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Coronavirus, L’Italia ritira 200 soldati dall’Iraq

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FOTO DI REPERTORIO

Parziale ritiro delle forze Nato in Iraq.
Nei prossimi giorni circa 200 militari italiani a causa dell’emergenza coronavirus rientreranno dall’Iraq.

A seguito dell’emergenza Covid-19, la Nato e il Comando Multinazionale responsabile delle operazioni in Iraq hanno infatti disposto ai vari comandi nei teatri operativi, sotto la sua guida, la sospensione momentanea delle attività addestrative, garantendo comunque le capacità essenziali. FOTO DI REPERTORIO

Afghanistan: Save the Children, ferma condanna dell’attacco ai fedeli sikh.

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Il Paese è uno dei peggiori al mondo in cui essere minori, negli ultimi anni c’è stata una preoccupante tendenza all’aumento delle uccisioni e delle mutilazioni dei bambini

L’attacco armato ai fedeli sikh avvenuto oggi in Afghanistan ha provocato molti morti, tra cui almeno un bambino. Una forte condanna per questo attacco atroce contro un gruppo indifeso di civili viene da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

“Abbiamo sentito che molti bambini e famiglie sono rimasti intrappolati nel tempio sikh per ore mentre infuriavano i combattimenti. Nessun bambino dovrebbe sperimentare questo tipo di evento traumatico e brutale. Oltre al rischio di morte o lesioni, i bambini possono riportare cicatrici emotive e psicologiche difficili da cancellare” ha dichiarato Timothy Bishop, Direttore Generale di Save the Children in Afghanistan.

“Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha recentemente chiesto un cessate il fuoco globale per cercare di rallentare il diffondersi del flagello della pandemia di Coronavirus. In un momento in cui il mondo dovrebbe riunirsi per combattere il COVID-19, che non fa distinzioni tra paesi o religioni o ideologie, esortiamo tutti in Afghanistan a fermare i combattimenti ora e a fare il possibile per proteggere i bambini. L’Afghanistan è uno dei luoghi più pericolosi al mondo in cui essere minori e negli ultimi anni si è assistito a una preoccupante tendenza all’aumento delle uccisioni e mutilazioni dei più piccoli. Questo è inaccettabile: la guerra non deve toccare i bambini. Anche nei conflitti, scuole, ospedali e luoghi di culto non devono essere bersagli. È tempo di fermare la guerra ai bambini ” ha concluso Timothy Bishop.

Ennesima modifica/ Nuovo modello di autocertificazione aggiornato al 26 marzo ( scarica modello)

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Un quarto modulo per impedire di infrangere le regole imposte dal Governo e che limitano il contagio da COVID-19.


Lo aveva annunciato già il capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli : c’è una nuova autocertificazione da stampare e da mostrare alle Forze dell’Ordine in caso ci si debba spostare per validi e comprovati motivi quali lavoro, salute o altre necessità primarie come la spesa o l’acquisto di farmaci. Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) infatti introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale.


Oltre alla misura della quarantena e della positività del coronavirus, oltre il comune di residenza adesso c’è una nuova voce che annovera anche la regione di appartenenza e quella in cui eventualmente ci si sposterà. L’obiettivo è chiaro: contrastare ulteriormente le persone che volontariamente non rispettano le restrizioni.


Questo il link dove potete scaricare il nuovo modello, del 26/03/2020

Il modulo vale per tutto il territorio nazionale. Se non lo si può scaricare occorre copiare il testo su un foglietto o – se lo si dimentica e si viene fermati dalle forze dell’ordine – si può fare una dichiarazione verbale, che sarà poi verificata.

