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Relais & Châteaux e Slow Food di nuovo insieme per Food for Change

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Relais & Châteaux rinnova la partnership con Slow Food, l’organizzazione internazionale no profit presente in 160 paesi che unisce al piacere del cibo l’impegno per la comunità e l’ambiente. Dal 3 al 6 Ottobre oltre 200 Chef aderiranno a Food for Change, unendosi alla lotta contro i mutamenti del clima e per la difesa della biodiversità proponendo sulle proprie tavole menu climate-friendly.

Si stima che il sistema globale di produzione e distribuzione del cibo sia responsabile del 30% delle emissioni globali di gas che causano effetto serra. Inoltre le pratiche intensive di allevamento, pesca e coltura impoveriscono i terreni e i mari, mettono a rischio la riproduzione di molte specie e alterano la biodiversità locale. Scelte più consapevoli nella vita di tutti i giorni possono interrompere questo effetto domino: consapevoli della responsabilità che deriva dal loro ruolo di influencer, aderendo a Food for Change e promuovendo campagne di informazione rivolte ai clienti dei loro ristoranti gli Chef Relais & Châteaux prendono parte attiva nella lotta per il cambiamento.

Come sottolinea il Presidente e fondatore di Slow Food Carlo Petrini infatti: “La crisi climatica è un dato di fatto e ciò che mettiamo nel piatto ha un impatto fortissimo sull’ambiente, maggiore di quello delle macchine che guidiamo. Siamo onorati di avere al nostro fianco Relais & Châteaux, la più ampia e prestigiosa rete internazionale di chef: con la loro autorevolezza danno ulteriore forza al nostro messaggio e il loro impegno in prima linea può realmente aiutarci ad innescare un cambiamento oggi più che mai necessario.”

Il supporto alle attività promosse da Slow Food rappresenta un pilastro dell’impegno condiviso dalle oltre 580 Dimore associate a Relais & Châteaux, che nel 2014 hanno sottoscritto all’UNESCO un Manifesto con il quale si impegnano a tutelare l’ambiente e valorizzare la diversità delle cucine e delle tradizioni legate all’ospitalità nel mondo. La riduzione dell’impatto ambientale, l’utilizzo di materie prime locali e stagionali e l’abolizione di carne proveniente da allevamenti industriali sono buone pratiche introdotte già da anni nelle loro cucine.

Come ricorda il Presidente Internazionale Philippe Gombert: “Relais & Châteaux non è solo un’associazione di ristoranti e hotel, è un movimento e come tale si impegna in prima linea nella difesa della biodiversità e dell’ambiente. Oggi il cibo è al centro di un ampio dibattito politico, economico e sociale: l’importanza della cucina nelle nostre Dimore ci impone di parteciparvi attivamente e di fare scelte responsabili, per la società ma anche per la salute e il benessere dei nostri ospiti. Schierandoci al fianco di organizzazioni come Slow Food onoriamo questo impegno e aiutiamo gli Associati ad affrontare queste tematiche con coscienza ed efficacia.”

“Noi cuochi giochiamo un ruolo importantissimo nella partita dell’alimentazione sostenibile, abbiamo una grande responsabilità. Con il nostro lavoro possiamo ispirare i clienti ad adottare delle best practice anche a casa: scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre gli sprechi, limitare il consumo di carne.” – continua Olivier Roellinger, Vicepresidente Internazionale di Relais & Châteaux.

Un impegno quotidiano che da anni sposa anche Emanuele Scarello, Chef e proprietario del ristorante Agli Amici dal 1887 a Udine e dal 2017 Vicepresidente della Delegazione Italiana di Relais & Châteaux: “Ho scelto di aderire anche quest’anno a Food For Change perché questo è lo spirito della nostra cucina. Non è nulla di diverso da quello che facciamo e comunichiamo ai nostri clienti ogni giorno, ma questa campagna dalla risonanza internazionale ci permette di amplificare il messaggio in modo potente, raggiungendo ancora più persone.”

