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Coronavirus, Con un contagio la scuola non viene chiusa

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FOTO DI REPERTORIO

Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.

a) Il dibattito sulla riapertura delle scuola non si placa, ma si arricchisce ogni giorno di nuove notizie.

Con un caso di positività le scuole non chiuderanno automaticamente. Lo dice il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità con le indicazioni per l’inizio dell’anno scolastico;

  • b) Con 174 contagi registrati nell’ultimo giorno è la Lombardia la Regione italiana con il maggior numero di nuovi casi, riporta il ministero della Salute;
  • c) Le uniche due Regioni a non registrare nuovi contagi in 24 ore sono la Valle d’Aosta e la Basilicata.

Lo studio/ Un derivato fisiologico del colesterolo blocca il virus della Covid-19

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L'Università di Torino

La molecola 27-idrossicolesterolo (27OHC) è presente nel nostro corpo come fisiologico prodotto del metabolismo ossidativo del colesterolo.  In colture cellulari infettate con il SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, il 27OHC è risultato essere un forte inibitore della replicazione virale. La rilevanza di tale evidenza scientifica è ulteriormente sottolineata dalla contemporanea osservazione di un vistoso calo di questa molecola con proprietà antivirali nel sangue dei pazienti COVID-19.

La doppia scoperta, in pubblicazione online sulla rivista scientifica Redox Biology, è il risultato di una cooperazione multidisciplinare tutta italiana, tra Panoxyvir, una start-up innovativa e spin-off accademica dell’Università di Torino, coordinatrice del lavoro, il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (ICGEB) di Trieste, che ha testato la molecola sul SARS-CoV-2 isolato da individui contagiati, e l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca, che ha monitorato i livelli di 27OHC nel sangue di individui positivi al SARS-CoV-2, asintomatici o con COVID-19 di grado moderato o severo. 

Panoxyvir da tempo puntava sull’attività antivirale ad ampio spettro del 27OHC, avendone già dimostrato la capacità di bloccare i Rhinovirus, i principali agenti del raffreddore comune, e i Rotavirus, la causa più comune di gastroenterite virale nei primi anni di vita, con un meccanismo che non bersaglia direttamente le particelle virali, bensì modifica in modo transiente fattori della cellula ospite necessari ai virus per replicarsi. 

Tra i principali autori della ricerca, oltre ai tre fondatori di Panoxyvir, Giuseppe Poli, patologo generale, David Lembo e Andrea Civra, virologi dell’Università di Torino, Polo San Luigi Gonzaga, vi sono Alessandro Marcello, virologo all’ICGEB, e Valerio Leoni, biochimico clinico presso l’Ospedale di Desio/Università di Milano Bicocca. 

L’elevata biocompatibilità della molecola, dovuta alla sua origine fisiologica, e l’estrema varietà di virus ad ampia diffusione che è in grado di inibire, come un antibiotico ad ampio spettro nel caso delle infezioni batteriche, candidano il 27OHC ad un rapido sviluppo pre-clinico per giungere al più presto ai primi studi clinici sull’uomo e proporsi come strategia antivirale complementare ai vaccini nel far fronte a pandemie attuali ma anche future. 

Università di Torino – Ufficio Stampa

Lampedusa è al collasso, de Lieto (Li.si.po): “A nulla è servito promettere 11 milioni di euro alla Tunisia”

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Riceviamo e pubblichiamo

Lampedusa, continua senza sosta l’ “invasione”. Molteplici sbarchi sono avvenuti nella notte, diverse centinaia  di migranti si sono aggiunti ad altri fino a raggiungere 1.400 migranti circa. Ma non finisce qui – ha dichiarato il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) Antonio de Lieto – A nulla è servito promettere 11 milioni di euro alla Tunisia per contenere gli sbarchi. E’ una “telenovela” già vista.  La “piaga invasione” a giudizio del LI.SI.PO. – ha continuato de Lieto – si risolve solo con il blocco navale e chiusura dei nostri porti. Ormai Lampedusa è collassata ed il LI.SI.PO. si chiede perché il Governo non chiude i porti? Tutto ciò, può creare a parere del LI.SI.PO., enormi rischi sanitari e seri problemi sociali. Questa “invasione” – ha evidenziato de Lieto – aumenta a giudizio del LI.SI.PO. il  rischio di ingrossare ancor più il numero di contagi di COVID-19. Il momento è molto delicato e l’esecutivo farebbe bene ad ascoltare il “grido di allarme” più volte lanciato dal LI.SI.PO.- la tanta temuta seconda ondata del virus – ha concluso de Lieto –  può essere agevolata proprio dalla mancata decisione di chiudere i nostri porti ivi compreso i confini terrestre con l’EST. Chiudere i nostri porti prima che sia troppo tardi. La salute degli Italiani prima di tutto!!!

