(Adnkronos) – "Famiglia in cielo, rivali in campo". E' l'ironico post della compagnia aerea Iberia a poche ore dalla finale tra Spagna e Inghilterra di Euro 2024. L'appuntamento è oggi alle 21 all'Olympiastadion di Berlino: dalla sfida uscirà la squadra che erediterà il titolo vinto dall'Italia nel 2021. La fusione tra la compagnia aerea di bandiera spagnola e quella del Regno Unito è avvenuta nel 2010. —[email protected] (Web Info)
Coldplay a Roma, l’urlo di Chris Martin: “Fa un caldo che si muore”
(Adnkronos) – Caldo micidiale a Roma in questi giorni. A soffrire l'afa anche il cantante del Coldplay, Chris Martin. Sono bastate le prime due canzoni nel concerto di ieri sera a Roma per farlo intervenire a modo suo direttamente di fronte alle migliaia di fan: ''Fa un caldo che si muore'' ha urlato dal palco dello stadio Olimpico della città dove la band dei Coldplay mancava da 21 anni. —[email protected] (Web Info)
Trump, l’attentato in 150 secondi. Dagli spari alla corsa in auto: “Dove sono le scarpe?” – Video
(Adnkronos) – Gli spari, Donald Trump colpito, l’ex presidente che si tocca l’orecchio e si accascia dopo l’attentato nel comizio di Butler. Poi l’intervento degli agenti, i gesti di Trump e la ‘fuga’ verso l’auto mentre il caos piomba tra gli spettatori che cercano riparo mentre si sentono i colpi esplosi prima dal cecchino e poi dalle forze dell’ordine. Un altro video mostra i momenti concitati dei soccorsi. Con Trump che sembra intenzionato a recuperare le scarpe prima di allontanarsi coperto dagli agenti. ''Fatemi prendere le scarpe, fatemi prendere le scarpe'', sono state le parole pronunciate dall'ex presidente dopo aver avuto la certezza che il ventenne che gli aveva sparato era stato messo fuori gioco e prima di lasciare il palco dove stava tenendo un comizio in Pennsylvania, rivela la Cnn, che ha diffuso un audio di quei concitati momenti. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ischia, è giallo su 33enne trovata morta in un dirupo
(Adnkronos) – Giallo sull'isola d'Ischia dove una 33enne è stata trovata morta in un dirupo. I carabinieri della compagnia di Ischia sono intervenuti in via Terone Vatoliere, nel Comune di Barano. Una donna è stata trovata morta ai piedi di un dirupo di circa 2 metri. La vittima, di origini ucraine, viveva poco distante da lì. I carabinieri sono sul posto, attendono il magistrato di turno alla Procura di Napoli. Al momento l’ipotesi più verosimile sarebbe l’evento accidentale, forse una caduta, ma è atteso l’intervento del medico legale per definire la causa del decesso. —[email protected] (Web Info)
Attentato a Trump, chi era Thomas Matthew Crooks, il 20enne che gli ha sparato
(Adnkronos) – Thomas Matthew Crooks era registrato tra gli elettori repubblicani ma anche donatore di un gruppo affiliato ai democratici. Il 20enne ucciso con un colpo alla testa dagli agenti del Secret Service dopo aver sparato contro l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che teneva un comizio a Butler, in Pennsylvania, avrebbe votato per la prima volta quest'anno per le presidenziali. Era a soli 130 metri dal candidato repubblicano, che in un videomessaggio condiviso sui social ha dichiarato di odiare. Testimoni citati dai media americani hanno detto di averlo visto spostarsi da un tetto a un altro, per poi muoversi strisciando, prima di sparare con un fucile semiautomatico AR-15 alcuni colpi in direzione di Trump, uno dei quali lo ha ferito all'orecchio destro. Crooks abitava a Bethel Park, a circa 35 miglia a sud di Butler dove Trump ha tenuto il suo comizio. Come riferito da un media locale e come si vede in un video condiviso sui social della sua cerimonia di laurea, Crooks si è diplomato alla Bethel Park High School nel 2022. Secondo The Tribune-Review della Pennsylvania occidentale, quell'anno gli è stato anche conferito uno "star award", un premio di 500 dollari dalla National Math and Science Initiative, per le sue eccellenti abilità matematiche. Registrato tra gli elettori repubblicani, la Commissione elettorale federale indica anche che Thomas Crooks ha donato 15 dollari a un comitato di azione politica allineato ai democratici chiamato Progressive Turnout Project nel gennaio 2021. Contattato dalla Cnn il padre di Crooks, Matthew Crooks, ha detto che stava cercando di capire "cosa diavolo sta succedendo", ma che avrebbe "aspettato di parlare con le forze dell'ordine" prima di parlare di suo figlio. I genitori dell'attentatore sono entrambi consulenti comportamentali autorizzati dallo Stato della Pennsylvania. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Da Abramo Lincoln a JFK, tutti gli attentati ai presidenti Usa
(Adnkronos) – Il tentato assassinio di Donald Trump è solo l'ultimo di una serie di violenze politiche che hanno preso di mira presidenti in carica o futuri presidenti Usa. Dalla fondazione degli Stati Uniti, infatti, quattro presidenti sono stati uccisi e molti altri sono stati presi di mira, così come alcuni candidati. Il primo presidente americano a essere assassinato è stato Abramo Lincoln, ucciso a colpi di arma da fuoco da John Wilkes Booth il 14 aprile 1865. Quando è stato colpito era a teatro con la moglie Mary Todd Lincoln. E' morto la mattina successiva a quando è stato colpito alla testa. Due anni prima dell'assassinio, durante la Guerra civile combattuta contro la schiavitù, Lincoln emanò il Proclama di Emancipazione che garantiva la libertà agli schiavi all'interno della Confederazione. Ed è proprio il suo sostegno a favore dei diritti dei neri che è stato indicato come movente dietro il suo omicidio. Booth venne ucciso a colpi di arma da fuoco il 26 aprile, dopo essere stato trovato nascosto in un fienile vicino a Bowling Green, in Virginia.
James Garfield fu il secondo presidente degli Stati Uniti a essere assassinato. Venne colpito a morte mentre camminava all'interno di una stazione ferroviaria di Washington il 2 luglio 1881. A sparare fu Charles Guiteau. Alexander Graham Bell, l'inventore del telefono, tentò senza successo di trovare il proiettile conficcato nel petto per estrarlo, utilizzando un dispositivo da lui progettato appositamente per il presidente. Garfield rimase in convalescenza alla Casa Bianca per diverse settimane, fino alla sua morte avvenuta a settembre. Ha ricoperto la carica di presidente degli Stati Uniti per sei mesi. Guiteau è stato dichiarato colpevole e giustiziato nel giugno 1882.
Nel 1901 venne ucciso il 25esimo presidente degli Stati Uniti, il repubblicano William McKinley. Fu colpito a morte il 6 settembre del 1901 dopo aver tenuto un discorso a Buffalo, New York, dopo aver stretto le mania numerosi sostenitori. McKinley è stato colpito al petto due volte, da distanza ravvicinata. Sebbene i medici si aspettassero che si riprendesse, attorno alle ferite da arma da fuoco si sviluppò la cancrena e McKinley morì il 14 settembre, sei mesi dopo l'inizio del suo secondo mandato. Leon Czolgosz ha ammesso di aver sparato ed è stato condannato a morte sulla sedia elettrica in ottobre. McKinley è noto soprattutto per aver vinto una campagna elettorale rimasta memorabile per l'asprezza e l'intensità con cui venne combattuta e per aver condotto vittoriosamente la guerra ispano-americana per la presa di Cuba, allora colonia spagnola. La sera del 15 febbraio del 1933 il presidente americano Franklin Delano Roosevelt scampò a un tentato omicidio a Miami. Nella sparatoria perse la vita il sindaco di Chicago Anton Cermak fu ucciso. L'anarchico italiano naturalizzato statunitense Giuseppe Zangara fu condannato a morte per la sparatoria.
Illeso anche Harry Truman in un tentato omicidio nel novembre del 1950, quando alloggiava a Blair House di fronte alla Casa Bianca. Due uomini armati fecero irruzione nella sua casa, dove un poliziotto e uno degli aggressori persero la vita. Altri due poliziotti rimasero feriti. Oscar Callazo fu arrestato e condannato a morte in relazione all'aggressione, ma nel 1952 Truman commutò la sua condanna in ergastolo. Fu rilasciato dalla prigione nel 1979 dal presidente Jimmy Carter. L'assassinio più famoso della storia americana avvenne il 22 novembre 1963, quando John F. Kennedy fu colpito a morte mentre attraversava Dealey Plaza a Dallas a bordo del corteo presidenziale. Ore dopo l'assassinio, la polizia arrestò Lee Harvey Oswald dopo aver trovato una postazione da cecchino in un edificio vicino, il Texas School Book Depository. Due giorni dopo, mentre Oswald stava per essere portato in prigione dalla stazione di polizia, il proprietario del night club di Dallas, Jack Ruby, si precipitò verso di lui e gli sparò, uccidendolo. A Kennedy successe il suo vicepresidente, Lyndon Johnson, che prestò giuramento a bordo dell'Air Force One, diventando così l'unico presidente a prestare giuramento su un aereo. Nel 1975 Gerald Ford uscì illeso da due tentativi di assassinio avvenuti a distanza di poche settimane l'uno dall'altro. Nel primo attentato Ford si stava recando a un incontro a Sacramento quando Lynette Fromme, discepola di Charles Manson, si fece largo tra la folla e gli puntò contro una pistola. L'arma si inceppò e Fromme fu condannata al carcere e rilasciata nel 2009. Solo 17 giorni dopo un'altra donna, Sara Jane Moore, affrontò Ford fuori da un hotel di San Francisco, sparando un colpo e mancando il bersaglio. Un passante le ha afferrato il braccio mentre tentava di sparare un secondo colpo. E' stata rilasciata dalla prigione nel 2007. Nel marzo del 1981 il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, dopo aver tenuto un discorso a Washington, venne colpito da John Hinckley Jr., che si trovava tra la folla. Reagan si riprese, ma il suo addetto stampa James Brady rimase parzialmente paralizzato. Hinckley è stato arrestato e mandato in un ospedale psichiatrico dopo che una giuria lo ha dichiarato non colpevole per infermità mentale. E' stato liberato nel 2022. Nel 2005 il presidente americano George W. Bush stava partecipando a un comizio a Tbilisi, in Georgia, quando gli è stata lanciata una bomba a mano. Si trovava dietro una barriera antiproiettile e la granata non è esplosa. Vladimir Arutyunian è stato riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Roma, maxi rissa in stazione metro Barberini: 5 arresti
(Adnkronos) – Maxi rissa ieri, sabato 14 giugno, nella stazione della metropolitana Barberini di Roma. Cinque persone sono state arrestate per rissa e denunciate per interruzione di pubblico servizio, mentre tre minori sono stati denunciati per gli stessi reati dalla polizia. La violenta lite è scoppiata tra due gruppi di sudamericani, fra loro probabilmente anche qualche borseggiatore, intorno alle 20. Gli agenti della polizia sono intervenuti facendo uscire i viaggiatori per motivi di sicurezza e il servizio è ripreso regolarmente dopo una decina di minuti. In particolare sono finiti in manette un 40enne colombiano, un peruviano di 24 anni e uno di 25 anni, un cubano di 23 e un egiziano di 19. Tra i minori denunciati ci sono un albanese di 17 anni e due egiziani di 16 anni. —[email protected] (Web Info)
Trump, Saviano “Trasformato in vittima, nella violenza la democrazia muore”
(Adnkronos) – "Sangue sul viso di Donald Trump. La storia politica insegna che il proiettile che manca il bersaglio lo rafforza". Lo scrive su X Roberto Saviano commentando l'attentato al candidato repubblicano alla Casa Bianca. "Il proiettile che ha sibilato all’orecchio di Trump, ferendolo, ha trasformato Trump in vittima. Chi in queste ore si danna per quei pochi centimetri che avrebbero permesso al proiettile di chiudere la partita con uno dei peggiori leader politici dei nostri tempi, non si rende conto che nessuna cospirazione può sostituire la democrazia, nella violenza la democrazia muore. —[email protected] (Web Info)
Cos’è AR-15, il fucile usato dall’attentatore di Trump
(Adnkronos) – Armato di un AR-15, a circa 150 metri dal luogo in cui si trovava Donald Trump, Thomas Matthew Crooks ha sparato almeno 5 colpi. L'attentatore 20enne ha usato un modello di fucile semiautomatico più utilizzato negli Stati Uniti, anche nelle stragi di massa che si sono verificate nel Paese. Sviluppato e prodotto originariamente dalla Armalite, il nome sarebbe un acronimo di 'Armalite Rifle, design 15'. Dopo l'acquisizione dei diritti da parte della Colt's Manufacturing Company, AR-15 è diventato un marchio registrato della Colt, da cui è derivato l'M16, prodotto dalla stessa Colt's Manufacturing Company. Si tratta di un fucile leggero, azionato a gas, alimentato con caricatori e raffreddato ad aria. E' costruito con leghe di alluminio e materiali sintetici. Può essere smontato in due parti principali: la metà inferiore, che comprende il grilletto e il calcio e la metà superiore, che comprende l'otturatore e la canna. È camerato principalmente per la cartuccia .223 Remington. È stato prodotto in varie configurazioni, anche non esclusivamente semiautomatiche. L'Ar 15 è stato utilizzato, tra l'altro, dal diciannovenne Nikolas Cruz per la strage del giorno di San Valentino del 2018, in cui morirono 17 persone alla Marjory Stoneman Douglas High School in Florida. Pochi mesi dopo, il 22 aprile 2018, Travis Reinking, condannato successivamente a quattro ergastoli, usò la stessa arma in una sparatoria a Nashville, in Tennessee, che provocò tre feriti e la morte di quattro persone. Il 25 maggio 2022, Salvador Rolando Ramos utilizzò l'Ar 15 nel massacro alla Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, mentre il 28 marzo 2023, nell'istituto Convent School di Nashville, Audrey Elizabeth Hale, 28 anni, poi rimasta uccisa nello scontro a fuoco con la polizia, lo usò per uccidere tre bambini di 9 anni, la preside, il custode e una supplente. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Usa, Follini: “Sfida Trump-Biden racconta altra America con cui fare conti”
(Adnkronos) – "La sfida tra Trump e Biden (se alla fine sarà lui) ci racconta un’altra America. Non più quella rassicurante, forte, protettiva, ingombrante, a volte intrusiva, che ha segnato il nostro dopoguerra. Ma il suo opposto, o quasi. Un grande paese chiuso in se stesso, alla ricerca di un guscio che lo ripari dalle traversie del mondo e dalle inquietudini che affiorano nelle sue stesse contrade. Un tempo gli Stati Uniti esprimevano la potenza. Ovviamente c’era chi da quella potenza si sentiva garantito e chi all’opposto se ne sentiva minacciato. Il nostro lungo dopoguerra s’è svolto quasi tutto sotto quel segno, fin dalla nostra adesione alla Nato, poi dalle proteste di piazza all’epoca del Vietnam, poi ancora da mille altre vicissitudini. Ma si trattava sempre, nel bene e nel male, di un punto fermo -condivisibile o meno. Ora invece essi esprimono piuttosto la loro fragilità, e ci spaventano appunto per questo. La fragilità di Biden è nella sua età e nella sua salute, ovviamente. Ma anche nella stanchezza del suo partito, pur vecchio e glorioso. La fragilità di Trump, apparentemente meno evidente, è nella sua ansia di ripiegamento. L’America 'great again' raccontata dal candidato repubblicano è infatti un paese che si disfa dei suoi fardelli, abbandona l’Ucraina al suo destino, chiede all’Europa di spendere in armamenti per difendersi da sola e si concentra su priorità assai più domestiche. Meno “imperiale”, se vogliamo. E molto, molto più isolazionista. L’ammainabandiera a Kabul, tre anni fa, cominciato da Trump e concluso poi da Biden in perfetta linea di continuità, apparirà probabilmente agli occhi degli storici di domani come il punto di svolta e quasi l’inizio di un’altra America. Quella svolta sembrava voler archiviare i postumi dell’11 settembre. Con i suoi buoni propositi e anche con i suoi tragici errori (Iraq, 2003). Dando così inizio alla ricerca di altri modi, meno costosi e meno rischiosi, di difenderci dalle tempeste globali. All’epoca i voli charter che decollavano dall’Afganistan ricordarono a tutti gli elicotteri in fuga dall’ambasciata Usa di Saigon, quasi mezzo secolo prima. Cosa che indusse Macron a parlare di una morte cerebrale della Nato. E assai probabilmente indusse Putin a prenderne nota non senza soddisfazione. Così ora, la sfida tra i candidati alla Casa Bianca, l’uno pieno di guai giudiziari e l’altro pieno di acciacchi di salute e di memoria, non fa che riflettere questo appannamento della potenza americana. Evocando infine una condizione di progressivo disimpegno dagli affari del mondo. E caricando sulle spalle degli alleati il fardello non lieve di maggiori spese militari e il fardello ancora più oneroso di maggiori responsabilità strategiche. Per l’Europa quei fardelli saranno particolarmente impegnativi. Intanto perché una diversa ripartizione degli oneri renderà più arduo il finanziamento del nostro welfare, che è il tratto distintivo di quel che siamo. E poi perché la responsabilità di decidere in prima persona il modo migliore per affrontare i dossier più strategici di un mondo in fibrillazione potrà complicare ancora di più la ricerca di soluzioni comuni all’interno dell’Unione. Per questo appare alle volte quasi un po’ infantile la ricerca delle benevolenze americane, presenti e future, che anima le leadership di casa nostra. E’ stata un’abitudine assai diffusa nel passato, quando l’accreditamento presso la Casa Bianca faceva parte del curriculum dei protagonisti dell’epoca. Ma ora si tratta di riempire un vuoto e non più di rivendicare un imprimatur. Sarà il caso dunque di rifare i compiti a casa, dato che quelli che ci hanno consegnato le generazioni di prima non sono più così attuali. Sapendo che un’America tanto malmessa non ci consente più di lamentare i suoi antichi eccessi ma ci costringe piuttosto a fare i conti con i suoi nuovi difetti". (di Marco Follini) —[email protected] (Web Info)