Benedizione Urbi et Orbi del Papa e il Crocifisso miracoloso

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Dopo vent’anni dalla supplica di Giovanni Paolo II durante la Giornata del Perdono del 2000, torna a San Pietro il Crocifisso custodito nella chiesa di San Marcello al Corso. A Roma è conosciuto come il Crocifisso dei Miracoli perché è alla sua intercessione prodigiosa che si attribuisce la sconfitta della “Grande Peste” nel 1500 che mise in ginocchio la Capitale.
E’ un appuntamento mondiale di preghiera e si terrà oggi, venerdì 27 marzo, alle 18, sul sagrato di una Piazza San Pietro completamente deserta, durante la quale sarà esposto il Santissimo Sacramento e Papa Francesco impartirà l’Urbi et Orbi, la speciale benedizione tradizionalmente concessa a Natale e Pasqua, con la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria. Accanto a Francesco ci sarà anche l’icona originale della Salus Populi Romani, l’effigie mariana conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore che la tradizione vuole realizzata da san Luca.


Il Crocifisso ligneo, risalente al XV secolo, oggi conosciuto come Crocifisso miracoloso è legato a due episodi in particolare del passato.
Una notte del del 23 maggio del 1519, un incendio distrusse completamente la chiesa di San Marcellino. Il mattino seguente agli occhi dei romani accorsi numerosi sul posto apparve una scena incredibile: l’edificio ridotto in macerie, ma, fra le rovine ancora fumanti, il crocifisso era integro e ai piedi una piccola lampada ad olio ancora ardente.
L’immagine colpì così tanto i fedeli da spingere alcuni di loro a riunirsi ogni venerdì sera per recitare preghiere ed accendere lampade. Col tempo le riunioni divennero sempre più organizzate e portarono alla creazione di una comitiva, la “Compagnia del SS. Crocifisso”.
Tre anni dopo l’incendio, Roma venne investita da quella che passò alla storia come la “Grande Peste”. Il popolo romano decise di rivolgersi al crocifisso di San Marcello e, superando i divieti delle autorità che temevano il contagio, lo portarono in processione per le vie della Capitale fino alla basilica di San Pietro. La processione durò sedici giorni, dal 4 al 20 Agosto del 1522. Man mano che si procedeva, riportano gli storici, la peste dava segni di netta regressione; ogni quartiere cercava di trattenere il crocifisso il più a lungo possibile. Al termine, quando rientrò in San Marcello, la peste era del tutto cessata e Roma era salva.

Coronavirus, l’Italia rifiuta la bozza UE

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L’Italia alza la voce e chiede la collaborazione dei Paesi UE in questa lotta contro l’epidemia di Covid-19.
Nel corso della video conferenza con gli altri leader europei per il Consiglio Ue sul coronavirus, il premier Giuseppe Conte ha rifiutato “la bozza preparata, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes”.
“Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne”, ha detto Conte.

Cittadinanzattiva lancia proposta per emendare il Cura Italia al fine di incrementare assistenza socio-sanitaria e domiciliare

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Cittadinanzattiva lancia una proposta per emendare il disegno legge di conversione del c.d. “Cura Italia” per rafforzare l’assistenza socio-sanitaria e domiciliare peri malati cronici e rari, gli immunodepressi, gli acuti non ospedalizzati e le persone disabili non autosufficienti attraverso il finanziamento di piani straordinari triennali da parte delle Regioni.

Nello specifico, si prevede uno stanziamento pari ad un incremento di spesa, sul finanziamento sanitario corrente, di 300 milioni di euro per l’anno 2020, di 400 milioni di euro per l’anno 2021 e di 500 milioni di euro per l’anno 2022.

Le risorse necessarie per questo intervento sarebbero ricavate attraverso la revisione del regime fiscale vigente per i prodotti di tabacco riscaldato, rendendolo più omogeneo rispetto a quello previsto per le sigarette tradizionali: Cittadinanzattiva propone di portare lo sconto fiscale dei primi dal 75% attualmente previsto al 20%. Ciò permetterebbe di recuperare circa 400 milioni di euro per il 2020. Una parte degli introiti non inferiore al 5% del totale sarebbe inoltre destinata dalle Regioni al potenziamento dell’offerta di servizi per la cura del tabagismo e di problematiche fumo-correlate presso le Aziende Sanitarie Locali.  

