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Cronaca nazionale/ Esplode la pentola a pressione, donna 46enne perde la vita

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FOTO DI REPERTORIO

Enorme tragedia in Sicilia.

E’ accaduto a Caltagirone, in provincia di Catania, dove una donna di origini pachistane di 46 anni, madre di nove figli, è morta a causa dell’esplosione della pentola a pressione lasciata sul fuoco.

Il boato l’ha investita senza lasciarle scampo. Sul posto, sono tempestivamente intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, i sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco.

Foto di repertorio

Energia, rapporto: “Migliorata relazione operatori settore-clienti attraverso canali digitali”

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(Adnkronos) – Il settore Energy ha migliorato significativamente il rapporto con i propri clienti in Italia attraverso i canali digitali. Gli operatori del settore sono, infatti, tra le aziende italiane che meglio conoscono i propri clienti: l’80% ritiene che la propria conoscenza sia almeno sufficiente (vs 50% nel 2022), con una media di 6,7 su 10 (vs una media complessiva per tutti i settori di 6,05) e il 40% la valuta buona o ottima. Queste sono le principali conclusioni del rapporto sulla digitalizzazione della relazione con i clienti presentato da Minsait e realizzato in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.  “Le aziende energetiche hanno fatto un passo avanti nella comprensione dei propri clienti e nell'instaurazione di un rapporto personalizzato e di eccellenza con loro attraverso i canali digitali. Tuttavia, ci sono ancora margini di miglioramento in termini di integrazione tecnologica tra canali e piattaforme di aggregazione e gestione dei dati, su cui si è investito negli ultimi anni”, ha affermato Erminio Polito, direttore Energy & Utilities di Minsait in Italia. La conoscenza dei clienti si basa sulla capacità del settore di raccogliere, analizzare e integrare i dati, grazie anche agli investimenti nelle piattaforme di gestione dei clienti (CRM), diffuse in tutte le aziende, ma anche su sistemi più avanzati, come le Customer Data Platform. I software di Voice of the Customer e le piattaforme di Marketing Automation sono diffusi invece in circa la metà delle aziende del settore.  C'è ancora spazio per migliorare, invece, nell'integrazione delle piattaforme con i canali: solo la metà delle aziende ha raggiunto un livello di integrazione avanzato, in grado di garantire una comunicazione flessibile e tempestiva e il 42% ha attivato invece integrazioni puntuali con i canali. Quelli più utilizzati dal settore sono il Contact Center e i canali proprietari come sito web e punto vendita. Rilevante anche il ruolo dell’e-mail, che viene utilizzata per l’invio di DEM promozionali ai propri clienti o per proporre offerte commerciali ai prospect. Aggregatori e comparatori di prezzi online vengono utilizzati soprattutto come canale per farsi conoscere dai consumatori. Emerge, inoltre, lo sviluppo del canale Contact Center, che non è relegato al solo ruolo di assistenza, ma supporta l’azienda anche nelle attività di vendita. In questo ambito, quasi la totalità delle aziende ha investito in progettualità di AI a servizio del Customer Care. Le più diffuse sono i motori di ricerca intelligenti a supporto degli operatori (39%) e i tool di Next-Best Offer e Next-Best Action per dare suggerimenti agli operatori su come approcciarsi ai clienti o che prodotto/upgrade proporre loro (35%). Le aziende che afferiscono al settore Energy evidenziano un approccio piuttosto maturo per quanto riguarda l’onboarding digitale: l’88%, infatti, gestisce completamente o parzialmente il primo riconoscimento in modalità elettronica.  Nella maggior parte dei casi (73%), l’onboarding può essere effettuato in maniera equivalente in presenza o da remoto, mentre nel 15% delle aziende è unicamente previsto il canale digitale. A queste si sommano inoltre realtà che permettono di completare il processo di riconoscimento da remoto solo per alcuni servizi o casi d’uso (3%). Completa il quadro un 7% di imprese che richiede invece la presenza fisica, preferendo quindi instaurare una relazione con il proprio cliente con un primo contatto face-to-face. Per quanto riguarda la sicurezza nella fase di onboarding, il 33% delle aziende gestisce attualmente l’autenticazione dei clienti sui canali online tramite singolo fattore di autenticazione, sebbene il 56% di esse stia valutando o abbia già in programma di introdurre un ulteriore passaggio di sicurezza nel corso dei prossimi 12 mesi. Nella protezione dei dati, il 52% delle imprese dichiara di applicare principi di privacy-by-design o privacy-by-default nell’integrazione o sviluppo di nuove piattaforme, affiancato da un 38% che invece applica tali principi solo su piattaforme che gestiscono dati più sensibili. —[email protected] (Web Info)

