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L’avvocato risponde/ Cosa dobbiamo sapere se acquistiamo un’auto usata “difettosa”……

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L’avvocato Lorenza Cuccaro tratterà in una rubrica specifica temi importanti e di stretta attualità e risponderà ai brevi quesiti che verranno eventualmente posti. I lettori potranno porre domande o sottoporre alla sua attenzione questioni di rilevanza pubblica inviando mail a: [email protected]

Quando compriamo un’auto usata, è bene conoscere le garanzie ed i diritti che possiamo esercitare nel caso in cui sorgano “problemi” che al momento dell’acquisto non avevamo potuto rilevare….

La garanzia auto, per i consumatori, è regolata dal “Codice del Consumo” (il D.Lgs. 206 del 6/9/2005 aggiornato).

La prima distinzione rilevante riguarda appunto l’acquirente: chi acquista un’auto come consumatore, può invocare la garanzia prevista dal Codice del Consumo, mentre chi acquista con la propria partita IVA per fini d’impresa, è tutelato dalle norme previste dal codice civile.

Nel caso in cui acquistiamo un’auto come consumatori, una premessa è d’obbligo: il venditore deve consegnare a noi consumatori beni conformi al contratto di vendita. La conformità, nel caso delle auto usate così come per gli altri beni di seconda mano, implica comunque un giudizio che non può non tener conto dell’usura derivante dal pregresso utilizzo del mezzo, di cui evidentemente non possiamo lamentarci: in sostanza, possiamo chiedere conto al venditore di quei difetti che non derivano dall’uso normale dell’automobile. Dovremmo, pertanto, conoscere compiutamente lo stato in cui si trova il veicolo nel momento in cui lo acquistiamo, se presenta dei difetti e se necessita di una manutenzione non ordinaria.

Adesso vediamo cosa prevede il Codice del Consumo: la garanzia legale ivi contemplata (che, però, non riguarda gli acquisti di auto tra privati, ma solo quelli tra professionista e consumatore) si applica per un periodo minimo di 24 mesi dalla data di consegna dei veicoli sia nuovi che usati, sebbene per i veicoli usati il periodo può essere ridotto fino a non meno di 12 mesi purché vi sia il consenso dell’acquirente (è da tener presente che tale garanzia non può essere limitata o negata ed eventuali clausole derogatorie inserite nel contratto di vendita sono nulle!).

Proprio perché il consumatore ha diritto che il veicolo acquistato sia conforme al contratto, salvo casi molto specifici, in caso di mancanza di conformità dell’auto, l’unico responsabile nei confronti del consumatore-acquirente è proprio il venditore, non già il produttore del veicolo.

Vediamo, nel dettaglio, cosa fare nel caso in cui il veicolo presenti dei “problemi inaspettati”….

Innanzitutto, dobbiamo sapere che i difetti che si manifestano entro i sei mesi dalla data della vendita del veicolo, si presume che esistessero già al momento dell’acquisto con la conseguenza che è il venditore a dover provare che il difetto riscontrato non sia a lui imputabile. Ome prima cosa occorre denunciare l’esistenza del vizio riscontrato con raccomandata a/r indirizzata la venditore e, per evitare eventuali eccezioni di scadenza della garanzia, è il caso di dimostrare la data di consegna del veicolo stesso attraverso una formale ricevuta sotoscritta dal venditore (in assenza farà fede il passaggio di proprietà effettuato al PRA).

Ora vediamo i rimedi che, in una sorta di scala gerarchica, sono: riparazione/sostituzione, riduzione del prezzo, sostituzione del veicolo con uno identico e risoluzione del contratto. La riparazione e la sostituzione del pezzo difettoso, devono avvenire senza alcun aggravio di costi a carico dell’acquirente ed entro breve termine. L’acquirente, invece, potrebbe trovarsi a dover partecipare, unitamente al venditore, all’acquisto di un pezzo nuovo nel caso in cui, tenendo appunto conto della vetustà del veicolo e dell’usura, non sia possibile reperirlo usato.

Qualora la riparazione non fosse possibile, o fosse eccessivamente onerosa per il venditore, allora si potrà ottenere una congrua riduzione del prezzo, pari al valore che il consumatore avrebbe accettato di pagare se avesse avuto coscienza del difetto prima dell’acquisto.