L’ADDETTO STAMPA Antonio Curci

Lavoro/ Stop al reddito di cittadinanza per 400mila persone

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Oltre 400mila persone potrebbero non percepire più il reddito di cittadinanza se non si metteranno in regola. 

A causa della Pandemia il sussidio potrebbe subire una stretta, infatti i percettori del reddito prima non erano tenuti a recarsi ai centri per l’impiego, questa procedura era stata sospesa per evitare un possibile contagio, oggi sono 820 mila persone che ricevono il sussidio di cui almeno 400mila devono essere prese in carico dai centri per l’impiego, nei prossimi mesi i percettori dovranno mettersi in regola pena la sospensione del sussidio.

La stretta del governo è frutto del controllo delle cifre, solo 70 mila persone sono riuscite a trovare o accettare un impiego, decisamente un numero troppo basso.  Dalla metà del mese di luglio è stato introdotto di nuovo l’obbligo di recarsi presso i centri per l’impiego, alla stessa maniera di come accadeva prima del Covid. Prima della Pandemia i beneficiari del reddito di cittadinanza erano circa 530 mila di cui solo 396mila si sono presentati alla prima convocazione e sono stati sottoscritti 260 mila patti. 

La legge prevede che a chi per tre volte non si presenta il sussidio viene sospeso e il governo chiede di depennare i soggetti che non si presentano e che non forniscono una motivata giustificazione alla loro assenza al secondo appuntamento, per il fatto che solo il 47, 7% dei percettori non ha attivato il patto per il lavoro dimostra il chiaro fallimento della politica per fronteggiare la disoccupazione e la povertà.

L’app che doveva incrociare domanda e offerta di lavoro ancora non è stata lanciata, il livello di istruzione dei percettori del reddito di cittadinanza da inserire nel mondo del lavoro non va incontro alle esigenze dei datori di lavoro, il 72%possiede un livello di istruzione secondario di primo grado, mentre solo il 2,5 % ha un grado di istruzione universitaria.

Alfredo Magnifico 

Cronaca nazionale/ Giovane promessa delle arti marziali muore dopo un incidente stradale

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Ha lottato tra la vita e la morte e purtroppo non ce l’ha fatta a sopravvivere alle gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto domenica scorsa a Bagnolo di Lonigo (Vicenza): un 19enne, promessa delle arti marziali, è morto dopo quattro giorni dallo schianto.

Il giovane stava tornando a Terranegra di Legnago (Verona), dove abita la sua famiglia, dopo aver partecipato ad una festa di Ferragosto in una pizzeria di Vicenza.

Coronavirus, a Capodichino tampone obbligatorio per chi proviene da nazioni ad alto rischio di contagio.

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Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus

  • Attenzione alta sui passeggeri italiani di ritorno dalle vacanze in nazioni ad alto rischio di contagio.

A partire da oggi anche all’aeroporto di Napoli Capodichino i passeggeri provenienti da Croazia, Grecia, Malta e Spagna saranno sottoposti a tampone obbligatorio;

  • – L’indice RT di contagio a livello nazionale resta sotto 1, ma è sopra la soglia critica in 5 Regioni, lo rileva l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità

Coronavirus, ci sono anche sintomi neurologici

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Nuovi studi svelano nuovi sintomi del coronavirus. Debolezza e affaticamento: uno studio italiano ha scoperto a Milano, Padova e Catania tre casi di complicanze neurologiche. Tra le complicanze che possono colpire alcuni pazienti contagiati dal coronavirus Sars-CoV-2 c’è anche la Miastenia gravis, una patologia che causa debolezza muscolare e affaticamento.

