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Smart Summer 2019 : Tra ombrelloni e Wi-Fi per 2 italiani su 3 la felicità sta tutta in uno smartphone

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Addio allo stress da vacanza e ai traumi causati dal rientro al lavoro per 2 italiani su 3 il Ferragosto in arrivo si preannuncia felicemente connesso e senza dubbio “Smart”.

È “Smart” infatti la parola d’ordine di questa strana estate italiana, sdoganato lo Smart Working che consente di non rinunciare ai primi week end lunghi di vacanze in famiglia – per 2 italiani su 3 è meglio portarsi il lavoro in vacanza piuttosto che rinunciare alle ferie o doverle ridurre ad una sola settimana. È ciò che emerge da un’indagine svolta su un campione di 500 connazionali da Axess Public Relations, una delle prime agenzie di pubbliche relazioni italiane specializzata in ambito Healthcare, Assicurazioni, Non profit.

“La cultura del lavoro – commenta Dario Francolino, Presidente di Axess Pulic Relations –, per alcune professioni si è completamente trasformata come osserviamo ormai quotidianamente grazie o per colpa dello Smart Working. Guardiamo il lato positivo, così si evitano anche stress e traumi da rientro”.

“Lo smartworking è un vero toccasana per alcune professioni più creative, che non necessitano di lavorare per forza dall’ufficio – commenta Dario Francolino, presidente e General Manager di Axess PR –. È così che si riescono a conciliare le diverse esigenze dei dipendenti tra cui per esempio la possibilità di avere più supporto nella cura dei figli o dei genitori da parte di parenti e amici”.
Se la modalità vacanza al 50% per venire incontro alle esigenze del menage familiare fa bene al dipendente e all’azienda, dall’Istituto Superiore di Sanità (Rapporto Istisan “Esposizione a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche”) arrivano notizie confortanti circa l’utilizzo prolungato del cellulare, che se usato per oltre dieci anni, non farebbe incrementare il rischio di neoplasie maligne (glioma) o benigne (meningiomi, neuromi acustici, tumori dell’ipofisi o delle ghiandole salivari).

In Axess PR il lavoro agile è stato introdotto lo scorso anno ed è stato un percorso naturale proposto a Elena Pescucci, Head of Media Relations.

Un tempo solo i liberi professionisti si avvalevano dello Smart Working, mentre da quando le dinamiche del “work life balance” sono entrate a far parte della filosofia aziendale, in molti hanno iniziato ad adottare contratti di lavoro agile e sembra funzionare sia per i lavoratori che per i dirigenti.

Il segreto perché funzioni? Adottare sistemi per lavorare da remoto, rispettando il tempo libero dei dipendenti che non devono lavorare h24.

“La fiducia e la responsabilizzazione dei dipendenti sono il presupposto fondamentale per l’adozione di questi modelli contrattuali – afferma Francolino – : ognuno ha degli obiettivi, per me non ha importanza dove e come lo fanno, guardo al risultato”.

E Pescucci racconta che:”Da quasi un anno lavoro con un contratto di Smart Working e devo dire che la qualità della mia vita è migliorata tantissimo. Sono una persona molto responsabile e scrupolosa, che rispetta le scadenze e sa come raggiungere il risultato prefissato. È vero anche che bisogna creare un rapporto di fiducia tra il dipendente e il datore di lavoro, senza quello non si riesce a lavorare con serenità e in modo profittevole”.

Fine del governo giallo -verde. Salvini dice basta,”torniamo al voto”. Di Maio: noi siamo pronti

“Ho chiesto al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav e dai ripetuti insulti a me e alla Lega da parte degli ‘alleati’, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”, una delle prime dichiarazioni di Matteo Salvini.

L’esperienza del governo giallo-verde sembra ormai conclusa , lo stesso Conte non può far altro che sentire i presidenti di Camera e Senato.

Non tarda la risposta dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio. Il rappresentante del Movimento 5 Stelle afferma: “Qualcuno vuole che il governo cada oggi, 8 agosto. Bene, noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro”. 

