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La statistica/ Come la quarantena ha cambiato le ricerche degli italiani sul web

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La statistica/ Come la quarantena ha cambiato le ricerche degli italiani sul web

La quarantena COVID-19 ha influito sulle nostre abitudini, ma anche sulle ricerche che gli italiani effettuano sul web. Selectra, l’azienda che aiuta gli utenti a scegliere e ad attivare online la tariffa luce, gas e internet, ha rilevato, attraverso Google Trends, le tendenze più interessanti e curiose che esprimono i cambiamenti della nostra quotidianità.

INNO DI MAMELI: balcone is the news discoteca

Lo conosciamo tutti, è il nostro inno nazionale. Nel 2007, non c’è bisogno di spiegare perché, era diventata la “canzone” più pop dell’intera penisola. Oggi Google ci dice che l’inno di Mameli ha subito una vertiginosa crescita negli ultimi due mesi nel suo motore di ricerca. I flash mob in balcone hanno spinto gli italiani a cercare il testo dell’inno? Se qualcuno ancora non lo conosce il COVID-19 ci avrà almeno aiutati a tenerci pronti per i prossimi Europei di calcio. E poi, se paragoniamo questo termine alla parola “discoteca”, notiamo una differenza netta che conferma un nuovo trend: il balcone è la nostra nuova discoteca.

LIEVITO DI BIRRA (altro che recensioni su Tripadvisor)

Sono tante le parole chiave relative alla cucina che registrano una crescita netta: ricetta, pasta, torta! Ma l’amico più fedele degli italiani durante la quarantena, l’ingrediente magico che contribuirà a cambiare per sempre il nostro guardaroba estivo, è il lievito! In supermercato le scorte sono in continuo esaurimento, ma gli italiani non mollano: anche questo se lo preparano da soli a casa. Ecco  il tasso di crescita di questa parola chiave su Google, messa a confronto con “Tripadvisor”, l’oracolo degli italiani quando devono provare un nuovo ristorante. La differenza in termini di ricerca è netta come l’equazione finale: il forno è il ristorante dei nostri sogni. Attenzione però non solo alla linea, ma anche ai consumi energetici: le pietanze saranno anche gustosissime, ma la bolletta può risultare un po’ salata! 

MEGLIO UNA COSA “COMODA” O “DI MODA”?

Diciamoci la verità: a casa si sta in tuta, e chi è più pigro anche in pigiama. Chi è che indossa, camicie, gonne o tailleur per sedersi sul divano? La comodità è la nuova parola della quarantena italiana. Paragonandola al termine “di moda” – che esprime una ricerca proiettata verso oggetti trendy e in voga – la parola comoda riflette invece un sentimento di relax e comfort, un mood “pantofolaio” tipico di chi ha voglia di allentare lo stress e rilassarsi a casa.

NETFLIX È IL NUOVO CINEMA

Netflix, ma anche prime video, Infinity, Now TV, SKY e tanti altri: tutti i trend in vertiginosa crescita. Sono loro i nostri nuovi amici, compagni fedeli con cui trascorrere intere giornate e maratone no stop di qualsiasi serie tv e film che la nostra mente è in grado di assimilare senza subire un collasso cerebrale. Se paragoniamo la parola “Netflix” a “cinema”, il confronto in termini di ricerca è impietoso.  Ma… solo a condizione che ci sia una connessione internet stabile e veloce!  

CONVEGNO AZIENDALE? IN VIDEOCALL! 

Durante questa quarantena abbiamo riscoperto il valore di quelle tecnologie utili per comunicare distanza: Skype, WatsAPP video, Zoom. Il motivo è semplice: siamo animali sociali e una telefonata spesso non esaurisce la necessità di entrare in contatto con gli altri. Abbiamo bisogno anche di vederci, oltre che parlarci. Questi strumenti, inoltre, sono oggi indispensabili anche per organizzare il lavoro da casa: il famoso “smart working”. I meeting e i convegni aziendali oggi si organizzano su queste piattaforme e anche Google conferma il nuovo trend.

DORMIRE O FARE YOGA? 

