(Adnkronos) – Fake news, disinformazione e politicamente corretto. Saranno questi i temi al centro della seconda serata di Ponza D'Autore, la rassegna culturale curata da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi e organizzata da Vis Factor con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Ponza. Oggi alle 22, in piazza della Chiesa dei Santi Silverio e Domitilla, ad aprire il programma sarà la presentazione del libro del giornalista e saggista Antonio Padellaro 'Solo la Verità. Lo Giuro', che offrirà lo spunto per un dibattito sull'informazione tra fake news e intelligenza artificiale, andando a toccare le storie concrete di chi ha subito danni legati a disinformazione e delegittimazione. Il tema verrà poi ripreso anche nell'intervista a tutto tondo al leader di Italia Viva Matteo Renzi, condotta da Gianluigi Nuzzi e con il giornalista di Radio2 Gianluca Daluiso. A chiudere, l'atteso show di Giuseppe Cruciani, in uscita con il libro 'Via Crux: Contro il politicamente corretto', che scalderà i toni e proporrà opinioni contrapposte, accompagnato da Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, Davide Desario, direttore dell'AdnKronos, e Gianluigi Nuzzi. —[email protected] (Web Info)
Camera, cala spesa per funzionamento e personale: il bilancio
(Adnkronos) – Spese di funzionamento ridotte, nel 2024 rispetto al 2023, di circa 10 milioni di euro, avanzo di amministrazione di 315,1 milioni di euro alla fine del triennio 2024-2026, diminuzione della spesa del personale dipendente e di beni e servizi, conferma delle misure per il contenimento dei costi per i deputati. Sono alcuni degli elementi che caratterizzano il conto consuntivo 2023 e il bilancio preventivo 2024-2026 da lunedì in discussione in Aula alla Camera dei deputati. Nel dettaglio, la spesa di funzionamento, ovvero la spesa complessiva della Camera al netto delle spese previdenziali, è inferiore rispetto all'anno precedente: se nel 2023 è stata pari a 526,7 milioni di euro, nel 2024 si riduce di oltre 10 milioni, scendendo a 516,3 milioni di euro. Nel terzo anno del triennio, vale a dire nel 2026, si evidenzia un'ulteriore riduzione di circa 1 milione di euro rispetto al 2024, per effetto della quale la spesa di funzionamento si attesta a 515,5 milioni di euro. L'entità dell'avanzo di amministrazione è stimata, alla fine del triennio 2024-2026, in 315,1 milioni di euro. La spesa per il personale dipendente – si legge in una nota della Camera dei deputati – cala in ciascuno degli anni del triennio 2024-2026 e, nel 2026, si attesta al di sotto della soglia dei 200 milioni di euro, nonostante "un importante e doveroso ciclo di nuove assunzioni", mentre, nel 2024, i costi per acquisto di beni e servizi si riducono, rispetto all'anno scorso, di 2,4 milioni di euro. Nel confronto tra le previsioni per il 2024 e quelle del bilancio per il 2013, si evidenzia una riduzione della spesa per acquisto di beni e servizi di 43,8 milioni di euro. Inoltre, l'Ufficio di Presidenza, su proposta del Collegio dei Questori, in continuità con quanto deciso negli anni precedenti, ha prorogato fino all'intera annualità del 2026 le misure di contenimento della spesa per i deputati, con riferimento all'indennità parlamentare e ai rimborsi. Tali misure prevedono, in particolare, il mancato adeguamento dell'indennità parlamentare al trattamento dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione, che non è stato più riconosciuto dal 2007. Senza la proroga di queste misure, la spesa per il 2026 avrebbe registrato un incremento pari a 29,4 milioni di euro. Per quanto attiene la neo-costituita CD-Servizi, società in house della Camera dei deputati, Montecitorio riferisce che gli stanziamenti previsti sono, nel complesso, "di circa 14 milioni di euro". "Non si tratta di risorse aggiuntive – spiega la Camera – ma del corrispettivo economico del complesso dei servizi confluiti nella nuova gestione, che trovano copertura negli stanziamenti di bilancio già approvati. In termini percentuali, quindi, gli stanziamenti sono circa l'1,45 per cento del valore complessivo del bilancio". A decorrere dal 1° settembre prossimo la società in house CD-Servizi inizierà l'erogazione di alcuni servizi alla