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Bologna/ Festini a base di sesso e droga, sei misure cautelari

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Accuse gravi per un’inchiesta che sta già destando clamore, visto che coinvolge persone della ‘Bologna bene’.
Induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Queste le accuse che hanno portato il nucleo operativo dei carabinieri della compagnia Bologna Centro ad eseguire sei misure cautelari nei confronti di altrettante persone, compresi noti professionisti.
L’ipotesi degli investigatori è di un giro di ragazzine arruolate e portate in un residence fuori città, per prestazioni sessuali in cambio di droga.
Tutto è partito dalla denuncia di una madre che aveva intercettato dei video nel cellulare della figlia.

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Coronavirus/ Studenti a scuola solo con la mascherina chirurgica

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Ancora le norme per il rientro a scuole nel cuore del dibattito nazionale.
A scuola gli studenti indosseranno le mascherine chirurgiche fornite ogni giorno dallo Stato, afferma il comitato tecnico-scientifico per l’emergenza;
b) La Valle d’Aosta è l’unica Regione a non aver registrato nuovi casi di coronavirus nell’ultimo giorno, riporta il ministero della Salute;
c) L’Australia entra in recessione per la prima volta in trent’anni a causa della crisi economica provocata dalla pandemia.

Roma/ Tassista accusato di violenza sessuale da due clienti

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Grave fatti di cronaca a Roma. Avrebbe abusato sessualmente di due clienti nel suo taxi, trasformando in incubo per due ragazze, quello che doveva essere un normale tragitto in città.
Le vittime sono una turista statunitense e una romana.
A certificare i due episodi di violenza sessuale sono stati i carabinieri della stazione di Monte Mario che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Procura.
Il provvedimento cautelare rappresenta l’esito di un’attività investigativa che ha permesso di ricostruire, con esattezza, due diversi episodi avvenuti ad aprile 2017 e gennaio 2020.

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Venezia/ Alleanza fra impresa e lavoro per salvare il porto

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Troppo facile e troppo ovvio affermare che siamo a fianco dei lavoratori del porto, che le imprese e gli imprenditori portuali, marittimi, ma non solo, di Venezia si uniscono allo stesso appello: lasciateci lavorare, ripartiamo subito… Ma gli slogan, se non arrivano da personaggi dello spettacolo o vip o super-ricchi o ambientalisti annoiati e viziati, a maggior ragione a Venezia, servono a poco.
“È per questi motivi – afferma Alessandro Santi, Presidente della Venezia Port Community – che oggi siamo presenti per affiancare e sostenere la manifestazione per terra e per mare dei lavoratori del porto, e proseguiamo in tutte le forme a stigmatizzare il silenzio assordante dei Governi susseguitisi, incapaci da un decennio ad assumere qualsivoglia decisione”.
“Vogliono chiudere il porto? – conclude Santi – Ci provino. Ora ogni limite di tolleranza è stato sorpassato e chi è complice di questa situazione ormai paradossale prima o poi ne pagherà nelle giuste sedi le conseguenze”. “Di certo i veneziani, quelli veri, quelli che sanno che il porto è la ragione d’essere della loro città e la chiave di efficienza di una delle più importanti ed estese aree produttive d’Europa, non mollano la presa. E ora l’arma vincente sarà proprio una saldatura fra impresa e lavoro con la quale i fautori della città museo dovranno fare i conti”.

Star comunicazione in movimento (Barbara Gazzale)

Ferragni a Roma ed è Caos/ Chiara Ferragni a Palazzo Barberini e scoppia il caos

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È la Galleria Nazionale d’Arte Antica Palazzo Barberini Corsini in Roma a dare notizia ufficiale della visita della popolare imprenditrice, avvenuta ieri, sui propri canali Instagram e Facebook.

Si legge “Si scateneranno polemiche? Lei è Chiara Ferragni e ha scelto di visitare Palazzo Barberini per scoprire uno dei più importanti musei romani. E voi quando verrete a scoprire le nostre meraviglie?”.

Le foto della nota influencer, immortalata accanto alla Giuditta e Oloferne di Caravaggio e all’ Amor Sacro e Amor Profano di Giovanni Baglione, sono state postate anche sul suo canale Instagram che conta ben venti milioni di follower.

