La pandemia corre nel mondo e le nazioni reagiscono in maniera differente.
Il numero di casi di Coronavirus nel mondo aumenta più velocemente che mai, secondo quanto emerge da un’analisi Cnn sui dati della Johns Hopkins University. Secondo gli ultimi aggiornamenti al primo posto ci sono sempre gli Stati Uniti con oltre 1,9 milioni di casi accertati, seguito a distanza dai 672 mila casi del Brasile, poi da Russia, Regno Unito, India, Spagna e Italia.
Per quanto riguarda invece i decessi, al primo posto anche in questo caso ci sono gli Usa con quasi 110 mila vittime, seguiti dalle 40 mila ufficiali del Regno Unito, dal Brasile e dall’Italia.
Il governo brasiliano ha smesso di pubblicare i dati complessivi dei casi e dei decessi provocati dal coronavirus nel Paese, limitandosi a fornire solo i rispettivi bilanci giornalieri. La mossa, definita “straordinaria” dal Guardian, ha suscitato l’ira di molti critici e una dura reazione da parte delle autorità sanitarie regionali.
Coronavirus, il Brasile ‘oscura’ i dati complessivi
Fase 3, il premier Conte: “E’ urgente fare presto e bene”, ma il PD frena
Non è ancora una contesa, ma il clima tra il premier Conte ed il PD non è proprio di indissolubile intesa sui progetti ed i programmi. Fare presto e fare bene. Non perdere tempo e non fallire: è lo slogan del presidente del Consiglio. Si evince dalle dichiarazioni al Corriere della Sera.
“L’urgenza non nasce da un mio capriccio ma dalla realtà che preme. Bisogna muoversi da subito”, dice chiaramente
“Non c’è nessun attacco politico contro Conte – ribadisce Andrea Orlando sempre al Corriere – C’è la consapevolezza che non si può sbagliare e quindi questo passaggio deve essere finalizzato a far arrivare il Paese pronto all’appuntamento con l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Ue”.
Il nodo sono i fondi ingenti del Recovery Fund dell’Ue. Conte vuole partire subito con una fase di confronto con le parti sociali e vuole gli Stati generali da fissare già a metà settimana; Il PD gli suggerisce che prima serve un piano del governo, una strategia da concordare dentro l’esecutivo, su cui innestare i contributi esterni.
“La verità è che quando si arriva alla sostanza delle cose, asciugandole dalle polemiche, ci si rende conto che questa maggioranza è composta da partiti responsabili, che capiscono bene quali siano le priorità del Paese”, dice ancora Conte, che continua: “In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi. Ma come si vede e si vedrà, non è così”.
Vini italiani al ‘top’: Prosecco e Brunello i più conosciuti, Ferrari il ‘marchio’ n.1
Alla fine si potrà dire: “niente di nuovo, tutto come previsto”. I vini e brand più conosciuti dagli italiani sono quelli ‘famosi'( e rinomati) da tempo. Prosecco Doc , Brunello di Montalcino, Montepulciano d’Abruzzo, Chianti , Franciacorta, Barolo e a seguire tutti gli altri: sono le denominazioni italiane più conosciute secondo Wine Intelligence. Mentre i brand più forti in Italia, secondo il “Global Wine Brand Power Index”, sono, nell’ordine, Ferrari, Berlucchi, Fontanafredda, Donnafugata, Cà del Bosco, Mionetto, Feudi di San Gregorio, Valdo, Sella e Mosca, Antinori, Zonin, Mastroberardino, Sassicaia, Duca di Salaparuta e Marchesi di Barolo.
Sopstando la classifica verso i canali di di acquisto, supermercati e ipermercati rimangono i più popolari tra i consumatori regolari di vino italiani, ma 2 consumatori italiani su 5 hanno acquistato vino anche in negozi specializzati, come enoteche o vinerie, negli ultimi 6 mesi, mentre il 29% acquista direttamente in azienda, ed il 14% su internet.
