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Bologna/ Centri estivi, offerta aumentata e tariffe invariate

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Dal Comune di Bologna riceviamo e pubblichiamo

Sedi quasi raddoppiate (108 luoghi, 45 in più dell’anno scorso), un maggior numero di gestori (a oggi sono 29 ma aumenteranno ancora, mentre nel 2019 si sono fermati a 25), un periodo più ampio di apertura (12 settimane) che va dal 22 giugno all’11 settembre, tariffe invariate rispetto al 2019 nonostante gli effetti dell’emergenza sanitaria e anzi, un contributo esteso a più famiglie (quest’anno si rivolge a tutti coloro che hanno un Isee inferiore a 28.000 euro), che può arrivare a 336 euro a famiglia (84 euro a settimana per un massimo di quattro settimane): così il Comune di Bologna ha costruito l’offerta 2020 dei centri estivi del sistema integrato per bambini di età compresa fra i 3 e i 14 anni.
Da ieri, venerdì 12 giugno 2020, a partire dalle ore 14, sono aperte le iscrizioni. La prima finestra temporale si chiuderà il 19 giugno 2020, ma sarà possibile iscriversi anche successivamente a fronte di posti disponibili e all’ingresso di nuovi gestori, visto che il Comune sta continuando a valutare la richiesta di inserimento di ulteriori proposte.
La gestione per piccoli gruppi, imposta dalle misure in vigore in Italia per contrastare la diffusione del coronavirus, ha comportato inevitabilmente una riduzione delle capienze complessive di ogni singolo centro estivo. Nonostante questo a Bologna viene garantita la stessa offerta degli anni precedenti alle stesse tariffe e anzi, vengono potenziati i turni settimanali (si aggiungono agosto e settembre) e viene estesa la platea di famiglie che hanno diritto al contributo.

Vino e Covid, contro la crisi servono risorse importanti

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Ancora non si conosce la portata, certamente ingente, dei danni per il settore enoico a causa dell’epidemia da coronavirsu, soprattutto considerando che l’inizio anno è stato ricco di segnali positivi.

La risposta alla crisi, parte da vendemmia verde e distillazione di crisi, ma la burocrazia su questo mostra tutti i suoi limiti, soprattutto rispetto ad alcuni Paesi esteri, decisamente più reattivi. Sarà importante anche la promozione, guardando non solo al 2020, ma anche al 2021. E ancora: preoccupazioni per l’Usa, che potrebbe portare i dazi anche per il vino italiano, oltre alle questioni, spinose, di Russia e Brexit.

I finanziamenti non mancano: sono 50 milioni di euro previsti dai piani nazionali di sostegno alla viticoltura, cui vanno sommati 100 milioni di euro, dovrebbero essere velocemente disponibili.
Bisogna gestirli non solo per affrontare l’emergenza 2020, ma anche per gestire gli impatti sul 2021.
Dicevamo la promozione. Serve un Piano da 150 milioni di euro cifra che dovrà essere poi aumentata a 300 milioni, per un totale di 900 milioni nel prossimo triennio.

Sanità l’europarlamentare Regimenti (Lega): “La Ue promuova una ricerca sull’endometriosi nel Programma salute 2021-2027”

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“Promuovere la ricerca sull’endometriosi nel quadro del Programma UE per la salute 2021-2027 e favorire lo scambio dei dati clinici fra gli Stati membri per stabilire strategie condivise di intervento sulla malattia”. A chiederlo è l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti, in un’interrogazione alla Commissione, sottoscritta in maniera trasversale da altri eurodeputati.
“Una donna su dieci in età fertile soffre di endometriosi – sottolinea Regimenti, che è anche medico legale e delle assicurazioni – una dolorosa condizione uterina che provoca dolore e in alcuni casi disabilità o sterilità. Le cause sono sconosciute, non ci sono cure efficaci e la diagnosi definitiva richiede un intervento chirurgico invasivo. L’endometriosi ha un grande impatto socio-economico non solo sulla sfera personale e familiare della donna, ma anche su quella lavorativa, dovendo ricorrere spesso a congedi malattia. Le terapie oggi disponibili, inoltre, sono costose e di lunga durata”.
Nel 2015 l’endometriosi ha interessato 10,8 milioni di donne e secondo alcune fonti ad esserne colpita è circa il 6-10% della popolazione femminile.