Dal 3 al 6 ottobre tutti i ristoranti che aderiscono a Food for Change proporranno ai clienti un menu stagionale e sostenibile elaborato in collaborazione con Slow Food. Ciascun percorso di degustazione rispetterà rigorosamente una serie di linee guida che riguardano la qualità e l’origine degli ingredienti portati in tavola, privilegiando esclusivamente ingredienti stagionali e del territorio, possibilmente biologici e approvvigionati entro un raggio di 50 km, prodotti dei Presìdi Slow Food e dell’Arca del Gusto e pescato etico e sostenibile. Nelle carte dei ristoranti troveranno spazio piatti o interi menu vegetariani, mentre sarà limitato l’uso di carne, con una predilezione per quella ovina o bianca proveniente da allevamenti a terra e all’aperto. Saranno inoltre incoraggiate le pratiche di cucina zero waste come il recupero di elementi normalmente considerati di scarto e gli accompagnamenti con vini naturali, organici o biodinamici.

Per amplificare l’eco dell’iniziativa, ciascuno Chef ha scelto come protagonista di un piatto o dell’intero menu un prodotto « hero » a cui è particolarmente legato, spiegando le motivazioni della scelta anche sui social attraverso l’hashtag #onechefoneingredient: “Ho scelto la patata di Godia perché è un simbolo del luogo in cui sono nato e cresciuto, la porto in tavola ogni giorno prediligendo le forniture dei piccoli produttori locali: è il mio contributo per sostenere l’economia del territorio, abbattendo allo stesso tempo i costi di trasporto e quindi le emissioni di CO2. Inoltre è un ingrediente che mi affascina perché, pur essendo forse il più povero, mi consente di sottolineare un concetto fondamentale: in cucina non importa dove ti trovi, o quanto prestigiosi o esotici siano i prodotti che utilizzi: è il modo in cui lavori la materia prima a fare la differenza, trasformando anche un ingrediente anonimo in un piatto da re” – anticipa Emanuele Scarello.

Il calendario degli eventi (consultabile su events.relaischateaux.com/it) è in costante aggiornamento e sono già venti gli chef italiani che, da Nord a Sud, hanno aderito all’iniziativa e valorizzeranno con la loro creatività prodotti semplici e spesso poco considerati nelle cucine gourmet o addirittura a rischio di scomparire come i Presìdi Slow Food, ad esempio le sardine essiccate del Lago d’Iseo, il sedano nero di Trevi, la mandorla di Noto e la papaccella napoletana, e i prodotti dell’Arca del Gusto, come l’aglione della Chiana, la patata rossa di Cetica, diverse varietà di miele:

Emanuele Scarello – Agli Amici dal 1887, Udine (2 stelle Michelin)

Alessandro Negrini e Fabio Pisani – Il luogo di Aimo e Nadia, Milano (2 stelle Michelin)

Fabio Abbattista – L’Albereta, Erbusco BS

Gian Piero Vivalda – Antica Corona Reale, Cervere CN (2 stelle Michelin)

Gaetano Trovato – Arnolfo Ristorante, Colle di Val d’Elsa SI (2 stelle Michelin)

Davide Pizzo – Borgo dei Conti Resort, Perugia

Juan Camilo Quintero – Hotel Borgo San Felice, Castelnuovo Berardenga SI (1 stella Michelin)

Pierludovico De Vivo – Capofaro Locanda & Malvasia, Salina ME 

Tommaso Roberto – Castello di Guarene, Guarene CN

Domenico Mozzillo – Château Monfort, Milano

Luca Landi – Hotel Palza e de Russie, Viareggio LU (1 stella Michelin)

Ettore Moliteo – Hotel Raphaël, Roma

Giuseppe di Iorio – Palazzo Manfredi, Roma (1 stella Michelin)