Camera, tra i quali, in particolare, la ristorazione, i servizi di pulizia, quelli di facchinaggio, quelli relativi al supporto esecutivo. L'incremento percentuale della spesa previdenziale nel bilancio della Camera, pari a circa 20 milioni di euro (4,5 per cento) è inferiore rispetto all'aumento previsto, a livello tendenziale, per la spesa pensionistica nazionale nel Documento di economia e finanza (Def) 2024, che si colloca al 5,3 per cento. Nel complesso, l'ammontare della dotazione richiesta al bilancio dello Stato resta fissata in 943,16 milioni di euro per il triennio 2024-2026. Si tratta dell'importo stabilito nel 2013 per effetto di una riduzione di circa 50 milioni di euro rispetto all'anno precedente. "Tale importo – viene sottolineato – è stato mantenuto invariato per tutti gli esercizi successivi ed è confermato anche per ciascuno degli anni del triennio 2024-2026, nonostante gli effetti sui prezzi degli elevati tassi di inflazione che si sono registrati nel 2022 e nel 2023". —[email protected] (Web Info)
Disneyland, in Usa 14.000 impiegati minacciano primo sciopero in 40 anni
(Adnkronos) – Quattro sindacati che rappresentano oltre 14.000 impiegati dei parchi a tema e dei resort Disney nella California meridionale hanno annunciato che i loro iscritti hanno votato a stragrande maggioranza per autorizzare uno sciopero, citando presunte pratiche sindacali sleali durante le trattative contrattuali. I sindacati hanno precisato che si tratta dei lavoratori di Disneyland, Disney California Adventure, del distretto commerciale Downtown Disney e degli hotel di proprietà Disney. Lo scrive Nbc News. L'autorizzazione non significa che lo sciopero avverrà immediatamente, perché nel frattempo entrambe le parti potrebbero raggiungere un accordo per scongiurarlo. Se dovesse verificarsi uno sciopero, sarebbe il primo a Disneyland in 40 anni. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Sardegna: agricoltura e allevamento, punti di forza e criticità
(Adnkronos) – La Sardegna è una terra di agricoltori e allevatori. Secondo i dati ricavati dal report Istat Noi Italia 2024 e dal 7° censimento dell’agricoltura pubblicato nel 2022, in Italia complessivamente la superficie agricola utilizzata (Sau) è di 12,4 milion di ettari. La Sardegna è al terzo posto tra le regioni italiane con 1,23 milioni di ettari che corrispondono a quasi il 10% del totale della Sau nazionale, dietro soltanto a Sicilia 1,34 milioni e Puglia 1,30 milioni. Il numero di aziende agricole a livello nazionale è di 1.133.006, il 30% in meno rispetto a dieci anni prima. Di queste, 47.077 sono attive sull’Isola, un numero molto ridotto rispetto all’ampiezza del territorio agricolo. Si pensi che, ad esempio, in Puglia ci sono oltre 194 mila aziende e in Sicilia oltre 143 mila. Per quanto riguarda le attività connesse all’agricoltura in Sardegna sono pari al 3,8%, mentre le aziende agricole con agriturismo rappresentano l’1,2% del totale. Ambedue gli indicatori sono inferiori alla media nazionale che si attesta rispettivamente al 5,7% e al 2,2% e sottolineano un comparto piuttosto legato alle forme più tradizionali di agricoltura e allevamento. Nell’ultimo decennio il numero di aziende agricole attive Sardegna è drasticamente diminuito, passando da 60.812 del 2010 a 47.077 del 2020. Numero che rappresenta il 4,2% del totale nazionale di aziende agricole. Una diminuzione in linea con la tendenza nazionale. Al contrario, la superfice agricola utilizzata è aumentata da 1,11 milioni di ettari a 1,23. Le aziende agricole sarde sono condotte per lo più da uomini, spesso di età matura o molto matura. In particolare, oltre il 31% dei capi d’azienda agricola ha un’età compresa tra 45 e 59, quasi il 30% si trova nella fascia 60-74 anni e c’è addirittura un 17,5% di titolari che ha oltre 75 anni. Per contro, solo il 3,7% ha meno di 29 anni. La forza lavoro del settore è principalmente formata da membri della famiglia del capo d’azienda rispetto a quella non familiare con un rapporto di 217 ogni 100. Tra i lavoratori non familiari, la manodopera straniera rappresenta il 21,6%. La Sardegna ha il primato assoluto nell’allevamento di ovini con una quota pari al 45,9% del totale di capi presenti