(Adnkronos) – "Troppo vecchi e costosi" per ricevere le cure più avanzate, da cui trarrebbero i maggiori benefici, e per essere inclusi negli studi clinici per la sperimentazione di farmaci di cui sono i primi a fare uso. Quattro anziani su 10 sono esclusi dalle cure migliori proprio per l’età. Questo stigma accorcia anche la vita: il rischio di mortalità è fino a 4 volte più alto. Lo evidenziano i geriatri, lanciando l'allarme sui bisogni di salute, soprattutto dei grandi anziani, su cui l'Ssn non investe abbastanza risorse. "Un paradosso – rilevano – frutto di uno stigma grave e inaccettabile sulla base dell'età, che si riflette anche sulla percezione negativa del proprio invecchiamento inducendo la stessa persona anziana a rinunciare all'aderenza alle terapie, a screening e comportamenti preventivi, con gravi effetti sulla salute". L'ageismo è una questione di rilevanza globale. Secondo uno studio condotto su oltre 80mila persone in 57 Paesi, pubblicato sull'International Journal of Environmental Research and Public Health, una persona su due ha pregiudizi basati sull'età che influenzano anche uno dei settori chiave della vita degli anziani, cioè la sanità, riducendo l'accessibilità alle cure e l'appropriatezza dei trattamenti. Nasce da qui la Carta di Firenze, il primo manifesto mondiale contro l'ageismo sanitario, messo a nudo e rafforzato anche dalla pandemia, presentato in occasione del congresso 'Anti-ageism Alliance. A Global Geriatric Task Force for older adults' care', organizzato dalla Fondazione Menarini con il patrocinio della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), che vede riuniti a Firenze oggi e domani, nell'Auditorium della Camera di Commercio, i presidenti delle maggiori società geriatriche del mondo, insieme a esponenti dell'Organizzazione mondiale della sanità e delle Nazioni Unite, esperti di etica e rappresentanti delle associazioni di pazienti. Il documento – coordinato da Andrea Ungar, ordinario di Geriatria all'Università di Firenze, presidente del congresso e della Sigg, e da Luigi Ferrucci, direttore scientifico del National Institute on Aging di Baltimora – è stato messo a punto da un panel internazionale di esperti. Pubblicato sull'European Geriatric Medicine e sul Journal of Gerontology, punta su 12 azioni concrete per ridurre al minimo l'impatto negativo dell'ageismo nell'assistenza sanitaria e migliorare la qualità di vita degli anziani, riducendo i costi legati alle loro patologie. "In base ai pregiudizi e agli stereotipi legati all'età si ritengono gli anziani già 'titolari di una quantità di vita sufficiente', ormai gravosi per il sistema sociale ed economico. Quasi un effetto collaterale del successo medico che ha cronicizzato le malattie, determinando un incremento della coesistenza di più patologie nello stesso individuo – afferma Ungar -E' aumentato così il numero di anziani da assistere e, con esso, la forma più diffusa di ageismo, cioè la discriminazione in ambito sanitario. Infatti, nonostante rappresentino la maggioranza dei malati con patologie croniche quasi sempre concomitanti, il 40% degli anziani è tagliato fuori dalle terapie più avanzate e appropriate e dai protocolli sperimentali senza valide ragioni mediche, ma solo in base all'età". Gli effetti negativi dell'ageismo, sottolinea, "influenzano anche la longevità, con una probabilità fino a 4 volte più alta di morire nelle persone anziane che hanno un'autopercezione negativa dell'invecchiamento rispetto a quanti hanno una visione positiva della vecchiaia. Interiorizzare stigma e pregiudizi potrebbe essere un nuovo fattore di rischio per una vita più lunga". Lo provano i risultati di uno studio condotto su 5.483 persone di età compresa tra i 50 e 74 anni, pubblicato su The Gerontologist dai ricercatori del New Jersey Institute for Successful Aging, secondo cui gli anziani che hanno atteggiamenti ageisti hanno un rischio di mortalità entro 9 anni fino a 4 volte più alto (45%) rispetto a chi ha una percezione positiva dell'invecchiamento, pur tenendo conto delle variabili demografiche di salute e stile di vita. "Nella comunità medica – puntualizza Ferrucci – resistono barriere mentali che fanno ritenere poco adeguato il ricorso a nuovi farmaci e alle terapie più innovative, oltre una certa età. Bisogna quindi proteggere gli anziani dalla discriminazione sanitaria e fare in modo che ricevano le cure migliori". "E' inevitabile – ammettono gli esperti – che laddove le risorse sono limitate, si operino delle scelte, ma un paziente anziano curato in maniera inefficace va incontro a ricadute e riospedalizzazioni