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Micro-pompa salvavita se l’infarto ‘spegne’ il cuore: lo studio

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(Adnkronos) –
Una micro-pompa artificiale, la più piccola al mondo, riduce di oltre un quarto la mortalità nei pazienti colpiti da infarto miocardico acuto complicato da shock cardiogeno, una condizione che insorge quando il cuore si 'spegne', smettendo di colpo di spingere il sangue verso gli organi vitali. In questi casi, che interessano fino a un infartuato su 10, il muscolo cardiaco resta senza 'carburante', la pressione crolla, reni e cervello smettono di funzionare e un malato su due muore. A consacrare l'efficacia della pompa a flusso microassiale (Impella CP) è lo studio danese DanGer Shock, pubblicato sul 'New England Journal of Medicine' e presentato in occasione al 75esimo Congresso dell'American College of Cardiology che si è chiuso ad Atlanta.  "Lo shock cardiogeno, dopo un infarto miocardico acuto, è una condizione di inadeguata perfusione del cuore dovuta a necrosi delle cellule muscolari coinvolte nella contrazione dell'organo – spiega Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia (Sic) e direttore della Scuola di specializzazione in Cardiologia dell'università Federico II di Napoli – Colpisce dal 5% al 10% dei pazienti con infarto miocardico acuto e più della metà di questi pazienti muore durante il ricovero".  Finora – ricordano gli esperti – le ricerche precedenti non avevano evidenziato un beneficio, in termini di sopravvivenza, per l'impiego di un dispositivo di supporto meccanico basato su una particolare pompa che 'pesca' il sangue ossigenato dal ventricolo e lo immette nell'aorta. Un device sulla cui sicurezza la Fda statunitense aveva lanciato un 'warning'. Il nuovo studio ha coinvolto 355 pazienti suddivisi casualmente in due gruppi: su 179 è stata utilizzata la pompa a flusso microassiale e su 176 la terapia standard. La morte per qualsiasi causa si è verificata in 82 pazienti su 179 (45,8%) nel gruppo con pompa a flusso microassiale e in 103 pazienti su 176 (58,5%) nel gruppo con terapia standard.  "Dopo 25 anni – commenta Ciro Indolfi, past president della Sic e professore ordinario di Cardiologia all'università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro – questo è il primo studio che dimostra che è possibile ridurre la mortalità del 26% nei pazienti con shock cardiogeno, una condizione estremamente grave che conduce a morte nel 50% dei casi. La selezione dei pazienti è stato l'elemento chiave dei risultati di questo studio che ha documentato un reale beneficio sulla sopravvivenza in una patologia dove la terapia medica è solitamente inefficace. Tuttavia – precisa lo specialista – l'utilizzo di questo catetere, che è grande, può dare delle complicanze alle arterie, che in futuro potranno essere ridotte grazie a un più attento controllo dell'accesso vascolare". Lo studio ha dimostrato anche che le curve di sopravvivenza si separano precocemente, con una mortalità nei controlli in aumento nei 180 giorni successivi all'inizio dell'osservazione, mentre la mortalità rimane stabile dopo 30 giorni nei pazienti trattati con la micro-pompa. "Questi ulteriori strategie terapeutiche, associate ad un trattamento tempestivo dell'infarto con lo stent coronarico – concludono Indolfi e Perrone Filardi – contribuiranno ad un aumento della sopravvivenza nei soggetti colpiti da questa patologia che, purtroppo, rappresenta ancora la causa numero uno di morte nell'uomo e nella donna". —[email protected] (Web Info)

Bergotto (Marina Militare): “Crisi Mar Rosso ha portato -17% navi in Italia”

