(Adnkronos) – Una giovane donna di Rovigo, di rientro dall’estero, è attualmente sotto osservazione per un caso di dengue. La donna ha accusato sintomi compatibili ed è stata sottoposta a specifici test di laboratorio che hanno confermato un’alta probabilità d’infezione. Scattato quindi il protocollo che prevede anche una totale disinfestazione nel raggio di 200 metri dalla sua casa. —[email protected] (Web Info)
Ucraina e armi Nato per colpire in Russia, Tajani a Stoltenberg: “Decisioni sono collegiali”
(Adnkronos) –
Altolà dell'Italia alla Nato dopo le parole del segretario generale Jens Stoltenberg che ha proposto di dare via libera all'Ucraina per l'uso delle armi degli alleati per colpire in Russia. "Le scelte di Kiev sono scelte di Kiev, noi non manderemo un militare italiano in Ucraina e gli strumenti militari mandati dall'Italia vengono usati all'interno dell'Ucraina", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Lavoriamo per la pace, i messaggi che arrivano dalla Russia poi provocano anche una guerra ibrida che si combatte però dobbiamo sempre lavorare per la pace e abbassare i toni. Noi siamo parte integrante della Nato ma ogni decisione dev'essere presa in maniera collegiale", ha concluso Tajani. Linea confermata anche dal vicepremier Matteo Salvini. "Stoltenberg chiede di eliminare il divieto all'Ucraina di colpire obiettivi militari russi con le armi Nato? Non se ne parla nemmeno, l'Italia non è in guerra contro nessuno e non voglio che i miei figli crescano con la paura della terza guerra mondiale". "Abbiamo aiutato l'Ucraina fin dal primo momento anche con aiuti militari però – ricorda Salvini – quelle armi non devono uccidere fuori dai confini". "Mi opporrò sempre e in ogni sede all'invio anche di un solo militare italiano di combattere e morire in Ucraina", conclude. —[email protected] (Web Info)
Domenica In, il ricordo di Mike Bongiorno: ospiti Mara Venier 26 maggio
(Adnkronos) – È affidato a Daniela Bongiorno il ricordo del grande Mike, a 100 anni dalla nascita, nella nuova puntata di 'Domenica In', condotta da Mara Venier e in onda domenica 26 maggio alle 14 su Rai 1 e Rai Italia. A seguire, i Ricchi e Poveri saranno protagonisti di uno spazio nel quale ripercorreranno i loro successi tra cui il brano presentato a Sanremo “Ma non tutta la vita”, oltre a esibirsi con il nuovo singolo “Aria”. Zucchero, in collegamento da Pontremoli, proporrà alcuni suoi successi come “Diamante”, “Baila”, “Diavolo in me” oltre ad annunciare le nuove date del suo ultimo tour “Overdose d’Amore – World Tour”. Ancora musica con Orietta Berti che presenterà il nuovo singolo “Una vespa in 2”, che già si annuncia come il tormentone dell’estate. L’attore Vinicio Marchioni, protagonista di tanti film e serie tv di successo, interverrà per presentare il suo romanzo “Tre Notti”. Pierluigi Diaco, che ha da poco concluso il suo programma “Bella Mà”, sarà in studio per presentare la serata “Bella Rai 2”, in onda giovedì 30 maggio in prima serata su Rai 2 per celebrare i 70 anni della Rai. La puntata si concluderà con l’attore Ronn Moss che si esibirà in una originale interpretazione del brano “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo. —[email protected] (Web Info)
Meloni e Tajani incontrano premier Anp: “Italia riparte con i finanziamenti all’Unrwa”
(Adnkronos) – L'Italia riparte con i finanziamenti all'Unrwa. Lo ha annunciato oggi, 25 maggio, il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani incontrando alla Farnesina il primo ministro e ministro degli Esteri e degli Emigrati dell’Autorità Palestinese, Mohammed Mustafa. Il premier palestinese è poi stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Sostegno italiano a tutti gli sforzi in atto per un cessate il fuoco sostenibile, il rilascio di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas e un salto di qualità nell’assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza". E' quanto ribadito dalla