Quando si parla di Cina si parla sempre di grandi numeri. Il Paese asiatico ora mira a diventare riferimento sulla mappa del vino mondiale e scopre la propria vocazione vitivinicola.
Manca ancora la cultura del vino e questa si deve prima radicare, poi si può pensare in una logica di espansione verso mercati che sul tema sono molto selettivi.
Avere nella viticoltura un asset economico significa ricevere sempre maggiori attenzioni dal Governo, come racconta il costante interessamento alle vicende di Ningxia, il territorio di riferimento della Cina enoica, del Presidente Xi Jinping.
Vino/ La Cina si guarda intorno
Corea del Sud, trovato il corpo del sindaco di Seul
Una notizia che ha scosso un Paese intero.Park Won-soon, sindaco si Seul, è stato trovato morto poche ore dopo che la figlia ne aveva denunciato la scomparsa: lo ha reso noto la polizia sudcoreana. La sua improvvisa scomparsa era un mistero e la figlia aveva descritto l’ultimo messaggio lasciato dal padre “come un testamento”.
Sul politico noto per le battaglie civili aleggiava l’ombra di accuse infamanti su presunte molestie sessuali.
La polizia stava perlustrando palmo a palmo il quartiere Sungbuk capitale della Corea del Sud, dove il segnale del suo cellulare era stato rilevato per l’ultima volta.
Park, era stato eletto sindaco di Seul nel 2011.
Coronavirus, l’Italia chiude le frontiere ai Paesi ‘a rischio’
L’epidemida da Covid si allarga a macchia d’olio e le nazioni prendono provvedimenti; anche l’Italia decide di chiudere le frontiere nei confronti di alcuni Paesi.
Il primo è stato il Bangladesh, appena due giorni fa. Adesso altri 13 Paesi si aggiungono alla lista di zone a rischio da cui è vietato l’ingresso nel nostro Paese. Con una nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza – insieme ai ministri degli Affari Esteri, dell’Interno e dei Trasporti – è stato imposto divieto di “ingresso e transito” per chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in questi Stati.
Nell’elenco compaiono Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana.
Coronavirus, sale la curva epidemica ma diminuiscono ancora i deceduti
Sale per il secondo giorno di fila la curva epidemica in Italia. Oggi 229 nuovi casi registrati, contro i 193 di ieri e i 138 di martedì.
Il totale degli italiani colpiti da Covid-19 dall’inizio dell’epidemia sale così a 242.363, compresi guariti e deceduti. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute. Prosegue invece il calo dei decessi, 12 oggi (ieri 15, martedì 30). Si registrano vittime in sole 5 regioni: Lombardia (5), Veneto (3), Toscana (2), Piemonte e Lazio (1 ciascuna). Il totale dei decessi è di 34.926.
Rallentano le guarigioni, 338 oggi contro le 825 di ieri, per un totale di 193.978. Il numero dei malati attuali scende di altre 136 unità, e oggi sono 13.459.
In calo i ricoveri ordinari, -28 oggi, il cui numero totale è di 871, mentre tornano a scendere anche le terapie intensive (- 2), 69 in totale. Sono 12.519 i pazienti in isolamento domiciliare. Infine, tamponi in lieve aumento su ieri: ne sono stati effettuati 52.552 nelle 24 ore.
Coronavirus/ Positivo al Covid, bengalese viaggia per giorni tra Rimini e Roma
Una violazione continua della quarantena. Era in isolamento fiduciario dopo essere risultato positivo al coronavirus, ed essere rientrato da un paese estero, ma è salito comunque su più treni, viaggiando in Emilia-Romagna e nelle Marche, per arrivare a Roma, violando così la quarantena.
Protagonista della vicenda un 53enne originario del Bangladesh che è stato individuato e fermato alla stazione Termini dalla Polizia Ferroviaria.
A riportare la storia la Repubblica, che sottolinea come gli agenti si siano accorti delle condizioni di salute del viaggiatore perché tossiva.
Il 53enne è stato denunciato per violazione della quarantena.
