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Ruling internazionale. Il quadro degli accordi tra Fisco e imprese

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Pubblicato il primo bollettino sulle funzioni e i dati della particolare procedura a carattere negoziale
Il punto dell’Agenzia sulla procedura di interpello a servizio delle imprese, riguardante il regime dei prezzi di trasferimento, interessi, dividendi e royalties, in un bollettino che ne illustra le caratteristiche e il funzionamento, con i dettagli delle istanze presentate fra il 2004 e il 2009.
Riguardo la tipologia di contribuenti che hanno fatto ricorso all’istituto, si tratta di imprese con attività internazionale che effettuano prevalentemente cessioni di beni e prestazioni di servizi con consociate estere.
Dal bollettino emerge che la maggior parte (il 52%) dei contribuenti fruitori della procedura dichiara ricavi superiori ai 100 milioni di euro e che, tra questi, il 71% detiene ricavi superiori a 300 milioni di euro.
Istituita per prevenire possibili conflitti tra amministrazione fiscale e contribuente e attenuare il rischio di doppie imposizioni, la peculiare procedura di interpello è stata introdotta nell’ordinamento italiano nel 2003 (Dl 296/2003).

Tabelle e dati
Alcuni dati riepilogativi, per gli anni 2004-2009, evidenziati nel bollettino: 52 le istanze di ruling presentate, 19 gli accordi conclusi, 17 le procedure in corso, 7 le istanze rigettate e 9 quelle cessate per rinuncia delle parti (tabella 1).
Riguardo i tempi, si può rilevare che con una media di 20 mesi si chiude l’accordo; inoltre, circa il 74% delle procedure ha avuto una conclusione entro 24 mesi, mentre solo il 5 % si è protratto oltre i 36 mesi (tabella 2).
Per quanto riguarda i metodi di determinazione dei prezzi di trasferimento, si rileva che nel 79% dei casi sono stati adottati metodi reddituali, nel restante 21%, invece, si è ricorso ai sistemi tradizionali (tabella 3).
Sono, poi, evidenziate le tipologie di contribuenti per volume di ricavi e settore merceologico; quest’ultimo distinto in attività rientranti nel codice Ateco 2002 e macro-categorie (tabelle 4, 5 e 6).
Infine, il bollettino indica la natura dei rapporti tra le imprese (ad esempio 9 sono gli accordi fra controllante non residente e controllata italiana) e la tipologia di transazioni (tabelle 7 e 8).

Casi di applicazione dell’istituto
Il ruling internazionale, come accennato, è indirizzato alle imprese con attività internazionale che intendono definire in via preventiva possibili conflitti con l’amministrazione finanziaria. Finalizzato alla sottoscrizione di un accordo fra contribuente e Fisco, lo strumento è fruibile nelle seguenti ipotesi:
per la quantificazione del valore normale ai fini del transfer pricing (articolo 110, comma 7, del Tuir)
per l’applicazione ai singoli casi concreti di norme, anche di origine convenzionale, concernenti l’erogazione o la percezione di dividendi, interessi o royalties a (o da) soggetti non residenti
per l’applicazione di analoghe prescrizioni sull’erogazione o la percezione di altri componenti reddituali a (o da) soggetti non residenti
per l’applicazione ai singoli casi concreti di norme riguardanti l’attribuzione di utili o perdite alla stabile organizzazione in un altro Stato di un’impresa residente.

Istruttoria ed esiti della procedura
Il contribuente avvia la procedura mediante la presentazione di un’istanza su carta libera all’Ufficio Ruling Internazionale – Direzione centrale Accertamento. Le sedi competenti a ricevere le istanze dalle imprese sono quelle di Roma e Milano. La domanda deve riportare, pena l’inammissibilità, una serie di dati soggettivi e oggettivi (provvedimento direttoriale del 23 luglio 2004). L’ufficio entro trenta giorni dal ricevimento dell’istanza, verificata la completezza della stessa, formula un invito a comparire, instaurando così la fase del contraddittorio. La procedura si conclude, entro 180 giorni dal ricevimento dell’istanza, con un accordo che vincola le parti per l’anno in cui è stato sottoscritto e per i due successivi, inibendo all’Amministrazione finanziaria l’esercizio del potere di accertamento sulle questioni oggetto dell’intesa. Durante il triennio, inoltre, l’ufficio Ruling procede alla verifica del rispetto dei termini dell’accordo firmato, nonché all’accertamento di un eventuale mutamento delle condizioni costituenti il presupposto delle clausole contrattuali. Tale attività viene svolta dall’Agenzia mediante uno o più accessi concordati presso le sedi dell’impresa.
Al termine del triennio di validità, e almeno novanta giorni prima della scadenza, il contribuente può presentare istanza di rinnovo.

