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Operazione cinque per mille 2010. Ai blocchi di partenza le domande

Varato il Dpcm che definisce modalità di iscrizione e criteri di ammissione al riparto per i soggetti interessati

Anche per il 2010 è confermata la possibilità per i contribuenti di destinare una quota pari al 5 per mille a finalità di interesse sociale. Il 23 aprile è stato, infatti, firmato il Dpcm che definisce le categorie degli enti ammessi al beneficio, le modalità di iscrizione e i criteri di ammissione al riparto delle diverse tipologie di soggetti interessati. L’Agenzia delle Entrate, come lo scorso anno, curerà la predisposizione dell’elenco degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche.
Le domande vanno presentate esclusivamente in via telematica, direttamente dagli interessati, oppure rivolgendosi a intermediari autorizzati. Sul sito dell’Agenzia sono reperibili il nuovo modello di iscrizione, le istruzioni e il software per la compilazione.

Iscrizione: come e quando
Gli enti del volontariato e le associazioni sportive dilettantistiche possono presentare sin da ora la domanda di iscrizione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il prodotto informatico disponibile sul web, se abilitati ai servizi Entratel o Fisconline, oppure tramite gli intermediari autorizzati.
Ultimo giorno utile per l’invio delle istanze, a pena di decadenza, è il prossimo 7 maggio, data entro la quale dovranno riproporre l’iscrizione anche gli enti presenti negli elenchi degli scorsi anni. Non verranno accettate domande che arrivino oltre il termine stabilito o con modalità diversa da quella telematica.
Nel momento dell’iscrizione, agli enti del volontariato e alle associazioni sportive dilettantistiche verrà rilasciata automaticamente una ricevuta, attestante la ricezione, riepilogativa dei dati presenti nella domanda. Nel caso in cui risulti una discordanza tra il nominativo del legale rappresentante firmatario della istanza e quello risultante all’Anagrafe tributaria vi sarà una segnalazione sull’avviso.

Gli ammessi al 5 per mille
Per il 2010 il 5 per mille è destinato al finanziamento di:
Enti del volontariato, nei quali rientrano Onlus, associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionali, regionali e provinciali, associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori indicati dall’articolo 10, comma 1, lettera a) del Dlgs 460/1997
Enti della ricerca scientifica e dell’università
Enti della ricerca sanitaria
Attività sociale svolta dal Comune di residenza del contribuente
Associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Coni, ai sensi dell’articolo 90 della legge n. 289/2002, che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.

In particolare, possono accedere al beneficio le associazioni sportive dilettantistiche nella cui organizzazione sia presente il settore giovanile e che siano affiliate a una federazione sportiva nazionale, a una disciplina sportiva associata o a un ente di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. Inoltre le associazioni devono svolgere in via prevalente una delle seguenti attività:
avviamento e formazione allo sport dei giovani di età inferiore a 18 anni
avviamento alla pratica sportiva in favore di persone di età non inferiore a 60 anni
avviamento alla pratica sportiva nei confronti di soggetti svantaggiati in ragione delle condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari.

La formazione degli elenchi
Il Dpcm del 23 aprile definisce la procedura per la predisposizione degli elenchi dei beneficiari, per la formulazione della scelta e per la successiva assegnazione delle somme. Dal 14 maggio saranno consultabili sul sito dell’Agenzia quattro distinti elenchi, redatti sulla base delle domande di iscrizione trasmesse telematicamente, per ciascuna delle tipologie di soggetti aventi diritto all’attribuzione del beneficio del 5 per mille.

In riferimento alle liste provvisorie degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche, in caso di errori, sarà il legale rappresentante a segnalarli alla direzione regionale delle Entrate nel cui ambito si trova la sede legale dell’ente entro il 20 maggio. Il 25 maggio successivo verrà pubblicata una nuova versione aggiornata degli elenchi con le correzioni effettuate.

I legali rappresentanti degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche iscritti negli elenchi dovranno, obbligatoriamente entro il 30 giugno, inviare a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, rispettivamente alla direzione regionale dell’Agenzia, ovvero all’ufficio del Coni, nel cui ambito territoriale si trova la sede legale degli organismi interessati, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti la persistenza dei requisiti.
Per agevolare la compilazione e l’invio della dichiarazione sostitutiva, la procedura telematica consente la stampa del modello di dichiarazione, parzialmente precompilato con le informazioni fornite dagli interessati nel momento dell’iscrizione. Il modulo va completato da parte del rappresentante legale dell’ente inserendo le sole informazioni mancanti.