Andrea Campani – Il Borro, Loro Ciuffenna AR

Loris Indri – Hôtel Londra Palace, Venezia

Valentino Palmisano – Palazzo Seneca, Norcia PG (1 stella Michelin)

Silvia Regi Baracchi – Relais Il Falconiere & Spa, Cortona AR (1 stella Michelin)

Francesco Sposito – Taverna Estia, Brusciano NA (2 stelle Michelin)

Enzo David – Terme Manzi Hotel & Spa, Casamicciola Terme NA (1 stella Michelin)

Heinrich Schneider – Terra The  Magic Place, Sarentino BZ (2 stelle Michelin)

Relais & Châteaux

Fondata nel 1954, Relais & Châteaux è un’associazione di 580 hotel e ristoranti unici in tutto il mondo, che appartengono e sono gestiti da imprenditori indipendenti – nella maggior parte dei casi, famiglie – uniti dalla passione per il proprio mestiere e dal desiderio di instaurare con gli ospiti un legame autentico.

Presente in tutti e cinque i continenti, dai vigneti della Napa Valley alla Provenza e fino alle spiagge dell’Oceano Indiano, Relais & Châteaux invita i viaggiatori da ogni angolo del mondo a vivere dei “delicious journeys”, assaporare l’inimitabile art de vivre radicata in ogni cultura locale e condividere esperienze uniche e indimenticabili.

Gli associati Relais & Châteaux sono animati dal desiderio di salvaguardare e promuovere la ricchezza e la varietà delle cucine e delle tradizioni dell’ospitalità in tutto il mondo, affinché possano continuare ad essere tramandate e a prosperare. Nel novembre del 2014 Relais & Châteaux ha presentato all’UNESCO un Manifesto che sancisce questa volontà e l’impegno a tutelare il patrimonio culturale di ciascun territorio e l’ambiente.

www.relaischateaux.com @relaischateaux #relaischateaux #deliciousjourneys

Slow Food

Slow Food è una rete globale di comunità locali, fondata nel 1989 per contrastare la scomparsa delle tradizioni alimentari locali e il diffondersi della cultura del fast food. Da allora, Slow Food è cresciuta diventando un movimento globale che coinvolge milioni di persone in oltre 160 paesi e che lavora affinché tutti possano avere accesso a un cibo buono, pulito e giusto. Slow Food con la sua struttura e i suoi organismi rappresentativi guida l’intero movimento.

www.slowfood.com

Trieste: la Polizia Postale sequestra un sito “clone ” di Poste Italiane

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Si chiama “Smishing” e sta per SMS Phishing, ovvero il tentativo di carpire credenziali di accesso a servizi online, tipicamente bancari, mediante messaggi SMS contenenti link fraudolenti potenzialmente  pericolosi tanto quanto quelli inviati tramite e-mail.  Le credenziali possono in seguito essere utilizzate per trafugare il  denaro o vengono rivendute  ad organizzazioni criminali specializzate.
Nel pomeriggio del  3 settembre scorso,  un cittadino si è rivolto alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Udine per aver ricevuto un  sms proveniente da un presunto servizio clienti di Poste Italiane, che lo invitava a cambiare le proprie credenziali di accesso.
Nel messaggio gli veniva richiesto di cliccare su un collegamento che lo indirizzava a un pagina web di log-in identica a quella di Poste Italiane, attraverso una connessione criptata, quindi apparentemente sicura.
Insospettito dalla richiesta anomala l’uomo ha inteso avvisare gli investigatori della Postale che hanno immediatamente attivato le verifiche del caso ed accertato che si trattava di un sito fake.
Sono bastati pochi minuti agli esperti informatici per mettere offline il sito, ponendolo sotto sequestro. In questo caso l’intervento tempestivo ha reso possibile sequestrare prontamente il sito truffaldino che di solito rimane contattabile solo per poco tempo ossia per il periodo necessario a compiere l’attività fraudolenta per poi migrare su un altro server alla ricerca di nuove vittime. In regione si sono registrati diversi casi e segnalazioni del genere.  

