Home Blog Page 2022

Ministero dell’Ambiente concorso per 92 Funzionari: Bando RIPAM

0

Nuove opportunità di lavoro a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione grazie al concorso del Ministero dell’Ambiente per Funzionari.

La selezione pubblica è rivolta a laureati ed è finalizzata alla copertura di 92 posti di lavoro, in Area III, fascia economica F1.

La procedura concorsuale è indetta dalla Commissione per l’attuazione del progetto di Riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (RIPAM).

Il Ministero dell’Ambiente ha infatti indetto un concorso per l’assunzione delle seguenti risorse a tempo indeterminato e pieno:

  • n.20 posti nel profilo Funzionario Amministrativo Contabile, nei seguenti settori: giuridico, legale e contenzioso, pianificazione e budget, contratti, gare ed appalti. Si segnala la riserva di 5 posti riservati ai sensi dell’art.3 della legge 12 marzo 1999, n. 68.
  • n.40 posti nel profilo Funzionario Tecnico Professionale, nei seguenti settori: promozione e comunicazione, programmazione e sviluppo economico, infrastrutture (ingegneria e architettura), salute, protezione sociale e gender (sviluppo umano), sviluppo rurale, patrimonio culturale, diritti umani e migrazione, educazione e formazione, statistica, finanza, sicurezza alimentare, partenariati pubblico privato, ambiente, informatica. Si segnala la riserva di 1 posto ai sensi dell’art.3 della legge 12 marzo 1999, n. 68.
  • n.32 posti da inquadrare nel profilo Funzionario Amministrativo esperto in relazioni internazionali. 

Si segnala, inoltre, che il 30% dei posti di lavoro è riservato prioritariamente ai volontari delle FF.AA.

Requisiti:

Ai candidati al concorso Ministero Ambiente per Funzionari si richiedono i requisiti di seguito riassunti:

  • cittadinanza italiana o cittadinanza di altro Stato membro dell’UE o di altre categorie previste dal bando;
  • età non inferiore a diciotto anni;
  • titolo di studio: laurea, diploma di laurea, laurea specialistica o laurea magistrale;
  • idoneità fisica;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo;
  • non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento;
  • non essere stati dichiarati decaduti da un impiego statale;
  • non aver riportato condanne penali, passate in giudicato, per reati che comportano l’interdizione dai pubblici uffici;
  • per i candidati di sesso maschile, nati entro il 31 dicembre 1985, posizione regolare nei riguardi degli obblighi di leva.
  • bando

Patto per l’export: Bellanova: “L’Italia fa bene. Patto per l’export strumento forte per affermarlo nel mondo”.

