(Adnkronos) – In caso di malattia o necessità mediche, il 41% dei giovani italiani tra 18 e 30 anni si dichiara convinto che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) possa offrire loro le migliori cure disponibili e le più avanzate innovazioni scientifiche. Se interrogati sul futuro della sanità, i giovani italiani puntano i riflettori sul superamento delle differenze, a partire da quelle socioeconomiche (di reddito, stato economico, professione eccetera) ritenute da 7 su 10 'under 30' (69,6%) come la causa principale di disuguaglianze nell'accesso alla sanità. A seguire, il 45,9% mette in evidenza le differenze geografiche nella qualità dei servizi sanitari disponibili, ma anche le differenze etniche sono ritenute rilevanti per il 30,4%, come quelle intergenerazionali (25,3%) e di genere (24,2%). E' la fotografia scattata dall'indagine 'Giovani e sanità: il futuro che vogliamo', promossa da Novartis e presentata in occasione di un incontro a porte chiuse con esperti in temi di salute. La survey – si legge in una nota – rientra nel percorso che l'azienda ha intrapreso al fianco di tutti gli attori del sistema Paese con, in primo piano, l'ascolto delle nuove generazioni. Per questo **sono stati attivati 6 tavoli di lavoro** con oltre 40 under 35 e un successivo Board di ascolto con diversi interlocutori sanitari, per identificare la visione e le aspettative dei giovani verso la sanità del futuro. "In Novartis siamo convinti che, per migliorare concretamente la vita delle persone, l'innovazione debba essere sostenuta da un impegno collettivo volto a garantire un accesso equo e tempestivo alla cura, affinché l'innovazione sia effettivamente disponibile per chi ne ha bisogno – commenta Valentino Confalone, Country President Novartis Italia – Per questo lavoriamo al fianco delle istituzioni, della comunità medica e dei pazienti, su diversi fronti di azione, per favorire l'evoluzione della sanità verso nuovi modelli in grado di affrontare le sfide che ci attendono. A questo si aggiungono l'ascolto e il dialogo aperto con le nuove generazioni che rappresentano un punto di partenza fondamentale per reimmaginare il futuro della sanità". Per affrontare le sfide sanitarie del futuro, sono prioritari, secondo i giovani dai 18 ai 29 anni, investimenti in ricerca scientifica (26,8%) e maggiori risorse economiche (19,1%), mentre per gli 'over 30' al primo posto ci sono le nuove assunzioni di medici e infermieri (25,5% over 30 vs 13,9% under 30). Le differenze socioeconomiche rappresentano per la metà dei giovani (55,7%) la grande priorità su cui concentrare interventi volti a garantire una sanità equa e accessibile per tutti. Rispetto alle generazioni precedenti, il divario tra giovani e meno giovani sale a 10 punti percentuali per quanto riguarda la priorità attribuita alle differenze etniche come fattore prioritario su cui intervenire per garantire una sanità equa (13,9% under 30 vs 3,7% over 30). "I giovani si mostrano più sensibili delle generazioni precedenti per quanto riguarda le disuguaglianze generate a livello sanitario dalle differenze etniche e di genere – spiega Cosimo Finzi, direttore AstraRicerche – Un divario che emerge anche in altri ambiti, dove i giovani si mostrano in generale più ottimisti rispetto agli over 30. Ad esempio, se interrogati sulla accessibilità per i cittadini dei servizi del Ssn, il 37,6% dei giovani under 30 ritiene che i servizi del Ssn siano fisicamente vicini e accessibili ai cittadini. La maggioranza degli over 30 si esprime invece in termini meno positivi, con solo il 30,3% che dà una valutazione positiva e ben il 34,5% che ritiene i servizi poco o per niente accessibili". Sull'attenzione alla propria salute, quasi 8 giovani italiani su 10 si dichiarano consapevoli dell'importanza della prevenzione (76,8%) e il 58,2% afferma di sottoporsi a visite ed esami a scopo preventivo ogni 1 o 2 anni (58,2%). La prevenzione oncologica è al primo posto per rilevanza attribuita (74,7%), ma i giovani attribuiscono più importanza rispetto alle generazioni precedenti alla prevenzione per la salute mentale (45,9% vs 30,3%) e delle malattie infettive (43,3% vs 28,8%). **Dopo i tavoli di lavoro e un Board di ascolto e confronto** con alcuni interlocutori del sistema salute, il progetto 'Partner per il Futuro' di Novartis continuerà con un percorso di lavoro con le istituzioni che sfocerà nella definizione di linee d'azione concrete per intervenire sulle tematiche chiave emerse dai tavoli di lavoro e confermate dall'indagine, quali la prevenzione e l'accesso all'innovazione, con l'obiettivo di ridurre le diseguaglianze sanitarie. 