La voglia di rimanere attivi e fare attività fisica non abbandona  gli italiani neanche tra le mura domestiche. Dalle ricerche effettuate possiamo constatare che l’approccio attivo ha riportato una brillante vittoria su quello passivo: la parola “yoga”, infatti, ha prima raggiunto e poi lasciato indietro la parola “dormire”… E anche se lo yoga rimane la soluzione preferita da tutti quelli che non vogliono rinunciare allo sport durante la quarantena, sono in crescita anche “esercizi”, “pilates” ed altre attività che si possono praticare in casa. Sembra che tutte le cose che cuciniamo ci diano davvero tante energie!   O forse è solo il nostro atavico senso di colpa post-abbuffata?

SPESA? NIENTE FILE (online)

Possiamo uscire di casa solo per attività strettamente necessarie: la spesa è una di queste. Vestiti come dei palombari, con mascherine, guanti in lattice e gel disinfettanti pronti all’uso, ci muoviamo tra i scaffali dei supermercati in fretta e in furia e  in preda all’ansia. Senza dimenticare la fila infinita per entrare. Ma una soluzione c’è: si chiama spesa online. Moltissimi italiani durante la quarantena stanno imparando a rivolgersi alle possibilità offerte da internet, per tante cose, anche per fare la spesa. Dalle ricerche effettuate possiamo vedere come la parola “spesa online” ha superato la parola “supermercato” in quest’ultimo periodo. 

BOLLETTE LUCE E GAS: MEGLIO LE PULIZIE 

Oggi che gli italiani hanno più tempo per mettere in ordine le fatture e i vari bollettini, analizzare le proprie spese ed attivare offerte più convenienti per le proprie utenze di casa… prediligono non solo le serie TV o i giochi di coppia, ma addirittura le faccende di casa, come le pulizia! 

Nei momenti più difficili, spesso, noi italiani, siamo capaci di far emergere qualità nuove e inaspettate. Non è forse questo il genio italiano? Sapersi adattare – con fantasia, intuizione e velocità d’esecuzione – ai cambiamenti e alle difficoltà che incontriamo durante la nostra vita. 

Selectra

Selectra (selectra.net) è un’azienda web che aiuta milioni di italiani, privati e aziende, a scegliere il loro fornitore di luce, gas, telefonia e internet. Mette a disposizione dei consumatori un servizio personalizzato e gratuito, selezionando le proposte più adatte alle loro esigenze ed accompagnandoli nella gestione  delle pratiche contrattuali.

Maria Zonova

Coronavirus :falsa raccolta fondi a favore dell0Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure

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FOTO DI REPERTORIO

Grazie ad una tempestiva operazione della Polizia Postale di Savona, è stata sventata una truffa in danno della raccolta fondi organizzata dal Sindaco di  Pietra Ligure in favore del reparto di terapia intensiva del locale Ospedale Santa Corona. I criminali avevano dato vita ad un ingegnoso piano creando sulla piattaforma gofundem.com  una pagina clone molto simile all’originale in grado di intercettare le somme messe a disposizione da generosi benefattori. Con una costante attività di monitoraggio sul sito, gli operatori della Polizia Postale hanno segnalato agli amministratori del portale la pagina fake, scoprendo la truffa ed evitando ai malfattori di percepirne le somme donate.

Si consiglia pertanto, prima di effettuare eventuali donazioni di denaro, di consultare i siti ufficiali delle strutture ospedaliere interessate o dei Comuni.
Per fare ciò digita direttamente quello ufficiale nella barra degli indirizzi, evitando di cliccare quelli inseriti nella cronologia del tuo browser pensando di velocizzare l’operazione.
Tieni sempre a mente che in qualsiasi tipo di truffa l’utente rimane sempre l’anello più debole. Quindi non avere mai fretta nell’eseguire operazioni in Rete, perché è proprio la fretta a farci commettere degli errori.

Coronavirus \ L’on.Castelli: “Questo è un Paese che se vuole funziona, è un Paese capace di mettere assieme le forze migliori”

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Laura Castelli

“Mi è capitato di partecipare alle Cabine di regia con i Presidenti delle Regioni e con i rappresentanti dei Comuni, sono momenti di lavoro serio in cui ognuno dice cosa manca, cosa va migliorato o quali sono le esperienze positive che possono mutuate dagli altri. Questo è un Paese che se vuole funziona, è un Paese capace di mettere assieme le forze migliori. Come ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella quando ha detto che nella ricostruzione sappiamo esprimere il meglio.
Questa esperienza ci cambierà tutti nel profondo. Mi auguro che si capisca che solo insieme, e forse anche con la forza della nostra generazione, si può superare tutto”.
Lo ha detto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, durante una diretta Facebook con il Deputato Questore Francesco D’Uva.
Ufficio Stampa On. Laura Castelli Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze

Covid-19, il Commissario Arcuri: “Accelera la produzione italiana di mascherine”

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FOTO DI REPERTORIO

Partita una prima importante quota di produzione italiana di mascherine”. Lo ha dichiarato il Commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, al termine di una riunione con il gruppo di lavoro impegnato a sviluppare la produzione italiana di mascherine.