a fine 2021 in Italia, che complessivamente sono 6,7 milioni. In particolare, sull’Isola vengono allevati oltre 1 milione di caprini, il 26,6% del totale nazionale. I grandi numeri delle aziende zootecniche sarde si traducono soprattutto in una massiva produzione di latte di pecora e di capra, settori in cui la regione detiene il primato nazionale con quote rispettivamente pari al 68,3% e 57,8% della produzione complessiva. Al 2020, l’Isola è al primo posto in Italia per numero di aziende zootecniche con 24.450 pari al 9,9% del totale nazionale e al 51,9% del totale aziende agricole. Primo posto anche per numero di aziende con capi di bestiame, 24.023 aziende, pari all’11,2% del totale nazionale. Di queste, oltre la metà, 12.880 sono specializzate in allevamento di ovini. Il 40,2% del totale aziende attive sull’Isola è dedita all’allevamento, primo posto assoluto tra le regioni italiane. Un dato che si traduce in una massiccia vendita di prodotti di origine animale, soprattutto formaggi e prodotti caseari derivati da latte ovino e caprino. In particolare, sull’Isola delle 27.298 aziende che hanno percepito ricavi dalla commercializzazione di prodotti, oltre la metà, ovvero 14.859, hanno guadagnato dalla vendita di prodotti di origine animale. Se la regione è al primo posto in Italia, davanti a Piemonte e Lombardia, per vendita di prodotti di origine animale, al contrario, è piuttosto indietro nella graduatoria nazionale della commercializzazione dei prodotti vegetali e di quelli di origine forestale. L’Italia è il primo Paese in Europa per prodotti agroalimentari di qualità classificati con le diverse denominazioni Dop, Igp, Stg, con 315 riconoscimenti, seguita a lunga distanza dalla Francia con 259 (dati Eurostat aggiornati al 31/12/2021). L’eccellenza del comparto agroalimentare nazionale ha nella Sardegna una delle regioni più virtuose. Sull’Isola, infatti, opera il 19% del totale dei produttori di prodotti agroalimentari tutelati dai diversi riconoscimenti. In particolar modo i prodotti sardi di eccellenza sono legati all’allevamento e riguardano il 40,2% delle strutture. Le specialità sarde tutelate da certificazioni riconosciute a livello continentale riguardano soprattutto il settore caseario, delle carni fresche e dell’olio. Nel settore dei formaggi la regione vanta tre Dop, Fiore Sardo, Pecorino Sardo, Pecorino Romano. Gli altri prodotti Dop sardi sono: Olio extravergine d’oliva Sardegna, Carciofo spinoso di Sardegna, Zafferano di Sardegna. Tra le Igp, Agnello di Sardegna e Culurgionis d’Ogliastra. Su un totale di oltre 47 mila aziende attive sull’Isola solo 2.405 svolgono attività connesse all’agricoltura e all’allevamento, circa mille in meno rispetto a Puglia e Sicilia, due delle regioni a maggiore vocazione agricola del Paese. Specie nell’ambito dell’agriturismo la Sardegna si rivela piuttosto indietro in quanto a strutture rispetto alle altre regioni italiane, con 785 strutture rispetto, ad esempio, agli oltre 5.200 agriturismi della Toscana e ai 1.800 circa della Lombardia. Tra le attività connesse, la Sardegna invece è al quinto posto tra le regioni italiane per trasformazione di prodotti di origine animale. Non di meno, le aziende agricole e zootecniche sull’Isola sono al secondo posto dietro solo alla Puglia per produzione di energia rinnovabile eolica. Le aziende agricole sarde non brillano per innovazione: in questo senso solo l’11% delle aziende attive ha investito in innovazione nel biennio 2018-2020. Un dato che per altro è in linea con la media nazionale che si attesta al 10,98%, con punte massime in Piemonte e Lombardia con tassi d’innovazione che oscillano tra il 22% e il 23%. Oltre il 71% delle aziende agricole sono gestite dallo stesso conduttore da oltre 10 anni, solo il 6% circa di esse viene condotto dal medesimo capo d’azienda da meno di 3 anni. Inoltre, in caso di cambio di conduzione, solo nel 21,5% dei casi si tratta di aziende di nuova formazione, mentre nel 63% dei casi a subentrare è stato un familiare. Da sottolineare, inoltre, l’aumento del gender gap nella conduzione delle aziende agricole in Sardegna: nel 2022 le aziende condotte da donne sono il 4,1% in meno rispetto al 2021. Un dato negativo sia nei