Le insegne in cui si acquista più vino sono Conad, Coop ed Esselunga , e ancora, tra le altre, il 6% utilizza Eataly come canale prevalente, il 3% realtà come Vino.it e Tannico, il 2% Signorvino.
Ambiente/ Save the Children:”In Italia 1 minore su 3 vive in zone dove l’aria è spesso inquinata”
In Italia i bambini e i ragazzi che vivono nelle famiglie più fragili dal punto di vista socio-economico, spesso in abitazioni fatiscenti, in quartieri privi di verde pubblico e a contatto con fonti di inquinamento, o in aree soggette a rischio sismico o dissesto idrogeologico, sono anche i più esposti agli effetti della crisi ambientale. Nel nostro Paese più di 1 minore su 3 (37%) vive nelle 14 città metropolitane dove l’inquinamento dell’aria spesso è elevato e supera i limiti previsti; al sud, la metà delle famiglie con figli tra i 6 e i 17 anni dichiara di non avere verde pubblico entro 15 minuti a piedi, una percentuale che invece al nord si attesta al 10%. E, sempre nel Mezzogiorno, 1 famiglia su 10 nota la presenza di degrado nel paesaggio che la circonda. Bambini e ragazzi che in molti casi vivono in abitazioni provvisorie e inadeguate, con scarso accesso ai servizi di base, dove quasi 1 famiglia su 3 (30%) non si fida a bere l’acqua del rubinetto, con un ampio divario tra nord (20,6%) e sud (41,5%)[1]. In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – accende i riflettori sugli effetti della crisi ambientale e del cambiamento climatico sui bambini, in Italia e nel resto del mondo, con focus particolare su coloro che vivono in condizioni di maggiore vulnerabilità.
“Bambini e ragazzi nel nuovo millennio si trovano a dover fronteggiare le insidie di un mondo più caldo, instabile e dagli scenari molto incerti, con rischi enormi legati all’innalzamento del livello del mare, eventi metereologici estremi, cibo e acqua contaminati, ondate di calore, nuove malattie infettive e migrazioni su ampia scala. La loro fragilità socio-economica rende ancora più violento l’impatto su di loro di una dell’emergenza climatica e della crisi ambientale”, ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.
Dal 2010 al 2017, sottolinea l’Organizzazione, si calcola che oltre 193 milioni di persone, nel mondo, siano diventate sfollati o profughi ambientali[2] e nel solo 2018 40 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case a causa di confitti e disastri ambientali[3]. Solo nel Corno d’Africa, già alle prese con gli effetti devastanti della carestia e della siccità, nelle ultime settimane la popolazione sta facendo i conti con un ulteriore mix letale: l’invasione di locuste del deserto, l’emergenza Coronavirus e le inondazioni mettono infatti fortemente a rischio soprattutto la vita dei bambini più vulnerabili, in Paesi come Somalia, Etiopia e Kenya dove almeno 5,2 milioni di bambini sotto i cinque anni di età soffrono di malnutrizione acuta, e di questi circa 1,3 milioni sono colpiti da forme ancora più gravi di malnutrizione e rischiano di morire di fame.
Conseguenze del cambiamento climatico e disastri di natura ambientale di cui gli adolescenti italiani sono particolarmente consapevoli, come dimostrano i dati elaborati dall’Istat per Save the Children. Quasi la metà dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 17 anni (47%) si dice preoccupata per gli effetti dei cambiamenti climatici, il 54% è allarmato per l’inquinamento dell’aria e il 42,5% per quello idrico. Quattro adolescenti su 10, inoltre, pensano che la produzione e lo smaltimento dei rifiuti rappresentino un serio problema, 1 su 4 è allarmato per la distruzione delle foreste e 1 su 5 per il dissesto idrogeologico.