e deve essere nuovamente trattato con uno spreco di risorse, oltre che di vita e sofferenze individuali". Le azioni proposte nel manifesto per invertire la rotta puntano innanzitutto alla formazione. Il tema dell'invecchiamento – si chiede – deve diventare parte integrante del percorso formativo del personale sanitario e degli assistenti sociali. "E' necessario anche un cambiamento di paradigma nell'approccio alla cura dell'anziano – prosegue Ungar – che non può essere trattato 'a pezzetti', di volta in volta dal cardiologo, dal neurologo, dal diabetologo, ma deve essere seguito con il necessario sguardo di insieme dal geriatra come medico della complessità. Serve poi dare priorità agli anziani nei pronto soccorso – rimarca – che rappresentano un fattore di rischio per via dei lunghi tempi di attesa e una presa in carico non adeguata, che possono contribuire al declino cognitivo e al peggioramento delle condizioni fisiche". Il medico deve anche cercare una maggiore condivisione del percorso di cura con il paziente e con i suoi caregiver informandoli correttamente delle possibili alternative, ascoltando con attenzione le loro esperienze. "I pazienti anziani – chiosa Ferrucci – andrebbero inclusi nei trial clinici per la sperimentazione di farmaci da cui sono tagliati fuori perché ritenuti troppo 'inquinati' dalle loro fragilità, che comporterebbero studi più sofisticati e complessi e maggiori controlli. Vengono invece esclusi, quando sono i primi a far uso di farmaci e terapie. Altrettanto necessario riprogettare gli ambienti ospedalieri per renderli più age-friendly, riducendo l'isolamento e l'immobilismo a letto dei pazienti e realizzare device sanitari facilmente utilizzabili anche da chi è più avanti negli anni". —[email protected] (Web Info)
Inaugurato da Iren ‘Circular Plastic’, impianto per selezione e stoccaggio delle plastiche
(Adnkronos) – E’ il più grande d’Italia, processerà fino a 100mila tonnellate Dopo tre anni di lavori, e’ stato inaugurato oggi a Borgaro Torinese, in provincia di Torino, Circular Plastic, uno dei più grandi impianti in Italia per la selezione e lo stoccaggio dei rifiuti plastici. Realizzato da Amiat e gestito da I.Blu, due società del Gruppo Iren attive nella filiera ambientale e dell’economia circolare, l’impianto, realizzato con le più moderne tecnologie del settore, che permettono la massima flessibilità a tutti gli elementi di riciclo della plastica. Ha una capacità di trattamento annuale pari a circa 100.000 tonnellate. L’impianto, per la cui realizzazione sono stati investiti 45 milioni di euro, sorge su un’area di 77mila mq di superficie, occupa una quarantina persone ed è in grado di trattare rifiuti sfusi derivati dalla raccolta differenziata della plastica e mono/multimateriale, conferiti dal sistema di raccolta oppure derivanti dalle operazioni di preselezione effettuata in altri impianti dell’Italia centro-settentrionale, tra i quali l’impianto di Iren Ambiente di Pianezza. Circular Plastic comprende 130 nastri trasportatori dotati di 22 lettori ottici in grado di riconoscere e suddividere 17 tipi di polimeri e plastiche, svolgendo una selezione accurata delle plastiche che potranno rientrare in un ciclo di recupero successivo della materia prima. Il materiale in ingresso viene innanzitutto selezionato per dimensione: i rifiuti più fini subiscono una successiva separazione, che permette di recuperare ulteriori frazioni di imballaggi valorizzabili. I materiali di dimensione intermedia vengono differenziati tra rigidi e flessibili e, nel caso delle bottiglie in Pet, anche per colore. Una volta terminato il processo di selezione ottica e dimensionale, la plastica viene stoccata e consegnata ai consorzi autorizzati, mentre gli scarti non plastici o le plastiche non valorizzabili vengono lavorate e preparate per il recupero energetico. Da un unico flusso di materiale l’impianto permette quindi di dividere i differenti prodotti, selezionati per tipo di polimero e per colore, inviando agli impianti di riciclo circa l’80% del rifiuto in ingresso, e favorendo così una significativa circolarità attraverso il riuso dei materiali. Efficienza che potrà essere ulteriormente migliorata: all’interno di Circular Plastic verrà infatti realizzata una sperimentazione legata al progetto europeo ReBioCycle, finanziato nell’ambito del programma Horizon, grazie al quale saranno testati sistemi robotici per la selezione, attraverso algoritmi di Intelligenza artificiale, delle bioplastiche. Sul piano della sensibilizzazione alle tematiche ecocompatibili, il revamping dell’impianto è stata inoltre l’occasione per collaborare con due artiste, la fotografa Silvia Fubini e la scultrice e fotografa Ornella Rovera, che hanno realizzato ognuna un’opera ispirata all’impianto e ai temi della sostenibilità e del contrasto al cambiamento climatico: le due installazioni, alcune fotografie stampate in grandi dimensioni e una scultura, saranno posizionate all’interno del sito. —[email protected] (Web Info)