confronti della percentuale media nazionale che vede un aumento seppur modesto dello 0,7% che di quella delle regioni del Mezzogiorno, +0,2%. Negli anni recenti i governi regionali hanno predisposto diversi strumenti per lo sviluppo del sistema agroalimentare e delle aree rurali della Sardegna. Tra questi il Piano per lo Sviluppo Rurale (PSR 2014-2022) e il Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR 2023-2027), cofinanziati da Stato, Regione e dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). I due programmi di sviluppo comprendono iniziative per sostenere le aziende del settore anche attraverso opportunità di finanziamento per progetti di investimento nelle aree rurali, oltre a una serie di interventi di sostegno alle aziende agricole attive sul fronte della sostenibilità ambientale, climatica e del benessere animale. In questo senso, di recente, il 26 giugno 2024, è stato autorizzato il pagamento di oltre 3,3 milioni di euro per 888 domande afferenti al fondo FEAR del CSR Sardegna 2023-2027, delle quali 877 per interventi relativi alle tecniche di lavorazione ridotta dei suoli e le rimanenti 11 per il benessere negli allevamenti regionali. —[email protected] (Web Info)
Abbandonò madre invalida per andare in vacanza, figlia finisce in carcere: “Progettava fuga”
(Adnkronos) – E' stata arrestata la 49enne italiana, accusata di essere andata in vacanza in Abruzzo lasciando sola l'anziana madre convivente, invalida e non autosufficiente, poi morta
di stenti. I carabinieri della compagnia di Monterotondo (Roma) hanno notificato nei confronti della donna l’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato. I fatti si riferiscono al mese di giugno di quest’anno, quando è stato trovato il corpo senza vita dell’anziana a Montelibretti (Roma). Le indagini si erano concentrate sulla figlia, deputata alla cura dell’anziana, che invece di accudirla, l'aveva lasciata senza le dovute cure. La procura di Tivoli, fa sapere in una nota lo stesso procuratore Francesco Menditto, aveva emesso nei confronti dell’indagata un fermo di indiziato di delitto, accusandola di abbandono di persona incapace. La 49enne era stata sottoposta quindi alla misura degli arresti domiciliari, in attesa che venisse ulteriormente definita la sua posizione. Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno permesso di trovare alcuni appunti nei quali la 49enne faceva riferimento all’acquisto di un biglietto per allontanarsi e ad alcuni oggetti necessari a camuffare la propria identità. E' infatti emerso, fanno sapere gli inquirenti, che la 49enne stava programmando una fuga, con l’intenzione di sottrarsi al provvedimento restrittivo al quale era sottoposta. Per questi motivi i carabinieri della compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione all'ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato. —[email protected] (Web Info)
Zaia governatore più amato dai social, sul podio anche Fedriga e Bonaccini: ecco la top 10
(Adnkronos) – Luca Zaia è il governatore più apprezzato sui social network, con un sentiment positivo del 60,20%. A seguire Massimiliano Fedriga con il 59,16% e Stefano Bonaccini con il 57,29%. È quanto emerge dallo studio elaborato, in esclusiva per Adnkronos, da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, tramite Human, la propria esclusiva piattaforma di web e social network sviluppata interamente con algoritmo a base semantica italiana. La top ten prosegue con Eugenio Giani al quarto posto con il 57,15% di sentiment positivo, Vincenzo De Luca al quinto con il 55,30%, Vito Bardi al sesto con il 52,20, Alessandra Todde al settimo con il 49,15%, Roberto Occhiuto all’ottavo con il 48,39%, Francesco Acquaroli con il 45,01% e Marco Marsilio con il 44,92%. Tra i governatori del Sud parte bene sui social Alessandra Todde, la presidente della Regione Sardegna eletta, a febbraio scorso, neo-governatrice della Sardegna. Infatti, secondo quanto emerge dallo studio, Todde si colloca nella top ten al settimo posto. Lo studio è stato condotto prendendo in esame le conversazioni social su Facebook, Instagram e X tra l’11 e il 18 luglio 2024. —[email protected] (Web Info)
Pil Italia, anche nel 2024 Lombardia, Emilia Romagna e Veneto ‘motori’ crescita
