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Calzedonia Lavora con noi: posizioni aperte e consigli utili

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l Gruppo Calzedonia seleziona personale per assunzioni nei negozi e in sede.Vi presentiamo le posizioni aperte e come candidarsi per lavorare in Calzedonia. Vi diamo anche consigli utili sulle selezioni di personale e le opportunità di carriera.

IL GRUPPO

Calzedonia SpA è un’azienda italiana, con headquarter in veneto, a Dossobuono di Villafranca, presso Verona, specializzata nella realizzazione e commercializzazione di abbigliamento intimo, calze e costumi, per donna, uomo e bambino. Il Gruppo, nato a Vallese di Oppeano nel 1986, opera attraverso i marchi Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri e Atelier Emè, ed è titolare delle enoteche Signorvino di Milano e Verona, e Calzedonia stock Cash & Carry, punto vendita all’ingrosso che si rivolge a stockisti possessori di partiva IVA. Calzedonia vanta oggi una rete di vendita composta da oltre 4mila negozi, sia a gestione diretta che in franchising. La società ha proprie sedi anche all’estero, in Austria, Belgio, Brasile, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Hong Kong, Giappone, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Regno Unito. Inoltre, possiede stabilimenti produttivi in Bulgaria, Romania, Serbia e Sri Lanka. Attualmente conta circa 32mila dipendenti ed è presente in oltre 40 Paesi del mondo.

Il Gruppo è al momento alla ricerca di diversi profili per assunzioni presso i propri marchi e nell’headquarter in veneto. Gli interessati a lavorare per l’azienda di moda possono valutare le ricerche in corso in questo periodo, pubblicate sul portale Calzedonia lavora con noi.

ono numerose le offerte di lavoro e stage Calzedonia attive per i vari brand del Gruppo e in sede. Sono disponibili opportunità di impiego nei negozi e negli stabilimenti produttivi, e presso l’headquarter di Dossobuono.

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Banda Larga e 95 milioni di euro rilanciano le startup. EOLO riconferma il proprio impegno al fianco delle nuove aziende innovative di tutta Italia

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Fondi per le startup e diffusione della banda larga: passa da qui la strada dell’innovazione. I fondi arrivano dal rifinanziamento del progetto Smart&Start Italia. Grazie ai 95 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico, le idee innovative nel settore hi-tech possono trovare nova linfa. Sul fronte della connessione a banda larga, uno dei punti fondamentali per la competitività del sistema economico anche per le imprese che muovono i primi passi, l’operatore di telecomunicazioni di Busto Arsizio (VA) EOLO riconferma il proprio impegno per superare il digital divide e porre le aziende in grado di competere a livello internazionale.
«Da anni EOLO ha messo in campo importanti investimenti di ricerca e sviluppo per migliorare la rete puntando su velocità di banda, efficienza spettrale e bassa latenza. Oggi EOLO è in grado di erogare servizi a Banda Ultra Larga in migliaia di piccoli e medi Comuni del centro e nord Italia – commenta Luca Spada, Presidente di EOLO – Si tratta di un passo fondamentale per rendere il nostro Paese davvero competitivo in Europa, dove siamo al 25° posto in quanto a sviluppo dell’economia e della società digitale, e nel mondo. EOLO, mettendo a disposizione rete e competenze, è pronta a giocare un ruolo da protagonista per rendere il cambiamento possibile anche nelle aree più periferiche d’Italia».
Smart&Start Italia, il principale incentivo del Governo dedicato alla nascita e alla crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico, con le nuove risorse messe in campo dalla Legge di Bilancio 2017, vuole sostenere le imprese che sviluppano prodotti, servizi o soluzioni innovative nel mondo dell’economia digitale, oppure che sono coinvolte in progetti di valorizzazione della ricerca pubblica o privata.
Smart&Start Italia finanzia programmi di spesa tra 100 mila e 1,5 milioni di euro. Èprevisto un mutuo senza interessi e senza richiesta di garanzie per la copertura dei costi di investimento e di gestione legati all’avvio del progetto, inclusi i costi del personale dipendente.
Le domande di finanziamento si presentano esclusivamente sul sito www.smartstart.invitalia.it in modalità paperless e sono valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione, entro 60 giorni.
Qualche cifra
Secondo il MISE la regione con il maggior numero di startup è la Lombardia, dove operano il 21,7% delle startup italiane. Seguono l’Emilia Romagna (11,9%), il Lazio (10,1%) e il Veneto (7,5%). E sono 13 le province italiane con più di 100 startup distribuite all’interno del proprio territorio.
Ma la situazione non è semplice. Ci sono ancora due gap da colmare: culturale e tecnologico. Per il primo, secondo quanto rilevato dall’Osservatorio del Politecnico di Milano a fine 2016 solo un 8% delle aziende risultava pienamente digitalizzato; sul fronte tecnologico è necessario un impulso serio alla diffusione della Banda Larga. Su quest’ultimo aspetto EOLO da tempo fa la sua parte, contribuendo a superare il “digital divide”. Un’azione riconosciuta da più parti, con risultati tangibili.
EOLO SpA – Fondata nel 1999 a Busto Arsizio (VA) EOLO è un operatore di telecomunicazioni leader nel campo della banda ultralarga per il mercato residenziale e delle imprese. La società ha 300 dipendenti, oltre 220mila clienti attivi e diffonde su tutto il territorio nazionale soluzioni professionali ad alto contenuto tecnologico. EOLO è un’azienda privata a capitale interamente italiano. Ulteriori informazioni sui servizi EOLO sono disponibili sul sito eolo.it.

