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Coronavirus, Zangrillo: “In Italia ha terminato la sua forza letale”

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Sulle capacità del coronavirus di infettare in maniera letale le persone è un continui botta e risposta tra esperti. In Italia il coronavirus non è più contagioso secondo il primario dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione e della Terapia intensiva del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, il quale ha affermato che nel nostro Paese il virus sarebbe diventato “benigno”.
Secondo Zangrillo il virus in Italia avrebbe terminato la sua forza letale, comportandosi come tutti gli altri virus, ossia adattandosi all’ospite in modo tale da non condurlo alla morte, e continuando a replicarsi.
Dice ancora il dott. Zangrillo: “la capacità del virus di produrre malattia è uniformemente scomparsa nel contesto nazionale. È un’evidenza dalle cartelle cliniche”.

Cucina e dintorni/ Estate, è l’ora del territorio

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di Stefano Manocchio*
La pandemia di coronavirus ha modificato tutto, ad iniziare dagli usi e abitudini locali. In un tempo ‘normale’ l’estate sarebbe stata il periodo delle grandi e piccole sagre, a centinaia sul territorio nazionale e per tutti i gusti a favore di locali, turisti e italiani di rientro, cioè quelli costretti ad emigrare ma affezionati alle terre d’origine.
Le tradizioni adesso sono ‘sospese’ ma certo non scomparse e l’enogastronomia è il cuore pulsante di centinaia di piccoli comuni presenti ovunque in Italia. Allora sarà comprensibilmente ridotto tutto, casomai delle sagre rimarranno in essere solo quelle più ‘forti’ e maggiormente legate al territorio o quelle di vecchia e vecchissima data o ancora quelle nei territori a maggior vocazione turistica. Si sopporterà tutto, anche in considerazione del fatto che proprio gli italiani di ritorno o non torneranno a torneranno meno che in passato. Comunque proprio da questa estate dovrà ripartire la ‘riscossa’ del territorio, che proporrà conviviali limitati dal distanziamento sociale, partecipazioni parziali, ma che, proprio mantenendo le tradizioni, seppur ridimensionate, lancerà il messaggio che la nazione tutta è pronta al recupero ed al risveglio, dopo la grande paura. E lo farà attraverso la parte più profonda della tradizione, cioè la buona cucina.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Cavatelli al sugo vedovo. Versare olio in un tegame di coccio, con un battuto di lardo, aglio e prezzemolo, poi aggiungere pomodori a pezzetti e basilico e insaporire di sale e pepe macinato. Quando il sugo sarà rappreso a dovere, lessare i cavatelli e alla fine aggiungerli al sugo con una spolverata di pecorino
*giornalista appassionato di cucina.

Dramma nel mondo dello sport, muore la ciclista Roberta Agosti

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Dramma nel mondo dello sport. In un incidente stradale a Castel Venzago, vicino a Lonato, è morta Roberta Agosti.
La ciclista era la compagna di Marco Velo assistente del c.t. Davide Cassani come responsabile della sicurezza in corsa al Giro d’Italia.
Fatale lo scontro con un camion del latte che procedeva nella direzione opposta.
“E’ stata una fatalità” sintetizza il commissario tecnico azzurro.

Coronavirus, sale la curva del contagio

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E’ in ascesa, per fortuna molto lenta, la curva epidemica in Italia. Oggi 235 nuovi casi, in aumento da alcuni giorni
I casi totali dall’inizio dell’epidemia sono 241.419, compresi guariti e deceduti. Sale il numero dei guariti, 477 oggi contro i 384 di ieri, per un totale di 191.944.

I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 21, con il totale delle vittime che sale a 34.854.
Il numero delle persone attualmente positive scende di altre 263 unità, arrivando a 14.621. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute.
Prosegue il calo dei ricoveri: quelli in regime ordinario scendono di 16 unità, e sono 940. Le terapie intensive invece calano di 8 unità, per un totale di 71.
Le persone in isolamento domiciliare sono la stragrande maggioranza, 13.610.
Infine, oggi effettuati 51.011 tamponi.