(Adnkronos) – Anche nel 2024 la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Veneto saranno le regioni che traineranno il Pil reale nazionale che, stando ai principali istituti di statistica, dovrebbe attestarsi attorno al +0,7 per cento, contro il +0,1 per cento della Germania, il +0,7 per cento della Francia e il +2,1 per cento della Spagna. E' la valutazione elaborata dall’Ufficio studi della Cgia su dati Prometeia che mostra come in Lombardia la stima di crescita per l’anno in corso dovrebbe essere dello 0,95 per cento, in Emilia Romagna dello 0,86 per cento e in Veneto dello 0,80 per cento. Tra le due regioni del Nordest, comunque, si inserirebbe la Valle d’Aosta con un aumento della ricchezza dello 0,81 per cento. Peraltro le tre regioni maggiori producono il 41 per cento del Pil nazionale, il 53 per cento circa delle esportazioni italiane e vi risiedono oltre 19 milioni di persone, il 33 per cento dell’intera popolazione. Ma se le altre regioni del Centronord cresceranno tutte con incrementi che vanno dallo 0,5 per cento in su, per contro al Mezzogiorno la crescita sarà ben inferiore ad eccezione della Campania con un Pil reale stimato a +0,57 per cento, mentre le previsioni della Sardegna sono pari al +0,49 per cento, per la Sicilia al +0,46 per cento, per la Basilicata al +0,37 per cento, per la Puglia al +0,36 per cento, per l’Abruzzo e per la Calabria al +0,23 per cento e per il Molise al +0,22 per cento . Come indicato da Bankitalia, nel 2024 la crescita dell’Italia sarà molto contenuta e in massima parte sostenuta dal buon andamento dei servizi (in particolare dal turismo) e delle esportazioni. L’industria in senso stretto, invece, è destinata a subire un deciso ridimensionamento: in particolare nel settore della moda (tessile, abbigliamento, calzature e accessori), dell’automotive e del metallurgico (produzioni siderurgiche, di semilavorati e di preziosi). Anche gli investimenti non dovrebbero subire particolari incrementi, mentre i consumi delle famiglie sono destinati a salire nella seconda parte dell’anno, dopo la flessione registrata tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. Misurando la variazione del Pil reale tra il 2024 e il 2019 (anno pre pandemico), quasi tutte le regioni hanno recuperato i livelli pre-Covid con la Lombardia che registra su un Pil del 6,65 per cento superiore al dato conseguito nel 2019, la Puglia ha registrato uno straordinario +6,18 per cento e l’Emilia Romagna +5,62 per cento. Le uniche realtà che, invece, non sono ancora ritornate ai livelli pre-Covid sono l’Abruzzo con il -0,23 per cento e l’Umbria con il -0,26 per cento. L’elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia ha quindi osservato anche la crescita del valore aggiunto reale delle 107 province presenti nel nostro Paese. E a guidare la classifica nazionale è Milano con una crescita attesa al +1,14 per cento. Seguono Pavia con il +1,01 per cento, Vicenza con il +0,98 per cento. Nove invece dovrebbero registrare una crescita negativa con le situazioni più difficili stimate a Crotone e Isernia, entrambe con -0,13 per cento, Ragusa con il -0,14 per cento e, maglia nera nazionale, Vibo Valentia con il -0,23 per cento. Quanto ai livelli pre-Covid Rieti ha registrato una straordinaria variazione pari al +14,34 per cento; la più alta di tutto il Paese. Seguono Siracusa con il +12,95 per cento, Taranto con il +12,69 per cento e Modena con il +11,60 per cento. —[email protected] (Web Info)
Down informatico globale, aziende e servizi in lenta ripresa: oggi oltre 1.600 voli cancellati