premier Giorgia Meloni che ha ricevuto oggi, 25 maggio, il primo ministro palestinese, Mohammed Mustafa. Durante il faccia a faccia, fa sapere una nota di Palazzo Chigi, "è stato sottolineato il forte impegno italiano a favore della popolazione civile di Gaza anche attraverso ulteriori finanziamenti per l’iniziativa 'Food for Gaza'". Nel corso del colloquio con il premier palestinese "Meloni ha ribadito la necessità di riavviare un processo politico che conduca a una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati". "L’Italia, grazie alle sue posizioni equilibrate – ha sottolineato il ministro degli Esteri Tajani – vuole svolgere un ruolo di ponte e lavorerà con sempre maggiore intensità affinché si chiuda questa fase dello scontro militare a Gaza. In questo si inserisce la visita a Roma del primo ministro palestinese, che è la prima in Europa dal suo insediamento. Ho informato Mustafa – ha aggiunto Tajani – che il Governo ha disposto nuovi finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per un totale di 35 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quanto già fatto in risposta alla crisi. Di questi, 5 milioni saranno destinati a Unrwa: a seguito del lavoro svolto dalla Commissione indipendente presieduta dall’ex ministra francese Colonna e delle misure a tutela del principio di neutralità, l’Italia ha deciso di riprendere a finanziare specifici progetti destinati all’assistenza ai rifugiati palestinesi, ma solo dopo controlli rigorosi che garantiscano che neanche un centesimo possa rischiare di finire al sostegno al terrorismo", mentre 30 milioni di euro saranno dedicati all’iniziativa 'Food for Gaza'. Nel corso del colloquio, Tajani ha infatti annunciato che, dopo i primi due pacchetti di aiuti da 20 milioni già stanziati, il Governo ha deciso di predisporre un nuovo, terzo pacchetto che, dai 20 milioni già decisi nelle scorse settimane, si è disposto di incrementare a 30 milioni di euro. L’iniziativa 'Food for Gaza', che il vicepremier aveva presentato al ministro degli Esteri israeliano Katz durante la sua visita a Roma del 7 aprile, è stata attivata in coordinamento con Fao, Pam e Ficross per portare un aiuto concreto, in termini di sicurezza alimentare, alla popolazione palestinese. Si tratta di un ulteriore sostegno che si aggiunge al lavoro fatto dall’Italia sul fronte umanitario durante gli scorsi mesi per esfiltrare dalla Striscia di Gaza 156 cittadini palestinesi, tra cui 58 minori feriti che hanno beneficiato in Italia delle cure dei nostri ospedali e relativi accompagnatori. Rimane attiva in parallelo la collaborazione con gli Eau dal punto di vista medico con l'invio di personale italiano negli Emirati Arabi Uniti, dove i nostri medici hanno contribuito a visitare e operare alcuni pazienti pediatrici con gravi traumi, trasportati da Gaza. “Noi crediamo che sia necessario lavorare alla soluzione 'due popoli, due Stati' nella cornice di un più ampio processo politico che porti alla pace, frutto di un’azione regionale coordinata, con un forte appoggio della comunità internazionale. È essenziale affrontare sia l’emergenza umanitaria del popolo palestinese e le sue legittime aspirazioni ad avere un proprio Stato, sia le altrettanto legittime esigenze di sicurezza di Israele. La creazione di uno Stato palestinese deve essere parte integrante di tale percorso”, ha dichiarato il Vice Presidente. Tajani ha ribadito che l’Italia continuerà ad assicurare, come nel passato, il pieno sostegno all’Autorità Palestinese e al suo rafforzamento, come dimostrano le iniziative per lo sviluppo di capacità autonome nel settore della governance e della sicurezza. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Gruppo Bracco, Bracco: “Rispettare l’ambiente e investire in R&I è la via per vincere sui mercati globali”
