(Adnkronos) – "In questi giorni abbiamo rilasciato una nuova ricerca che ci ha visti impegnati in quest'ultimo anno sullo studio della mancata vaccinazione, su una porzione del calendario vaccinale, per alcune vaccinazioni. Abbiamo potuto stimare che il raggiungimento di coperture vaccinali raccomandate minime, oppure ottimali, permetterebbe al sistema di diminuire i costi sociali per circa 3 miliardi di euro e un recupero di risorse, quindi un guadagno in termini di gettito fiscale, per un valore di poco superiore ai 500 milioni di euro", ma anche "un recupero di valore di produzione persa, quindi di prodotto interno lordo (Pil), di circa 10 miliardi". Lo ha detto Eugenio Di Brino, ricercatore Altems – Co-Founder & Partner Altems Advisory, spin-off Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, all'Adnkronos Salute, intervenendo oggi alla sessione dedicata alla prevenzione vaccinale agli Stati generali dell'assistenza a lungo termine 'Long-Term Care Nine', che ogni anno Italia Longeva organizza al ministero della Salute. "Il nostro studio – continua Di Brino – si è focalizzato su diverse vaccinazioni, nello specifico per l'Herpes zoster, il Covid-19, lo pneumococco, il meningococco e l'influenza. Parliamo di popolazioni fragili che, in qualche modo, riescono ad avere maggiori benefici dalla vaccinazione rispetto alla popolazione normale. Come sistema, dovremmo far sì che queste vaccinazioni siano garantite e accessibili. Se riusciamo ad aumentare le coperture vaccinali, il beneficio di salute, oltre che per chi si vaccina, è anche per tutte le persone che non si vaccinano e che sono magari vicine a queste persone. I cosiddetti effetti indiretti della vaccinazione – conclude – danno benefici che vanno oltre la salute e sono tangibili per tutto il sistema Paese". —[email protected] (Web Info)
Vaccini, Siliquini (Siti): “Tutti importanti, anche l’anti-Rsv per anziani e fragili”
(Adnkronos) – "Una delle problematiche che abbiamo relativamente agli anziani e fragili sono soprattutto le patologie infettive di tipo respiratorio. Abbiamo delle novità vaccinali che sono rappresentate da vaccini contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv), ma è comunque importante sostenere tutte le vaccinazioni, quelle presenti nel vecchio calendario e quelle che saranno presenti, speriamo, nel nuovo. E' importante continuare a comunicare e sensibilizzare sull'importanza della vaccinazione antinfluenzale, anti-Covid, anti-Rsv, anti-pneumococco, cioè tutti quei virus e quei microorganismi che, se contratti da persone anziane e fragili, possono impattare in maniera molto severa sulla salute". Così Roberta Siliquini, presidente Società italiana d'igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), all'Adnkronos Salute, oggi a Roma nel corso degli Stati generali dell'assistenza a lungo termine 'Long-Term Care Nine: verso una nuova stagione per l'assistenza agli anziani?', che ogni anno Italia Longeva organizza al ministero della Salute. "Per l'Herpes zoster", ad esempio, "abbiamo già una vaccinazione che funziona molto bene – continua Siliquini – Anche in questo caso, è molto utile agli anziani, ai pazienti fragili e soprattutto ai pazienti oncologici che hanno un abbassamento delle difese immunitarie più elevato di quello fisiologico dell'età anziana". Per il futuro, "l'auspicio credo sia quello di aumentare le coperture vaccinali. I modi esistono, il problema è complesso, ma le soluzioni – conclude – sono semplici, se vogliamo: basta metterle insieme in una sinergia tra decisori politici, società scientifiche, professionisti sanitari e popolazione". —[email protected] (Web Info)
Vaccini, Signorelli (Nitag): “Dibattito fervido su estensione offerta anti-Rsv”