AUSL: Bando per diventare Autista di Ambulanza. Richiesta Licenza Media

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L’Azienda unità Sanitaria locale Umbria 1 di Perugia ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 14 posti di operatore tecnico specializzato “autista di ambulanza” con funzioni di soccorritore. Se siete interessati a lavorare nel settore del primo soccorso, ecco le informazioni sul profilo ricercato e come presentare domanda.

Requisiti

Possono partecipare al concorso i candidati in possesso dei seguenti requisiti:

  1. cittadinanza italiana o cittadinanza di uno dei Paesi dell’Unione Europea;
  2. idoneità fisica all’impiego:
  3. licenza media;
  4. cinque anni di esperienza professionale acquisita in profilo professionale corrispondente a quello di Autista presso pubbliche amministrazioni o imprese private;
  5. attestati di partecipazione, con superamento delle relative prove, ai corsi BLS-D, PBLS-D e PTC Base, in ottemperanza a quanto previsto nell’accordo tra il Ministro della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 22.5.2003 (pubblicato nella G.U. n.196 del 25.8.2003).

 

Prove d’esame

Le prove d’esame saranno due. La prova pratica, consistente nell’esecuzione di tecniche specifiche connesse alla qualificazione professionale richiesta ed in particolare:

  1. simulazione di guida di un’ambulanza in situazione di emergenza e correlazione con le norme del cod. della Strada;
  2. accertamento della conoscenza e dell’uso dei presidi in dotazione all’ambulanza del 118 e nozioni di manutenzione del mezzo;
  3. tecniche di rianimazione cardiopolmonare e di primo soccorso, intervento su paziente traumatizzato, con esercitazione su manichino.

 

Prova orale, vertente sui seguenti argomenti:

  1. tecniche di BLS-D, PBLS-D, PTC Base e primo soccorso;
  2. tecniche di movimentazione del paziente in situazioni di emergenza/urgenza;
  3. conoscenza del mezzo e dei presidi in dotazione;
  4. codice della strada e comportamento di guida dell’ambulanza in varie situazioni;
  5. sistema di emergenza territoriale 118;
  6. precauzioni da adottare per la tutela della salute dell’operatore e per evitare infortuni sul lavoro.

 

Domanda e scadenza

La domanda di partecipazione al concorso pubblico, redatta in carta semplice secondo lo schema allegato al bando, deve essere presentata entro il 18 maggio 2017.

BANDO

Precompilata 2017. E’ possibile inviare online la dichiarazione dei redditi Zero controlli sui documenti per chi la accetta in autonomia e senza modifiche

