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Scuola/ Simona Vietina (Forza Italia): “Il ministro Azzolina bocciata all’esame-Covid, servono certezze per il rientro in classe a settembre “

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“Il mio giudizio, come politico e come docente non può che essere decisamente negativo: sul registro mi troverei a scrivere che il ministero è stato incostante, cambiando le regole per lo svolgimento degli esami di Stato più volte in corso d’opera, che si è mostrato impreparato su ampie parti del programma, trascurando il tema degli studenti con disabilità, e che non si è adeguatamente applicato, proponendo soluzioni spesso irrealizzabili e lontane dalla realtà quotidiana della maggioranza degli istituti scolastici italiani”. Così Simona Vietina, docente e parlamentare di Forza Italia, durante il suo intervento in aula sul Decreto-legge 22/2020 – Misure urgenti sulla conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico svolgimento degli esami di Stato.
Per l’esponente azzurra il Ministro Azzolina “ha fatto navigare a vista una istituzione così rilevante, così determinante e con una organizzazione così complessa e capillare come la scuola”. La didattica a distanza? “Occorre che le risorse siano accessibili a tutti nello stesso modo. Ma in Italia questa non è la realtà, anzi: le carenze infrastrutturali sono tali da creare, inevitabilmente, studenti di Serie A e di Serie B. I territori disagiati o periferici, come i comuni montani, non raggiunti dalle reti a banda larga sono un buon esempio di quello che intendo. La scuola, come l’università, del resto, è stata la vittima prescelta che il Governo ha deciso di sacrificare; l’unica per la quale sembra si possa derogare il ritorno alla funzionalità fino a settembre, in virtù del fatto che si riesce ad immaginare esclusivamente un modello di didattica in presenza tradizionalmente svolta nelle classi. Oggi la scuola, insieme all’università, rimane l’ultimo avamposto ancora distaccato, ancora isolato”.
Per la riapertura di settembre serve chiarezza. “Non possiamo davvero pensare che si possa far partire il nuovo anno scolastico con un sistema carta sì, carta no. Una parte a casa, una parte in classe. Ci vorrebbe più coraggio – ribadisce l’azzurra – Per ripensare gli spazi e utilizzare questo tempo, per riuscire a pensare una nuova scuola, per un nuovo paradigma scolastico. Su questo Forza Italia ha presentato una mozione alla Camera per introdurre nel sistema formativo un’autentica rivoluzione organizzativa culturale e didattica: per i docenti, per le famiglie, per gli studenti. Nel documento trasmesso dal comitato scientifico sulle modalità di ripresa delle attività didattiche cogliamo ancora una volta il tentativo di scaricare sulle famiglie, sugli studenti e sulle istituzioni scolastiche l’adozione di misure e di comportamenti per il contrasto al diffondersi del virus. Quello che manca sono investimenti. Questo decreto avrebbe dovuto contenere poche indicazioni essenziali, le linee guida per consentire al sistema scolastico di attraversare e superare il momento di emergenza che ci ha travolto garantendo il diritto allo studio per tutti, le modalità di apprendimento, la regolarità dello svolgimento dell’anno scolastico e dei relativi esami di conclusivi di un ciclo di studi. Occorre cambiare il ruolo dell’insegnante e, di conseguenza, il riconoscimento professionale ed economico per l’intera categoria. Occorrono strumenti, fondi ma soprattutto un’idea di futuro che non sia soltanto emergenziale. Già da tempo sosteniamo che il baricentro della scuola debba essere lo studente: la scuola e l’insegnamento dovrebbero e dovranno essere costruiti intorno ai nostri ragazzi per un vero apprendimento individuale. Questa sarebbe una rivoluzione di cui vantarsi, non di 600.000 ragazzi lasciati indietro! Il governo dice infine di aver snellito le pratiche per l’edilizia scolastica, assegnando ai sindaci poteri speciali di commissari – conclude Vietina, che è anche sindaco di Tredozio (Forlì-Cesena) – Ma nessuno ha però pensato che non tutti i Comuni saranno in grado di reperire i fondi relativi alla quota parte spettante agli enti locali ed anche la trovassero le lungaggini di una graduatoria di interventi ammissibili che deve essere approvata prima dalla Provincia poi dalla Regione non è certo un percorso snello”.

Voucher, Ugcons: “I consumatori scelgano i rimborsi, i nostri uffici al loro fianco”

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“Al contrario di quanto dicono molti esercenti, i voucher non sono l’unica possibilità per recuperare quanto speso per l’acquisto di viaggi, spettacoli, palestre o altri servizi prima del lockdown. I consumatori hanno il diritto di optare per il rimborso. Ed è la scelta
migliore”.