I  primi tre casi sono stati descritti in un report che vede tra i firmatari Diego Centonze, responsabile dell’Unità di Neurologia dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia), con Domenico Restivo dell’Unità di Neurologia dell’ospedale Garibaldi di Catania – principale autore del lavoro – Rosario Marchese-Ragona dell’università di Padova e Alessandro Alesina dell’università di Catania.

Il rapporto, pubblicato sugli ‘Annals of Internal Medicine’ e segnalato anche su ‘Covid Reference International’ tra i Top 10 nel giorno della pubblicazione, descrive il caso di tre pazienti ricoverati tra Catania e Padova. 

 

Coronavirus, la Fondazione Gimbe: “ I contagi aumentati del 140% in un mese”

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Sono dati che devono far riflettere quelli sull’incremento del contagio da coronavirus nel periodo recente. Si è passati da 1.408 contagi nella settimana tra il 15 e 21 luglio ai 3.399 della settimana tra 12 e 18 agosto. In appena un mese, fa notare la fondazione Gimbe diretta dal dottor Nino Cartabellotta, il numero dei contagiati dal nuovo Coronavirus è cresciuto del 140%.

L’epidemia da SARS-CoV-2 si stia allargando a macchia d’olio in tutta la Penisola. Solo in sei regioni su 19 e nelle province autonome di Trento e Bolzano si registra un calo dei contagi rispetto alla settimana precedente l’analisi. quasi il 90% dei casi attivi nel nostro Paese è distribuito in 8 regioni.

Nella settimana dal 12 al 18 agosto, il numero di contagiati è cresciuto del 20,6%rispetto alla settimana precedente. E’ aumentato anche il numero di test effettuati (da 174.671 a 180.300), ma in maniera inferiore rispetto all’aumento del numero di persone malate

Crisi, gli esperti di Economia: “L’Italia utilizzi i fondi europei uscire dal gap informatico”

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Mario Fumei - Paola Pallotta - Cristian Vida - Moderatore: Carlo Tomaso Parmegiani

«L’Italia utilizzi i fondi europei per la ripresa post pandemia anche per dotarsi una volta per tutte di infrastrutture informatiche di livello e per diffondere l’educazione digitale, in modo da poter consentire un adeguamento del nostro sistema produttivo, distributivo e commerciale alle enormi potenzialità offerte dall’e-commerce». Crollo delle vendite al dettaglio e impennata dell’e-commerce. È l’effetto Covid sui consumi nei primi mesi del 2020. Un processo per molti irreversibile, ma che apre di fatto nuove strade alla ripartenza. È l’appello giunto dai relatori del secondo incontro della rassegna “Economia sotto l’ombrellone” 2020 svoltosi martedì 18 agosto a Lignano Pineta e organizzato dall’agenzia di comunicazione Eo Ipso: Andrea Magro, professore a contratto di Informatica e Telecomunicazioni presso l’Università telematica E-Campus e socio fondatore e vicepresidente di Lignano Banda Larga per la quale ha firmato il progetto di cablaggio di Lignano Sabbiadoro; Marco Tam, presidente di Greenway Group, realtà friulana che opera nel settore dell’energia pulita e di Filare Italia, progetto per portare la tradizione enologica in Cina; il terzo relatore è Andrea Zaniolo, direttore dell’area New Business dell’agenzia di marketing Velvet Media, nonché profondo conoscitore dei processi digitali e innovatore della comunicazione.

«A seguito della pandemia, infatti – hanno spiegato i relatori – si è avuta una notevolissima accelerazione della conoscenza e utilizzo dell’e-commerce da parte sia delle aziende, sia dei consumatori (soprattutto fra gli over 60 che prima lo utilizzavano pochissimo), ma in Italia il commercio on-line ha ancora enormi potenzialità di crescita che potranno concretarsi solo attraverso forti investimenti in infrastrutture, digitali e fisiche, e grazie alla diffusione dell’educazione digitale che manca sia nelle persone, sia nelle aziende. Molti  – hanno aggiunto Zaniolo, Tam e Magro – continuano a pensare che l’e-commerce sia qualcosa di costoso, difficile da gestire e che sottrae posti di lavoro nelle aziende tradizionali, nonché spazio ai negozi fisici, senza rendersi conto che oggi esistono strumenti per approcciarsi all’e-commerce adatti anche alle piccole e piccolissime aziende,  che la gestione dell’e-commerce crea in realtà molti  nuovi posti di lavoro e che i negozi fisici approcciandosi alle vendite on line possono ampliare la propria competitività e la propria clientela».