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Dichiarazione precompilata 2017, si apre il canale per l’invio. E’ possibile spedire online la dichiarazione dei redditi predisposta dall’Agenzia con l’ausilio del partner tecnologico Sogei e chiudere con pochi passaggi l’appuntamento annuale con il Fisco. Niente più carta né scontrini e ricevute da conservare per chi restituisce in autonomia e senza modifiche il modello 730 digitale compilato dal Fisco: se la dichiarazione è accettata “in toto”, infatti, l’Agenzia non potrà più chiedere al cittadino di presentare la documentazione che giustifica le somme portate in detrazione, come le spese sanitarie, universitarie, quelle per ristrutturazioni e gli altri sconti fiscali. In queste due settimane dall’apertura della precompilata in modalità consultazione (dal 18 aprile alle ore 7 di oggi) sono stati registrati più di 1 milione e 400mila accessi all’applicazione da parte di 962.508 utenti distinti. Chi ha già controllato la dichiarazione e acquisito dimestichezza con il sistema che, schermata dopo schermata, guida all’invio, lo ha fatto entrando sul sito delle Entrate perlopiù con le credenziali Fisconline (52% dei casi) e Inps (39%). La dichiarazione 730 potrà essere modificata, integrata e spedita fino al 24 luglio; per il modello Redditi, invece, c’è tempo fino al 2 ottobre 2017. Precompilata 2017, da oggi è possibile accettare o modificare e inviare – Da oggi sono online e pronti per essere inviati, con o senza modifiche, circa 20 milioni di 730. Da oggi è possibile anche modificare 10 milioni di modelli Redditi che potranno essere inviati a partire dall’11 maggio. In totale, se si contano anche i familiari a carico, i dati precaricati dall’Agenzia riguardano oltre 59 milioni e 700mila cittadini, praticamente l’intera platea dei residenti italiani. E’ uno sforzo enorme quello che ha visto l’Agenzia raccogliere, in vista di questo terzo anno di sperimentazione, quanti più dati per poter consegnare ai contribuenti un modello il più possibile completo. Con il supporto di Sogei, la società generale d’informatica partecipata interamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e la collaborazione di tutti i soggetti chiamati a trasmettere le informazioni da precaricare nelle dichiarazioni, quest’anno sono confluiti nei server del Fisco oltre 800 milioni di dati. Tra questi, 690 milioni di documenti fiscali relativi a spese sanitarie, compresi gli scontrini dei farmaci da banco; circa 94 milioni di dati relativi a premi assicurativi; più di 7 milioni e 600mila bonifici per ristrutturazioni, arredo e risparmio energetico. E ancora: oltre 8 milioni di interessi passivi sui mutui contratti dagli italiani; circa 5 milioni e 600 mila dati relativi a ristrutturazioni condominiali e quasi 4 milioni e mezzo di dati relativi a contributi previdenziali. Bonus al riparo dai controlli documentali per le dichiarazioni accettate in autonomia – Con la versione 2017 si chiude il terzo anno di sperimentazione. Dal 2015, grazie alla precompilata, l’approccio alla dichiarazione è radicalmente cambiato: dal vecchio schema “tu cittadino dichiari e io amministrazione, poi, controllo”, si è passati infatti a una modalità che, al contrario, prevede che sia il cittadino a controllare i dati precaricati dal Fisco e, se tutto va bene, ad accettarli o, viceversa, a integrarli o modificarli. Una nuova impostazione che, oltre al vantaggio di una maggiore semplicità, porta con sé anche degli evidenti benefici lato controlli. Il Fisco infatti rinuncia a controllare la documentazione a supporto delle detrazioni in caso di dichiarazione 730 accettata in autonomia e senza modifiche. Un beneficio che si estende anche alle dichiarazioni 730 inviate, con o senza modifiche, tramite Caf e professionisti: saranno questi ultimi, infatti, in caso di controllo documentale, a dover esibire la documentazione al posto dei loro assistiti. Come