ALCUNE PILLOLE PER LA SICUREZZA IN RETE

La Polizia Postale e delle Comunicazioni, sempre molto attenta e sensibile al fenomeno delle truffe online e presente con i propri Uffici in tutta la Regione Friuli Venezia-Giulia e in particolare nelle città di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia, raccomanda ai cittadini di segnalare tempestivamente situazioni sospette in Rete direttamente presso gli uffici oppure collegandosi al sito web www.commissariatodips.it.

E ricorda che:

  • spesso in questo tipo di truffe la veste grafica del sito fraudolento è assolutamente identica a quella del sito originale e per questo possiamo cadere in errore;
  • son sempre la presenza di una pagina criptata, ovvero la dicitura “https” accanto al simbolo di un lucchetto nella URL rende un sito attendibile;
  • nessun istituto bancario invita i propri clienti a verificare le credenziali o ad accedere al proprio conto mediante collegamenti diretti, quindi evitare sempre di cliccare su link che vengono ricevuti con qualunque mezzo

Cosa fare:

  • mai collegarsi al sito indicato nel testo del messaggio:
  • in caso ci si sia collegati per errore, non fornire alcun tipo di credenziali e/o dati personali e non autenticarsi;
  • non scaricare eventuali documenti o allegati;
  • diffidare sempre di richieste di cui non sia certa la provenienza;
  • conserva sempre con la massima cura il nome utente, la password e il codice dispositivo e non renderli noti a terzi.

Quali accorgimenti bisogna prendere per non cadere nella truffa:

  • nel caso sia possibile esaminare l’indirizzo Internet che ci viene proposto è necessario confrontarlo con quello autentico dal quale accediamo usualmente per verificare che si tratti dello stesso;
  • qualora  la pagina presenti l’apparente sicurezza della connessione protetta (https), cliccando sul lucchetto presente nella URL possiamo  verificare gli estremi del certificato digitale. Se è stato rilasciato da poco, magari per una durata limitata ed è assegnato soggetto diverso all’istituto di credito interessato, siamo quasi sicuramente vittime di un tentativo di frode.;
  • per visitare il sito internet dell’istituto di credito che stai cercando digita direttamente quello ufficiale nella barra degli indirizzi, evitando di cliccare quelli inseriti nella cronologia del tuo browser per rendere più veloce l’operazione
  • Tieni sempre a mente che in qualsiasi tipo di frode informatica l’uomo rimane sempre l’anello più debole. Non avere mai fretta nell’eseguire operazioni in Rete, perché è proprio la fretta a farci commettere degli errori;
  • ricorda che una navigazione sicura dipende sempre da due fattori: il mezzo e l’utilizzatore.

A tale riguardo, viene confermato che Poste Italiane e PostePay non chiedono mai – telefonicamente, attraverso mail, tramite SMS o messaggi sui Social – di fornire password, dati delle carte, codici OTP, PIN, credenziali, chiavi di accesso all’home banking o altri codici personali.
Si potranno trovare tutte le informazioni utili sull’argomento collegandosi al sito di Poste Italiane www.Poste.it, Servizi On Line,  alla voce: Come difendersi dalle truffe.
In caso di dubbi, i clienti potranno contattare Poste Italiane al seguente indirizzo, fornendoci i dettagli della comunicazione sospetta: [email protected]

Alcott: seleziona personale

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La nota azienda specializzata nella produzione e vendita di abbigliamento seleziona periodicamente personale per assunzioni presso diverse sedi in Italia.

Alcott è un marchio di abbigliamento maschile e femminile appartenente al Gruppo Capri srl, società internazionale con sede principale presso il Cis di Nola, in provincia di Napoli, licenziataria dei brand Alcott, Alcott Los Angeles e Gutteridge.

