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Coronavirus, allerta in Spagna e Francia

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FOTO DI REPERTORIO

Non è per numeri il caso principale nel mondo, ma la situazione dell’epidemia da Covid in Europa resta preoccupante, con numerosi focolai.

Allarme in Francia e in Spagna; Madrid è risultata la città europea con il più alto tasso di mortalità.
La Francia, per il terzo giorno consecutivo ha superato la soglia dei 1.300 contagiati.
Sono oltre 18 milioni le persone nel mondo che hanno contratto il virus. Quasi 689 mila i morti provocati dal coronavirus.

Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito con 158 mila morti su oltre 4milioni e 700 mila casi. Per il quinto giorno consecutivo si registrano oltre 65mila casi.
I contagi da coronavirus in Sudafrica hanno superato i 500.000 casi. Lo ha reso noto il ministero della Salute sudafricano

Coronavirus, in un giorno 8 deceduti e 231 guariti

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Coronavirus, in un giorno 8 deceduti e 231 guariti
Situazione tendenzialmente stabile nelle ultime 24 ore per quanto riguarda l’epidemia da coronavirus in Italia.
Sono 231 le persone guarite e dimesse. Dall’inizio della pandemia sono 200.460. Il dato emerge dal bollettino pubblicato dal Ministero della Salute. I casi totali in Italia di persone contagiate sono 248.070,compresi guariti e deceduti dall’inizio, con un incremento di 239 rispetto a ieri, mentre l’incremento precedente era stato di 295.
Nel complesso, il saldo degli attualmente positivi si discosta di una sola unità rispetto a ieri (12.456 rispetto ai 12.457 di ieri). Sono 42 i ricoverati in terapia intensiva, uno in meno di ieri e 8 le persone decedute nelle ultime 24 ore, 35.154 in totale.

Coronavirus, Massimo Galli è perentorio: “L’aumento dei contagi porterà casi gravi e morti”

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E’ un esperto di chiara fama e le sue dichiarazioni vanno prese molto sul serio.
«Non possiamo permetterci di rinunciare alle precauzioni. L’Italia, grazie a un serio lockdown, ha una posizione di vantaggio rispetto a molti altri Paesi, che però si può perdere alla prima distrazione». Lo dice Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’università Statale di Milano e primario dell’ospedale Sacco, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa.
Secondo Galli l’aumento d dei contagi avrà come conseguenza l’aumento dei ricoverati e dei morti: «È già possibile notare un piccolo incremento dei ricoveri in rianimazione e l’abbassamento dell’età media. Su 100 contagiati il virus ne uccide tre o quattro, la gran parte ha un’infezione lieve e da recenti studi circa un terzo ha pochi o nessun sintomo. Le vittime sono soprattutto anziani e persone con fattori predisponenti, su cui non c’è chiarezza per cui è bene per tutti continuare a usare le protezioni».
E poi precisa: «Il virus non è mutato».

Covid-19, nuove restrizioni in arrivo, de Lieto (Li.si.po.): “Gli italiani non sono limoni da spremere!”

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“Dagli italiani si pretende di tutto e di più in virtù di contenere i contagi da coronavirus – così ha commentato il Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia Antonio de Lieto – Il Governatore della Campania fa del suo meglio per contenere eventuali contagi. Fra le nuove restrizioni imposte ai cittadini a mezzo di nuove ordinanze – ha rimarcato il leader del LI.SI.PO. – vi è quella che obbliga chi si reca in un ristorante ad avere a seguito la carta di identità, circostanza che lascia questa O.S. al quanto stupefatta. Bene – ha rimarcato de Lieto – ben vengano nuove strategie per combattere il COVID -19 ma, al riguardo il LI.SI.PO. rappresenta, per l’ennesima volta, la necessità di attuare il blocco navale con chiusura di tutti i nostri porti e chiusura dei confini terrestri con l’EST.

A parere del LI.SI.PO. – ha continuato de Lieto – l’Italia deve mostrare i “muscoli” e fermare con qualsiasi mezzo questa “invasione” che espone ancor più i cittadini a rischio di eventuali nuovi contagi. L’attuale Governo deve attuare e porre in campo ogni sforzo per difendere ancor più l’Italia e gli Italiani. Negli ultimi giorni non si contano più gli sbarchi di immigrati a Lampedusa, fino al punto che l’isola rischia di “collassare”. Il problema immigrazione, a giudizio del LI.SI.PO. – ha evidenziato de Lieto – non si risolve distribuendo gli immigrati nelle varie regioni d’Italia, in questo modo avremo soltanto “nuove Lampedusa”. A Treviso – ha rilevato de Lieto – nella Caserma Serena i migranti hanno manifestato contro la quarantena provocando danni anche all’infermeria. Al riguardo giova rappresentare che 133 dei 293 migranti alloggiati sono risultati positivi.

Il LI.SI.PO. – ha concluso de Lieto -rammenta ai signori del “palazzo romano” ed a tutti i “buonisti” che le ordinanze regionali, i DPCM e tutte le leggi italiane non devono essere rispettate solo dagli italiani ma da tutti, immigrati compresi. Gli italiani non sono “limoni” da spremere!!!