L’elenco degli enti della ricerca scientifica e dell’università è curato dal competente ministero che acquisisce le domande di iscrizione e le inoltra telematicamente per la pubblicazione sul sito delle Entrate.
Il ministero della Salute curerà, invece, la predisposizione e l’invio dell’elenco degli enti per la ricerca sanitaria, mentre per i comuni beneficiari dell’agevolazione non è previsto l’inoltro di alcun elenco in quanto il contribuente potrà esprimere la preferenza esclusivamente per il proprio Comune di residenza.

Obbligo di rendicontazione
Anche per il 2010 tutte le tipologie di enti assegnatari del 5 per mille sono obbligate a redigere, entro un anno dalla ricezione delle somme, un rendiconto – corredato da una relazione illustrativa – nel quale deve risultare l’effettivo utilizzo degli importi percepiti.
Lilia Chini

Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/attualita/articolo/operazione-cinque-mille-2010-ai-blocchi-di-partenza-le-domande

Su Lazio-side è nato il gruppo Industrie Creative

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Fonte: http://lazio-side.it/attualita/news/su-lazio-side-nato-il-gruppo-industrie-creative.html

Siglato il contratto degli edili: 118 euro l’aumento medio

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Firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti
delle imprese edili. L’intesa, raggiunta nella scorsa notte, è stata siglata
unitariamente da FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL con l’ANCE. Il
contratto interessa oltre 1,2 milioni di lavoratori dipendenti, di cui 140.000 tecnici e
impiegati, e circa 300.000 imprese e prevede un aumento retributivo pari a 118
euro al terzo livello (39 euro dal 1 aprile 2010, 39 euro dal 1 gennaio 2011 e 40
euro dal 1 gennaio 2012) che per la categoria degli edili della CGIL “va oltre i limiti
imposti dall’accordo separato” sulla riforma del modello contrattuale. Per la
FILLEA, inoltre, la chiusura unitaria e i contenuti sono una risposta seria,
responsabile ed efficace alle esigenze di incremento dei salari e dei diritti dei
lavoratori. L’intesa sarà ora sottoposta al giudizio e al voto dei lavoratori con una
capillare campagna di assemblee che si svolgeranno nelle prossime settimane.

Il lavoro dei nonni vale 18 miliardi di euro l’anno

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Il ‘lavoro’ degli anziani e dei nonni italiani vale più di 18 miliardi di euro l’anno. A
tanto ammonta, secondo uno studio dell’IRES per lo SPI CGIL, il valore delle
attività di aiuto informale, di sostegno ai carichi familiari dei nonni e del loro
impegno in organizzazioni di volontariato da parte delle persone anziane.
Espresso in termini economico-monetari assoluti, il valore del loro impegno (18,3
miliardi di euro) equivale all’1,2% del Pil. Solo per la cura dei nipoti, calcola
l’istituto di ricerche della CGIL, l’impegno dei nonni può arrivare ad essere
paragonato ad un monte retribuzioni di 13,8 miliardi di euro l’anno. Lo studio
sottolinea come a pesare siano in particolare le attività gratuite di aiuto e cura
informale degli anziani che rappresentano una dimensione di grande rilievo, sia in
assoluto sia in termini relativi ovvero rapportati al contributo sociale di altri gruppi
di età.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate su oneri deducibili e detraibili

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Pubblichiamo integralmente  la circolare numero 21 dell’Agenzia delle Entrate su quesiti relativi a detrazioni e deduzioni nonchè crediti d’imposta per la prossima dichiarazione dei redditi

circolare2110

Prezzi del latte all’esame del Consiglio europeo

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Il Consiglio dell’Unione europea ha preso atto della relazione trimestrale della Commissione sul mercato
lattiero-caseario (7446/10), presentata dal commissario Dacian Ciolos, responsabile per
l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Gli ultimi dati mostrano che nell’UE i prezzi medi del latte al produttore hanno raggiunto i
28 centesimi al litro circa, prossimi alla media stagionale a lungo termine.
Per far fronte alla crisi del settore, nel maggio 2009 la Commissione si è impegnata a riferire ogni
tre mesi sulla situazione del mercato lattiero-caseario. La Commissione ha inoltre istituito un
gruppo ad alto livello incaricato di discutere gli accordi a medio e lungo termine e che dovrebbe
presentare delle conclusioni preliminari nel maggio 2010. Oltre alle discussioni in sede di gruppo ad
alto livello, il 26 marzo 2010 la Commissione ha anche organizzato una conferenza “Quale futuro
per il latte?” a Bruxelles al fine di ampliare il dibattito