0

“Con questo patto e con le risorse a disposizione dobbiamo rilanciare le nostre esportazioni. Noi ci crediamo. Siamo l’Italia e oggi abbiamo uno strumento più forte per mandare un messaggio chiaro al mondo: l’Italia fa bene”.
Così la Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, intervenendo alla Farnesina in occasione della cerimonia per la firma del ‘Patto per l’export”.
“Sottoscrivo questo patto di impegno per l’export con molta convinzione”, ha esordito Bellanova, sottolineando: “Fin dalle prime ore dello scoppio della pandemia ho ribadito come fosse necessario tutelare la nostra reputazione e tornare poi a promuovere la qualità, la sicurezza, l’affidabilità del made in Italy. Valori che nel settore agroalimentare sono la pratica quotidiana di migliaia e migliaia di   imprese”.  “La Pandemia”, ha rimarcato la Ministra con forza, “ha cambiato le nostre vite ma sono convinta che i nostri fondamentali, la nostra attrattività, la capacità delle nostre imprese ci rendano capaci di fronteggiare il nuovo scenario”.
“Nella Cabina di regia, nei gruppi di lavoro e con l’Ice daremo il nostro contributo di idee e di proposte”, ha aggiunto la Ministra, evidenziando l’importanza delle esportazioni per la filiera  agroalimentare italiana che nel 2019 ha toccato il record storico di oltre 44 miliardi di euro, e come l’urgenza di intervenire sul canale Ho.Re.Ca, in forte sofferenza a livello globale sia “una sfida che dobbiamo sapere cogliere e dove si gioca una parte cruciale dei futuro di molti nostri territori”.
Proprio per questo, Bellanova ha voluto rimarcare un obiettivo indicato da tempo: investire di più e meglio nei rapporti internazionali, anche “dotando le nostre Ambasciate di personale specializzato nel settore agroalimentare”.
“Noi”, ha affermato la Ministra, “crediamo nella possibilità di confrontarci col mondo, opponendo alla logica dei dazi e delle barriere, la logica della collaborazione e della competizione regolamentata. Le scelte di alcuni Paesi a partire dagli Stati Uniti sono state penalizzanti, così come sono state insopportabili certe richieste di certificazione rispetto al virus”.
Per concludere: “Abbiamo una storia e una tradizione che parlano da sole e che è nostro compito proiettare nel futuro. Per questo abbiamo fortemente voluto che nel Patto ci fosse un richiamo alla lotta al falso e all’Italian sounding, piaghe che sono un vero e proprio furto di identità e che solo per l’agroalimentare pesano per 100 miliardi di euro. Su questo dovremo fare campagne di comunicazione mirate che facciano capire ai cittadini stranieri che quando comprano un falso Parmigiano o olio o vino, sono allo stesso tempo vittime e complici di una truffa.
La pandemia ci ha messo davanti a cambiamenti radicali. Sono convinta che i nostri fondamentali, la nostra attrattività, la capacità delle nostre imprese ci rendano capaci di fronteggiare il nuovo scenario. Siamo l’Italia e con questo Patto abbiamo uno strumento più forte per mandare un messaggio al mondo: l’Italia fa bene”.

Nel nuovo numero di Dati Inail un approfondimento sulle rendite di inabilità permanente

0

Nell’ultimo decennio il numero delle rendite di inabilità permanente, costituite dall’Inail in favore di tutti i lavoratori assicurati che hanno subito un infortunio o una malattia professionale, è cresciuto dell’1,4% all’anno, passando dalle 12.860 del 2009 alle 14.615 del 2018. Mentre le nuove rendite da infortunio decrescono in media ogni anno dell’1,6%, quelle da malattia professionale aumentano mediamente del 7,3%.

Il riconoscimento delle patologie lavoro-correlate favorito da interventi normativi e campagne di sensibilizzazione. A fare il punto della situazione è il nuovo numero del mensile Dati Inail, a cura della Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, da cui emerge come l’andamento crescente delle costituzioni di rendite da malattia professionale sia stato determinato dagli interventi normativi e dalle campagne di sensibilizzazione che hanno favorito il riconoscimento delle patologie di origine professionale, con un elenco di malattie che godono della cosiddetta “presunzione legale d’origine”, che ha comportato sia l’aumento del numero di costituzioni di rendite, sia un sensibile cambiamento dell’insieme dei tecnopatici titolari di rendita.

Per i tecnopatici una mortalità elevata. Al 31 dicembre 2018 risultavano in vigore oltre 600mila rendite, di cui il 79,2% da infortunio e il restante 20,8% da malattia professionale. In particolare, la decrescita del 25,5% registrata tra il 2009 e il 2018 nel numero di rendite in vigore da malattia professionale, in controtendenza rispetto all’aumento delle costituzioni, è sicuramente imputabile all’elevata mortalità che caratterizza i tecnopatici, ai quali è spesso associata una patologia che si aggrava fino a causarne il decesso.

Dal luglio 2000 la disciplina di riferimento è quella del danno biologico. Dati Inail si sofferma anche sui cambiamenti normativi che negli ultimi due decenni hanno interessato l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. L’Inail, infatti, gestisce due collettivi di rendite per inabilità permanente: quello delle rendite con data evento precedente il 25 luglio 2000, disciplinate dal Testo unico (dpr n. 1124 del 30 giugno 1965), e quello delle rendite con data evento successiva, che fanno riferimento alla disciplina del danno biologico (dlgs n. 38 del 23 febbraio 2000).