fare per: breve guida all’accesso Per visualizzare la propria dichiarazione dei redditi è necessario collegarsi alla pagina https://dichiarazioneprecompilata.agenziaentrate.gov.it e inserire il proprio codice fiscale, la password e il pin Fisconline. Le credenziali per l’accesso sono strettamente personali e non vanno comunicate a terzi. Per accedere alla dichiarazione precompilata 2017 è necessario utilizzare un browser che supporta uno specifico protocollo di sicurezza: i contribuenti che utilizzano una versione di browser inferiore saranno quindi prima di tutto indirizzati a scaricare, gratuitamente, la versione aggiornata. Password e pin Fisconline possono essere richiesti direttamente online sul sito internet dell’Agenzia, a questo indirizzo: https://telematici.agenziaentrate.gov.it/Abilitazione/Fisconline.jsp. Il sistema fornisce subito le prime 4 cifre del pin a 10 cifre, mentre le ultime 6 vengono spedite per posta, insieme alla password, entro 15 giorni. In alternativa, le credenziali Fisconline possono essere richieste utilizzando l’app “AgenziaEntrate” o presso gli uffici dell’Agenzia. In quest’ultimo caso, il contribuente riceve subito le prime 4 cifre del codice pin, la password di primo accesso e le istruzioni per ottenere la seconda parte del pin direttamente sul sito delle Entrate. In alternativa, è possibile accedere alla dichiarazione dei redditi anche tramite le credenziali Inps. Eseguita l’autenticazione, il sistema reindirizza l’utente all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate. Maggiori informazioni e il pulsante diretto per accedere al servizio tramite le credenziali Inps sono disponibili a questo link: https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemDir=50609 L’accesso è garantito infine anche con le credenziali Spid, il sistema di accesso che consente di utilizzare, con un’identità digitale unica, i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati accreditati, oltre che tramite Carta nazionale dei servizi. La Carta Nazionale dei Servizi o Cns è una smart card o una chiavetta Usb che contiene un “certificato digitale” di autenticazione personale, utile per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. Aprono le porte della precompilata anche le credenziali del portale NoiPa (per i dipendenti pubblici) e quelle riservate agli appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza. In tutti i casi, una volta entrati, il sistema offre una serie di possibilità. In particolare, da oggi è possibile, oltre che visualizzare i dati utilizzati per predisporre la dichiarazione per controllare che siano completi e corretti: 1) scegliere il modello per predisporre la dichiarazione e decidere se accettare o modificare la precompilata 2) modificare o accettare i dati. Visualizzare, stampare e inviare la dichiarazione 3) consultare le dichiarazioni inviate e le ricevute degli invii. Effettuare i versamenti F24. Tra le novità di quest’anno anche la possibilità di consultare e, se necessario, correggere, la dichiarazione precompilata 2016, purché sia stata inviata tramite l’applicazione web. Per le eventuali modifiche della dichiarazione precompilata 2016 i contribuenti devono utilizzare il modello Unico 2016 integrativo, disponibile online selezionando la funzione “cambia anno di dichiarazione”, all’interno dell’applicazione, che consente di selezionare la dichiarazione su cui si intende intervenire. L’assistenza del Fisco – L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini un sito internet dedicato, raggiungibile all’indirizzo https://infoprecompilata.agenziaentrate.gov.it, dove sono presenti anche le risposte alle domande più frequenti. Inoltre, sono sempre disponibili i numeri dell’assistenza telefonica: 848.800.444 da rete fissa, 06 966.689.07 da cellulare e +39 06.966.689.33 per chi chiama dall’estero, operativi dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13.