(Adnkronos) – "Nella nostra esperienza lo abbiamo toccato con mano: rispettare l’ambiente con cicli produttivi all’avanguardia e sicuri, limitare gli scarti, ridurre al minimo gli impatti sulla biodiversità preservando gli ecosistemi, investire in modo continuo in R&I, è la via per vincere sui mercati globali". Ad affermarlo è Diana Bracco, Presidente e Ceo del Gruppo Bracco, intervenendo al Festival dell’Economia di Trento nella Tavola rotonda L’economia circolare, nuova frontiera della competitività, aperta da un dialogo tra Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare ed Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola. "E’ questa la filosofia che ha permesso al nostro Gruppo in 97 anni di storia di diventare leader mondiale dell’imaging diagnostico con oltre 1,8 mld di fatturato e 3700 dipendenti", ha aggiunto Diana Bracco nel suo messaggio video. "Oggi business e tutela dell’ambiente – ha spiegato – devono andare di pari passo e per perseguire questo obiettivo ci sono strategie precise e molto concrete come l’utilizzo di materie primarie ricavate da fonti rinnovabili, la messa a punto di processi efficienti dal punto di vista energetico e la minimizzazione dei costi di approvvigionamento. Sono cose che si possono e si devono fare. Noi di Bracco le facciamo. Il nostro impegno per uno sviluppo sostenibile, che significa green chemistry e smart solution, è infatti di lunga data: pensate che già nei primi anni Settanta, prima ancora dell’approvazione della Legge sulla tutela delle acque (la cosiddetta Legge Merli), mio padre Fulvio Bracco decise di costruire un pionieristico – per l’epoca – impianto di depurazione delle acque del fiume Lambro, costruito col sistema della Ciba Geigy. Un altro tratto caratteristico del nostro impegno sostenibile è la scelta di non costruire mai su aree vergini (green field) ma di recuperare aree ad alta impronta chimica". Il nostro sito principale di Ceriano Laghetto, rileva Diana Bracco, "è nato nell’area ex Acna, su cui Bracco ha contribuito a un’importante bonifica ambientale. Anche in Friuli-Venezia Giulia, all’inizio del Duemila, abbiamo costruito una moderna fabbrica 4.0 inserendola nelle storiche architetture della Snia a Torviscosa. Inoltre, tutti gli insediamenti produttivi di Bracco, in Italia ma anche nel resto del mondo, prestano una particolare attenzione all’impatto ambientale e alla sicurezza". L’impegno del Gruppo Bracco per uno sviluppo sostenibile riguarda naturalmente soprattutto l’abbattimento delle emissioni di CO2. Di recente, l’azienda ha aderito a Renewability, il primo modello di 'comunità energetica remota' in Italia, che consente ai membri del consorzio di investire in impianti rinnovabili in forma aggregata e di approvvigionarsi dell’energia prodotta dagli impianti di proprietà del consorzio. 'Circular Water 4 Healthcare' è poi il titolo di un innovativo progetto ispirato all’economia circolare promosso da Bracco e Synlab in collaborazione con l’Irccs Ospedale Galeazzi del Gruppo San Donato, che anticipa le direttive nazionali ed europee sul trattamento dei rifiuti ospedalieri che entreranno in vigore entro il 2035. L’obiettivo dell’iniziativa, che ha lanciato una Call per aggregare start up, è sviluppare tecnologie per la gestione circolare delle risorse idriche in ambito ospedaliero con il recupero di materie prime e l’attivazione di processi circolari di riutilizzo. "Insomma, produrre sul modello della circular economy – ha concluso Diana Bracco al Festival dell’Economia di Trento – è per noi la risposta in positivo alla sciagurata cultura della decrescita, perché puntare sulla sostenibilità e su tecnologie pulite è il modo migliore per creare posti di lavoro duraturi. Le preoccupanti derive ideologiche che minano la competitività dell’Europa mettendo in pericolo la sostenibilità economica e sociale vanno tenute a freno". —[email protected] (Web Info)
Roma, 19enne perde controllo auto e finisce contro due persone: morto 65enne
