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Coronavirus, Sindacati e Nestlè firmano accordo: “conciliare potere d’acquisto e sicurezza sul lavoro si può”

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Le aziende dell’agroalimentare producono beni ritenuti essenziali, la loro continuità operativa per approvvigionare i punti vendita di prodotti alimentari è tra le poche attività che devono essere garantite anche ai tempi del lockdown totale. Contemporaneamente, però, l’unico modo per dare le indispensabili garanzie di massimo livello di sicurezza ai lavoratori è rallentare le linee e le produzioni, per permettere la necessaria distanza di sicurezza anche per i lavoratori nelle fabbriche. Nestlé Italiana, Sanpellegrino e le organizzazioni sindacali ritengono però fondamentale salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori, anche nei casi in cui la rimodulazione dei livelli produttivi necessaria a garantire la sicurezza degli operatori nelle fabbriche o l’impossibilità, per i lavoratori dell’area commerciale, di recarsi sui punti vendita, comporti riduzioni o temporanee sospensioni dell’attività lavorativa. Per questo Nestlé Italiana e Sanpellegrino si sono impegnate con le organizzazioni sindacali a garantire la piena retribuzione mensile individuale ai lavoratori che si trovino a dover sospendere o ridurre la propria attività, senza attingere alle risorse pubbliche messe a disposizione dal Governo a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, fino a quando l’emergenza sarà in essere. Nestlé, inoltre, erogherà ai lavoratori che assicurano la continuità produttiva nelle fabbriche, un Bonus mensile di € 500,00 lordi.

Giacomo Piantoni, Direttore Risorse Umane del Gruppo Nestlé in Italia sottolinea: “Siamo molto orgogliosi di questa intesa, che valorizza la collaborazione tra Nestlé e le Rappresentanze dei Lavoratori nel mettere in atto tutte le misure di sicurezza previste dal “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” siglato il 14 marzo 2020. Infatti, per favorire il massimo livello di sicurezza dei lavoratori che quotidianamente operano presso gli stabilimenti produttivi il Gruppo ha provveduto alla sospensione delle attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione, e alla rimodulazione dei turni e dei livelli produttivi. Con questo accordo intendiamo salvaguardare le retribuzioni dei lavoratori coinvolti”.

I segretari Fai Cisl Massimiliano Albanese, Flai Cgil Sara Palazzoli e Uila Uil Pietro Pellegrini dichiarano in merito all’accordo sottoscritto con il Gruppo Nestlé “che rappresenta un positivo segnale di come importanti relazioni sindacali sono e saranno decisive per rilanciare l’economia industriale del nostro Paese e il reddito dei lavoratori, con una rinnovata sensibilità sul tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro”. “L’accordo quadro sottoscritto per assicurare la piena retribuzione mensile è un risultato molto importante per salvaguardare le retribuzioni dei lavoratori in una fase così delicata. Al tempo stesso il bonus che il gruppo Nestlé e Sanpellegrino elargirà nel mese di aprile è un riconoscimento importante a tutti i dipendenti che stanno garantendo la continuità produttiva. L’accordo è il frutto di importanti relazioni industriali e avviene dopo aver messo in sicurezza i luoghi di lavoro con la sottoscrizione, nei singoli siti produttivi, del Protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 per la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, che ha significato anche il rallentamento delle linee produttive” – concludono i segretari.

Arcuri: ” Porteremo mascherine a lungo”

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FOTO DI REPERTORIO

 “Per ora ci occupiamo di rifornire il numero massimo di mascherine alle strutture sanitarie che combattono, non ci occupiamo di distribuire mascherine ai cittadini. Se alcune regioni ritengono legittimamente di doverle fornire, se ne occuperanno loro, fino a una nuova organizzazione che non è ancora arrivata. Se vuole la mia opinione, credo che per molto tempo molti di noi se non tutti ci dovremo abituare ad utilizzare questo strumento di protezione”. Così il commissario Domenico Arcuri in conferenza stampa alla Protezione civile

Scossa di terremoto nella notte nel Napoletano: magnitudo di 2.9

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Un terremoto di magnitudo 2.9 è stato registrato dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in provincia di Napoli. I comuni più vicini al sisma, avvenuto alle 2:50, sono stati Pozzuoli, Quarto e Bacoli. Diverse le chiamate al 118 da parte della gente impaurita ma dai primi controlli non risultano danni a cose o persone.