L’azienda nasce nel 1988, con l’idea di offrire un prodotto di tendenza con un rapporto qualità presso democratico. Due anni dopo viene inaugurato il primo negozio a Napoli, al quale seguiranno numerose altre aperture. Oggi Alcott conta oltre 150 punti vendita dislocati in tutto il mondo, con circa 1.000 dipendenti, ed è in costante espansione.

Posizioni aperte:

  • Buyer
  • Grafico ufficio stile
  • Junior recruiter
  • Junior retail analyst
  • Menswear designer gutteridge
  • Receptionist e segretaria/o
  • Retail analyst & allocator gutteridge
  • Web marketing specialist
  • Sales assistant alcott Barberino, Bologna, Formia, Venezi, Milano, Vicolungo, Franciacorta, Castel romano
  • candidatura

Allarme ghiacciaio Monte Bianco, Costa: azioni su clima urgenti e necessarie

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“Secondo il nuovo rapporto dell’Ipcc, il comitato scientifico sul clima dell’Onu, i cambiamenti climatici continueranno a causare, tra le altre e devastanti conseguenze, anche quella dello scioglimento dei ghiacciai.  Ne abbiamo purtroppo una testimonianza diretta nel nostro Paese, dove è stato diramato un allarme per il ghiacciaio del Monte Bianco, che rischia di collassare. Questo testimonia purtroppo, se ancora ce ne fosse bisogno, la necessità e l’urgenza di un’azione forte e coordinata per il clima, per scongiurare il verificarsi di eventi estremi e che rischiano di avere conseguenze drammatiche”.

Lo afferma in una nota il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Questione Ranitidina: attenzione a falsi messaggi, consultare il sito Aifa

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AGGIORNAMENTO : l’agenzia italiana del farmaco (AIFA) informa che nelle ultime ore si stanno diffondendo liste di farmaci che non hanno nulla a che vedere con quelli oggetto di provvedimenti disposti nei giorni scorsi (farmaci contenenti il principio attivo RANITIDINA). Vi invitiamo a consultare esclusivamente le informazioni pubblicate sul portale dell’agenzia (www.aifa.gov.it). Gli elenchi dei lotti dei farmaci ritirati sono consultabili sulla pagina www.aifa.gov.it/revisione-ranitidina. Ogni altro elenco difforme da quelli indicati non è da considerarsi attendibile.