Covid Italia, dati ultima settimana: Rt torna sopra soglia epidemica

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(Adnkronos) – Restano stabili i casi e i ricoveri Covid in Italia, ma torna a salire l'Rt, che supera lievemente la soglia epidemica, attestandosi a 1,01. Questo il quadro tracciato dall'ultimo monitoraggio Istituto superiore di sanità-ministero della Salute su Covid-19.  Nel dettaglio, al 10 aprile l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,2% (727 ricoverati), stabile rispetto alla settimana precedente (1,2% al 03 aprile). Stesso trend per l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,2% (21 ricoverati) come la settimana precedente (0,2% al 03 aprile). I tassi di ospedalizzazione e mortalità si confermano più elevati nelle fasce di età più alte.  L’incidenza nel periodo 4-10 aprile è pari a 1 caso per 100.000 abitanti, stabile rispetto alla settimana precedente (1 caso per 100.000 abitanti dal 28 marzo al 3 aprile) in quasi tutte le Regioni e province autonome. L’incidenza più elevata è stata riportata in Lombardia (2,1 casi per 100.000 abitanti), la più bassa in Valle d’Aosta, in cui non sono stati riportati nuovi casi nella settimana di osservazione. I nuovi casi riportati nella settimana appena trascorsa sono circa 644. Le reinfezioni sono il 41%, in lieve aumento rispetto alla rilevazione precedente.  "Il virus Sars-CoV-2, come dico da sempre, rimarrà con noi, con onde fluttuanti sperabilmente sempre minori". L'indice di trasmissibilità a 1,01, come riportato nell'ultimo monitoraggio settimanale sull'andamento dell'infezione in Italia, non preoccupa il virologo dell'università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco. Una nuova onda? "Per ora no", risponde all'Adnkronos Salute. "Si tratta di normali fluttuazioni con onde di ripresa. Il rischio che invece dobbiamo monitorare – ribadisce – sono le nuove varianti che il virus produce con cicli di 4-6 mesi".  —[email protected] (Web Info)

Sale l’allerta aviaria in Usa, appello a New York: “Non toccate i volatili”

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(Adnkronos) –
Sale l'allerta per l'influenza aviaria negli Stati Uniti. Dopo la rilevazione del virus altamente contagioso nei volatili in diverse aree di New York, scienziati e autorità sanitarie raccomandano ai cittadini di "stare lontani se incontrano un uccello, o qualsiasi altro animale, malato, morto o che si comporta in modo strano".  Uno studio della Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital ha confermato la presenza del virus H5N1 in volatili negli spazi verdi di New York, compresa Manhattan, in un pollo che razzolava libero, e poi oche nel Bronx, Queens e Brooklyn, un falco dalla coda rossa nel Queens e un falco pellegrino nel Bronx. Gli esperti invitano dunque i newyorkesi a usare il buon senso, per evitare rischi. Se si ha a che fare con un animale malato, vanno indossati guanti o prese altre precauzioni per evitare il contatto diretto, vanno tenuti lontani i bambini e i propri animali domestici.  Dal 2022 negli Usa sono stati segnalati solo due casi umani di influenza aviaria e il Cdc considera basso l’attuale rischio per la salute pubblica, pur raccomandando di essere cauti.  —[email protected] (Web Info)

Lavoro/Penny Market: 100 nuove assunzioni di diplomati e laureati

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foto da Diario Lavoro

L’azienda ricerca Addetti alla Vendita e Assistenti al Direttore 

Penny Italia è il discount alimentare del gruppo REWE, uno dei gruppi commerciali leader sul mercato tedesco ed europeo nel settore della Grande Distribuzione Organizzata. In Italia è presente dal 1994 segnando un momento di straordinario cambiamento nel mondo del discount nazionale dando così inizio al rinnovo del settore grazie alla formula “assortimento di qualità, marca e prezzi bassi”. Penny Market effettuerà nuove assunzioni di 100 addetti vendita, assistenti al direttore, addetti alle spedizioni merci, specialisti logistici ed altre figure oltre ad offrire tante opportunità di stage. Gli Addetti alla Vendita dovranno supportare la clientela, rifornire gli scaffali, tenere pulito e in ordine il negozio, esporre la merce ed occuparsi di tutte le attività di cassa;