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(Adnkronos) – Gaeta, 10 apr. (Labitalia) “Quando gli Stati Uniti hanno cambiato la loro idea strategica globale, spostandosi dal Mediterraneo all’Indo-Pacifico, hanno spostato anche le navi. E si è creato un vuoto che le nazioni del Nord Africa hanno iniziato ad acquisire navi, sommergibili e a far valere la propria potenza in quell’area, come ad esempio la Turchia. Questo ha creato situazioni di tensioni che si sono riverberate soprattutto sul canale di Suez e su Gibilterra". Lo ha dichiarato Giuseppe Berutti Bergotto, sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, al 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum a Gaeta.  "Quello che sta succedendo è che la minaccia Houthi, arrivati a 59 attacchi, ha creato un po’ di crisi -prosegue Berutti Bergotto-. Molte compagnie hanno deciso di non passare da Suez e preferire passare per Capo di Buona Speranza con una diminuzione del traffico del 50%. Questo significa un 17% in meno di navi che non sono passate per l’Italia. E questo ha inciso sugli aumenti del carrello della spesa per vari prodotti. Un mare insicuro è un mare costoso. Inoltre è tornato il problema della pirateria. Come Marina Militare ci siamo spinti molto a fondo del Mar Rosso con l’operazione Aspides che mette le attività in sicurezza. Giornalmente come marina abbiamo 30 navi e 4mila marinaia operativi. Riguardo invece alla dimensione subacquea con le nuove tecnologie conosciamo il 20% dei nostri fondali e in futuro potremmo utilizzare degli strumenti per estrarre terre e metalli rari che sono sempre più fondamentali per la nostra economia e toglierci dalle dipendenze della Cina. Tutti corrono e anche noi dobbiamo stare al passo”. —[email protected] (Web Info)

Fontana (Lombardia): “Incentivare screening per cure tempestive”

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(Adnkronos) – “Un messaggio che va nella direzione di incentivare e favorire gli screening e la partecipazione a tutte le misure che Regione Lombardia pone in essere per arrivare tempestivamente alla cura della malattia”. Il governatore lombardo, Attilio Fontana, riassume così l’importanza del convegno nazionale sulle nuove frontiere della ricerca oncologica tenutosi al Pirellone questa mattina. “Fondamentale il confronto tra ricercatori e medici per cercare soluzioni sempre più favorevoli: i risultati che si stanno perseguendo fino a qualche anno fa sembravano irrealizzabili", ha aggiunto Fontana, ringraziando l’Università di Milano durante i lavori.  Dal convegno è emerso anche quanto sia indispensabile intervenire per correggere gli stili di vita e intercettare i fattori che favoriscono l'insorgenza dei tumori. “Come Regione siamo al fianco di sanità e ricerca per fornire una risposta sempre più giusta e importante alle esigenze dei nostri cittadini: da questo convegno emergono opportune considerazioni per continuare questa battaglia”, conclude Fontana.  —[email protected] (Web Info)

Atp Montecarlo, Sinner agli ottavi: battuto Korda. Ora c’è Struff

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(Adnkronos) –
Jannik Sinner avanza senza problemi agli ottavi di finale del torneo Atp Masters 1000 di Montecarlo. Il 22enne altoatesino, numero 2 del mondo e seconda testa di serie, supera agevolmente il 23enne statunitense Sebastian Korda, numero 27 del ranking Atp, con il punteggio di 6-1, 6-2 in un'ora e 14 minuti. Sinner affronta ora il tedesco Jan-Lennard Struff, numero 25 del mondo, reduce dal successo sul croato Borna Coric per 7-6 (7-2), 6-1. L'unico confronto diretto è andato in scena poche settimane fa a Indian Wells: Sinner si è imposto per 6-3, 6-4. Avanza anche Lorenzo Sonego, numero 57 del mondo e in tabellone come lucky-loser, dopo aver perso nell'ultimo turno delle qualificazioni, supera il canadese Felix Auger-Aliassime, numero 35 del ranking Atp, con il punteggio di 6-4, 7-5 in poco più di due ore.  Il campione in carica Andrey Rublev esce, invece, di scena al 2° turno del torneo. Il russo, numero 6 del mondo e del seeding, cede all'australiano Alexey Popyrin, numero 46 del ranking Atp, con il punteggio di 6-4, 6-4 in un'ora e 40 minuti.   —[email protected] (Web Info)

Federico Zampaglione: “Arte e famiglia i miei punti fermi. Oggi sono felice” – FOTO