Altra soluzione che potrebbe essere adottata nel caso in cui non possa essere eseguita alcuna riparazione, in alternativa alla riduzione del prezzo, è la possibilità di chiedere la sostituzione del veicolo con uno identico, sempre senza spese per il consumatore. Se la percorrenza prima della scoperta del difetto supera i 1.000 Km, il venditore potrà richiedere il controvalore della percorrenza, per scaglioni di 1.000 Km, utilizzando un riferimento in ogni caso accettabile.

Quando alcuno dei possibili “rimedi” sopra delineati è attuabile, allora si dovrà necessariamente richidere la risoluzione del contratto, che comporta la restituzione del veicolo ed il rimborso di quanto pagato (il prezzo del veicolo, immatricolazione, eventuali spese di istruzione pratica di finanziamento,, ecc…). Se l’eventuale finanziamento è stato gestito dal venditore, unitamente al contratto d’acquisto si risolve automaticamente anche quello di finanziamento (D.Lgs. 141/2010) e le rate pagate vi dovranno essere restituite dalla Finanziaria.

In caso di dubbi, richiedete una consulenza……

Avv.Lorenza Cuccaro

Bioetica/ Anche in Italia il riconoscimento del nascituro all’anagrafe dopo la morte

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Si può diventare padri all’anagrafe dopo la morte anche in Italia. Lo ha stabilito la sentenza 13000/19, pubblicata il 15 maggio dalla prima sezione civile della Cassazione. La decisione riguarda il caso di una coppia che ha problemi ad avere un bambino va in Spagna a sottoporsi alla Pma: proprio in quell’occasione l’uomo scopre di avere i giorni contati e autorizza crioconservazione del seme e fecondazione della donna post mortem, consentita nel Paese iberico. E attenzione: qui non si tratta di trascrivere in Italia un atto di nascita redatto all’estero ma di rettificare il documento formato nel nostro Paese. Né viene in rilievo l’illiceità della pratica. Non opera nella specie la presunzione ex articolo 232 Cc secondo cui si presume concepito durante il matrimonio il figlio nato quando non sono trascorsi trecento giorni dalla data dell’annullamento, dello scioglimento o della cessazione degli effetti civili del matrimonio, che impedirebbe di rettificare l’atto, laddove l’uomo è morto prima dell’inseminazione della donna. E ciò benché da noi la fecondazione post mortem sia vietata. Ciò che conta per ottenere il riconoscimento del cognome al minore dopo la Pma effettuata all’estero è la rettificazione dell’atto di nascita, un procedimento limitato alla corrispondenza fra la realtà del fatto come dichiarato all’ufficiale di stato civile e la riproduzione dell’atto.
E decisiva si rivela proprio la legge 40/2004, che pure sanziona la fecondazione successiva al decesso, laddove riconosce lo status di figlio al bambino nato alla coppia che si sottopone alla procreazione medicalmente assistita: la norma vale ai fini del riconoscimento della paternità quando il de cuius ha prestato il consenso alla crioconservazione del seme e alla fecondazione senza revocarlo fino alla morte, anzi autorizzando la moglie o la convivente all’utilizzo. Sono accolti contro le conclusioni del sostituto procuratore generale tre motivi del ricorso proposto dalla madre. Il fatto Anche in base alle indicazioni provenienti dalle Corti Ue ed Edu deve ritenersi applicabile la disciplina ex articolo 8 della legge 40/2004 sullo status di figlio per i bambini nati dalla Pma. E ciò per la rilevanza che la discendenza biologica assume. D’altronde la donna deduce di aver provato il consenso prestato dall’uomo in vita. La sentenza di oggi, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha portato alla ribalta un istituto poco conosciuto, ma di fondamentale importanza per le coppie: il pre-riconoscimento del nascituro o meglio, riconoscimento posteriore al concepimento. Per la rettificazione dell’atto di nascita vale lo status di figlio della legge 40/2004, al di là del divieto.
Giovanni D’AGATA

Belgio: le luci a LED non sono sicure. Ad invitare alla limitazione del loro uso l’ANSES, l’agenzia per la sicurezza sanitaria belga

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Alcuni tipi di luci a LED (acronimo di diodi emettitori di luce), ricchi di “luce blu”, hanno un effetto tossico sulla retina e disturbano i nostri stadi del sonno. A lanciare l’avvertimento l’agenzia per la sicurezza sanitaria ANSES, che raccomanda di “limitare l’uso”,” in particolare per i bambini”.

