Home Blog Page 25

Annegamento bambini, 40 morti ogni anno in Italia: come evitarlo

0

(Adnkronos) –
Ogni anno in Italia si contano circa 400 morti per annegamento, di cui circa 40 (il 10%) sono minori. Negli ultimi 10 anni, nei pronto soccorso dell'ospedale Bambino Gesù di Roma sono arrivati circa 80 bambini e ragazzi vittime di incidenti di balneazione. Lo ricorda l'Irccs pediatrico capitolino, in vista della Giornata mondiale della prevenzione dell'annegamento istituita dalle Nazioni Unite e in calendario giovedì 25 luglio. Nell'occasione, gli esperti rilanciano le raccomandazioni per evitare il ripetersi di queste tragedie: "Sorveglianza, prevenzione e rispetto delle regole sono i 3 fattori più importanti per evitare pericolosi incidenti", afferma Sebastian Cristaldi, responsabile Dea II livello del Bambino Gesù. Secondo i dati sulle cause di mortalità pubblicati dall'Istat – riporta ancora l'ospedale – in un decennio in Italia sono morte 3.760 persone per annegamento. Di queste, 429 erano bambini e ragazzi (43 circa ogni anno). Nel Lazio la media di decessi per annegamento è stata di 16 l'anno. In tutto il Centro Italia sono morti 55 minori tra il 2012 e il 2021. Secondo il rapporto pubblicato dall'Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti e incidenti in acque di balneazione dell'Istituto superiore di sanità, ogni anno nel nostro Paese si registrano 800 ospedalizzazioni per annegamento, circa 60mila salvataggi (solo sulle spiagge) e più di 600mila interventi di prevenzione da parte dei bagnini. Nei pronto soccorso delle sedi del Gianicolo e di Palidoro del Bambino Gesù, negli ultimi 10 anni (2014-2023) ci sono stati 76 accessi per annegamento non fatale, precisa l'Irccs. Di questi, 69 hanno poi richiesto un ricovero urgente. Quasi la metà degli accessi (36 su 76) sono avvenuti negli ultimi 3 anni. "La prevenzione rappresenta la prima regola a cui attenersi per ridurre drasticamente il rischio di annegamento di bambini e ragazzi – spiegano dall'ospedale – evitando così possibili tragiche conseguenze. Bisogna quindi fare in modo di eliminare gli accessi in acqua non controllati attraverso il corretto utilizzo di barriere fisiche. Vanno tenute chiuse le porte e i cancelli che portano direttamente al mare o in piscina. Laddove non siano presenti, vanno installate le barriere che impediscano l'accesso ai bambini non accompagnati. Bisogna sempre coprire la piscina con l'apposito telo nei periodi dell'anno in cui non viene utilizzata. Controllare la temperatura dell'acqua è un altro aspetto della di prevenzione: l'acqua del mare e della piscina non deve essere troppo fredda, poiché può causare episodi di vasocostrizione e aumentare il rischio di malori o mancamenti. Importante poi è l'uso di braccioli e ciambelle che aiutino i bambini a restare a galla. Ancora più importante è far prendere familiarità con l'acqua ai bambini fin dai 6 mesi di vita, di modo che possano iniziare corsi di nuoto già a partire dai 2-3 anni". "La forma di prevenzione più efficace quando si parla di bambini resta comunque la sorveglianza – evidenzia Cristaldi – Sorveglianza però non vuol dire solo non perdere mai d'occhio i bambini quando sono vicini o dentro l'acqua: vuol dire anche stargli vicini – precisa – in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di imprevisti. Basta un minuto di distrazione, come una breve telefonata al cellulare, per perdere di vista il bambino che, immergendosi, non riesce a chiedere aiuto". Inoltre, "nei primi 3 anni di vita – avvertono gli esperti del Bambino Gesù – un bambino può trovarsi in difficoltà anche in pochi centimetri d'acqua, come quelli di una vasca da bagno o di una piccola piscina gonfiabile. Almeno fino a 5-6 anni di vita, al mare o in piscina, deve esserci sempre la presenza del genitore in acqua. Anche i bambini più grandi non debbono comunque essere persi di vista, perché possono essere trascinati sott'acqua da un’onda o da una risacca". Cruciale è poi il rispetto delle regole e gli adulti devono dare il buon esempio. "Non si può fare il bagno ovunque ci sia l'acqua: fiume, lago, mare – ammonisce Cristaldi – Ci sono delle regole indicate da apposite segnaletiche che vietano la balneazione in determinati posti. Queste limitazioni sono state fatte per una questione di sicurezza. E vanno rispettate. Anche dagli adulti e soprattutto in presenza di bambini che imparano spesso per processi di imitazione. Se un adulto rispetta le regole, anche il bambino lo farà". Attenzione infine alle false sicurezze: "Il fatto che un bambino viva in una casa o un condominio con piscina o cresca vicino al mare vuol dire che avrà una maggiore familiarità con l'elemento acquatico, ma non vuol dire che ne conosca bene i rischi. Il rispetto della segnaletica è fondamentale per ridurre i rischi di annegamento. Per questo sarebbe importante che la cartellonistica sia realizzata in modo da risultare immediatamente comprensibile anche i bambini più piccoli e anche da un punto di vista stilistico e cromatico". Ma cosa fare in caso di annegamento, se nonostante accorgimenti e attenzioni si verifica un episodio? Primo, "è fondamentale intervenire con prontezza – rimarcano gli esperti del Bambino Gesù – lanciando in acqua qualsiasi oggetto galleggiante a cui il bambino possa aggrapparsi. Il soccorso in acqua va fatto da abili nuotatori, perché diversamente si metterebbe in pericolo anche la stessa vita del soccorritore". Secondo suggerimento: "Una volta che si è riusciti a portare il bambino a riva, se le condizioni generali sono buone può essere messo in posizione seduta e invitato a tossire. Se invece ha segni di asfissia, bisogna chiedere aiuto a qualcuno in grado di liberargli prontamente le vie respiratorie da qualunque cosa possa ostruirle (vomito, sabbia o alghe), effettuando anche, se necessario, la respirazione bocca a bocca". Terzo: "Se il bambino non si riprende, è privo di coscienza, non respira o non si riesce a sentirne il polso, bisogna immediatamente chiedere l'intervento di persone professionalmente qualificate e in grado di praticare le necessarie manovre di rianimazione cardiopolmonare". —[email protected] (Web Info)

