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Economia/ Il Fondo centrale di garanzia per le PMI copre meno della metà delle richieste

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Le risorse aggiuntive stanziate dal Governo sul Fondo centrale di garanzia per le PMI, pari a 1.729 milioni di euro, non sarebbero sufficienti a coprire nemmeno la metà delle potenziali richieste di finanziamenti garantiti al 100% dallo Stato fino al 25% del fatturato e comunque fino a un massimo di 25.000 euro. E’ quanto emergerebbe da una elaborazione del Consiglio nazionale dei commercialisti.
Le partite IVA individuali e le imprese con ricavi o compensi sino a 100.000 euro sono circa 4,2 milioni. Considerando una media di 20.000 euro, cui corrisponde una entità media di finanziamento spettante di 5.000 euro, l’erogazione di finanziamenti pari al 25% del fatturato per tutti i potenziali aventi diritto comporterebbe la concessione di garanzie da parte del Fondo centrale di garanzia per le PMI per 21 miliardi.
Le partite IVA individuali e le PMI con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro sono circa 1,5 milioni. L’erogazione di finanziamenti pari a 25.000 euro per tutti i potenziali aventi diritto comporterebbe la concessione di garanzie da parte del Fondo centrale di garanzia per le PMI per 37,5 miliardi. A fronte di un totale di 58,5 miliardi, il Decreto Cura Italia e il Decreto Liquidità hanno assegnato risorse aggiuntive al Fondo centrale di garanzia per le PMI in misura pari a 1.729 milioni di euro.
Anche ipotizzando una leva finanziaria di 14 (tale per cui per ogni euro stanziato il Fondo rilascia 14 euro di garanzie), tali risorse sono sufficienti a erogare garanzie per non più di 24,2 miliardi di euro.

Coronavirus, Il piano della comunità scientifica per consentire all’Italia di ripartire

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Politica e mondo scientifico stanno studiando le mosse per gestire al meglio la ripresa dell’attività produttiva in Italia. Unendo le forze, medici, scienziati e società scientifiche hanno elaborato un piano in 5 punti per consentire all’Italia di ripartire, anche se con molte cautele. La proposta è stata pubblicata, su Medical Facts, magazine online di informazione scientifica con la direzione di Roberto Burioni.
1) Secondo gli esperti, il primo passo per tornare la normalità è prevedere la possibilità di eseguire svariate migliaia di test a settimana, sia virologici sia sierologici, nella popolazione generale asintomatica;
2) Lo step successivo prevede la formazione di una struttura si sorveglianza centrale presso l’Istituto Superiore di Sanità, responsabile sia dell’analisi dei dati, sia della presentazione dei risultati;
3) Il rafforzamento della capacità regionale di sorveglianza epidemiologica, sotto forma di centri periferici di monitoraggio a diffusione capillare sul territorio;
4) Le azioni da intraprendere in risposta a eventuali segnali di ritorno del virus;
5) La condivisione di una strategia comunicativa con l’Ordine dei Giornalisti, i quotidiani più importanti e le principali testate radio-televisive pubbliche e private, “per evitare danni potenziali causati dall’allarmismo esagerato o dalla sottovalutazione facilona o addirittura negazionista”.

Angolo della Psicologa/ Nessuno si salva da solo: l’appartenenza e la separazione

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Esistono nel complesso universo relazionale due dimensioni in antitetico dialogo tra loro,
quella dell’appartenenza e quella della separazione.
Due dimensioni presenti allo stesso tempo ed altrettanto necessarie che segnano, come
puntuali rintocchi di un orologio, il susseguirsi delle nostre fasi evolutive.
A livello personale ed interpersonale, ciascuno di noi, incontra lungo il proprio cammino
bivi in cui decidere di continuare sulla stessa strada o proseguire per un’altra nuova,
oppure in cui si è costretti a farlo, nostro malgrado.


