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Turismo/ Domani la Transumanza digitale live Facebook

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E’ Digitale la Transumanza ai tempi del Coronavirus: racconti, canti, letture, spiegazioni e recitazioni in una celebrazione della transumanza no stop Gargano, li 23/04/2020 “Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio” scrisse Antonio Gramsci nelle sue “Lettere dal carcere”. Proprio da lì, vuole partire la fucina di idee e progettualità qual è il Carpino Folk Festival, dall’inizio, da un rito ancestrale ed antico com’è la transumanza. Sabato 25 aprile “transumeremo” digitalmente con le vacche podoliche del Gargano, in un racconto live della transumanza che partirà dalle 6.00 del mattino per poi proseguire lungo tutta la giornata con interventi video, oltre che dei protagonisti, anche di artisti, scrittori, giornalisti e ospiti che hanno partecipato negli anni agli eventi del festival della musica popolare e delle sue contaminazioni. Sarà possibile seguire la prima Transumanza Digitale comodamente da casa collegandosi alla pagina ufficiale del Carpino Folk Festival (https://www.facebook.com/CarpinoFolkFestivalUfficiale) In questo tempo sospeso, in cui non ci è permesso di vivere nei luoghi che amiamo, abbiamo deciso – scrivono gli organizzatori – di impossessarci di una dimensione nuova in cui attori, vicende, bisogni, pur non mescolandosi davvero, si incrociano per raccontarsi e mettere in relazione i luoghi reali.

Da tempo meditiamo a forme in cui l’espressione artistica possa trovare modalità di diffusione in relazione a dimensioni irreali, prive del contatto fisico e sociale. Il Covid-19 ci catapulta con forza in questa dimensione sospesa, ci spinge a raccogliere le idee e, però, ci trova sul pezzo. I canti, le musiche, i balli e i rituali come la transumanza sono fenomeni essenzialmente comunitari e si realizzano solo se la gente è insieme, perché l’insieme crea l’identità di gruppo. Ma, in questo “nuovo” tempo, vogliamo provarci e con i mezzi che abbiamo a disposizione vogliamo mantenere il contatto con la nostra comunità costruita in oltre 20 anni di feste per non sentire l’assenza di una routine che, più di ogni altra, conforta e rassicura. Sono tanti gli amici che hanno aderito al nostro progetto “Transumanza Digitale”: da Franco Arminio a Enzo del Vecchio che farà un omaggio a J. Tusiani, Peppe Totaro dei Tarantula Garganica, Nicola Gentile e Rosa Menonna dei I Cantori di Carpino, Francesco Saggese, Pachamama della Riserva Moac, Livio e Manfredi, F. Fodarella dall’Ariano Folk Festival, Libero Ratti, Stefano Mariotti, Daniele De Michele “Don Pasta” e tanti altri che avremo il piacere di ospitare in questa no stop pensata per regalarvi qualche ora di svago e cultura popolare nel giorno della Festa della Liberazione con l’augurio che presto potremo rivivere queste emozioni dal vivo, gli uni accanto agli altri.

La Transumanza Digitale 2020 è un evento ideato da Luciano Castelluccia, che ne cura anche la direzione artistica ed è promosso e organizzato volontariamente dall’Associazione Culturale Carpino Folk Festival. In collaborazione con: Ferrovie del Gargano, Like Guida Enogastronomica, Masseria Facenna – Carpino, Amara terra mia – Storia di storie del Gargano, Qualeformaggio.it, CdP Service. Ci preme ricordare che tutti gli ospiti coinvolti hanno dato il loro contributo in forma esclusivamente gratuita.

Ufficio Stampa Carpino Folk Festival (Domenico Sergio Antonacci-Alessandro Sinigagliese)

Musica/ I Rolling Stones registrano un brano in isolamento

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La musica non si ferma, ma produce in una situazione di isolamento e dimostra di essere presente.
E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali ‘Living in a Ghost Town’, il nuovo singolo dei Rolling Stones, scritto da Mick Jagger e Keith Richards e ideato e registrato a Los Angeles e Londra in isolamento.
La storica rock band internazionale ha realizzato un brano nuovo di zecca che ha una melodia struggente.
Oltre a Mick Jagger e Keith Richards nel brano figurano anche Darryl Jones (basso) e Matt Clifford (tastiere, corno francese, sax, flicorno).