Progetto europeo per batteri che bonificano dagli idrocarburi (testo in inglese)

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News of oil spills and leaks from cargo ships remind us of the great threats to our precious marine environments. Now a new EU-funded project is set to examine how bacterial communities have the potential to support the clean-up of toxic hydrocarbons at contaminated sites.

The MAGICPAH (‘Molecular approaches and metagenomic investigations for optimizing clean-up of PAH [polycyclic aromatic hydrocarbon] contaminated sites’) has been funded to the tune of EUR 3 million under the Food, Agriculture and Fisheries, and Biotechnology Theme of the Seventh Framework Programme (FP7).

Coordinated by the Helmholtz Centre for Infection Research (HZI) in Germany, MAGICPAH is a collaborative project involving 13 research institutions and industrial partners from 9 countries, with the collective aim of exploring the catalytic properties of bacteria in the treatment and prevention of PAH pollution.

Hydrocarbons, which are made up of the elements carbon and hydrogen, are one of the most important energy resources on the planet. As a sub-group, PAHs are often toxic, carcinogenic hydrocarbons that are difficult to decompose and can easily contaminate soil and other matter. Found in staggering volumes in heavy oil and crude oil, they represent a very real threat to rich and complex marine life.

The MAGICPAH team will study how bacteria in soil and in marine environments could be used to break down these hydrocarbons in the event of contamination. As a first step, the scientists will analyse microbial diversity and the molecular processes which are key to removing PAH from soil, sediments and water.

‘Petroleum-degrading bacterial communities harbour a considerable and hitherto unexploited potential,’ said HZI’s Dr Dietmar Pieper. One of the obstacles facing the team is the fact that few bacteria in soils and marine ecosystems can be cultivated in the lab. Dr Pieper explained that the possibilities of exploiting these species can only be explored through so-called cultivation-independent methods.

‘The information collected here in different experimental systems will be used for the design of new knowledge-based strategies for the mitigation of ecological damage caused by PAHs in various habitats. Furthermore, our methods enable direct access to new metabolic reactions that can be used for industrially relevant products,’ added Dr Pieper.

The consortium is represented by partners from seven EU Member States (the Czech Republic, Denmark, Germany, Spain, France, Italy and the UK) as well as Canada and Colombia. The two industrial partners are Earth Tech CZ in the Czech Republic and Syndial S.p.A Attivita Diversificate in Italy.

For more information, please visit:

Helmholtz Centre for Infection Research:
http://www.helmholtz-hzi.de/en/

L’Agenzia dell’Entrate dice no all’Iva su tassa rifiuti. Rimborso cittadini. Petizione Altroconsumo

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La tariffa sui rifiuti (Tia) ha natura tributaria e come tale non può essere assoggettata all’Iva. Lo ha scritto l’Agenzia delle Entrate rispondendo a un interpello della società Trevisoservizi.
Dunque gli utenti a Treviso saranno esentati dal pagamento dell’Iva sulla Tia. Il concetto è lo stesso affermato anche dalla Corte Costituzionale con la sentenza del luglio 2009. Mentre il Governo continua a tacere su questo buco normativo.

Altroconsumo lancia sul proprio sito la petizione per chiedere che la situazione si sblocchi per tutti i cittadini in tutti i Comuni italiani e poter riavere indietro l’Iva pagata gli anni scorsi. Su www.altroconsumo.it è scaricabile anche il modulo di rimborso messo a punto dall’associazione.

Altroconsumo aveva già scritto a gennaio al ministro dello Sviluppo economico Scaiola e al ministro delle Finanze Tremonti chiedendo la modifica del testo unico dell’Iva e di convertire in credito d’imposta (da usare in compensazione di altri tributi da pagare) quanto pagato indebitamente fino a quel momento.