Per esempio l’emancipazione dal nucleo della famiglia di origine, un importante
cambiamento dello status di vita, del ruolo ricoperto, un mutamento a livello lavorativo che
richiede una drastica virata, la fine di una relazione sentimentale, un lutto, oppure il
sopraggiungere di una improvvisa, quanto spiazzante, epidemia che ci vincola e ci limita
nelle nostre abitudini e nelle nostre relazioni.
Appartenenza e separazione sono istanze tra loro in forte connessione nella misura in cui
“la separazione è tanto più possibile quanto più vissuta all’interno di un’adeguata
esperienza di appartenenza” 1 . Parafrasando questa espressione e rendendola un po’ più
fruibile: ci si può separare solo se ci si è appartenuti, e nel separarsi, volutamente o
meno, non si è indenni dalle criticità che la separazione porta in sé, la prima tra tutte
potrebbe essere l’interruzione di una continuità consolidata o anche il salto evolutivo verso
un nuovo che non si conosce ancora e che, con ogni probabilità, intimorisce.
In questi giorni, il tema della separazione e del distacco sono più attuali che mai!


Ognuno di noi, nel vivere la quarantena, ha lasciato qualcosa in sospeso, si è
forzatamente separato da qualcuno o ha dovuto interrompere una qualsiasi attività che, in
qualche modo, gli favoriva un personale stato di benessere (la palestra, il teatro, lo sport
all’aria aperta, la frequentazione di luoghi di culto).
In questo periodo stiamo sperimentando la durezza del distacco ed il peso della solitudine.


In soccorso, per fortuna, arriva la tecnologia, la stessa tante volte bistrattata, che rende
meno dolorosa, anche se non la risolve del tutto, questa triste agonia.
Sui social spopolano gli screenshot di videochiamate di gruppo, in pose talvolta
improponibili e in momenti di vita molto privata, ma che è “concesso” condividere
all’esterno proprio perché raccontano la bellezza di sentirsi parte di un gruppo, di
appartenere a qualcuno, di essere, nonostante le distanze, vicini ed importanti gli uni per
gli altri.


Appartenere è indispensabile per l’uomo come anche per molte specie animali, in gioco
c’è la vita.
Tuttavia, esistono molti modi di appartenere, tante maniere di esprimere un attaccamento
verso qualcuno, alcuni sono complicati e possono addirittura procurare un latente stato di
disagio e malessere.

E’ il caso della dipendenza da qualcheduno che priva sia chi ama, sia chi è amato della
libertà e probabilmente anche di un amore sano.
L’importanza della libertà e dell’ amore sano ce le ricorda il poeta Gibran quando scrive:
“Restate uniti, benchè non troppo vicini insieme, poichè le colonne del tempio restano tra
loro distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.”
Ciò non significa però che bisogna tendere alla condizione di indipendenza.
L’indipendenza, per quanto se ne voglia dire, non è del tutto naturale per l’essere umano
né auspicata perché in sé nega il valore dell’altro.
Sarebbe meglio avvicinarsi ad un concetto probabilmente poco conosciuto e considerato,
cioè quello di interdipendenza che invece postula una fondamentale relazione di
reciprocità con l’altro.
Nell’ottica dell’interdipendenza e con uno sguardo che tenda al positivo, possiamo vivere
questo tempo di prova come un buon esercizio proprio a riconoscere l’importanza di se
stessi e dell’altro nella nostra vita.


Paradossalmente, se cambiamo prospettiva, mettendo da parte lo scenario avverso che
ogni giorno ci si prospetta dinnanzi, possiamo cogliere l’occasione per allenarci all’
interdipendenza in cui ciascuno si scopre capace di stare sulle proprie gambe ma, allo
stesso tempo bisognoso della presenza dell’altro per camminare senza vacillare.
Cosi, mentre la dipendenza è imprigionarsi in un legame eccessivamente vincolante,
l’indipendenza è l’illusione di bastare a se stessi, l’interdipendenza è riconosce
l’importanza dell’altro come fonte generatrice di vita per cui, essere interdipendenti
significa: scegliere di far parte di qualcosa, appartenere a qualcuno, uscire dall’isolamento
e dall’auto-referenzialismo deprivante. Sentirsi molto di più della somma delle parti, creare
una dimensione nuova in cui si vivano con reciprocità, riconoscenza ed appartenenza le
relazioni prendendo contatto in maniera equilibrata con se stessi e con gli altri.


