Dalla segretria di Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia, riceviamo e pubblichiamo
“Di
fronte a una crisi senza precedenti che sta investendo il nostro
Paese e si prepara a travolgere l’Europa e il mondo, la Presidente
della Banca Centrale Europea Lagarde veste i panni della “matrigna
cattiva” causando il giorno peggiore nella storia di Piazza Affari
e dimostrandosi inadeguata a gestire una situazione estrema come
quella causata dal Coronavirus. Proprio quando sarebbe servita
un’iniezione di fiducia e di capitali – come accaduto negli Stati
Uniti, dove la Federal Reserve ha immesso 1.500 miliardi di dollari
nel mercato americano per i prossimi tre mesi – la BCE ha agito
tiepidamente e dei 60 miliardi richiesti per fare ripartire
l’economia del nostro Paese e dell’Unione Europea ne sono stati
approvati appena 35. Si doveva e si poteva fare molto di più: la
pandemia sta causando danni economici, oltre che sociali e in termini
di vite umane, paragonabili a una guerra. Ma si tratta di una guerra
davvero mondiale, planetaria: per affrontare quello che succederà
servono interventi coraggiosi, sia congiunturali che strutturali,
serve un piano di investimenti europeo sul fronte delle
infrastrutture, a partire da quelle sanitarie ma non solo. Il voto
sul fondo Salva-Stati di lunedì va rimandato e vanno varate
iniziative che destinino risorse eccezionali a sostegno della
popolazione: casse integrazione, mutui, sussidi alle imprese,
sostegno alle famiglie e alle fasce più deboli. A essere minacciato
oggi non è solo il futuro dell’Italia ma quello dell’intera
Unione Europea”. Così Simona Vietina, parlamentare di Forza
Italia.
“Senza
uno scudo adeguato – incalza la parlamentare azzurra – i nostri
Titolo di Stato rischiano di essere travolti dagli effetti della
pandemia mentre sul fronte interno ci aspettiamo dal Premier nuove
misure ancora più restrittive già nelle prossime ore vista la
gravità della situazione. Per parte nostra dovremmo avere il
coraggio che sta mancando all’Unione Europea e chiudere le
fabbriche e imprese la cui produzione non rientra nell’ambito dei
beni di prima necessità e controllare con grande severità e
attenzione tutte quelle che rimangono aperte affinché gli operai e i
lavoratori vengano fatti turnare adeguatamente, riducendo il rischio
di contagio”.
“La
nostra economia – conclude Vietina – è di fronte alla più grave
crisi dal Dopoguerra a oggi: l’Unione Europea deve tornare a essere
madre e non arcigna matrigna, e con la forza e la furia di una madre
che vede minacciati i propri figli, deve agire con coraggio, fermezza
e decisione. È questo di cui abbiamo tutti bisogno in questo
momento”