'Partner per il Futuro', conclude la nota, fa da sfondo al piano di investimenti in Italia di circa 350 milioni di euro entro il 2025, con progetti che puntano a valorizzare la qualità e l'attrattività del sistema salute italiano a livello europeo e globale. —[email protected] (Web Info)
Vino: tra castelli e saloni, a vendemmia di Prosecco come un Conte
(Adnkronos) – Amanti dell’enoturismo, questa è per voi: Airbnb è alla ricerca di 4 persone per un’esperienza indimenticabile nel sito UNESCO delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in Veneto, che avranno l’occasione di soggiornare all’interno di Castelbrando, un fiabesco castello con oltre 2000 anni di storia, e scoprire tutto sul vino e la sua produzione, frequentando l’iconica Villa Sandi, le sue tenute e cantine. Durante il soggiorno, gli aspiranti sommelier saranno accompagnati in una wine experience presso Villa Sandi e si immergeranno nella cultura delle bollicine che contraddistingue questo splendido territorio, toccando con mano la vendemmia in corso e imparando tutti i trucchi del mestiere dai maestri locali della produzione del Prosecco. Al termine della giornata, potranno poi riposarsi all’interno della sontuosa camera del Conte di Castelbrando, meglio conosciuta come l’Alcova del Conte. L'iniziativa è parte del più ampio impegno di Airbnb per promuovere la dispersione del turismo e le aree rurali e il patrimonio culturale. Il soggiorno avrà inizio con una visita guidata di Castelbrando, una fortezza con una storia di 2000 anni costruita in epoca romana a scopo difensivo e successivamente divenuta proprietà dei Conti Brandolini, un'antica e nobile famiglia veneta, che vi ha abitato per 500 anni. Gli ospiti potranno vivere una serie di esperienze uniche tra cui: una cena privata preparata appositamente per loro, che potranno degustare nei saloni privati del Conte; accedere alla Princess Spa di Castelbrando, un’oasi di benessere di 2000 metri quadrati ricavata dove un tempo sorgevano le antiche terme romane; un’emozionante passeggiata a cavallo o una gita in bicicletta per scoprire gli splendidi paesaggi che caratterizzano il territorio delle Colline; prendere parte alla vendemmia in una delle tenute di Villa Sandi; imparare tutto sulla produzione del Prosecco partecipando a una Masterclass presso Villa Sandi, un capolavoro in stile palladiano risalente al 1622, seguita da una degustazione di Prosecco. È possibile inviare una richiesta di prenotazione al link www.airbnb.it/prosecco. l soggiorni, gratuiti e disponibili per un totale di 4 ospiti (i due selezionati, più un accompagnatore ciascuno), si svolgeranno nei giorni 6-9 settembre e 10-13 settembre 2024 —[email protected] (Web Info)
Meloni a Bagnoli: “1,2 miliardi per il risanamento, il governo ci mette la faccia”
(Adnkronos) – "Oggi le istituzioni, lo Stato, sono a Bagnoli e decidono di mettere la faccia su un problema annoso, su una di quelle questioni che vanno avanti da così tanto tempo che i cittadini a un certo punto si convincono che non ci sia niente da fare per invertire quella tendenza. Ma io penso che la vera politica debba sfidare se stessa sugli obiettivi difficili, non su quelli facili". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla cerimonia di firma del protocollo di intesa tra il governo e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, commissario straordinario per la bonifica ambientale e la riqualificazione urbana di Bagnoli-Coroglio. Quello su Bagnoli rappresenta "un investimento strategico per il Sud, per la Campania e per l'Italia", ha scandito Meloni. "Rivendico la scelta di questo governo di aver voluto destinare a questo progetto 1,2 miliardi di euro di risorse della coesione", ha sottolineato la presidente del Consiglio. "Stamattina accade qualcosa di molto importante per Napoli, la Campania e il Sud nel suo complesso", ha proseguito Meloni. "Tutti i tentativi di riqualificazione che si sono susseguiti in oltre 30 anni non hanno ottenuto, per utilizzare un eufemismo, i risultati sperati. Ho visto che qui fuori ci sono dei manifestanti, dagli slogan direi che sono centri sociali. Ma se non lo fossero, se fossero dei comitati, vorrei dire a quei cittadini che parlano di passerelle che li capisco, perché qui molte promesse sono state fatte e poi sono state tradite. Ma voglio dire a quei cittadini di darci la possibilità di dimostrare che le cose possono cambiare. E noi siamo qui per questo", ha proseguito la presidente del Consiglio. "In questi dieci anni è mancato un elemento non secondario per garantire che il commissariamento potesse dare risultati concreti e cioè le risorse. E quello è il problema che oggi noi cerchiamo di contribuire a risolvere", ha spiegato la premier. "Ci siamo occupati di individuare le risorse necessarie per fare in modo che gli impegni presi, a differenza di quanto accaduto per tanti anni, non rimanessero scritti sulla sabbia", ha proseguito Meloni. A Bagnoli insieme alle amministrazioni locali è stato fatto "un bel lavoro di squadra, che precostituisce le condizioni per affrontare l'opera di risanamento ambientale e rigenerazione urbana più ambiziosa d'Europa. La sfida – ha proseguito Meloni – è trasformare un'area abbandonata e inquinata, che è stata un simbolo dell'incapacità delle istituzioni nel dare risposte, in un moderno polo turistico, balneare e commerciale all'altezza della Campania e di Napoli". —[email protected] (Web Info)
Piersanti Mattarella, in lettera anonima alla famiglia nome e identikit del killer
(Adnkronos) – Un foglio formato A4 con sette righe. Secche. Scritte al computer. In cui un anonimo, come apprende l'Adnkronos, scrive il nome del presunto killer dell'ex Presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella, ucciso il 6 gennaio 1980, sotto la sua abitazione a Palermo. I figli dell'ex Presidente della Regione hanno consegnato la lettera agli investigatori, in attesa di sviluppi. Sarà adesso la Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, a tentare di fare luce su questo anonimo. Il lavoro di un mitomane, oppure quel nome porta a un nuovo filone di inchiesta? E' ancora troppo presto per saperlo. L'unica certezza, finora, è che a distanza di 44 anni non si conoscono ancora i nomi dei killer che uccisero Piersanti Mattarella, il Presidente "dalle carte in regola", fratello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma solo i nomi dei mandanti. Almeno quelli di Cosa nostra. Ma cosa c'è scritto nella lettera anonima visionata dall'Adnkronos? Ecco: "Cappuccio in testa, occhi color ghiaccio, passo ondeggiante, ballonzolante. Questa la descrizione del killer di Piersanti. C'è un ragazzo militante nero, ai tempi chiamato (…) per i suoi occhi di ghiaccio negli ambienti di destra. Si chiama (…) e corrisponde alla descrizione testuale e alle immagini. Assomiglia molto all'identitikit. Dopo l'omicidio si trasferisce in (….. )". Sono state volutamente omessi il nome indicato, il soprannome e anche il luogo citato dall'anonimo per consentire agli inquirenti di potere svolgere il proprio lavoro serenamente. Il giorno in cui venne ucciso, Piersanti Mattarella era senza scorta. Era appena salito in auto con la moglie, Irma Chiazzese, e i figli Bernardo e Maria, lui 21 anni e lei appena 18enne, con i quali stava andando a messa. Quell'anno l'Epifania cadeva di domenica e il Presidente della Regione Siciliana nei giorni di festa era solito lasciare liberi gli uomini che lo proteggevano, affinché potessero stare con le proprie famiglie. Questo era Piersanti Mattarella, l'uomo che voleva una regione “con le carte in regola” nei confronti dello Stato e delle altre regioni italiane. La vicenda giudiziaria sull'omicidio Mattarella è stata lunga e complessa. E non definitiva. Come mandanti sono stati