USA/ Alabama, sparatoria in un centro commerciale, muore un bambino

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La notizia è orribile e telegrafica e al momento non si hanno aggiornamenti.
Un bambino di 8 anni è rimasto ucciso nella sparatoria in un centro commerciale a Hoover, in Alabama.
Lo ha reso noto su Twitter il locale dipartimento di polizia. (ripreso dall’ANSA).

(foto di repertorio)

Emergenza scuola, il geologo Angelone: “La maggior parte degli edifici dismessi non garantisce un’adeguata sicurezza sismica”

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FOTO DI REPERTORIO

Riceviamo e pubblichiamo

Con una nota del 26 giugno scorso il Ministero dell’Istruzione ha emanato le linee guida per la ripresa delle lezioni per il prossimo anno scolastico, per un ritorno alla normalità e quindi alle lezioni in aula. A tal riguardo la Ministra Lucia Azzolina ha chiarito come fronteggiare la nuova necessità di distanziamento tra gli alunni, mediante il coinvolgimento degli enti locali che saranno chiamati a collaborare mettendo a disposizione edifici scolastici dismessi in seguito al dimensionamento della rete scolastica, o altre strutture in cui poter ospitare gli alunni, visto che le aule, nella maggior parte dei casi, risultano insufficienti a garantire le distanze minime richieste dall’emergenza sanitaria.

Sull’argomento interviene Domenico Angelone del Consiglio Nazionale dei Geologi, delegato del CNG nell’Osservatorio per l’Edilizia Scolastica previsto dall’art. 6 della Legge n.23 del 1996 (ripristinato dal MIUR nel 2015 dopo un lungo periodo di inattività), che pone l’attenzione sul problema dei rischi: “Certamente non bisogna dimenticare il grande sforzo fatto in questi anni dal Governo per la messa in sicurezza e miglioramento sismico di numerosi istituti scolastici versanti in condizioni al limite dell’agibilità – dichiara Angelone – oltre ai massicci interventi per la realizzazione di nuove strutture, anche grazie all’impegno di Inail, Cassa depositi e Prestiti, BEI, ma al contempo è doveroso ricordare come il numero di edifici da sistemare sia ancora molto elevato. Numerosi sono stati gli immobili – prosegue Angelone – che, a seguito dei nuovi assetti organizzativi delle singole province, sono stati dismessi e quindi non più segnalati come edifici meritevoli di attenzione dal punto di vista della sicurezza sismica, tant’è che per molti di questi non sono stati nemmeno eseguiti i dovuti studi di vulnerabilità”.

Un problema che va ben oltre il ripristino funzionale delle aule, almeno nei casi in cui gli edifici non rispondono ai requisiti minimi di sicurezza, lo stesso si può dire per quelle strutture che potrebbero subire delle riconversioni in aule scolastiche pur essendo in pieno esercizio per altri scopi. “Come per la gran parte degli edifici scolastici dismessi – prosegue il geologo – anche per altre strutture ad oggi impiegate in maniera diversa (biblioteche, cinema etc..) non si dispone dell’adeguata conoscenza del rischio a cui sono esposti (sicuramente per quelli costruiti negli anni ’60, ’70 o precedenti a tali periodi), mancando elementi fondamentali per la sua quantificazione: la conoscenza approfondita del fabbricato dal punto di vista strutturale, la conoscenza del sottosuolo, la conoscenza puntuale delle amplificazioni sismiche per cause geologiche, la presenza di cavità, etc…”. “È impensabile – conclude Angelone – che per settembre si possa procedere ad una messa in sicurezza degli edifici che dovranno subire un reintegro o una riconversione, ma è auspicabile che almeno gli studi di vulnerabilità vengano eseguiti in tempi brevissimi dagli stessi enti proprietari, al fine di poter scongiurare scenari che appartengono ad un passato da dimenticare”. (foto di repertorio)

Consiglio Nazionale dei Geologi – Ufficio stampa

‘Donne leader in sanità’: “ Promuovere nuove policy per avere almeno il 40% delle donne con ruoli di top e middle management”