“In Italia – prosegue l’esponente leghista – solo negli ultimi anni è stato ottenuto il riconoscimento dell’endometriosi come malattia invalidante e inserita nei LEA, i livelli essenziali di assistenza. Tuttavia, l’invalidità è riconosciuta solo alle pazienti più gravi e per di più con chiare limitazioni nell’assegnazione dei punteggi”.
Di recente, conclude Regimenti, “il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per la “promozione della parità di genere nella salute mentale e nella ricerca clinica”, che citava il caso dell’endometriosi come esempio di discriminazione nella ricerca sulle patologie femminili e nel relativo trattamento, sottolineando l’importanza della ricerca sulle cause, sulla prevenzione e sul trattamento di questa malattia. Mi auguro si possa proseguire con successo su questa strada”.
Press Office: [email protected]

Coronavirus, Brusaferro: “Bisogna preparare le persone ad affrontare l’inaspettato”

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Il coronavirus ha aperto il dibattito sulla possibilità che le epidemie diventino ‘costanti’ e come affrontarle.
L’epidemia da coronavirus, ha creato una “crisi inaspettata”. O meglio, “avevamo piani pandemici”, ma non “eravamo pronti ad affrontare una curva epidemica e un aumento dell’epidemia così”.
A parlare è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, partecipando a una tavola rotonda promossa dal Cnel.
“Penso sia giusto riflettere sul come sia possibile preparare le persone ad affrontare l’inaspettato” ha detto ancora.

Il film della settimana/ “Cena con delitto-Knives out” di Rian Johnson (Usa)

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Pietro Colagiovanni *

Il film (2019) è scritto e diretto da Rian Johnson, regista, sceneggiatore e musicista country statunitense, regista che ha diretto anche l’ultimo episodio della saga di Star Wars “Gli ultimi Jedi”. E’un giallo pensato e realizzato volutamente come un giallo old fashion, come quelli di Agatha Christie, magari della saga di Hercule Poirot. “Cena con delitto” è un film corale, con un gruppo di attori di altissimo spessore su cui svetta l’investigatore privato del caso, interpretato da Daniel Craig in una sua rara uscita fuori dai panni di 007.

Accanto a lui Jamie Lee Curtis, Ana de Armas, Chris Evans (Capitan America) Michael Shannon, Don Johnson (indimenticabile in Miami Vice), Toni Collette e altri formidabili caratteristi del cinema a stelle e strisce. La trama non è semplice, anzi nelle migliori tradizioni del giallo deduttivo enigmistico (Agatha Cristhie ma anche e, forse, soprattutto Arthur Conan Doyle) è decisamente complessa. Parte da un suicidio, che forse suicidio non è, quello di Harlan Thrombey, ricchissimo scrittore di gialli trovato senza vita, con la gola tagliata dopo la festa di compleanno per i suoi 85 anni.

La polizia interviene per gli accertamenti di routine ma con gli agenti si presenta, ingaggiato da un misterioso committente, anche un notissimo investigatore privato Benoit Blanc (Daniel Craig). E’stato davvero un suicidio o dietro la morte dello scrittore si cela un vero e proprio omicidio? Per rispondere a questa domanda vengono radunati tutti i membri della famiglia Thrombey che avevano partecipato alla festa di compleanno, oltre al personale di servizio e alla giovane infermiera che assisteva Thrombey, Marta Cabrera (Ana De Armas).