Le luci a LED economiche, a risparmio energetico e di lunga durata “si stanno diffondendo considerevolmente” ma non sono sicure, afferma l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, l’ambiente e la sicurezza alimentare e sul lavoro (ANSES) in un parere. Per ottenere una luce bianca, queste luci accoppiano un diodo blu a uno strato di fosforo giallo. Più la loro luce è “fredda” (simile al sole a mezzogiorno piuttosto che al sole al tramonto), maggiore è la percentuale di blu nel loro spettro.

L’ANSES aveva già indicato i rischi per la retina di questa luce blu in un primo parere, nel 2010. Da allora “i nuovi dati scientifici confermano” questa tossicità alla vista, che può portare a “un declino della visione”, mentre allo stesso tempo i LED sono sempre più presenti: illuminazione domestica ed esterna, fari automobilistici, schermi per cellulari, tablet e computer, e chi più ne ha più ne metta.

Gli studi “mostrano effetti fototossici a breve termine correlati all’esposizione acuta e agli effetti a lungo termine legati all’esposizione cronica, che aumentano il rischio di insorgenza di degenerazione maculare senile (AMD) “, spiega l’organismo responsabile della valutazione dei rischi per la salute. L’esperienza di ANSES sottolinea anche che anche un’esposizione molto piccola alla luce ricca di blu durante la notte disturba i ritmi biologici e quindi il sonno. In questo senso, i bambini e gli adolescenti, “i cui occhi non filtrano completamente la luce blu” perché il loro cristallino è ancora in via di sviluppo, “costituiscono una popolazione particolarmente sensibile”. Infine, molte lampade a LED mostrano “variazioni significative dell’intensità luminosa”, in risposta alle fluttuazioni della corrente di alimentazione.

“Alcune popolazioni come bambini, adolescenti e professionisti potrebbero essere più sensibili ai potenziali effetti indotti da questa modulazione della luce: mal di testa, affaticamento visivo, rischio accidentale, ecc.”, Afferma ANSES. Pertanto, raccomanda di privilegiare l’illuminazione domestica “warm white” e limitare l’esposizione alla luce blu degli schermi a LED “prima di coricarsi e durante la notte”. Ritiene inoltre che gli articoli venduti al pubblico dovrebbero contenere solo le categorie meno pericolose di LED e che l’intensità della luce dei fari delle automobili dovrebbe essere limitata. Una notizia che per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” andrebbe approfondita anche dalle autorità sanitarie italiane al fine di verificare i rischi ed emanare i dovuti avvertimenti per la popolazione civile. Tuttavia, è evidente che prevenire prima di avere dati più certi è il miglior viatico per evitare qualsiasi tipo di danno e conseguenza sulla salute, evitandone l’esposizione prolungata specialmente per i più piccoli.

Biennale di Venezia: i temi “sociali” dell’America portati da Brooke Kamin Rapaport, Daniele Radini Tedeschi, Margarita Sanchez Prieto

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Ottantasette sono i paesi partecipanti alla 58.Esposizione Internazionale d’Arte- La Biennale di Venezia, tra cui quattordici i paesi relativi all’America Meridionale, Centrale e Settentrionale.

Stati Uniti, Canada, Messico, Guatemala, Uruguay, Cuba, Grenada, Haiti, Repubblica Dominicana, Antigua e Barbuda, fino a scendere in Brasile, Argentina, Perù e Cile, questi sono i protagonisti in Laguna del continente americano.  Il caso forse più emblematico che interpreta e riflette sulla mostra May You Live In Interesting Times è quello del Venezuala con il suo padiglione chiuso all’interno dei Giardini dal titolo Metáfora de las tres ventanas Venezuela: identidad en tiempo y espacio.

I problemi politici del Venezuela sono amaramente noti a tutti, con la repressiva dittatura di Maduro combattuta dalla popolazione bisognosa di libertà e diritti, supportata in questa lotta da Juan Guaidò e da Leopoldo López. Un Venezuela in piena guerra civile, con il popolo sfinito, senza farmaci e supporti umanitari, che avrebbe portato in Laguna una mostra diretta da Oscar Sottillo Meneses con lavori di Natalie Rocha Capiello, Ricardo García, Gabriel López e Nelson Rangelosky.