Il Papa stesso, nell’emozionante cerimonia tenuta in piazza San Pietro in un silenzio
assordante rotto solo dal tintinnio dell’acqua piovana che sbatteva sul selciato deserto,
nell’affidare il mondo intero alla Misericordia sconfinata di Dio, ci ha ricordato con fare
solenne e paterno che nessuno si salva da solo, «Ci siamo resi conto – ha detto- di
trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti
e necessari, tutti chiamati a remare insieme».
Tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a
remare insieme. Tutti importanti gli uni per gli altri.
Se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, cerchiamo anche in questa
circostanza ciò che ci permetta di continuare a dare senso e speranza alla vita!

1- Roberto Berrini, Gianni Cambiaso “Figli per sempre. Capire e affrontare il distacco genitori-figli” Ed. Franco Angeli”


Dott.ssa Antonella Petrella, Psicologa-Psicoterapeuta Terapeuta EMDR

Coronavirus, l’azienda italiana: “A settembre il vaccino sarà pronto”

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Alla fine la corsa contro il tempo potrebbero vincerla gli italiani; sarebbe motivo d’orgoglio oltre che una notizia positiva in generale.
L’Advent-Irbm di Pomezia ha annunciato di avere il vaccino contro il Covid-19. E fino a qui la sorpresa è relativa, perché già da qualche settimana si sapeva che l’azienda era a buon punto nella ricerca. Quello che ha fatto clamore è la data: «A settembre il vaccino sarà disponibile».
Fino a ieri i ricercatori americani e israeliani sembravano essere quelli più vicini al vaccino che però, tra sperimentazioni e produzioni, non sarebbe stato disponibile prima di questo inverno nel migliore dei casi.

L’annuncio dell’azienda laziale, che ha lavorato con lo Jenner Institute della Oxford University, ha quindi stupito tutti.FOTO DI REPERTORIO

COVID-19 – scheda informativa AIFA su eparine a basso peso molecolare

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Eparine a basso peso molecolare: perché alcune fonti indicano il farmaco come utile nella cura di COVID-19? Per quali pazienti è eventualmente raccomandabile? A quali dosaggi e in quali forme?

A queste e ad altre domande risponde una scheda elaborata dalla Commissione Tecnico Scientifica di AIFA.

La scheda riporta in modo chiaro le prove di efficacia e sicurezza disponibili al momento, fornendo ai clinici elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto fra i benefici e i rischi sul singolo paziente.

Lutto/ E’ morto Mirko Bertuccioli dei ‘Camillas’

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Lutto nel mondo della musica. È morto Mirko Bertuccioli, cantante dei Camillas a causa del Covid-19. Zagor, come era conosciuto il cantante dei Camillas, band molto famosa nell’ambiente indie italiano, era stato tra i primi ammalati gravi di Covid-19, al punto da essere ricoverato in terapia intensiva dell’ospedale di Pesaro, fin dai primi giorni di marzo.

Covid 19/ Al mare dentro cabine di plexiglass?

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“Andremo al mare questa estate. Stiamo lavoriamo per far sì che possa essere così”. Lo ha detto il sottosegretario del Mibact con delega al Turismo , Lorenza Bonaccorsi, a RaiNews24. Questa affermazione ha subito scanetato non solo polemiche ma anche la corsa alla ricerca di soluzioni possibili.


La prima proposta concretacon tanto di rendering dettagliati dalla Nuova Neon 2 della provincia di Modena, Azienda specializzata in coperture, stand e serramenti, che prevede una riorganizzazione degli spazi così fatta: meno ombrelloni e meno lettini, sull’arenile, e spazi «chiusi» da muri di plexiglass trasparenti. Si tratta di box trasparenti realizzati con pareti di plexiglas e profili in alluminio. I box sono quadrati, di 4,5 metri per lato con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza.


Subito l’intervento di Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud che riunisce la gran parte degli stabilimenti balneari della città romagnola, nel definire la proposta che circola in merito a box in plexiglass per gli ombrelloni. ” Proposte fatte senza aver consultato le categorie di gente che non sa neanche di che cosa parla. Chiunque conosca il turismo balneare sa benissimo che è improponibile chiudere una persone dentro un box di plexiglass sotto il sole d’estate quando ci sono 40 gradi”.