Nella tabella delle menomazioni attribuiti gradi percentuali diversi rispetto al Testo unico del 1965. Nello specifico, le rendite disciplinate dal Testo unico prevedevano il solo ristoro del danno patrimoniale causato dalla diminuita attitudine al lavoro conseguente l’infortunio o la malattia professionale, mentre la disciplina di danno biologico ha introdotto l’indennizzo del “danno alla persona” e definito una nuova tabella delle menomazioni, attribuendo alle lesioni permanenti gradi percentuali diversi rispetto alla normativa precedente.

I due collettivi a confronto. Se il collettivo delle rendite di Testo unico è ormai “chiuso”, perché costituito da rendite i cui titolari presentano postumi stabilizzati, quello di danno biologico, invece, è “aperto” e in continua evoluzione. Questa evoluzione si riflette nella composizione percentuale delle rendite Inail in vigore alla fine di ogni anno. Nel 2009, infatti, quelle di danno biologico erano circa 68mila, pari all’8,9% del totale, mentre la stessa percentuale nell’arco di un decennio è salita fino al 25%, con oltre 150mila rendite su un totale di circa 600mila.

Il focus sulle rendite da infortunio in itinere. Il numero delle rendite da infortunio in itinere, avvenuto cioè nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro, costituite in ciascun anno mostra, nel decennio 2009-2018, un calo complessivo di circa il 15%, con un trend in diminuzione (a eccezione degli anni 2016 e 2018) pari a circa l’1,6% medio annuo. In particolare, nel 2018 le rendite costituite in seguito a infortunio in itinere rappresentano il 19,3% del totale delle rendite di inabilità per infortunio. Il grado medio di inabilità per gli infortuni in itinere è pari a 28,2, più elevato di due punti rispetto al 26,2 degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro. Dal punto di vista anagrafico, inoltre, i titolari di rendita da infortunio in itinere sono più giovani, con un’età media di 50,8 anni rispetto ai 55,9 anni dei titolari di rendita da infortunio in occasione di lavoro.

Il trend della speranza di vita. Analizzando il trend della speranza di vita nel periodo 1984-2016 per alcune età tipiche (30, 50 e 70 anni) dei titolari di rendita Inail, suddivisi per inabilità medio-bassa e alta, e mettendolo a confronto con quello della popolazione italiana nello stesso periodo, la Consulenza statistico attuariale sottolinea come si sia registrato un miglioramento della speranza di vita, sia per la popolazione generale che per gli inabili titolari di rendita dell’Istituto, più accentuato, come prevedibile, per quelli con inabilità medio-bassa rispetto a quelli con inabilità elevata. Il miglioramento della speranza di vita per i reddituari Inail più giovani (30 anni) con inabilità medio bassa è stato perfino più elevato di quello della popolazione italiana.

Le tavole di mortalità. Per monitorare periodicamente la sopravvivenza dei propri reddituari, l’Inail elabora tavole di mortalità delle rendite distinte per normativa di riferimento, tipologia di evento (infortunio sul lavoro o malattia professionale), classe di grado di inabilità permanente e tipologia di percettore di rendita (infortunato, tecnopatico, coniuge, figlio abile, figlio inabile, ascendente). Le categorie professionali più rappresentative, per le quali sono state elaborate le linee di mortalità, risultano essere quelle degli operai, degli impiegati e dirigenti, degli artigiani e dei lavoratori nell’agricoltura.

Differenze evidenti tra gli operai e le altre categorie professionali. L’analisi ha mostrato che la mortalità delle singole categorie professionali in alcuni casi risulta avere un andamento più alto rispetto a quello della mortalità della popolazione italiana, prendendo come riferimento i dati Istat del 2018. La mortalità degli operai, in particolare, dalle età centrali in poi risulta essere costantemente più elevata. L’andamento della speranza di vita dei collettivi oggetto di studio sottolinea in maniera ancor più evidente le differenze: la speranza di vita di un operaio risulta infatti essere sempre più bassa rispetto alle altre categorie professionali prese in considerazione.

Online i primi numeri tradotti in inglese. A oltre 20 anni dall’avvio delle pubblicazioni, il periodico statistico dell’Istituto ora parla anche inglese. Sono già disponibili online, infatti, le traduzioni dei primi tre numeri di Dati Inail del 2020, raccolte in una nuova sezione dedicata del portale. Questa novità è in linea con l’evoluzione delle attività dell’Istituto, sempre più coinvolto in collaborazioni nell’ambito della ricerca e della prevenzione anche a livello internazionale.