Coronavirus, online il video sul corretto uso dei guanti

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È online la terza pillola informativa dedicata al corretto uso dei guanti, parte del video realizzato dall’Inail sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (dpi) nei luoghi di lavoro. Si tratta di un prodotto pensato per fornire indicazioni sul corretto uso dei dpi, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria da coronavirus. Con l’occasione è pubblicato anche l’intero filmato con le altre due sezioni che trattano i dpi in generale e le maschere facciali.

Igiene e protezione delle mani. Per evitare di contrarre e diffondere il virus SARS-COV-2, responsabile dell’epidemia di Covid-19, è necessario proteggere le mani e praticare una costante igienizzazione con acqua e sapone o con soluzioni idroalcoliche. Perché i droplet, le gocce di saliva rilasciate da una persona infetta, attraverso starnuti, colpi di tosse o semplicemente parlando, possono depositarsi sulle superfici.

Applicazione e rimozione dei guanti. Nel video è illustrato il corretto utilizzo di guanti monouso, con le indicazioni dei comportamenti da seguire sia durante la loro applicazione, che nella fase di rimozione. Quest’ultima deve essere effettuata avendo cura di non toccare la pelle. Una volta liberata la prima mano, il guanto rimosso va racchiuso all’interno del secondo che, a sua volta, si deve togliere seguendo la procedura mostrata e gettare in un contenitore dei rifiuti chiuso. In seguito, ricorda il video, è fondamentale igienizzare nuovamente le mani.

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Conosciamo il rischio

Tutorial Conosciamo il rischio – Nuovo Coronavirus (Parte 1 – 2 – 3) e versione integrale

5 per mille 2018, anticipata la pubblicazione degli elenchi

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L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato in anticipo gli elenchi per la destinazione del 5 per mille 2018, con i dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi, per venire incontro alle richieste degli 8.029 Comuni e quasi 57mila enti tra volontariato, ricerca sanitaria e scientifica, associazioni sportive dilettantistiche, beni culturali e paesaggistici ed enti gestori delle aree protette.
L’elenco degli enti ammessi e di quelli esclusi è online insieme agli importi attribuiti agli enti che hanno chiesto di accedere al beneficio ed è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “5 per mille”.

5 per mille: i numeri del 2018 – L’elenco degli ammessi comprende in totale 56.908 enti, suddivisi per categoria: in cima alla classifica gli enti del volontariato (46.312), a seguire le associazioni sportive dilettantistiche (9.892), gli enti impegnati nella ricerca scientifica (480), quelli che operano nel settore della sanità (106), gli enti dei beni culturali e paesaggistici (94) e gli enti gestori delle aree protette (24). Sono presenti anche i Comuni (in tutto 8.029) ai quali, per il 2018, sono destinati 14,9 milioni di euro.

Le preferenze dei contribuenti: ricerca in testa – L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) occupa anche per il 2018 il primo posto sia tra gli enti impegnati nel settore della ricerca sanitaria sia tra quelli che operano in quello della ricerca scientifica. Per il primo ambito, sono oltre 400mila le scelte espresse con un importo totale che supera i 18,2 milioni di euro. Per quanto riguarda, invece, la ricerca scientifica i contribuenti che hanno espresso la preferenza per l’Airc superano 1 milione, con oltre 39 milioni di euro di beneficio.

Coronavirus, Codacons: costato finora 495 euro a famiglia

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Il coronavirus è costato in media finora 495 euro a famiglia. Lo afferma il Codacons, che ha realizzato una prima elaborazione sulle perdite economiche subite dai nuclei familiari a causa dell’emergenza sanitaria in atto nel paese.
Le famiglie con più figli e quelle costituite da lavoratori autonomi sono i nuclei che più di altri subiscono ripercussioni economiche a causa dell’emergenza coronavirus, e per loro il danno può arrivare a superare i 1.000 euro a nucleo – spiega il Codacons – Al minor reddito legato alla sospensione delle attività lavorative (professionali, commerciali, servizi, ecc.) si aggiunge il danno derivante dal mancato utilizzo di beni e servizi già regolarmente acquistati.
Dagli abbonamenti ai trasporti pubblici, palestre, piscine, passando per le rette di asili nido, scuole private, mense, fino ad arrivare all’annullamento di viaggi, manifestazioni, eventi sportivi e culturali per cui si era in possesso di regolare biglietto, cui si aggiunge il minor reddito da lavoro, ogni singola famiglia italiana ha subito ad oggi mediamente una perdita economica pari a 495 euro. Questo significa che, complessivamente, il coronavirus ha portato ad un danno totale per le famiglie italiane pari a circa 12,8 miliardi di euro. Conto ovviamente parziale che è destinato ad aggravarsi in caso di prosecuzione delle misure di contenimento varate dal Governo.
“Con il decreto Cura Italia non è stato fatto abbastanza per tutelare le famiglie italiane – afferma il presidente Carlo Rienzi – Non sono stati sospesi affitti e bollette né vi sono misure specifiche che riconoscano agli utenti il diritto al rimborso per i servizi non goduti. Il Governo deve imporre a società pubbliche e private la restituzione automatica e senza richiesta di quanto pagato dalle famiglie per beni e servizi di cui non hanno usufruito, lasciando agli utenti la possibilità di scegliere forme alternative di ristoro come voucher o prolungamento degli abbonamenti”.