condannati all'ergastolo i boss della commissione di Cosa nostra, da Totò Riina a Michele Greco, con gli altri esponenti della cupola, da Bernardo Provenzano a Bernardo Brusca, Pippo Calò, Francesco Madonia e Antonino Geraci. L'inchiesta, però, non è riuscita a identificare né i sicari né i presunti mandanti esterni, che il giudice Giovanni Falcone pensava di aver individuato in Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini, poi entrambi assolti. Ma altri killer non sono stati mai individuati, e il mistero resta. Nella lettera anonima viene inviato anche l'identitikt che era stato realizzato e che è agli atti dell'indagine della Procura. Un fotofit, in bianco e nero, uno con gli occhiali e uno senza. "Anni 22-24 anni circa, statura m. 1,65, capelli castano chiari, bocca e naso regolari". Una ricostruzione fotografica del viso dell'uomo che avrebbe ucciso Piersanti Mattarella. La pista dei giovani estremisti assoldati dalla mafia siciliana attraverso la Banda della Magliana era stata avvistata presto da Giovanni Falcone, che indagò Valerio 'Giusva' Fioravanti per omicidio. Era stata confermata dalla moglie di Piersanti, Irma Chiazzese, che riconobbe in Fioravanti l'uomo "dagli occhi di ghiaccio" che si era avvicinato al finestrino della Fiat 132 guidata da Piersanti e lo aveva freddato. Una tesi che era stata ribadita dal pluriomicida di destra Angelo Izzo, mostro del Circeo. Ma il vero rivelatore degli esecutori fascisti e primo accusatore del fratello Giusva fu Cristiano Fioravanti. A diversi pm, di Rovigo, Bologna, Firenze, Roma e Palermo, e in diversi interrogatori disse: "Mio fratello ha commesso un omicidio politico a Palermo, in presenza della moglie del politico, tra gennaio e marzo 1980". "È stato Valerio a dirmi che avevano ucciso un politico siciliano…". Salvo poi non confermarlo nelle successive fasi processuali. Nel 2018 la procura di Palermo ha riaperto l'inchiesta sull'omicidio. Nuovi accertamenti attraverso complesse comparazioni fra reperti balistici. Uno dei reperti del processo celebrato a Palermo, la targa di un'auto del commando, sarebbe stata divisa in due dagli autori del furto e una parte fu poi ritrovata in un covo proprio dell'organizzazione terroristica neofascista dei Nar. Oggi l'inchiesta, ancora a un punto fermo, è coordinata dal Procuratore Maurizio de Lucia e dall'aggiunta Marzia Sabella. Si indaga su altri nomi. Ma finora nulla di concreto. I figli del Presidente non hanno mai parlato dell'indagine. A farlo sono stati i nipoti, come Piersanti Mattarella, omonimo del nonno, che tempo fa disse all'Adnkronos: "Non abbiamo mai saputo nulla sullo stato delle indagini, a distanza di tanti anni dall’omicidio, nonostante ciclicamente il 6 gennaio vengano riportate notizie di stampa o indiscrezioni su presunte novità sulle indagini sull'omicidio di mio nonno, oltre a questa ciclica ripetizione, quasi commemorativa più che di relativa notizia riguardo alle indagini, non abbiamo alcuna notizia da parte della Procura, nonostante si sappia dalla stampa che le indagini sono ancora aperte". Durante l'omelia dei funerali, il vescovo di Palermo di allora Salvatore Pappalardo, parlando dell'omicidio di Piersanti Mattarella disse che fosse impossibile che il delitto venisse ascritto solo alla matrice mafiosa, perché "ci devono essere altre forze occulte". Due giorni dopo il delitto, l'8 gennaio 1980, l'allora Ministro dell’interno, Virginio Rognoni, parlò di una "complicità operativa tra criminalità organizzata e terrorismo". La stessa visione venne espressa nel dibattito successivo da Pio La Torre. Una impostazione seguita anche da Giovanni Falcone, che condusse la sua ultima indagine importante proprio sull'omicidio Mattarella e sugli altri delitti politici. Disse che si trattava di delitti di matrice mafiosa ma il movente "non era sicuramente o esclusivamente mafioso". Una luce su quanto accaduto potrebbe arrivare dall'istituzione di una commissione d'inchiesta, come auspica da tempo il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione ed ex presidente del Tribunale di Palermo, Antonio Balsamo: "Credo che i tempi possano essere maturi. Soprattutto per la ricostruzione storica condivisa su questa drammatica stagione del terrorismo mafioso. Una stagione che per fortuna appartiene al passato, ma che è comunque importante ricostruire in maniera completa, perché ci sono vaste zone d'ombra su cui sarebbe fondamentale fare piena luce. Tutto ciò potrebbe essere opera di una commissione, che potrebbe andare oltre i limiti che sono connaturati al processo penale. E potrebbe essere uno strumento importante per costruire una memoria condivisa capace di fare luce su una stagione nella quale sono caduti in Sicilia alcuni dei più importanti rappresentanti delle istituzioni, come Piersanti Mattarella, che aveva saputo mutare la considerazione della Sicilia nel contesto europeo e internazionale, riuscendo ad opporsi con un coraggio straordinario ai disegni di cosa nostra nel periodo più difficile". Adesso l'invio della lettera anonima che adesso è nelle mani degli investigatori. Potrebbe arrivare una svolta? (di Elvira Terranova) —[email protected] (Web Info)
Reggio Calabria, trovati due feti in un armadio
(Adnkronos) – Due feti, avvolti in un lenzuolo, sono stati trovati in un armadio nella casa di una giovane di 24 anni a Reggio Calabria. A scoprirli è stata la polizia dopo che la 24enne si era recata in ospedale per dei forti dolori al ventre. Da chiarire se i due neonati siano nati già morti. Sul caso indaga la Squadra mobile di Reggio Calabria che sta sentendo i familiari e il compagno della 24ennne che ha partorito in casa i due feti, trovati nell'armadio avvolti in un lenzuolo, per ricostruire quanto accaduto. —[email protected] (Web Info)
Consulcesi Club, webinar e guida per riconoscere e tutelarsi da demansionamento
(Adnkronos) – Spesso presentato come una situazione 'momentanea e straordinaria', il demansionamento finisce per diventare una routine e i professionisti sanitari non sanno come tutelarsi. Per esaminare risvolti legali e possibili azioni da intraprendere – si legge in una nota – Consulcesi Club ha realizzato la Guida 'Demansionamento sul lavoro: guida legale per tutelarsi', scaricabile online, che raccoglie l'expertise dei propri consulenti legali che, da anni, affrontano la tematica e ricevono richieste sul tema dai membri Club. Con la costante carenza di personale sanitario – mancano 104mila medici (Anaao Assomed), oltre 200mila infermieri (Nursing Up) e 70mila operatori socio sanitari (Migep) – per assolvere i compiti necessari e garantire ai pazienti il trattamento migliore anche in emergenza, si è arrivati alla cronicizzazione del fenomeno. La Guida è stata resa disponibile in occasione del webinar 'Demansionamento professionale: diritti e tutele per i professionisti della sanit' – disponibile sul sito di Consulcei Club – che ha visto, tra gli ospiti: Silvestro Giannantonio, responsabile comunicazione della Federazione Ordini professioni infermieristiche (Fnopi); Francesco Del Rio, avvocato Consulcesi Club; Federico Fontana, psicologo del lavoro, e Simona Gori, responsabile Consulcesi Club. Il demansionamento è l'assegnazione del lavoratore a compiti e mansioni comprese in un livello di inquadramento inferiore rispetto a quello contenuto nel proprio contratto di lavoro individuale. In situazioni di carenza di organico, "i sanitari, sia medici che infermieri – conferma Del Rio – vengono spesso chiamati a supplire deficienze strutturali svolgendo mansioni incompatibili con il loro livello professionale. E' un problema molto sentito sia nel settore pubblico che privato, se svolto in maniera prevalente ed assorbente può portare alla richiesta di un risarcimento". I medici suppliscono così a compiti prettamente infermieristici e, a loro volta, gli infermieri si ritrovano a svolgere funzioni di operatori socio sanitari (Oss) nella gestione delle attività igienico-alberghiere del paziente. E' proprio il target delle professioni infermieristiche quello più colpito dal demansionamento, che rappresenta un grande ostacolo a quella formazione sempre più specialistica per cui gli Ordini professionali da tempo si battono. Nel webinar e nella Guida Consulcesi Club un focus è dedicato agli infermieri e alle conseguenze di un demansionamento prolungato, condizione che, anche dal punto di vista psicologico, ha forti effetti sul lavoratore. Stress, frustrazione, rabbia e sindrome da burnout – informa la nota – sono tra le più riscontrate dagli psicologi del lavoro, che lo psicologo del lavoro ha esaminato con dovizia durante il webinar. "I sanitari reagiscono al demansionamento con la sindrome da burnout – spiega lo psicologo Fontana – una manifestazione che porta ad ansia, disturbi del sonno, depressione, demotivazione, cinismo, oltre che a disturbi gastrointestinali, rabbia, frustrazione. Il motivo è nel fatto che lavorano con utenze difficili, i pazienti. In più, in contesti organizzativi difficili, con turni lunghi, senza riposo e carenze di personale". Sono effetti sulla salute mentale che entrano anche in tribunale, quando si raccolgono le prove. Nella Guida e nel webinar Consulcesi Club i passaggi da seguire se si è vittima di demansionamento, per tutelarsi, precostituendosi correttamente gli elementi di prova del danno da dequalificazione professionale. "E' importante fornire delle prove solide – sottolinea l'avvocato Del Rio – in quanto il danno da demansionamento non è automatico e la sua prova deve essere data con allegazione di presunzioni precise, gravi e concordate su qualità e quantità dell'attività lavorativa svolta, il tipo e la natura della professionalità rivestita, la durata del demansionamento, la diversa e nuova collocazione lavorativa assunta dopo l'avvenuta dequalificazione ed i solleciti rivolti ai superiori per lo spostamento a mansioni più consone". Per questo si chiariscono, inoltre, le differenze con il fenomeno del mobbing, con un punto di attenzione su come distinguere le due situazioni. "Consulcesi Club – evidenzia Gori – è pensato per rispondere a tutte le necessità del professionista della salute" e mette a disposizione dei suoi utenti consulenze legali illimitate e specializzate non solo su demansionamento, ma anche su tante altre tematiche legate al mondo sanitario. "La soluzione Consulcesi Club – aggiunge – offre al sanitario tutela legale ed assicurativa, un catalogo di oltre 300 corsi Ecm accreditati per la propria formazione, contenuti di approfondimento ritagliati sulla singola professione – guide, webinar ma anche podcast, video, ebook, infografiche, da vedere e rivedere – risorse e convenzioni per facilitare la vita personale e lavorativa", oltre all'innovativo "'Elenco professionisti sanitari', una rete digitale – conclude Gori – che aumenta la visibilità dell'utente e crea contatti di alto valore professionale". —[email protected] (Web Info)
Merck, al via programma ‘Fertility benefit’ per favorire genitorialità
(Adnkronos) – A sostegno della genitorialità dei propri dipendenti e per promuovere la crescita familiare, Merck, azienda leader nel settore tecnologico e scientifico, annuncia l'avvio in Italia del programma 'Fertility benefit'. Tutti i dipendenti, e rispettivi partner, che si sottopongono a un trattamento di fertilità – si legge in una nota – potranno ricevere, grazie a Fertility benefit, un sostegno finanziario per il costo della stessa prestazione, in conformità con le normative locali. Il rimborso del avverrà tramite un provider, a cui il dipendente potrà sottoporre la domanda attraverso un web site ad hoc. Potranno essere rimborsate anche terapie per la fertilità sostenute all'estero e ammesse in Italia, in base alla direttiva vigente. Il sostegno finanziario sarà disponibile per tutta la durata del rapporto di lavoro. “Il capitale umano – afferma Ramon Palou de Comasema, presidente e amministratore delegato Healthcare di Merck Italia – ha sempre rappresentato un valore fondamentale per Merck. Per questo la nostra missione è anche quella di promuovere il benessere e la qualità della vita dei nostri collaboratori, attraverso una filosofia di sostegno alla persona, che va da iniziative mirate ad un supporto in particolari momenti della vita. Il sostegno alla genitorialità, ad esempio, è un'evoluzione del welfare aziendale e rappresenta un passo importante verso una società più equa e inclusiva. In qualità di leader di mercato nel settore della fertilità – continua Palou de Comasema – siamo impegnati nell'aiutare i nostri dipendenti a superare le barriere che impediscono la realizzazione del loro desiderio di formare una famiglia, e con il programma Fertility benefit intendiamo accompagnarli lungo questo percorso". I vantaggi del programma si aggiungono a quelli già offerti da Merck ai propri dipendenti per garantire un ambiente di lavoro all'insegna del benessere e della condivisione, come l'Employee assistance program, che fornisce supporto psicologico, legale, fiscale e manageriale; un'assicurazione vita estesa a tutti i dipendenti, che copre anche la morte per cause naturali; flessibilità oraria in ingresso e uscita, oltre a fino 3 giorni a settimana di smart working. Ai dipendenti Merck e rispettivi partner beneficiari eleggibili alle prestazioni del programma Fertility benefit, sono rimborsabili: trattamenti di preservazione della fertilità sia a fini medici, che non medici (il cosiddetto 'elective egg freezing' o 'social freezing'); test ed esami per la fertilità (a titolo esemplificativo: i test propedeutici ad una tecnica in un centro di primo, secondo e terzo livello – Legge 40). Sono compresi anche i trattamenti di fertilità (Pma) per la donna e per l'uomo: induzione dell'ovulazione (Ovulation induction, Oi); inseminazione intrauterina (Intrauterine insemination, Iui); fecondazione in vitro (In vitro fertilization, Ivf); iniezione intracitoplasmatica di sperma (Intra cytoplasmic sperm Insemination, Icsi); trattamenti ormonali; chirurgia relativa ai trattamenti di fertilità, ed estrazione chirurgica dello sperma. —[email protected] (Web Info)
Super caldo sull’Italia, oggi e domani 12 città da bollino rosso
(Adnkronos) – Inizio di settimana super caldo per l'Italia. Oggi e domani, lunedì 15 e martedì 16 luglio, l'allerta sarà massima in 12 città, contrassegnate dal bollino rosso (livello 3, il massimo) nel bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute. Mercoledì 17 luglio le città 'in rosso' passeranno a 13. Dei 27 capoluoghi monitorati dal ministero, oggi e domani saranno da bollino rosso Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. Si aggiungerà Palermo mercoledì, il giorno più caldo di questa prima metà di settimana. —[email protected] (Web Info)
Inghiottiti dal Brenta, recuperato anche secondo corpo
(Adnkronos) – È stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco anche il corpo del secondo ragazzo disperso da ieri pomeriggio nelle acque del Brenta a Campo San Martino, in provincia di Padova. Ramesh Ganegedaram, un cingalese di 23 anni, era entrato in acqua per un bagno, salvo poi ritrovarsi in balia della corrente del fiume, in quel punto molto intensa. Stefan Bodgan Cristoiu, un rumeno di 30 anni, si è buttato per provare a salvarlo vedendolo in difficoltà ma anche lui è stato travolto dalla corrente. Il corpo del trentenne rumeno era stato recuperato dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza già ieri sera alle 23.30, a circa 4 metri di profondità, in un punto dove la corrente è particolarmente intensa. Questa mattina, proprio nella stessa zona del fiume, erano continuate le vaste operazioni di ricerca con sommozzatori, gli uomini del Saf (Speleo Alpino Fluviale), un’imbarcazione fluviale con ecoscandaglio, droni, esperti di topografia e un elicottero, fino al ritrovamento del ragazzo cingalese privo di vita. In quel punto il comune di Campo San Martino aveva espressamente vietato la balneazione. —[email protected] (Web Info)
Roma, violenza sessuale su operatrice in ambulanza
(Adnkronos) –
Violenza sessuale a bordo di un'ambulanza a Roma sabato scorso intorno alle 19. La vittima è un'operatrice sanitaria che è stata palpeggiata da un indiano di 55 anni, soccorso in via dei Marzi mentre stava dando in escandescenza e rompendo una vetrina del suo negozio. L'uomo durante il trasporto si è abbassato i pantaloni e ha iniziato a palpeggiare la donna. L'autista del mezzo di soccorso si è fermato e ha chiamato la polizia che lo ha bloccato e portato in Commissariato. —[email protected] (Web Info)