In Italia da lunedì si torna a ballare, ma solo all’aperto

0
FOTO DI REPERTORIO

Si torna a ballare, da lunedì 15 giugno, ma solo all’aperto e secondo norme di sicurezza rigidissime.
La conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida per la riapertura di locali da ballo, centri termali, congressi fieristici, sale da gioco. Fermo restando che valgono le regole generali di distanziamento e sanificazione, nelle discoteche, in particolare, bisognerà contingentare gli accessi in modo da garantire la possibilità di mantenere almeno un metro di distanza tra le persone e due metri tra chi si trova in pista da ballo.
Si potrà ballare solo all’esterno e negli ambienti chiusi sarà necessario indossare la mascherina. I drink non si potranno consumare al bancone del bar e bisognerà fare una fila ordinata per ordinare. Il servizio guardaroba potrà essere offerto, ma gli indumenti dovranno essere riposti in appositi sacchetti porta abiti. Le superfici dovranno essere pulite e disinfettate frequentemente, e dovrà essere garantito il ricambio di aria negli ambienti interni.
Per gli spettacoli al chiuso il numero massimo di spettatori è 200, mentre negli spettacoli all’aperto si può arrivare a 1.000.

foto di repertorio

Ambiente/ Con la fase tre, ripartono le attività del Club alpino italiano

0

La scelta del Cai è stata quella di aspettare le condizioni per ripartire tutti assieme. Ora è il momento di ricominciare, ma con regole e accorgimenti da rispettare con la massima attenzione L’emergenza Coronavirus ha imposto la sospensione delle attività delle Sezioni di tutta Italia. Nonostante ci siano regioni in cui il virus ha colpito meno, la scelta del Club alpino Italiano è stata quella di aspettare le condizioni per ripartire tutti assieme. Ora, nella cosiddetta fase tre, il momento è arrivato. Il Cai autorizza la ripresa delle attività sezionali, sia escursionistiche che cicloescursionistiche. Le iniziative però, devono rispettare delle regole precise che permettono di mantenere la sicurezza sanitaria. Allo stesso tempo, Il Club alpino non abbasserà la guardia, ma terrà monitorata la situazione, con la possibilità di sospendere le attività in caso di un nuovo rischio di contagio. Una ripartenza costruita con attenzione, con regole e accorgimenti elaborate dalla Commissione centrale escursionismo, da rispettare sia per gli organizzatori che per i partecipanti alle attività.
“Abbiamo scelto la strada dell’attesa, per essere sicuri della ripartenza di tutto il Club alpino italiano. Consapevoli dell’adagio, secondo cui da soli si va più veloci, ma assieme si va più lontano”, dichiara il vicepresidente generale Antonio Montani. Le regole individuate sono state pensate sia per gli organizzatori delle attività sezionali sia per i partecipanti. Qui di seguito il dettaglio
Le regole per gli organizzatori
i direttivi dovranno inviare una comunicazione informativa ai partecipanti sulle regole da rispettare. Allo stesso tempo, il consiglio direttivo dovrà formare gli accompagnatori sulle modalità di rispetto delle regole di distanziamento sociale, di prevenzione e di gestione delle emergenze. Il Club alpino consiglia di programmare più mete ma con poche persone. Allo stesso tempo, dovranno essere privilegiate le escursioni giornaliere che richiedono trasferimenti limitati. Sono sconsigliate le escursioni che prevedono ferrate o itinerari che prevedono materiali di uso comune, come le corde. Si consiglia di favorire escursioni che approfondiscono aspetti culturali o antropologici e allo stesso tempo privilegiare località dove sono presenti rifugi Cai. Il numero di partecipanti non deve essere superiore a dieci, con due accompagnatori. Questi ultimi devono essere dotati di occhiali protettivi.
La preiscrizione e l’accettazione sono obbligatorie.
Possono partecipare all’escursione solo persone che non sono soggette a quarantena, che non sono a conoscenza di essere state a contatto con persone risultate positive negli ultimi 14 giorni e che sono in grado di certificare una temperatura corporea inferiore ai 37,5° C.
Le regole per i partecipanti
La località di partenza va raggiunta con mezzi propri, nel rispetto delle norme nazionali e regionali che regolano il trasporto delle persone. Durante la marcia a piedi va tenuta una distanza di due metri per chi va a piedi e di cinque per chi sceglie la bicicletta.Sono vietati gli scambi di attrezzatura, oggetti, cibi e bevande. Si fa obbligo ai partecipanti di portare con sé mascherine e gel igienizzante a base alcolica
Ufficio stampa Club Alpino Italiano