(Adnkronos) – Una 19enne ha perso il controllo dell'auto finendo contro due persone a bordo strada, tra cui un uomo di 65 anni, morto sul posto. L'incidente mortale è avvenuto a Roma, intorno alle 23.15 di ieri venerdì 24 maggio, in via Suor Maria Mazzarello in zona Tuscolano. Ancora da accertare le cause per cui la giovane, alla guida di una Volkswagen Up, abbia perso il controllo del mezzo. Il 61enne che era con la vittima è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Giovanni e non risulta al momento in pericolo di vita. Tuttora sono in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. A bordo dell’auto era presente solo la conducente, che non è rimasta ferita, ma è stata comunque accompagnata per gli accertamenti sullo stato alcolemico e tossicologico al San Giovanni. L’auto è stata posta sotto sequestro. —[email protected] (Web Info)
Salute, Fatale (J&J MedTech): “Al fianco di Sicob per offrire migliori cure al paziente obeso”
(Adnkronos) – "La partnership consolidata che da anni ci vede al fianco della Sicob ha come obiettivo comune quello di offrire le migliori cure possibili per il paziente obeso. L'obesità è una malattia complessa che deve essere riconosciuta e trattata come tale. Ecco perché è importante offrire le cure migliori e che i pazienti si affidino a centri di eccellenza dove, tramite un approccio multidisciplinare, si sa trattare il paziente lungo tutto il suo percorso”. Così Patrizio Fatale, General Manager Ethicon Italia in occasione del 32esimo Congresso nazionale della Società italiana chirurgia dell'obesità dal titolo 'Obesità: alla ricerca di una nuova alleanza terapeutica', in corso presso Giardini Naxos (Messina). Johnson & Johnson MedTech è presente anche quest'anno all'appuntamento Sicob per ribadire il proprio impegno in merito a due aspetti fondamentali quali l’innovazione e la formazione dei chirurghi. “Abbiamo investito molto nella formazione – osserva Fatale – perché crediamo che nelle mani dei chirurghi sia possibile fare la magia e curare i pazienti nel modo migliore. Abbiamo un progetto che punta proprio a formare giovani chirurghi nella gestione del paziente obeso ed elevare non solo le capacità chirurgiche, ma anche aumentare le capacità del sistema di curare pazienti obesi”. Altro aspetto fondamentale è quello della comunicazione, in merito al quale Fatale ritiene che, essendoci “uno stigma nei confronti dell'obesità sia fondamentale lavorare insieme alla comunità scientifica per offrire le migliori informazioni possibili ai pazienti, così che possano scegliere il trattamento migliore”. Una presenza, quella della Johnson & Johnson MedTech – riports uns nota – che conferma il successo delle edizioni precedenti, con l’organizzazione del consueto Training Village, che prevede due giorni di sessioni pratiche dedicate alla formazione dei chirurghi presenti all’evento. E, sempre relativamente all'innovazione, il general manager di Ethicon Italia ha ribadito che “quest’anno per J&J MedTech il congresso rappresenta anche una importante occasione per parlare delle ultime innovazioni a servizio della chirurgia bariatrica". "Per noi l'innovazione è il cuore di come operiamo come azienda – ha spiegato – Ogni prodotto che sviluppiamo è il frutto di uno studio attento della biologia e dell'anatomia del paziente e anche dell'utilizzo che il chirurgo fa dello strumento stesso. Quindi cerchiamo di unire la biologia con la tecnologia e cerchiamo di raccogliere il feedback di centinaia di chirurghi quando sviluppiamo un nuovo prodotto". Quest'anno "portiamo qui anche le nostre ultime innovazioni e confermiamo il nostro impegno per la riduzione delle complicanze chirurgiche e per una maggiore sostenibilità e accessibilità delle cure per i pazienti” conclude. —[email protected] (Web Info)
Salute, Navarra (Sicob): “Contro l’obesità scegliere strategia ad hoc per singolo paziente’