“È un risultato rilevante – ha sottolineato Arcuri –, raggiunto in tempi brevi, grazie alla collaborazione di tante aziende, dell’Istituto Superiore di Sanità, di alcune importanti università italiane e grazie alle nuove norme decise dal Governo con il decreto legge del 17 marzo. Continuiamo a lavorare, senza sosta, per rendere l’Italia sempre meno dipendente dalle importazioni di mascherine da altri Paesi”.

Le prime 25 aziende del settore della moda, dal 30 marzo produrranno 200mila mascherine chirurgiche al giorno, che passeranno a 500mila dalla prossima settimana e a 700mila al giorno in quella successiva. Poi ci sono le aziende del settore dell’igiene personale, che, da domani, produrranno 150mila mascherine chirurgiche al giorno che passeranno a 400mila dalla prossima settimana ed a 750mila al giorno in quella successiva.
“Queste produzioni verranno esclusivamente destinate a coprire, per il tramite della Protezione Civile, il fabbisogno delle Regioni italiane”, ha concluso Arcuri.

Consegnati nell’ultima settimana in media 3,59 milioni di pezzi

Intanto tutte le regioni hanno confermato di aver ricevuto entro la giornata del 28 marzo il materiale inviato dalla Protezione Civile. “È un risultato positivo – ha dichiarato il commissario Domenico Arcuri Arcuri –, raggiunto grazie all’impiego di 5 aerei messi a disposizione dalla Difesa e da Leonardo, che sostituiscono i camion nelle consegne ad alta percorrenza”.

Come riportato dal Commissario, il 28 marzo sono state consegnate 2,3 milioni di mascherine chirurgiche e 1,7 milioni di Ffp2 e Ffp3 per il personale sanitario. Nell’ultima settimana, tra il 23 ed il 29 marzo, la media giornaliera di mascherine consegnate alle regioni è stata di 3.59 milioni di pezzi.

Nello stesso arco temporale sono stati assegnati e consegnati altri 318 respiratori per le terapie intensive. Siamo così arrivati a 798 respiratori, distribuiti alle regioni in base alla diffusione della emergenza.

Coronavirus/ 75528 malati, 11591 deceduti, 14620 guariti

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Record di guariti nelle ultime 24 ore: i datti vengono dalla quotidiana conferenza stampa della Protezione Civile sulla situazione dell’emergenza da Covid-19.

Si sono registrati 4050 nuovi positivi e il totale dei malati è di 75528; sono 812 i deceduti, che portano il totale a 11591 e ben 1590 i guariti (in totale 14620).

Sono ancora troppe le persone che violano i divieti: solo ieri ci sono state oltre 6mila le irregolarità riscontrate dalle forze di polizia agli italiani che hanno violato i divieti.

Covid-19, raccomandazioni per le persone immunodepresse

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Il ministero della Salute su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile ha emanato una circolare contenenti raccomandazioni rivolte alle persone immuno depresse nell’ambito dell’attuale situazione di emergenza determinata dalla diffusione del nuovo coronavirus. Le evidenze scientifiche indicano che i pazienti immunodepressi, come ad esempio le persone con immunodeficienze congenite o secondarie, le persone trapiantate, le persone affette da malattie autoimmuni in trattamento con farmaci ad azione immuno-soppressiva, così come le persone con malattie oncologiche o oncoematologiche,  sono particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la mortalità in caso d’infezione da virus respiratori, tra cui i coronavirus.