Da lì un susseguirsi di vicende, colpi di scene, con qualche cedimento al film d’azione americano ma sempre nei limiti di un giallo pensato avendo in testa La signora in giallo (durante il film si vede anche un piccolo cameo televisivo della serie tv con Jessica Fletcher in primo piano). Non facciamo lo spoiler perchè il film, godibile e ben realizzato, va visto non conoscendo il sorprendente (come in ogni giallo che si rispetti) esito finale. Volendo aggiungere qualche nota diciamo che si tratta quasi di un’operazione nostalgia, ben curata e tesa ad attualizzare il filone del giallo deduttivo. E’un film politicamente corretto perchè i buoni includono le minoranze etniche di recente immigrazione. La famiglia di Harlan (ma non Harlan, che è uomo giusto) viene invece descritta come un coacervo di pulsioni negative, con la classica morale calvinista che il danaro, quando non lo si guadagna con il proprio lavoro, porta solo corruzione e corrosione morale.

Detto questo, che rileva sino ad un certo punto, il film si poggia tutto (potremmo dire quasi esclusivamente) sulla forza dei suoi attori, capaci di dar vita ad una perfomance collettiva di altissimo livello, con una profondità di recitazione teatrale di solito carente nelle produzioni cinematografiche statunitensi. La trama, infatti, raggiunge il suo effetto giallo con più di qualche fatica, la sceneggiatura presenta diversi buchi, alcune ambientazioni non sono particolarmente indovinate. Nel complesso, però, il film è godibile e piacevole e regala due ore di buon intrattenimento grazie soprattutto alla forza dei suoi interpreti.

Voto 3,25/5

*imprenditore, comunicatore, fondatore del gruppo Terminus

per commenti, recensioni o sollecitazioni e suggestioni cinematografiche potete contattarmi a colagiov@virgilio.it

Coronavirus, ecco l’indice del contagio in tutte le regioni

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FOTO DI REPERTORIO

La criticità «resta bassa», ma l’epidemia non è conclusa. Sono queste le conclusioni del monitoraggio del Ministero della Salute diffusi il 12 giugno, e riferiti alla settimana tra l’1 e il 7 giugno, successiva dunque alla seconda fase di riapertura.
L’indice Rt è vicino al livello di guardia (che è 1) in almeno tre Regioni: Lombardia, Lazio e Puglia (che però ha numeri di nuovi contagi molto bassi: solo 2, nel corso delle ultime 24 ore, e 1 solo nelle 24 ore precedenti).
Questo il quadro della situazione, regione per regione:
Abruzzo: Rt 0,7 (0,23-1,34)
Basilicata: Rt 0
Calabria: Rt 0,09 (0-0,36)
Campania: Rt 0,28 (0,01-0,9)
Emilia-Romagna: Rt 0,55 (0,31.0,75)
Friuli-Venezia Giulia: Rt 0,67 (0,32-1,19)
Lazio: Rt 0,93 (0,57-1,5)
Liguria: Rt 0,53 (0,26-1,37)
Marche: Rt 0,76 (0,22.1,49)
Molise: Rt 0,48 (0,13-0,98)
Veneto: Rt 0,59 (0,22.0,98)
Lombardia: Rt 0,9 (0,75-1,02)
Piemonte: Rt 0,54 (0,36.0,71)
Bolzano: Rt 0,84 (0,03-1,99)
Trento: Rt 0,65 (0,16.1,19)
Puglia: Rt 0,94 (0,34-1,84)
Umbria: Rt 0,3 (0-1,63)
Sardegna: Rt 0,1 (0-0,4)
Sicilia: Rt 0,59 (0,19-1,26)
Toscana: Rt 0,68 (0,31-1,09)
Valle d’Aosta: Rt 0,49 (0,02-1,4)

Economia/ Un italiano su due rinuncerà alle vacanze estive

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Effetto pesante del Covid-19 sulle vacanze estive: il 49% degli italiani rinuncerà alle vacanze e una buona fetta lo farà per motivi economici.E, tra quanti hanno deciso di concedersi una vacanza, solo il 5% ha prenotato. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata da Demoskopika che l’ANSA anticipa in esclusiva.
Alcuni hanno ancora timore a viaggiare (24,9%). L’8,7% del campione intervistato ha “già rinunciato, al di là del Coronavirus” ma colpisce il 15,3% del campione intervistato che non ha programmato la villeggiatura con la famiglia dichiarando di “non avere le possibilità economiche”. Si tratta di quasi 8 milioni di italiani. Principalmente penalizzati i lavoratori autonomi (21,4%) in misura doppia rispetto ai lavoratori dipendenti (12,7%).