Coronavirus/ Turismo, drammatica la situazione degli alberghi
Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Il comparto turistico è stato duramente colpito dagli effetti economici nefasti a seguito dell’epidemia da coronavirus, al punto da richiedere misure urgenti e specifiche di sostegno economico a favore degli operatori.
Il dato numerico è impressionante: il mercato turistico alberghiero italiano ha registrato un calo di presenze dell’80% a giugno. La notizia è stata resa nota da Federalberghi
b) Il continente latinoamercicano sta pagando un prezzo pesante, in termine di contagio, al coronavirus; su tutti spiccano i numeri dolorosi del Brasile.
In totale in America Latina sono stati superati i 3 milioni di casi di ammalati dall’inizio dell’epidemia.
Coronavirus: in 3 mesi autorizzati 350 nuovi disinfettanti
Dall’inizio della pandemia Covid-19 ad oggi è stata autorizzata l’immissione in commercio di oltre 100 nuovi prodotti disinfettanti. E nei prossimi mesi si prevede il rilascio di ulteriori 250 autorizzazioni. Ma ora, “terminata la carenza, si torna al normale iter autorizzativo”. A comunicarlo è il ministero della Salute che, in accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, fa sapere che dal 15 luglio le procedure riprenderanno la loro normale procedura di autorizzazione. L’iter in deroga di prodotti disinfettanti previste dal Regolamento UE, era stato avviato il 6 aprile 2020 dalla Direzione generale dei dispositivi medici per far fronte alla situazione di carenza sul mercato legata all’epidemia di coronavirus. E questo ha portato a “un notevole incremento dei disinfettanti autorizzati come presidi medico chirurgici”. Ora, “grazie alle azioni intraprese, non si rileva più la situazione di carenza riscontrata nello scorso mese di marzo a causa dell’emergenza Covid-19”.
Coronavirus e identità digitale: i rischi per la nostra privacy e per le aziende
Questa mattina sono arrivato presto in azienda e per dare il buon esempio ai miei dipendenti ho postato la mia posizione su Facebook con la foto dei documenti su cui sto lavorando. Alle 12 avrò un importante meeting che aggiungerò alle mie attività su LinkedIn. Pasto veloce al mio “solito posto” e foto di quei deliziosi gamberetti. Fine lavoro e via: il mio personal mi aspetta. Corsetta guidata dall’app che monitora i miei spostamenti e i chilometri percorsi e arrivo finalmente al campo di golf. Foto di rito su Instagram. Cena in famiglia e “la mia giornata” con video divertente per TikTok, i ragazzi lo amano tanto. Potrebbe sembrare il racconto standard di una giornata tipo di un uomo medio italiano, in realtà è stato lo stesso protagonista a svelare la propria identità digitale, fornendo dettagli, posizioni, luoghi che frequenta, informazioni delle persone con cui lavora e addirittura sui suoi figli.
«Questi dati nel momento in cui entrano in rete non possono più uscire, restano intrappolati in un sistema a disposizione di chiunque, malintenzionati compresi- spiega Claudio Zamarion, Responsabile Area Content Media Digital Trust di Soft Strategy Group-. I danni del web spesso sono irreversibili, a questo si deve pensare quando si introduce su internet anche quella che può sembrare una foto e null’altro. Bisogna usare i social network in maniera responsabile e pensare che stiamo consapevolmente esponendo delle informazioni che riguardano la nostra identità digitale, oltre che mostrare semplicemente il meeting al quale si sto partecipando. La prevenzione è fondamentale».
Le tecnologie digitali e internet creano nuovi modi e forme di comunicazione, condivisione della conoscenza, intrattenimento, studio, fare amicizia ed esperienze, ma d’altra parte amplificano l’esposizione ai rischi dell’Identità Digitale con cui tutti ci presentiamo nel mondo digitale e connesso: i danni conseguenti però non sono limitati alla sfera virtuale, ma impattano anche la sfera personale, familiare, reputazionale ed economica o aziendale. L’Identità Digitale è la nostra identità. Esponendola incautamente la mettiamo a rischio insieme al resto delle attività che interessano la nostra sfera: famiglia, lavoro, azienda.
«Si pensi al caso di un’azienda italiana già in difficoltà operativa causa Covid19 – spiega Alessandro Rossetti, Intelligence Team Leader in Soft Strategy- che subisce anche un attacco reputazionale o una campagna di disinformazione legata ad un proprio prodotto, con ulteriore danno aggiunto. Ad esempio, in questo caso, la crisi reputazionale si aggiungerebbe alla crisi operativa, che in questo momento più che mai va assolutamente evitata. Gli interventi da mettere in atto sono: gestione delle crisi reputazionale, recovery da incidenti reputazionali, monitoraggio e garanzia del ritorno alla normale reputazione, analisi di chi mette in moto gli attacchi reputazionali».
I rischi e i danni sono tanto più eclatanti, quanto più è attrattiva la vittima di un criminale, ad esempio: imprenditori, top manager e altre key people delle nostre aziende. E tutto questo è purtroppo un rischio in aumento continuo in questi tempi in cui siamo tutti sempre connessi, l’assuefazione da digitale aumenta e il livello di attenzione ai rischi diminuisce.
Alessia Testori
Solidarietà/ H&M Italia dona 100 mila capi alla Croce Rossa Italiana e agli ospedali dell’Asst Nord Milano
H&M Italia è felice di poter supportare il lavoro della Croce Rossa Italiana e degli Ospedali dell’ASST Nord Milano, con una donazione di 100 mila prodotti, tra cui t-shirt, pantaloni, felpe e altri capi uomo, donna e bambino. I prodotti donati alla Croce Rossa Italiana contribuiranno ad aiutare la popolazione in difficoltà nell’ambito del progetto “Il Tempo della Gentilezza”, messo in campo dalla CRI per sostenere tutte quelle persone che, a causa della pandemia, hanno subito le conseguenze economiche legate all’emergenza in corso. Nello specifico, i beni saranno ripartiti su tutto il territorio nazionale e verranno consegnati a famiglie in condizione di indigenza economica, persone malate o con disabilità temporanea che vivono da sole, pazienti Covid e persone senza dimora. Una piccola parte verrà indirizzata anche agli operatori e volontari, da mesi impegnati sul territorio italiano. La donazione agli Ospedali di Sesto San Giovanni e Bassini di Cinisello Balsamo, dell’ASST Nord Milano, sarà a supporto dei pazienti in situazioni di difficoltà e del progetto “Armadi dei pigiami”: veri e propri armadi in cui i pazienti, con l’aiuto del personale socio-sanitario, possono gratuitamente trovare un cambio di indumenti puliti.
L’idea del progetto è nata in questo periodo di emergenza per dare supporto e sostegno ai pazienti e alle famiglie che si trovano nell’impossibilità di dare assistenza ai propri cari in ospedale. “Siamo felici di poter sostenere il prezioso lavoro della Croce Rossa e del personale degli Ospedali dell’ASST Nord Milano. Ci sono ancora famiglie e pazienti in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19, vogliamo fare del nostro meglio per aiutare in questa situazione straordinaria e nei mesi a venire”, Francesca L’Abbate, Sustainability Manager H&M Italia. Questa donazione a livello italiano si unisce ad interventi più ampi condotti a livello internazionale da H&M Group, quali ad esempio la fornitura di 50.000 dispositivi di protezione individuale consegnati alla Protezione Civile per gli ospedali e gli operatori sanitari in Italia.