(Adnkronos) – “Possiamo affrontarla con la dieta, con trattamenti cognitivo comportamentali, con l'incremento dell'attività fisica, con i farmaci e con la chirurgia. Gli attori che hanno in mano singole armi per la battaglia contro l'obesità devono sedersi attorno a un tavolo, così come succede tutti i giorni negli ospedali, e scegliere la strategia più giusta per il singolo paziente e per il singolo momento della sua vita”. Così il presidente della Società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche Giuseppe Navarra, in occasione del 32° Congresso nazionale della Sicob dal titolo 'Obesità: alla ricerca di una nuova alleanza terapeutica', in corso presso Giardini Naxos (Messina). "C'è un calo nella vocazione per la chirurgia: sempre meno giovani vogliono fare il chirurgo e non vorremmo – ha aggiunto Navarra – che in futuro li si dovesse far venire da fuori. Quindi è importante stimolare la curiosità e l'entusiasmo dei giovani verso la chirurgia. Noi, come altre società, abbiamo rivolto grande attenzione e impegnato un notevole impiego di risorse per stimolare il loro entusiasmo e la oro curiosità e negli ultimi anni siamo stati ripagati”. Rispetto poi al valore di una partnership consolidata come quella con J&J MedTech, Navarra ha sottolineato che si tende “a una qualità e a una sicurezza sempre maggiori per le cure e quindi l'elemento formazione è fondamentale. Questa partnership si è creata intorno a un bene comune che è la formazione del chirurgo che segue e agisce sull'obesità. Già da 3 anni si è creato un ciclo di attività che l'anno scorso è stato premiato come uno dei migliori progetti in questo ambito e siamo molto soddisfatti e speranzosi che questa collaborazione continui a lungo nel futuro” conclude. —[email protected] (Web Info)
Sbanda con la moto e finisce contro guardrail, morto ristoratore 52enne
(Adnkronos) –
Alla guida di una moto, ha perso il controllo del mezzo, sbattendo violentemente la testa contro il guardrail: così è morto un uomo di 52 anni, residente a Calci (Pisa). L'incidente è avvenuto poco dopo mezzanotte sulla strada provinciale 56 del Monte Serra a metà tra Castelmaggiore e il Cristallo, nel comune di Calci. Quando è arrivata l'ambulanza con medico a bordo della Pubblica Assistenza di Pisa il conducente della moto era già deceduto. Sul posto per i rilievi sono intervenuti i carabinieri. La vittima è Silvio Degli Innocenti, titolare del ristorante 'Le Porte' sul Monte Serra. Il 52enne aveva da poco chiuso il suo locale e stava tornando a casa quando avrebbe improvvisamente perso il controllo della moto schiantandosi sulle protezioni a bordo strada. Tra le ipotesi, anche quella che il motociclista possa avere accusato un malore che gli ha fatto perdere il controllo del mezzo. Secondo una prima ricostruzione, nell'incidente non sarebbero stati coinvolti. —[email protected] (Web Info)
Superbonus, quanto è costato fino a ora alle casse dello Stato: lo studio
(Adnkronos) – Il Superbonus sino a ora, rileva la Cgia, "si è comportato come un Robin Hood al contrario: ha tolto ai poveri per dare ai ricchi". E' costato alle casse pubbliche 122,6 miliardi di euro di detrazioni fiscali, fa presente. Ebbene se lo Stato, anziché finanziare quasi esclusivamente l’edilizia privata, avesse investito queste risorse (pari a oltre 6 punti di Pil) per realizzare alloggi pubblici a un costo ipotetico di 100mila euro cadauno, potremmo contare su 1,2 milioni di nuove unità abitative. Pertanto, in linea puramente teorica, avremmo potuto demolire tutte le 800mila case popolari presenti in Italia, molte delle quali versano in condizioni fatiscenti, e ricostruirle con tecniche innovative e con classi di efficienza energetica elevate. Grazie a questa operazione disporremmo di 400mila alloggi pubblici in più di quanti ne contiamo adesso. Insomma, investendo tutte queste risorse nel social housing avremmo in massima parte risolto l’emergenza abitativa che colpisce, in particolare, le fasce sociali più deboli del nostro Paese corrispondenti, secondo il Censis, a 3,5 mln di persone. E' quanto sostiene l'Ufficio Studi della Cgia sottolineando che "altro non è che una