Numerosi e immediati i commenti degli utenti tra cui: «Marchetta pubblicitaria» ; «Ringrazio gli Uffizi, i Musei Vaticani e le gallerie Barberini Corsini per avermi fatto conoscere Chiara Ferragni, non avevo idea di chi fosse»; « Triste pensare che le persone debbano essere stimolate in questo modo» laddove altri al contrario hanno replicato positivamente «La sua visita porterà sicuramente nuovi visitatori alle Gallerie. Mi pare un fatto molto positivo»; «Ritengo bellissimo vedere la Ferragni provare interesse per uno dei Musei più belli di Roma».

Già il “caso mediatico” era nato a Luglio con un selfie che ritraeva l’influencer agli Uffizi di Firenze accanto alla Venere di Botticelli e se allora il Direttore del Museo Eike Schmidt aveva manifestato tutta la sua verve “giovanilista” dichiarando una «visione democratica» dell’arte dall’altro lato c’era chi, tra gli studiosi, non ne aveva condiviso la scelta come Tommaso Montanari il quale criticandone “l’operazione” sosteneva come la Primavera di Botticelli fosse diventata una “testimonial alla Ferragni” e non l’inverso.

Sarcastico e pungente stavolta è stato l’intervento di Daniele Radini Tedeschi, uno tra gli autorevoli  studiosi del Caravaggio, che dal suo canale instagram, seguito da oltre trentaseimila follower ha vivacemente commentato l’accaduto ponendo l’attenzione sulla necessità di una emancipazione dei Musei, specie se pubblici e statali, da mode, social, scelte di marketing o testimonial e scatenando così una querelle di interazioni negative degli utenti verso il Museo. E siamo solo all’inizio. 

Foro: Chiara Ferragni in visita a Palazzo Barberini

Roma/ Concorso Internazionale “Musica Sacra” 2020: si parte

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Quasi 80 cantanti di 27 nazioni si sono iscritti per partecipare al Concorso Internazionale “Musica Sacra” 2020, un vero record in piena pandemia per la XV edizione del più grande concorso al mondo dedicato a questo repertorio si terrà che si terrà a Roma dal 1 al 4 settembre. Alle semifinali, in programma il 2 e 3 settembre nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Piazza del Popolo (prove aperte il primo settembre), sono stati ammessi i cantanti più promettenti, selezionati online sulla base di video mandati in fase di iscrizione, e i vincitori di altri concorsi lirici internazionali. La finale, in forma di Concerto di Gala, che avrà luogo venerdì 4 settembre alle ore 20:30 presso la Basilica SS. Apostoli, alla presenza dei giurati e del Comitato d’Onore formato da Ambasciatori presso la Santa Sede e presso la Repubblica Italiana, sarà presentata dall’attore Vincenzo Bocciarelli che durante il lockdown ha ideato il “Bocciarelli Home Theatre” che attraverso i Social ha portato il teatro, la poesia e l’arte nelle case dei milioni di persone durante il lockdown.  L’evento potrà essere seguito e ascoltato in tutto il mondo grazie alla preziosa collaborazione di Maria TV per lo streaming delle Semifinali visibile anche sul sito www.concorsomusicasacra.com  ed in mondovisione da TelePace e Radio Vaticana per la Finale-Concerto di Gala in cui si proclameranno i vincitori 2020. Con oltre 250.000 visualizzazioni della propria pagina Facebook, il Concorso Int. Musica Sacra si conferma come una delle migliori vetrine per i cantanti lirici che vogliano misurare il proprio talento con questa rassegna unica al mondo nata nel 2001.