(Adnkronos) – Dopo il down globale che ieri ha colpito i sistemi informatici di tutto il mondo, aziende e servizi si stanno lentamente riprendendo. Sono stati banche, ospedali e compagnie aeree i soggetti più colpiti dall'aggiornamento software con bug rilasciato dalla società di sicurezza informatica CrowdStrike e che ha interessato i sistemi Microsoft Windows. Il ceo della società, scusandosi ancora per l'interruzione globale dei servizi, ha affermato che è stata rilasciata una soluzione, ma ha ammesso che potrebbe passare "un po' di tempo" prima che tutti i sistemi siano di nuovo attivi e funzionanti, spiega la Cnn. Mentre alcuni servizi aerei stanno iniziando a tornare alla normalità dopo che migliaia di voli – 6.800 – sono stati cancellati, gli operatori si aspettano che alcuni ritardi e cancellazioni persistano tuttavia durante il fine settimana. Intanto molte aziende si trovano ora a gestire arretrati e ordini mancati la cui risoluzione potrebbe richiedere giorni. Ad essere colpiti, con operazioni annullate nel corso della giornata di ieri, anche i servizi sanitari in Gran Bretagna, Israele e Germania. Il caos globale ha intanto suscitato preoccupazioni sulla vulnerabilità delle tecnologie interconnesse a livello mondiale e sulla misura in cui un singolo problema tecnico del software potrebbe avere un impatto così diffuso. Il crash mondiale è iniziato nel tardo pomeriggio di giovedì interessando gli utenti Windows che utilizzano il software di sicurezza informatica CrowdStrike Falcon, ha spiegato Microsoft, anche se l'intera portata del problema è diventata chiara solo ieri mattina. Nella serata di venerdì, quindi, i disagi hanno iniziato a diminuire in molte parti del mondo, con diversi aeroporti che, malgrado ci fossero ancora problemi con i sistemi di check-in e di pagamento, hanno parlato di una "maggior parte dei voli operativa". Secondo i media statali cinesi, l’aeroporto internazionale di Hong Kong ha intanto ripreso le normali operazioni. Nel frattempo, JP Morgan Chase, la più grande banca degli Stati Uniti, ha dichiarato che sta lavorando per ripristinare il servizio ai bancomat. Secondo sito web Downdetector, che rileva i siti che potrebbero avere problemi tecnici, entro la fine della giornata si è riscontrato un calo di problemi nei siti del Regno Unito. Sono intanto oltre 1.600 i voli cancellati oggi nel mondo, ha reso noto la società di dati sulle compagnie aeree Cirium mentre la sospensione dei voli globale continua. Ieri sono stati cancellati in tutto il mondo 6.855 voli, ovvero il 6,2% di tutti i voli programmati. Il 18 luglio, il giorno prima dell'interruzione informatica, è stato cancellato l'1,8% dei voli in tutto il mondo. Il Ceo di CrowdStrike, George Kurtz, ha intanto spiegato su X che è stato riscontrato un difetto "in un singolo aggiornamento dei contenuti per gli host Windows". "Siamo profondamente dispiaciuti per l'impatto che abbiamo causato ai clienti, ai viaggiatori, a chiunque ne sia stato colpito, inclusa la nostra azienda", ha detto quindi alla Nbc, aggiungendo: "Molti clienti stanno riavviando il sistema e a breve sarà operativo". Potrebbe invece volerci del tempo "per alcuni sistemi che non si ripristinano automaticamente, ma la nostra missione è garantire che ogni cliente sia completamente ripristinato". Microsoft ha quindi affermato che potrebbero essere necessari diversi riavvii, con alcuni utenti che segnalano che potrebbero servirne fino a 15 prima che il problema venga risolto. Inoltre, gli esperti di tecnologia affermano che la correzione di CrowdStrike dovrà essere applicata separatamente a ciascun dispositivo interessato. È probabile, nota la Cnn, che ora vengano sollevate domande sull’influenza di Crowdstrike come uno dei maggiori operatori nel mercato della sicurezza informatica e sull’opportunità di avere una parte così cruciale del settore controllata solo da un piccolo numero di aziende. Ieri intanto le azioni della società sono scese di circa il 12%. I problemi sono stati notati per la prima volta in Australia, avvertiti in modo più grave nel settore dei viaggi. Gli aeroporti hanno registrato ritardi, con lunghe code poiché i voli sono stati cancellati o ritardati e aerei e passeggeri rimasti a terra per lunghe ore. In alcuni aeroporti si è reso necessario personale aggiuntivo, arruolato per effettuare il check-in manuale dei passeggeri. Ieri sono stati cancellati in tutto il mondo 6.855 voli, ovvero il 6,2% di tutti i voli programmati. Il 18 luglio, il giorno prima dell'interruzione informatica, è stato cancellato l'1,8% dei voli in tutto il mondo. Sono stati inoltre colpiti i sistemi di pagamento, banche e operatori sanitari di tutto il mondo. Alcune compagnie ferroviarie hanno quindi riferito di ritardi sulle linee mentre le emittenti Sky News e Abc Australia hanno entrambe subito interruzioni.