Economia/ Ocse. “L’Italia ‘rischia’ un crollo del Pil fino al 14%”

0

La previsione, nefasta, se confermata sarebbe l’avvio di una crisi forse senza precedenti, che poi darebbe l’avvio ad una parziale ripresa, ma solo dal prossimo anno.
Secondo le previsioni del Ocse il Pil italiano dovrebbe calare dell’11,3% nel 2020 e risalire del 7,7% nel 2021.
Se però arrivasse una seconda ondata di coronavirus, il Pil crollerebbe del 14% nel 2020 prima di risalire del 5,3% nel 2021. In questo malaugurato caso dell’anno il debito pubblico italiano passerà dal 134,8% del Pil del 2019, al 169,9% del 2020, per poi riscendere al 165,5% nel 2021.

Agricoltura/ “Patto per l’Export”: buona la prima

0

Si chiama “Patto per l’Export” vale 1,4 miliardi di euro ed è stato presentato dal Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio e accolto positivamente dalle associazioni di categoria, come Coldiretti, che sottolinea di aver “sottoscritto con grande soddisfazione il Patto per l’export che valorizza il ruolo di traino svolto dal settore agroalimentare con una grande sinergia del sistema Paese”.
Cia-Agricoltori Italiani: “Dopo il freno imposto dall’emergenza Coronavirus, c’è bisogno di azioni unitarie tempestive e strategie commerciali innovative, che puntino sempre di più sui canali digitali”.
Confagricoltura: “Iniziativa tempestiva e utile anche per il rilancio delle esportazioni agroalimentari italiane dopo l’emergenza sanitaria”.

Russia/ Vanno in vacanza e lasciano i gemellini da soli, uno dei due è morto

0

Un fatto di cronaca difficile anche da raccontare.
Due gemellini di 16 mesi sono stati lasciati completamente da soli in casa, senza cibo né acqua, dai genitori. Uno è morto dopo 4 giorni, l’altro è in ospedale in coma.

La madre e il compagno vivono a Vilyuchinsk, in Russia e una volta deciso che volevano andare in vacanza hanno abbandonato i loro figli di poco più di anno e di partire.
I due ora sono stati presi e rischiano fino a 20 anni di carcere.

Un vino,un territorio/ Piemonte-Derthona Costa del Vento di Vigneti Massa

0

Pietro Colagiovanni*

Il territorio: restiamo anche questa settimana in Piemonte ed anche questa settimana, in una delle regioni più nota al mondo per i suoi grandi rossi, ci occupiamo invece di un bianco, anzi di un grande bianco, il Derthona prodotto dall’autoctono Timorasso. Siamo in provincia di Alessandria, nella zona orientale , tra le colline del tortonese. Tortona (Derthona in latino, da cui il nome del vino) è il centro più importante di questa Doc, la Colli Tortonesi.

Il Derthona Costa del Vento viene prodotto in una delle due sottozone della Denominazione, quella di Monleale, piccolo centro di 558 abitanti dove ha sede la cantina Vigneti Massa. Si tratta di una zona di grande fascino e storia. Tortona , che è anche sede vescovile, ha un passato importante e movimentato. Si ricorda, tra le tante sue vicissitudini, l’assedio e la successiva distruzione che subì nel 1155 ad opera di Federico Barbarossa, l’imperatore sceso in Italia per riportare all’obbedienza i riottosi comuni italiani. Monleale, le cui prime origini risalgono alla fine del XII secolo, è, come lo definisce il sito del comune, uno splendido balcone sulla Pianura Padana. Ed è terra vocata alla produzione agricola, di pesche e di uva in particolare, e alla produzione di grandi vini come è quello che abbiamo recensito oggi.