“I bambini e gli adolescenti, in Italia come in tutto il mondo, hanno semplicemente diritto a un pianeta vivibile per gli anni futuri e, a gran voce, stanno chiedendo al mondo e ai governi di cambiare finalmente rotta, come dimostra anche l’iniziativa ‘Change the future” promossa dai ragazzi e dalle ragazze di SottoSopra, il Movimento Giovani per Save the Children. E in questo contesto il nostro Paese, che nel 2021 avrà la presidenza del G20 ed ospiterà alcuni eventi preparatori della COP 26, tra cui uno dedicato ai giovani, potrà giocare un ruolo di primo piano per far sì che i temi della sostenibilità ambientale e sociale e della lotta ai cambiamenti climatici, diventino una priorità assoluta”, ha proseguito Daniela Fatarella.
Nel nostro Paese, inoltre, più di 6 milioni di abitanti risiedono in zone ad elevato o medio rischio di alluvioni e 1,2 milioni in zone a rischio elevato o molto elevato di frane[4]. Rischi ai quali va ad aggiungersi anche quello sismico: su un totale di poco più di 40 mila edifici censiti dall’anagrafe dell’edilizia scolastica, 7 mila sono considerati “vetusti”, oltre 15 mila sono privi di collaudo statico e oltre 21 mila non hanno il certificato di agibilità[5]. Scuole che in alcuni casi rappresentano un luogo a rischio per i minori anche nell’ottica dell’inquinamento. Nelle aree urbanizzate del Paese, il 6% degli edifici scolastici si trova vicino a fonti inquinanti, con prevalenza al centro-nord e picchi che superano l’11% nelle province di La Spezia, Modena e Milano.[6]
“Siamo oggi a un bivio: la crisi sanitaria può indurre un vero cambiamento che garantisca la sostenibilità ambientale e sociale, anche grazie agli ingenti investimenti previsti in sede europea per il Green Deal, dalla programmazione del bilancio pluriennale 2021-2027 e dal Piano Next Generation EU. Oggi più che mai è necessario che il nostro Paese colga l’opportunità di queste risorse e metta in campo azioni in tale direzione: dalla riconversione di siti industriali inquinanti, alla rigenerazione di spazi pubblici abbandonati da destinare ad attività educative e culturali per bambine e bambini, alla ristrutturazione in chiave ecologica delle scuole”, ha concluso Daniela Fatarella.
Save the Children Italia Onlus
Per ulteriori informazioni: 06-48070023/63/81/82
[email protected], www.savethechildren.it
Ambiente, i geologi: “Promuovere l’uso corretto e sostenibile delle energie rinnovabili”
“Occorre procedere nel difficile percorso di decarbonizzazione intervenendo con investimenti importanti stimati in 130 mila miliardi di dollari per avviare e diffondere l’uso delle energie rinnovabili: dal solare, all’eolico fino al geotermico per innescare un processo virtuoso che ci consenta entro il 2050, a livello globale, di tagliare il 70% delle emissioni di anidride carbonica”. Queste le parole di Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi e Coordinatore della Commissione “Ambiente” del CNG, alla vigilia della Giornata mondiale dell’ambiente, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972. Il tema per l’edizione 2020 è “È il momento per la Natura”, dedicato alla biodiversità e al rischio di estinzione di circa 1 milione di specie viventi, su un totale stimato di circa 8.7 milioni. Anche quest’anno il 5 giugno il Consiglio Nazionale dei Geologi, sempre attento alle tematiche ambientali, aderisce all’iniziativa. “La giornata mondiale dell’ambiente costituisce un’occasione importante – spiega Giovine – per ribadire la necessità di un cambiamento ambientale radicale improntato ad una gestione sostenibile delle risorse al fine di tutelare il futuro del pianeta e delle specie viventi”.
“L’emergenza sanitaria da Covid19 e la conseguente crisi economica post pandemica – sottolinea Giovine – hanno posto il problema di come progettare il futuro ripartendo dalle energie rinnovabili per minimizzare gli effetti del cambiamento climatico e, contestualmente, per garantire forme di energia green in grado di soddisfare il fabbisogno dell’umanità. Tra gli obiettivi chiave entro il 2030, presentati dalla Commissione Ue, c’è una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990) e di raggiungere il consumo di almeno il 32% di energia rinnovabile. “Aumentare considerevolmente entro il 2030 la quota di energie rinnovabili nel consumo totale di energia” è anche uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu. “I geologi come tecnici dell’ambiente sono in prima linea – continua il Vice Presidente CNG – per promuovere un uso corretto e sostenibile delle energie rinnovabili. Tra queste, da diversi anni, il Consiglio Nazionale dei Geologi promuove la geotermia, fonte di energia pulita che si rinnova nel terreno con zero emissioni di anidride carbonica”.