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(Adnkronos) – Gli alti e bassi della vita – che ci sono sempre – ma con due grandi punti fermi: l'arte e la famiglia. Dal rapporto con il padre, “lui preside, mi ha sempre saputo prendere. E' tutt'ora un faro", a quello con la figlia fatto "di un bellissimo dialogo e confronto". Poi naturalmente c'è la musica, quella bella che dura per sempre, e un possibile ritorno a Sanremo nonostante "la strizza" e la paura che l'emozione di quel palco possa giocare brutti scherzi. E, infine, l'amore per il cinema e il genere horror. Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, si racconta all'Adnkronos in occasione dell'uscita del nuovo singolo 'Puntofermo' ripercorrendo la sua carriera artistica e riflettendo anche su tanti momenti privati: "Oggi sono felice". (FOTOGALLERY) Il brano 'Puntofermo', firmato da Zampaglione insieme a Vincenzo Colella, Leonardo Zaccaria e Michele Canova (che ha curato la produzione), "riflette sul tempo che stiamo vivendo dove spesso ci si ritrova in mezzo a un mare di informazioni e cose che ci girano intorno" e l'importanza di trovare qualcosa di solido a cui aggrapparsi, che può essere una passione, un grande amore o qualsiasi cosa che possa offrire rifugio dai "temporali quotidiani".  I miei punti fermi? "Uno è sicuramente l'arte, sia la musica che il cinema – dice Zampaglione – e tutto quello che mi permette di raccontare me stesso e di condividere con gli altri certe sensazioni e stati d'animo. Mi è capitato di vivere dei momenti terribili che poi paradossalmente sono diventati quelli in cui ho scritto le cose migliori: a volte da un grande dolore nasce una bellissima canzone. Per cui l'arte la vedo un po' come un'ancora". E l'altro punto fermo è sicuramente "la mia famiglia: mia moglie, mia figlia, mio padre e la mia famiglia allargata che è un luogo di protezione, dove posso essere veramente me stesso. Il punto fermo lo devi però nutrire, curare, amare e difendere da tutti i temporali". La nuova canzone arriva dopo l'uscita il singolo "Due Rose" della scorsa primavera ma non rappresenta il preludio di un nuovo album.  "Non faccio più programmi troppo lunghi", afferma Zampaglione che confida di aver capito l'importanza di vivere il presente. "Ho fatto uscire questi due singoli perché erano due canzoni che mi piacevano ma non sono subordinate a un'entità più importante. Sono due fotografie della mia vita". Il cantautore romano, riflette poi sull'attuale panorama musicale e sulla difficoltà degli artisti nel ricevere il giusto compenso delle piattaforme streaming e dai social.  "Il diritto d'autore è morto? Beh, sicuramente quello che arriva dal mondo digitale sono briciole", afferma Zampaglione, sottolineando la necessità di una migliore regolamentazione. Secondo l'artista, senza i concerti dal vivo e altre attività collaterali, gli artisti avrebbero difficoltà a sostenersi. Nonostante le sfide, il cantautore romano però rimane ottimista riguardo alla ricezione dell'arte da parte del pubblico. "Il pubblico è l'unica vera realtà a cui non frega niente dei meccanismi della discografia e le cose se le va cercare. Credo, quindi, che una bella canzone metta in moto dei meccanismi intorno a sé che le fanno intercettare il suo pubblico".  E' giusto però non generalizzare sulla "musica di oggi" e sono tanti gli artisti che Zampaglione dichiara di apprezzare come Calcutta e Gazelle: "Mi piacciono anche diverse cose del mondo del rap, che ha una narrativa di un certo tipo, da non confondere con il pop da tiktok, dove c'è solo la voglia di fare la coreografia e il balletto". E parlando delle sue canzoni, Zampaglione riflette sulla ricerca di un'essenza duratura della musica. "Nelle mie canzoni… la domanda che mi sono sempre posto era: 'ma questa canzone qui potrò ancora cantarla tra 20-25 anni?'", condivide l'artista. Questa ricerca di "un piccolo pezzo di eternità", secondo Zampaglione è fondamentale perché "la moda passa sempre". E così, nei mie brani "ho fatto delle rinunce – sottolinea – non ho mai sfruttato il linguaggio del momento. Se nel brano 'La descrizione di un attimo' avessi detto 'ci rivediamo ancora dopo cinque anni su MySpace', oggi non avrebbe senso". E ai giovani consiglia: "lo show business è da sempre una brutta bestia. Non bisogna farsi stritolare da un meccanismo che spegne ogni creatività perché tutto viene riferito a soldi, numeri e incassi. Per questo restate sempre vicini alla musica, a quello che amate fare, alla vostra passione. Fate le cose per il piacere di regalare emozioni".  