Di seguito una sintesi delle raccomandazioni di carattere generale

Per tutti i pazienti:

  • evitare la presenza-frequenza in luoghi affollati;
  • indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami e/o trattamenti;
  • eseguire un’accurata e frequente igiene delle mani (si vedano anche le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul lavaggio delle mani);
  • evitare di toccarsi con le mani il viso, gli occhi, il naso e la bocca;
  •  evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori e/o provenienti da aree a rischio;
  • contattare il medico curante non appena compaiono sintomi riconducibili a infezioni delle vie respiratorie (febbre, tosse, rinite);
  • attivare, ogni qualvolta possibile, visite in telemedicina per evitare il più possibile, salvo necessità cliniche e/o terapeutiche, gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali;
  • non sospendere la terapia immunosoppressiva in atto, salvo diversa indicazione formulata da parte del medico curante;
  • monitorare i livelli sierici d’immunoglobuline e praticare terapia sostitutiva in caso di valori di lgG ridotti rispetto ai range di normalità;
  • attivare quanto più possibile procedure di smart working e di evitare assolutamente attività lavorative in ambienti affollati;
  • in caso di situazioni per le quali è, imprescindibilmente, necessario partecipare di persona a incontri di lavoro mantenere una distanza di almeno un metro (meglio due) dai colleghi, invitandoli a indossare una mascherina e a eseguire le corrette norme igieniche prima del contatto, compresa la sanificazione degli ambienti.

Per i pazienti immuno depressi con malattie neuro muscolari

La circolare sottolinea che ci sono evidenze recenti che documentano un potenziale neuro-invasivo del nuovo coronavirus che potrebbe peggiorare i sintomi preesistenti nelle persone immunodepresse con malattie neuro muscolari e tra le raccomandazioni indica:

  • alle strutture sanitarie di identificare e istituire percorsi e spazi (es. sale di attesa) dedicati e preordinare gli accessi attraverso contatto telefonico e prenotazioni;
  • a tutto il personale sanitario adibito alla cura di questi pazienti di indossare gli appositi dispositivi di protezione individuale (DPI) (es. mascherine chirurgiche o quelle specificamente indicate per procedure speciali).
  • di posticipare, laddove possibile e in accordo con gli specialisti del settore che hanno in carico il paziente, i controlli di follow-up
  • di considerare precocemente, per i pazienti sintomatici, l’utilizzo di farmaci antivirali in studio (es. lopinavir/ritonavir; remdesivir).

Coronavirus/ Save the Children: “Accogliamo con favore il provvedimento sul fondo alle famiglie vulnerabili”

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L’Organizzazione aveva sollecitato l’intervento al Governo, dopo aver risposto alle sempre più crescenti richieste di famiglie indigenti che avevano perso la loro fonte di reddito, legata a lavori precari e occasionali Save the Children accoglie con favore la decisione del Governo e dell’ANCI, che hanno risposto all’appello dell’Organizzazione e di tante reti sociali, per un fondo di aiuto immediato alle famiglie più vulnerabili e a 1 milione 200 mila bambini in povertà assoluta.
“È ora necessario rendere immediatamente operativo il provvedimento, promuovendo una collaborazione tra Comuni, enti di volontariato e terzo settore, una rete fondamentale per rispondere alla crisi nell’immediato e nel lungo periodo”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia Europa di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini in pericolo e garantire loro un futuro.
“Il nostro appello al Governo per la creazione di un fondo dedicato alle famiglie più vulnerabili, gestito dai Comuni, nasce dall’aver raccolto e risposto sul territorio a un significativo aumento di richieste di aiuto di beni di prima necessità. Si tratta di famiglie che hanno perso la propria fonte di reddito, legata a lavori precari e occasionali e non hanno riserve economiche disponibile per far fronte alle più basilari necessità dei loro bambini”
Save the Children, che già opera sul territorio attraverso il programma Non da soli, che ha già raggiunto circa 20.00 beneficiari nelle aree più difficili e marginalizzate del Paese, è pronta a fare la propria parte affinché questo aiuto immediato raggiunga il prima possibile coloro che ne hanno bisogno.
Save the Children Italia Onlus

Epidemia da Coronavirus, dall’Inail 50 milioni a Invitalia per l’acquisto di dispositivi e strumenti anti-contagio

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In attuazione dell’articolo 43, comma 1, del decreto legge n. 18 dello scorso 17 marzo, che ha varato nuove misure straordinarie per fronteggiare l’epidemia da Covid-19, l’Inail ha trasferito 50 milioni di euro a Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. I fondi saranno erogati alle aziende per potenziare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale e potrebbero essere utilizzati anche per sostenere il processo di riconversione industriale delle aziende impegnate  nelle nuove produzioni di dispositivi.