Global Strike for Future: Save the Children aderisce al corteo di Roma

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Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, ha deciso di aderire all’iniziativa Global Strike for Future. Il movimento Friday’s For Future, nato grazie alla determinazione dell’attivista ambientale Greta Thunberg, ha organizzato oggi in oltre 180 città italiane una imponente manifestazione per rivendicare a gran voce il diritto a decidere del proprio futuro e a farsi ascoltare dai rappresentanti politici di tutto il mondo. Oggi a Roma, oltre allo staff dell’Organizzazione che esporrà uno striscione, scenderanno in piazza anche alcuni ragazzi di Sottosopra – Movimento Giovani per Save the Children.
Secondo i dati di Save the Children sono quasi 40 milioni i bambini che hanno dovuto lasciare la scuola a causa di catastrofi ambientali come inondazioni, siccità, terremoti, frane e uragani. Un’interruzione che spesso dura mesi o addirittura anni, rendendoli vulnerabili ad abusi come il lavoro minorile, la violenza di genere, il matrimonio precoce e la tratta.
“Fame, povertà, divario sociale, conflitti e migrazioni forzate sono i risultati più concreti di quello che sta accadendo in tutto il mondo e a farne le spese sono sempre i più piccoli e vulnerabili, i bambini”, afferma Filippo Ungaro, Direttore della Comunicazione di Save the Children. “Bisogna agire ora, perché salvare il pianeta significa salvare il futuro dei bambini. Non possiamo aspettare oltre e non avremo un’altra possibilità per fermare tutto questo, ciascuno deve fare la propria parte”.
Le agenzie delle Nazioni Unite hanno stimato che 160 milioni di bambini vivono in aree colpite da grave siccità il che significa, per i più poveri, non poter accedere al cibo in quantità e qualità adeguate, sviluppare problemi legati alla denutrizione e divenire vittime di diseguaglianze ancora più forti. All’incirca 300 milioni di bambini vivono in aree in cui l’inquinamento atmosferico è almeno 6 volte superiore ai limiti internazionali fissati dall’Oms e il 90% del peso delle malattie attribuibili al cambiamento climatico ricade sui bambini sotto i 5 anni (1). La morte di più di 1 bambino su 4 con meno di 5 anni è correlata direttamente o indirettamente a rischi ambientali (2).
La partecipazione attiva di bambini e ragazzi è da sempre al centro delle attività di Save the Children. In molte altre città come Torino, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Milano, Ancona, Crotone, Scalea e San Luca i ragazzi del Movimento Sottosopra, di UnderRadio, di Civico Zero e dei Punti Luce dell’Organizzazione, stanno pianificando attività per promuovere la mobilitazione Save the Children aderisce inoltre all’iniziativa lanciata da ASviS sui Saturdays for future, attraverso laboratori sulle corrette abitudini di consumo dedicato alle mamme nei progetti dell’Organizzazione a Milano.
“I rappresentati politici che si sono riuniti a New York, hanno potuto ascoltare le richieste dei giovani che anche oggi manifestano in ogni parte del mondo e a prendersi la responsabilità delle proprie decisioni. I governi devono rispettare gli accordi presi e favorire comportamenti che prevedano la tutela dell’ambiente. Non c’è più tempo e i tantissimi giovani scesi per le strade ce lo ricordano”, conclude Ungaro.
I cambiamenti climatici sono una minaccia spesso irreversibile e le popolazioni colpite da disastri naturali si ritrovano a dover affrontare profonde crisi umanitarie. Save the Children è da sempre impegnata nelle aree più a rischio del pianeta per contrastare gli effetti del cambiamento climatico al fine di proteggere il futuro e i diritti dei bambini e dei ragazzi.

ARPAT Firenze: concorso per 9 collaboratori Tecnici Professionali ad indirizzo Chimico

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L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) di Firenze ha indetto un concorso pubblico per l’assunzione di 9 Collaboratori Tecnici Professionali ad indirizzo Chimico – Cat D. E’ possibile candidarsi al bando fino al giorno 3 Ottobre 2019.

Requisiti:
– cittadinanza italiana o di Stato membro dell’Unione Europea o di altre categorie previste dal bando;  
– conoscenza della lingua italiana;
– posizione regolare nei confronti del servizio militare (per i soggetti nati entro il 1985);
– età non inferiore agli anni 18. E’ abolito il limite massimo di età, tuttavia è necessario non aver raggiunto l’età pensionabile;
– non essere stati esclusi dall’elettorato attivo, non essere stati destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione, oppure licenziati a decorrere dalla data di entrata in vigore del primo contratto collettivo;
– laurea oppure Diploma di laurea oppure Laurea Specialistica o Laurea Magistrale in Chimica o Chimica e tecnologie farmaceutiche e titoli equipollenti e/o equiparati ai sensi di legge;
– abilitazione alla professione di chimico.

Si segnala che 2 posti a concorso sono riservati prioritariamente a volontari delle FF.AA.

BANDO

Roma/ Dramma alla Stazione Tiburtina: giovane accoltella una guardia giurata e poi si spara

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Attimi di terrore nella metropolitana romana. E’ passato meno di un minuto da quando ha accoltellato alle spalle una guardia giurata, gli ha rubato la pistola, ha fatto alcune decine di metri, seminando il panico tra la gente e poi si è puntato l’arma alla tempia facendo fuoco.

E’ accaduto presso il tunnel della stazione Tiburtina dal quale si accede sia ai binari del treno che alla fermata della metro B.
Il suicida è un ragazzo nato in Congo ma residente nella provincia di Roma con la famiglia.