Genova/ Si presenta in Questura e confessa di aver fatto a pezzi la madre

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Un macabro racconto, ancora avvolto dal mistero. Una 37enne di Genova si è presentata in Questura raccontando di aver fatto a pezzi la madre dopo averla trovata morta in casa.
La donna ha riferito alla polizia che la madre, che abitava a Marassi, era in avanzato stato di decomposizione, e dopo aver smembrato il cadavere ha messo i resti in alcuni sacchi lasciati poi nel bagno di casa.
La polizia sta verificando il caso.

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Earth day, ROTA (FAI CISL): serve un nuovo umanesimo del lavoro

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“Il 50mo anniversario della Giornata della Terra giunge in un momento pieno di incertezze e sfide inedite: quello che sappiamo è che potremo uscirne migliori soltanto se capaci di investire su un nuovo umanesimo del lavoro, incentrato sulla dignità della persona e la sostenibilità dei sistemi di produzione e consumo. La strada è quella indicata da Papa Francesco con l’Enciclica ‘Laudato sì’: a cinque anni di distanza, quel messaggio appare incredibilmente attuale perché invitava tutti i popoli a collaborare per lo sviluppo sostenibile e integrale, rispettoso della dignità e del valore del lavoro. Un monito che non aveva precedenti neanche nelle riflessioni sulla crisi finanziaria del 2008, e che invece l’attuale emergenza legata al Covid19 ci spinge ad intraprendere senza più esitazioni”.Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai Cisl il segretario generale Onofrio Rota in occasione della ricorrenza dell’Earth Day.“La crisi climatica e quella sanitaria – aggiunge il sindacalista – ci spingono a qualificare e valorizzare le professionalità dei comparti agroalimentari e ambientali: braccianti e allevatori, forestali e addetti alla bonifica, sono mestieri che hanno svolto negli ultimi anni un ruolo sempre più rilevante nella tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale e paesaggistico, nel rilancio intelligente di territori marginalizzati e nel contrasto allo spopolamento e alla desertificazione, nel saper cogliere le opportunità offerte dalla green economy. Per questo le nostre battaglie per la crescita, lo sviluppo, il lavoro, la centralità della persona, sono intimamente intrecciate con il bisogno di politiche ambientali contro la crisi climatica e a salvaguardia della salute. Per il sindacato una sfida importante sarà quella di dare nuovo impulso alla contrattazione collettiva, che a partire da quella decentrata svolgerà un ruolo chiave per rispondere ai bisogni emergenti di formazione, partecipazione, flessibilità, solidarietà. Anche il nostro Parlamento sarà chiamato a intraprendere la rinascita del Paese partendo proprio da alcuni dossier rilevanti per la sostenibilità, come ad esempio la legge ‘salva mare’, per consentire ai nostri pescatori la raccolta della plastica in mare, oppure la legge contro il consumo di suolo, che abbiamo sostenuto lanciando la nostra campagna ‘Senza terra non c’è cibo’, per mettere fine a quelle politiche che hanno portato a far sparire 50 Km quadrati di suolo agricolo all’anno”.“Come sottoscrittori del Manifesto di Assisi – conclude Rota – riteniamo che non siano più accettabili i ritardi del passato: servono valori e culture, empatia e tecnologia. Ma serve soprattutto un forte impegno da parte di tutti, un forte richiamo alla responsabilità personale e a un orientamento etico delle azioni di ciascuno”.

Regno Unito/ Il vaccino anti-Covid iniettato ad un’italiana

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Sono diversi i vaccini anti Covid che si stanno ipotizzando ed alcuni sono già entrati in una fase pre-operativa.
Ha avuto inizio  a Oxford la prima sperimentazione europea del vaccino anti-coronavirus sugli umani. Le prime dosi sono state iniettate a due volontari tra le 800 persone reclutate per lo studio. E la prima è stata, guarda caso, una cittadina italiana: si tratterebbe di una ricercatrice.
Il vaccino è stato sviluppato in meno di tre mesi dal team della Oxford University e coordinato dalla professoressa Sarah Gilbert, docente di virologia.
La professoressa Gilbert ha aggiunto di essere “sicura all’80%” che il vaccino avrebbe funzionato, ma ora preferisce non pensarci, dicendosi semplicemente “molto ottimista”.

