviati con un adeguato apporto di magnesio.
Inoltre, il magnesio, grazie al suo ruolo chiave per la regolazione dell’umore, aiuta a combattere quel malessere fisico e psicologico noto come “stress da rientro”.
“Le acque ricche di questo micronutriente ci aiutano a ripristinare l’equilibrio psichico ed emotivo – spiega ancora la Dottoressa Bernardi – contribuendo ad armonizzare tutta la sfera nervosa, in particolare in questo periodo quando i disturbi dell’umore diventano più frequenti e soffriamo di difficoltà di concentrazione, insonnia, stanchezza fisica e mentale”.
Sanpellegrino è l’azienda di riferimento nel campo delle bevande non alcoliche in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti, sintesi di benessere, salute ed equilibrio, sono presenti in 150 Paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Un impegno che passa anche attraverso la promozione dell’importanza di una corretta idratazione: Sanpellegrino infatti sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita.
Contatti:
Responsabile relazioni esterne Gruppo Sanpellegrino – Prisca Peroni

Cinema/ Il film della regista tunisina Kaouther Ben Hania in concorso a Venezia

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Si chiama Kaouther Ben Hania è tunisina e pluripremiata la regista di “The man who sold his skin” (l’uomo che vendette la sua pelle) uno dei film in concorso a Orizzonti, Concorso internazionale dedicato a film rappresentativi di nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale nella 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il film narra la storia di Sam Ali, giovane siriano sensibile e impulsivo, in fuga dalla guerra che, per poter arrivare in Europa e vivere con l’amore della sua vita, accetta di farsi tatuare la schiena da un artista contemporaneo intrigante e sulfureo. Ma trasformare il proprio corpo in una prestigiosa opera d’arte significa davvero acquisire la libertà?
“Il progetto è nato dall’incontro di due mondi” così lo spiega la regista “Il mondo dell’arte contemporanea, e in particolare l’opera dell’artista belga Wim Delvoye (Tim, 2006), e il mondo dei rifugiati politici, in particolare i rifugiati siriani che devono combattere con documenti e permessi di soggiorno. Mi sono chiesta: ‘Cosa accadrebbe se…un artista famoso offrisse a un rifugiato di diventare una sua opera per ottenere la libertà di movimento?’. Il film è anche una storia d’amore in cui il protagonista, separato dalla donna che ama, perde la dignità – e la pelle – per cercare di raggiungerla. E ancora, cosa significa essere liberi quando il gioco è truccato, quando non si ha la possibilità di scegliere? The Man Who Sold His Skin è un’allegoria sulla libertà personale in un sistema iniquo e tratta l’ampio spettro di significati legati ai problemi del nostro mondo reale.”
Nel cast internazionale Yahya Mahayni, che interpreta il protagonista Sam Ali, Dea Liane, che aveva già collaborato in passato con la regista e anche Monica Bellucci che interpreta Soraya, una donna dal carattere altero, sicuro di sé e con un lato snob. Il film è una produzione alla quale hanno cooperato Tunisia, Francia, Belgio, Germania, Svezia.
La regista Kaouther Ben Hania è già nota al panorama cinematografico, sono infatti già usciti “Beauty and the Dogs”, presentato in anteprima alla selezione ufficiale del Festival di Cannes “Un Certain Regard” nel 2017; “Challat of Tunis”, il suo primo lungometraggio, ha aperto la sezione ACID al Festival di Cannes 2014 e “Zaineb hates the Snow” è stato presentato in anteprima al Locarno Film Festival 2016 e ha vinto diversi premi. Per ulteriori informazioni: Ufficio stampa Ente Nazionale Tunisino per il Turismo in Italia.

Martinengo Communication

Cronaca nazionale/ Lo sposo è positivo al Covid, 100 persone in isolamento

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Oramai ogni assembramento è fonte di pericolo. Lo sposo risulta positivo al coronavirus dopo il matrimonio, in cento finiscono sotto osservazione: e la causa potrebbe essere l’addio al celibato, un viaggio recente in Sardegna.

Accade in provincia di Latina, ad Aprilia, dove un matrimonio è stato rovinato pochi giorni dopo dalla notizia della positività dello sposo: un centinaio di persone sono ora sotto osservazione, secondo Il Messaggero.