Lo spiega Paolo Mattei, presidente UGCONS. “Stiamo ricevendo molte segnalazioni che denunciano questo sopruso, ma è bene conoscere la verità. Chi vuole i soldi indietro può richiederli. I nostri uffici sono a disposizione di chiunque voglia essere messo a conoscenza delle procedure per farlo”.

“È assurdo – aggiunge – raggirare così le persone, soprattutto a fronte delle difficoltà che in molti stanno sopportando per resistere alle difficoltà economiche innescate dall’emergenza
sanitaria. Per molte famiglie recuperare i soldi di pacchetti turistici può essere ad esempio utile per permettersi delle vacanze più sostenibili e contenute, compatibilmente con le norme di sicurezza. Non intendiamo soprassedere sull’opportunità di informare i cittadini su questo loro diritto”.

Alessandro Caruso Ufficio stampa UGCONS

Welfare/ Paolo Capone (UGL): “Dal Governo provvedimenti impalpabili, stupisce il silenzio della triade”

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“Dall’analisi del Centro Studi UGL si prevede un calo del reddito dei lavoratori pari a 120 miliardi nel 2020 rispetto al 2019, mentre salirebbero a oltre 4.6 milioni le persone in condizione di emergenza alimentare. Sono numeri drammatici che confermano quanto stiamo dicendo dall’inizio dell’emergenza: occorrono interventi immediati e potenti per salvaguardare il Paese e mettere in sicurezza imprese e lavoratori. Purtroppo, le misure messe in campo dall’esecutivo, oltre a essere gravemente insufficienti rispetto alla drammaticità della crisi, come scrive efficacemente il nostro Centro Studi, sono ‘impalpabili’. Sono peraltro meravigliato dal silenzio delle altre organizzazioni confederali, quali Cgil, Cisl e Uil, troppo spesso accondiscendenti verso l’inconsistenza dei provvedimenti adottati.

Come sindacato rimaniamo per natura dalla parte dei lavoratori e delle imprese, dalla parte del buonsenso economico, alleati di chi persegue il bene dell’Italia e dei cittadini. In tal senso è necessario ribadire l’importanza del welfare in particolare alla vigilia del 2 giugno, una ricorrenza che cade in un periodo travagliato per il nostro Paese. Mai come oggi occorre pretendere a gran voce la difesa del diritto al lavoro che costituisce l’asse portante su cui si fonda la nostra Repubblica”.

Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati del Centro Studi UGL relativi alle ripercussioni economiche e sociali della pandemia.
Press Office

Covid-19, Sanificazione e sicurezza degli ambienti di lavoro: le parole chiave della ripresa per la Fase 2

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Con l’Italia ormai nel pieno della tanto attesa Fase 2, molti ristoranti, negozi al dettaglio, parrucchieri e molte altre attività hanno riaperto i battenti e sono pronti ad accogliere i clienti. Ed è proprio adesso che bisogna osservare scrupolosamente le indicazioni del Ministero della Salute e attuare tempestivamente il processo di sanificazione degli ambienti. Tutte le attività di pulizia, disinfezione, sanificazione o disinfestazione, assumono in questo periodo una valenza fondamentale, ed è importante che non solo le aziende sappiano a chi rivolgersi ma anche, e soprattutto, che cosa fare e quali prassi attuare anche quotidianamente per lavorare in sicurezza e garantire la salubrità dei propri spazi anche ad utenti e visitatori.

L’igiene è fondamentale per prevenire qualsiasi forma di contagio e, più in generale, la presenza di infestanti di vario genere e natura. In vista della prossima “nuova normalità” sarebbe bene che le aziende definissero protocolli interni chiari che prevedano, per esempio, che l’operatore dedichi parte del suo tempo lavoro alla pulizia e disinfezione delle superfici che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti, quali ipoclorito di sodio (0.1%-0.5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato. Con diverse aziende multinazionali siamo già all’opera per aiutarle nella definizione di protocolli standardizzati a livello globale, con processi validi per tutte le sedi nei diversi Paesi” – spiega Ester Papa, biologa e Technical Manager di Rentokil Initial Italia.

Le attività di pulizia sono alla base della piramide di igienizzazione e sanificazione e comprendono tutti quei procedimenti atti a rimuovere lo sporco, le polveri e i materiali indesiderati da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza. È quindi un passaggio fondamentale e indispensabile per le fasi successive, in particolare quella della disinfezione, finalizzata a distruggere o inattivare i microorganismi patogeni presenti negli ambienti confinati e nelle aree di pertinenza.