Il diritto alla sicurezza secondo l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Rovigo

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Le attuali evidenze ci dicono che la trasmissione delle infezioni da SARS-CoV-2, avviene nella maggior parte dei casi attraverso dropplets dal tratto respiratorio di un soggetto infetto, e per contatto diretto o indiretto, con oggetti o superfici nelle immediate vicinanze di persone infette che siano contaminate da loro secrezioni, per esempio attraverso le mani contaminate che toccano bocca, naso o occhi.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato delle indicazioni circa l’utilizzo dei DPI per il personale che opera a stretto contatto con pazienti infettivi, prevedendo indispensabilmente l’utilizzo di mascherina almeno FFP2, camice monouso, guanti, e protezione per gli occhi. I camici monouso, ovviamente, devono essere adeguati per rischio biologico; altri camici non sono da ritenersi assolutamente idonei e possono dare una falsa idea di protezione . I camici devono coprire tutte quelle parti che solitamente si toccano con frequenza anche durante l’attività lavorativa, quali braccia, torace, fianchi, cosce (parti che spesso toccano anche i pazienti che stiamo assistendo). Inoltre, come si evince dalla stessa definizione , tutti i DPI monouso vanno utilizzati una sola volta e poi devono essere correttamente smaltiti.
L’ISS pone particolare attenzione nelle tecniche di svestizione considerandola una delle attività a più alto rischio di contagio. Sottolinea, inoltre, che il rischio di trasmissione di SARS-CoV-2 aumenta quando il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti) o ripetuto e continuativo.
Le evidenze rilevano che la maggioranza dei pazienti affetti da Covid-19 sono asintomatici e quindi spesso non sospetti.
La ricerca eseguita nella cittadina padovana di Vo’ Euganeo dimostra che ogni 4 persone positive, solo 1 è sintomatica. Inoltre, è bene sottolineare che il criterio epidemiologico per l’identificazione dei casi sospetti attualmente non è più valido; qualunque paziente, fino a prova contraria, potrebbe essere positivo anche se non è a “contatto stretto” di un paziente Covid confermato ed anche se non presenta i sintomi tipici della malattia.
Il personale che lavora nei reparti di degenza, nelle sale operatorie, nei servizi, nei PS/118, sul territorio, nelle RSA, negli ambulatori, nella stragrande maggioranza dei casi svolge la propria attività a stretto contatto con i pazienti ed è da considerare ad alto rischio di contagio. Nella quasi totalità di queste realtà il personale, attualmente, non indossa costantemente tutti questi necessari DPI potendoli utilizzare integralmente solo nei casi sospetti o positivi e spesso è costretto a toglierli e rimetterli, riutilizzandoli più volte durante tutto il turno lavorativo. Aspetto tutt’altro secondario quello della formazione. Il personale, infatti, deve essere specificatamente formato ed addestrato nell’utilizzo dei DPI.
Perciò, sostenere che gli operatori che si sono contagiati nelle varie Strutture erano tutti dotati di adeguati DPI o che tutti gli operatori lavorano in sicurezza con gli adeguati DPI non corrisponde esattamente alla situazione attuale.
Senza fare retorica, conosciamo la strutturale carenza di DPI e le enormi difficoltà nel loro approvvigionamento. Sappiamo che è necessario, purtroppo, contingentare i DPI, fornendoli prioritariamente agli operatori esposti a casi certi o sospetti, e che l’attuale fornitura non è neanche lontanamente sufficiente a dotare realmente tutti gli operatori a rischio in quanto impossibilitati a mantenere le distanze dai pazienti.
Ribadiamo però con forza che non è corretto affermare che gli operatori lavorano costantemente con tutti i DPI necessari, perché purtroppo le evidenze, anche locali, dimostrano che il solo utilizzo di mascherina chirurgica e guanti ed eventualmente camici non adeguati, non sono sufficienti a scongiurare la trasmissione del virus.
Lo dimostra il fatto che, recentemente, a livello provinciale, il personale della Geriatria dell’Ospedale di Rovigo è stato contagiato con numeri importanti. Altri casi, seppure minori, sono accaduti in altre UO. Ulteriori casi sono tutt’ora in divenire in alcuni istituti residenziali.
È significativo che il contagio non è avvenuto fra il personale che lavora nei reparti COVID dedicati, a stretto contatto con pazienti positivi, che sono i soli che lavorano utilizzando sempre tutti i DPI necessari a proteggersi.
E’ evidente che in queste condizioni, come è successo e come purtroppo ancora può accadere, se accede nei reparti non Covid un paziente positivo, i diversi operatori inevitabilmente si contageranno e non certo per colpa loro.
In conclusione, si rende indilazionabile agire nell’ottica proattiva della prevenzione. Spendere un po’ di più in questo momento, significa risparmiare sul medio-lungo periodo, consentendo di lavorare con maggior sicurezza e garantendo un più rapido ritorno alla normalità.