Gaza: “Trovato poliovirus in campioni acque reflue, migliaia di persone a rischio”

0

(Adnkronos) – La presenza del virus che causa la poliomielite è stata rilevata in campioni di acque reflue nella Striscia di Gaza. E' quanto comunica il ministero della Salute di Gaza, spiegando che "i test sono stati condotti in coordinamento con l'Unicef" e che il poliovirus è stato rilevato "nei liquami che scorrono tra le tende degli sfollati" nei campi profughi, "e nei luoghi in cui si trovano i residenti a seguito della distruzione delle infrastrutture".  Questo, si legge, "rappresenta un nuovo disastro sanitario", "si registra un forte affollamento, scarsità di acqua disponibile, contaminazione con acque reflue, accumulo di tonnellate di rifiuti". Tutto ciò, e il rifiuto di far entrare a Gaza forniture igieniche, fa sì che si crei "un ambiente idoneo alla diffusione di varie epidemie", è l'allarme lanciato, un Sos rimbalzato sui media internazionali. Il rilevamento del virus della polio nelle acque reflue, conclude il ministero locale, "espone migliaia di residenti al rischio di contrarre la malattia".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Covid Italia, 9mila contagi in 1 settimana: Campania, Lazio e Lombardia con più casi

0

(Adnkronos) – Sono quasi 9mila (8.942) i contagi Covid registrati in Italia nella settimana tra l'11 e il 17 luglio, il 62% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 5.503. I morti sono 40, contro i 33 della settimana precedente (il 21% in più). E' quanto riporta il bollettino aggiornato del ministero della Salute sull'andamento di Covid nel Paese.  Sono 3 le regioni che superano quota mille contagi censiti: in testa resta la Lombardia con 1.761 casi, seguita dal Lazio con 1.627 positivi e dalla Campania con 1.483. Il tasso di positività a livello nazionale è pari a 11,2% – calcolato su un totale di 79.967 tamponi eseguiti (erano 76.532 la scorsa settimana) – e sale di 4 punti percentuali rispetto a quello dei 7 giorni precedenti (7,2%). 
Cresce incidenza, Rt sopra soglia epidemica
  "Osserviamo un ulteriore lieve aumento dei casi di Covid ed anche delle ospedalizzazioni. Tuttavia restano sostanzialmente sotto controllo. L'importante è, oggi come ieri, proteggere i più fragili, a partire dai grandi anziani, dagli oncologici, dagli immunodepressi". Così all'Adnkronos Salute Francesco Vaia, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute.  —[email protected] (Web Info)