L’isolamento cui siamo stati costretti durante la crisi sanitaria ci ha fatto riscoprire l’importanza degli spazi verdi e del verde pubblico urbano come parchi e giardini. Proprio le aree verdi, le foreste e gli ambienti naturali, fondamentali per il mantenimento e la vita delle biodiversità, sono messi a rischio dall’elevato consumo di suolo che, secondo l’Annuario dei dati ambientali 2019 dell’Ispra, è cresciuto in Italia al ritmo di 2 metri quadri al secondo fra il 2017 e il 2018, cementificando o asfaltando 23.000 km2. “L’azione dei geologi deve essere rivolta all’uso consapevole del suolo, alla cura del territorio e alla difesa e mitigazione dei rischi derivanti dal dissesto idrogeologico” conclude Giovine.
Consiglio Nazionale dei Geologi – Ufficio stampa
Finanza/ Banca Apulia condannata al risarcimento del danno per la vendita di azioni Veneto Banca
Emanata la prima sentenza in Italia di condanna di Banca Apulia al risarcimento del danno per la vendita di azioni Veneto Banca. La sentenza arriva dal Tribunale di Brindisi ma è di forte impatto sul territorio abruzzese dato il notevole numero di cittadini coinvolti in questa triste vicenda di risparmio tradito. Il 26 maggio 2020, infatti, il Giudice di prime cure dott.ssa Marra ha pronunziato quella che, a quanto consta, costituisce la prima sentenza in Italia con la quale non solo è stata dichiarata la risoluzione dei contratti di acquisto dei titoli Veneto Banca ma l’Istituto di credito che ha venduto detti titoli, nella fattispecie Banca Apulia (successivamente incorporata per fusione ad Intesa San Paolo s.p.a.) è stata condannata al risarcimento del danno in favore del risparmiatore di € 81.649,75, oltre interessi. Dopo le pronunzie favorevoli dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie, è finalmente giunta una sentenza, come tale immediatamente esecutiva ed in base alla quale, quindi, dovranno essere restituite al risparmiatore le somme dallo stesso investite. “Si tratta di una sentenza storica, destinata a fare giurisprudenza, la quale costituirà, indubbiamente, un precedente utile a tutto il popolo dei risparmiatori coinvolti nella vicenda Veneto Banca. Abbiamo, infatti, ottenuto il riconoscimento integrale della nostra linea difensiva” – afferma l’avv. Emilio Graziuso, il quale ha difeso nel processo civile il cittadino ingannato.