L’ADDETTO STAMPA Antonio Curci

Coronavirus, il turismo italiano rischia di perdere decine di milioni di presenze

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Firenze - Galleria Uffizi

Notizie in breve sull’epidemia da Covid.
a) E’ il turismo il settore che forse più degli altri risente della crisi a seguito dell’epidemia da coronavirus.
Le principali città d’arte italiane rischiano di perdere quasi 34 milioni di presenze turistiche dall’estero, secondo la Confesercenti;
b) La pandemia sarà ancora molto lunga e continua a costituire un’emergenza sanitaria pubblica,lo afferma l’OMS;
c) “Il 75% dei positivi al coronavirus sono italiani contagiati da altri italiani”, lo afferma il ministro per gli Affari Regionali Boccia.

Vino/ L’asta milionaria della cantina “Del Posto” premia l’eccellenza italiana

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E’ stata un successo con la totalità dei lotti in catalogo venduti, per un incasso totale di ben 5,7 milioni di euro, ben oltre le stime previste, con i grandi vini italiani protagonisti.

Un successo assoluto l’asta della cantina del ristorante “Del Posto”, tempio della cucina italiana a New York, tra i locali di maggior successo di Joe e Lidia Bastianich.

Il top si è confermato il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno: due lotti da 12 bottiglie della quotatissima annata 2010 aggiudicati per 21.510 e per 20.315 dollari, mentre uno da 12 bottiglie dell’annata 2004 è andato per 17.925 dollari.
Stessa identica cifra della singola bottiglia più cara, di Romanée-Conti annata 2015.

Gaza/ Save the Children: “I bambini stanno morendo perché non possono essere curati fuori dalla Striscia”

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FOTO DI REPERTORIO


I bambini a Gaza stanno morendo perché viene negata loro la possibilità di accedere all’assistenza sanitaria necessaria fuori dalla Striscia e altri moriranno se non verranno curati presto. Sono già morti due bambini da quando il coordinamento tra le autorità palestinesi e israeliane si è interrotto. Entrambi piccolissimi, uno di otto mesi e l’altro di soli nove giorni, avevano patologie cardiache e avevano bisogno di un intervento chirurgico non disponibile a Gaza, ma non hanno ricevuto in tempo il permesso per le cure.
Attualmente ci sono più di cinquanta bambini malati di cancro in tutta Gaza, quindici dei quali sono in gravi condizioni[1] e potrebbero non sopravvivere senza ricevere delle cure immediatamente. Né la chemioterapia né i trattamenti di radiologia sono disponibili a causa delle restrizioni israeliane ai farmaci che entrano a Gaza[2]. Questo l’allarme di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, in seguito all’annuncio dei piani di Israele di annettere parti della Cisgiordania che ha ridotto le possibilità, già estremamente limitate, di ottenere l’autorizzazione per lasciare Gaza per chi ha bisogno di cure salvavita, a causa della fine del coordinamento tra funzionari israeliani e palestinesi. Il sistema sanitario di Gaza sull’orlo del collasso dopo tredici anni di blocco e l’ulteriore tensione causata dalla pandemia di COVID-19 stanno mettendo in pericolo la vita dei minori.
Prima della pandemia di COVID-19 e del crollo del coordinamento, una media di duemila persone al mese richiedevano assistenza sanitaria al di fuori di Gaza, un terzo delle quali richiedeva un trattamento per il cancro. Ad aprile il dato è precipitato a sole 159 richieste, il numero più basso registrato in oltre un decennio. Anche prima della fine del coordinamento, ai bambini o ai loro accompagnatori veniva abitualmente negato il permesso di lasciare Gaza per ricevere cure mediche per motivi di sicurezza[3]. Nonostante l’attuale calo delle domande, un terzo è stato ancora respinto dalle autorità israeliane[4]. A maggio tra le domande senza successo c’era quella di un bambino di 7 anni con immunodeficienza, ad alto rischio di complicanze da COVID-19. Altri ventotto bambini non hanno ricevuto il permesso di partire per le cure a maggio. La dodicenne Dina* ha la leucemia e non è stata in grado di ricevere cure al di fuori di Gaza da quando il coordinamento si è interrotto. “La mia malattia ha avuto gravi conseguenze sulla mia vita e non riesco a camminare sulle mie gambe. Ho pregato che mi amputassero gli arti. Israele dovrebbe revocare il blocco così da avere buone scuole e buoni ospedali e poter avere cure e posti carini dove giocare. E poter, quindi, vivere come gli altri bambini nel mondo” ha detto.
Ahmed*, 13 anni, è stato colpito alla gamba dalle schegge di un proiettile che è esploso e la sua richiesta di lasciare Gaza per un intervento ai nervi è stata respinta. “Uno dei giorni più difficili della mia vita è stato quando sono uscito dall’operazione e mi avevano preparato una sedia a rotelle. Mi chiedevo a cosa servisse la sedia. Mi hanno detto: “Ci siederai sopra e ci vivrai tutta la tua vita”. Ho pianto, dal profondo del mio cuore … Non posso lasciare Gaza perché hanno chiuso i posti di blocco. La mia gamba sta peggiorando e io sono preoccupato per questo” spiega Ahmed. Save the Children sostiene trenta bambini che necessitano di cure mediche urgenti al di fuori di Gaza. Alcuni di questi sono stati feriti durante il conflitto o nelle proteste e hanno arti amputati, ferite da arma da fuoco o da schegge, gravi danni agli occhi e al sistema neurologico. Altri vivono con malattie debilitanti come cancro e patologie cardiache.
“Come può esserci una giustificazione in qualsiasi posto e momento per impedire ai bambini di ottenere cure salvavita? Questi minori gravemente malati devono lasciare Gaza per sopravvivere, semplicemente non c’è altra opzione. È crudele che i bambini muoiano o soffrano di un dolore estremo quando possono ricevere un trattamento appena oltre i posti di controllo. Ogni giorno che passa, la finestra per aiutare questi bambini si chiude ulteriormente”, ha dichiarato Jeremy Stoner, Direttore di Save the Children per il Medio Oriente.
Save the Children ha da tempo invitato il governo israeliano a porre fine al blocco di Gaza sottolineando come questo crei continue violazioni dei diritti fondamentali dei bambini. I funzionari palestinesi e israeliani devono riprendere il coordinamento per le domande per i pazienti che lasciano Gaza e Israele deve immediatamente consentire ai bambini bisognosi di cure mediche urgenti di viaggiare dentro e fuori da Gaza, accompagnati da un genitore. Il governo di Israele e l’Autorità palestinese sono inoltre invitati a negoziare una soluzione pacifica del conflitto attraverso un processo di pace mediato a livello internazionale, basato sul diritto internazionale e in riconoscimento del diritto all’autodeterminazione dei palestinesi. L’Autorità palestinese e la comunità internazionale dovrebbero fare tutto il possibile per proteggere i malati di Gaza e promuovere l’accesso senza ostacoli all’assistenza sanitaria essenziale. (foto di repertorio)
* Nome modificato per motivi di protezione