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Un Manifesto per promuovere il talento al femminile in ruoli di Top e Middle Management pubblico e privato in Sanità. È l’iniziativa lanciata dal network “Donne Leader in Sanità”, nato lo scorso 11 febbraio, con lo scopo di promuovere la leadership al femminile nel settore sanitario e di favorire il superamento delle disuguaglianze di genere. L’obiettivo del “MANIFESTO PER UN MAGGIORE EQUILIBRIO DI GENERE IN SANITÀ”, rivolto alle aziende e alle istituzioni, è quello di modificare le policy ed istituirne di nuove al fine di promuovere il raggiungimento di almeno il 40% delle donne nei ruoli di top e middle management delle organizzazioni sanitarie pubbliche e private nei prossimi 5 anni. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, nel mondo 7 operatori sanitari su 10 sono donne, ma di queste meno di 3 su 10 occupa una posizione di leadership1. La parità di genere e il riconoscimento dell’emancipazione femminile sono obiettivi condivisi dall’ONU, che ha inserito il superamento del gender gap tra gli obiettivi fondamentali dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e dalla Legge Golfo-Mosca (L. 120/2011). Una legge che nonostante sia riuscita ad aumentare del 30% la rappresentanza femminile nei vertici delle società pubbliche quotate, non è stata ancora in grado, da sola, di creare un “circolo virtuoso” in cui le donne leader sostengano a loro volta la carriera di altre colleghe.

Il Manifesto si propone così come un ulteriore strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica sul talento e la leadership delle donne, che rappresenterebbero una vera ricchezza non solo per le aziende, ma anche per la collettività: secondo alcune stime di Banca d’Italia, se il nostro Paese avesse gli stessi livelli di occupazione femminile di altri paesi europei il PIL della nazione aumenterebbe del 7%3. Ad oggi sono 41 i primi firmatari del Manifesto pubblicato sul sito www.donneledaerinsanita.it (vedi elenco primi firmatari). Donne e uomini leader in ambito sanitario. Lo scopo è quello di raggiungere quante più firme possibili e consegnare il Manifesto al Presidente della Repubblica, il prossimo 11 febbraio 2021, in occasione della Giornata internazionale delle donne nella Scienza.

“La sottoscrizione di questo Manifesto da parte di leader, uomini e donne, rappresenta un primo passo verso un impegno concreto nell’istituzione di nuove azioni che promuovano il talento femminile e le pari opportunità di carriera – dichiarano le promotrici del Network, Guia Lanciani, Customer Service & Supply Chain Director, Medtronic Italia, Marica Orlandi, Responsabile Media Relation Medtronic Italia, Patrizia Ravaioli, Senior Advisor key2people, Commissario Ente Strumentale alla Croce Rossa Italiana e Paola Testori Coggi, Già Direttore Generale Salute e Consumatori della Commissione Europea – Soprattutto in un momento di emergenza sanitaria come questo, dove le donne sono state in prima linea – come medici, infermiere, farmaciste e caregiver – nella lotta al virus, ma sono state quasi completamente escluse dai tavoli istituzionali, almeno nella prima fase della pandemia”.

“Il Manifesto – continuano le promotrici dell’iniziativa – vuol essere infatti di ispirazione per i vertici aziendali e istituzionali affinché sostengano e incoraggino le donne a ricoprire ruoli sempre più rilevanti, specialmente nel settore sanitario dove la presenza di donne è preponderante. L’obiettivo del 40% di donne leader in 5 anni è sfidante ma raggiungibile, a condizione che ci sia impegno comune e condiviso da parte di aziende e istituzioni”.
Storicamente in ambito sanitario l’affermazione delle donne è sempre stata molto complessa, per molti anni le differenze di genere non hanno permesso loro di entrare nelle sale operatorie e di far parte del board dei decisori (ancora oggi solo il 16% dei direttori generali di struttura è di genere femminile2). Con il Manifesto il Network Donne Leader in Sanità lancia anche il suo nuovo sito web (www.donneleaderinsanita.it) in cui verranno pubblicate idee e iniziative per dar vita e concretizzare ambiziosi obiettivi. Sono previsti eventi, webinar, iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica, allargare il network e promuovere le capacità, il potenziale e il talento delle donne leader.