Consiglio Mondiale dell’Acqua: solo la metà dei Millennial nel mondo sa che l’acqua sicura è un diritto umano

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A meno di un anno dall’8º World Water Forum che si svolgerà a Brasilia nel marzo 2018, il Consiglio Mondiale dell’Acqua (World Water Council – WWC) invita tutti i governi a concentrarsi sulle questioni legate all’acqua e a dare priorità alle risorse idriche e alla loro gestione, per fare in modo che la sicurezza idrica e il risanamento diventino una realtà per tutti entro il 2030, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Sono necessari azioni e investimenti al più alto livello politico per fornire acqua potabile e servizi igienico-sanitari adeguati a tutto il pianeta.
-L’accesso a risorse idriche migliorate: un risultato importante per la comunità internazionale.
Secondo gli ultimi dati forniti dal Programma di Monitoraggio Congiunto OMS/UNICEF del 2015, il 91% della popolazione mondiale utilizza una fonte di acqua potabile migliorata, rispetto al 76% del 1990. Questo dato prova che sono stati fatti progressi significativi nell’accesso all’acqua potabile, dal momento che 2,6 miliardi di persone, pari a un terzo della popolazione mondiale attuale, hanno avuto accesso a una fonte d’acqua potabile migliorata dal 1990 a oggi.
Tuttavia, a causa della cattiva qualità dell’acqua e della gestione delle risorse, spesso il miglioramento delle risorse idriche non garantisce l’accesso ad acqua potabile sicura.
Inoltre, se l’accesso a fonti migliorate è aumentato in tutte le regioni del mondo, la percentuale di progresso varia. La copertura in Asia è aumentata drasticamente: nella sola Cina, oltre mezzo miliardo di persone ha avuto accesso ad una fonte migliorata. In America Latina e nei Caraibi, il 95% della popolazione oggi ha accesso a fonti migliorate di acqua potabile. Tuttavia, in Africa sub-sahariana resta ancora molto da fare, come dimostra il fatto che circa un terzo della popolazione è ancora senza accesso a fonti di acqua potabile migliorata.
Inoltre, si registrano notevoli disparità tra aree rurali e urbane. Tra coloro che vivono in zone urbanizzate, quattro persone su cinque hanno accesso all’acqua potabile a casa, mentre solo una persona su tre tra chi vive in zone rurali gode dello stesso privilegio.
I dati sul progresso globale nell’accesso a servizi igienico-sanitari adeguati mostrano risultati più deboli rispetto all’acqua, visto che l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio per il loro risanamento non è ancora stato raggiunto. Secondo le stime, al 2015, anno di scadenza degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, il 32% della popolazione mondiale (2,4 miliardi di persone) non aveva ancora accesso a servizi igienico-sanitari adeguati.
-Migliori fonti d’acqua non sono sempre fonti d’acqua sicure.
Nonostante i risultati globali raggiunti nel miglioramento delle fonti d’acqua, si stima che almeno il 25% delle risorse idriche migliorate siano essenzialmente pericolose a causa di vari fattori, tra cui la presenza di agenti contaminanti di origine fecale.
Oltre un terzo dei Millennial intervistati ha toccato con mano gli effetti negativi della mancanza di acqua sicura. Nonostante quasi la metà dei Millennial sia consapevole degli enormi progressi fatti negli ultimi 5 anni in Asia in tema di sicurezza idrica, meno di un terzo è convinto che siano stati fatti progressi nel continente africano.
Il Presidente del World Water Council Benedito Braga ha dichiarato: “I leader mondiali sanno che i servizi igienico-sanitari sono fondamentali per la salute pubblica, ma dobbiamo agire subito. Al fine di rendere l’acqua e i servizi igienico-sanitari universalmente disponibili entro il 2030, serve impegno ai massimi livelli. È altresì importante che le fonti di acqua siano ottimizzate per assicurare che si tratti di risorse idriche sicure.”
-Il World Water Forum: dare vita a un cambiamento per un mondo con acqua sicura
Nel proseguire la sua missione di miglioramento della sicurezza idrica, questa settimana il World Water Council organizza un incontro tra gli stakeholder a Brasilia che coinvolgerà 500 rappresentanti di alto livello, capi di stato ed esperti del settore, in vista dell’8° World Water Forum. Il Forum vedrà oltre 30.000 partecipanti e si svolgerà dal 18 al 23 marzo 2018 in Brasile, con tema “La condivisione dell’acqua” (“Sharing Water”). L’evento si suddividerà in cinque processi distinti: il Processo Tematico, il Processo Politico, il Processo Regionale, il Forum della Cittadinanza e il Focus Group sulla Sostenibilità.
Braga ha dichiarato: “Come organizzatore e gestore del World Water Forum, il Consiglio Mondiale dell’Acqua (WWC) vuole partire dal successo ottenuto durante il 7° World Water Forum in Corea nel 2015, che ha segnato un passo avanti nella cooperazione internazionale sul tema idrico mediante l’attuazione di una roadmap per guidare il lavoro futuro e stringere importanti accordi politici”.
Ha poi concluso: “Durante l’8° World Water Forum, il più grande evento a livello mondiale sul tema dell’acqua, ci siamo impegnati a coinvolgere politici e decision-maker in un dialogo comune al fine di assicurare un impegno condiviso per il miglioramento delle risorse idriche e lo sviluppo dei servizi”.
-Il Consiglio Mondiale dell’Acqua – World Water Council:
Il World Water Council (WWC) è una piattaforma internazionale che riunisce vari stakeholder nonché il fondatore e co-organizzatore del World Water Forum. La missione del World Water Council è quella di mobilitare l’azione sui problemi legati all’acqua a tutti i livelli, anche di decision-making, per coinvolgere le persone nel dibattito in corso e mettere in discussione i luoghi comuni sul tema. Il Council si concentra sulla dimensione politica della sicurezza delle risorse idriche, l’adattamento e la sostenibilità, e lavora per mettere l’acqua in cima all’agenda politica. Istituito nel 1996 a Marsiglia, il World Water Council conta tra i suoi membri oltre 300 organizzazioni da oltre 50 paesi.

Upim Massa Carrara: lavoro per Commessi e Magazzinieri

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Upim, nota catena di grandi magazzini del Gruppo OVS, aprirà un nuovo negozio in Toscana e creerà posti di lavoro.

Il punto vendita sarà inaugurato a Massa Carrara e le selezioni sono già in corso per la nuova apertura. Le assunzioni sono rivolte a Commessi e Magazzinieri.

I posti di lavoro a Massa Carrara da coprire sono rivolti ad Addetti alle Vendite e al Magazzino, che potranno lavorare nel negozio Upim.

Stando a quanto riportato dal quotidiano, i lavori per la realizzazione del punto vendita sono già in corso. Lo store dovrebbe sorgere in via Bastione, nel centro storico di Massa Carrara, all’interno di un immobile di ben 1500 metri quadri di superficie, distribuiti su 3 piani, attualmente in fase di ristrutturazione.

FIGURE RICERCATE

L’offerta di lavoro Upim per il nuovo negozio che aprirà a Massa Carrara è rivolta a Commessi e Magazzinieri. Gli Addetti Vendita potranno essere assunti con orario part time o full time, e si occuperanno di allestire e riassortire il reparto di inserimento, promuovere l’immagine del marchio ed offrire il miglior servizio possibile ai clienti. L’Addetto al Magazzino provvederà, invece, a gestire la riserva, omogeneizzando il flusso delle merci e le procedure interne con il personale di vendita.

Requisiti
I candidati ideali possiedono un’ottima conoscenza di una o più lingue straniere. Preferibilmente, hanno maturato pregressa esperienza presso aziende attive nel settore del Fashion Retail. Sono predisposti a lavorare in gruppo e hanno spiccate capacità di comunicazione e relazione.

L’AZIENDA

Vi ricordiamo che Upim è una catena italiana di negozi fondata, a Milano, nel 1928. Oggi fa parte della OVS SpA ed ha sede principale a Mestre, in provincia di Venezia. Attualmente Upim vanta una rete di vendita composta da circa 400 punti vendita, a gestione diretta e in franchising, presenti sul territorio nazionale e all’estero.

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Cassa di Risparmio: arrivano 45 Posti di lavoro presso vari Istituti Bancari

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Per chi desidera lavorare in banca, questo primo scorcio di 2017 si conferma l’anno giusto in grado di realizzare il sogno nel cassetto. Con il sopraggiungere della primavera, poi, sembra che le opportunità di impiego presso i vari Istituti Bancari stiano sbocciando senza controllo. Andiamo a vedere, di seguito, i dettagli.

Dopo avervi annunciato il maxi piano di assunzioni varato da Unicredit, anche la Cassa di Risparmio di Asti sale in cattedra con un accordo, siglato con i sindacati, che prevede la creazione di 45 nuovi posti di lavoro destinati a giovani che sostituiranno i dipendenti andati in pensione.

La notizia è stata riportata da diversi organi di informazione, attraverso recenti articoli che fanno il punto sull’intesa raggiunta dalla banca con le organizzazioni sindacali, in merito al nuovo piano di uscite volontarie di personale.

Quest’ultimo prevede il prepensionamento di 45 dipendenti dell’istituto di credito entro il 2017. Per sostituire i lavoratori andati in pensione saranno assunte nuove risorse e nell’ottica di un ricambio generazionale, si punterà principalmente sui giovani.

Vi ricordiamo che la Cassa di Risparmio di Asti SPA, conosciuta anche come Banca C.R. Asti o Banca di Asti, è un istituto di credito italiano. E’ stata fondata nel 1842, come istituzione filantropica, ed è divenuta società per azioni nel 1992. Oggi la Banca di Asti impiega più di mille dipendenti e conta una rete di oltre 130 sportelli bancari.

Saranno oltre una quarantina, quindi, le opportunità di lavoro presso la Banca di Asti. E’ facile immaginare che parte delle assunzioni sarà rivolta a impiegati e addetti agli sportelli bancari, e che non mancheranno possibilità di inserimento anche per altri profili.

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Cameo: lavoro a tempo indeterminato

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La nota azienda specializzata in preparati per pasticceria offre nuove opportunità di lavoro, in vista di assunzioni anche a tempo indeterminato. Sono aperte, infatti, le selezioni per partecipare all’International Trainee Program, il programma di formazione e lavoro Cameo per laureati. Inoltre, si ricercano altri profili da assumere in Lombardia.

Cameo SpA è la divisione italiana della società per azioni tedesca Dr. Oetker, multinazionale fondata, nel 1891, dal farmacista tedesco August Oetker, che ha inventato il lievito in bustina. Il Gruppo, che opera nel settore alimentare, in particolare nella produzione di preparati per torte e dessert, surgelati e dolci freschi, è presente in più di 40 Paesi del mondo, con circa 9000 collaboratori. Dr. Oetker è attivo anche in Italia dal 1933, con la Cameo, che ha sede principale a Desenzano del Garda, presso Brescia, e conta più di 350 dipendenti a livello nazionale.

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Al via il progetto “Fostering tax transparency in Albania”

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La convenzione firmata oggi da Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Laura Frigenti, direttore dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo rappresenta l’avvio di una collaborazione istituzionale tra le due agenzie a favore dei Paesi in via di sviluppo, nello spirito delle linee di intervento promosse dall’Onu per uno sviluppo mondiale sostenibile. L’Italia fornirà così assistenza tecnica al governo albanese attraverso un progetto per lo scambio automatico di informazioni finanziarie ai fini fiscali, nel quadro dell’implementazione del Common Reporting Standard (Crs). La firma della convenzione rende operativo il progetto “Fostering tax transparency in Albania”, grazie al quale l’amministrazione fiscale albanese potrà beneficiare di supporto specialistico per gli aspetti giuridici, fiscali, informatici e per la protezione dei dati personali relativi all’implementazione dello Standard Globale Ocse sullo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali. Il progetto pilota, finanziato dall’Aics nell’ambito delle attività di cooperazione a favore dei Paesi in via di sviluppo, prevede il coinvolgimento diretto dell’Agenzia delle Entrate, che sarà impegnata con suoi funzionari sia in attività di consulenza giuridica in Albania, sia in attività di formazione teorico-pratica presso le sedi dell’Agenzia delle Entrate in Italia. L’obiettivo è attuare un efficace trasferimento delle competenze e la loro tempestiva applicazione in Albania. In particolare, nel quadro generale di implementazione del Crs, il progetto, che durerà 3 anni, consentirà di sostenere le istituzioni albanesi nelle varie fasi di implementazione del progetto. Il contrasto all’evasione internazionale passa infatti per lo scambio automatico di informazioni – L’iniziativa risponde agli impegni presi dall’Italia nel settimo incontro del “Global Forum per la trasparenza e lo scambio di informazioni”, promosso in ambito Ocse (Berlino 2014). In occasione dell’incontro, infatti, oltre cinquanta Paesi, tra cui l’Italia e l’Albania avevano sottoscritto un accordo per favorire lo scambio automatico di informazioni finanziarie attraverso il Common Reporting Standard e i rappresentanti del gruppo G5 avevano manifestato la volontà di assistere i Paesi in via di sviluppo, come l’Albania, nell’applicazione delle riforme necessarie all’implementazione. La convenzione firmata oggi rappresenta dunque l’avvio di una collaborazione istituzionale tra l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a favore dei Paesi partner, nello spirito delle linee di intervento promosse dall’Onu per uno sviluppo mondiale sostenibile e dall’Addis Tax Initiative, a cui il Governo italiano ha aderito nel luglio del 2015.

Per una consulenza gratuita in materia fiscale e/o porre quesiti agli esperti di Terminus Consulenza e Caf ( Emilio Castelli ed Elenia Valente) si può  inviare una mail a [email protected] oppure telefonare allo 0874/98926.

Sanpellegrino, export in crescita, giro d’affari di 895 milioni di euro e 3,7 miliardi di bottiglie prodotte