Roma, approvato il piano sociale del Municipio I Centro

0

(Adnkronos) – Approvato il Piano sociale del Municipio Roma I Centro, lo strumento utile a delineare i corretti rapporti tra programmazione e gestione dei servizi sociali e sociosanitari territoriali. Si dà così avvio ad una pianificazione di durata triennale, che individua gli obiettivi e le priorità di intervento, i mezzi e le professionalità necessarie alla realizzazione del Sistema integrato di interventi e Servizi sociali e sociosanitari.  Ai tavoli tecnici che hanno portato all’elaborazione del Piano sociale, che si sono tenuti presso la Casa del Municipio, hanno partecipato moltissimi organismi del terzo settore che mediante l’utilizzo della tecnica di conduzione del World Cafè hanno avuto la possibilità di confrontarsi, di conoscersi/riconoscersi e di avviare anche un dialogo costruttivo per una migliore comunità solidale e per un fattivo lavoro di comunità territoriale per il prossimo triennio. I contenuti emersi dai processi partecipativi, tenendo conto del documento di bilancio sociale e con una prospettiva rivolta al triennio 24-26, hanno permesso di pianificare azioni, obiettivi e strategie utili alla realizzazione del Piano sociale municipale. Il documento di Piano sociale ha ottenuto il parere di congruità della Asl Roma 1, del Dipartimento politiche sociali e salute e delle organizzazioni sindacali ed è stato approvato definitivamente dal consiglio del municipio Roma I Centro.  —[email protected] (Web Info)

Ita-Lufthansa, Altroconsumo: “Ue mantenga alta attenzione a tutela concorrenza e consumatori”

0

(Adnkronos) – Altroconsumo "esorta la Commissione Ue a mantenere alta l’attenzione alla tutela della concorrenza e dei consumatori nel monitorare l’implementazione degli accordi raggiunti". Ad affermarlo è l'associazione dei consumatori dopo che è arrivata la luce verde dell'Ue alla fusione tra Ita e Lufthansa. "Nel comunicato stampa ufficiale, la Commissione Ue ha delineato i rimedi proposti dalle due compagnie per scongiurare ripercussioni negative su concorrenza e clienti. Si resta, però, nel vago e Altroconsumo si aspettava maggiori dettagli e puntualizzazioni su quanto proposto. Per sciogliere le riserve in via definitiva, dunque, dovremo aspettare i prossimi mesi", sottolinea l'associazione dei consumatori. "Nelle settimane precedenti l’ok, insieme al Buc – sottolinea Altroconsumo-, abbiamo partecipato alla fase di consultazione avviata dalla Commissione europea sulle possibili ripercussioni della fusione tra Ita Airways e Lufthansa su concorrenza e clientela. Ne comprendevamo le ragioni e auspicavamo il raggiungimento di un accordo in grado di garantire la tutela dei consumatori e un sano funzionamento del mercato e dell’equilibrio concorrenziale. La possibile prospettiva della scomparsa del vettore Ita Airways come conseguenza del veto europeo alla fusione tra le due compagnie, infatti, non ci sembrava uno scenario che beneficiasse consumatori e mercato. La Commissione ha dato ora il via libera, ritenendo che i rimedi posti in campo da Lufthansa e il Mef (Ministero italiano dell’economia e della finanza) siano idonei a scongiurare tutti i pericoli che la Commissione aveva intravisto. Ce ne rallegriamo, ma non nascondiamo che ci attendevamo maggiori dettagli sui rimedi concordati, dettagli che ad oggi non sono stati ufficialmente svelati".  Invece, Federico Cavallo, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, "abbiamo una definizione di massima, degli impegni presi che saranno oggetto di una procedura di valutazione separata. Ita Airways è salva, ma ora si apre una nuova fase in cui è fondamentale che nei dettagli dell’accordo non permangano criticità. Auspichiamo allora che anche i successivi passaggi formali, per arrivare alla finalizzazione dell’accordo entro novembre, tengano debitamente conto della necessità già espressa di tutelare il primario interesse dei consumatori, nel rispetto delle garanzie di concorrenza, per quanto riguarda le rotte e la qualità del servizio, puntando anzi a un miglioramento rispetto al passato".  —[email protected] (Web Info)