Zampaglione ripercorre i tre momenti più significativi della sua carriera: un grande successo, un grande insuccesso e il disco della rinascita. "'La descrizione di un attimo' è sicuramente l'abum che ci ha cambiato la vita. Un disco molto importante per il successo che ha avuto e per tutto quello che ha generato. Ci metto poi un grande insuccesso: l'abum del 2010 'L'essenziale'. Lo avevo registrato in America ed ero convinto che sarebbe andato benissimo ed invece è stato un flop totale". Quel disco, racconta Zampaglione, "mi ha fatto capire che niente è scontato". Infine il disco del 2014 'Indagini su un sentimento': "In un momento di grande sconforto, avevo perso mia madre da poco, la musica mi è tornata a bussare alla porta e mi ha ridato tante canzoni. Da lì è partito un secondo tempo della mia vita".  C'è poi il capitolo Sanremo. Alla gara canora i Tiromancino hanno partecipato due volte, nel 2000 e 2008, e Zampaglione ammette di guardarlo "con grandissimo divertimento" e non nasconde una certa apprensione riguardo all'idea di salire nuovamente su quel palco. "Per chi va su quel palco, Sanremo è un'esperienza molto invasiva e devi riuscire a gestirla emotivamente: è un grande meccanismo che ti si muove intorno" e in un contesto così dominato da televisione, ascolti e social media, mantenere la propria stabilità emotiva diventa una sfida.  Dunque Zampaglione ammette: "Oggi non sono sicuro di essere in grado di gestire nel migliore dei modi questa emotività. Vedo dei ragazzi giovanissimi che sono cresciuti nell'era dei talent per cui l'idea di associare la gara alla musica, è normale come lo è anche il fatto di cantare in televisione. Per me, invece, che sono un po' della vecchia guardia, quel palco potrebbe mettermi in difficoltà". Nonostante le incertezze, l'artista non chiude la porta a un possibile ritorno sul palco dell'Ariston e citando una canzone scritta con il maestro Califano, dice "non escludo il ritorno".  Nel passare in rassegna la sua avventura artistica, non poteva rimanere fuori la passione per il cinema e il genere horror, dove Zampaglione esplora un mondo completamente diverso rispetto a quello della musica, fatto di atmosfere cupe, angoscianti e terrorizzanti. La sua ultima pellicola "The Well", sta facendo il giro del mondo nei principali festival e rassegna cinematografiche horror. Il suo ultimo film visto? "Quello della Cortellesi: un film meraviglioso. Riuscire a farti venire il sorriso mentre stai vedendo un film dove il livello della drammaticità è enorme fa parte solo dei grandi artisti". Parlando della sua vita attuale, Zampaglione di definisce "felice": "Sto vivendo – assicura – il miglior momento della mia vita. Se avessi la possibilità di fermarmi in un momento mi fermerai qua. Vorrei stare qui perché c'è una consapevolezza maggiore, c'è il piacere di vedere mia figlia diventare una donna e non soffro più di tutta una serie di cose che prima mi facevano male". "Con mia figlia – racconta ancora – ha un rapporto bellissimo di confronto", afferma l'artista che non nega di aver preso tanta ispirazione dal padre: "Prima come professore e poi come preside ha sempre trovato il modo giusto di comunicare con i giovani. Anche da ragazzino sapeva prendermi: è tuttora il mio faro". Infine, una riflessione sul passato. Qualcosa che avrei potuto fare diversamente? "Forse sì ma la vita è quello che è. Non credo di aver fatto cose terribili. Sono stati errori umani o professionali che però nel tempo ho cercato sempre di aggiustare perché, fino all'ultimo giorno della nostra vita, non è mai troppo tardi". (di Loredana Errico) —[email protected] (Web Info)