Save the Children Italia Onlus

Focolaio di Covid a Treviso, Zaia: ” Il centro migranti deve essere dismesso”

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E’ una situazione preoccupante, quella del centro migranti a Treviso con 132 positivi al Covid, al punto da richiedere l’intervento pubblico del governatore, Zaia. Ha detto che la comunità “deve avere la tranquillità” che dal Centro migranti di Casier “non si può uscire e non si può entrare per andarsi a prendere il virus”, con riferimento proprio ai 132 positivi al’ex Caserma Serena.
“I veneti hanno trascorso mesi chiusi in casa – puntualizza Zaia, alludendo alle proteste di alcuni migranti per l’isolamento – non capisco perché questi signori stiano già alzando la voce perché vogliono uscire. Qui si vede se esiste lo Stato oppure no”.
Per Zaia “resta sottinteso che strutture come l”ex caserma Serena e altre che ha il Veneto devono essere dismesse. E’ ormai certificato che questo sistema di ospitalità è fallimentare, lo è socialmente, culturalmente, sanitariamente, economicamente, in tutti i sensi”.

Roma/ Chiude l’ex-buffet della Stazione, Confintesa Smart: “no ai licenziamenti!”

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Un esercizio commerciale ‘storico’ viene ‘sfrattato’: a Roma monta la polemica. Accade questo: ‘Grandi stazioni retail’ sfratta Cremonini, quindi l’ex-buffet di Roma Termini, oggi operanti con il marchio ‘Chef Express-McDonald’s- Mister panino- Rosso pomodoro’. Lo sfratto del 30 settembre costerà 200 posti di lavoro, compresi lavoratori con 40 anni di anzianità.
Il buffet di Roma Termini ha un valore è il punto di riferimento del viaggiatore nella capitale e ci si chiede:ma il DL Rilancio non bloccava gli sfratti? e i posti di lavoro?
La denuncia viene da Confintesa Smart, che precisa anche che non ci saranno scioperi o manifestazioni, per rispetto dei lavoratori e delle norme anti-Covid. Da loro ulteriore sollecitazione a Prefetto, Ministro dei Trasporti e Sindaco di Roma.
Roma Termini calerà nel buio, senza luci, senza la guardiania e la professionalità dei lavoratori; potrebbe facilmente cadere nelle mani di azioni delinquenziali, dallo spaccio alla prostituzione.

Lapidario il commento di Confintesa Smart: “No ai licenziamenti!”.

Cronaca nazionale/ Donna si suicida dandosi fuoco, i passanti filmano con il cellulare

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Un fatto di cronaca tremendo difficile anche da commentare.
Una donna si è cosparsa di liquido infiammabile e si è data fuoco prima delle 13 in un campo vicino a un ristorante a Crema.

Un passante è sceso dalla macchina e ha cercato di spegnere le fiamme con un asciugamano, ma per la donna non c’è stato niente da fare.
Nel frattempo altre persone, invece di prestare soccorso, avrebbero filmato la scena con il telefonino.

foto di repertorio