Centrosinistra, Conte a Renzi: “Io ora interlocutore? Politica è cosa seria”

0

(Adnkronos) – "Renzi prima mi attaccava sulla gestione della pandemia e ora dice che sono un interlocutore privilegiato. La politica per noi è una cosa seria". Così il leader del M5S Giuseppe Conte, a margine dell’Assemblea di Coldiretti, rispondendo alle parole del leader di Iv che chiede un fronte unito per battere il governo Meloni. "Gli ultimi anni Matteo Renzi si è vantato sempre di aver mandato a casa il governo Conte in piena pandemia – ha aggiunto il presidente dei 5 Stelle uscendo dall'assemblea di Coldiretti – E oggi che fa? Dice che Conte è interlocutore privilegiato? Per noi di M5S la politica è una cosa seria…". E a chi gli chiedeva se fosse un veto, il leader del M5S ha risposto ribadendo: "È una cosa seria".  Matteo Renzi ha affrontato la questione intervistato dal Corriere della Sera. "Forte del successo alle Europee, il Pd di Schlein ha detto: vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022. Ma anche noi abbiamo un obbligo – ha sottolineato – non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque Stelle. Il no ai veti non può che essere reciproco. Noi alle Europee abbiamo sfiorato il 4% e dunque abbiamo un consenso che alle prossime politiche può fare la differenza in almeno una trentina di collegi marginali. Saremmo decisivi".  "Per noi – ha spiegato l'ex premier immortalato alla partita del cuore nell'abbraccio a Elly Schlein – è tempo di scelte. O si riapre la partita del Terzo Polo o si prende atto che il centro è decisivo solo se si allea in modo strutturale". Possibile un’alleanza tra lei, Schlein, Conte e gli altri? "Non facciamola lunga: non solo è possibile ma è anche l’unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante". "L’alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire va costruita l’alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti emettendo insieme i voti", ha concluso. Poi è tornato sul tema nella sua Enews: "Alle prossime politiche l'unica possibilità per cambiare rispetto al governo Meloni e Salvini è costruire un centrosinistra che costruisca un patto di governo puntuale, sui temi programmatici. E il Pd di Schlein esplicitamente dice che contano i voti e non i veti, a differenza di ciò che diceva il Pd del 2022. Non vedo spazi per un terzo polo anche alla luce delle inspiegabili divisioni, figlie di risentimenti e prive di elementi politici. Divisioni che noi con generosità abbiamo cercato di ricucire, anche accettando l'appello di Emma Bonino, a differenza di altri".  "Italia Viva deve essere fiera di questi anni – ha proseguito l'ex premier – Abbiamo mandato a casa Salvini al Papeete, portato Draghi a Chigi, creato le condizioni per il Mattarella bis, costruito il Terzo Polo: dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Ora si chiude un ciclo e si apre una storia nuova. Per me dobbiamo recuperare il motto degasperiano di un centro che guarda a sinistra: questa sarà la proposta che porterò nelle sedi formali del nostro partito, dopo la lunga campagna di ascolto di queste settimane. L’Assemblea Nazionale è già convocata per la fine di settembre, prima che si chiuda la campagna di tesseramento". —[email protected] (Web Info)