Per l’America Centrale sicuramente degni di nota sono il Padiglione Cuba, presso l’Isola di San Servolo, diretto da Margarita Sanchez Prieto con gli artisti Alejandro Campins, Alex Hérnandez, Ariamna Contino e Eugenio Tibaldi laddove ognuno di essi riflette sulla relazione uomo ambiente. Entorno aleccionador (A Cautionary Environment), questo il titolo della mostra, condivide l’idea che le azioni dei singoli siano rilevanti per tutti noi e abbiano ricadute su luoghi e ambiti diversi. Al contrario lo scenografico padiglione del Guatemala, curato da Stefania Pieralice, dal titolo Interesting State, è dedicato alla violenza sulle donne ponendo a confronto il raffinato omaggio a Frida Kahlo, vittima ed eroina, con i volti sfigurati di Elsie Wunderlich fino a giungere alle mani tatuate maschili e femminili di Marco Manzo colte in contrapposizione tra loro.

Sempre per il Centro America un posto di massima importanza è riservato al lavoro del curatore Daniele Radini Tedeschi che ha portato il Grenada, con la mostra Epic Memory, a conseguire un notevole successo di pubblico e critica. Il Padiglione riflette sull’identità culturale dei paesi caraibici con risvolti riguardanti integrazione e immigrazione trattati dagli artisti Dave Lewis, Billy Gerard Frank, Shervone Neckles, Amy Cannestra, Franco Rota Candiani, Roberto Miniati e dal collettivo CRS avant-garde. Guatemala e Grenada sono entrambi presso il Palazzo Albrizzi Capello in Cannaregio assieme alla Repubblica Dominicana che per la prima volta fa ingresso in Biennale con un proprio padiglione.

Per l’America Settentrionale non si può non apprezzare ai Giardini il Padiglione Stati Uniti con la mostra Liberty/Libertà diretta da Brooke Kamin Rapaport con opere di Martin Puryear che riflette sul rapporto artista cittadino attraverso i valori democratici alla base della civiltà.

Roma/ Angi presenta alla Camera il Manifesto Europeo per l’Innovazione

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Un grande successo di pubblico e di contenuti la presentazione del Manifesto Europeo per l’Innovazione organizzato oggi alla sala stampa della Camera dei Deputati da parte dell’ANGI–Associazione Nazionale Giovani Innovatori.

Tante autorità intervenute a sostegno dell’iniziativa, tra cui:  On.Fabio Rampelli  (Vicepresidente della Camera dei Deputati),  Vincenzo Zoccano (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – M5S); On. Annagrazia Calabria (Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali – Forza Italia) On. Anna Ascani(Vicepresidente del Partito Democratico); On. Federico Mollicone (Capogruppo Fratelli d’Italia Commissione Cultura, Scienza e Istruzione).

Un “Manifesto europeo per l’innovazione”, che mette al centro i giovani, le imprese, la ricerca scientifica e tecnologica, in un’ottica di sviluppo dell’intero sistema Paese italiano. Un decalogo di proposte che si rivolge a tutti i partiti politici, al mondo della pubblica amministrazione, a comuni e regioni con l’obiettivo di porre l’accento sull’Agenda Digitale, che è uno snodo fondamentale per la politica comunitaria del prossimo quinquennio e che, ci si augura, tutti i rappresentanti che andranno nell’Europarlamento possano promuovere, sostenere e sensibilizzare a favore di un’Europa sempre più unita e coesa. Il manifesto verrà diffuso e fatto sottoscrivere da tutti gli attori pubblici e privati che ne riconoscano in primis l’entusiasmo di una generazione che desidera cambiare le cose, anche attraverso la creazione di eventi territoriali e consultazioni on line e social al fine di poter ampliare il dibattito.
 A presentare l’iniziativa di oggi sono stati il Presidente dell’ANGI Gabriele Ferrieri, il vicepresidente Matteo Tanzilli e Riccardo Pilat, referente regionale del FVG e membro del comitato scientifico ANGI, insieme ad altri membri del consiglio di presidenza, comitato scientifico e promotore. Speciale intervento anche del dott. Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. Gabriele FerrieriPresidente dell’ANGI, ha commentato così: “È un passaggio fondamentale per noi presentare alcune linee guida che riteniamo fondamentali per vincere la sfida della prossima legislatura europea. Siamo grati alla Camera che ci ha ospitato quest’oggi e ai numerosi relatori, voci autorevoli in  -rappresentanza dei principali partiti politici italiani, che ci affiancheranno e sosterranno questo Manifesto per i giovani, per le imprese, per la ricerca scientifica e tecnologica, e per lo sviluppo del nostro sistema Paese”.
 Matteo Tanzilli ha invece poso l’attenzione sui dati “considerati l’oro del XXI secolo. I contenitori di queste informazioni ne sono diventate le nuove casseforti. E’ necessario introdurre una unica cabina di regia sull’innovazione che integri anche la cybersicurezza”.
 Riccardo Pilat ha sottolineato: “Il manifesto desidera essere una prima sintesi concettuale dell’Umanesimo 4.0 sottolineando l’importanza dell’innovazione sociale come base culturale da cui ripartire per rendere le neo classi dirigenti e lavorative partecipi del cambiamento e dei nuovi processi produttivi”.  Numerose e trasversali i rappresentanti del mondo politico che hanno rilasciato dichiarazioni a margine dell’iniziativa, che ha ricevuto in particolare il plauso del Vicepresidente della CameraFabio Rampelli.
Vincenzo Zoccano (Sottosegretario Presidenza del Consiglio dei Ministri): “Il manifesto dei Giovani Innovatori, trova ampia condivisione nelle politiche che il Governo sta attuando, tanto che quasi tutti i punti presentati nel decalogo, sono già in fase di lavorazione. Inserire l’Accessibilità universale ai primi posti fra gli interventi da portare avanti poi, apre innumerevoli campi di attuazione, in un’ottica che punta al miglioramento delle condizioni di vita di tutti”.

On. Federico Mollicone (Fratelli d’Italia): “Il manifesto di ANGI si colloca nel rilevare queste criticità: l’innovazione è un fattore di competizione globale, non più solo fra imprese.Il prossimo Parlamento Europeo dovrà necessariamente essere rilevante ed efficace nella normazione dell’innovazione e nella promozione della digitalizzazione.
Sottoscriviamo il manifesto convintamente: l’imprenditorialità e la politica industriale italiana ed europea non può essere slegata ai temi dell’innovazione, dell’ammodernamento delle tecnologie, delle infrastrutture, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione”.

On. Annagrazia Calabria (Forza Italia): “Le nuove generazioni che per la prima volta voteranno alle europee credono nell’innovazione, nella digitalizzazione, nella sostenibilità, nell’economia circolare. Le nuove tecnologie offrono grandi opportunità per il percorso comunitario ma danno vita anche a nuove sfide: dalla sicurezza dei dati sul web alle nuove dinamiche lavorative derivanti dall’intelligenza artificiale”. 

On. Anna Ascani (Partito Democratico): ”Ciò che manca all’Italia per essere competitiva è l’innovazione della formazione e nel modello scolastico. Ci stiamo impegnando per portare l’innovazione nelle nostre scuole e per questo il punto del Manifesto Angi sulla formazione è particolarmente rilevante per noi”.

Solidarietà, parte l’iniziativa ‘Mi merito un amore’

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Per quanto si voglia approfondire la materia, allo stato attuale non vi sono ricerche dedicate al diritto all’affettività e sessualità delle persone disabili, argomento al quale l’associazione ABILI OLTRE rivolge da tempo il suo sguardo creando iniziative di networking finalizzate al miglioramento del disagio attraverso stimolazioni creative, opportunità lavorative e campagne di sensibilizzazione.
In particolare, il miglioramento degli studi e dei servizi per denunciare la violenza alle donne delle categorie più fragili è stato oggetto di una lunga serata dal titolo MI MERITO UN AMORE! che ha visto il 14 maggio scorso allo spazio WEGIL di Roma interagire istituzioni ed esperti, In tale ambito è stato lanciato un concorso sul concetto di Amore, rivolto ai più giovani e proteso a stimolarne la creatività sotto varie forme d’arte,.

Ci troviamo spesso a dover rispondere a domande di disabili a cui non sappiamo dare riscontri ma che necessitano soluzioni – ha spiegato Sabrina Alfonsi, Presidente 1° Municipio Roma Capitale – e sposiamo la causa di Abili Oltre perché in primis evidenzia delle mancanze che devono essere colmate in breve tempo, mettendole in aperta discussione.

Questa campagna è assolutamente indispensabile per aiutare tutti coloro che non hanno avuto ancora il coraggio a uscire fuori dal proprio guscio violato – ha affermato Paolo Masini, consigliere ministeriale sull’integrazione e immigrazione –  e fondamentale è l’idea di un rinnovamento per migliorare le strutture esistenti, in primis i rifugi antiviolenza, tramite un impegno istituzionale. 

Vogliamo uscire dal silenzio – ha asserito Silvia Cutrera, vice presidente  FISH – e solo facendo rete sarà possibile cambiare l’approccio e la cultura nei confronti dei disabili: per questo, in collaborazione con le Istituzioni, stiamo approvando una mozione anche per raccogliere i dati e profilare i segmenti interessati, lavoro necessario per possibili aiuti e consigli su fenomeni di violenza.
Stiamo vivendo una dimensione allargata della violenza sui disabili sia da parte della famiglia che dai terapeuti – ha commentato Giuseppe Roma, Presidente RUR Rete Urbane delle Rappresentanze – ed è in questo momento come non mai necessario che uomini e donne insieme, anche in situazioni di normalità, diano la personale accessibilità: gli strumenti-bandiera già esistono per operare questa sensibilità e vanno messo in campo per garantire il diritto alla sessualità e riproduzione anche in chi è stato sempre considerato antropologicamente e intellettualmente un emarginato.

Anche i problemi reali di accessibilità fisica – ha concluso Pietro Zocconali, Presidente ANS Associazione Nazionale Sociologi – sono una forma di violenza e vanno risolti in tempi brevi.  Testimone ad hoc della serata è stata Laura Coccia, atleta paralimpica, scrittrice, già deputata, intervenuta sulla sua case history in diretta videostreaming, mentre l’Equipaggio della Fiducia, food team di lavoro di ragazze e ragazzi abili e con disabilità, ha servito una cena-degustazione con piatti della tradizione italiana realizzati con prodotti provenienti da realtà produttive solidali. Presenti sul palco anche Stella Fanelli, con una performance d’arte su dono, potenza e genio dell’Imperfezione, e alcuni dei 17 artisti che hanno donato il proprio talento per l’iniziativa di art fundraising, coordinata da Teresa Coratella,  atta a sostenere la campagna di Abili Oltrele t-shirt  realizzate dalla loro opera sono acquistabili scrivendo alla mail [email protected]

Salute/ Recupero di medicinali, l’associazione ‘Forche Caudine’ offre gratuitamente il software

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Nata sul modello di altre esperienze regionali, la proposta di legge molisana per il recupero dei medicinali per uso umano e per uso veterinario a fini sociali, anche attraverso l’istituzione di una banca dati regionale sui farmaci inutilizzati, piace all’associazione “Forche Caudine” che è disponibile ad offrire gratuitamente un software ad hoc per la buona riuscita dell’impresa .E’ quanto fa sapere lo storico sodalizio dei molisani a Roma, rilanciando la generosa disponibilità offerta dal molisano Francesco Caterina, uno dei coordinatori del Comitato Imprese dell’associazione, in veste di Ceo della Av Sistemi Integrati, azienda di sviluppo software e web.

“Siamo pronti a mettere a disposizione gratuitamente i software necessari al monitoraggio dei farmaci, così come previsto nel testo della proposta di legge – spiega Caterina – al fine di garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa in un’ottica di solidarietà a 360 gradi”. L’obiettivo è quello di garantire concretamente l’ulteriore contenimento della spesa farmaceutica regionale in un’ottica di equità e di giustizia sociale, nonché di sostenibilità ambientale.

L’associazione dei molisani a Roma, sulla stessa linea, propone alla Regione di utilizzare il bel filmato “Molise: terra di colori, sapori e tradizioni” realizzato dagli studenti delle classe terza e quarta H del liceo “Romita” di Campobasso nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse economiche e di promozione delle esperienze interne alla comunità molisana, anziché investire fondi, anche ingenti, in iniziative istituzionali dai discutibili risultati, come la Bit di Milano, la costosa edizione straordinaria dei Misteri di Campobasso nello scorso dicembre o i sette tavoli tematici degli stati generali del turismo.

“Con minime risorse, quasi tutte estranee ai canali istituzionali molisani, Forche Caudine è riuscita a promuovere oltre quattrocento eventi nei 31 anni di attività, accreditando nel migliore dei modi il territorio molisano presso molti referenti istituzionali e non, qui a Roma – evidenzia Caterina. “Crediamo che in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, sia necessaria una reale chiamata al risparmio ma parallela ad un’ottimizzazione delle risorse verso canali caratterizzati da professionalità certificate e da concreti ritorni d’immagine ed economici per la nostra splendida regione”.