Vigneti Massa è la storia di un produttore indipendente e appassionato, che sin dagli anni 70, alla guida della cantina di famiglia, in una terra di vini rossi ha puntato tutto sulla produzione di una grande vino bianco. Walter Massa è ormai una specie di guru, un maestro, il padre riconosciuto del Timorasso dei Colli Tortonesi. Vigneti Massa è un’azienda con 23 ettari di vigneti (130.000 bottiglie di produzione) sulle colline di Monleale, di cui 10 sono riservati proprio a questo splendido vitigno autoctono, il Timorasso appunto.

Il vitigno: il Derthona Costa del Vento è prodotto in purezza con il vitigno a bacca bianca

Timorasso. Il Timorasso è un vitigno autoctono della zona del tortonese e le sue origini risalgono al medioevo. Assai diffuso sino all’avvento della fillossera (era utilizzato anche come uva da tavola) ha poi conosciuto un progressivo abbandono a favore di vitigni più semplici da coltivare e più produttivi sino a rischiare quasi l’estinzione. Un gruppo di enologi e produttori, su cui svetta proprio Walter Massa ha capito la grande potenzialità di questo vitigno e lo ha portato nel giro di qualche decennio sulle vette qualitative della produzione vinicola nazionale e internazionale. Il Timorasso ha una vendemmia precoce anche in zone dal clima non particolarmente mite, come è quella del tortonese. I vini da Timorasso danno vita a vini capaci di equilibrare grado alcolico e acidità, di struttura e dai sentori di frutta tropicale e da note minerali.

Il vino: Il Derthona Costa del Vento 2017 è un vino importante, sontuoso, vino di fascino e di interesse. Non fa legno, perchè non ne ha bisogno. Di suo esprime aromi, profumi e sensazioni complesse senza la necessità di ricorrere alla botte. Fa una lunghissima macerazione sulle fecce fini, per ben 10 mesi, è questo lo arricchisce e gli dona una personalità unica. Dal colore dorato al naso esprime una forza, una ricchezza ed una persistenza tipiche dei vini eccellenti. Un mix di frutta tropicale, frutta caramellata, note balsamiche profumi terziari come la vaniglia avvolgono l’olfatto e quasi lo fanno prigionero.

E’un vino i cui profumi ami sentire e risentire nel corso della cena, perchè ogni volta danno piacevolezza e puoi trovare una sensazione che non avevi notato prima. Un’opulenza che si trasferisce, tel quel, al sorso. Senza elencare le mille caratteristiche degustative su tutto si impone la piacevolezza di un vino di grande struttura (14,5% gradi) che risulta però fresco e perfettamente equilibrato. Si tratta di una bottiglia eccellente, che ha bisogno di abbinamenti a loro volta eccellenti e importanti. Risotti ai frutti di mare, antipasti caldi di pesce col pomodoro, zuppe di pesce o anche orate al forno: gli abbinamenti devono essere sostanziosi per tenere testa a questo eccellente prodotto dalla viticoltura italiana.

Valutazione: 4,5/5

Prezzo medio: 40 euro

Rapporto qualità/prezzo: corretto

* fondatore del gruppo Terminus, comunicatore, sommellier Ais

Seguite Terminus Vino e territorio su

www.informamolise.com

www.negozioterminus.it

Facebook pagina Terminus Vino e territorio

Twitter @gruppoterminus

Contattateci ai seguenti recapiti:

mail [email protected]

segreteria Terminus Vino e territorio 0874418684 dal lunedì al venerdì 9-13 15,30-18,30

Cronaca nazionale/ Tenta di recuperare la palla finita in acqua, bambino muore annegato

0
FOTO DI REPERTORIO

Una tragedia che lascia sgomenti.
Un bambino di 11 anni è morto annegato nel fiume Brenta, tra i comuni di Grantorto e Piazzola nel Padovano.

Secondo quanto si è appreso, stava giocando a pallone lungo le sponde del fiume quando la palla è finita in acqua. Nel tentativo di recuperarla è caduto in acqua ed è stato trascinato dalla corrente.
Immediato L’intervento del 118 e dei Carabinieri, il corpo è stato recuperato ma purtroppo a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione. FOTO DI REPERTORIO