Roma, “coppia gay picchiata e presa a cinghiate”: il racconto

0

(Adnkronos) – Mattia e Antonio (nomi di fantasia), sono stati aggrediti lo scorso weekend alle 4 di notte dopo una serata Lgbt+ a Roma. Lo fa sapere il servizio Gay Help Line 800 713 713, aggiungendo che mentre attraversavano la strada, mano nella mano, un'auto ha tagliato la strada per poi fermarsi. Un grido di uno dei due ragazzi, spaventato, ha scatenato la violenza.  "Quattro persone (tre uomini e una donna) sono scese dall'auto e li hanno picchiati, gridando insulti omofobi, senza che nessuno intervenisse se non per filmare l’accaduto – sottolinea Gay Help Line – Antonio è stato colpito con una cintura, calci e pugni, mentre la donna ha colpito entrambi alla testa. Nonostante molti testimoni, nessuno è intervenuto fino a quando qualcuno ha fermato gli aggressori".  Dopo essere andati al pronto soccorso, riferisce Gay Help Line, le vittime hanno deciso di denunciare l'accaduto alla polizia e hanno chiamato Gay Help Line 800 713 713, contact center antiomobitransfobia, per ricevere supporto legale. Hanno raccontato di essersi sentiti in trappola quando gli aggressori hanno visto che si tenevano per mano e hanno iniziato a gridare "fr…", dichiarano le vittime: "Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Io e il mio ragazzo ci teniamo a lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione – sottolineano – Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l'ansia costante di essere vittime di atti insensati".  "Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l'indifferenza di chi ha assistito alla scena – proseguono – Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l'accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere". Gay Help Line invita quanti dovessero riconoscere nel video gli aggressori a segnalarli al 800 713 713 o alle forze dell’ordine. Alessandra Rossi, coordinatrice Gay Help Line 800 713 713, ha dichiarato: "Quello che è successo ai due ragazzi ci lascia sgomenti e preoccupati. Già nei mesi scorsi Gay Help Line aveva registrato un incremento delle segnalazioni di episodi di micro-aggressione avvenuti in luoghi della comunità lgbtqia+. C'é preoccupazione, ma anche la forza che nasce dall'indignazione. La cultura dell'odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. Serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni riconoscendo tutele specifiche a chi ne resta vittima". Alessandro Cataldi, responsabile Area Legale Gay Help Line, ha aggiunto: "Gay Help Line è al fianco Mattia e Antonio nel percorso delle tutele legali. Con l'obiettivo di arrivare all'identificazione dei responsabili, invitiamo chi era presente e ha registrato la targa del veicolo a farlo presente, chiamando l'800713713 o segnalando alle forze dell'ordine. I luoghi della comunità lgbtqia+, a Roma e in ogni città, devono rimanere presidi di cultura, in cui ogni persona sa di potersi sentire libera e al sicuro". —[email protected] (Web Info)