Consultazione Archivio Comuni e Stati esteri

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ll Codice dei Comuni d’Italia e degli Stati esteri è stato istituito per rendere possibile l’espressione in forma abbreviata delle denominazioni dei Comuni d’Italia. Nato in ambito catastale, il codice è stato adottato per la codifica amministrativa dei Comuni e utilizzato, tra l’altro, anche nella composizione del Codice Fiscale.

Il codice è stato istituito attribuendolo ai Comuni in ordine alfabetico, partendo dal gruppo A001 e proseguendo in sequenza numerica sino ad A999 cui segue il gruppo B001 sino a B999, e così via. In fase di impianto, sono stati utilizzati i gruppi alfanumerici da A001 a M206; la codifica dei Comuni istituiti successivamente ha rispettato l’ordine sequenziale dei codici, ma non l’ordine alfabetico della denominazione.

Per le persone nate all’estero, la necessità di prevedere una analoga codifica del luogo di nascita da inserire nella composizione del codice fiscale, ha portato alla definizione di una specifica codifica, limitata all’attribuzione di un codice univoco per ogni Stato estero, senza ulteriore livello di dettaglio se non, in taluni casi, riguardo territori e dipendenze amministrati da Stati sovrani. Per gli Stai esteri la codifica è composta dalla lettera Z e da tre cifre (la prima è riferita al continente).

Il Codice dei Comuni d’Italia e degli Stati esteri si può consultare facilmente tramite la ricerca puntuale per provincia, per denominazione, per codice, per ufficio di competenza (nel caso degli Stati esteri, per continente, denominazione, codice Stato). Le informazioni sono disponibili anche in forma di elenco riepilogativo, che descrive le situazioni attuali (Comuni attuali, elenco delle variazioni, elenco degli Stati esteri).

10° edizione del raduno nazionale Blues Made In Italy – la più grande Fiera del Blues in Italia

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15 ore ininterrotte di concerti, 3 palchi, oltre 50 artisti e 70 espositori tra strumenti musicali artigianali e artigianato di settore, nello spazio fieristico coperto di oltre 4.000 mq. dell’Area Exp di Cerea – in provincia di Verona – con artisti di caratura quali Fabio Treves, Tolo Marton, Fabrizio Poggi, Linda Valori, Sonohra, Mandolin’ Brothers e tantissimi altri. La manifestazione “Blues Made In Italy” taglia l’importante traguardo della decima edizione. Questa storia nasce tra le mura di un pub di Cerea nell’ottobre 2010 ed ha portato alla luce un evento che, in questo decennio, è cresciuto esponenzialmente. Anche quest’anno si consolida la formula di successo con l’aggiunta di curiose novità: un’intera giornata di concerti, incontri, informazione, approfondimenti tematici e conoscenza legata al mondo del Blues, coniugando cultura e solidarietà, offrendo un evento tanto atteso da migliaia di appassionati italiani ed esteri.


Sabato 12 ottobre 2019, a partire dalle ore 10:30 presso l’Area Exp di Cerea (VR) si taglierà quindi l’importante traguardo della 10° edizione del raduno nazionale Blues Made In Italy – la più grande Fiera del Blues in Italia. Il raduno nazionale “Blues Made In Italy” confermato ad oggi tra le più prestigiose e ambite “vetrine” del panorama musicale italiano capace di attirare e coinvolgere migliaia di appassionati dall’Italia dall’estero. “Citta di Cerea: Capitale italiana del Blues”, così la stampa nazionale ha nominato la città ospitante la manifestazione, già premiata come “Miglior Festival Blues” in occasione della notte degli “Oscar del Blues” e con una targa di riconoscenza “per aver valorizzato il Blues come collante culturale in Italia” ricevuta da Italian Blues Union. La manifestazione, ideata e collaudata dal ceretano Lorenz Zadro, fondatore e presidente dell’associazione culturale Blues Made In Italy in forza d’un affiatato direttivo impegnato sia nella diffusione nella preservazione della cultura blues, si scopre sempre più sotto i riflettori.