“La proposta nasce dall’esigenza di incrementare, per l’attuale fase di emergenza e per il successivo periodo di normalizzazione, specifiche ed ulteriori misure di sostegno alle fasce di popolazione più fragili, sia in considerazione della momentanea sospensione – disposta dall’articolo 47 del Decreto Legge – delle attività di alcuni centri di assistenza (semiresidenziali, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario), sia per evitare ulteriori ospedalizzazioni che amplificherebbero il rischio di contagio ed andrebbero a gravare ulteriormente sulle attività delle strutture ospedaliere”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

“Ringraziamo le numerosissime organizzazioni civiche, associazioni di pazienti, federazioni e ordini professionali, società scientifiche e rappresentanti del mondo delle imprese che l’hanno già sottoscritta e ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché accolgano il nostro appello.”.

Hanno sottoscritto la proposta:

1.    AdiF II- Associazione Diabetici Federico II

2.    AFaDOC – Associazione di famiglie di soggetti con deficit Ormone della Crescita

3.    AICH – Associazione Italiana Corea Di Huntington

4.    AIdel 22_ Associazione Italiana delezione del Cromosoma 22 ASP

5.    AIFA – Associazione Italiana Famiglie ADHD Organizzazione di Volontariato

6.    AIL – Associazione Italiana contro leucemie linfomi e mieloma

7.    AIMA – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer

8.    AIPAS ONLUS – Associazione Italiana Pazienti con Apnee del Sonno Onlus

9.    AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci

10.  AISLA – Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica

11.  AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla

12.  A.L.I.C.e – Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale

13.  Alleanza Cooperative Italiane (Agci, Confcooperative, Legacoop)

14.  ALMA – Associazione Libera Malati Acalasia

15.  AMAMI – Associazione Malati Anemia Mediterranea Italiana – OdV

16.  AMICI – Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino

17.  A.M.O.R. Associazione Malati in Ossigeno-ventiloterapia e Riabilitazione ODV

18.  AMRI – Associazione Per Le Malattie Reumatiche Infantili

19.  ANF – Associazione Neuro Fibromatosi onlus 

20.  A.N.I.MA.S.S. Onlus – Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjogren

21.  ANMAR Onlus – Associazione Nazionale Malati Reumatici

22.  ANNA – Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente ONLUS

23.  ANTR – Associazione Nazionale Trapiantati di Rene

24.  A.P.E.  – Associazione Progetto Endometriosi ODV

25.  ASBI – Associazione Spina Bifida Italia

26.  Associazione DI.VO. – Volontari e Disabili

27.  Associazione Fibromialgici “Libellula Libera”

28.  Associazione Parent Project APS, Associazione di pazienti e genitori con figli affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker

29.  Associazione Sindrome di Prader-Willi Campania

30.  Assogenerici

31.  AST – Associazione Sclerosi Tuberosa – APS, Nazionale e Campania

32.  BPCO Onlus – Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva

33.  CIA – Agricoltori Italiani

34.  CFU Italia ODV – Castenaso Bologna Associazione Fibromialgici Uniti

35.  Comitato Pazienti e Care-Givers “Park Link” di Bologna

36.  CONACUORE – Coordinamento Nazionale Associazioni del cuore ODV

37.  Confederazione Parkinson Italia

38.  Confindustria Dispositivi Medici

39.  ESEO Italia – Associazione di famiglie contro l’esofagite eosinofila

40.  F.A.I.S. – Federazione delle Associazioni di Incontinenti e Stomizzati

41.  Farmindustria

42.  FDD, Forum Disuguaglianze Diversità

43.  Federazione Italiana Prader-Willi

44.  Federfarma – Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani

45.  FIMMG – Federazione Medici di Medicina Generale

46.  FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri

47.  FISM – Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche Italiane

48.  FNOPI – Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche

49.  FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani

50.  Forum Disuguaglianze Diversità

51.  Forum nazionale delle associazioni di nefropatici, trapiantati d’organo e di volontariato

52.  FNOMCeO – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

53.  GILS – Gruppo Italiano per la lotta alla Sclerodermia ODV

54.  Gruppo LES Italiano ODV

55.  Gruppo Parkinson Carpi

56.  Sbilanciamoci

57.  SIF – Società Italiana di Farmacologia

58.  SIMBA OdV – Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behçet e Behçet like

59.  SIMFER – Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa

60.  SIMG –Società Italiana di Medicina Generale

61.  SIP – Società Italiana di Pediatria

62.  SIOT – Società italiana di ortopedia e traumatologia

63.  SOS Alzheimer

64.  UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare Associazione Italiana Pazienti

Coronavirus, gli Usa hanno il più alto numero di contagiati al mondo

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Il numero è impennato improvvisamente e ora le drastiche misure di contenimento non meravigliano più ed appaiono perfettamente giustificate.
Gli Usa registrano il più alto numero di contagi accertati al mondo.
Secondo il New York Times, i casi accertati sono 81.321, davanti a Cina e Italia.