DL Cultura è legge, Bonisoli orgoglioso del risultato, restituisce dignità ai lavoratori

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Il decreto Cultura è legge. Sono orgoglioso di questo risultato, perché questa legge, approvata oggi dal Parlamento, assicura eguali diritti e opportunità ai lavoratori dello spettacolo, restituisce dignità a danzatori, orchestrali, fonici, coristi e consente alle Fondazioni lirico-sinfoniche di assumere nuovo personale tramite concorso. Non accadeva da decenni”. Lo afferma il ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, commendando l’ok del Senato al decreto Cultura, che introduce misure urgenti in materia di personale delle fondazioni lirico-sinfoniche, di sostegno del settore cinema e audiovisivo e finanziamento delle attività del Ministero per i Beni e le attività culturali e per lo svolgimento della manifestazione UEFA 2020.
“Tra le novità della legge – aggiunge Bonisoli – l’introduzione, per la prima volta nell’ordinamento giuridico, del limite massimo di 36 mesi ai contratti a tempo determinato per i lavoratori dello spettacolo. Si tratta di una norma che pone un argine al precariato mettendo fine a decenni di abusi e discriminazioni. 
Il provvedimento, poi, disciplina le modalità che consentono alle Fondazioni liriche di assumere personale a tempo indeterminato tramite concorso”. Per Bonisoli la conversione in legge del decreto è “il primo tassello di una riforma organica delle Fondazioni lirico-sinfoniche”. “Siamo già al lavoro. Il nostro obiettivo – conclude il Ministro – è rilanciare la Lirica italiana e avvicinare tanti giovani alla musica e al teatro”

Entrate tributarie: gettito di 200.287 milioni di euro nei primi sei mesi dell’anno

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Nel periodo gennaio–giugno 2019, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 200.287 milioni di euro, segnando un incremento di 1.827 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,9%). Il dato risulta condizionato dalla variazione negativa del 2,3%, registrata nel trascorso mese di febbraio, determinata dall’andamento dei versamenti dell’imposta sostitutiva sui risultati delle gestioni individuali di portafoglio (-665 milioni di euro) e dell’imposta sostitutiva dovuta sulle forme pensionistiche complementari ed individuali (-712 milioni di euro).

Il mese di giugno registra minori entrate pari a 262 milioni di euro (-0,7%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

IMPOSTE DIRETTE
Le imposte dirette risultano pari a 103.003 milioni di euro, con un incremento di 53 milioni di euro (+0,1%) rispetto al medesimo periodo del 2018. Il gettito Irpef mostra una crescita del 2,4% (+2.148 milioni di euro) che riflette l’andamento delle ritenute IRPEF sui lavoratori del settore privato (+1.582 milioni di euro, pari a +3,9%) e sui dipendenti del settore pubblico (+1.338 milioni di euro, pari a +3,5%).

Tra le altre imposte dirette si segnala la riduzione dell’imposta sostitutiva sui redditi e delle ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale (-211 milioni di euro, -4,3%), dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (-731 milioni di euro, -91,8%) che rispecchia le performance negative dei mercati nel corso del 2018. Anche l’imposta sostitutiva sul valore dell’attivo dei fondi pensione mostra una diminuzione di 778 milioni di euro che riflette i risultati negativi dei rendimenti medi ottenuti nel 2018 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.

IMPOSTE INDIRETTE 
Le imposte indirette, che ammontano a 97.284 milioni di euro, registrano una variazione positiva di 1.774 milioni di euro (+1,9%). Il risultato è legato all’andamento del gettito dell’IVA (+2.059 milioni di euro, +3,6%) e, in particolare, alla componente di prelievo sugli scambi interni che registra un incremento di 2.132 milioni di euro (+4,2%), mentre diminuisce il gettito sulle importazioni (-73 milioni di euro, -1,1%).

L’imposta sulle assicurazioni segna un incremento di 7 milioni di euro, mostra invece un calo l’imposta di bollo (-407 milioni di euro) dovuto anche alle nuove disposizioni, in vigore dal 1 gennaio 2019, che hanno modificato le modalità di versamento dell’imposta sulle fatture elettroniche. L’imposta di registro mostra una diminuzione di 132 milioni di euro (-5,2%).