Tra le categorie più “sofferenti” figurano gli artigiani, i commercianti, i disoccupati e gli operai e, infine – come era prevedibile – chi possiede un reddito basso (19%), rispetto a chi ha palesato una condizione economica decisamente migliore (5,3%).

Coronavirus, i positivi scendono sotto quota 30mila

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Diminuisce il numero dei positivi al coronavirus in Italia. Il numero totale di attualmente positivi è sotto i 30mila, per la precisione 28.997, con una decrescita di 1.640 assistiti rispetto a ieri.

La Protezione civile ha reso noto che il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 236.305, compreso guariti e deceduti, con un incremento rispetto a ieri di 163 nuovi casi.
Tra gli attualmente positivi, 227 sono in cura presso le terapie intensive, ( -9) , mentre 3.893 persone sono ricoverate con sintomi, ( – 238), 24.877 persone, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi (-1.393). Rispetto a ieri i deceduti sono 56 e portano il totale a 34.223.

Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 173.085, (+1.747).
Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 70.620 tamponi, per un totale generale di 4.514.441 tamponi eseguiti dall’inizio della pandemia

Sicurezza/ Truffati centinaia di fan di Vasco Rossi: denunciati gli autori della frode

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FOTO DI REPERTORIO

Dopo l’evento epocale di “Modena Park” del 2017, l’anno successivo Vasco Rossi è tornato negli stadi italiani con il tour “Non stop live 2018”, registrando numeri da record: 10 le tappe per un totale di 455.000 spettatori. In queste occasioni lo scenario a cui si assiste è sempre lo stesso: folle di fan giunti da ogni parte d’Italia che attendono l’apertura dei varchi già dal giorno precedente l’evento per conquistare il posto più vicino al loro idolo. La festa inizia presto: quando nel primo pomeriggio si aprono i cancelli i fan trovano posto e poi, in piedi, seduti o stesi su teli, cantano i brani del rocker, intonano cori e preparano gli striscioni.
Per molti purtroppo non è andata così nel 2018. Dopo mesi di attesa la terribile sorpresa: non vi era alcuna biglietteria dove poter ritirare il ticket acquistato molto tempo prima su internet.
Sono circa 1400 le vittime indotte in errore dalla denominazione dei siti che, credendo di trovarsi sul sito ufficiale gestito dalla Best Union Company S.p.A., società bolognese titolare del sito internet vivaticket.it, hanno effettuato il pagamento (come indicato dal sito) e ricevuto tramite corriere il qrcode da presentare il giorno dell’evento presso la biglietteria ove ritirare il ticket. Il giorno del concerto i fan dell’artista realizzavano, con loro grande delusione, che presso i varchi non vi era alcuna biglietteria e che il codice in loro possesso non era valido.
La Best Union Company S.p.A., unica società autorizzata a vendere i biglietti per il concerto dell’artista di Zocca, a seguito delle centinaia di segnalazioni di utenti truffati, denunciava quanto accaduto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna che avviava un’articolata attività di indagine.
Gli investigatori hanno individuato otto siti “cloni”, creati ad hoc per richiamare l’aspetto grafico di quello ufficiale, sui quali veniva illecitamente pubblicizzato il marchio registrato “Vivaticket”.
Il numero delle vittime, l’importo corrisposto per i biglietti, l’ammontare delle somme movimentate tra i complici della truffe, fanno ritenere che i proventi delittuosi per la sola frode dei falsi accessi ai concerti del tour “Non stop live 2018” si attestino su una cifra ben superiore ai 500.000 euro.