Coronavirus, calano i ricoveri in terapia intensiva

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Quotidiana conferenza stampa della Protezione civile: i casi totali sono 135.586, +3.039 nelle ultime 24 ore. Le persone attualmente positive sono complessivamente 94.067. I decessi sono stati 604 nelle ultime 24 ore, guarite 1.555 persone.
Calano ancora i ricoveri in terapia intensiva: sono 3792, 106 meno di ieri. Intanto sembra che i test fisiologici non abbiano ancora dato i risultati sperati; tuttavia si continua nella fase di valutazione.
Intanto nel Regno Unito si contano nelle ultime 24 ore 851 morti in un giorno: è il picco europeo. A New York nuovo record di morti in 24 ore: sono 731. Sale il contagio in Svezia, con oltre 100 morti in un giorno.

Coronavirus, cura del plasma convalescente: risultati incoraggianti

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La corsa alle cure per il coronavirus si arricchisce continuamente di dati e risultati. Uno studio pilota realizzato in Cina suggerisce la fattibilità della terapia a base di ‘plasma convalescente’, il cosiddetto sangue dei guariti, per il trattamento di pazienti con Covid-19.
Lo studio, pubblicato su ‘Pnas’ e condotto dai ricercatori della Shanghai Jiao Tong University School of Medicine, segnala dei miglioramenti in un piccolo gruppo di pazienti già dopo 3 giorni dalla somministrazione della terapia a base di plasma.
Passato questo breve lasso di tempo dalla trasfusione, sempre secondo lo studio cinese i sintomi clinici, come febbre, tosse, respiro corto e dolore toracico “sono notevolmente migliorati e i pazienti hanno mostrato un aumento della conta dei linfociti, un miglioramento della funzionalità epatica e polmonare e una riduzione dell’infiammazione”.

Coronavirus, FAI FLAI E UILA pesca: dalla Commissione Ue nuovo aapproccio positivo vero il settore

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“Finalmente, anche la commissione europea sembra capire la gravità della situazione in cui versa la pesca a causa della pandemia Covid-19 e la necessità di intervenire urgentemente con adeguate misure di sostegno”.
Fai, Flai e Uila Pesca accolgono con grande soddisfazione la proposta avanzata oggi dalla Commissione che prevede una serie di misure da attuare nell’ambito del Feamp, tra le quali la possibilità di concedere ai pescatori una compensazione finanziaria per la cessazione temporanea delle attività, che sarà per il 75% a carico dell’Ue e per la parte restante a carico dello stato, e aiuti anche per il settore dell’acquacoltura.
“Era ciò che chiedevamo, insieme al sindacato europeo del settore pesca Etf; era ciò che si attendevano i pescatori”, proseguono Fai-Flai-Uila Pesca “in attesa di conoscere nel dettaglio le misure proposte dalla Commissione europea e le decisioni che verranno prese dal Consiglio e dal Parlamento, esortiamo il nostro governo e i nostri parlamentari a Bruxelles a sostenere con forza in Europa le ragioni del settore e la difesa del reddito e del posto di lavoro di migliaia di pescatori”.

Coronavirus, Facebook offre le sue mappe per prevenire il contagio

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I giganti dell’informativa e dei social media in campo per combattere il coronavirus. Dopo Google, Facebook mette a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo nuovi strumenti per studiare e prevenire l’evoluzione del contagio da coronavirus.
Si tratta di tre nuovi tipi di mappe, che aiutano a capire sia i movimenti delle persone vicino o lontano da casa sia “l’indice di connessione sociale” per ipotizzare la diffusione del contagio.