Dal lockdown in avanti sono state ridisegnate le abitudini dei consumatori e, di conseguenza, alle aziende è stata prospettata una nuova via d’uscita. Nel mese di marzo infatti l’e-commerce è cresciuto del 20% rispetto allo stesso mese del 2019; del 28,2% ad aprile ed ha subito un’ulteriore accelerazione anche nella cosiddetta Fase 2, registrando a maggio un balzo del 41,7% (dati fonte Istat). E le previsioni sull’anno in corso prevedono un salto complessivo compreso tra il 35% e il 40% rispetto al 2019. Un caso virtuoso: Andra Magro con Lignano Banda Larga ha portato la connessione di altissimo livello in tutta la località turistica friulana, facendo di Lignano Sabbiadoro l’unico comune certificato Ftth (Fiber to the home) dell’Adriatico mettendo a disposizione quattro Terabit/s di banda (più di quanta se ne utilizzi in tutto il Fvg).

«Le infrastrutture digitali in Italia – ha affermato – sono all’anno zero. Ci sono zone cablate e altre, tante, non raggiunte da connettività decente e addirittura diverse aree industriali che non sono dotate di infrastrutture digitali performanti. La causa va ricercata nelle scelte politiche che si sono susseguite dal 2008 che in una sorta di vortice impazzito hanno via via distrutto sistematicamente quanto fatto dalla politica precedente, senza una strategia di lungo periodo.  Deleteria è stata, poi, anche la scelta di dotarsi di un “cablaggio di Stato” da cedere agli operatori a basso costo in modo che le connessioni fossero a basso costo per l’utenza. Gli operatori privati, infatti, che sono quasi tutti stranieri, vogliono lucrare e non hanno interesse ad avere migliaia di piccoli contratti poco remunerativi, con migliaia di piccoli problemi da gestire e risolvere, ma preferiscono concentrarsi sulle località con moltissimi residenti. Tutto ciò ha portato, di fatto, all’esclusione di molti piccoli comuni dalla banda larga che può essere superata solo con accordi diretti fra i privati e i comuni come è stato nel caso di Lignano».

Cosa succede nel settore del commercio? Lo spiega Andrea Zaniolo, direttore dell’area New Business dell’agenzia di marketing Velvet Media: «Chiariamolo subito – ha esordito – la vendita on line non va mai a discapito della vendita tradizionale nei negozi fisici, ma anzi, l’una supporta l’altra. L’e-commerce, dunque, non è più futuro, ma il presente. Sta crescendo da oltre un decennio e ha avuto una spinta grazie al Covid, ma oggi non si discute più “se” sia il caso di aprire un canale di vendita on line, il tema è solo “come” aprire un canale e-commerce, quali siano le tecnologie e i metodi di comunicazione per farlo performare al meglio. Oggi, infatti, non avere un canale di vendita on-line vuol dire precludersi una gran parte del mercato, subendo un danno competitivo rispetto ai competitor che sono presenti on-line. La pandemia – ha aggiunto Zaniolo – ha fatto fare un salto in avanti di almeno due anni rispetto al percepito sulle nuove tecnologie e sulle nuove modalità di acquisto e ciò è stato molto importante in un Paese che ha ancora tanta strada da fare sull’educazione digitale e sull’aggiornamento tecnologico. L’e-commerce è un cambiamento – ha concluso -, come tutti i cambiamenti offre opportunità e va affrontato senza paura, ma governandolo con professionalità e saggezza».