“In questo momento estremamente difficile per tutto il settore musicale, la conferma dello svolgimento del Concorso Internazionale Musica Sacra è un segnale di ripartenza ed una concreta opportunità professionale per tutti coloro che parteciperanno” dice il Direttore Artistico Daniela de Marco.  L’edizione 2020 è parte integrante del progetto “Let’s Sing Oratorio Music!” vincitore del Bando Europa Creativa e cofinanziato dal Programma Europa Creativa della Commissione Europea. Il progetto, unico in Europa – è dedicato a diffondere il genere musicale dell’Oratorio tra i ragazzi europei. Let’s Sing Oratorio Music offrirà loro un’esperienza formativa attraverso la collaborazione con cantanti e orchestre professionali e un’esperienza teatrale indimenticabile nel cantare un oratorio di fronte al pubblico. In tale ambito, il Concorso Internazionale ha lo scopo di trovare i protagonisti degli spettacoli basati sull’Oratorio “La Creazione” di Haydn che si terranno in Repubblica Ceca con debutto il 6 dicembre 2020 e in Grecia, Romania e Italia nel 2021. La giuria del Concorso Int. Musica Sacra 2020 è composta dai partner del progetto europeo “Let’s Sing Oratorio Music!”: Ilja Racek (per le eliminatorie) e Golat Ludek rispettivamente Sovrintendente e Consulente Artistico del Teatro Slesiano – SDO di Opava, dal direttore d’orchestra e Presidente della Federazione Panellenica dei Cori Scolastici e dei Direttori di Coro e del Festival di Karditsa Nikos Efthimiadis, dal Direttore della Filarmonica M. Jora di Bacau (RO) Pavel Ionescu Ambrosie (per le eliminatorie), dal Direttore Artistico dell’Accademia Musicale Europea e del Concorso Daniela de Marco. Dalle semifinali si aggiungono in giuria il soprano Chiara Taigi, il Direttore d’Orchestra Leonardo Quadrini – una carriera lunga circa 3000 concerti, spettacoli, opere liriche realizzate e che dirigerà gli spettacoli The Creation in Romania e Italia, Fabrizio Da Ros direttore d’orchestra per The Creation al Teatro SDO Opava e Saverio Clemente della InArt Management di Milano, una delle più note agenzie liriche d’Europa. 

 I partner del progetto europeo offriranno borse di studio per un totale di € 7.500,00 workshop gratuiti e rimborsi viaggi e alloggio per tutte le attività del progetto. Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria tramite Eventbrite In completa sicurezza e secondo le normative attuali di distanziamento sociale, è possibile scegliere la sessione a cui si è interessati e prenotare il proprio posto su Eventbrite 

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

Coronavirus/ Save the Children: “In Africa sub-sahariana 426 bambini al giorno a rischio di morte per fame”