Donne Leader in Sanità

È un network di donne, aperto anche agli uomini, che ha l’obiettivo di promuovere la leadership al femminile nel settore sanitario e di favorire il superamento delle disuguaglianze di genere, puntando alla parità nelle posizioni apicali di organizzazioni pubbliche e private. Il sito: www.donneleaderinsanità.it

Come nasce

L’idea di costituire un network nasce l’11 febbraio, in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, a seguito dell’iniziativa “Women Leader in HealthCare”, promossa da Medtronic, in cui alcune donne che ricoprono ruoli apicali in ambito sanitario, si sono ritrovate per affrontare i temi dell’empowerment, della conciliazione famiglia-lavoro, del fare squadra, del networking e della mentorship, avviando così il primo network di donne leader nel settore.

Obiettivi
Il network intende: favorire la creazione di una rete tra donne, e associazioni di donne, che occupano o hanno occupato ruoli di responsabilità in organizzazioni pubbliche o private afferenti il settore dell’healthcare; contattare e coinvolgere interlocutori istituzionali, politici, rappresentanze del mondo dell’healthcare per sollecitare l’adozione della parità di genere e la diffusione di buone prassi aziendali; organizzare o promuovere tavoli di lavoro, di studio e di ricerca, convegni, eventi, iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche attinenti alle finalità dell’associazione; promuovere iniziative di mentoring, coaching, shadowing e avviare così una vera e propria trasformazione culturale.

Davide D’Avenia- Havas PR Milan

Coronavirus/ Save the Children: ” La risoluzione delle Nazioni Unite per la fine immediata delle ostilità nelle zone di conflitto, può salvare la vita a 425 milioni di minori”

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L’adozione all’unanimità della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede la fine immediata delle ostilità e una pausa umanitaria nelle zone di conflitto in tutto il mondo per rafforzare la lotta contro il coronavirus, è stata salutata con grande apprezzamento da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro.
“Save the Children accoglie con favore la risoluzione storica ma attesa da tempo del Consiglio di sicurezza dell’ONU sul COVID-19, che chiede la fine immediata delle ostilità e una pausa umanitaria nelle zone di conflitto in tutto il mondo per almeno i prossimi 90 giorni. Sono ormai trascorsi più di tre mesi da quando il Segretario Generale ha chiesto un cessate il fuoco globale per combattere la pandemia, ma gruppi armati in tutto il mondo hanno continuato a combattere, lasciando milioni di bambini e le loro famiglie in balia degli effetti della guerra e del COVID-19” ha dichiarato Filippo Ungaro, Direttore della Comunicazione di Save the Children.
“La risoluzione odierna mette in guardia i gruppi armati e, se attuata, potrebbe rivelarsi salvavita per i 415 milioni di minori che vivono attualmente in zone di conflitto attive. A tal fine, le parti in conflitto dovrebbero immediatamente cessare le ostilità, in modo che tutti possano concentrarsi sulla lotta contro il COVID-19 e in modo che le organizzazioni umanitarie come Save the Children possano raggiungere i bisognosi. Spetta al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite assicurarsi che questa pausa umanitaria sia effettivamente realizzata e che si tenga pubblicamente conto dei gruppi armati che la ignorano. Save the Children crede fermamente che la pausa umanitaria debba applicarsi a tutti i conflitti attivi. Infatti, nonostante il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite abbia escluso dalla pausa le operazioni militari contro le organizzazioni designate come terroriste, riteniamo che i bambini in questi conflitti soffrano come tutti gli altri e che loro e le loro famiglie meritino di essere al sicuro dalla combinazione mortale della guerra e del COVID-19. Anche la partecipazione di donne e giovani alla risposta al COVID-19 deve essere garantita, dato il ruolo fondamentale che svolgono nella lotta contro il coronavirus e l’impatto negativo sproporzionato della crisi su donne e ragazze. Questo cessate il fuoco temporaneo non può che essere l’inizio. Abbiamo bisogno di soluzioni durature e resistenti riguardo ai conflitti per fermare la guerra contro i bambini. Nel frattempo, deve essere garantito in ogni momento il pieno accesso delle organizzazioni umanitarie ai bisognosi. Il mondo non può permettersi di ritornare alla situazione attuale, come se nulla fosse cambiato, alla fine di questa pausa di 90 giorni” ha concluso Filippo Ungaro.
Save the Children Italia Onlus