L’associazione indipendente di consumatori scrive oggi di nuovo al ministro Tremonti chiedendo il rimborso di quanto pagato e che la risposta dell’Agenzia delle entrate sia pubblicata come risoluzione ministeriale, rendendola così applicabile su tutto il territorio.

Fonte: http://www.altroconsumo.it/imposte-e-tasse/l-agenzia-dell-entrate-dice-no-all-iva-su-tassa-rifiuti-rimborso-cittadini-petizione-altroconsumo-s273853.htm

Tutti i vantaggi del contratto unico

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E’  stato presentato in Senato un disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, che riprende una nostra proposta: l’istituzione di un contratto unico a tutele progressive. E’ un modo per conciliare la flessibilità in ingresso richiesta dalle imprese con le esigenze di stabilità dei lavoratori. Si tratta di una riforma non più rinviabile. Per rendere più proficua la discussione riassumiamo qui i tratti distintivi del Ddl.

Quarantotto senatori e due deputati (1) hanno sottoscritto un disegno di legge e che raccoglie una proposta elaborata su questo sito: l’istituzione di un contratto unico a tutele progressive, un modo per conciliare la flessibilità in ingresso richiesta dalle imprese con le esigenze di stabilità dei lavoratori. Ci auguriamo che presto il Ddl sia oggetto di discussione istituzionale e che dia un contributo importante a una riforma non più rinviabile.
Nel frattempo il disegno di legge è già stato ampiamente dibattuto dai giornali, anche se raramente i suoi contenuti sono stati spiegati in modo esaustivo. E in alcuni casi si è preferito denigrarlo senza neanche preoccuparsi di fornirne una descrizione.
Per contribuire al dibattito proviamo qui sotto a illustrare i tratti distintivi del Ddl e a mettere in luce l’urgenza della riforma.

IL CUI UNIFICA

A differenza delle riforme introdotte in Italia dal 1990 e di altre proposte recenti di riforma del mercato del lavoro (link alla Damiano e Alessia), il disegno di legge Nerozzi non istituisce alcuna nuova figura contrattuale da aggiungere alle quarantaquattro già esistenti. Al contrario, vuole evitare che, come oggi, i lavoratori entrino nel mercato del lavoro con un contratto temporaneo per poi dover vivere nella spasmodica attesa di una sua conversione in un contratto a tempo indeterminato. Il Cui è da subito un contratto a tempo indeterminato. Nessuna conversione è richiesta. E la protezione contro il rischio di licenziamento viene fornita fin dal primo giorno.

IL CUI NON RICHIEDE NUOVE TASSE

Da anni si cerca di contrastare il dualismo del nostro mercato del lavoro con incentivi fiscali alle assunzioni con contratti a tempo indeterminato. È la strada già intrapresa col cosiddetto bonus Sud e col bonus assunzioni del 2001. Come hanno mostrato valutazioni dell’esperienza italiana e di altri incentivi di questo tipo istituiti in Spagna, i risultati sono molto deludenti perché spesso si incentiva ad assumere con contratti atipici chi altrimenti verrebbe fin da subito assunto con contratti a tempo indeterminato, pur di beneficiare degli incentivi alla conversione. E per rendere conveniente la trasformazione, l’incentivo deve essere sostanzioso date le attuali asimmetrie fra contratti a tempo indeterminato e lavori temporanei. Questo significa costi molto elevati per le casse dello Stato, quindi nuove tasse. Il Cui non costa nulla alle casse dello Stato ed è molto più efficace perché cerca di trasformare tutte le assunzioni in contratti a tempo indeterminato fin dall’inizio.

IL CUI PROTEGGE CHI NON È PROTETTO

La contrattazione collettiva può cambiare le regole del Cui rendendole ancora più protettive nei confronti dei lavoratori. Il Cui è, infatti, uno strumento per garantire tutele minime ai lavoratori che sfuggono alle maglie della contrattazione. Non proibisce altre formule contrattuali, ma mira a un loro forte ridimensionamento scoraggiandone l’abuso.