“Siamo impegnati da quasi venti anni nella tutela dei risparmiatori coinvolti nelle tristi vicende di risparmio tradito dallo scandalo della allora Banca 121 alla vendita di titoli Parmalat, Cirio, Cerruti, Argentina, Giacomelli, ed ora nelle controversie riguardanti i risparmiatori della Veneto Banca e della Banca Popolare di Bari in diverse regioni d’Italia, in particolare Abruzzo, Molise e Puglia” – conclude Graziuso. Ma procediamo con ordine. Nel periodo compreso tra il 10 giugno 2010 ed il 30 giugno 2013, il consumatore aveva acquistato presso l’allora Banca Apulia, della quale era cliente, azioni della Veneto Banca prospettati, a quanto sostenuto in giudizio dal risparmiatore, come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale. Solo successivamente, a seguito delle note vicende di cronaca che hanno coinvolto la Veneto Banca, il risparmiatore si è reso conto della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento posto in essere e che, pertanto, il valore delle azioni in suo possesso era pressoché azzerato. Vani sono stati i tentativi di addivenire ad un componimento bonario della controversia e nel 2017, il risparmiatore ha promosso il processo conclusosi vittoriosamente con la sentenza del 26 maggio 2020, con la quale è stata riconosicuta la violazione da parte della Banca intermediaria della normativa di settore ed in particolare degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti con conseguente diritto al risarcimento del danno di € 81.649,75, oltre interessi, per responsabilità da contatto sociale. “Questo storico risultato – spiega Massimo Bomba, Presidente della LIDU Abruzzo e Molise – Lega Intenazionale per i Diritti dell’Uomo – è motivo di grande soddisfazione per la nostra associazione che, nei giorni scorsi, aveva istituito anche un Osservatorio sui fenomeni dell’usura, estorsione e sovraindebitamento per tutelare i cittadini abruzzesi e molisani in difficoltà a causa della crisi economica causata dalla pandemia. Per la prima volta, oggi, grazie alla stretta collaborazione tra la LIDU Abruzzo-Molise e l’Associazione Nazionale “Dalla Parte dei Consumatori”, è stato riconosciuto in sede giudiziale il risarcimento integrale del danno patito al cittadino per la violazione degli obblighi informativi e per la responsabilità della Banca per la vendita delle azioni Veneto Banca”. Grazie a questo risultato – continua il Presidente Bomba – potenzieremo il ruolo del nostro “Osservatorio LIDU” collaborando fin da subito con le Istituzioni, le associazioni per la tutela dei cittadini presenti sul territorio. Nei prossimi giorni, infatti, abbiamo fissato un tavolo di confronto con l’”Associazione Nazionale Dalla Parte dei Consumatori” per spingere verso una riforma della normativa che tuteli il cittadino e metta al centro l’uomo per evitare che queste vicende si possano trasformare in veri e propri drammi familiari”
Massimo Bomba, Presidente della LIDU Abruzzo e Molise
Cronaca nazionale/ Frontale tra due auto, quattro morti, tra loro una bambina
Ancora sangue sulle strade italiane, per un terribile incidente nel Bolognese, con un alto numero di vittime.
Quattro persone sono morte in un incidente stradale frontale avvenuto in provincia di Bologna, tra San Giovanni in Persiceto e Crevalcore.
Si tratta di tre uomini stranieri e di una bambina di 8 anni. Altre due persone sono rimaste ferite in modo grave.
I tre adulti sarebbero tre tunisini residenti a Nonantola (Modena); erano a bordo di una Peugeot, mentre la ragazzina era di Crevalcore ed era in macchina con il padre, gravemente ferito.
Cucina e dintorni/ Ora è il momento di ripartire
di Stefano Manocchio*
Saranno settimane fondamentali per la ristorazione italiana, quelle che seguiranno. I danni economici conseguenti l’epidemia di coronavirus si fanno già sentire in tutti i settori e ristoranti e trattorie, o locande e fast-food, non possono sentirsi esentati, anche se questi ultimi con il sistema ‘drive’ hanno iniziato forse meglio degli altri l’azione di recupero. Le misure governative di ristoro e quelle locali (soprattutto regionali) hanno permesso alle istituzioni di mettere in campo risorse economiche ingenti, come mai si era visto prima; eppure non basteranno a colmare il gap che si è formato rispetto alla fase ‘normale’. C’è chi non ha riaperto ancora i battenti e chi l’ha fatto con tanta paura e risultati esigui; ma c’è chi è nel ‘guado’ in una zona mediana che permette di pensare ad un recupero, casomai lento, ma possibile.
Ora è il momento di organizzare la ripartenza, perché sara presumibilmente l’autunno il periodo peggiore per i settori legati alla cucina, quando cioè le politiche di sostegno, già di per sé non sufficienti, verranno accantonate. Sarà un confronto duro con un mercato che potrà tornare com’era solo fra 1 o 2 anni. I ristoratori hanno capito ciò e stanno già da adesso profondendo sforzi notevoli per promozioni, avvisi pubblici, campagne sulla comunicazione e pubblicità, organizzazione di eventi da fare quando sarà tornata la ‘normalità’.
Sono scelte coraggiose, che possono valere la sopravvivenza economica: vanno incoraggiate senza riserve.
LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Pennette e zucchine casce o e ova. In un tegame, olio, cipolla e aglio da far appassire a fuoco moderato, poi le zucchine tagliate a dadini e far cuocere per venti minuti aggiungendo acqua calda e a fine cottura trito di prezzemolo. In una terrina battere i tuorli delle uova, con sale e pepe, e formaggio; unire il composto alle zucchine e girare per far amalgamare. Scolare le pennette al dente ed unirle al condimento in tegame e mescolare bene; in impiattamento aggiungere altro trito di prezzemolo.
- giornalista appassionato di cucina
Vini e Cammini, passeggiate alla scoperta di itinerari e cantine abruzzesi
A distanza di tre anni dalla prima edizione, che per 5 giovedì sera portò oltre 400 winelovers in altrettante cantine abruzzesi per discutere di itinerari turistici a piedi che interessano la nostra regione, torna “Vini e Cammini” il format di eventi ideato da Fausto Di Nella che ha l’obiettivo di far conoscere i più importanti percorsi a piedi presenti in Abruzzo declinati però in chiave enoturistica.
Se nel 2017 la rassegna prevedeva la visita in cantina e la successiva cena con la presentazione del percorso a cura di uno dei vari ideatori dei cammini stessi, la seconda edizione diventa on the road con un programma di 3 eventi domenicali durante i quali ci sarà una camminata adatta a tutti lungo i percorsi prescelti e successivamente ci si recherà in cantina per un rilassante aperitivo al tramonto in compagnia dei rappresentanti dei cammini e soprattutto dei vignaioli che parleranno della storia delle loro aziende e del rapporto delle stesse con il territorio.
“Da diverse settimane i massimi esperti di turismo in Italia indicano nei cammini e nell’enoturismo i settori chiave dai quali ripartire dopo la pandemia e i motivi sono sono da ricercare nella necessità se non addirittura obbligo in questo momento di un turismo di prossimità, nella possibilità di una libera fruizione della Natura e infine negli ampi spazi a disposizione all’esterno delle cantine, fattori che favoriscono il distanziamento sociale seppur in un contesto di esperienza attiva” dice Fausto Di Nella di Abruzzo Esperienziale che continua:“Vini e Cammini già dalla prima edizione rappresenta tutto questo ed è quindi stato naturale sviluppare il progetto in modoche traducesse realmente questa possibilità di collaborazione tra il mondo dei cammini abruzzesi e quello delle cantine dedite all’accoglienza”.
Già fissati tre eventi con ulteriori appuntamenti in fase di definizione e il forte desiderio di uno sconfinamento nelle vicine Marche: si parte il 14 Giugno con una passeggiata lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi e l’aperitivo finale da Cantine Mucci a Torino di Sangro, il 21 Giugno invece sarà la volta della provincia di Teramo con la Valle delle Abbazie e Tenuta Cerulli Spinozzi a Canzano, infine il 4 Luglio un bel tratto del Cammino di San Tommaso e accoglienza alla Fontana del Vino di Dora Sarchese a Ortona.
Nell’organizzazione anche il tour operator abruzzese Amoroso Viaggi per la progettazione tecnica e il contributo dell’azienda Clickbus – Fratelli Di Fonzo di Lanciano che si occuperà invece della logistica. Come per la prima edizione, rinnova inoltre la sponsorizzazione con l’azienda cosmetica Caudalie che produce prodotti a base di uva di cui saranno omaggiati i partecipanti a tutti gli eventi in programma.
Bonus affitti , l’on.Castelli: “Da oggi è operativo, grazie Agenzia delle Entrate”
“Oggi parte il bonus affitti. Immediatamente operativo.Vale tra il 30% e il 60% dell’affitto ed è un credito d’imposta cedibile.L’abbiamo pensato per commercianti, bar, ristoranti e alberghi.
Un aiuto concreto per tutte le imprese ed enti del terzo settore. Grazie @Agenzia_Entrate”.
Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.
Ufficio Stampa On. Laura Castelli Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze