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 Sanpellegrino continua a crescere sui mercati internazionali. Il Gruppo, leader nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, con circa 1.500 dipendenti e prodotti esportati in oltre 150 Paesi nel mondo, ha chiuso il 2016 con un fatturato di 895 milioni di euro e 3,7 miliardi di bottiglie prodotte. Oltre la metà del giro d’affari è stato conseguito grazie a un continuo e costante incremento delle vendite estere.
Le performance realizzate sui mercati internazionali, in crescita del 6,9% rispetto al 2015, sono state trainate da S.Pellegrino e Acqua Panna. Le esportazioni delle due acque minerali, simbolo del fine dining italiano nel mondo, insieme alle bibite a marchio Sanpellegrino rappresentano oggi il 54% del giro d’affari complessivo.
Il 2016 è stato un anno record per l’acqua minerale S.Pellegrino, che ha raggiunto 1 miliardo di bottiglie vendute nel mondo, con un incremento del 5% rispetto al 2015. Anche Acqua Panna ha chiuso il 2016 in crescita rispetto all’anno precedente.
“Siamo soddisfatti delle performance del 2016, che si è chiuso con un risultato sostanzialmente in linea con l’anno precedente. – ha dichiarato Stefano Agostini, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Sanpellegrino – Sebbene non si siano ripetute le straordinarie condizioni di mercato del 2015, nel quale le vendite erano state trainate da un’estate eccezionalmente calda e dall’Esposizione Universale, il segmento dell’acqua minerale ha confermato i volumi del 2015 confermandosi prodotto d’elezione da parte dei consumatori di tutto il mondo che scelgono, sempre più spesso, un’idratazione di qualità”.
Sul mercato domestico il Gruppo Sanpellegrino ha registrato un fatturato di 416,5 milioni di euro, rafforzando la propria posizione nel canale retail moderno e la propria leadership a volume. L’azienda ha confermato anche il focus e la forte leadership nel settore della ristorazione. In Italia le vendite sono state spinte dal marchio Levissima che è cresciuto del 4% nel 2016, mentre il brand Nestlé Vera ha registrato un incremento dell’1,3% a volume.
“Siamo orgogliosi di aver raggiunto un traguardo straordinario, portando 1 miliardo di bottiglie della nostra celebre acqua con la stella rossa sulle tavole di tutto il mondo. Il successo conseguito da S.Pellegrino rinnova l’affermazione del nostro marchio come emblema del made in Italy nel mondo. – continua Stefano Agostini – Grazie a prodotti, apprezzati in oltre 150 Paesi, come S.Pellegrino, Acqua Panna e le bibite a marchio Sanpellegrino, il nostro giro d’affari sui mercati internazionali è cresciuto, con incrementi del 5% in Germania, dell’8,2% negli Stati Uniti, e picchi del 10,6% in Francia e del 10,7% nel Regno Unito”.
Sul fronte domestico, nel 2016 è stato inaugurato il sito produttivo Nestlé Vera di Castrocielo (FR), un progetto industriale del valore di 16 milioni di euro, caratterizzato da un approccio estremamente innovativo in grado di conciliare, al massimo livello, sostenibilità ambientale e sviluppo economico. La “smart factory”, che vanta  performance “best in class” soprattutto in termini di risparmio energetico, oltre a costituire un’importante occasione di crescita e occupazione a livello locale e regionale, rappresenta un modello di sviluppo futuro per l’intero comparto delle acque minerali.
Lo scorso anno si è chiuso anche con l’annuncio di un investimento di 90 milioni di euro per la realizzazione della Flagship Factory di San Pellegrino Terme, la nuova casa dell’acqua minerale S.Pellegrino, progettata dal famoso Archistar danese Bjarke Ingels a capo dello studio di architettura internazionale BIG (Bjarke Ingels Group). All’architetto danese, che ha vinto il contest mondiale lanciato dal Gruppo Sanpellegrino sarà affidato il compito di trasformare lo storico stabilimento dove viene imbottigliata l’acqua minerale ambasciatrice del Made in Italy, in un’opera di design che valorizzi il territorio, migliori la qualità di lavoro e attragga turisti da tutto il mondo. BIG sarà partner dell’azienda per i prossimi quattro anni e i primi lavori di costruzione partiranno nel 2018.
SANPELLEGRINO
Sanpellegrino è l’azienda di riferimento nel campo del beverage in Italia, con acque minerali, aperitivi analcolici, bibite e tè freddi. I suoi prodotti, sintesi di benessere, salute ed equilibrio, sono presenti in oltre 150 Paesi attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti.
Sanpellegrino, come principale produttore di acqua minerale, è da sempre impegnata per la valorizzazione di questo bene primario per il Pianeta e lavora con responsabilità e passione per garantire a questa risorsa un futuro di qualità. Un impegno che passa anche attraverso la promozione dell’importanza di una corretta idratazione: Sanpellegrino infatti sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita.