di Stefano Manocchio*
Cucina e gastronomia oramai sono ‘cult’: il fenomeno che sembrava passeggero si consolida e le trasmissioni televisive parlano sia di cucina ‘manageriale’ che di passione casalinga, senza una priorità, ma studiando attentamente i mercati di riferimento e i trend del momento.
In fondo siamo tutti chef dentro e lo esprimiamo liberamente e questo coinvolgimento personale diventa un moltiplicatore al punto da essere ‘virale’: nascono e proliferano i tutorial, le brevi trasmissioni e tutto quello che poi ci permetterà di acquisire altre notizie, aggiungere qualità alla quantità, maturare esperienza. La base forte di presenza che la gastronomia ha creato in una moltitudine di persone, da un lato si sostanzia in un ‘vivaio’ di giovani leve pronte poi a diventare chef o almeno di intraprendere il mestiere di cuoco, dall’altro, senza frenare le aspirazioni e inclinazioni, ci porta a sognare quel mondo e nel contempo a migliorare la nostra tecnica, sommandola alla passione preesistente. Perché alla fine cucinare rilassa e fa star meglio, per chi è lontano dalla ricerca di risultati ambiziosi: e questo, per tutti noi altri appassionati di cucina ‘casalinghi’ è l’obiettivo prioritario. I due mondi, quello ‘dilettantistico’ e quello professionale, si compensano e possono benissimo andare a braccetto.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Insalata di torpedine e peperoni. Lavare i peperoni, asciugarli e farli arrostire alla brace, poi spellarli e togliere semi e torso, e tagliarli a grossi listelli prima di deporli in una ciotola. Pulire e lavare la torpedine farla cuocere al calore di brace, bagnandola con olio, aceto, pepe e sale; poi deliscarla, eliminare la pelle e prepararla a filetti. Disporre il pesce in un piatto con i peperoni come base. Condire con emulsione di olio, aglio, prezzemolo e sale e far riposare brevemente in frigo; infine servire la pietanza accompagnata da fette di pane tostato.
*giornalista appassionato di cucina
Cucina e dintorni/ Passione casalinga e mestiere: convivenza senza problemi
Inghilterra/ Follia nel parco pubblico, accoltellate varie persone: tre morti
Diverse persone sono state accoltellate nella città inglese di Reading, nel parco cittadino di Forbury Gardens.
Tre degli accoltellati sono morti, e altri due versano in gravi condizioni.
Le aggressioni sono avvenute dove in precedenza si era svolta una manifestazione di Black Lives Matter, ma la polizia tratta il caso come un attacco terroristico, forse per mano di un lupo solitario.
Arrestato un sospetto. FOTO DI REPERTORIO
Coronavirus, il prof.Gallo: “Il vaccino per la poliomielite potrebbe funzionare”
E’ sempre quello dei vaccini il tema caldo sull’epidemia da coronavirus. Robert Gallo è professore di medicina della Homer & Martha Gudelsky Foundation, co-fondatore e direttore dell’Institute Human Virology presso la University of Maryland School of Medicine e co-fondatore e consulente scientifico internazionale della Global Virus Network. Insomma, non uno qualunque ma colui che ha scoperto l’Hiv nel 1982.
“Se si intende un vaccino che funzioni per tutto il mondo, bisogna prima dimostrare che sia sicuro, dimostrare che funzioni, che sia facile da produrre e che non sia troppo costoso. Questo non dovrebbe essere complicato: tutti stanno lavorando perché funzioni. Il vaccino a base di proteina Spike è un vaccino semplice da produrre grazie alle moderne tecnologie. Prima che si sappia con certezza saranno necessari un paio di anni”.
E ancora: “In Cina hanno già iniziato la produzione da qualche mese. Non sappiamo con certezza se questo vaccino funzionerà. La speranza, però, è che funzioni, a prescindere da dove venga prodotto”.
Gallo ha inoltre fatto delle precisazioni sul tanto discusso vaccino per la poliomielite: “Secondo me, potrebbe funzionare…In Italia non si è parlato del vaccino per la poliomielite perché non si è registrata attenzione al riguardo”.
Coronavirus, situazione stabile
Quotidiano bollettino della Protezione Civile sull’epidemia da coronavirus in Italia.
Sono 238.275 i contagiati, con un incremento di 262 nuovi casi. Il dato comprende attualmente positivi, vittime e guariti. Sono 7 le regioni ad aumento zero: Marche, Campania, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria, Molise e Basilicata.
Le vittime sono 49 nelle ultime 24 ore e il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.610.
Scendono ancora i ricoveri in terapia intensiva: oggi sono 152 i pazienti ricoverati nei reparti di rianimazione ( – 9).
I malati ricoverati con sintomi sono invece 2.474 ( – 158), mentre quelli in isolamento domiciliare sono 18.586 ( – 164).
Sono saliti a 182.453 i guariti e i dimessi ( + 546). Venerdì l’aumento era stato di 1.363.