(Adnkronos) – "Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale del 2023 prevede che ogni anno possa esistere un aggiornamento delle offerte vaccinali. In questo momento il dibattito è abbastanza fervido per le novità scientifiche che ci sono, sia a livello regionale che a livello nazionale. In particolare si sta pensando di aggiungere, ai vaccini attualmente offerti, anche quello contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv), responsabile di un'infezione respiratoria che ha un impatto, sulla salute delle persone anziane e fragili, abbastanza importante. Queste forme respiratorie gravi da Rsv, inoltre, tendono a colpire anche i bambini molto piccoli, quindi ci si sta muovendo anche per la protezione immunitaria dei più piccoli". Lo ha detto Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene dell'Università Vita Salute San Raffaele e presidente Nitag (National immunization technical advisory group), all'Adnkronos Salute, intervenendo oggi a Roma alla sessione dedicata alla prevenzione vaccinale agli Stati generali dell'assistenza a lungo termine 'Long-Term Care Nine: verso una nuova stagione per l'assistenza agli anziani?', che ogni anno Italia Longeva organizza al ministero della Salute. "In questo momento – ricorda Signorelli – il calendario vaccinale prevede in tutte le regioni italiane la vaccinazione stagionale antinfluenzale", quella "contro pneumococco e contro lo zoster, oltre al richiamo annuale per il Covid-19. Queste vaccinazioni sono consigliate agli anziani e sono consigliate anche ai cosiddetti fragili, cioè alle persone con malattie croniche, che possono avere più di 65 anni, ma anche meno, che sono una categoria a rischio particolare di contrarre quelle malattie e di subirne i danni peggiori". Alcune Regioni "si sono portate avanti prevedendo già di inserire" anche le nuove immunizzazioni "nei loro calendari vaccinali, perché sappiamo che le Regioni possono aggiungere prestazioni, e quindi anche vaccinazioni, di loro iniziativa se i vaccini, come in questo caso, sono regolarmente registrati – precisa l'esperto – L'auspicio per il futuro è, innanzitutto, che ci possa essere un'equità d'offerta e che non ci siano 21 calendari con differenze importanti tra regione e regione". Inoltre, "visto che il piano prevede l'aggiornamento annuale, ci si augura – conclude Signorelli – una maggiore flessibilità per poter aggiornare i piani in relazioni alle evidenze scientifiche". —[email protected] (Web Info)
Sanità, Orfeo (Sin): “Non tutte le Regioni pronte a immunizzare neonati contro Rsv”
(Adnkronos) – "Ho grande fiducia" per contrastare l'infezione da virus respiratorio sinciziale (Rsv) nella prossima stagione, "perché abbiamo gli strumenti" efficaci. "Ma ho anche una grande preoccupazione, perché ancora non tutte le Regioni si sono attivate per predisporre una campagna che possa contare su uno strumento di immunizzazione universale efficace come la nuova generazione di anticorpi monoclonali", che deve essere fatta entro ottobre. "Tutti i neonati italiani hanno il diritto di avere lo stesso tipo di assistenza, le stesse possibilità di prevenzione, soprattutto per una malattia così grave che impatta in modo determinante sulla salute dei bambini più piccoli e sulle loro famiglie. Non è accettabile che solo alcuni bambini italiani possano usufruire di questa formidabile opportunità della profilassi per l'infezione, purtroppo però abbiamo 20 sanità regionali diverse". Così Luigi Orfeo, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), all'Adnkronos Salute fotografa la situazione nazionale a "macchia di leopardo" sulla prevenzione che potrebbe ridurre drasticamente i "15-20 mila ricoveri di neonati l'anno" causati della bronchiolite. "Come Sin e con la Società italiana di pediatria e dei medici igienisti (Siti), abbiamo partecipato al 'Calendario per la vita' che – spiega Orfeo – già dall'anno scorso chiedeva di inserire la profilassi per l'Rsv nel Piano di prevenzione nazionale, alla pari delle vaccinazioni, quindi non qualcosa da delegare alle Regioni. Questo ancora non è possibile, ma ci auguriamo che possa diventare realtà. Abbiamo poi inviato una lettera aperta al ministero della Salute e ai presidenti della Regioni, perché i tempi stringono e non è possibile che ci siano differenze di accesso alla profilassi. In questo momento non sappiamo bene come si stiano muovendo le Regioni: non possiamo fare una divisione tra Nord e Sud, perché Puglia e Campania si sono attivate come il Veneto, ma sappiamo che ancora solo poche hanno fatto le delibere. I tempi sono molto stretti: la stagione epidemica inizia ad ottobre e l'anticorpo deve essere acquistato e distribuito nei punti nascita". Ogni anno, "durante la stagione epidemica – illustra il presidente Sin – il 60% dei nuovi nati si infetta con Rsv. Non tutti manifestano la malattia, ma circa il 4%, quindi 15-20mila, sono ricoverati per questa infezione e una quota, 3-4mila, in terapia intensiva pediatrica e neonatale. Si tratta, ogni anno, di una vera emergenza e noi neonatologi siamo particolarmente coinvolti perché i più a rischio sono i bimbi nei primi mesi di vita. La malattia da virus respiratorio sinciziale si manifesta come bronchiolite, cioè come infezione delle basse vie respiratorie. Riducendosi il calibro delle vie aeree si può arrivare, in una percentuale di casi non irrilevante, a una insufficienza respiratoria, quindi alla necessità di avere una supplementazione di ossigeno, addirittura un'assistenza respiratoria". Anche se le terapie intensive neonatali sono "ben diffuse, le pediatriche sono carenti per almeno un terzo – aggiunge l'esperto – Accade così che le strutture dedicate ai neonati prematuri suppliscano alla carenza di quelle per i bambini più grandi e questa situazione può creare dei problemi proprio nei più piccoli". Gli strumenti per ridurre infezioni e ricoveri ci sono. "Da vent'anni – precisa Orfeo – usiamo anticorpi monoclonali nei neonati più a rischio, come i prematuri, ma assistiamo a un paradosso: nelle terapie intensive non ci sono i bambini più a rischio, ma quelli che nascono sani e a termine per i quali, fino a oggi, almeno in Italia, non era possibile evitare questa infezione. Oggi è cambiato tutto. Da alcuni mesi abbiamo strumenti potenti – sottolinea l'esperto – Alla vaccinazione della madre in gravidanza si è aggiunto un nuovo anticorpo da somministrare ai piccoli. Come Sin ci stiamo battendo perché l'anticorpo monoclonale a lunga durata d'azione, già approvato dalle Agenzie del farmaco europea (Ema) e italiana (Aifa), sia somministrato a tutti i neonati nella stagione epidemica da Rsv. E' comodo perché basta una iniezione intramuscolare e dà copertura per mesi: somministrato una volta a tutti i neonati si possono proteggere per la stagione" che per loro è più pericolosa. "Si potrebbe modificare la storia della malattia – osserva il presidente della Sin – riducendo in modo drastico i ricoveri, come dimostrato non solo dagli studi sperimentali, ma anche dall'esperienza di quanto già fatto in altri Paesi dove l'immunizzazione è disponibile già da un anno. In Italia l'anticorpo è stato utilizzato in Valle D'Aosta con ottimi risultati. In Spagna, Francia e Germania abbiamo già studi osservazionali", quindi sulla popolazione reale. "In Galizia, quindi in Spagna, si vede che la riduzione dei ricoveri è più del 90%. E questo – conclude – è particolarmente importante perché l'Rsv è pericoloso non solo nei più piccoli, ma anche negli anziani: eliminando la circolazione del virus si proteggono anche i più fragili". —[email protected] (Web Info)
Lorito (UniNa): “Pharmatech Academy conferma Napoli capofila”
(Adnkronos) – "Napoli si riconferma città capofila nella ricerca, questa è una delle accademie forse più specialistiche che abbiamo, che riguarda il futuro. Di questi temi", come Rna e terapia genica, "non si parlava prima del Covid, quindi è veramente una novità che riguarda il mondo del lavoro, le opportunità di lavoro e la salute pubblica". Lo ha detto Matteo Lorito, rettore dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, intervenendo oggi nel capoluogo partenopeo in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi agli allievi della Pharmatech Academy, il primo corso di studi italiano dedicato al pharma dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, nato per volontà e sostegno del Centro nazionale di ricerca sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia Rna (Cn Rna & Gene Therapy), con i fondi del Pnrr. "Ci sono tre importanti sfide: la nuova Academy, la sfida del Pnrr e la sfida di Scampia. Oggi a questo primo Graduation Day, che per noi è un momento importante – continua Lorito – c'è ovviamente una profonda tristezza nel dover ricordare una delle nostre allieve che purtroppo ha subito una sorte veramente brutta" – Cristina Frazzica, deceduta in un incidente stradale – ma "dobbiamo andare avanti e credere a queste iniziative. Questa formazione può fare molto anche per il territorio, per Scampia, per la Federico II. E' importante ricordare che la scelta dell'Academy a Napoli – conclude – è un segnale importante". —[email protected] (Web Info)
Febbre Oropouche, test per diagnosticare l’infezione: rilevati primi 2 casi in Lombardia
(Adnkronos) – Da Milano un test per la febbre Oropouche, finita sotto i riflettori a giugno, quando in Veneto è stato identificato il primo caso europeo di malattia causata da questo patogeno diffuso normalmente nella regione amazzonica. A mettere a punto il test in grado di diagnosticare l'infezione da virus Oropouche è stata l'équipe dell'Unità di Bioemergenze dell'Asst Fatebenefratelli Sacco, diretta da Maria Rita Gismondo. Lo strumento ha già dato i primi risultati: il test ha infatti portato alla diagnosi dei primi 2 casi in Lombardia, informa la struttura in una nota. Casi che portano il bilancio nazionale a quota 4 (con il caso veneto del viaggiatore 25enne preso in carico dall'Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, Verona, e quello di un viaggiatore sulla cinquantina seguito all'ospedale di Forlì). Si tratta di casi di importazione, di persone di ritorno dal Brasile e da Cuba. L'infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo. Si trasmette all'uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare. Il principale artropode vettore Culicoides paraensis è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa, spiegano ancora dall'ospedale meneghino. Ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche. "L'importanza di queste diagnosi effettuate in Italia – dichiara Gismondo – è essenziale per monitorare la diffusione del virus. Attualmente la diagnosi è appannaggio dei centri di riferimento per le arbovirosi, come il nostro, e si basa principalmente su tecniche molecolari home-made. Di fronte alla diffusione di virus, anche se non ci sono rischi nel nostro Paese, è sempre importante non sottovalutare i sintomi e i dati epidemiologici e rivolgersi ai laboratori di riferimento". —[email protected] (Web Info)
L’infettivologo Galli condannato a un anno e quattro mesi per falso
(Adnkronos) – I giudici della decima sezione penale di Milano hanno condannato a 1 anno e 4 mesi per falso l'infettivologo Massimo Galli, ex direttore del reparto Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, assolto invece per la turbativa d'asta per il presunto condizionamento di un concorso universitario per favorire l'assegnazione di un posto da professore associato al suo ex collaboratore Agostino Riva. Riva è stato assolto dalle accuse. La corte ha escluso le aggravanti per Galli (pena sospesa), ha assolto Riva “perché il fatto non sussiste” in merito al reato di turbativa d’asta e “per non aver commesso il fatto” per l’accusa di falso, ha fissato in 90 giorni il tempo per il deposito delle motivazioni.
In sostanza i giudici hanno accolto la tesi della pubblica accusa, i pm Carlo Scalas ed Eugenia Bianca Maria Baj Macario, che avevano chiesto per Galli – in uno dei filoni dell'inchiesta milanese su presunti concorsi pilotati – una condanna a un anno e dieci mesi, mentre per l’altro imputato la richiesta era stata di un anno e sei mesi. Per la procura è Galli, uno dei volti simbolo durante l'emergenza Covid, il "regista dell'operazione" che riguarda un concorso che si è svolto nell'aprile del 2020. Due i candidati che si contendono il posto: lo stretto collaboratore Agostino Riva, e il collega del Niguarda Massimo Puoti. Riva, coimputato, ottenne il posto di professore di seconda fascia in Malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente, ma Puoti sarebbe stato svantaggiato, a dire dell’accusa. Contro Galli ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche che dimostrerebbero come il concorso sia stato 'calibrato' dall'infettivologo, "presidente della commissione giudicatrice, una persona che sposta gli equilibri all'interno del dipartimento" per favorire Riva con cui ha "uno stretto rapporto fiduciario". In sostanza, è la tesi sostenuta nella requisitoria, "una selezione vera in questo caso non c'è stata", ma i criteri valutativi sarebbero stati cuciti addosso ai candidati. Il curriculum "strutturato" di Puoti, direttore al Niguarda, non basta, ma "andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, era come andare contro Maradona a Napoli", le parole usate in aula dal pm Scalas. Accuse che Galli ha sempre respinto e che continua a respingere anche oggi dopo il verdetto. "È una sentenza, il mio punto di vista è diverso e porterò avanti in appello le mie convinzioni. Sono assolutamente sereno", le prime parole pronunciate dall'infettivologo dopo la decisione dei giudici. —[email protected] (Web Info)
Settimana corta, i consigli per gestirla durante il periodo estivo
(Adnkronos) – Acque cristalline, i piedi nella sabbia e un po’ di meritato relax: con l’arrivo di luglio, le vacanze estive ritornano al centro dei pensieri dei lavoratori italiani. E mentre gli uffici si svuotano e le agognate ferie cominciano a fare capolino nei calendari aziendali, mantenere la concentrazione e la motivazione nei task quotidiani diventa sempre più difficile. Molti professionisti, in questo scenario, scelgono di lavorare direttamente vista mare: è il trend della workation (fusione delle parole work + vacation), che negli ultimi anni sta vivendo una vera e propria esplosione nel nostro Paese, complice l’aumento vertiginoso del numero degli smart worker. Nel 2023, secondo l’Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano erano ben 3,5 milioni. Per meglio adattarsi a questo periodo e garantire una maggiore flessibilità a chi è ancora operativo, un numero sempre più grande di imprese italiane sta introducendo una riduzione oraria stagionale, per esempio adottando la “settimana corta” o lavorando il venerdì solo mezza giornata. Sebbene queste pratiche siano potenzialmente replicabili dalla maggior parte delle aziende, le modalità di lavoro dei dipendenti vanno inevitabilmente e strategicamente ripensate: in questo scenario denso di cambiamenti è fondamentale mantenere alta la soglia di attenzione e dotarsi degli strumenti corretti per affrontare al meglio la stagione estiva. Ecco, quindi, i cinque consigli di GoodHabitz, la piattaforma internazionale per la formazione aziendale, che tramite il suo ricco portfolio di assessment e corsi, aiuta i dipendenti a raggiungere i propri obiettivi in modo efficiente e strutturato. Primo: pianifica accuratamente task e obiettivi. Una corretta pianificazione delle attività giornaliere è fondamentale per evitare distrazioni e mantenere alta la produttività. Prepara una lista delle attività da svolgere, in base alla loro priorità, e stabilisci delle scadenze realistiche per completarle. Puoi usare il principio di Pareto (legge 80/20) per organizzare il tempo: l'idea è che completare il 20% di tutte le attività presenti in elenco porterà all'80% dell'impatto che puoi creare in quel giorno. Di conseguenza identifica quali attività avranno il maggior impatto per il tuo team e concentrati su quelle. Per potenziare l’efficienza puoi anche dedicare ciascun giorno a un tipo specifico di attività (ad esempio lunedì per le riunioni, martedì per le attività creative, mercoledì per lo svolgimento concreto dei task). Secondo: Gestisci il tempo senza dimenticare le pause. Per quanto scontato, spesso si è talmente immersi nelle attività lavorativa da dimenticarsi di concedersi le giuste pause per ricaricarsi. Il segreto per la produttività è, infatti, ritagliarsi dei momenti di stacco durante la giornata lavorativa. Può aiutare in questi casi adottare la tecnica del pomodoro, che prevede di cronometrare i 25 minuti in cui lavorare senza distrazioni e la pausa di 5 minuti in cui riposarsi, e così via per più sessioni giornaliere. Si possono utilizzare strumenti come un’agenda o delle app di gestione del tempo per tenere traccia dei compiti da svolgere e dei progressi raggiunti. Inoltre, è importante impiegare il tempo libero per la cura del benessere fisico e mentale: fare una breve passeggiata all'aria aperta la mattina presto o in pausa pranzo, praticare qualche esercizio di respirazione o di stretching o semplicemente rilassarti con una bevanda fresca sono degli ottimi modi per riprendere le attività con maggiore spinta e attenzione. Terzo: ordine è concentrazione. Un ambiente di lavoro ordinato e ottimizzato favorisce la concentrazione. Per questo assicurati che il tuo spazio operativo sia comodo, dotato di una buona ventilazione e d’illuminazione naturale, organizza la scrivania in modo funzionale, eliminando gli oggetti superflui e mantenendo tutto lo spazio circostante in ordine. Infine, riduci al minimo le distrazioni esterne, come rumori di fondo o le notifiche sul cellulare, concentrandoti sulle attività da svolgere e, se necessario, dotandoti di cuffie con cancellazione attiva del rumore. Quarto: gestisci le incombenze e impara a delegare. Quante volte iniziamo un’attività ma veniamo interrotti da un’urgenza e dobbiamo sospenderla? E, ancora, quante volte ci facciamo carico di una lista lunghissima di task per risparmiare il tempo necessario ad assegnarli a qualcun altro? Imparare a delegare compiti e responsabilità agli altri membri del team è la chiave per sgravarsi di tante attività meno urgenti, che possono essere gestite da persone maggiormente disponibili in termini di tempo. Non cercare di fare tutto da solo, ma fidati dei tuoi colleghi e coinvolgili nelle attività della settimana. In questo modo potrai ridurre lo stress e concentrarti sulle scadenze più importanti, aumentando la tua produttività e il benessere generale del gruppo di lavoro. Quinto: tieni le riunioni brevi e coincise. Niente risulta più sfibrante che partecipare a una serie infinita di riunioni mentre la lista di task si accumula sulla scrivania. I meeting, al contrario, dovrebbero essere uno strumento veloce, mirato ed immediato per focalizzarsi sugli obiettivi chiave e sulle principali soluzioni da adottare. Invia sempre prima una breve agenda con una panoramica sui temi che saranno affrontati in riunione, mantenendo solo quelli che necessitano di un confronto a voce e assicurati di delineare i passaggi necessari da attuare dopo il meeting in modo che tutto il team possa attivarsi di conseguenza. —[email protected] (Web Info)
Roma, con passamontagna e muta da sub rapina Rolex a Casal Palocco
(Adnkronos) – Un uomo con passamontagna mephisto in testa e una tuta da sub ha rapinato una donna di 45 anni portandole via il Rolex. E' accaduto, apprende l'Adnkronos, l'11 luglio scorso in via Solone a Casal Palocco (Roma). Erano circa le 8 di mattina quando la donna, che stava scendendo dalla sua auto nei pressi di una palestra, si è trovata davanti l'insolita figura: l'uomo le ha puntato la pistola e minacciandola si è fatto consegnare l'orologio. Subito dopo è fuggito. La vittima ha presentato denuncia ai carabinieri che adesso indagano per individuare l'autore del colpo. —[email protected] (Web Info)
Ferragni sparisce dai social dopo il ricovero di Fedez, i rumors sui motivi
(Adnkronos) – E' da cinque giorni che Chiara Ferragni non si palesa sul suo account Instagram. L’ultimo post dell’influencer è infatti di 5 giorni fa, e consisteva in alcune foto in cui appariva insieme al cane Paloma, il golden retriever di famiglia, che festeggiava un anno di vita. Cinque giorni: poco per una persona qualunque, un'eternità per l'influencer e regina dei social, abituata ad essere compulsivamente presente più volte al giorno e tornata, proprio recentemente, a postare molti contenuti relativi alla sua vita quotidiana. Sarà un caso, ma questo allontanamento momentaneo dal web dell'imprenditrice digitale è coinciso con il ricovero dell'ex marito Fedez per un'emorragia interna. Inizialmente poteva sembrare una forma di rispetto per ciò che stava accadendo al rapper, ma adesso cominciano a rincorrersi le voci sui possibili motivi di questo anomalo e prolungato silenzio. Sui siti di gossip si sussurra di un litigio fra i due avvenuto mentre Fedez era ancora in ospedale, nel quale lui avrebbe rinfacciato all'ex moglie di non essere andata a trovarlo durante la degenza. Voci senza alcun appiglio concreto, s'intende, ma che aumentano l'apprensione dei fan, soprattutto di quelli che vorrebbero vederli di nuovo insieme o comunque riappacificati. Nel frattempo, Fedez è invece tornato 'operativo' dopo il ricovero, andando qualche giorno sul lago di Como -dove possiede una casa- con i figli, Leone e Vittoria, e poi in Sardegna, dove si trova da ieri. Non resta che attendere. La soap 'Ferragnez' non è di certo finita qua. —[email protected] (Web Info)