ENTRATE DAI GIOCHI
Nei primi sei mesi dell’anno, le entrate dai giochi ammontano a 7.816 milioni di euro (+6,3%).

ENTRATE DA ACCERTAMENTO E CONTROLLO
Le entrate tributarie erariali derivanti dall’attività di accertamento e controllo si attestano a 4.985 milioni di euro (+399 milioni di euro, +8,7%) di cui: 2.505 milioni di euro (+7,1%) sono affluiti dalle imposte dirette e 2.480 milioni di euro (+10,4%) dalle imposte indirette.

Sul sito del Dipartimento delle Finanze è disponibile il Bollettino delle entrate tributarie del periodo gennaio-giugno 2019, corredato dalle appendici statistiche e la relativa Nota tecnica che illustra in sintesi i principali contenuti del documento

Vendita di beni online. Pronte le regole per l’invio dei dati all’Agenzia. Entro il 31 ottobre le prime comunicazioni

Tutti coloro, soggetti passivi residenti e non residenti nel territorio dello Stato, che gestendo un’interfaccia elettronica, ovvero mercati virtuali (marketplace), piattaforme digitali, portali o mezzi analoghi, facilitano le vendite a distanza, online, di beni importati o di beni già all’interno dell’Unione europea, sono tenuti a trasmettere alle Entrate, per ciascun trimestre, un’apposita comunicazione con i dati dei fornitori dei beni che abbiano effettuato almeno una vendita nel trimestre di riferimento. Con il Provvedimento del 31 luglio 2019, l’Agenzia delle Entrate fissa i termini e le modalità d’invio di tale comunicazione, prevista dall’articolo 13 del decreto legge 30 aprile 2019 n. 34, o “decreto crescita”.

Trasmissione dei dati dei fornitori – I soggetti obbligati alla comunicazione dei dati relativi alle vendite online, per ciascun fornitore dei beni venduti tramite piattaforme e/o portali, dovranno inviare trimestralmente all’Agenzia i seguenti dati: la denominazione o i dati anagrafici completi, incluso l’identificativo univoco utilizzato per effettuare le vendite, la residenza o il domicilio, il codice identificativo fiscale ove esistente, e l’indirizzo di posta elettronica; il numero totale delle unità vendute in Italia; a scelta del soggetto passivo, per le unità vendute in Italia l’ammontare totale dei prezzi di vendita o il prezzo medio di vendita, espressi in euro.

Modalità di trasmissione – I dati sono trasmessi tramite i servizi telematici, Entratel/Fisconline, gestiti dall’Agenzia delle Entrate. In particolare, per l’invio devono essere utilizzati gli specifici prodotti software di controllo che saranno resi disponibili gratuitamente dall’Agenzia. Per la trasmissione dei dati i soggetti interessati potranno comunque avvalersi degli intermediari. I soggetti non residenti, privi di stabile organizzazione in Italia, si identificheranno direttamente ovvero tramite un rappresentante fiscale residente nel territorio dello Stato.

Il calendario per l’invio dei dati, prima scadenza il 31 ottobre 2019 – La trasmissione dei dati si effettua entro la fine del mese successivo a ciascun trimestre, a partire dall’entrata in vigore del DL 30 aprile 2019, n. 34, o “decreto crescita”. Ad ogni modo, in sede di prima applicazione, il primo invio si dovrà effettuare entro il 31 ottobre 2019.

Responsabilità in caso di mancato invio o di dati incompleti – Il soggetto sarà considerato debitore d’imposta per le vendite a distanza per le quali non ha trasmesso, o ha inviato in modo incompleto, i dati relativi ai fornitori dei beni venduti. Ad ogni modo, questi effetti possono essere evitati se, nel caso di mancata trasmissione dei dati, il soggetto interessato dimostri che l’imposta è stata comunque assolta dal fornitore, e se, riguardo l’invio di dati incompleti, il medesimo soggetto documenti di aver adottato tutte le misure necessarie per la corretta rilevazione e individuazione dei dati presenti sulla piattaforma digitale.