Kate Middleton supera William, è al primo posto fra i reali più popolari

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(Adnkronos) –
Kate Middleton ha sostituito William come membro reale più popolare del Regno Unito. Un nuovo sondaggio di YouGov ha rilevato che tre quarti degli inglesi (76%) hanno una visione positiva della principessa del Galles, in aumento di sei punti rispetto al sondaggio di inizio anno. La sua crescente popolarità fa slittare il marito erede al trono al secondo posto, con un indice di popolarità pari al 73%. A grande sorpresa, nella classifica lo segue la zia, la principessa Anna, vista positivamente dal 71% delle persone. Al quarto posto c'è re Carlo, con il 63% delle preferenze. Seguono il principe Edoardo, con il 54%, mentre la Regina Camilla sembra dividere l'opinione pubblica con un indice di popolarità del 50%. Il principe Harry è leggermente più popolare della moglie Meghan, rispettivamente al 31% e al 26%. Il principe Andrea è in fondo alla classifica e solo il 6% degli intervistati ha un'opinione positiva di lui. Il sondaggio YouGov ha anche rilevato che complessivamente il 58% degli inglesi ha una visione positiva del monarca. Tuttavia, la percentuale varia dal 79% degli over 65 al solo 32% dei giovani tra i 18 e i 24 anni.  La notizia che Kate è la reale più popolare del Regno Unito arriva dopo che ha sorpreso diversi fan reali con un gesto "bellissimo": poche settimane dopo aver rivelato la sua diagnosi di cancro – scrive il Mirror – Kate sta attualmente trascorrendo del tempo con il principe William e i suoi tre figli, il principe George, la principessa Charlotte e il principe Louis per le vacanze di Pasqua (che in Gran Bretagna termineranno questo fine settimana). —internazionale/[email protected] (Web Info)

Blue economy, Bergotto (Marina Militare): “La crisi del Mar Rosso ha portato il 17% di navi in meno in Italia”

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(Adnkronos) – “Quando gli Stati Uniti hanno cambiato la loro idea strategica globale, spostandosi dal Mediterraneo all’Indo-Pacifico, hanno spostato anche le navi. E si è creato un vuoto che le nazioni del Nord Africa hanno iniziato ad acquisire navi, sommergibili e a far valere la propria potenza in quell’area, come ad esempio la Turchia. Questo ha creato situazioni di tensioni che si sono riverberate soprattutto sul canale di Suez e su Gibilterra". Lo ha dichiarato Giuseppe Berutti Bergotto, sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, al 3° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum a Gaeta.  "Quello che sta succedendo è che la minaccia Houthi, arrivati a 59 attacchi, ha creato un po’ di crisi -prosegue Berutti Bergotto-. Molte compagnie hanno deciso di non passare da Suez e preferire passare per Capo di Buona Speranza con una diminuzione del traffico del 50%. Questo significa un 17% in meno di navi che non sono passate per l’Italia. E questo ha inciso sugli aumenti del carrello della spesa per vari prodotti. Un mare insicuro è un mare costoso. Inoltre è tornato il problema della pirateria. Come Marina Militare ci siamo spinti molto a fondo del Mar Rosso con l’operazione Aspides che mette le attività in sicurezza. Giornalmente come marina abbiamo 30 navi e 4mila marinaia operativi. Riguardo invece alla dimensione subacquea con le nuove tecnologie conosciamo il 20% dei nostri fondali e in futuro potremmo utilizzare degli strumenti per estrarre terre e metalli rari che sono sempre più fondamentali per la nostra economia e toglierci dalle dipendenze della Cina. Tutti corrono e anche noi dobbiamo stare al passo”. —[email protected] (Web Info)

Blue economy, Acampora: “Insieme al 90% delle 230.000 imprese per nuova strategia marittima”