«L’e-commerce è sicuramente molto interessante, ma non in contrasto con i negozi fisici e con l’attività delle aziende tradizionali – ha ribadito l’imprenditore Marco Tam che ha utilizzato ampiamente le vendite on line per proporre nel mondo i suoi vini marchiati Filare Italia -, anzi lo stesso e-commerce è agevolato dalla presenza del negozio fisico. I dati statunitensi dicono che chi vende on line, ma ha anche il negozio fisico ha vendite superiori del 37% rispetto ai concorrenti che vendono gli stessi prodotti solo on line. L’e-commerce, dunque, va gestito – ha aggiunto-, ma ci vuole educazione e molte aziende hanno ancora modelli organizzativi che non sono pro-e-commerce, molte si approcciano a questo mondo solo perché devono farlo, ma senza una cultura e strategie definite. Va, poi, detto – ha proseguito – che l’e-commerce offre opportunità di ripensamento e sviluppo a molti settori. Si pensi, ad esempio, solo a problema connesso all’aumento di inquinamento generato dalla crescita esponenziale delle consegne di pacchi e alle opportunità di ripensamento che la necessità di contenere i danni ambientali offre al sistema logistico e al settore dell’automotive. Infine, bisogna essere consapevoli – ha concluso Tam – che oggi si è accelerata la glocalizzazione, essere globali rimanendo locali, perché non si può più viaggiare con i tempi, la frequenza e i costi che si avevano prima del Covid. Non avere autostrade digitali funzionanti e un sistema logistico efficiente ci darebbe, quindi, uno svantaggio competitivo di 40 anni. Su questi aspetti la politica italiana locale e nazionale deve riflettere attentamente per non far perdere al nostro Paese e alle nostre aziende il ruolo che hanno nell’economia mondiale».

La decima edizione di Economia sotto l’Ombrellone è organizzata da Eo Ipso – comunicazione ed eventi ed ha il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Turismo FVG. Co-main supporter: Greenway Group e Filare Italia; sponsor: Confidi Friuli, Lignano Banda Larga, Glp, Confindustria Udine, Karmasec, IS Copy e Real Comm; media partner: Scriptorium Foroiuliense; sponsor tecnici: Fondazione Villa Russiz, Pineta Beach, Lignano Pineta, Porto Turistico Marina Uno e Hotel Ristorante President.

Modera: Carlo Tomaso Parmegiani, giornalista e responsabile editoriale Nordest di Eo Ipso.

L’ingresso è libero e gratuito.

Al termine degli incontri aperitivo offerto dalla Fondazione Villa Russiz.

IL PROSSIMO INCONTRO PROGRAMMA

25 agosto

“La finanza per ripartire”

Mario Fumei – consulente finanziario e private banker

Paola Pallotta – managing director Capital Group

Cristian Vida – presidente Confidi Friuli

Moderatore: Carlo Tomaso Parmegiani, giornalista e responsabile editoriale Nordest di Eo Ipso.

 Info – Eo Ipso Srl

 

 

Beirut/ Save the Children: “Due settimane dopo le famiglie hanno ancora un disperato bisogno di sostegno per ricominciare”

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Due settimane dopo l’esplosione che ha travolto Beirut, capitale del Libano, molte famiglie vulnerabili nelle aree colpite hanno ancora un disperato bisogno di sostegno. Le famiglie vivono ancora in case con danni gravi strutturali e con accesso limitato all’assistenza sanitaria e ad altri servizi di base. Anche se molti giovani volontari, organizzazioni e ONG hanno lavorato duramente per sostenere le comunità colpite, l’entità della distruzione e delle necessità della popolazione sono così grandi che c’è un urgente bisogno di maggiore sostegno per garantire alle famiglie un posto sicuro in cui vivere e l’accesso a cure mediche e psicologiche. È questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro.

Per aiutare i più vulnerabili, Save the Children ha intensificato la sua risposta a Beirut. Ha sostenuto 734 famiglie distribuendo tende ed altri rifugi per chi ha avuto danni alle abitazioni, ha aperto spazi a misura di bambino dove i minori possono giocare in sicurezza e interagire con i coetanei, ha aiutato 245 adulti e bambini attraverso il sostegno psicologico e ha fornito 4.800 pasti caldi e pacchi di cibo per chi ne aveva bisogno. Una valutazione effettuata da Save the Children su 470 famiglie in dieci delle zone più colpite di Beirut, mette a nudo la cupa realtà all’indomani dell’esplosione. La valutazione, condotta una settimana dopo l’incidente, ha riguardato quartieri entro un raggio di 4 km dal porto di Beirut. I dati hanno mostrato che:

• Una famiglia su quattro (24%) non aveva accesso all’assistenza sanitaria, con molte di loro che non riuscivano a seguire i trattamenti sanitari di routine o non riuscivano a procurarsi i medicinali.