Infanzia: Papa Francesco incontra una delegazione di Save the Childre

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Si è tenuto oggi l’incontro, durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro, tra Papa Francesco e una delegazione di Save the Children, in occasione del centenario dell’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Oltre agli operatori presenti in piazza con le magliette rosse, il colore che da sempre contraddistingue Save the Children nel mondo, Papa Francesco ha voluto incontrare personalmente il PresidenteClaudio Tesauro, il Direttore Generale Valerio Neri e il Vicedirettore Daniela Fatarella che hanno avuto l’opportunità di regalare la pubblicazione sui 100 anni dell’Organizzazione.

A Papa Francesco è stato donato un cofanetto, realizzato dai ragazzi di Civico Zero Roma, il centro diurno per minori migranti di Save the Children, gestito dall’omonima cooperativa. I ragazzi, che vengono da paesi in guerra, l’hanno voluto costruire con le proprie mani per riprodurre la loro storia personale. All’interno sono contenuti i numeri di Griot, una pubblicazione che ha raccolto in tutti questi anni le storie di viaggio, di integrazione e di scoperta di nuovi Paesi delle centinaia di ragazzi che hanno frequentato il centro. Ricevuto il regalo, il Papa ha dedicato qualche parola all’Organizzazione ringraziandola per il suo lavoro e incoraggiandola a continuare a lottare contro le chiusure e ad andare avanti.

“Ascoltare le parole di supporto di Papa Francesco oggi è stato molto emozionante per tutti noi e il Suo invito a continuare a portare avanti la nostra missione ci stimola a proseguire con ancora più determinazione il nostro lavoro quotidiano. Oggi, abbiamo voluto essere qui a testimoniare il nostro apprezzamento per lo straordinario impegno del Papa in difesa dei bambini, a partire dalle vittime di guerre, tratta, sfruttamento o indifferenza. Abbiamo invitato il Santo Padre a chiedere ai Governi di tutto il mondo un effettivo rispetto dei principi sanciti dal diritto internazionale a tutela dei bambini nelle zone di conflitto. La storia di Save the Children è strettamente legata alla figura di Benedetto XV, che ha avuto un ruolo fondamentale per la nostra Organizzazione. Nell’estate del 1919 Eglantyne Jebb scrive a Papa Benedetto XV per avere il supporto della Chiesa contro la carestia. In risposta a ciò, il Pontefice emana l’Enciclica “Paterno Iam Diu”, chiedendo a tutte le chiese del mondo di raccogliere fondi per Save the Children. È la prima volta nella storia che la Chiesa Cattolica supporta una causa promossa da una organizzazione aconfessionale.” ha dichiarato Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children.   

“Ogni guerra è una guerra contro i bambini”, diceva la fondatrice di Save the Children Eglantyne Jebb la quale, alla fine della Prima Guerra Mondiale, diede inizio all’impegno dell’Organizzazione in favore dei minori coinvolti nel conflitto e cento anni dopo il tema dei bambini in guerra è ancora più che mai attuale, con un bambino su cinque al mondo che vive in aree di conflitto.

La delegazione presente all’Udienza Generale, che il Santo Padre ha salutato anche nel suo discorso, era composta da oltre 150 operatori di Save the Children Italia, in rappresentanza di uno staff di circa 25.000 persone che opera in quasi 120 Paesi nel mondo.

Salute/ Farmaco antibatterico ritirato dalle farmacie

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Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha disposto il ritiro dalle farmacie di 2 lotti di un farmaco per la terapia e cura di varie malattie e patologie come Endocardite e Otite. Nello specifico si tratta del lotto n. HT6108 OS35ML – AIC 036980148 con scadenza 02-2020 e lotto n. JA9085 OS70ML – AIC 036980175 con scadenza 06-2020 della specialità medicinale AMOXICILLINA ACIDO CLAVULANICO della SANDOZ. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,  si è reso necessario a seguito della comunicazione da parte della ditta Sandoz e successiva notifica di allerta rapida pervenuta dall’agenzia dei medicinali tedesca, concernenti segnalazioni dall’Egitto per la presenza di grumi di polvere nel suddetto farmaco.

Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute Aifa è invitato a voler procedere con gli adempimenti necessari per la verifica del ritiro avviato dalla ditta. (IMMAGINE DI REPERTORIO)

Giovanni D’AGATA

La curcuma e le molte proprietà curative e benefiche

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La curcuma è una radice ricca di proprietà. Pianta erbacea perenne, dal caratteristico rizoma di colore giallo, originaria dell’asia meridionale, india e indonesia. Questa spezia è nota anche con il nome di zafferano delle indie ed è largamente utilizzata nella cucina indiana e mediorientale. Si ricava da una pianta chiamata Curcuma Longa, coltivata principalmente nel sud dell’India. Questa radice viene usata da oltre 5000 anni nella medicina ayurvedica come depurativo generale, digestivo, antinfiammatorio, contro la dissenteria, artrite e disturbi epatici. La radice contiene curcumina, proteine, glucosio, vitamina C e fruttosio.

Le principali proprietà della curcuma:
1. Antinfiammatoria: ovvero, questa spezia è in grado di ridurre i meccanismi infiammatori nell’organismo soprattutto quelli che coinvolgono le articolazioni;Pubblicità

2. Azione depurativa: uno dei suoi effetti benefici consiste proprio nell’aiutare il corpo ad espellere le tossine;

3. Coleretica: incrementa la produzione della bile ed allo stesso tempo nel favorisce il passaggio verso il duodeno;

4. Antiossidante: questa spezia aiuta a combattere l’ossidazione cellulare e lo sviluppo dei radicali liberi;

5. Antitumorale: grazie alla curcumina che blocca il progredire delle cellule tumorali, in particolare previene i tumori di colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia;

6. Cicatrizzante: il rizoma fresco si può applicare su ferite, eritemi e morsi d’insetti;

7. Stabilizzatore glicemico: questa spezia è raccomandata in caso di diabete, perché è un alimento ipoglicemico;

8. Proprietà digestive: favorisce il buon funzionamento dell’attività gastrica e dunque questa spezia è anche digestiva;

9. Neuroprotettivo: la curcuma è in grado di ostacolare le patologie neurodegenerative quali il morbo di Alzheimer ad esempio;

10. Immunostimolante: la curcumina sarebbe in grado di contrastare il morbo di Crohn e le malattie autoimmuni, nonché di stimolare la risposta immunitaria;

11. Seboregolatore e lenitiva: è ideale per curare varie affezioni dermatologiche, dall’acne, alla psoriasi alle micosi;

12. Antibatterico: la curcumina ha proprietà antibatteriche in grado di coadiuvare l’organismo nel contrastare i batteri esterni;

13. Protettore cardiovascolare: favorisce la fluidificazione del sangue, migliora la circolazione, aiuta a regolare il colesterolo e protegge dagli infarti;

14. Proprietà carminative ed antispastiche: si rivela molto utile in caso di meteorismo e per regolarizzare le funzioni intestinali.

La curcuma e la cosmesi:
Maschere per il viso
-Maschera viso contro brufoli e punti neri: amalgamare bene 2 cucchiai di curcuma in polvere con 1 cucchiaio di farina di riso, 2 cucchiai di yogurt (per pelli grasse) o 2 cucchiai di olio di cocco (per pelli secche) e mezzo cucchiaio di miele. La maschera si applica sul viso con un pennello, lasciare in posa per 20 minuti e poi risciacquare con acqua tiepida.

-Maschera viso contro le rughe: mescolare 1 cucchiaino di curcuma in polvere con 2 cucchiai di farina di riso nella ciotola, aggiungere un cucchiaio di olio di mandorle e 3-4 cucchiai di panna, quanto basta per fare una pasta che non è né troppo liquida né densa. Applicate la maschera sul viso con un pennello, lasciate agire per 15-20 minuti, poi risciacquare il viso con acqua tiepida. Se la pelle del viso sembrerà un po’ giallastra dopo aver rimosso la maschera, basta lavare bene il viso con un detergente delicato.

Curcuma: controindicazioni ed effetti collaterali
In generale, la curcuma non presenta particolari controindicazioni. Se assunta in dosi eccessive potrebbe provocare alcuni effetti collaterali, come nausea o acidità gastrica.

Si consiglia di non utilizzare la curcuma se si è allergici anche ad uno solo dei principi attivi.
Se assunta smodatamente può provocare: ulcere, dissenteria, nausea, meteorismo e calcoli.
Se ne sconsiglia l’uso a persone con disturbi emofili, calcoli e donne in attesa.