Si ritiene che lo stop globale possa inoltre avere effetti anche a lungo termine poiché le aziende faticano a pagare gli stipendi al personale, in particolare laddove i pagamenti vengono effettuati su base settimanale. In Italia si sta progressivamente tornando alla normalità. "Ai nostri uffici competenti – fa sapere all'Adnkronos il direttore generale di Acn Bruno Frattasi – risulta che la situazione complicata, che si è avuta nella giornata di ieri, sta progressivamente tornando alla normalità per quei soggetti che ieri hanno avuto disagi come compagnie aeree, marittime e delle Tlc". Proprio ieri sera Frattasi aveva fatto la previsione di un tempo di circa 24 ore per il ritorno completo alla normalità. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ucraina-Russia, la promessa di Trump: “Metterò fine alla guerra”
(Adnkronos) – L'ex presidente Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno avuto una conversazione telefonica ieri mentre la corsa presidenziale degli Stati Uniti incombe sul futuro della guerra in Ucraina. In un post sui social sulla telefonata, Trump ha ribadito che “metterà fine alla guerra” e che “entrambe le parti saranno in grado di riunirsi e negoziare un accordo che metta fine alla violenza”, ma non ha spiegato i termini di un eventuale accordo. Da parte sua, Zelensky ha affermato di aver sottolineato l’importanza del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina nel contesto dell’invasione russa e ha aggiunto che lui e Trump hanno concordato “di discutere in un incontro personale quali passi possono rendere la pace giusta e veramente duratura”. Intanto emergono nuovi dettagli sull'attentato al tycoon. Gli investigatori hanno informazioni che suggeriscono che l'attentatore dell'ex presidente avesse fatto volare un drone sopra il luogo dell'evento della sua campagna elettorale il giorno della sparatoria. Lo riporta il New York Times, secondo cui l'uomo aveva un drone in auto, forse per sorvegliare il luogo. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Iran e minaccia nucleare, l’allarme di Blinken: “Produzione arma si avvicina”
(Adnkronos) – L'Iran è probabilmente in grado di produrre materiale fissile sufficiente per l'uso in un'arma nucleare entro "una o due settimane". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. "Non hanno prodotto un'arma, ma è qualcosa che ovviamente monitoriamo con molta, molta attenzione", ha spiegato Blinken all'Aspen Security Forum in Colorado. Teheran si era impegnata a limitare il suo programma nucleare in un trattato storico nel 2015, ma l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è ritirato dall’accordo nel 2018, imponendo dure sanzioni economiche. In cambio, l’Iran ha ripreso l’arricchimento dell’uranio e ha limitato le ispezioni da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). "L'Iran, poiché l'accordo sul nucleare è stato respinto, invece di essere ad almeno un anno di distanza dall'avere la capacità di produrre materiale fissile per un'arma nucleare, è ora probabilmente a una o due settimane di distanza dal riuscirci", ha detto Blinken. "Uno dei più grandi errori che abbiamo commesso negli ultimi anni è stato quello di respingere quell'accordo e permettere all'Iran di uscire dagli schemi in cui lo avevamo chiuso", ha aggiunto il Segretario di Stato. All'inizio di questo mese, il nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha ribadito l'insistenza di Teheran sul fatto che il suo paese non sta costruendo armi nucleari. Scrivendo sul Tehran Times, Pezeshkian ha sottolineato che "la dottrina di difesa dell'Iran non include le armi nucleari", aggiungendo che gli Stati Uniti dovrebbero revocare le dannose sanzioni economiche. —internazionale/[email protected] (Web Info)