provocazione" che "tuttavia dà l’idea di come, attraverso il Superbonus, lo Stato abbia speso con una certa 'leggerezza' una cifra ingentissima destinandola soprattutto alle persone più danarose". Il Superbonus "si è comportato come un Robin Hood al contrario: ha tolto ai poveri per dare ai ricchi. Con una spesa di oltre 122 mld, nei prossimi anni sarà molto difficile far quadrare i nostri conti pubblici, pregiudicando la possibilità di reperire nuove risorse aggiuntive da destinare alla sanità pubblica, all’edilizia sovvenzionata e per contrastare la povertà e l’esclusione sociale. Settori, quelli appena citati, di primaria importanza, perché costituiscono l’asse portante del nostro welfare che, in massima parte, è chiamato a sostenere le persone meno abbienti dal punto di vista economico e sociale", rileva la Cgia. Anche la Corte di Conti "ha avuto modo di denunciare come le risorse impegnate per il cosiddetto 110% abbiano interessato, in particolare, le persone più benestanti. Secondo la magistratura contabile, infatti, le detrazioni per il risparmio energetico estrapolate dalle dichiarazioni dei redditi Irpef relative all’anno di imposta 2021 hanno interessato il 5,6% dei contribuenti con meno di 40mila euro di reddito e il 37% circa di quelli con oltre 150mila euro. Insomma – con un costo spaventoso per le finanze dello Stato che, in massima parte, ha avvantaggiato i più ricchi – il Superbonus è diventato una misura dai contorni 'surreali', se non fosse, purtroppo, che a pagare il conto nei prossimi anni saranno chiamati a rispondere tutti gli altri, in particolare le fasce sociali più deboli. Queste, infatti, non potranno beneficiare di risorse aggiuntive a sostegno delle principali misure di welfare state; in quanto il nostro debito pubblico, a seguito della generosità di questo provvedimento, è destinato ad aumentare, di un ulteriore punto tra il 2024 e il 2026, arrivando così a toccare il 137,7%del Pil". Chi politicamente ha voluto e continua difendere questo provvedimento, sottolinea la Cgia, "sostiene che non si debba guardare solo alla spesa che lo Stato si è fatto carico fino ad ora, ma anche agli effetti economici positivi che esso ha generato. Vale a dire più gettito (Irpef, Ires, Iva, etc.), più occupazione, più Pil, più risparmio energetico e meno emissioni di inquinanti. E’ un’obiezione corretta che, tuttavia, è facilmente confutabile dalla posizione tenuta dalla Cgia; se invece di ricorrere al Superbonus per incentivare quasi esclusivamente gli interventi di edilizia privata ci fossimo avvalsi di questa misura per costruire/rifare solo gli edifici residenziali pubblici, le conseguenze appena richiamate dai “sostenitori” del 110% sarebbero state praticamente le stesse. Con una differenza sostanziale: nel secondo caso avremmo compiuto un’azione di giustizia sociale che la misura attualmente in vigore ha paurosamente disatteso". Anche i risultati ottenuti dall’incentivo fiscale in oggetto, rileva la Cgia, "sarebbero stati molto modesti. Ancorché non ci siano valutazioni scientifiche rigorose sotto il profilo ambientale, l’abbattimento delle emissioni di CO² sarebbe molto contenuto. Sempre secondo la Banca d’Italia, le prime evidenze dimostrerebbero che nello scenario migliore i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi finanziari in quasi 40 anni. In termini strettamente economici, invece, tra il 2021 e il 2022 gli investimenti in edilizia residenziale sarebbero aumentati del 60%. Sebbene non sia possibile quantificare l’incidenza degli incentivi fiscali su questo incremento, va ricordato che la quota sul Pil nazionale del settore delle costruzioni è poco meno del 6 per cento (prezzi correnti). Tuttavia, il contributo del Superbonus alla crescita della ricchezza del Paese in questo biennio non dovrebbe aver superato gli 1,8 punti, di cui 1,2 nel primo anno (su 7 punti di crescita totale) e circa 0,7 nel 2022 (su 3,8 punti complessivi). Il numero degli occupati