Preoccupa particolarmente la situazione di New York.

Colabeton collabora alla realizzazione dell’ospedale temporaneo presso la Fiera di Milano

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In Lombardia l’emergenza Covid-19 è grande e ogni nuovo posto in terapia intensiva significa vite salvate. Presso la Fiera di Milano oltre 200 persone stanno lavorando da giorni H24 per allestire il nuovo ospedale temporaneo che garantirà 250 posti letto, di cui 145 di terapia intensiva.
Colabeton non ha fatto mancare la propria collaborazione, fornendo dall’impianto di Cusago (MI) un calcestruzzo #beForce RcK50 ad elevata prestazione meccanica, per la realizzazione della platea sulla quale verranno installati i contenitori dell’ossigeno. Il servizio di trasporto è stato effettuato da MM Service, nel rispetto di tutte le procedure per il contenimento del virus.
In un momento così difficile, Colabeton si è attivata con prontezza, disponibilità e professionalità, sentendo forte il proprio senso di responsabilità sociale nei confronti del paese e dei malati.

Trasportounito: “Tir, è emergenza crediti insoluti, un’azienda su due verso il crack”

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Con 1,5 miliardi di crediti insoluti e con controparti che non pagano il trasporto e, con l’emergenza, rinviano ulteriormente nel tempo, il saldo di fatture che avrebbero dovuto essere coperte ben prima dell’esplosione del Coronavirus, almeno metà delle imprese italiane di autotrasporto rischia di chiudere in tempi brevissimi. A denunciarlo è il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo: “Le attuali difficoltà operative in cui si trovano le imprese di autotrasporto non sono nulla – preallerta – in confronto allo tsunami finanziario che si sta per abbattere sul settore messo in ginocchio, come più volte denunciato, dall’assenza di norme relative al pagamento differito delle prestazioni di trasporto su strada e quindi dalla totale assenza di certezze circa il pagamento dei crediti maturati”.

“Mentre in Francia i committenti che non pagano, o pagano in ritardo, i corrispettivi di autotrasporto – sottolinea Longo – sono soggetti a norme penali, troppo spesso in Italia si ordinano i trasporti e poi, con la scusa del DURC, del concordato e, oggi, del Coronavirus, non si pagano le fatture o se ne ritarda sine die il saldo e per l’impresa di autotrasporto ciò ha un solo significato: fallimento”.

“Negli ultimi 20 giorni le nostre imprese hanno ricevuto migliaia di comunicazioni contenenti la richiesta di ulteriore differimento dei tempi di pagamento, anche di fatture già scadute prima dell’emergenza. A questo blackout finanziario si sommano le complicazioni determinate da uffici amministrativi che non operano, attività produttive chiuse o fatte chiudere, da disposizioni normative inceppate o monche, da costi del lavoro che scorrono nell’improduttività totale o parziale, e dall’assoluta imprevedibilità del futuro”.

Con eccezione di circa il 2% delle imprese di autotrasporto, fortemente impegnate oggi nella distribuzione di alimentari e farmaceutici, a corto raggio, la restante parte del settore non sarà in grado di sopportare l’esorbitante carenza di liquidità, e non saranno certo le misure ad oggi individuate a impedire che l’1,5 miliardi di euro di insoluti stimati, affondi almeno la metà dell’attuale generazione d’imprese.

“Se il Paese vuole evitare il collasso, e questa volta non si tratta di allarmismo – conclude Longo – non occorrono soltanto gli strumenti economici idonei a tamponare l’emergenza, ma anche e soprattutto chiare misure normative di tutela nel mercato e per il mercato dell’autotrasporto”.