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(Adnkronos) – “La presenza numerosa di chi è qui oggi ci onora e testimonia la grande attenzione al nostro mare, che oggi sta assumendo un ruolo sempre più strategico per l’economia e la sicurezza del nostro Paese. Proseguiamo un percorso, insieme a voi, che rappresentate il 90% delle 230.000 imprese dell’Economia del Mare, e insieme ai tanti esponenti del Governo e del Parlamento, le Autorità civili, militari e religiose''. Lo sottolinea Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana, in occasione dell'inaugurazione a Gaeta della terza edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum.  ''Saluto i massimi esponenti nazionali delle Autorità militari qui presenti: il Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Ammiraglio Ispettore Capo Nicola Carlone, il Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana Generale di Squadra Aerea Aurelio Colagrande e il Comandante Aeronavale Centrale della Guardia di Finanza Generale di Corpo d'Armata Antonino Maggiore. Oggi con la crisi del Mar Rosso stiamo vivendo una forte instabilità degli equilibri geopolitici già dominati da profonde tensioni sui diversi fronti di guerra. Tutto ciò non deve far rallentare il passo verso un’economia del mare sostenibile, inclusiva ed innovativa nel solco della doppia transizione digitale ed ecologica'', prosegue Acampora. ''Oggi il nostro Paese ha messo al centro dell’interesse nazionale le filiere strategiche e tra queste l’Economia del Mare, e di questo ringrazio il Governo, che ha sempre riconosciuto le straordinarie opportunità di sviluppo dei settori che la compongono. E per questo, consentitemi un ringraziamento particolare al Ministro Nello Musumeci, con il quale abbiamo condiviso un articolato e intenso confronto che ha portato alla definizione del primo Piano Triennale del mare'', prosegue Acampora. ''Siamo qui oggi per proseguire il percorso che senza sosta stiamo portando avanti insieme con il Blue Forum Italia Network, la rete italiana degli utenti del mare che accompagna la transizione energetica sostenibile attraverso il mare e che abbiamo fortemente voluto in risposta alla comunicazione della Commissione Europea 240 final del 2021'', spiega il presidente di Assonautca Italiana. ''La continuità delle azioni che stiamo portando avanti con responsabilità istituzionale testimonia l’impegno del Sistema Camerale, con Unioncamere, Assonautica Italiana e le Camere di Commercio -prosegue Acampora-. Lo scorso anno il Summit ha dato un contributo alla scrittura del Piano triennale del Mare e dal Blue Paper 2023 è emersa la necessità di costruire insieme un piano finanziario unico per l’Economia del Mare. Raccogliere la sfida dell’Europa di passare dalla Crescita Blu a un’Economia del Mare sostenibile impone di dare concretezza alla nuova strategia marittima del nostro Paese con un’agenda certa delle priorità di investimento. E quindi oggi siamo qui, alla terza edizione del Blue Forum, che abbiamo intitolato “Investiamo nell’economia del Mare”, per mettere al centro della strategia marittima del nostro Paese le risorse per lo sviluppo e il progresso del Sistema mare. In queste quattro giornate di incontri avvieremo un confronto per proporre insieme una programmazione italiana unica di investimenti strategici per il 2025-2027 sull’Economia del mare, in coerenza con le strategie del Piano Triennale''.  ''Serve una mobilitazione di risorse senza precedenti per mettere le imprese italiane in condizione di affrontare le necessarie transizioni in materia di energia, ambiente e digitalizzazione. E importanti saranno gli investimenti sulle infrastrutture digitali, che sono abilitanti per una pubblica amministrazione moderna e che consentiranno di snellire le procedure e i tempi, come le imprese chiedono a gran voce, e che un Paese che vuole essere all’avanguardia non può più rimandare'', continua Acampora. ''Ecco perché lavoreremo anche per dare un ulteriore contributo alla definizione del 'Collegato sul Mare e sulla Blue Economy' su cui sta lavorando il Governo -prosegue Acampora-. E come primo contributo ai lavori, partendo proprio da semplificazione e digitalizzazione, temi che toccano trasversalmente tutti i settori dell’Economia del Mare, propongo di ragionare insieme su uno Sportello Unico Amministrativo Nazionale per l’Economia del Mare, che aiuti le imprese e che semplifichi i processi attraverso i nuovi sistemi digitali. Stiamo affrontando un cambiamento epocale, lo dobbiamo fare tutti insieme, e prioritario è mettere in sicurezza le filiere strategiche in una visione unitaria che renda la nostra Nazione leader in Europa e nel Mediterraneo. La partita in gioco è quella della competizione internazionale e dobbiamo mettere in campo strategie per rafforzare la competitività del nostro Paese nei confronti dei grandi player internazionali''.  ''In quest’anno di presidenza del G7 sono certo che il Governo farà la sua parte e ci auguriamo che il mare sia al centro del confronto per dare la giusta visibilità al ruolo strategico che l’Italia può giocare come Hub energetico e commerciale dell’Europa nel Mediterraneo. Sarà necessario il contributo di tutti gli utenti del mare che operano per e nell’Economia del Mare, in una relazione pubblico/privato che sta trovando la sua forza nell’approccio partecipato. Il Blue Forum è un appuntamento che ha ottenuto importanti riconoscimenti, grazie ad una interlocuzione costante con le Istituzioni comunitarie e con il Governo del nostro Paese'', aggiunge Acampora. ''Domani celebreremo insieme con il Ministro del Mare Nello Musumeci e con tanti altri esponenti del Governo la Giornata Nazionale del Mare. Il nostro Blue Forum, grazie al dialogo che abbiamo instaurato con i nostri rappresentanti in Europa e con l’European Blue forum, portando su più tavoli la nostra idea di economia blu, ha ottenuto l’alto patrocinio del Parlamento europeo ed è stato inserito nel programma degli eventi dell’European Maritime Day In My Country. Il Ministero delle imprese del Made in Italy ci ha anche inserito nel calendario ufficiale delle iniziative organizzate per celebrare la Giornata Nazionale del Made in Italy, che si terrà il prossimo 15 aprile, per dare lustro alle eccellenze del nostro Paese -conclude Acampora-. Stiamo portando avanti una sfida impegnativa e come ha scritto Emily Dickinson: 'La riva è più sicura, ma a me piace combattere con le onde del mare'. E io aggiungo facciamolo insieme”. —[email protected] (Web Info)