Riccione/ Passa la serata con amici, 17enne muore annegata durante il bagno

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Una tragedia terribile. Una diciassettenne è annegata a Riccione: il corpo della ragazza brasiliana, residente a Rimini, è stato ritrovato questa mattina in spiaggia non lontano dal porto.
La giovane che secondo una prima ricostruzione ha passato la notte con un gruppo di coetanei era dispersa dalla notte scorsa; interrogati gli amici. Dalle prime testimonianze sarebbe emersa la tesi di annegamento a seguito di un bagno nella notte o alle luci dell’alba.
Tra un mese avrebbe compiuto 18 anni.

Sul posto per le indagini i carabinieri di Riccione.

Andria/ “Officina San Domenico”: presentato l’avviso “Luoghi Comuni” per la gestione delle politiche giovanili

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Dal Comune di Andria riceviamo e pubblichiamo

Incontro ieri negli spazi dell’Officina San Domenico che il Comune di Andria-Servizio Politiche Giovanili ha candidato all’avviso pubblico regionale “Luoghi Comuni”. Alla presenza di alcuni giovani interessati all’avviso, il dott. Marco Ranieri dell’assessorato regionale alle Politiche Giovanili, ed il dott. Langella dell’ Arti, l’agenzia regionale soggetto attuatore di “Luoghi Comuni”, ne hanno illustrato i dettagli.  Sono stati così esposti, in particolare, gli obiettivi della candidatura del Comune di Andria resa nota sul Bollettino ufficiale della regione Puglia  n. 84 dell’11.6.2020, e rivolta  alle Organizzazioni Giovanili del Terzo Settore per la co-progettazione e la realizzazione di interventi di innovazione sociale all’interno del Laboratorio Urbano “Officina San Domenico”. E’ stata così confermata la sua vocazione di centro di aggregazione giovanile con particolare attenzione alle politiche culturali, artistiche, musicali, editoria, volontariato, alla formazione universitaria e post universitaria, di ricerca, alla formazione extra scolastica. Il termine per le organizzazioni giovanili del Terzo Settore per presentare le loro manifestazioni di interesse è il prossimo 30 settembre, poi l’agenzia Arti selezionerà la proposta migliore e si andrà all’affidamento, con gestione biennale, sostenuta con fondi regionali fino ad un massimo di 40.000 euro nel biennio.

Nel corso dell’Open Day sono stati illustrati gli spazi dell’Officina e la loro destinazione.

E’ emerso poi, con particolare evidenza, la necessità di favorire il più possibile proposte progettuali ampie, convergenti, che aggreghino la gran parte delle associazioni e soggetti attivi del territorio e fare così dell’Officina un polo aperto al contributo di idee, ed operativo, di tutti.

“Luoghi Comuni” prevede dunque  di sostenere interventi innovativi e sperimentali, promossi da Organizzazioni giovanili impegnate nel Terzo Settore, capaci di coinvolgere le comunità locali nei processi di riuso e valorizzazione degli spazi pubblici sottoutilizzati; sostenere gruppi di giovani che, attraverso progetti di tutela e valorizzazione del territorio, di inclusione sociale e cittadinanza attiva, vogliano mettersi alla prova, sperimentarsi sul campo, scoprire opportunità e vocazioni professionali partendo dai problemi e dalle opportunità del territorio; favorire la creazione di competenze utili per l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, in un settore, come quello dell’innovazione sociale, che offre interessanti prospettive di crescita; aumentare il numero di luoghi per la creatività e l’apprendimento dedicati ai giovani pugliesi e ad iniziative di innovazione sociale; riattivare lo spazio pubblico sottoutilizzato.

                                     Ufficio  Stampa dr.Vincenzo Rutigliano