Per ulteriori informazioni Barbara Gazzale

A Bergamo, Brescia, Lodi, Milano e Piacenza è ancora allarme sui dispositivi di protezione individuale.

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 Alla luce del nuovo decreto del governo con le misure della totale chiusura della maggior parte delle attività relative a tutta la penisola ed alla luce della rapida evoluzione dei contagi da Coronavirus che sta mettendo in difficoltà il sistema sanitario italiano, portando allo stremo il personale addetto e mutuando le prime vittime tra le fila sanitarie, Plusimple (www.plusimple.com), l’innovativa società di sanità digitale, lancia l’allarme sui dispositivi di protezione individuale.

È di avantieri la notizia della scomparsa di Roberto Stella. Aveva 67 anni ed era medico di base a Busto Arsizio. Ricoverato da giorni a Como, le sue condizioni si erano aggravate. Rappresentava la capacità di impegno e sacrificio dei medici di famiglia.

«Gli ultimi decessi in ambito sanitario rappresentano il grido di tutti i colleghi che ancora oggi non vengono dotati di dispositivi di protezione individuale. È la drammatica testimonianza che siamo parte integrante di questo sistema sanitario nazionale oggi in emergenza, ma spesso le aziende sanitarie ancora sembrano non rendersene conto» Claudio Piccarreta tra i fondatori di Plusimple.com.

Questa dichiarazione è l’ennesimo grido d’allarme e crepa che sta venendo alla luce in questi giorni di stress ed emergenza per le istituzioni e il sistema sanitario.

Cresce il numero di medici infetti e in quarantena:  centinaia di medici attualmente in isolamento, con la conseguenza di avere oggi oltre 500 mila cittadini senza medico in tutta Italia.

Spesso nel nostro Paese si è soliti restare inermi o parlare per poi scoprire che le soluzioni ci sono e sono in casa, ma noi eravamo intenti a guardare altrove.

Plusimple, una giovane società innovativa di sanità digitale, pluripremiata per l’innovazione, oggi supporta professionisti di reparti ospedalieri, medici di famiglia, specialisti e centri sanitari pubblici e privati a continuare le cure e la comunicazione a distanza, evitando di assediare reparti e sale d’attesa, esponendo il personale sanitario ed i pazienti a rischi di contagio.

Plusimple è un filo tecnologico che connette in sanità, la prima a connettere la sanità privata e pubblica intorno allo stesso paziente. Tramite piattaforma e app, si consente la comunicazione tra reparto o con il paziente e il medico, con community certificate, generando un network sanitario istantaneo e senza limiti geografici o di accesso.

Attraverso la community di Plusimple.com –che già ad oggi conta più di 600 medici e 11 mila pazienti– si concretizza la connessione dei medici con colleghi e pazienti, per assicurare le cure e l’assistenza sanitaria.

Questa emergenza ha generato forti alterazioni nell’erogazione dell’assistenza sanitaria ma al contempo ha fatto venire fuori grandi limiti nei mezzi del personale sanitario.

È il caso di pazienti che affollano gli ambienti per controlli, come pazienti trapiantati o pazienti in terapia oncologica, che magari vivono il dramma di doversi salvare da un male cercando di evitare il contagio, insomma un percorso all’Indiana Jones.

I medici in Plusimple intervistati in videoconferenza proprio con la piattaforma dichiarano: «seppure vi sia un leggero rallentamento, il numero totale dei decessi segue ancora la crescita esponenziale dei giorni scorsi. Gli effetti delle misure governative di isolamento sociale non sappiamo con esattezza quando saranno veramente visibili, ma sono necessarie quando il numero di casi noti è difficile da controllare».

Nella provincia cinese di Hubei si sono adottate misure di isolamento sociale quando erano 444 ma in realtà -a conti fatti- gli infetti erano 12 mila.

Le autorità non sanno quando un cittadino ha iniziato ad avere i sintomi, lo sa soltanto quando va dal medico e gli viene diagnosticato. Pertanto vi è un ritardo, una latenza nella diagnosi rispetto ai provvedimenti che può su larga scala e ogni giorno essere fortemente impattante.


Nelle statistiche mondiali vediamo come i casi della Corea del Sud sono esplosi, ma vi siete chiesti perché non lo siano stati quelli di Giappone, Taiwan, Singapore, Tailandia o Hong Kong? Tutti sono stati colpiti dalla SARS nel 2003 e tutti hanno imparato da quell’esperienza. Hanno imparato quanto virale e letale potrebbe essere il Coronavirus e quindi sapevano di doverlo prendere sul serio. Ecco perché tutti i loro grafici, nonostante inizino a crescere molto prima, non sembrano ancora esponenziali.

Le provincie italiane maggiormente affette sono Bergamo, Brescia, Lodi, Milano e Piacenza. In queste provincie i casi di infetti stanno crescendo ancora. I dati per l’Italia intera sembrerebbero mostrare un rallentamento generale, ma si deve tener presente che questo dato dipende fortemente da quanti tamponi vengono fatti, più infetti ci saranno e più difficile censirli tutti.

Le rimanenti provincie italiane seguono un andamento simile al dato nazionale, ma il caso su cui porre attenzione è la provincia di Lodi. Si comporta un po’ come Hubei in Cina.

La provincia di Lodi è quella in cui è stata istituita la prima zona rossa  e questo dato ci fa capire come isolando adesso si potranno vedere lievi miglioramenti nell’arco di 15 giorni, periodo di incubazione del virus.

Non possiamo attenderci dati migliori e più puntuali in questa fase dato che la cabina di regia è, giustamente, occupata nel fronteggiare l’emergenza sanitaria.

«Nel momento di emergenza che stiamo vivendo è indispensabile assicurare le cure ma anche limitare i contagi» sostengono i medici della piattaforma. E proprio grazie a Plusimple.com il rapporto con il proprio medico o reparto ospedaliero avviene in remoto ed assicura così la rapidità nella comunicazione e l’affidabilità delle informazioni, svuotando le sale d’aspetto. Immaginate ad un ambulatorio online dove il medico ha a disposizione uno spazio dedicato, sicuro, il cui contenuto può essere coordinato con altri colleghi, specialisti o reparti per avere una comunicazione e informazioni chiare e condivise.

Il tema del GPDR e della riservatezza dei dati è uno dei più importanti e principali e Plusimple è stato progettato come privacy «by design». La discussione è aperta a livello europeo da anni e nonostante vi siano delle soluzioni che permettono di collegarsi da remoto con i pazienti il loro limite è la promiscuità di utilizzo -pensate a whatsapp o ad altre app come zoom- e soprattutto il fatto che i dati viaggiano su server extraeuropei.

«In un mondo dove i dati hanno lo stesso valore dell’oro, proteggere quelli dei pazienti e dei cittadini è stata la nostra preoccupazione da subito. Migliorare le cure partendo dalla comunicazione, guadagnando tempo per il paziente e il medico» puntualizzano i medici della piattaforma.

Immaginate il vostro medico bombardato di messaggi di pazienti all’interno della stessa app dove parla di calcetto, di cene o con la propria famiglia. Oggi, in questo momento così particolare di emergenza si ha bisogno di strumenti professionali, facili ed ordinati soprattutto per la comunicazione e la gestione dei casi.

«Una innovazione deve essere semplice e a disposizione di tutti, senza installazioni o strumentazioni costose» assicura Claudio Piccarreta tra i fondatori di Plusimple.com.

SupportoCoronaVirus.it si rivela così uno strumento utile e veloce per mantenere aggiornato il proprio screening. Usare Plusimple serve poi a garantire il continuum assistenziale in maniera agile, riducendo il rischio di contagi e di contaminazioni e consentendo di ottimizzare il coordinamento tra le parti coinvolte nei processi di cura.

«Plusimple significa più semplice perché crediamo che una sanità con meno passaggi e meno ostacoli sia più valore per tutti» sostengono Francesco Pinto, CTO, e Giorgio Mottironi, responsabile commerciale della società che è già stata classificata dall’EIT Health -agenzia innovativa dell’Unione Europea- tra le 15 società di sanità digitali più promettenti d’Europa.