Sono attività di sanificazione quelle che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione. Tutte queste attività sono disciplinate a livello normativo dalla Legge 82/1994 e dal D.M. 274/1997” – continua Ester Papa. – “Queste attività fanno riferimento a precise azioni che hanno l’obiettivo di garantire livelli diversi e crescenti di igiene all’interno degli ambienti di lavoro. Il Ministero della Salute riafferma che la normativa vigente in tema di ‘sanificazione’ è esclusivamente riferita alla Legge 82/1994 e dal D.M. 274/1997. Quindi si conferma definitivamente che l’attività di sanificazione deve essere esercitata esclusivamente dalle Imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio”.

Rentokil Initial ha stilato il vademecum con i 5 step da seguire per una corretta disinfezione, un percorso da seguire per garantire la sicurezza degli ambienti e dei propri lavoratori, così come dei propri clienti.

  1. Risk Assessment: fondamentale identificare le zone sensibili da trattare, tutte quelle superfici con cui i lavoratori entrano in contatto, per prevenire il rischio e garantirne la sicurezza
  2. Ogni realtà è a sé: il protocollo di intervento o di disinfezione preventiva deve variare a seconda della tipologia dei locali, del loro utilizzo e del tipo di utenza alla quale sono destinati
  3. Le attività di disinfezione ambientale vanno svolte in assenza dei lavoratori e con l’utilizzo dei prodotti specifici più adatti: applicazione manuale a base di ipoclorito di sodio (indicato da Ministero della Salute, OMS – WHO) o sali quaternari di ammonio che hanno un’azione biocida, con spugne strofinacci sulle superfici lavabili; si prosegue poi con una irrorazione di prodotti disinfettati con pompe a precompressione (manuale, elettrica o a batteria). L’irrorazione di questi formulati avviene solitamente tramite lanci direzionali, che non è possibile utilizzare in presenza di una strumentazione elettrica. Si potrebbe usare in questi casi la nebulizzazione con macchine ULV –Ultra Low Volume: nebulizzatori che micronizzano la soluzione disinfettante riuscendo a veicolare il trattamento in particelle piccolissime (20 micrometri di diametro) con un’ottima capacità di saturazione e una bassissima bagnabilità
  4. Preparare una checklist iniziale: sono tutte quelle attività che il cliente deve fare prima e dopo il trattamento, bisogna quindi, per esempio, verificare il sistema antincendio o il sistema di aerazione, chiudere porte e finestre per evitare dispersione dei prodotti in aree non interessate, così come organizzare la pulizia degli ambienti che deve essere fatta sia prima che dopo il trattamento e allontanare derrate alimentari dall’area oggetto di trattamento.
  5. Il trattamento di disinfezione: deve essere programmato con una frequenza correlata al rischio e alla probabilità che una persona affetta da covid-19 possa venire a contatto con determinati ambienti. Mentre le normali prassi di pulizia sono attività da svolgere quotidianamente

Rentokil Initial

Rentokil Initial è il maggior fornitore al mondo di servizi per le aziende. Da oltre 90 anni l’azienda – nata dalla fusione di due società – si occupa di Pest e Hygiene Services. Attiva in oltre 65 Paesi al mondo – in Europa, Asia, Oceania, America e Africa – conta più di 35.500 dipendenti e un fatturato annuo di £ 1.9 miliardi. La filiale italiana opera oggi con due divisioni: Initial Hygiene, specializzata in servizi per l’igiene e marketing olfattivo, che si è ampliata grazie all’acquisizione di CWS-boco Italia, e Rentokil Pest Control, dedicata ai servizi per la disinfestazione e monitoraggio degli infestanti. Lo staff è composto ora da circa 600 dipendenti, con un personale tecnico suddiviso su molteplici filiali nel territorio nazionale, che prestano il proprio servizio ad oltre 27.000 clienti.

Contatto Rentokil Initial: Elisabetta Ramponi – Digital Marketing & Communication Coordinator-

Vino/ Le ‘ cantine aperte’ diventano social

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Il mondo enologico vuole ripartire, dal Nord a Sud Italia; in questo momento lo fa con grande entusiasmo, anche virtualmente.

Degustazioni, delivery e un grande brindisi sul web: tutto questo si è visto nel weekend delle #CantineAperteInsieme, edizione “social” dell’evento più importante del turismo del vino in Italia promosso dal Movimento Turismo del Vino.
Aziende e appassionati sono tornati ad incontrarsi e l’enoturismo, tra i fenomeni made in Italy di maggior successo degli ultimi decenni, ha ricominciato a muovere i primi passi nella ripartenza del Paese.
Un primo passo, importante, per la ripresa di un settore trainante dell’economia nazionale.

Coronavirus, in arrivo il primo farmaco specifico basato su anticorpi

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La ricerca sarebbe in dirittura d’arrivo.