l Contatti: Ufficio Stampa H&M
La riflessione/ DL Semplificazione, i giochi di parole e 48 articoli che non fanno ripartire l’Italia
La riunione fiume del Consiglio dei ministri, in notturna, conclusa alle 4:30, ha licenziato un D.L. Semplificazione che non ha niente di immediatamente operativo, per dirla alla popolana l’elefante ha partorito solo un topolino, per di più rachitico, destinato a spappolarsi nella prassi giudiziaria e giurisprudenziale del nostro Paese. L’unica norma approvata importante della riforma per la semplificazione è quella che rende più difficile applicare la fattispecie di reato dell’abuso d’ufficio che fino a ieri frenava molti funzionari pubblici dal compiere non tanto gli abusi quanto il loro dovere. Si fa riferimento ai direttori generali degli uffici ministeriali, la novità è aver superato le «norme di legge o di regolamento » che il codice penale e di procedura penale stabilivano sull’abuso di ufficio come criterio per capire se un atto era abusivo oppure no ( dizione molto larga e “inclusiva”), con la nuova scrittura: sarà punibile per abuso di ufficio chi violerà «specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali residuino margini di discrezionalità». Grande sottigliezza? Fino a ieri, poteva essere addebitata dal giudice al funzionario qualunque violazione di norme di legge o di regolamento, da domani potranno esserlo solo “specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti….” la differenza sta tutta in quell’aggettivo e in quell’avverbio: “specifiche” ed “espressamente”. Secondo il noto assioma, “in un sistema liberale è consentito tutto ciò che non sia “espressamente vietato”, mentre in un sistema dirigista lo è soltanto ciò che è “espressamente permesso”, la norma ritiene di aver attenuato la morsa delle regole precedenti con queste due paroline. La formula del “salvo intese”, non lascia presagire velocità operativa,infatti è destinato, a divenire operativo non prima di fine anno; e lascia in sospeso alcuni punti determinanti come l’individuazione delle grandi opere da rilanciare “per 200 miliardi di euro di investimenti” sulle quali la rissa politica tra soci di governo sarà più accesa che mai, soprattutto perchà i Cinquestelle vogliono stoppare la “cementificazione” dell’Italia e il P.D. rilanciarla. Nei 48 articoli del testo, di semplificante, tecnicamente significativo non c’è nulla anzi,si fa ossessivamente riferimento al ruolo della Presidenza del Consiglio, come se fosse un superministero, e che, come rileva Sabino Cassese, il più competente giurista italiano in materia, diventa il “nuovo collo di bottiglia del sistema, perché la Presidenza del consiglio non è attrezzata per gestire e a mala pena riesce a svolgere il compito di indirizzare l’azione governativa”. I tempi lunghi sono ipotizzabili dal fatto che non è stato allegato al decreto l’elenco delle opere pubbliche da avviare, una cinquantina, e i commissari cui saranno affidate le più urgenti saranno nominati,a Dio piacendo entro l’anno. Palazzo Chigi rassicura,in una trasmissione radio ascoltavo il sottosegretario, che i nodi coperti dalla formula «salvo intese» riguarderebbero pochi aspetti «tecnici,non politici».
Non è dato sapere i dettagli del “Piano nazionale di riforma” che il consiglio notturno ha intanto approvato: dopo il piano Colao e i vari altri piani delle varie altre task-force, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra cose ovvie e cose anche intelligenti. Il dramma sarà riuscire a farle, il dramma nel dramma convincere i soci europei che ci riusciremo. I dati sull’erogazione di prestiti del mese di maggio, quelli della piena espressione del sostegno alla liquidità disposto dal Governo Conte,per un confronto: in Italia la crescita dei prestiti si è attestata al 2,2% di maggio contro il 2,1% di aprile; in Germania al 6,9%; in Francia, l’11,4%; in il Spagna del 9,5%. Queste cifre illuminano la differenza tra politici seri e uniti e una classe politica italiana, inutile sprecare aggettivi. Il confronto è semplicemente umiliante. A mio modesto parere siamo più alle sottigliezze da accademia della crusca, non da muscolarità inquisitoria, la giustizia italiana sfrutterà tutta la discrezionalità che aggettivo e avverbio lasceranno alle Procure, pertanto, se prima era certo che il diritto fosse invasivo; adesso il diritto resta invasivo, ma il perimetro di questa invasività è ancora più incerto perché ancor più discrezionale. Chi vivrà vedrà. La vera SEMPLIFICAZIONE rivoluzionaria sarebbe un ritorno ai fondamenti del Corpus iuris civilis o Corpus iuris Iustinianeum (529-534), in italiano Corpus Giustinianeo, …che per secoli è stata la base del diritto comune europeo, sino agli inizi del XIX secolo quando venne considerato superato dal codice napoleonico ,al quale sono state apportate modifiche che più che leggi sono stati imbrigliamenti della società.
Alfredo Magnifico