Sono 21.212 i malati, ( – 331), ieri, quando il calo degli attualmente positivi era stato di 1.558.
Coronavirus, 134mila lavoratori ancora non ricevono il primo assegno della Cassa integrazione
Notizie in breve sull’epidemia da coronavirus.
a) Si programma la ripresa. L’Italia è stato il primo Paese europeo a prepararsi al piano di ripresa economica, dice il premier Conte agli Stati Generali dell’economia
b) Non si placano le proteste per il mancato recupero degli ammortizzatori sociali. Sono 134mila i lavoratori che attendono ancora il primo assegno della Cassa integrazione, riferisce l’INPS
c) A Pechino 22 nuovi positivi al coronavirus e 205 casi attivi, segnalano le autorità cinesi
Economia/ Bonus vacanze, Ugcons: “Consumatori sfiduciati, 3 su 10 faranno domanda”
“Il bonus vacanze un flop annunciato? Probabilmente sarà così. I consumatori hanno perso fiducia nei sostegni governativi e quest’ultimo,anche a causa della sua inconsistenza, probabilmente non impatterà sulla popolazione dei vacanzieri”. Lo spiega Paolo Mattei, presidente Ugcons.
“Dagli interessamenti che stiamo ricevendo dai consumatori già da qualche giorno, stiamo riscontrando un tendenziale disinteresse verso questa misura. In molti pensano che le tempistiche saranno troppo lunghe. Altri lo ritengono troppo esiguo. Altri ancora si scoraggiano per la metodologia digitale sui cui verte la richiesta (procedura sulla quale i nostri uffici sono pronti a dare assistenza). Se dovessimo fare una stima campionaria sulla base delle persone ascoltate finora,potremmo dire che 3 persone su 10 beneficeranno dell’opportunità. Gli altri, pur avendo i requisiti di accesso, non aderiranno”.
Piuttosto,aggiunge Mattei: “I consumatori in questo momento sono più sensibili a conoscere le pratiche per evitare raggiri dei pacchetti vacanze: sono diffidenti nel lasciare anticipi, stanno molto attenti a leggere i contratti e a capire i servizi che stanno acquistando. Insomma, vogliono essere tutelati per evitare di sprecare denaro, in un anno in cui i soldi per molte famiglie sono contati”.
Coronavirus, Ranieri Guerra: “Il Sud rischia grosso”
Ancora il ‘caso’ dei tifosi del Napoli a scatenare reazioni da parte degli esperti. Già intervenuto con toni decisi, ora Intervistato da Repubblica, Ranieri Guerra direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità precisa: “Il Sud, che è stato bravissimo a impedire l’ingresso massiccio del virus, ora rischia grosso…L’epidemia è pronta a scoppiare. E una volta entrato, questo virus non te lo togli più”.
E ancora: “Dobbiamo mantenere mascherine e distanze. La Spagnola ha ucciso di più nella seconda ondata. È importante non superare una soglia limite, oltre la quale diventa difficile tenere l’epidemia sotto controllo”.
Recepimento direttiva copyright, ANSO: Gli editori abbiano la facoltà di scegliere il proprio destino”
«Non contro il copyright, ma che sia assicurata la libertà di scelta». Con un emendamento, Anso – Associazione Nazionale Stampa Online – torna sulla direttiva europea sul copyright e, in vista dell’approvazione, chiede che sia garantita a tutti gli editori la possibilità di scegliere se essere remunerati oppure far circolare il più facilmente possibile i propri contenuti. Anso, che in questi anni è stata parte attiva nella discussione sia a Bruxelles, sia recentemente in audizione presso la XIV commissione Affari europei al Senato sul disegno di legge n.1721 (Legge di delegazione europea 2019), ribadisce la propria posizione: «Gli editori nativi digitali non sono contro il copyright, anzi siamo i primi a denunciare chi non rispetta i nostri contenuti – spiega Matteo Rainisio, vicepresidente Anso -. Abbiamo sempre sostenuto che per emergere nel web un editore digitale necessiti della libera circolazione dei propri contenuti su Facebook, Google, fino a Tic Tok. La richiesta che abbiamo portato avanti in questi anni è quella di concedere la libera scelta ai singoli editori e di non creare barriere burocratiche che possano rendere ulteriormente più complicata la vita ad un piccolo editore di provincia».
Anso tramite i propri consulenti si appella a tutte le forze politiche che hanno a cuore la libertà di stampa e che vogliono garantire un futuro alle centinaia di imprese che in questi anni hanno creato occupazione in un settore, quello giornalistico, in crisi perenne e chiede loro di sostenere un emendamento per rafforzare quanto previsto attualmente dalla direttiva europea, ovvero la libertà di scelta. Nello specifico, l’emendamento riguarda l’articolo 9, dove al comma 1, lettera h), dopo le parole “tali pubblicazioni” Anso propone di aggiungere: “incluso il diritto di derogare ad accordi stipulati da associazioni di categoria ed enti di gestione collettiva, in ossequio al principio di libertà contrattuale;”
«In questa crisi l’editoria digitale iperlocale ha svolto un ruolo fondamentale – prosegue Rainisio – raccontando quello che accadeva nelle province italiane, senza sosta e ponendo un argine al mondo delle fake news. Noi chiediamo a senatori e deputati di garantire a tutti gli editori, grandi e piccoli, le medesime opportunità decidendo appunto se voler essere pagati o meno per i propri contenuti su aggregatori di notizie, profili social e simili».