Coronavirus, in estate la sperimentazione di un vaccino italiano

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E’ corsa contro il tempo, ma la strada per un vaccino per bloccare il coronavirus inizia ad essere tracciata. Si lavora per cominciare in Italia durante l’estate la sperimentazione clinica di un vaccino anti Covid-19.
Lo rende noto il consorzio europeo costituito fra le aziende ReiThera di Pomezia (Roma), della tedesca Leukocare di Monaco e della belga Univercells di Bruxelles.
“Attualmente ReiThera sta svolgendo le attività preparatorie per iniziare la sperimentazione clinica di fase1/2 in Italia durante l’estate 2020”, si legge in una nota del consorzio.

“La produzione su larga scala verrà avviata subito dopo”. FOTO DI REPERTORIO

Salute/ L’OMS: “La nicotina non protegge dal coronavirus”

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La pubblicazione della notizia ha destato scalpore e costretto subito l’OMS ad intervenire con una precisazione che dovrebbe adesso chiudere l’argomento.
“Il fumo danneggia i polmoni e altre parti del corpo e ti rende più vulnerabile all’infezione da Covid-19“.

E’ questo il messaggio contenuto in un post pubblicato sui social dall’Organizzazione mondiale della Sanità per sgomberare il campo da qualsiasi dubbio dopo la pubblicazione di un controverso studio francese, ancora in fase preliminare, che dimostrerebbe come la nicotina potrebbe avere un effetto protettivo sull’infezione da coronavirus.

Coronavirus: Guardia di Finanza risponde al Codacons e conferma attività di supporto in favore dei consumatori

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Il Comando Generale della Guardia di Finanza conferma la sua attività di supporto a tutela dei consumatori in questo periodo di emergenza coronavirus.
Rispondendo ad una richiesta inviata dal Codacons, in cui si chiedeva di adottare strumenti per rispondere alle istanze e ai dubbi dei cittadini in tema di coronavirus, il Comando Generale, ringraziando l’associazione per le utili riflessioni che ha voluto condividere, ha assicurato che il Corpo, in linea con le misure varate dall’Autorità di Governo, continuerà ad assicurare ai cittadini la propria disponibilità anche mediante il numero di pubblica utilità 117.

Coronavirus, i farmacisti: “Mascherine, accordo sui prezzi oppure stop alle vendite”

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Il ‘mercato selvaggio’ sui prezzi dei dispositivi di protezione individuale continua ad alimentare dibattiti e proteste nel Pese. A prendere posizione questa volta sono i farmacisti. Federfarma lancia un appello alle autorità perché intervengano sulla speculazione sulle mascherine. L’associazione di categoria, che segnala le difficoltà nella distribuzione dei dispositivi di sicurezza, chiede di poterli vendere “a prezzi imposti e senza inutili adempimenti burocratici” e annuncia che l’alternativa potrebbe essere lo stop alle vendite.

Infatti, aggiunge, “oggi le mascherine sono introvabili e hanno prezzi altissimi”.