gli Assistenti al Direttore dovranno supportare il direttore nel coordinamento degli addetti alla vendita, relazionarsi con la clientela, gestire tutte le attività e chiusura cassa, gestire gli ordini della merce ed effettuare controlli igienico-sanitari del punto vendita; gli Addetti/e alle Spedizioni Merci dovranno svolgere tutti i compiti relativi alla pianificazione, sorveglianza e organizzazione della merce al fine di garantire la disponibilità degli articoli in magazzino, coordinare i colleghi delle cooperative per la predisposizione della merce nei camion, garantire il rispetto del programma viaggi e provvedere al trasferimento e al prelievo dei prodotti registrandone la relativa movimentazione; gli Specialisti Logistici dovranno gestire progetti legati alla direzione logistica, supportare il team logistico nella gestione dei progetti, effettuare un’accurata analisi di tutti i processi logistici ed elaborare report e analisi statistiche. 

Per verificare le altre figure… continua a leggere

Tumori, la strategia per casi difficili: tra 120 farmaci rileva il più efficace

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(Adnkronos) –
Un innovativo approccio basato sulla medicina funzionale di precisione apre nuovi promettenti scenari nella lotta ai tumori più difficili. L'obiettivo è combinare i test genetici con un nuovo modo di mettere alla prova i singoli farmaci su campioni di cellule cancerose.  Lo studio clinico è stato pubblicato su 'Nature Medicine'. Questo approccio combinato, sviluppato da Diana Azzam, ricercatrice della Florida International University, è stato utilizzato con successo per la prima volta per guidare il trattamento di piccoli pazienti con cancro recidivante, in collaborazione con First Ascent Biomedical e Maggie Fader dell'Helen & Jacob Shaham Cancer & Blood Disorders Institute del Nicklaus Children's Hospital di Miami. "Il risultato di questa sperimentazione è stato che l’83% dei pazienti pediatrici ha mostrato un miglioramento", evidenzia la ricerca. Fra loro, Logan Jenner (8 anni), la cui leucemia mieloide acuta recidivante è stata trattata con successo attraverso il nuovo approccio sviluppato dall'oncologa. "L’approccio pionieristico di Azzam presenta alcuni vantaggi rispetto alle metodologie di medicina di precisione esistenti, ad esempio – riporta lo studio – permette tempi più rapidi e più opzioni di trattamento per i medici. Prevede il prelievo di un campione di sangue o del tumore e l’arricchimento e l’elaborazione delle cellule tumorali in laboratorio in un modo che somiglia molto a come crescerebbero normalmente nell'organismo. Poi il tumore viene esposto a più di 120 farmaci approvati dall'agenzia americana Fda, antitumorali e non, anche in combinazione. Al termine di questo processo che dura circa una settimana, emergono le migliori 'armi' da usare contro quel cancro".  “I risultati sono entusiasmanti perché un tumore recidivante è molto più difficile da trattare. Vedere un miglioramento nell’83% dei pazienti è incredibilmente promettente – ha affermato Azzam, che fa parte del consiglio della Society for Functional Precision Medicine – Questo potrebbe essere il modo in cui trasformiamo il cancro in una malattia gestibile".  "L'approccio del laboratorio da Azzam elimina le congetture e fornisce un elenco dei farmaci più efficaci con cui l'oncologo può lavorare – ha affermato il preside dello Stempel College Tomás R. Guilarte, coautore del lavoro scientifico – Sta accelerando la nostra comprensione di quali trattamenti contro il cancro funzionano meglio per i pazienti e le loro esigenze specifiche".  Con uno stanziamento di 2 milioni di dollari da parte della Florida, il laboratorio di Azzam è destinato a diventare il primo laboratorio su larga scala certificato a livello federale dedicato ai test funzionali sui farmaci antitumorali in Florida. —[email protected] (Web Info)

Ictus colpisce anche i giovani, ogni anno 12mila casi in ‘under 55’