Non si è fatta attendere nemmeno la risposta di Antonio Capacchione, presidente del sindacato balneari all’apertura estiva prospettata dalla Bonaccorsi. “Le soluzioni si possono trovare: dal distanziamento degli ombrelloni alla sanificazione delle attrezzature alla certificazione medica – afferma Capacchione su Repubblica – ma ora è prematuro perché dobbiamo dare tempo agli scienziati di conoscere le dinamiche della malattia”, ed aggiunge che “per la ripresa delle attività serve un’ordinanza nazionale e non tante ordinanze regionali che sia fatta sulla base di protocolli concordati con i rappresentanti del settore“.

Coronavirus, Rota “Bene nuovo dpcm su silvicoltura, purchè in sicurezza”

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“Il nuovo DPCM ha incluso le attività di silvicoltura e di utilizzo delle aree forestali tra quelle che dovranno riprendere dalla prossima settimana. Troviamo positivo che ancora una volta anche queste attività vengano considerate come necessarie, in quanto funzionali alla cura dei boschi, alla prevenzione degli incendi e del dissesto idrogeologico, alla valorizzazione delle tante filiere connesse ai territori rurali e montuosi, però sarà fondamentale che anche per queste attività vengano messe in campo, fin da subito, tutte le pratiche previste a garanzia della sicurezza sul lavoro e della salute dei lavoratori, a cominciare dal protocollo del 14 marzo”.

Così il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, commenta quanto previsto nel nuovo DPCM.

“Anche se da più parti è stato evidenziato che per chi lavora nella forestazione i rischi di contagio da Covid-19 sono minori di tante altre categorie, per le caratteristiche con cui si svolgono la maggior parte delle attività – aggiunge Rota – non possiamo assolutamente abbassare la guardia. Al primo posto dovrà rimanere la tutela della salute pubblica e dei lavoratori impiegati nelle diverse mansioni. Per questo è importante che le organizzazioni di categoria più rappresentative vengano coinvolte per pianificare al meglio la ripresa delle filiere forestali: come Fai Cisl siamo pienamente disponibili a confrontarci in tutti i territori con enti, istituzioni e imprese per governare la ripresa delle attività in modo partecipato ed efficace”.

“Una volta superata l’emergenza – conclude il leader della federazione agroalimentare e ambientale della Cisl – siamo certi arriverà anche il tempo di avviare una vera negoziazione per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da troppi anni, per riconoscere ai lavoratori e a tutto il comparto forestale le tutele normative e contrattuali che meritano”.

Attenzione nuova attività di spamming a scopo “estorsivo”

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versa 1900$ entro 24 ore per evitare la divulgazione ai tuoi contatti di informazioni relative al tuo accesso a siti pornografici” 

E’ questo il messaggio di una nuova campagna di spamming che sta giungendo in queste ore a ignari utenti al fine di gettarli nel panico e indurli a pagare, in cryptovaluta, il prezzo per cancellare tutti i dati raccolti e far cessare l’attività “ricattatoria”.

 Ecco dunque alcuni consigli su come comportarsi:

1.    Mantenere la calma: il criminale non dispone, in realtà, di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi o di dati di accesso a siti pornografici e con tutta probabilità non è in possesso di password, valide, dei nostri profili social o della nostra email da cui ricavare la lista di amici o parenti.
2.    Non pagare assolutamente alcun riscatto: l’esperienza maturata con riguardo a precedenti fattispecie criminose (come sextortion e ransomware) dimostra che, persino quando il criminale dispone effettivamente di nostri dati informatici, pagare il riscatto determina quale unico effetto un accanimento nelle richieste estorsive, volte ad ottenere ulteriore denaro;

3.    Proteggere adeguatamente la nostra email (ed in generale i nostri account virtuali):

4.    Cambiare  – se non si è già provveduto a farlo – la password, impostando password complesse;

  • Non utilizzare mai la stessa password per più profili;
  • Abilitare, ove possibile, meccanismi di autenticazione “forte”(due fattori) ai nostri spazi virtuali, che associno all’inserimento della password, l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro telefono cellulare ;
  • Aggiornare il sistema operativo;
  • Installare un antivirus o antimalware.

Sport/ E’ morto il giornalista Franco Lauro

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Lutto nel giornalismo sportivo. Franco Lauro, volto della Rai esperto di calcio e basket, è deceduto nel pomeriggio a Roma per un probabile infarto: aveva 58 anni.
Inutile l’intervento di un’ambulanza e di una pattuglia delle forze dell’ordine.
Il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del giornalista.