Lucibello: “È un modo concreto per garantire una protezione adeguata ai lavoratori”. “Considerata la gravità della situazione – spiega il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello – dopo l’approvazione del decreto ci siamo subito messi in contatto con il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, per effettuare il trasferimento dei fondi a Invitalia nel più breve tempo possibile. È un modo concreto per garantire livelli di protezione adeguati ai lavoratori sostenendo la continuità dei processi produttivi delle imprese, come prevede anche il protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto il 14 marzo da sindacati e associazioni di categoria”.

Alle imprese produttrici destinati altri 50 milioni di euro. Questa misura si aggiunge a quanto previsto dall’articolo 5 del decreto Cura Italia, che autorizza il commissario straordinario, attraverso Invitalia, a erogare 50 milioni di euro alle imprese produttrici per assicurare la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale (dpi) e dei dispositivi medici necessari per fare fronte all’emergenza.

Bettoni: “All’Istituto il compito di validare i dpi realizzati per fronteggiare l’emergenza”. “Nelle ultime settimane abbiamo già collaborato con la Protezione civile per la verifica dei dispositivi arrivati anche da altri Paesi – aggiunge il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – Ora, come disposto dal terzo comma dall’articolo 15 del decreto Cura Italia, l’Istituto è formalmente chiamato alla validazione dei dpi realizzati per fronteggiare l’epidemia, che devono comunque assicurare il rispetto degli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente”.

Le richieste devono essere accompagnate dalla documentazione che attesta il rispetto dei parametri di sicurezza. Nel frattempo l’Inail ha già ricevuto moltissime richieste di validazione straordinaria e in deroga di dpi. Purtroppo, però, la maggior parte riguarda mascherine “artigianali” che non rispondono ai requisiti richiesti dalle norme vigenti a tutela della salute e della sicurezza degli operatori e ovviamente non possono essere validate positivamente dall’Inail, perché prive delle prove e dei risultati attestanti l’esistenza dei parametri di sicurezza.

I requisiti sono quelli indicati nelle istruzioni operative del 19 marzo. Quasi tutti i dpi sottoposti all’esame dell’Istituto, in particolare quelli delle vie respiratorie, rientrano tra quelli di III categoria e possono essere validati solo se rispettano i requisiti di sicurezza prescritti dalle istruzioni operative dello scorso 19 marzo, presenti sul sito dell’Inail. Le semimaschere filtranti FFP2 e FFP3, in particolare, devono garantire i requisiti tecnici prescritti dalle norme in vigore (UNI EN 149:2009 o standard internazionali equipollenti), con particolare riferimento a capacità filtrante, perdita di tenuta e resistenza respiratoria, in modo tale da assicurare elevate e affidabili prestazioni di sicurezza per gli operatori che le indossano. Non rientrano in questa tipologia le mascherine chirurgiche o assimilabili, per la cui validazione è competente l’Istituto superiore di sanità, né mascherine destinate a usi differenti dalla protezione dei lavoratori.

Coronavirus, Grillo propone il ‘reddito di base universale’

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Le proposte di sostegno al reddito di persone e famiglie si susseguono adesso a ritmo serrato. Secondo Beppe Grillo, per superare la crisi sanitaria ed economica dovuta al coronavirus, è arrivato il momento di “stravolgere lo status quo” e promuovere il reddito di base universale.
Le risorse – sostiene- vanno trovate dalle tasse sui grandi patrimoni.

Intanto la maggioranza composta da Pd, M5s e Leu è sempre più concorde nel dire che serve un “reddito di emergenza” o “reddito di quarantena” che possa aiutare le famiglie in difficoltà in queste settimane: quindi sì all’estensione del reddito di cittadinanza.

Coronavirus, Conte: “Siamo vicini al picco”

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L’Italia è nella fase acuta dell’epidemia da Covid-19; è il momento più importante e delicato e occorre mantenere un comportamento rispettoso delle prescrizioni e regole, in particolare sarà importante osservare il ‘distanziamento’, che permetterà di gestire l’emergenza.
“Siamo nella fase più acuta” dell’emergenza. E’ difficile fare previsioni. Gli esperti sono ancora cauti, ma è ragionevole pensare che siamo vicini al picco. Sabato abbiamo superato le 10mila vittime e questo ci fa molto male e dovrebbe allertare la comunità internazionale”.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a El Pais.

“E’ prematuro dire quando saranno allentate le restrizioni in Italia”, ha aggiunto.