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(Adnkronos) – L’ictus non è più una malattia degli anziani: in Italia sono 12mila le persone sotto i 55 anni colpite ogni anno, su un totale di 120mila. Il 25% dei casi avviene prima dei 65 anni di età. È una delle prime tre cause di morte e la prima di disabilità, che riguarda 45mila dei sopravvissuti all’evento acuto. Per aumentare l’attenzione sui casi negli under 55, Isa-AII (Italian Stroke Association – Società italiana Ictus) ha avviato un progetto di formazione e screening in collaborazione con l’Ispettorato per gli istituti di istruzione della Guardia di Finanza. Le attività di prevenzione e le novità sui trattamenti sono state alla conferenza stampa di apertura del X Congresso nazionale della Società, a L’Aquila fino al 13 aprile. "I casi di ictus sotto i 55 anni – afferma Mauro Silvestrini, presidente Isa-AII – sono in aumento. Se in passato si trattava di una patologia che colpiva principalmente i più anziani, oggi, complici gli stili di vita scorretti, l’età media si è abbassata. È importantissimo investire in prevenzione primaria, perché i danni da ipertensione, il mancato controllo di glicemia e colesterolo, il fumo, l’eccesso di alcool, il sovrappeso e la sedentarietà si manifestano sul sistema circolatorio già in giovane età, per poi causare eventi acuti come l’ictus. Per questa ragione abbiamo deciso di avviare un programma di screening per tutte le fasce d’età".  "Come società scientifica – aggiunge Paola Santalucia, presidente eletta Isa-AII – il nostro impegno e le nostre azioni partono proprio dalla prevenzione dell’ictus, che ha ricadute sia sulla salute del singolo individuo che sullo stato di benessere dell’intera popolazione, anche nella prospettiva di riduzione dell’impatto socio-economico che oggi è stimato in Europa di oltre i 60 miliardi di euro. Per questa ragione, le attività di screening e di sensibilizzazione svolte con la GdF verranno estese anche alla popolazione".  Il 13 aprile, in occasione della giornata conclusiva del congresso, è prevista un’iniziativa pubblica nel parco del Castello a L’Aquila per la valutazione del rischio individuale cardiovascolare e di ictus attraverso la compilazione delle 'Carte del rischio cardiovascolare', la misurazione della pressione arteriosa e della circonferenza addominale.  "L’iniziativa rappresenta anche l’occasione per fare educazione e informazione per il corretto e rapido riconoscimento dei segni precoci di ictus, affinché si diffonda la capacità di intervenire in modo appropriato e nel minore tempo possibile per consentire i trattamenti efficaci e ridurne le conseguenze", conclude.  —[email protected] (Web Info)

Cronaca nazionale/ Si sarebbero dovuti incontrare, scomparsi due minorenni

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Sono momenti di apprensione per la scomparsa di due ragazzi di 16 e 15 anni che avrebbero dovuto incontrarsi a Genova.

Lui era partito dalla sua abitazione di Casalgrande (Reggio Emilia) insieme alla mamma per recarsi in stazione e prendere il treno verso Genova, dove avrebbe dovuto incontrare la fidanzatina 15enne, in viaggio da Sanremo.
I due avrebbero dovuto trascorrere tutta la mattinata insieme, come avevano fatto altre volte. Dopo un paio di ore, i due avrebbero spento i cellulari e disattivato la geolocalizzazione.

Il papà del 16enne ha denunciato la scomparsa ai carabinieri di Scandiano. 

Del caso si sta interessando la trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”.

Diagnosi tumore fa paura a 6 famiglie su 10, Veronesi: “Problema culturale”