Advance Pricing Agreement
Si rileva, infine, che tramite l’attivazione del ruling internazionale, con riferimento al solo regime dei prezzi di trasferimento, sono stati introdotti nell’ordinamento italiano gli Apa (Advance pricing agreement), uno strumento di politica fiscale largamente in uso nei paesi Ocse, a carattere unilaterale, bilaterale e multilaterale. Si tratta di un accordo con l’amministrazione fiscale del Paese di residenza del contribuente, che consente di individuare il metodo di calcolo del prezzo di libera concorrenza riguardo le operazioni oggetto dell’intesa. Il ruling internazionale è assimilabile a un Apa unilaterale in quanto vincola esclusivamente il contribuente e il Fisco italiano.
Patrizia De Juliis

http://www.nuovofiscooggi.it/attualita/articolo/ruling-internazionale-il-quadro-degli-accordi-tra-fisco-e-imprese

Arena holding: il bilancio 2009 non è certificato

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E’ recente la notizia che il patron della Arena holding, Dante Di Dario ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Presidenza del gruppo, pur restando azionista di maggioranza della società quotata in Borsa. Pubblichiamo di seguito, integralmente, la relazione del revisore dei conti dell’Arena holding, la PriceWaterhouseCoopers al bilancio del 2009 che dovrà essere approvato dai soci dell’azienda. Il revisore si dice non in grado  di esprimere un giudizio sul bilancio stesso e come si potrà notare spiega anche dettagliatamente le ragioni di tale impossibilità di certificazione del documento contabile.

Relazione della società di revisione ai sensi dell’articolo 156 del Dlg 24 febbraio 1998, n.58 ( ora articolo del 14 del Dlg 27 gennaio 2010, n.39). Arena Agroindustrie Alimentari SpA. Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2009.

Agli azionisti della Arena Agroindustrie Alimentari Spa

… omissis…
La revisione contabile sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 è stata svolta in conformità alla normativa vigente nel corso di tale esercizio.
Per il giudizio relativo al bilancio consolidato dell’esercizio precedente, i cui dati sono presentati ai fini comparativi, si fa riferimento alla relazione da noi emessa il 15 aprile 2009.

1.    Alla data della presente relazione non abbiamo ottenuto risposta da un numero significativo di istituti di credito, consulenti legali e parti correlate del Gruppo Arena alla nostra richiesta di conferma dati e di informazioni alla fine dell’esercizio, come previsto dai principi e criteri per la revisione contabile richiamati nel precedente secondo paragrafo.

2.    Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 mostra una perdita di esercizio di Euro 23,8 milioni, un patrimonio netto negativo di Euro 25,5 milioni ed una posizione finanziaria netta negativa di Euro 26,1 milioni. Gli amministratori della Arena Agroindustrie Alimentari SpA indicano nella relazione del Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione ( la “relazione sulla gestione”) e nelle note esplicative le azioni di ristrutturazione industriale e finanziaria poste in essere e specificano che il bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 è stato redatto sulla base del presupposto della continuità aziendale pur in presenza di rilevanti incertezze che pongono dubbi in merito alla continuità aziendale del Gruppo Arena.
In particolare la possibilità di prosecuzione dell’attività operativa appare subordinata ad alcuni presupposti essenziali, tra cui i principali sono:
a)    L’aumento di capitale Arena Agroindustrie Alimentari SpA per complessivi Euro 45 milioni, di cui E 10 milioni facoltativi, in un periodo temporale di 36 mesi da effettuarsi da parte della Solagrital Scarl sulla base del contratto di Equity Line sottoscritto in data 26 marzo 2010 ( diseguito “Equity Line”). In Particolare, l’esecuzione del contratto prevede che Solagrital Scarl, salvo diverso accordo scritto con Arena Agroindustrie Alimentari SpA, non sarà obbligata a sottoscrivere aumenti di capitale che possano avere come conseguenza il superamento di una soglia di partecipazione in Arena Agroindustrie Alimentari SpA apri a Euro 5 milioni. Il “Budget per l’anno 2010 e le proiezioni per gli anni 2011 2012 dei principali indicatori di business” ( di seguito il “Piano”), approvato dal Consiglio di Amministrazione della Arena Agroindustrie Alimentari SpA del 29  marzo 2010, prevede un effetto complessivo del suddetto aumento di capitale nell’esercizio 2010 pari a circa E 27 milioni, dei quali Euro 15 milioni risultano collegati all’attuazione della delibera della Giunta Regionale del Molise n.210, approvata in data 25 marzo 2010. Come più ampiamente indicato dagli amministratori nelle note esplicative al bilancio, tale delibera, nell’ambito del programma di sostegno all’intera filiera avicola molisana, ha autorizzato, tra l’altro, l’acquisto di beni immobili da parte di una società interamente detenuta dalla Regione Molise, da regolarsi anche eventualmente mediante il trasferimento, da parte della Solagrital Scarl, di azioni della Arena Agroindustrie Alimentari SpA rivenienti dal contratto di Equity Line sopra indicato.

b)    Il livello di redditività previsto nel suddetto Piano si basa su ipotesi attualmente di incerta realizzazione sia in termini di ottenimento delle risorse finanziarie necessarie nei tempi previsti, sia di raggiungimento degli obiettivi commerciali e reddituali. Le previsioni sulla redditività e sui flussi finanziari futuri, indicate nel Piano, hanno inoltre costituito la base per la verifica della recuperabilità di valore delle attività iscritte in bilancio. L’eventuale mancata realizzazione di alcuni eventi previsti nel Piano potrebbe di conseguenza avere effetti anche sulla valutazione delle suddette attività. Il Piano , in particolare, si basa su taluni presupposti ed eventi la cui manifestazione risulta incerta, tra i quali:

–    Un incremento significativo di volumi e prezzi di vendita nel periodo di riferimento del Piano. Si evidenzia che i dati economici e patrimoniali preconsuntivi del primo trimestre 2010 mostrano volumi e prezzi di vendita inferiori alle previsioni con possibili effetti sulla intera redditività operativa indicata nel Piano.