Ancona/ Deve incontrare un conoscente, badante lascia un anziano in auto sotto il sole

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Una brutta storia che per fortuna non ha avuto un epilogo drammatico
Brutta avventura per un anziano di circa 80 anni che è stato lasciato dalla badante in una macchina parcheggiata sotto il sole cocente fino a che non è arrivata sul posto una pattuglia della Polizia Municipale.

É successo ad Ancona. La donna si è allontanata per andare ad incontrare un conoscente.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia Municipale.
Richiesto l’intervento del 118.

foto di repertorio

Napoli/ Chiuso il pronto soccorso del ‘Cardarelli’: troppi positivi al Covid

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L'ospedale Cardarelli di Napoli

L’aumento del contagio preoccupa in Campania. Il pronto soccorso dell’ospedale «Cardarelli» di Napoli è stato chiuso nel tardo pomeriggio di ieri a causa del numero di pazienti risultati positivi al test rapido sul Covid-19.

Sarebbero una decina i pazienti giunti al Pronto soccorso per patologie diverse, e risultati positivi al Covid 19 dopo il test rapido.

Il Pronto soccorso sarà sottoposto a sanificazione e riaprirà quando le operazioni saranno completate.

Il film della settimana/ “Anbessa” di Mo Scarpelli (Ita)

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Pietro Colagiovanni *

Esordio alla regia della direttrice della fotografia e documentarista italo-americana Mo Scarpelli Anbessa (2019) è un lungo film documentario ambientato nei sobborghi della capitale dell’Etiopia, Addis Abeba.

E’centrato sulla figura di un adolescente, Asalif, e di sua madre che vivono in una baracca a poca distanza da una moderna lottizzazione di centinaia di palazzi dove abita la nascente classe media etiope. Il ragazzo ha singolari dote di ingegnosità e tra la spazzatura dei condomini riesce a trovare materiale per costruire o far funzionare oggetti e creare giocattoli.

Nel frattempo affronta la propria condizione di assoluta povertà con rabbia ma anche con determinazione, subendola ma anche aggredendola così come deve fare un leone, il principe degli animali, anbessa in etiope.

La trama sostanzialmente si esaurisce qui, ma ovviamente non è la narrazione o lo sviluppo filmico il centro di questa interessante opera prima. I nodi portanti sono lo sviluppo capitalistico imprevedibile, squilibrato, a volte crudele ma inarrestabile di un’economia che sta uscendo dal sottosviluppo e l’evoluzione adolescenziale in un contesto così turbolento e squilibrato.

Asalif e la madre non hanno nulla, vivono i povertà estrema mentre a qualche centinaia di metri migliaia di persone hanno tutti i comfort cui noi occidentali siamo abituati. E non capiscono perchè, non hanno alcuna possibilità di lottare contro una ingiustizia così grande e clamorosa, tanto più clamoroso perché i palazzi sono stati costruiti sulla loro terra, da cui sono stati buttati fuori senza pietà.

L’unica reazione, tra l’onirico e la quotidianità è quella di Asalif, una ribellione interiore che si infrange su meccanismi sociali algidi,codificati e predominanti. La Scarpelli illustra, descrive, con qualche digressione poetica a volte un po’ iterativa una realtà che non le piace e che, francamente, non può piacere a nessuno. E’un film di denuncia vista dagli occhi di un ragazzino intelligente e vivace, prima vittima di questo sviluppo ingiusto.

Se volessimo fare un paragone con una vicenda che ha interessato dolorosamente anche il nostro paese Anbessa è un Ladri di biciclette in salsa etiope. Ovviamente non ha la grandezza del film di De Sica, non trova una sintesi di successo tra la narrazione documentaristica e la dimensione più narrativa dell’adolescente inquieto ma è comunque un film interessante e ben realizzato.

Un film che affronta un tema ormai centrale nel mondo odierno: quello dello sviluppo economico a tutti i costi e dei gravissimi squilibri e dei costi umani che esso porta con sé.

Voto 3/5

*imprenditore, comunicatore, fondatore del gruppo Terminus

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