Caso Pozzolo, Procura di Biella chiude le indagini: escluso coinvolgimento di terze persone
(Adnkronos) – La procura di Biella ha notificato oggi un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti del deputato Emanuele Pozzolo, nell'ambito della vicenda dello sparo nella notte di Capodanno. Lo fa sapere una nota della procuratrice capo di Biella Teresa Angela Camelio. Confermate per Pozzolo tutte le accuse, escluso invece il coinvolgimento di altre persone. "Le indagini preliminari hanno avuto ad oggetto sia l’assunzione a sommarie informazioni di tutte le persone presenti la notte del 31 dicembre 2023 nei locali della pro loco di Rosazza, sia rilievi e accertamenti di carattere tecnico eseguiti nei locali ove si sono svolti i fatti e sull’arma in sequestro detenuta da Pozzolo", sottolinea. "Sin dall’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali da parte della procura della Repubblica di Biella e dalla stazione dei carabinieri di Andorno Micca, emergeva la riconducibilità dei reati provvisoriamente contestati (lesioni personali colpose, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose) a Pozzolo, con relativa iscrizione dello stesso nel registro degli indagati", precisa. La procura osserva che "i rilievi eseguiti dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Biella su Pozzolo (il cosiddetto stub) e nei locali della pro loco di Rosazza, ed i successivi accertamenti tecnici eseguiti (in contraddittorio con la difesa) dal laboratorio Ris di Parma (stub, accertamenti dattiloscopici e biologici sull’arma in sequestro), hanno confermato l’ipotesi iniziale e hanno escluso l’eventuale coinvolgimento di terze persone". La consulenza tecnica balistica, conferita nel pieno contraddittorio tra le parti ed eseguita con la costante presenza della difesa e dei rispettivi consulenti, secondo la procura, "ha accertato la piena sovrapponibilità del narrato delle persone informate sui fatti e, in particolare, quelle della persona offesa e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente da Pozzolo al momento dei fatti". Nel corso delle indagini preliminari è emerso anche, sottolinea la procura, "che la pistola dalla quale è stato esploso il colpo non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché detenuta esclusivamente in regime di collezione".
Si è quindi proceduto "all’iscrizione della persona sottoposta ad indagini anche per la fattispecie di porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico – continua – È emerso altresì, da ultimo, che anche il munizionamento detenuto da Pozzolo al momento dello sparo non poteva essere portato in luogo pubblico e/o aperto al pubblico poiché 'espansivo' e, pertanto, rientrante nel cosiddetto munizionamento da guerra". Ritenute le indagini concluse, la procura ha notificato "l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della persona sottoposta ad indagini in relazione ai reati: lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose". —[email protected] (Web Info)
Carbonara day, domani festa social per i 70 anni del piatto più amato e imitato nel mondo
(Adnkronos) – Guanciale, uovo, pecorino romano e pepe. La carbonara compie 70 anni e domani, 6 aprile, scatta il Carbonara day, celebrazione social del piatto più amato, imitato e modificato nel mondo che quest'anno verrà doppiamente festeggiato e omaggiato. Ad avere l'idea di dedicare una giornata alla carbonara, sono stati i pastai di Unione Italiana Food per onorare a colpi di battaglie culinarie tra puristi ed 'eretici' della ricetta, chef e appassionati di cucina o del buon cibo, questo piatto amato ovunque nel mondo tanto che l'anno scorso ne hanno parlato oltre 1 miliardo di appassionati. "Abbiamo voluto organizzare questa ricorrenza per andare oltre l’idea di ricetta ideale. La pasta ha così successo nel mondo – dice Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food – perché è buona e versatile ed esistono ottime carbonare che includono anche ingredienti ‘alternativi’. Così come il mondo, questa ricetta è bella perché è varia: l’importante è godersi il piatto, meglio se in compagnia”. Una ricerca commissionata dai pastai di Unione Italiana Food all’Istituto Piepoli ha rivelato infatti che per 9 italiani su 10 (95%) la carbonara si mangia sempre in compagnia, soprattutto in famiglia. Per partecipare all'evento web le regole sono semplici: il 6 aprile, a partire dalle ore 12 basterà seguire gli hashtag #CarbonaraDay e #Carbonara70 e cimentarsi nella propria versione del piatto in diretta video, condividendo opinioni, foto e consigli su Instagram, Facebook e Twitter. Se poi si vuole passare dal virtuale al reale basta controllare i calendari degli eventi cittadini con Roma che la fa da padrona. Ma chi ha inventato davvero questo piatto 'cult' della cucina romana basato su cinque imprescindibili ingredienti? E com'era fatto all'inizio? Una cosa è certa: la prima ricetta della carbonara pubblicata in Italia risale all'agosto del 1954 sulle pagine del periodico 'La Cucina Italiana' e oggi quella versione farebbe venire i capelli dritti a più di un purista. Gli ingredienti prevedevano infatti pancetta, gruviera, uno spicchio d'aglio, uova, sale e pepe. Quanto alle origini, una delle ipotesi è che la carbonara sia nata nel 1944 dall’incontro fra la pasta italiana e gli ingredienti della ‘Razione K’ dei soldati americani (tuorlo d’uovo in polvere e bacon). Risalendo la Penisola, i militari americani accompagnavano la ‘Razione K’ agli spaghetti per integrare la dose di carboidrati. Altra ipotesi accreditata è che a inventare il piatto siano stati i carbonai appenninici (carbonari in romanesco), che lo preparavano usando ingredienti poveri e di facile reperibilità e conservazione. La carbonara in questo caso sarebbe l'evoluzione del piatto detto ‘cacio e ova’, di origini laziali e abruzzesi. Un’altra ipotesi ricondurrebbe l'origine della ricetta alla cucina napoletana. Questa tesi individua in alcune ricette presenti nel trattato del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti una possibile origine della pietanza. —[email protected] (Web Info)
Salute, Ciliberto (Nutrimi): “Ridefinire alimentazione in chiave positiva e inclusiva”
(Adnkronos) – "La nutrizione non è certo solo una questione di nutrienti: viviamo in un’epoca nella quale la depressione sta diventando la malattia più diffusa al mondo. A rischio oggi è soprattutto la Gen Z, la prima generazione nella storia dell’umanità che è diventata adolescente con lo smartphone. Pensate a cosa può significare oggi per un adolescente qualche chilo di troppo, e viceversa quanto è importante vivere la tavola in famiglia: abitudine che è il vero ‘cuore’ della dieta mediterranea. È necessario ridefinire la nutrizione in chiave positiva e inclusiva”. Così la responsabile di Nutrimi, Alessandra Ciliberto, in occasione della 18esima edizione del Forum di nutrizione pratica che si conclude oggi a Milano. L'appuntamento, che ha riunito più di 70 relatori, nazionali e internazionali, è stata l’occasione per un confronto sugli argomenti più attuali del mondo della sana alimentazione e per rimanere al passo con gli ultimi sviluppi scientifici dando anche la possibilità di guadagnare fino a 40 crediti Ecm. Nutrimi 2024 – si legge in una nota – ha dato avvio ai lavori affrontando una delle tematiche più calde che intersecano il mondo della nutrizione: la Lifestyle Medicine, un approccio alla salute innovativo, che non si limita alla semplice gestione delle malattie, ma abbraccia una visione olistica della salute, con il paziente al centro di tutto. Dalla promozione di abitudini alimentari sane, fino al focus sulla gestione dello stress, la Lifestyle Medicine si pone come fondamentale tassello per la costruzione del futuro della medicina preventiva, offrendo un approccio personalizzato e completo per raggiungere e mantenere uno stato di salute ottimale. In particolare, la generazione Z, sempre più sensibile alle questioni legate alla salute mentale e alla sostenibilità, si rivela essere una priorità per il settore sanitario, a partire dalla tavola. Sport nutrition e alimentazione specifica per tutte le fasce di età, ma con un’attenzione specifica al genere sono stati gli argomenti della prima giornata in cui è stato affrontato diffusamente il tema della nutrizione al femminile. “Ancora oggi assistiamo a una certa disparità di genere nella tutela della salute fra uomini e donne – sottolinea Lucilla Titta, PhD, nutrizionista e ricercatrice Istituto europeo di oncologia di Milano – Tuttavia, la promozione della salute femminile è fondamentale per migliorare il benessere dell'intera comunità e l'alimentazione gioca un ruolo chiave in questa direzione”. Il confronto ha quindi riguardato le nuove ed innovative strategie di integrazione durante la