Porti, la Sicilia occidentale al Seatrade di Miami

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(Adnkronos) – I porti della Sicilia occidentale al Seatrade Cruise Global di Miami, la più importante fiera al mondo del settore crocieristico. Lo stand 'Cruise Italy', dove l'Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale è presente con altre autorità italiane, è stato inaugurato ieri dal viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi.  L’AdSp ha ricevuto un premio, ritirato dal segretario generale Luca Lupi, per i risultati ottenuti e per il traffico crocieristico in costante ascesa. Se nel 2023 il porto di Palermo ha sfiorato il milione di crocieristi con 220 approdi, nel 2024 si prevede un aumento di accosti superiore di circa l’8%: “Un successo di squadra che coinvolge le donne e gli uomini dell’AdSp del Mare di Sicilia occidentale e la West Sicilia Gate, la società che gestisce i nostri terminal – ha commentato Lupi – Numeri che hanno permesso a Palermo di diventare il quarto porto d’Italia nel 2023 e permetteranno, nell’anno in corso, di far parte del ristretto numero di scali che supereranno il milione di passeggeri crocieristi. Il nostro lavoro di infrastrutturazione e di realizzazione di strutture ricettive continua a pagare”.  —[email protected] (Web Info)

Lavoro, è l’era della ‘skills economy’: competenza ed esperienza parole chiave

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(Adnkronos) – Competenze ed esperienza: sono queste le parole chiave che oggi guidano il mercato del lavoro. In effetti l’epoca in cui il titolo di studio costituiva il biglietto d’ingresso per accedere al mondo del lavoro sembra essere giunta al termine, in quanto le aziende valutano maggiormente le competenze pratiche e l’esperienza professionale delle persone. Si parla infatti di 'Skills economy' come un cambiamento trasformativo iniziato già nel 2008 con la Grande Recessione e accentuato dalla pandemia: già 16 anni fa le figure neolaureate che si affacciavano al mondo del lavoro scoprivano infatti che avere un titolo non gli garantiva opportunità di lavoro ben retribuite o carriere di successo.  Complice un mondo del lavoro in rapida evoluzione, che richiede ogni giorno competenze differenti, rappresentando spesso un problema per le aziende. Secondo un sondaggio realizzato recentemente da Springboard, più di un leader aziendale su 3 afferma che l’attuale durata di conservazione delle competenze tecniche è inferiore a 2 anni, mentre il 78% ritiene che le “hard skill” diventeranno obsolete in meno di 5 anni.  Questi dati trovano conferma nell’ultimo Future of Jobs Report elaborato dal World Economic Forum, per cui entro il 2028 i datori di lavoro stimano che il 44% delle competenze dei lavoratori subirà dei cambiamenti significativi o delle interruzioni, il che vuol dire che alcune competenze potrebbero diventare obsolete o richiedere comunque aggiornamenti importanti. In realtà non serve guardare poi così lontano perché, attualmente, il 70% dei leader aziendali riconosce l’esistenza di un divario di competenze che sta impattando negativamente sulle prestazioni aziendali, limitando soprattutto l’innovazione e la crescita, e il 40% ritiene che questo divario sia peggiorato nell’ultimo anno.  “La mancanza di competenze rappresenta un grande problema per aziende e persone, poiché da un lato le une hanno difficoltà nell’attrarre i talenti giusti e dall’altro le nuove generazioni trovano difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, non avendo esperienze o competenze richieste dalle aziende. Si pensi per esempio ai ragazzi e alle ragazze che hanno da poco conseguito il diploma o la laurea, laddove il gap tra conoscenze e competenze è piuttosto rilevante: per questo Zeta Service ha deciso di creare, già da alcuni anni, un Campus gratuito dedicato alla formazione dei futuri e delle future payroll, scegliendo di professionalizzare le nuove generazioni attraverso la condivisione del nostro know-how e coltivandone il talento”, ha commentato Ivan Moretti, co-ceo di Zeta Service, azienda italiana specializzata nei servizi hr e payroll. Se infatti da un lato il recruiting (59%) rappresenta la principale sfida che le organizzazioni si trovano a dover affrontare a causa della mancanza di competenze, dall’altro soprattutto i ragazzi e le ragazze riconoscono l’importanza della formazione: secondo quanto riporta il recentissimo Workplace Learning report di Linkedin per il 53% della Gen Z (persone nate dopo il 1996) l’apprendimento è fondamentale per progredire nella carriera (+16% rispetto alle generazioni precedenti). Non a caso la Gen Z, insieme ai Millennial, sta in qualche modo ridefinendo il mondo del lavoro, ponendo grande attenzione alla propria soddisfazione lavorativa, guidando quindi tendenze globali come il Quiet Quitting e la Great Resignation e rifiutando ruoli che non sono in linea con i propri valori fondamentali.  Infatti, l’87% degli studenti e delle studentesse che frequentano l’università afferma che i benefici derivanti dalla formazione sono essenziali quando si trovano a valutare un’opportunità lavorativa. In particolare, la Gen Z è più propensa a richiedere un supporto di 'Learning & Development' incentrato sullo sviluppo di competenze specifiche per il proprio ruolo, tanto che il 52% troverebbe molto preziosi i corsi specifici per il ruolo forniti dal datore di lavoro. Un’esigenza, questa, confermata anche dalla maggior parte dei dipendenti junior, per cui il 77% afferma di voler apprendere nuove competenze, ma una persona su 5 che la propria azienda non dedica abbastanza risorse e tempo all’apprendimento.  “Da questi dati emergono in maniera chiara il desiderio di progresso che i ragazzi e le ragazze hanno nel voler apprendere e allo stesso tempo sottolineano quanto sia importante colmare la distanza tra conoscenze e competenze, tra teoria e pratica. Il Campus Zeta Service nasce per questo motivo – conclude Moretti – la formazione rappresenta un investimento a lungo termine che richiede tempo, risorse finanziarie e una strategia ben definita, garantendo alle aziende di adattarsi al rapido cambiamento del mercato del lavoro. Ma soprattutto è un aspetto cruciale per lo sviluppo personale e professionale delle persone e in questo caso per noi rappresenta una missione dal grande valore sociale”. Infatti, al termine del Campus nel 2023, il 73,3% delle persone che vi hanno partecipato sono state inserite in azienda. Il Campus Zeta Service è un percorso formativo e pratico sull’amministrazione del personale, che si svolgerà online dal 7 al 15 maggio 2024, per un totale di 7 lezioni da 6 ore l’una (dalle 10 alle 17), durante cui verranno trattati gli argomenti principali riguardanti la gestione dell'amministrazione del personale con focus incentrato sull'elaborazione delle buste paga.  In ogni sessione ci sarà la possibilità di comprendere le attività svolte dai Settori di Zeta Service: pratiche amministrative, payroll, presenze e Hd Tecnico. È possibile candidarsi tramite il canale Linkedin o il sito di Zeta Service, nella sezione 'Lavora con noi', entro il 14 aprile. I requisiti necessari per accedere sono: diploma/laurea in ambito giuridico, economico o informatico; interesse e inclinazione per i temi di amministrazione del personale. Dopo il Campus cosa potrà succedere? Tutte le persone che avranno frequentato l’80% di lezioni riceveranno un attestato di partecipazione. Zeta Service selezionerà le persone considerate idonee, offrendo loro l’opportunità di entrare in azienda mediante un contratto di stage finalizzato all’assunzione. —[email protected] (Web Info)