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In tutta l’Africa subsahariana entro l’anno circa 67.000 bambini corrono il rischio di morire di fame estrema a causa dell’impatto della pandemia di coronavirus[1] che sta esacerbando una situazione già critica nell’area. È l’allarme lanciato oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro. Secondo l’Organizzazione, l’insicurezza alimentare è stata aggravata quest’anno da una serie di crisi in alcune parti del continente: inondazioni, sciami di locuste e prezzi alimentari in aumento, sfollamenti. L’impatto del COVID-19 si è aggiunto a questi fattori, paralizzando le economie e distruggendo i mezzi di sussistenza, rendendo il cibo e i servizi sanitari inaccessibili o non disponibili, già all’inizio di quest’anno si stimava che COVID-19 avrebbe fatto aumentare la povertà nell’Africa sub-sahariana del 23%. Per questo, 426 bambini al giorno sarebbero a rischio di morte e si prevede che entro il 2030 circa 433 milioni di persone soffriranno di denutrizione in tutta l’Africa, a meno che non vengano intraprese azioni urgenti.
“La vita era dura per me e la mia famiglia, ma ho lavorato sodo e siamo sopravvissuti. Il coronavirus ha peggiorato la mia situazione. Ora, i lavori sono pochi e lontani tra loro … Prima di ricevere supporto, mangiavamo solo una volta al giorno e solo di mattina. Ho visto i miei figli andare a dormire affamati. La peggiore condizione per una madre è quando non riesce a nutrire i propri figli” ha raccontato agli operatori di Save the Children Ubah, madre di sei figli nel Puntland, in Somalia. Con il cibo sempre più scarso, i più piccoli sono a rischio crescente di malnutrizione grave. Prima della pandemia, più di 26 milioni di bambini in tutta l’Africa orientale e meridionale soffrivano di arresto della crescita e 2,6 milioni di bambini soffrivano di malnutrizione acuta grave, la forma più mortale di denutrizione[2]. In Africa occidentale e centrale, si prevede che quest’anno 15,4 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta grave; un aumento del 20% rispetto alle stime precedenti[3].
“Stiamo già assistendo alle conseguenze devastanti di questo virus su alcune delle persone che, al mondo, soffrono di più la fame. Le misure per il Coronavirus hanno decimato i mezzi di sussistenza e la produzione agricola, i posti di lavoro si sono prosciugati e il cibo sta diventando sempre più costoso, ammesso che sia disponibile. In poche parole, molti genitori non possono più mettere in tavola il cibo per i propri figli”, ha affermato Ian Vale, Direttore regionale di Save the Children nell’Africa orientale e meridionale.
“Stiamo già vedendo numerosi bambini che arrivano ogni giorno nelle nostre cliniche e che soffrono di malnutrizione. Purtroppo sappiamo di essere solo all’inizio. Se aspettiamo che le cliniche siano piene, sarà troppo tardi. La crisi alimentare potrebbe uccidere decine di migliaia di bambini a meno che non vengano raggiunti immediatamente con l’assistenza umanitaria. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha proseguito Ian Vale.
Anche prima della pandemia, l’Africa subsahariana era una delle regioni con la più profonda crisi alimentare a livello globale; si prevede che ospiterà più della metà degli affamati cronici del mondo se le situazioni attuali proseguiranno nel tempo. Save the Children sta rispondendo alla crisi alimentare fornendo cibo o denaro alle famiglie vulnerabili, garantendo l’accesso all’acqua sicura e pulita e fornendo servizi sanitari e nutrizionali in modo sicuro contro il Coronavirus. Con le risorse che si stanno esaurendo pericolosamente, Save the Children chiede urgentemente finanziamenti per sostenere alcuni dei bambini più vulnerabili del mondo.
Save the Children Italia Onlus

Coronavirus, i ricoveri in terapia intensiva tornano ai livelli di due mesi fa

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Aumentano i ricoveri ospedalieri: questo è un dato veramente preoccupante.
Il numero delle persone positive al coronavirus ricoverate in terapia intensiva torna sopra quota 100: non accadeva dal 26 giugno. Lo comunica il Ministero della Salute;
b) Con 242 contagi registrati in 24 ore è la Lombardia la Regione italiana con il maggior numero di nuovi casi;
c) Nella città cinese di Wuhan, primo epicentro della pandemia, un milione e 400mila studenti sono tornati a scuola.

Lavoro/ Ancora differenze retributive tra Nord e Sud

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Si continua a registrare una differenza retributiva tra le stesse professioni a livello geografico, con un divario Nord-Sud in busta paga. Molto dipende  dalle città dove si lavora. È il risultato dei dati analizzati da Applavoro.it, la piattaforma che mette in contatto domanda e offerta di lavoro puntando sulle recensioni di ex datori ed ex colleghi e sulle videopresentazioni, in base alle informazioni inserite dagli iscritti (vedi grafico). Nello specifico abbiamo studiato le differenze retributive tra diverse città italiane, a prescindere dal sesso dei lavoratori.

 I commessi/addetti alle vendite, a Bologna  dichiarano di ricevere uno stipendio medio di 1.232 euro,  decisamente più alto dei colleghi a Bari (988 euro)  dove si registra un – 19,83 %. I commessi a Napoli (dove la media stipendio è di 998 euro) non se la passano meglio. Rispetto a Bologna si registra un -19%.  Gli agenti di commercio che operano nella zona di Torino dichiarano un compenso medio mensile di 2.477 euro netti contro quello dichiarato dai colleghi a Bari di 1.641 euro, facendo registrare un – 33,74% rispetto ai colleghi del Piemonte.  Una differenza importante si riscontra anche tra i commerciali di Bologna, che dichiarano compensi medi per 2.415 euro mensili, contro quelli di Napoli che dichiarano 2.095 euro mensili, facendo registrare una differenza di – 13,24% rispetto ai colleghi emiliani.  Per quanto riguarda gli impiegati amministrativi, i lavoratori meglio retribuiti risultano essere a Roma, con una paga media dichiarata di 1.640 euro mensili, mentre se la passano decisamente peggio i colleghi di Cagliari, con una paga media di 1.338 euro mensili (- 18,37%)

Analizzando i compensi degli addetti al call center, si riscontra una differenza importante tra Nord e Sud. A Torino la paga media dichiarata è di 1.250 euro mensili, a Milano è di 1.000 euro, a Bologna risulta essere di 900 euro. La retribuzione media in queste città risulta quindi di 1.050 euro mensili. Al Sud la situazione è decisamente meno favorevole: a Napoli la retribuzione media risulta essere di 662,50 euro, a Cagliari di 590,68 euro, a Bari è di 589 euro, mentre a Palermo è di 583 euro mensili. Lo stipendio medio per gli addetti ai call center nel Sud risulta di 606 euro mensili. Si riscontra quindi una differenza del 42% a sfavore dei lavoratori del Mezzogiorno.  Anche per chi svolge incarico di segretaria, si registra una differenza importante tra Nord e Sud Italia:  a Bologna  gli utenti dichiarano una retribuzione media di 1.400 euro mensili, a Firenze di 1.321 euro mensili, a Milano di 1.243 euro mensili. Passando a esaminare le retribuzioni dei colleghi al Sud,  a Napoli  gli utenti dichiarano una retribuzione media di  858 euro mensili, a Bari di 758 euro mensili, mentre a Palermo la retribuzione media risulta essere di 738 euro mensili. Quindi la differenza tra Nord e Sud risulta del 40,58 % a sfavore dei lavoratori meridionali.

 Analizzando la retribuzione media degli operai generici, si riscontra che nelle città del Nord (Firenze Milano e Torino), la paga media sia superiore del 22% rispetto alle città del Sud (Cagliari, Palermo e Roma). Passando invece alla retribuzione dei cuochi / chef, la situazione è molto frastagliata. Le città con un migliore retribuzione media mensile sono:  Roma (1.611 euro); Palermo (1.600 euro), Venezia ( 1.575 di paga media mensile; Napoli (1.405 euro). Mentre le retribuzioni più basse per i cuochi si registrano a: Torino (1.205 euro); Bari (1.116 euro); Cagliari (1.058 euro).

 Per quanto riguarda l’operaio specializzato, le città in cui gli utenti dichiarano di percepire salari migliori sono Palermo, Bari e Milano, con una paga media di circa 1.600 euro mensili. Le città invece dove il lavoro di operaio specializzato viene retribuito peggio sono Bologna, Firenze e Napoli, dove la paga media risulta di 1.345 euro mensili. Per chi lavora come cameriere, sempre in base ai dati dichiarati su Applavoro.it, le città con la miglior retribuzione risultano essere Venezia e Firenze, che registrano una paga media di 1.402 euro mensili, contro una paga media di 941 euro mensili registrata a Palermo, Napoli e Torino.   Esaminando i compensi degli infermieri,  la retribuzione media nelle varie città di’Italia è abbastanza equilibrata, con Milano che registra la media più alta (1.460 euro mensili) ,mentre la più bassa risulta a Roma (1.350 euro mensili). Gli iscritti su AppLavoro.it che lavorano come receptionist con la retribuzione più elevata, dichiarano di percepire una paga media di 1.400 euro mensili a Venezia e Roma. Mentre le città dove la paga media è più bassa sono Milano, Firenze e Napoli, con una media registrata di 1.100 euro mensili. Passando ai baristi, gli utenti che dichiarano di percepire un reddito maggiore lavorano a Firenze, Napoli e Bologna, con una retribuzione media di 1.225 euro mensili. Di contro le città con la paga media più bassa sono Palermo, Bari e Cagliari (1.025 euro mensili)

 «Come è ben noto – commenta Marco Contemi, imprenditore e fondatore di Applavoro.it –  si registra ancora oggi un gap importante tra le retribuzioni riconosciute al Nord rispetto ai colleghi del Centro e del Sud Italia. Sicuramente uno dei fattori che incide pesantemente è la scarsità di offerta lavorativa nelle regioni meridionali. Quindi le aziende hanno decisamente una maggior forza dal punto di vista contrattuale, avendo i lavoratori meno scelta. L’alto tasso di disoccupazione del Mezzogiorno, gioca ugualmente un ruolo importante nella generazione di questa profonda differenza. Tanta forza lavoro disponibile per poche posizioni. Bisogna assolutamente incentivare l’imprenditoria meridionale, motivando gli imprenditori a investire in questa area, agevolando le assunzioni. Altrimenti per i lavoratori del Sud, soprattutto per i più giovani, l’unica strada percorribile resta quella di abbandonare le proprie terre natie, per spostarsi al Nord Italia o all’estero. E questo aggraverà sempre più la già drastica situazione dell’invecchiamento del nostro Paese dal punto di vista lavorativo».

 Applavoro.itMarco Contemi

Un vino,un territorio/ Friuli -RoncAlto Ribolla gialla Livon

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Pietro Colagiovanni*

Il territorio: dopo la breve pausa estiva riprendiamo a visitare i territori italiani in cui si producono vini di qualità. Torniamo in Friuli, regione che sul vino sta costruendo una crescente fama e notorietà.

La cantina Livon, una delle più importanti aziende vitinicole friulane, ha sede a Dolegnano frazione di San Giovanni a Natisone, in provincia di Udine. Siamo nel bel mezzo del cosiddetto distretto della sedia, vista la specializzazione produttiva, mobili ed in particolare sedie che questo territorio ha sviluppato.

Ma i vigneti di questa bella versione di Ribolla gialla sono ubicati a Ruttars nel comune di Dolegna del Collio in provincia di Gorizia. Si tratta di colline ideali per la coltivazione della vita, con forti escursioni termiche e clima fresco e soleggiato. Siamo ai confini con la Slovenia, tanto che una parte dell’originario territorio comunale nel 1947 per effetto del trattato di Parigi è diventato jugoslavo prima, sloveno oggi.

Dolegna del Collio è un comune di appena 329 abitanti ma presenta interessanti vestigia storiche. Su tutte il castello di Trussio, castello medievale a guardia del fiume Judrio che fu al centro degli scontri tra Impero Asburgico e Venezia. Interessante anche la villa settecentesca Zorutti-Frisacco.

Il vitigno: il vitigno a bacca bianca Ribolla Gialla (con il quale è vinificato in purezza la bottiglia di questa settimana)è diventayo ormai un classico nella produzione vitivincola friulana ed ha una grande riconoscibilità nazionale e internazionale. Diffuso nelle province di Udine e Gorizia ma anche nella vicina Slovenia dà vita a vini dai profumi fruttati e floreali, freschi, dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli

Il vino: con 50 anni di storia la cantina Livon è sicuramente tra i protagonisti della rinascita e del successo della vinficazione del Friuli Venezia Giulia. Oggi parliamo di una realtà industriale di tutto rilievo con 750.000 bottiglie annue, guidata dalla terza generazione dei Livon con forte radicamento del Friuli e nei suoi vitigni più caratterizzanti m a anche con una tenuta in Toscana, nella zona del Chianti Classico. Il RoncAlto Ribolla è una versione comunicativa, piacevole di questa tipologia di vino.

La fermentazione avviene in serbatoi d’acciaio a temperatura controllata e poi riposa 8 mesi in vasche d’acciaio prima dell’imbottigliamento. Dal coloro giallo paglierino compatto esprime profumi fruttati e floreali, con note sapide che evocano immagini del territorio e delle brezze marine.

Al sorso il RoncAlto si dimostra vino gradevole, piacevole, elegante con una nota sapida, espressione del territorio, che insieme alla sua freschezza confersice personalità e originalità. E’un vino perfetto con primi piatti di pesce o anche fritture vista anche la struttura non esile ed una gradazione alcolica di 13%

Valutazione: 3,75 – 5

Prezzo medio: 13 euro

Rapporto qualità/prezzo: favorevole

* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

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