• Il 17% delle case aveva soffitti crollati, l’11% aveva travi danneggiate e il 26% aveva subito danni ai balconi.

• 18 bambini erano stati temporaneamente separati dai genitori o non erano accompagnati.

• Il 32% delle famiglie ha riferito la necessità di supporto psicosociale per aiutare genitori e figli ad affrontare questa terribile esperienza.

Dai dati dell’Organizzazione, emerge questa triste realtà risultato dell’esplosione e aggravata dall’impatto della crisi economica che il Libano sta attraversando da quasi un anno. Un quarto delle famiglie coinvolte nell’esplosione non aveva o non ha attualmente membri con un reddito, con solo il 6% delle famiglie che è riuscita a mettere da parte dei risparmi. Sonia, 8 anni, aveva appena spento le candeline sulla sua torta di compleanno e ne aveva portato un pezzo al suo vicino, quando è avvenuta l’esplosione il 4 agosto. “Piangevo disperatamente, avevo paura, avevo paura per mio padre”.  “[A casa] Il muro lassù era rotto, e … questa è la cucina e quello è il soggiorno, anche questi [sono danneggiati]”.

La madre di Sonia, Georgie, ha raccontato: “Sonia voleva scendere le scale solo per vedere suo padre, [per controllare] se stesse bene, ha avuto un episodio di pianto senza fine. Poi penso che l’abbia superato, ma … ci sono cose che potrebbero essere cambiate nella psicologia dei bambini. Non vuole parlare di questo problema, ripete, “toglilo dalla tua mente, toglilo dalla tua mente”. Tutti i bambini che conosco hanno bisogno di qualcuno che si occupi di loro, per cambiare il loro umore”. Gli ospedali sovraffollati e un’assistenza sanitaria privata insostenibile hanno contribuito a far sì che le persone non ricevessero cure mediche urgenti o di routine. Le donne incinte, i bambini e le persone con disabilità si trovano in una posizione particolarmente vulnerabile. Più della metà (55%) delle famiglie / persone intervistate da Save the Children ha raccontato di avere in famiglia in media due persone affette da malattie croniche o in condizioni mediche critiche.

 “Non ho mai visto danni così grossi. Vedere il mio paese ridotto in questo modo, è terribile. Non è terribile per i giovani uomini e donne che sono stati uccisi? … Quelle persone le cui case sono state distrutte e sono state sfollate. Mio nipote ora non lascia uscire sua madre, non lascia che suo padre se ne vada. Sua madre deve andare a lavorare, lui non glielo permette, dice ‘E se tu morissi mamma? Chi ci crescerà?’. Un bambino di 9 anni, non è terribile? Continuo a non capire cosa sia successo” ha raccontato Juliet, una 84enne residente a Beirut. Il recente aumento dei casi di COVID-19 in Libano potrebbe portare a necessità più stringenti che si ripresenteranno, come quelle per le popolazioni più vulnerabili del Libano, sottolinea nuovamente Save the Children.

 “L’esplosione non ha fatto differenza tra ricchi e poveri: tutti sono stati colpiti. Ora che la polvere si è posata, le conseguenze disastrose per le famiglie a Beirut iniziano a manifestarsi. Molti non possono permettersi di riparare le proprie case danneggiate” ha dichiarato Jad Sakr, direttore nazionale di Save the Children in Libano.

 “Le persone ci raccontano che la loro vita quotidiana si è trasformata ora nel dare la priorità a quello che si può spendere con i pochi soldi che hanno: cibo, riparazioni o farmaci per i propri figli. Il team di Save the Children sul campo, altre organizzazioni e i volontari stanno lavorando 24 ore su 24 per sostenere le famiglie e per garantire che non siano costretti a prendere decisioni drastiche. Questo è un disastro nazionale che richiederà gli sforzi di tutte le persone coinvolte per mettere le persone sulla lunga strada vero la ripresa: il lavoro è appena iniziato”.

Save the Children Italia Onlus