Consulta: incostituzionale divieto di rilasciare nuove autorizzazioni Ncc

0

(Adnkronos) – Il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni per il servizio di noleggio con conducente (Ncc) sino alla piena operatività del registro informatico nazionale delle imprese titolari di licenza taxi e di autorizzazione Ncc ha consentito, per oltre cinque anni, "all’autorità amministrativa di alzare una barriera all’ingresso dei nuovi operatori", compromettendo gravemente "la possibilità di incrementare la già carente offerta degli autoservizi pubblici non di linea". È quanto si legge nella sentenza n.137, depositata oggi, con cui la Corte costituzionale, accogliendo le questioni che aveva sollevato davanti a sé, ha dichiarato illegittimo l’articolo 10-bis, comma 6, del decreto-legge n. 135 del 2018. In via preliminare, la sentenza ha chiarito che la recente adozione del decreto n. 203 del 2024 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che stabilisce la “piena operatività” dell’anzidetto registro informatico a decorrere da centottanta giorni dalla sua pubblicazione, "non ha alcuna incidenza sul presente giudizio, dal momento che le censure sono state prospettate sulla disposizione legislativa" in ragione della sua "struttura", a prescindere dalle evenienze "di fatto" e dalle "circostanze contingenti" attinenti alla sua concreta applicazione. E ciò in quanto è proprio la configurazione della disposizione censurata che ha consentito all’autorità amministrativa di bloccare l’ingresso dei nuovi operatori nel mercato del Ncc semplicemente rinviando, "con il succedersi dei decreti (ovvero con la loro emanazione e la loro successiva sospensione), la piena operatività del registro informatico", come del resto ha dimostrato la concreta vicenda storica. È quindi rimasta del tutto inascoltata – ha osservato la sentenza – la preoccupazione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) volta a evidenziare che "l’ampliamento dell’offerta dei servizi pubblici non di linea risponde all’esigenza di far fronte ad una domanda elevata e ampiamente insoddisfatta, soprattutto nelle aree metropolitane, di regola caratterizzate da maggiore densità di traffico e dall’incapacità del trasporto pubblico di linea e del servizio taxi a coprire interamente i bisogni di mobilità della popolazione". La norma censurata ha pertanto causato, in modo sproporzionato, "un grave pregiudizio all’interesse della cittadinanza e dell’intera collettività". I servizi di autotrasporto non di linea, infatti, concorrono a dare effettività alla libertà di circolazione, "che è la condizione per l’esercizio di altri diritti, per cui la forte carenza dell’offerta" – che colloca l’Italia fra i Paesi europei meno attrezzati al riguardo – generata dal potere conformativo pubblico ha indebitamente compromesso "non solo il benessere del consumatore, ma qualcosa di più ampio, che attiene all’effettività nel godimento di alcuni diritti costituzionali, oltre che all’interesse allo sviluppo economico del Paese". "Chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di convocare rapidamente un tavolo di concertazione per una nuova legge quadro sul trasporto pubblico non di linea". Così Andrea Romano, presidente di MuoverSì Federazione Ncc e Mobilità, che riunisce le principali associazioni del settore Noleggio con Conducente, aggiungendo. "Oggi la sentenza della Corte Costituzionale assesta un colpo definitivo alla già traballante credibilità della legge 12-2019, che ormai solo il ministro Salvini si ostina a prendere sul serio con decreti attuativi gravemente punitivi verso decine di migliaia di operatori e aziende Ncc – aggiunge Romano -. La Corte ha messo nero su bianco quanto vivono ogni giorno sulla propria pelle milioni di cittadini italiani, di turisti stranieri e di aziende a cui si nega il diritto costituzionale alla libera mobilità: l'esistenza di 'una domanda elevata e ampiamente insoddisfatta' di trasporto pubblico non di linea, 'l'incapacità del servizio taxi a coprire interamente i bisogni di mobilità della popolazione', il 'grave pregiudizio all'interesse della cittadinanza e dell'intera collettività' causato da leggi del tutto inefficaci e sorpassate''. ''Di fronte alla catastrofe del trasporto pubblico non di linea l'unica strada che dovrebbe percorrere la politica non è quella delle toppe a colori che sta seguendo Salvini in omaggio alla lobby dei tassisti, ma quella di una nuova legge-quadro che finalmente dia all'Italia regole nuove e moderne in grado di garantire il pieno diritto alla mobilità di cittadini, turisti e imprese. La nostra federazione, così come tutto il mondo Ncc, è assolutamente disponibile a dare il proprio contributo in questo senso al governo e a tutta la politica" conclude. —[email protected] (Web Info)

Russia, giornalista Usa Gershkovich condannato a 16 anni di carcere per spionaggio

0

(Adnkronos) – Il giornalista americano del Wall Street Journal Evan Gershkovich è stato condannato a 16 anni di carcere per spionaggio al termine di un processo a porte chiuse che si è svolto in tempi record presso il tribunale regionale di Sverdlovsk a Ekaterinburg. La prima udienza si era svolta lo scorso 26 giugno. L'accusa questa mattina aveva chiesto una condanna a 18 anni.  Gershkovich, che ha 32 anni, era stato arrestato a Ekaterinburg, dove si trovava per lavoro, nel marzo dello scorso anno. E' stato accusato di aver raccolto, su mandato della Cia, informazioni sulla Uralvagonzavod di Nizhny Tagil, fabbrica di carri armati. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva denunciato l'esistenza di "prove irrefutabili" della colpevolezza del giornalista, prove che nessuno ha mai esibito e che, come hanno notato in molti, non lo saranno mai. Sempre Lavrov aveva confermato che erano in corso fra Usa e Russia negoziati per lo scambio di detenuti.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Giornalisti, è morto Luca Cifoni: firma del Messaggero

0

(Adnkronos) – E' morto, dopo una malattia, Luca Cifoni, giornalista economico del 'Messaggero'. Nato a Roma nel 1965, era giornalista professionista dal 1991, esperto di welfare, fisco e natalità. Lascia la moglie e due figli. —[email protected] (Web Info)