nel settore in questi ultimi anni, invece, ha subito un deciso aumento. Non poteva essere altrimenti, con un investimento di oltre 122 miliardi di euro abbiamo 'drogato' il mercato, facendo esplodere la domanda e, conseguentemente, anche la platea degli addetti in edilizia. Tuttavia, ora che il ricorso al Superbonus sta “scemando”, gli occupati di questo settore stanno diminuendo". Grazie all’agevolazione fiscale del 110%, rileva ancora la Cgia, "è stata pressoché eliminata qualsiasi forma di partecipazione dei beneficiari al costo. Venuto meno il contrasto di interessi tra cliente e costruttore, questa situazione, affiancata anche dagli effetti legati alla ripresa post Covid, ha contribuito ad aumentare a dismisura i prezzi delle materie prime e dei prodotti/servizi correlati, con una ricaduta sui costi di costruzione degli edifici residenziali del tutto ingiustificata, con conseguenze molto negative anche sugli appalti pubblici. L’impennata dei costi di moltissimi materiali sta imponendo una revisione dei prezzi per un gran numero di opere pubbliche già cantierate, causando alla Pubblica Amministrazione non poche difficoltà ad adeguarsi per il deciso aumento del costo dell’opera e in molti casi provocando il rallentamento o addirittura la sospensione dei lavori nei cantieri". Il Superbonus è venuto alla 'luce' nel maggio del 2020 e sin dall’inizio la sua applicazione, sottolinea la Cgia, "è stata fortemente legata agli altri bonus edilizi (ristrutturazione edilizia, rigenerazione energetica, sisma, mobili, etc.). Questo “intreccio” ha contribuito a far esplodere la giungla burocratico-legislativa che in questi quattro anni ha comportato oltre 280 modifiche normative e relativi chiarimenti in materia di bonus edilizi. Una situazione che ha creato tra gli addetti ai lavori e tra i proprietari di abitazioni tanta confusione e altrettanta incertezza applicativa, favorendo, in parte, anche la proliferazione di truffe ai danni dello Stato. Secondo l’Agenzia delle Entrate, ad oggi le frodi riconducibili ad un utilizzo illegale dei bonus edilizi sono state pari a 15 miliardi di euro, di cui 8,6 sono stati oggetto di sequestri preventivi da parte dell’autorità giudiziaria e 6,3 sono stati sospesi". Entro il 30 aprile scorso, gli interventi di ristrutturazione/efficientamento edilizio realizzati per mezzo del Superbonus, sottolinea la Cgia, "sono stati poco meno di 500mila (precisamente 495.469). Nonostante gli oneri a carico dello Stato siano pari a 122,6 miliardi di euro, solo il 4,1% del totale degli edifici residenziali presenti nel Paese è stato interessato dall’agevolazione fiscale. A livello regionale, invece, è il Veneto ad aver registrato il ricorso più numeroso al 110%. Con 59.588 asseverazioni depositate, l’incidenza percentuale di queste ultime sul numero degli edifici residenziali esistenti è stata pari al 5,6%. Seguono l’Emilia Romagna con 44.364 asseverazioni e un’incidenza del 5,4%, il Trentino Alto Adige con 11.314 interventi e sempre con un tasso del 5,4%, la Lombardia con 77.992 asseverazioni e un’incidenza del 5,2 e la Toscana con 38.166 operazioni e anch’essa con una incidenza del 5,2%. Per contro, a “snobbare” l’incentivo sono state le regioni del Mezzogiorno: Molise e Puglia, ad esempio, hanno interessato solo il 2,9% dei propri edifici residenziali, la Calabria il 2,6% e la Sicilia solo il 2,2%". Sempre a livello nazionale, l’onere medio a carico dello Stato, osserva la Cgia, "è stato di 247.531 euro per edificio residenziale interessato da un intervento con il Superbonus. Il picco massimo lo scorgiamo in Valle d’Aosta con 401.671 euro per edificio: seguono la Basilicata con 298.909 euro, la Liguria con 298.063 euro, la Lombardia con 295.222 euro e la Campania con 294.632 euro. Chiudono la graduatoria il Veneto con un costo medio per intervento di 194.896 euro per edificio, la Sardegna con 187.413 e, infine, la Toscana con 182.930 euro". —[email protected] (Web Info)