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(Adnkronos) – Le patologie più gravi rappresentano una delle maggiori fonti di preoccupazione per una famiglia su tre (32,5%). Più di una su due (63,3%) cita il cancro come timore più diffuso; seguono l'ictus con il 10,9%, l'infarto con il 10,7% e la sclerosi multipla con il 10,1%. Sono i dati di una survey su cui si sono confrontati gli esperti che hanno partecipato al MetLife Human Health Summit, organizzato a Milano da MetLife, compagnia leader globale nell'offerta di prodotti assicurativi, sul tema 'Innovazione e scienza incontrano le persone'.  Grazie ai progressi della medicina, all'aumento delle diagnosi precoci e alla qualità delle cure – ricorda una nota – pur aumentando le diagnosi di tumore, anche in persone giovani, si muore di meno o si cronicizza la patologia. Eppure, ancora oggi una diagnosi è considerata spesso una sorta di condanna. "In realtà non è così, il problema è anche culturale – spiega Paolo Veronesi, professore ordinario in Chirurgia all'Università degli Studi di Milano, direttore del Programma Senologia e della Divisione di Senologia dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) e presidente di Fondazione Umberto Veronesi Ets – Sono 3,6 milioni le persone con diagnosi di cancro in Italia che hanno superato questa malattia. Si assiste a una maggiore incidenza legata all'aumento dell'aspettativa di vita: si pensi che in Italia nel 2023 i casi sono stati 395mila, 15mila in più rispetto all'anno precedente". Certo aumentano le diagnosi in età più giovane, "ma è altrettanto assodato che oggi si fanno spesso esami molto precisi un tempo impensabili", scoprendo la patologia molto prima.  Sul calo della mortalità, secondo Veronesi incidono "due fattori principali: diagnosi più precoce e terapie mediche molto avanzate, come quelle a bersaglio molecolare che ogni anno si arricchiscono di nuovi farmaci. Curiamo quindi malattie anche avanzate, con metastasi in altre sedi, grazie a una serie di farmaci che alternano e spesso sostituiscono la chemioterapia evitandone gli effetti collaterali". Inoltre, "indagando la predisposizione genetica allo sviluppo del tumore, ritengo che un giorno sarà possibile testare la predisposizione di ognuno di noi a sviluppare un cancro. Oggi, per esempio, sappiamo che l'8-10% dei casi di tumore alla mammella ha alle spalle una mutazione genetica". Un ruolo importante è riservato all'intelligenza artificiale, sia in fase di diagnosi sia in quella di cura. "Si pensi alla diagnosi precoce aumentata – sottolinea Federico Cabitza professore di Interazione uomo-macchina e supporto decisionale all'Università degli Studi di Milano-Bicocca e senior researcher Irccs Ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio di Milano – L'Ai addestrata sulle immagini è in grado di identificare segni subclinici difficili da vedere nel normale iter diagnostico. Questo consente di individuare dei pattern, degli schemi ricorrenti".  Al momento sul mercato "ci sono circa 700 dispositivi medici etichettabili come Ai – illustra Cabitza – La maggior parte riguardano la radiologia e quindi diagnosi oncologica, per l'individuazione o caratterizzazione di tumori anche molto piccoli. Certo è molto difficile fare previsioni: questo genere di sistemi cambia a un ritmo senza precedenti", ma l'intelligenza artificiale è davvero "in grado di migliorare la vita delle persone". In ogni caso, "la relazione fra medico e paziente è multidimensionale – avverte l'esperto – non può essere surrogata mettendo al suo posto uno schermo di un pc". Il tumore – prosegue la nota – interferisce su tutti gli ambiti della vita quotidiana del paziente, dalle relazioni amicali e familiari a quelli finanziari e lavorativi. Severi livelli di disagio psicologico, con sintomi ansioso-depressivi, interessano dal 10-15% al 20-40% dei casi. "La parola cancro fa ancora molta paura, la diagnosi genera uno shock simile a quello successivo a una forte scossa di terremoto – osserva Sabina Rasia, psicologa della Fondazione Ant Italia Onlus, specializzata nell'assistenza domiciliare gratuita ai malati oncologici – La crisi emotiva può assumere la forma di un trauma: il dolore oncologico impatta sulla psiche e implica dei cambiamenti radicali. Anche la cronicizzazione rappresenta una sfida" con cui si deve convivere. "Anche la famiglia viene impattata. In Italia, su 7 milioni di caregiver, 3 assistono malati con patologia oncologica – precisa l'esperta – Si diventa caregiver per necessità e non tutti hanno una disposizione naturale ad essere accanto al malato". Il problema nel problema sono le persone sole "di cui la società deve farsi carico" con un impegno che "chiamiamo 'eubiosia', cioè una vita dignitosa garantita dalla continuità di ascolto, la presenza e quel sostegno alla speranza che dobbiamo assicurare anche quando non si può più parlare di guarigione".  Accanto ai progressi della medicina, c'è però un welfare che fa fatica a coprire tutte le esigenze di una popolazione sempre più bisognosa di risposte immediate. "MetLife non è solo una compagnia assicurativa – dichiara Maurizio Taglietti, General Manager di MetLife in Italia – ma un'azienda che si fonda su valori immutati nel tempo: esperienza, solidità, costanza, integrità, prevenzione, responsabilità. Con 150 anni di storia, assicuriamo 100 milioni di clienti nel mondo e siamo presenti in 40 Paesi compresa l'Italia dove operiamo da 30 anni. Ascoltando i consumatori e considerando i cambiamenti sociali e demografici, abbiamo deciso di rafforzarci sull'offerta malattia con un focus in particolare su quelle gravi che purtroppo colpiscono indistintamente uomini, donne, giovani e anziani. E proprio dall'attenzione rivolta al tema salute nasce l'idea di questo evento culturale e di divulgazione scientifica su tematiche legate alla prevenzione e alle nuove cure, il tutto nel rispetto della nostra mission 'stare vicino alle persone per costruire un futuro più sicuro e sereno'".  —[email protected] (Web Info)

Salute: relazioni sociali modellano cervello, 5 amici stretti numero perfetto

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(Adnkronos) –
L’essere umano è un 'animale sociale', programmato dall’evoluzione per interagire con gli altri. E in effetti, le relazioni sociali possono modellare il cervello. La solitudine, l’isolamento o la presenza di amicizie tossiche, specialmente durante l’adolescenza, possono aumentare il rischio di sviluppare disturbi psichiatrici, come ansia e depressione, e di portare all’uso di sostanze. A puntare i riflettori sul cosiddetto ‘cervello sociale’ sono gli psichiatri italiani riuniti da oggi a Bormio per il XXV convegno nazionale “Cervello sociale. Traiettorie evolutive e patologia”. Oltre 50 relazioni e simposi, circa 200 esperti di varie discipline psichiatriche o affini alla psichiatria. "Il cervello sociale è una delle nostre principali risorse per vincere le sfide poste dall’ambiente e trova le sue basi nelle capacità relazionali proprie dell’essere umano, secondo una prospettiva evoluzionistica dello studio della mente, della natura umana e delle interazioni sociali – spiega Emi Bondi, co-presidente del convegno e della Società italiana di psichiatria, direttore del dipartimento di salute mentale all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – Raffinate tecniche di neuroimaging sull’uomo in vivo consentono di documentare l’interazione continua tra eventi e comunicazione ambientali da una parte e plasticità cerebrale dall’altra, in un ‘dialogo’ dagli esiti di salute diversi a partire da situazioni di distress o viceversa di crescita più armoniosa. Il cervello si sviluppa nel contesto delle relazioni – sottolinea – le persone intorno a noi svolgono un ruolo rilevante nel regolare il nostro comportamento emotivo e sociale”. Uno studio condotto su 23.500 ragazzi, tra i 10 e i 12 anni di età, dalla Fudan University in Cina, pubblicato su eLife, ha dimostrato che le amicizie sono cruciali durante la transizione dalla tarda infanzia all’adolescenza. In questa fase il cervello si sviluppa molto e i ragazzi, se isolati, sono più propensi a sviluppare forme di ansia e depressione. Secondo i ricercatori, il "numero perfetto” di amici stretti da avere è 5: favoriscono un miglior rendimento scolastico e una migliore salute mentale generale. Ma non è solo la quantità, ma anche la qualità delle relazioni.  “Oltre all’isolamento sociale, anche l’abuso in età evolutiva così come le dinamiche di violenza domestica, producono ricadute negative sul benessere individuale e societario – evidenzia Claudio Mencacci, l’altro co-presidente del convegno e direttore emerito di Neuroscienza all’Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano – Sono anche precursori della trasmissione intergenerazionale di modelli comportamentali sfavorevoli. Tutto questo indica la presenza di una relazione problematica con la salute mentale che aumenta le probabilità delle vittime di sviluppare una serie di patologie psichiatriche, ad esempio ansia, depressione, disturbo da uso di sostanze, disturbo da stress post-traumatico, disturbi di personalità, psicosi, ma anche ideazione suicidaria, autolesionismo e tentativo di suicidio”.  Secondo gli specialisti, è dunque "fondamentale" non sottovalutare l’aspetto relazionale nella vita di un adolescente, facendo molta attenzione alla relazione che si instaurano sui social. "Siamo dinanzi a un tema cruciale di salute pubblica che richiama i professionisti e i servizi di salute mentale di tutte le fasce di età a garantire prevenzione ed assistenza per popolazioni a rischio”, conclude Bondi. —[email protected] (Web Info)