Info per la stampa: Eo Ipso Srl Marco Parotti
Economia/ Per la vera ripresa? Basterebbero tre cose fatte bene
Se dagli Stati generali dell’economia uscirà un lungo menù, come il Piano Colao con oltre 100 pagine e 70-80 cose da fare saranno inutili e da perdita di tempo, solo se emergerà un’idea chiara, cioè due o tre priorità strategiche, ben definite, sarà utile e di prospettiva. A parte scuola, trasporti e assistenza sanitaria, a chi oggi ne ha bisogno perché colpito duramente dall’emergenza Covid, per rilanciare davvero l’Italia in questo momento indicherei tre interventi chiave.
Uno: gli investimenti pubblici, perché con i finanziamenti che non mancheranno sono la forma di spesa pubblica in grado di sortire il maggiore impatto sulla domanda e sull’economia.
Due: la riforma della pubblica amministrazione per renderla più snella e con tempi di risposta più veloci ed efficaci.
Tre: la riforma della giustizia nei suoi tre comparti, amministrativa, civile e penale, perché senza certezza del diritto l’economia non funziona.
Credo ci sia stata la necessità di avere una strategia che renda più facile fare attività d’impresa in Italia, infatti nella classifica Doing Business della Banca mondiale l’Italia è da tempo oltre il cinquantesimo posto come facilità di fare impresa. Nei decreti già varati dal governo abbiamo visto aiuti ad aziende decotte, bonus a pioggia, regali ad alcuni settori non necessariamente strategici, come i produttori di monopattini.
Il piano Colao è un menu, da cui il governo può partire e trasformarlo in una strategia, indicando priorità, tempi e costi di attuazione, non dà priorità che è compito della politica ma potrebbe essere uno strumento utile, alcuni punti mi piacciono, altri meno, come la nuova idea di condono, pomposamente e incomprensibilmente chiamata voluntary disclosure. Se la crisi andrà avanti, bisognerà pensare a nuovi finanziamenti per autonomi e per la cassa integrazione, che potrebbero essere decisi, anche, più avanti.
Occorrerebbe prima di tutto una profonda semplificazione, il sistema fiscale è ormai una giungla, anche per i commercialisti sta diventando ingestibile, abbiamo ancora più di cento tasse: basterebbero 700 milioni per eliminare 30 di questi balzelli. Chiudere i lavori avviati ad oggi neppure il ministero dell’Economia sa quanti sono i cantieri aperti, perché è difficile reperire questi dati all’interno della pubblica amministrazione. Non si sa perché certe opere siano ferme, quanto sia già stato realizzato e quanto manchi per completarle. Più o meno si sa che i cantieri aperti valgono tra i 60 e gli 80 miliardi di euro da spendere per chiudere ciò che è già stato avviato prima ancora di aprirne di nuovi.
Non esiste una programmazione,non esiste una pianificazione, abbiamo informazioni frammentarie, già questo dà l’idea che non ci stiamo muovendo nel modo giusto. Viene montato un poco giustificato allarmismo sul piano occupazionale generato da numeri dati dal calcolo dell’Istat in maniera alquanto semplicistico e semplice: siccome tutti prevedono un calo del Pil del 10%, anche l’occupazione dovrebbe secondo questi calcoli scendere del 10%, il che si traduce nei 2 milioni di posti di lavoro in meno.
Non è detto che la caduta sia così forte, anche se nella migliore delle ipotesi potrebbe essere del -8% come prevede il governo. La produzione industriale è crollata a marzo e aprile, ci sono ancora riaperture parziali e condizionate dai distanziamenti, interi settori come il turismo o la ristorazione sono bloccati e la domanda internazionale è in frenata.
Si spera nel 2021 in un recupero più veloce di quello che adesso analisti ed economisti prevedono.
Alfredo Magnifico
Coronavirus, impennata nel contagio in Brasile
E’ il Paese sotto osservazione per il diffondersi dell’epidemia da coronavirus.
In Brasile è stata superata la soglia psicologica di 1 milione di casi di Covid-19 confermati, secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero della Sanità carioca.
Complessivamente i contagiati hanno raggiunto quota 1 milione 32 mila 913, dopo un ulteriore balzo di 54 mila 771 nuovi casi nelle ultime 24 ore.
Il ministero della salute sostiene che questo grande aumento dei casi è dovuto alle correzioni dei giorni precedenti.
I nuovi decessi sono stati 1.206 portando il totale a 48.954, ma molti osservatori ritengono queste cifre anche sottostimate rispetto alla situazione reale.