Quest’edizione ospiterà performance di illustri interpreti del panorama blues italiano e ben noti anche sui palchi internazionali: Fabio Treves & Alex “Kid” Gariazzo, Tolo Marton, Veronica Sbergia & Max De Bernardi, Mandolin’ Brothers, Frank Get, Piero De Luca & Big Fat Mama, Sonohra Project Trio, Arianna Antinori e Betta Blues Society. Non si potrà concludere la decima edizione senza una grande sorpresa, così, per la prima volta, si esibirà una incedibile formazione composta da autentiche stelle del blues italiano, nominata per l’occasione Blues Made In Italy All Stars Band, composta da: Fabrizio Poggi, Max Lazzarin & Stephanie Ocèan Ghizzoni, Mike Sponza, Linda Valori, i Limido Brothers, Nick Becattini, Giancarlo Crea, Dario Lombardo e Andrea Scagliarini accompagnati da una sezione ritmica composta da Daniele Scala, Ruben Minuto e Alessio Gavioli.


Già dal mattino la manifestazione si snoderà su un continuo susseguirsi di esibizioni dal vivo di band e musicisti solisti provenienti dall’intero territorio italiano, mantenendo così la promessa di essere una sorta di centro d’aggregazione nazionale. Sul palco centrale si attendono Chris Horses Band, Big Man James Trio, Riccardo “Wolf” Castellini, Joe & Black Cadillac Blues, The Old Peppers Jass Band, Bad Blues Quartet, Maurizio Renda, Band Fabi’s Blues Band, Manuel Rockin’ Hot, Bluesmec, Pasquale Aprile, The Blues Queen, Terminal VV Blues Band, Dirty Hands e Geno & His Rockin’ Dudes mentre sul palco dedicato alle esibizioni acustiche si alterneranno Hope In Trouble, Francesco Zuin, Sam Black Night, Best Before War, Eugenio Greco & New Mississippi, Cek Franceschetti, My God is Blues, Sir Joe Polito Acoustic Band, Blu 2, Cristiano Gallian, Richie Ferrini e Diego Schiavi.


La conduzione dell’evento sarà affidata, come ormai consuetudine, al carismatico Maurizio “Dr. Feelgood” Faulisi di Virgin Radio, figura di spicco nell’ambiente musicale italiano, conduttore radiofonico (dal 1978), divulgatore e stimato critico musicale. Oltre 70 espositori da tutta Italia hanno già dato la loro adesione per il “villaggio fieristico” che vanterà una grande varietà di articoli come quelli della mostra-mercato del disco da collezione e di prodotti artigianali “made in Italy” rivolti soprattutto alla costruzione di strumenti tipici del Blues, oltre all’immancabile esposizione di quadri ed incisioni.

Le aree ristoro, interamente gestite dal partner storico Roses American Bar, porranno una particolare attenzione alla degustazione di prodotti enogastronomici tipici della tradizione veneta.

Una decima edizione di Blues Made In Italy che promette di regalare un grande evento di musica, spettacolo, aggregazione e divertimento, con la garanzia di far breccia nel cuore di tutti gli appassionati che attendono questo appuntamento per iniziare al meglio la stagione musicale invernale.

“Questi dieci anni sono stati una lunga avventura.
Vogliamo ringraziare tutti coloro che, in qualche modo, hanno scelto di supportarci.
Grazie a tutti voi per il vostro contributo, grande o piccolo che sia.
Crediamo fermamente che con il nostro impegno e la vostra collaborazione
ci ritroveremo a festeggiare molti altri compleanni assieme.”
[Il Presidente Lorenz Zadro e il Direttivo dell’Associazione Culturale Blues Made In Italy]