Viene dagli Stati Uniti il primo potenziale trattamento contro il Coronavirus: è basato sull’anticorpo LY-COV555, sviluppato in soli tre mesi dall’azienda farmaceutica Eli Lilly in collaborazione con AbCellera, è già stato sperimentato su alcuni pazienti e, tecnicamente il farmaco sarà utilizzabile tanto nella prevenzione quanto nella cura.
I risultati sono previsti a stretto giro di posta entro il 30 giugno. FOTO DI REPERTORIO

Coronavirus, in autunno i test sull’uomo del vaccino italiano

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Accordo di collaborazione tra le aziende biotech italiane Takis e Rottapharm Biotech per lo sviluppo del vaccino contro la Covid-19 ideato dalla Takis e chiamato Covid-eVax.

Nell’ambito dell’accordo, informano le due aziende, Rottapharm Biotech mette a disposizione di Takis le sue competenze nello sviluppo di farmaci innovativi e il supporto finanziario fino ad almeno il completamento della fase 1-2 dei test clinici.
Grazie all’accordo fra le due aziende italiane sono previsti in autunno i test sull’uomo del vaccino chiamato Covid-eVax, per i quali è già partita la produzione dei quantitativi necessari alla fase 1-2 dei test. FOTO DI REPERTORIO

Coronavirus, il Brasile sopra quota 31mila morti

Coronavirus, situazione grave quella brasiliana. Il Paese sudamericano vive settimane drammatiche: altri 1.262 morti nelle ultime 24 ore – record negativo – e bilancio totale sopra quota 31 mila.

Intanto la Svezia mette in discussione il mancato lockdown per contenere la pandemia di coronavirus. In un’intervista alla radio pubblica, infatti, Anders Tegnell, l’epidemiologo che ha suggerito la strategia “soft” adottata dal governo di Stoccolma, ammette che “troppe persone sono morte a causa del coronavirus”.

App ‘Immuni’, record di download e critiche

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Neanche il tempo di testarla e l’app Immuni è già al centro del dibattito pubblico, tra luci ed ombre. Scaricatissima e altrettanto criticata. A 24 ore dal lancio, la app studiata per tracciare i contagi da Coronavirus e impedire lo sviluppo di nuovi focolai, ha fatto il pieno di recensioni negative.
Sugli store di Apple e Google, dove è in testa alle classifiche, gli utenti non hanno fatto sconti agli sviluppatori, riscontrando troppi problemi in una app davvero molto attesa.
I voti di chi usa i ‘melafonini’ sono tendenzialmente positivi (in media 4,4 su 5). Ma anche qui, sulle oltre 3.600 recensioni, ce ne sono parecchie caustiche.

In generale gli utenti che non sono soddisfatti lamentano il fatto che pare che non permetta di accedere ad un’ampia platea di persone, ma richieda caratteristiche proprie solo degli ultimi modelli.
E come se non bastasse, Immuni è stata bersagliata di critiche per alcune immagini , considerate addirittura ‘sessiste’.

Sicurezza/ Attenti al falso sito di vendita di articoli “Geox”

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Ennesimo tentativo di truffa sulla rete. Attraverso un falso sito internet viene pubblicizzata la vendita, a prezzi irrisori, di articoli del noto marchio di scarpe e abbigliamento “GEOX”.
Il sito truffaldino “geoxoutlet.online” riporta logo e informazioni del tutto simili e sovrapponibili a quelli che compaiono sui canali ufficiali dell’azienda, inducendo l’ignaro utente finale a fare acquisti online nella convinzione di trovarsi su uno “store outlet” ufficiale del marchio “GEOX”.
La società “GEOX”, ha già provveduto a disconoscere il falso sito.
La Polizia Postale coglie l’occasione per ricordare alcuni semplici accorgimenti da adottare quando si acquista online:
Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: Il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.
Non sempre il miglior prezzo è un buon affare: Diffida di un sito che mette in vendita articoli a prezzi irrisori. Accertati che non ci sia troppa differenza tra i prezzi proposti e quelli di mercato! Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa.
Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: Verificare sempre la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.
Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: Prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: Prima di procedere all’acquisto del prodotto, è buona norma fare una ricerca di informazioni sull’attendibilità del sito attraverso i motori di ricerca, forum o sui social.
Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: Per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce.
Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.
Al momento di concludere l’acquisto, la presenza del lucchetto chiuso in fondo alla pagina o di “https” nella barra degli indirizzi sono ulteriori conferme sulla riservatezza dei dati inseriti nel sito e della presenza di un protocollo di tutela dell’utente, ovvero i dati sono criptati e non condivisi.
Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing: Ovvero nella rete di quei truffatori che attraverso mail o sms contraffatti, richiedono di cliccare su un link al fine di raggiungere una pagina web trappola simile a quella originale.