GLI ATTUALI CONTRATTI FLESSIBILI SONO LEGITTIMI SOLO SE PAGANO DI PIÙ

Il problema del cosiddetto precariato risiede nella combinazione di bassi salari e instabilità. I lavoratori non hanno modo di assicurarsi contro il rischio di perdere il loro impiego. Il principio seguito nel Ddl è proprio quello di imporre ai datori di lavoro che volessero assumere con contratti a progetto o a tempo determinato di pagare i lavoratori al di sopra di una soglia. In particolare, un’assunzione con un contratto a tempo determinato è legittima solo se comporta un salario annuale (o equivalente in termini di orario ridotto) di almeno 25mila euro. Nel caso dei lavoratori parasubordinati, la soglia è più elevata in considerazione anche della loro maggiore esposizione al rischio di perdere il lavoro: si tratta in questo caso di 30mila euro.

ASSICURAZIONI OBBLIGATORIE E SALARIO MINIMO

Coerente con l’idea che bisogna fornire ai lavoratori la possibilità di assicurarsi contro i rischi è anche il progressivo allineamento dei contributi previdenziali fra i diversi tipi di contratto.
E sempre coerente con questa filosofia è la scelta di prevedere un minimo retributivo, un salario minimo per i lavoratori non contrattualizzati, ormai una quota maggioritaria dell’occupazione.

(1) Al Senato il primo firmatario è Paolo Nerozzi. Alla Camera gli onorevoli Bobba e Mosca hanno recentemente presentato il ddl e stanno in questi giorni raccogliendo le firme.

di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

Fonte: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001663.html

Smartphone: boom per le applicazioni mobili con sei miliardi di download previsti nel 2010

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La quantità di applicazioni disponibili e la frequenza dei download sono oggi i principali indicatori del futuro successo di una piattaforma smartphone. Basandosi su questi criteri, un recente rapporto della società di consulenza ABI Research svela il probabile quadro che verrà a delinearsi da qui al 2012: qualcuno salirà, mentre qualche altro scenderà, ma – in linea generale – la previsione di richiesta di ben sei miliardi di applicazioni mobili per il 2010 contro i soli 2,4 miliardi di download stimati per il 2009 fanno ben sperare per l’intero mercato.

Tra coloro che salgono vi è senza dubbio Android. Secondo gli analisti che hanno stilato lo studio, già da quest’anno le trentamila applicazioni disponibili per il sistema operativo (e che certamente nel frattempo andranno ad ampliarsi) saranno scaricate ben 800 milioni di volte.

Questo traguardo dovrebbe consentire alla piattaforma smartphone di Google di scalzare BlackBerry (RIM) dal secondo posto ed avvicinarsi all’iPhone di Apple che al momento, forte di un database di oltre 125 mila applicativi presenti nel suo store, non solo dimostra di possedere la comunità di sviluppatori più attiva, ma si pone anche come la piattaforma con il potenziale di crescita maggiore.

Ancora poco si può dire, invece, dei numerosi modelli basati su Windows Phone 7 che faranno il loro debutto a fine anno, anche perché non è chiaro come reagiranno i produttori di smartphone abituati in passato ad apportare pesanti personalizzazioni all’interfaccia, cosa che a partire dalla nuova versione non dovrebbe più essere possibile.

Tra coloro che scendono vi è invece Palm che dopo il flop dei telefoni Pre e Pixi, nonché dello scarso appeal fra i consumatori del sistema operativo WebOS, naviga in acque non molto tranquille e proprio in questi giorni ha annunciato di essere in cerca di un’acquirente (nel momento in cui si scrive pare si siano già fatte avanti Lenovo ed HTC).
A dispetto dei primi successi (decretati dai palmari Pilot e dagli smartphone Treo) nel corso degli anni passati, la compagnia ha successivamente perso smalto e share di mercato, stretta dalla morsa di competitor agguerriti come RIM ed Apple.

E proprio Apple in questi giorni ha presentato il nuovo sistema operativo iPhone OS 4. Con oltre 1500 nuove API e ben 100 funzionalità (incluso il tanto atteso multitasking) il sistema operativo dovrebbe fare il suo debutto nei dispositivi venduti a partire dal prossimo mese di giugno. A proposito di multitasking sugli smartphone, si attendono con curiosità le prestazioni che saranno offerte dai futuri iPhone di Apple, dopo i deludenti risultati di Google col suo Android e di Palm col suo WebOS.
Fonte: http://lazio-side.it/attualita/news/smartphone-boom-per-le-applicazioni-mobili-con-sei-miliardi-di-download-previsti-nel-2010.html