Utilizzo, trattamento e sicurezza dei dati – Le informazioni pervenute all’Anagrafe Tributaria tramite i canali telematici dell’Agenzia sono utilizzate al fine di controllare e monitorare il volume d’affari delle vendite a distanza, di beni importati o già presenti all’interno dell’Unione europea, effettuate mediante interfacce elettroniche, ovvero, portali o piattaforme digitali. Il tutto nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei contribuenti. Al riguardo, il trattamento dei dati acquisiti sarà riservato esclusivamente agli operatori incaricati dei controlli, le cui operazioni sono tracciate. La sicurezza nella trasmissione dei dati è garantita dal canale d’invio del sistema informativo dell’anagrafe tributaria, grazie all’adozione delle misure relative al controllo degli accessi al sistema e la cifratura del canale trasmissivo e dei dati. Si ricorda infine, che le informazioni saranno conservate fino al 31 dicembre del decimo anno successivo a quello dell’invio della comunicazione.

Lasciata dalla madre nell’auto con il caldo rovente, 13enne muore per soffocamento

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E’ la storia che tristemente si ripete. Dimenticata dalla mamma in una macchina sotto al sole per cinque ore. È morta soffocata Cristina Pangalangan, 13enne del South Carolina, Stati Uniti. È successo lo scorso 5 agosto.
A finire in manette per la tragedia sono stati la mamma della piccola, Rita Pangalangan, 49 anni, e il compagno Larry King, 41. Stando a quanto riporta la stampa locale, Rita era arrivata a casa del suo partner intorno alle 11 del mattino di lunedì scorso nella zona di Low Country Highway e senza accorgersene aveva chiuso la portiera e lasciato la figlia chiusa nella vettura, quando all’esterno la temperatura sfiorava i 31 gradi centigradi. (foto di repertorio)

Termoli/ Prende fuoco autobus del trasporto urbano

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Dal CDV – Centro Documentazione Videofotografica del Comando Vigili del Fuoco di Campobasso, riceviamo e pubblichiamo.
Intorno alle ore 10 di questa mattina la squadra dei Vigili del Fuoco di Termoli è intervenuta per un incendio autobus cittadino.
L’autobus stava percorrendo Via Cardarelli con sei persone a bordo quando del fumo si è sprigionato dal vano motore costringendo l’autista a fermarsi bruscamente e far scendere tutti.
Lo stesso autista provava, con un estintore a domare le fiamme però non riuscendovi.
Le operazioni di spegnimento sono state veloci ed efficaci.

ASL Cuneo: Bando di concorso per 4 assistenti amministrativi (categorie protette)

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L’ASL – Azienda Sanitaria Locale CN1 di Cuneo ha pubblicato un concorso per l’assunzione di quattro assistenti amministrativi Cat. C. La selezione è rivolta a candidati appartenenti alle categorie protette, di cui all’art. 18, comma 2, della legge n. 68/1999. La scadenza per la consegna delle domande è fissata al giorno 12 Agosto 2019. La domanda di partecipazione al concorso deve essere presentata esclusivamente per via telematica tramite questo link.

REQUISITI
I candidati al concorso devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
– cittadinanza italiana o di stati appartenenti all’Unione Europea o appartenere a altre categorie specificate nel bando;
– idoneità fisica all’impiego, compatibilmente con la disabilità posseduta;
– diploma di istruzione secondaria di secondo grado;
– iscrizione negli elenchi di cui all’art. 8 della L. 68/1999;
– non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo;
– non essere stati dispensati dall’impiego presso una Pubblica Amministrazione per aver conseguito l’impiego stesso mediante la produzione di documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile.


BANDO

Infortuni e malattie professionali, online gli open data Inail del primo semestre 2019

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Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di giugno. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (giugno 2019 vs giugno 2018) e “di periodo” (gennaio-giugno 2019 vs gennaio-giugno 2018).

Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
 

DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state 323.831, 577 in meno rispetto alle 324.408 dei primi sei mesi del 2018 (-0,2%).

I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 277.690 a 276.043 (-0,6%), e un incremento del 2,3%, da 46.718 a 47.788, di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro.

A giugno 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito dello 0,8% nella gestione Industria e servizi (dai 245.439 casi del 2018 ai 243.591 del 2019), mentre è aumentato dell’1,3% in Agricoltura (da 15.490 a 15.694) e dell’1,7% nel Conto Stato (da 63.479 a 64.546).

L’analisi a livello territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest e nel Nord-Est (-0,3% per entrambe), al Sud (-0,9%) e nelle Isole (-0,2%). Il Centro, in controtendenza, presenta un aumento dello 0,7%. Tra le regioni che hanno fatto registrare i decrementi percentuali maggiori spiccano il Molise (-5,7%) e la Valle d’Aosta (-3,2%), mentre gli incrementi più consistenti riguardano la Sardegna (+3,3%) e l’Umbria (+3,1%).

Il lieve calo che emerge dal confronto dei primi sei mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un -0,4% (da 206.893 a 206.010 denunce), a differenza di quella femminile, in aumento dello 0,3% (da 117.515 a 117.821).

Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati del 3,7% (da 38.340 a 39.745), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,6% (da 273.646 a 271.887) e quelle dei comunitari dell’1,8% (da 12.421 a 12.194).

Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,2%) e tra i 55 e i 69 anni (+2,8%). In diminuzione del 2,5%, invece, le denunce della fascia di lavoratori tra i 30 e i 54 anni, nella quale rientra oltre la metà dei casi registrati.
 

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di giugno sono state 482, 13 in più rispetto al primo semestre del 2018 (+2,8%).

A livello nazionale, i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano sette denunce in più per i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro (da 331 a 338) e sei in più per quelli occorsi in itinere (da 138 a 144). A livello gestionale, l’Agricoltura ha registrato un aumento di 22 denunce (da 43 a 65) e il Conto Stato di una (da 7 a 8), a fronte di 10 casi in meno nell’Industria e servizi (da 419 a 409).

Dall’analisi territoriale emerge un aumento dei casi mortali solo nell’Italia centrale e meridionale: 13 in più al Centro (da 91 a 104), 15 in più al Sud (da 87 a 102) e 14 in più nelle Isole (da 34 a 48). Nel Settentrione si rileva, invece, una diminuzione di un caso nel Nord-Ovest (da 124 a 123) e di 28 nel Nord-Est (da 133 a 105). A livello regionale, spiccano i 16 casi mortali in più denunciati in Sicilia e i 20 in meno in Veneto.

L’analisi di genere mostra, nel confronto tra i primi sei mesi del 2019 e del 2018, un andamento opposto tra i due sessi: 23 casi mortali in più per gli uomini (da 418 a 441) e 10 in meno per le donne (da 51 a 41). In aumento le denunce di infortunio con esito mortale per i lavoratori comunitari (da 24 a 33) ed extracomunitari (da 54 a 58), mentre si conferma il dato per gli italiani, con 391 casi mortali denunciati in entrambi i periodi.

Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nella fascia 45-54 anni (+41 casi) e in quella 20-34 anni (+22), a fronte di 12 decessi in meno per i lavoratori tra i 35-44 anni e di 30 in meno per quelli tra i 55 e i 64 anni. Nel primo semestre 2019 tra gli under 20 si registra una denuncia di infortunio con esito mortale, rispetto ai nove casi denunciati nel 2018 tra gennaio e giugno.

In entrambi i primi semestri sono avvenuti nove incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con 23 vittime tra gennaio e giugno dell’anno scorso e 18 nei primi sei mesi del 2019, queste ultime tutte in ambito stradale.
 

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi di quest’anno sono state 32.575, 354 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,1%).

Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 25.161 a 25.767 (+2,4%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 6.675 a 6.462 (-3,2%), e nel Conto Stato, da 385 a 346 (-10,1%).