–    L’ottenimento di significative economie e risparmi connessi ai costi di approvvigionamento, alla rete commerciale ed ai fitti a seguito di accordi non ancora formalizzati con le controparti.

–    La prosecuzione dell’operatività con i fornitori, pur in presenza di significativi debiti scaduti, pari a circa Euro 22,8 milioni al 28 febbraio 2010 ed oggetto di decreti ingiuntivi per circa Euro 5,3 milioni al 31marzo 2010, non accompagnati da piani di rientro formalizzati con le controparti. Le ipotesi di rimborso dei suddetti debiti si basano, tra l’altro, sull’incasso dei crediti, pari a circa Euro 2,9 milioni, vantati nei confronti della società Agricola Marche Srl in concordato preventivo e l’incasso derivante dalla vendita di partecipazioni non strategiche ed immobili per circa Euro 1 milione, ad oggi non ancora formalizzata. Alla data della presente relazione non risultano disponibili informazioni riguardo la tempistica di detti incassi né vi è certezza del positivo esito delle trattative con i debitori per il rientro delle posizioni scadute.

–    L’accordo con le banche che hanno richiesto pagamenti a titolo di surroga di garanzia per circa Euro 2,6 milioni. Alla data della presente relazione non vi è certezza del raggiungimento di un accordo con le banche in caso di loro richiesta di pagamento.

c)    Il Piano del Gruppo Arena dipende in sostanza da un unico fornitore, la Solagrital Scarl.

d)    Il Gruppo Arena ha in essere un significativo contenzioso con YA Global per il quale il Tribunale di Milano ha emesso contro il Gruppo Arena una ordinanza di pagamento per circa Euro 2,5 milioni seguita dalla notifica di un atto di pignoramento. Ad oggi non vi è certezza che sarà raggiunto un accordo con la controparte e l’entità dello stesso.
Quanto sopra descritto evidenzia la sussistenza di molteplici significative incertezze con possibili effetti cumulativi rilevanti sul bilancio consolidato del Gruppo Arena al 31 dicembre 2009, che fanno sorgere dubbi significativi sulla sua continuità aziendale.

5    A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel precedente paragrafo 4, tenuto conto anche delle possibili rettifiche connesse ai rilievi indicati nel precedente paragrafo 3, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio consolidato dal Gruppo Arena al 31 dicembre 2009.

6    La responsabilità della redazione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, pubblicata nella sezione “Investor Relations – Dati Finanziari” del sito internet della Arena Agroindustrie Alimentari SpA, in conformità a quanto previsto dalle norme di legge e dai regolamenti compete agli amministratori della Arena Agroindustrie Alimentari SpA. E’ di nostra competenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e delle informazioni di cui al comma 1 lettere c), d),f),l) , m) e al comma 2 lettera b) dell’articolo 123 bis del DLgs 58/98, presentate nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, con il bilancio consolidato, come richiesto dalla legge. A tal fine, abbiamo svolto le procedure indicate dal principio di revisione n. 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla CONSOB. A causa della rilevanza degli effetti connessi alle incertezze descritte nel paragrafo 4, tenuto conto di quanto indicato al precedente paragrafo 3, non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione e sulla gestione e le informazioni di cui al comma 1, lettere c), d), f), l), m) e al comma 2, lettera b) dell’articolo 123 bis del DLgs 58/98 presentate nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio consolidato della Arena Agroindustrie Alimentari SpA al 31 dicembre 2009.
Roma, 14 aprile 2010
PricewatherhouseCoopers SpA
Corrado Testori

(Revisore contabile)

Il Tesoro emette cct e btp il 29 aprile

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Il MEF comunica che verrà disposta, per il giorno 29 aprile 2010, con regolamento 3 maggio 2010, l’emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti:

– Certificati di Credito del Tesoro:

decorrenza : 1º marzo 2010; quinta tranche

scadenza : 1º marzo 2017

tasso d’interesse semestrale lordo : pari al tasso di rendimento semestrale dei BOT a sei mesi relativo all’asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1º settembre 2010, è risultata pari a 0,47%.

ISIN : IT0004584204

– Buoni del Tesoro Poliennali:

decorrenza : 15 dicembre 2009; nona tranche

scadenza : 15 dicembre 2012

tasso d’interesse annuo lordo : 2%

ISIN : IT0004564636

decorrenza : 1º marzo 2010; terza tranche

scadenza : 1º settembre 2020

tasso d’interesse annuo lordo : 4%

ISIN : IT0004594930

Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all’interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa.

L’ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato.

Sono ammesse a partecipare all’asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l’emissione dei suddetti titoli.

Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi.

Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all’importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all’importo medesimo.

I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L’importo minimo sottoscrivibile è di mille euro.

Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate – nel termine previsto dal sottoindicato calendario – mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d’Italia medesima e conosciute dagli operatori.

Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti.

Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli “specialisti” nelle ultime tre aste.

Gli operatori partecipanti all’asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione.

Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d’interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento.

Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell’impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione – commisurata all’ammontare nominale dei buoni assegnati – pari allo:

– 0,30% per i CCT 1º.3.2010/2017,

– 0,20% per i BTP 2% 15.12.2009/2012,

– 0,40% per i BTP 4% 1º.3.2010/1º.9.2020.

Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l’eventuale versamento di un acconto sull’importo nominale prenotato.

Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l’importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d’interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta.

Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:

CCT scad. 1º.3.2017 BTP scad. 15.12.2012 BTP scad. 1º.9.2020
Prenotazione da parte del pubblico entro il 28 aprile 2010 28 aprile 2010 28 aprile 2010
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 29 aprile 2010 29 aprile 2010 29 aprile 2010
Regolamento sottoscrizioni 3 maggio 2010 3 maggio 2010 3 maggio 2010
Dietimi d’interesse da corrispondere 63 139 63

Gli operatori “specialisti in titoli di Stato” hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione.

L’offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo non superiore:

– al 10% dell’ammontare nominale massimo offerto per i CCT 1º.3.2017,

– al 10% dell’ammontare nominale massimo offerto per i BTP 15.12.2012,

– al 10% dell’ammontare nominale massimo offerto per i BTP 1º.9.2020.

Gli “specialisti” che non hanno partecipato all’asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare.

L’assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell’asta della presente emissione.

Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli “specialisti” alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l’emissione dei titoli suddetti.

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Roma, 22 aprile 2010

Il Tesoro emette il 27 aprile 4 miliardi di ctz

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Il MEF dispone, per il giorno 27 aprile 2010, con regolamento 30 aprile 2010, l’emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro “zero coupon”:

CTZ 24 mesi:

decorrenza : 30 aprile 2010; prima tranche

scadenza : 30 aprile 2012;

importo nominale dell’emissione : 4.000 milioni di euro

ISIN : da attribuire

I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell’asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al “prezzo di esclusione”; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al “prezzo massimo accoglibile”, calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione.

Sono ammesse a partecipare all’asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l’emissione dei suddetti titoli.

Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi.

Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all’importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all’importo medesimo.

I prezzi indicati varieranno dell’importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso.

Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate – entro le ore 11 del giorno sottoindicato – mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d’Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d’Italia medesima e conosciute dagli operatori.

L’assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d’asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari.

Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti.

Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli “specialisti” nelle ultime tre aste.

Gli operatori partecipanti all’asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione.

Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione.

Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell’impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione – commisurata all’ammontare nominale dei certificati assegnati – pari allo 0,20%.

Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l’eventuale versamento di un acconto sull’importo nominale prenotato.

Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l’importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta.

Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:

– prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 26 aprile 2010;

– presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 27 aprile 2010;

– regolamento sottoscrizione: il giorno 30 aprile 2010.

Gli operatori “specialisti in titoli di Stato” hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione.

L’importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 25% dell’ammontare nominale offerto. Gli “specialisti” che non hanno partecipato all’asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare.

L’assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell’asta relativa alla presente emissione.

Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli “specialisti” all’assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l’emissione dei relativi titoli.

Assenze nella Pubblica amministrazione: a marzo +5,3%

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Sul monitoraggio delle assenze nella P.A. collaborazione tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e l’Istat in base ai dati trasmessi in via telematica da 4.483 amministrazioni pubbliche. Le assenze per malattia dei dipendenti pubblici a marzo, rispetto allo stesso mese del 2009, sono aumentate del 5,3% mentre hanno subito una contrazione sia gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni (-2,3%) sia le assenze per altri motivi (-6,5%). Si tratta di stime riferite al complesso delle amministrazioni pubbliche a esclusione dei comparti scuola, universita’ e pubblica sicurezza.

Nelle diverse macro-aree del Paese le assenze per malattia registrano variazioni percentuali comprese tra il -2,8% delle Regioni del Sud e nelle Isole e il +12,0% di quelle del Nord Ovest e del Nord Est. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni registrano invece variazioni percentuali comprese tra il -6,3% del Sud e Isole e il +8,8% del Nord Est.
Le assenze per altri motivi evidenziano infine (a fronte di un dato medio nazionale pari al -2,2%) riduzioni di rilievo nel Sud e nelle Isole.
Nel comparto Ministeri spiccano i dati del Ministero dell’Interno (-18,7%), del Ministero dell’Economia e Finanze (-10,5%), del Ministero delle Infrastrutture (+11,6%) e del Ministero della Giustizia (+13,5%). Le Regioni in cui si registrano le diminuzioni o gli aumenti piu’ sensibili di assenze per malattia sono invece Liguria (-9,7%), Valle d’Aosta (-9,3%), Provincia autonoma di Bolzano (+8,3%) e Puglia (+9,2%).