L’attività investigativa, coordinata dal Sost. Proc. della Procura della Repubblica di Bologna Dott. Luca Alfredo Davide Venturi, consentiva di rilevare come i siti internet, le sim telefoniche ed i conti correnti (utilizzati per ricevere i pagamenti delle false prenotazioni per i concerti), fossero intestati a dei “prestanome”: un sessantunenne di Albignasego (PD) e in un quarantatreenne moldavo regolarmente residente a Fontaniva (PD), titolare di una società milanese di carpenteria (La Sicura S.r.l.). L’iscrizione nel registro delle imprese risultava indispensabile ai truffatori per poter ottenere la convenzione con i circuiti di pagamento con carte di credito.
Allo scopo di evitare ad altri ignari fan di cadere nella medesima truffa ed interrompere il l’attività criminosa, con un provvedimento di sequestro preventivo, chiesto urgentemente dalla Procura della Repubblica di Bologna al G.I.P. presso il Tribunale di Bologna, venivano oscurati gli otto siti clone: privatetickets.it, privatetickets.eu, vivaticket.eu, vascorossi.co, privateticket.eu, vivatickets.eu, privateticket.it e nonstoptickets.eu.
La Procura della Repubblica di Bologna emetteva anche i provvedimenti di perquisizione personale, domiciliare ed informatica a carico dei due “prestanome” nel corso delle quali risultava possibile individuare un ulteriore indagato: un quarantenne di Sandrigo (VI) che era in contatto costante con i reali ideatori, organizzatori e principali beneficiari della truffa mediante la piattaforma di messaggistica skype.
I tre indagati veneti risultavano gravati da precedenti di polizia per “reati contro il patrimonio”.
L’attività investigativa, eseguita mediante l’analisi delle connessioni telematiche ai conti correnti utilizzati dai malviventi, consentiva di rilevare che le utenze mobili utilizzate agganciavano “celle” del territorio sardo. Al fine di preservare l’anonimato, i malviventi, dopo vari trasferimenti di denaro da un conto corrente all’altro, riciclavano il provento dell’attività delittuosa in criptovaluta Bitcoin.
L’analisi dei flussi finanziari e le evidenze probatorie raccolte dagli inquirenti consentivano di identificare in due giovani insospettabili professionisti della provincia di Sassari gli ideatori del progetto criminale.
Nel marzo scorso, Il Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna, coadiuvato dall’omologo Compartimento di Cagliari, eseguiva sul territorio sardo, sulla base di ulteriori decreti emessi della Procura della Repubblica di Bologna, due perquisizioni a carico dei vertici dell’organizzazione.
Nella circostanza venivano sequestrati agli indagati sardi un tablet ed alcune sim card, due delle quali particolarmente importanti per le indagini. Le due schede risultavano, infatti, aver “sollecitato”, negli stessi momenti, le medesime celle del territorio nazionale a cui si connettevano le sim dati utilizzate per le frodi, a riprova che i due indagati avevano avuto nella loro disponibilità anche queste ultime e quindi delle loro responsabilità quali ideatori del progetto criminale.
I delitti contestati agli indagati, allo stato sei, sono l’associazione per delinquere, la sostituzione di persona, la turbativa della libertà dell’industria e del commercio, la contraffazione del marchio, l’indebito utilizzo di carte di credito e la truffa continuata.

Roma/ Bambino affetto da leucemia e positivo al Covid, curato con plasma e sottoposto a trapianto

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L'ospedale Bambino Gesù

Un’operazione difficile e perfettamente riuscita a conferma delle’eccellenza di alcune strutture sanitarie italiane.
I medici dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma hanno effettuato con successo il trapianto di midollo su un bimbo di sei anni positivo al coronavirus, così come i genitori, e affetto da leucemia linfoblastica acuta.
Il piccolo è stato dapprima sottoposto al trattamento con plasma, ottenuto da un soggetto guarito dall’infezione, e si è così negativizzato al virus.
Poi il trapianto con le cellule staminali prelevate dal papà, anch’egli nel frattempo guarito.