A livello territoriale, l’aumento ha riguardato il Centro (+1,9%), il Sud (+0,3%), le Isole (+3,6%) e il Nord-Est (+0,4%). Il Nord-Ovest si distingue, invece, per un calo dello 0,6%.

In ottica di genere si rilevano 221 denunce di malattia professionale in più per le lavoratrici, da 8.644 a 8.865 (+2,6%), e 133 in più per i lavoratori, da 23.577 a 23.710 (+0,6%).

In aumento sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 30.170 a 30.306 (+0,5%), sia quelle dei comunitari, da 674 a 766 (+13,6%), e dei lavoratori extracomunitari, da 1.377 a 1.503 (+9,2%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (19.019 casi), del sistema nervoso (3.314, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (2.187) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio (1.327) e dai tumori (1.226).

Oltre 200 le denunce di malattie legate ai disturbi psichici e comportamentali e di quelle della cute e del tessuto sottocutaneo, mentre i casi di patologie del sistema circolatorio sono 131.

 
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PUBBLICATO IL NUOVO BOLLETTINO TRIMESTRALE

In concomitanza con la pubblicazione degli open data Inail del primo semestre 2019, sul sito dell’Istituto è disponibile anche il nuovo bollettino trimestrale sulle denunce di infortunio e malattie professionali, che esamina l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico rilevato tra gennaio e giugno, confrontato con l’analogo periodo del 2018.

Il bollettino – corredato da glossario, nota metodologica, grafici e tabelle – analizza in particolare l’andamento delle denunce di infortunio nel complesso e con esito mortale per genere, regione e modalità di accadimento, mentre il trend delle denunce di malattia professionale è declinato per genere e regione.

Capolarato, la FAI CISL scrive a Mattarella: fenomeno può e deve esere estirpato

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Vogliamo denunciare la lotta impari condotta dalle istituzioni, dai sindacati e dal volontariato, una lotta che ci vedrà soccombere finché non sarà maggiore il presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, e finché non si attiveranno tutti i protocolli necessari per regolamentare domanda e offerta di lavoro e controllare, in maniera capillare, il trasporto verso i luoghi di lavoro. Si dismetta, nel nostro Paese, questo diffuso senso di rassegnazione davanti a un fenomeno che può e deve essere estirpato per sempre”.È quanto afferma il Segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, in una lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ai Ministri dell’Interno e del Lavoro, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Nella lettera, pubblicata oggi dal Messaggero, la federazione agroalimentare e ambientale della Cisl fa riferimento anche ad alcuni sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi dal sindacato in alcune località delle provincie di Lecce, Foggia e Bari, dove “nonostante alloggi dignitosi e servizi garantiti dalle istituzioni e dalle associazioni di volontariato, gravitano alla luce del sole sfruttatori senza scrupoli, liberi di scegliere chi far lavorare e chi no, nonché di offrire trasporti e alimenti dietro pagamento, il tutto, ovviamente, nella piena illegalità e nella piena rassegnazione di lavoratrici e lavoratori”.Il sindacalista nel messaggio fa appello al Capo dello Stato affinché si possa avviare un vero percorso di riscatto morale e civile a partire “da un patto forte, di responsabilità, tra organizzazioni sindacali, parti datoriali, istituzioni locali e nazionali, in nome della legalità e del lavoro di qualità”. “Non possiamo rassegnarci – conclude la lettera – all’idea che dietro al cibo che ogni giorno giunge sulla nostra tavola, e su quelle di tutto il mondo, ci sia un sistema malato, che nel danneggiare i lavoratori e gli imprenditori onesti produce inevitabilmente impoverimento anche per le casse dello Stato; un sistema che ci rende tutti più poveri e che arricchisce soltanto gli speculatori della grande distribuzione, le agromafie, le organizzazioni criminali che lucrano sulla tratta degli esseri umani. Chiediamo di intervenire perché nessuno faccia più finta di non vedere, perché nessuna organizzazione o istituzione si volti più dall’altra parte”.