Federalismo demaniale: le proposte delle Regioni

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“In generale da parte delle Regioni c’è una valutazione positiva dell’avvio del federalismo ma non si condividono alcuni punti. Avanzeremo ad esempio delle proposte “per una corretta applicazione” del federalismo  demaniale”, lo ha dichiarato  il Presidente della Basilicata, Vito De Filippo, che il 22 aprile ha presieduto la Conferenza delle Regioni che aveva tra i due temi all’ordine del giorno proprio il federalismo  demaniale. Le Regioni “non condividono molti punti del decreto legislativo del federalismo demaniale e ci sono elementi di difficoltà per la concreta applicazione del testo”. Lo ha detto. De Filippo ha annunciato che le Regioni hanno steso un “documento tecnico, che rappresenta una base di discussione. Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Errani, chiederà poi un incontro  con il ministro Calderoli”. Dopo l’incontro con il ministro  della Semplificazione, “ci sarà una nuova discussione politica in sede di Conferenza delle Regioni”.

Quello sul federalismo demaniale è il primo decreto  attuativo del federalismo fiscale e prevede che gran parte dei beni del Demanio passino a Comuni, Province e Regioni. “Abbiamo ventilato l’ipotesi che le agenzie territoriali del demanio diventino un agenzia del demanio regionale”, ha spiegato Romano Colozzi, assessore della Regione Lombardia. Su questo tema, ha aggiunto Colozzi, “restano problemi di ordine istituzionale e di impatto finanziario”.”Pur non contestando la pari opportunità dei diversi livelli istituzionali coinvolti – ha spiegato – alle Regioni spetta da Costituzione un ruolo di coordinamento sulla finanza pubblica, su cui hanno una potestà legislativa concorrente in materia. Ma nel decreto questo aspetto è molto, molto sfumato. Anzi – ha rimarcato Colozzi – l’aggettivo più adatto sarebbe ‘assente’ “.“Vogliamo poi richiamare l’attenzione di Calderoli – ha aggiunto – sul fatto che questo processo deve essere realizzato senza oneri aggiuntivi per la Pubblica amministrazione. Ma c’è un problema legato alle strutture tecniche sul territorio che finora hanno gestito il patrimonio demaniale. Con il decreto non avranno di che occuparsi o comunque si ridurrà drasticamente la loro attività”. Da qui l’ipotesi di un’agenzia regionale del demanio.
Secondo la Presidente della Regione Lazio, Renato Polverini: “il ruolo delle Regioni in molti casi e’ da salvaguardare, soprattutto in vista del federalismo e del primo provvedimento sul demanio, perché alcuni decreti non vanno in quella direzione”.
Sul decreto attuativo del federalismo demaniale ”siamo partiti con il piede giusto. In questo modo restituiremo il maltolto al territorio”. Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato i lavori della Conferenza delle Regioni. Dalle Regioni ”sono arrivate solo osservazioni di natura formale – ha aggiunto Zaia – e noi vigileremo sull’applicazione”. Zaia, parlando poi della Regione Veneto ha ribadito che quest’ultima è pronta a presentare, sul federalismo una “piattaforma negoziale” per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione” e ha aggiunto che l’obiettivo è quello “di dare vita ad un sistema di autonomie a geometrie variabili”.
Il Decreto legislativo sul federalismo demaniale è il primo passo attuativo della legge delega sul federalismo fiscale, un tema quest’ultimo- ha sottolineato la presidente dell’Umbria, Catiuscia Marini, che “non e’ solo per il nord ma è per tutti, ci deve essere un equilibrio nella sua attuazione e non ci può essere qualcuno che prende e qualcuno che dà”.

Prevenzione e lotta all’evasione. In tre per “alzare l’asticella”

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Entrate, Inps ed Equitalia per la prima volta fissano obiettivi comuni. Target di 16,6 miliardi per il 2010
Prima assoluta per un primato da migliorare. Oggi pomeriggio, i vertici nazionali e i direttori regionali dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inps e di Equitalia si sono incontrati per definire obiettivi comuni nella lotta all’evasione. Un incontro, nell’ambito del quale l’asticella degli incassi per il 2010, tra imposte, tasse e contributi non pagati, è stata posta a quota 16,6 miliardi di euro. Importo che consentirebbe di migliorare di circa il 20% i già ottimi risultati conseguiti separatamente dai due enti impositori nel 2009 (9,1 miliardi, +32% sul 2008, per le Entrate, 4,6 miliardi di euro, +66% sul 2008, per l’Inps).

Armi da mettere in campo, nel contrasto e nella prevenzione all’infedeltà fiscale, il coordinamento fra i tre “partner” – a livello centrale e periferico – e la tempestiva attivazione dei canali di riscossione coattiva e di quelli di definizione del debito fiscale o contributivo, prima dell’intervento dell’agente di riscossione.

In futuri incontri, Agenzia delle Entrate, Inps ed Equitalia verificheranno il raggiungimento dei risultati programmati e gli eventuali aggiustamenti “tattici” da adottare.
http://www.nuovofiscooggi.it/attualita/articolo/prevenzione-e-lotta-allevasione-tre-alzare-lasticella

Arena holding: il revisore non certifica il bilancio 2009

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E’ di oggi la notizia che il patron della Arena holding, Dante Di Dario ha rassegnato le proprie dimissioni dalla Presidenza del gruppo, pur restando azionista di maggioranza della società quotata in Borsa. Pubblichiamo di seguito, integralmente, la relazione del revisore dei conti dell’Arena holding, la PriceWaterhouseCoopers al bilancio del 2009 che dovrà essere approvato dai soci dell’azienda. Il revisore si dice non in grado  di esprimere un giudizio sul bilancio stesso e come si potrà notare spiega anche dettagliatamente le ragioni di tale impossibilità di certificazione del documento contabile.

Relazione della società di revisione ai sensi dell’articolo 156 del Dlg 24 febbraio 1998, n.58 ( ora articolo del 14 del Dlg 27 gennaio 2010, n.39). Arena Agroindustrie Alimentari SpA. Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2009.

Agli azionisti della Arena Agroindustrie Alimentari Spa

… omissis…


La revisione contabile sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 è stata svolta in conformità alla normativa vigente nel corso di tale esercizio.


Per il giudizio relativo al bilancio consolidato dell’esercizio precedente, i cui dati sono presentati ai fini comparativi, si fa riferimento alla relazione da noi emessa il 15 aprile 2009.

1.    Alla data della presente relazione non abbiamo ottenuto risposta da un numero significativo di istituti di credito, consulenti legali e parti correlate del Gruppo Arena alla nostra richiesta di conferma dati e di informazioni alla fine dell’esercizio, come previsto dai principi e criteri per la revisione contabile richiamati nel precedente secondo paragrafo.

2.    Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 mostra una perdita di esercizio di Euro 23,8 milioni, un patrimonio netto negativo di Euro 25,5 milioni ed una posizione finanziaria netta negativa di Euro 26,1 milioni. Gli amministratori della Arena Agroindustrie Alimentari SpA indicano nella relazione del Consiglio di Amministrazione sull’andamento della gestione ( la “relazione sulla gestione”) e nelle note esplicative le azioni di ristrutturazione industriale e finanziaria poste in essere e specificano che il bilancio consolidato al 31 dicembre 2009 è stato redatto sulla base del presupposto della continuità aziendale pur in presenza di rilevanti incertezze che pongono dubbi in merito alla continuità aziendale del Gruppo Arena.


In particolare la possibilità di prosecuzione dell’attività operativa appare subordinata ad alcuni presupposti essenziali, tra cui i principali sono:


a)    L’aumento di capitale Arena Agroindustrie Alimentari SpA per complessivi Euro 45 milioni, di cui E 10 milioni facoltativi, in un periodo temporale di 36 mesi da effettuarsi da parte della Solagrital Scarl sulla base del contratto di Equity Line sottoscritto in data 26 marzo 2010 ( diseguito “Equity Line”). In Particolare, l’esecuzione del contratto prevede che Solagrital Scarl, salvo diverso accordo scritto con Arena Agroindustrie Alimentari SpA, non sarà obbligata a sottoscrivere aumenti di capitale che possano avere come conseguenza il superamento di una soglia di partecipazione in Arena Agroindustrie Alimentari SpA apri a Euro 5 milioni. Il “Budget per l’anno 2010 e le proiezioni per gli anni 2011 2012 dei principali indicatori di business” ( di seguito il “Piano”), approvato dal Consiglio di Amministrazione della Arena Agroindustrie Alimentari SpA del 29  marzo 2010, prevede un effetto complessivo del suddetto aumento di capitale nell’esercizio 2010 pari a circa E 27 milioni, dei quali Euro 15 milioni risultano collegati all’attuazione della delibera della Giunta Regionale del Molise n.210, approvata in data 25 marzo 2010. Come più ampiamente indicato dagli amministratori nelle note esplicative al bilancio, tale delibera, nell’ambito del programma di sostegno all’intera filiera avicola molisana, ha autorizzato, tra l’altro, l’acquisto di beni immobili da parte di una società interamente detenuta dalla Regione Molise, da regolarsi anche eventualmente mediante il trasferimento, da parte della Solagrital Scarl, di azioni della Arena Agroindustrie Alimentari SpA rivenienti dal contratto di Equity Line sopra indicato.

b)    Il livello di redditività previsto nel suddetto Piano si basa su ipotesi attualmente di incerta realizzazione sia in termini di ottenimento delle risorse finanziarie necessarie nei tempi previsti, sia di raggiungimento degli obiettivi commerciali e reddituali. Le previsioni sulla redditività e sui flussi finanziari futuri, indicate nel Piano, hanno inoltre costituito la base per la verifica della recuperabilità di valore delle attività iscritte in bilancio. L’eventuale mancata realizzazione di alcuni eventi previsti nel Piano potrebbe di conseguenza avere effetti anche sulla valutazione delle suddette attività. Il Piano , in particolare, si basa su taluni presupposti ed eventi la cui manifestazione risulta incerta, tra i quali:

–    Un incremento significativo di volumi e prezzi di vendita nel periodo di riferimento del Piano. Si evidenzia che i dati economici e patrimoniali preconsuntivi del primo trimestre 2010 mostrano volumi e prezzi di vendita inferiori alle previsioni con possibili effetti sulla intera redditività operativa indicata nel Piano.

–    L’ottenimento di significative economie e risparmi connessi ai costi di approvvigionamento, alla rete commerciale ed ai fitti a seguito di accordi non ancora formalizzati con le controparti.

–    La prosecuzione dell’operatività con i fornitori, pur in presenza di significativi debiti scaduti, pari a circa Euro 22,8 milioni al 28 febbraio 2010 ed oggetto di decreti ingiuntivi per circa Euro 5,3 milioni al 31marzo 2010, non accompagnati da piani di rientro formalizzati con le controparti. Le ipotesi di rimborso dei suddetti debiti si basano, tra l’altro, sull’incasso dei crediti, pari a circa Euro 2,9 milioni, vantati nei confronti della società Agricola Marche Srl in concordato preventivo e l’incasso derivante dalla vendita di partecipazioni non strategiche ed immobili per circa Euro 1 milione, ad oggi non ancora formalizzata. Alla data della presente relazione non risultano disponibili informazioni riguardo la tempistica di detti incassi né vi è certezza del positivo esito delle trattative con i debitori per il rientro delle posizioni scadute.

–    L’accordo con le banche che hanno richiesto pagamenti a titolo di surroga di garanzia per circa Euro 2,6 milioni. Alla data della presente relazione non vi è certezza del raggiungimento di un accordo con le banche in caso di loro richiesta di pagamento.

c)    Il Piano del Gruppo Arena dipende in sostanza da un unico fornitore, la Solagrital Scarl.

d)    Il Gruppo Arena ha in essere un significativo contenzioso con YA Global per il quale il Tribunale di Milano ha emesso contro il Gruppo Arena una ordinanza di pagamento per circa Euro 2,5 milioni seguita dalla notifica di un atto di pignoramento. Ad oggi non vi è certezza che sarà raggiunto un accordo con la controparte e l’entità dello stesso.


Quanto sopra descritto evidenzia la sussistenza di molteplici significative incertezze con possibili effetti cumulativi rilevanti sul bilancio consolidato del Gruppo Arena al 31 dicembre 2009, che fanno sorgere dubbi significativi sulla sua continuità aziendale.

5    A causa degli effetti connessi alle incertezze descritte nel precedente paragrafo 4, tenuto conto anche delle possibili rettifiche connesse ai rilievi indicati nel precedente paragrafo 3, non siamo in grado di esprimere un giudizio sul bilancio consolidato dal Gruppo Arena al 31 dicembre 2009.

6    La responsabilità della redazione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, pubblicata nella sezione “Investor Relations – Dati Finanziari” del sito internet della Arena Agroindustrie Alimentari SpA, in conformità a quanto previsto dalle norme di legge e dai regolamenti compete agli amministratori della Arena Agroindustrie Alimentari SpA. E’ di nostra competenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e delle informazioni di cui al comma 1 lettere c), d),f),l) , m) e al comma 2 lettera b) dell’articolo 123 bis del DLgs 58/98, presentate nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, con il bilancio consolidato, come richiesto dalla legge. A tal fine, abbiamo svolto le procedure indicate dal principio di revisione n. 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla CONSOB. A causa della rilevanza degli effetti connessi alle incertezze descritte nel paragrafo 4, tenuto conto di quanto indicato al precedente paragrafo 3, non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione e sulla gestione e le informazioni di cui al comma 1, lettere c), d), f), l), m) e al comma 2, lettera b) dell’articolo 123 bis del DLgs 58/98 presentate nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio consolidato della Arena Agroindustrie Alimentari SpA al 31 dicembre 2009.


Roma, 14 aprile 2010


PricewatherhouseCoopers SpA


Corrado Testori

(Revisore contabile)

Dettagli del collocamento del nuovo BTP€i a 10 anni

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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i dettagli dell’emissione del nuovo BTP€i a 10 anni, con scadenza 15 settembre 2021 e cedola reale del 2,1%.
Hanno partecipato all’operazione oltre 120 investitori per una domanda complessiva di oltre 4,1 miliardi di euro. Il 53% dell’emissione è stato assegnato alle banche, mentre gli Asset managers ed i fondi d’investimento si sono aggiudicati circa il 26% dell’ammontare complessivo. Il 17% circa è stato collocato presso investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (fondi pensione e assicurazioni circa l’11%, banche centrali il 6,5%), mentre la quota sottoscritta da hedge funds è stata pari al 2%.
Il collocamento del titolo è stato caratterizzato da distribuzione geografica molto diversificata: oltre ad una elevata partecipazione degli investitori italiani, che si sono aggiudicati quasi il 29% dell’emissione, di particolare rilievo sono state le quote sottoscritte da investitori residenti in Gran Bretagna (28%) e in Francia (29%). Rilevante anche l’interesse dimostrato dagli altri paesi europei, che complessivamente si sono aggiudicati oltre l’11% dell’emissione, tra cui Benelux (6%) e Scandinavia (2%). La quota sottoscritta da investitori asiatici è stata di circa il 2%, mentre l’1% è la quota collocata presso investitori nord americani.
Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato. Barclays Bank PLC, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese S.p.A., Société Générale Inv. Banking, UBS Ltd. hanno partecipato in veste di lead managers, mentre tutti gli altri Specialisti in titoli di Stato sono stati co-lead managers dell’operazione.
Fonte: http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/?idc=24278

A Bari un convegno sull’impresa sociale

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Presente l’Agenzia, ha inaugurato la quinta edizione del Master “La fiscalità dell’impresa”
Ha preso il via, venerdì 16 aprile, la quinta edizione del master “La fiscalità dell’impresa”. Il percorso post-laurea è istituito dall’Università degli Studi di Bari in collaborazione con la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Puglia e delle Entrate della Basilicata.

La prima lezione è coincisa con il convegno inaugurale dal titolo “La fiscalità dell’impresa sociale”, che si è tenuto a Bari, presso l’aula Aldo Moro della Facoltà di Giurisprudenza.
L’incontro di studio ha riunito intorno allo stesso tavolo docenti universitari, dirigenti dell’Amministrazione finanziaria e rappresentanti del Terzo settore, per discutere dell’attualità giuridica, economica e fiscale connessa a questo istituto proprio del complesso mondo del non-profit.

Dopo i saluti di rito, Caterina Coco, docente di diritto tributario, ha rivolto il ringraziamento dell’Università a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del Master, come percorso di conoscenza che integra la teoria e la prassi del mondo fiscale. Sulla stessa lunghezza d’onda, il direttore regionale della Puglia dell’Agenzia delle Entrate, Silvia Guarino, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con l’Università, per sostenere lo sviluppo, nella Pubblica Amministrazione, di operatori qualificati al servizio della collettività. La riflessione si è, quindi, spostata sul tema del convegno, con il richiamo alla recente riorganizzazione degli uffici pugliesi dell’Agenzia per ribadire che la centralità del cittadino è ormai parte integrante della visione amministrativa. “L’Agenzia si presenta oggi con un volto nuovo nella nostra regione e si propone di raggiungere un pubblico etorogeneo di interlocutori, svolgendo un presidio del territorio puntuale ed efficace. La tutela dell’impresa sociale si inserisce in questo disegno, attraverso l’impegno dell’Agenzia a verificare i presupposti delle norme agevolative, a garanzia delle imprese corrette.”

Hildegard Olga Hungerer, direttore della Basilicata, ha rivolto il suo saluto ai giovani studenti. “Le esigenze della formazione – ha detto il direttore Hungerer – sono sempre più pressanti, anche in ragione della trasversalità della disciplina tributaria. La crescita professionale è l’obiettivo che la Basilicata si prefigge con la partecipazione al percorso didattico del Master.”

L’introduzione all’argomento del convegno è stata affidata a Nicola D’Amati. Il professore emerito ha espresso la propria convinzione che sia in corso il tentativo di rifondare le economie nazionali facendo perno, appunto, sul Terzo settore. La tendenza in atto non è nuova: da Smith, infatti, fondatore dell’economia e professore di filosofia, passado per Ricardo, banchiere impegnato nel finanziamento di ospedali, l’orientamento sociale è sempre stato presente negli studi economici. La crescita del Terzo settore sembra, dunque, un ritorno alle radici, purché si coniughi la finalità sociale con la logica di impresa e la cultura delle regole.

Sulla premessa del professore D’Amati, ha preso la parola Aldo Polito, direttore centrale Servizi al contribuente dell’Agenzia delle Entrate, che ha delineato il percorso normativo grazie al quale le imprese sociali sono emerse come soggetti di rilievo fiscale. A partire dalla legge n. 49/97, sulle ong dedite alla cooperazione allo sviluppo nei Paesi del Terzo mondo, il legislatore ha introdotto consistenti modifiche nell’ordinamento tributario fino a delineare, con le Onlus, una nuova categoria di soggetti, ulteriore anche rispetto alla distinzione tra enti commerciali e non commerciali. I requisiti degli enti che operano negli undici settori di interesse sociale e le norme agevolative, compresa la disciplina del cinque per mille, sono stati gli altri argomenti trattati da Aldo Polito e sui quali si è acceso il confronto con Michele Castellano, docente di diritto commerciale all’Università di Bari. Il professore si è soffermato sull’analisi semantica del vocabolario impiegato dal legislatore, per concludere che l’impresa sociale è, probabilmente, un genus al quale ricondurre tutte le altre tipologie di organizzazione con caratteristica costante l’assenza dello scopo di lucro. Le norme sulla responsabilità patrimoniale, peraltro, non escludono la possibilità dell’accesso dell’impresa sociale alla società di capitali, come forma che in passato, invece, appariva tipica dell’organizzazione capitalista in contrapposizione con la cooperativa.

Il punto di vista economico è ritornato, in conclusione della giornata, con l’intervento di Cristiana Schena, docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università dell’Insubria, che ha illustrato le caratteristiche del bilancio sociale, strumento di rendicontazione strutturata degli obiettivi, delle attività, dei risultati in base al metro sociale e ambientale, oltre che patrimoniale ed economico. Secondo la professoressa Schena, il bilancio sociale è la prospettiva alla quale devono tendere tutte le imprese, sia profit sia no-profit, orientate ad una governance multi-stakeholder. La relazione, inoltre, ha dato conto del percorso attraverso il quale l’Agenzia per le Onlus è giunta ad elaborare le linee guida per il bilancio sociale, con il contributo di accademici, operatori della fiscalità e rappresentanti delle istituzioni.
Daniela Lopedote

Fonte: http://www.nuovofiscooggi.it/dalle-regioni/puglia/articolo/a-bari-un-convegno-sullimpresa-sociale