menopausa e il ruolo della nutraceutica in ottica preventiva nei confronti dello sviluppo di malattie degenerative. Nella seconda giornata di Nutrimi, l'attenzione si è concentra sull'importante tema della nutrizione, longevità ed healthy aging, esplorando il legame essenziale tra ciò che mangiamo e il processo di invecchiamento, approfondendo la complessità delle relazioni che intercorrono tra la diversità genetica di un individuo, la funzionalità genomica e il regime alimentare, scoprendo le strategie pratiche per mantenere una vita attiva e piena di energia anche con il passare degli anni. Nello specifico, considerando l’importanza dell’attività fisica nell'invecchiamento in salute, gli esperti si sono confrontati sulla nutrizione sportiva, concentrandosi soprattutto sull'atleta e sulle metodologie più efficaci per migliorare le performance. In questa discussione è emersa l'importanza degli integratori nutraceutici che “con il loro potenziale per ridurre dolore e infiammazione – osserva Alessandro Colletti, segretario Società italiana di formulatori in nutraceutica (Sifnut) – si pongono come una valida alternativa alla terapia convenzionale, contribuendo a minimizzarne gli effetti collaterali. La scelta accurata del principio attivo e del dosaggio riveste un ruolo fondamentale, così come la corretta formulazione bionutraceutica". Al Nutrimi 2024, che racconta il cibo del futuro e le sue sfide principali, anche a livello sistemico e culturale, non potevano mancare approfondimenti sui sostituti della carne plant-based fino all'impiego degli insetti negli snack, una fonte alternativa di proteine che sta guadagnando terreno nel panorama alimentare mondiale. "Gli insetti come fonte alternativa di proteine stanno guadagnando terreno, offrendo soluzioni sostenibili in un mondo sempre più affamato di risorse – conclude Costanza Jucker, esperta del dipartimento di Scienze per gli alimenti, la nutrizione e l’ambiente dell’ università degli Studi di Milano – Ma nonostante il loro potenziale ecologico, l'accettazione da parte del consumatore rimane un ostacolo da superare. Le barriere psicologiche devono essere affrontate con cautela mentre ci avventuriamo in questa nuova frontiera del cibo". Il programma scientifico è stato realizzato con la collaborazione di: Ordine dei biologi della Lombardia, Sinupe (Società italiana di nutrizione pediatrica), Sifnut, Sisdca (Società italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare) e la Società italiana per lo studio dell’aterosclerosi. —[email protected] (Web Info)
Incidente tra due autobus a Roma, almeno 8 feriti
(Adnkronos) – Incidente tra due autobus in via Cesare Castiglioni all'altezza di via Sebastiano Vinci a Roma. Sul posto è intervenuta la polizia locale. Almeno 8 persone sono rimaste ferite nello scontro avvenuto non lontano dalla stazione Monte Mario. Quattro persone sono state trasportate in ospedale, in codice rosso, dalle ambulanze dell'Ares 118. Si tratta di una mamma di 31 anni con la figlia di due mesi, trasportate al Gemelli, una 49enne portata al Cristo Re e una 52enne al san Filippo Neri. Altre quattro persone, inoltre, sono state portate, in codice giallo, rispettivamente, al Cristo Re, al San Filippo Neri, all'Aurelia Hospital e al Gemelli. —[email protected] (Web Info)
Gesualdo (UniBa): “E’ ora di cambiare legge su xenotrapianti in Italia”
(Adnkronos) – "Se saranno apportate opportune modifiche alla legge 40/2004 sulla sperimentazione animale che attualmente vieta l'uso degli animali transgenici – e questo è il momento per farlo – cambierà il panorama dei trapianti. Gli xenotrapianti, l'innesto di organi animali negli esseri umani, potrebbero diventare una realtà anche in Italia entro i prossimi 5 anni. Si potrebbe determinare un mutamento sostanziale nel campo dei trapianti, permettendo di eliminare la carenza di organi attraverso una combinazione di xenotrapianti, intelligenza artificiale, medicina rigenerativa e organi bioartificiali". Ne è convinto Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia presso l'Università di Bari e presidente della Fism, Federazione delle società medico-scientifiche italiane, che con l'Adnkronos Salute commenta la storia del primo paziente vivente al quale è stato da poco trapiantato un rene di maiale transgenico. "Il ritorno a casa di Richard 'Rick' Slayman, il 62enne al quale è stato trapiantato con successo un rene di maiale geneticamente modificato lo scorso 16 marzo, rappresenta una svolta epocale – afferma Gesualdo – La notizia che il paziente sta bene è una fonte di grande gioia per tutti noi. Questo successo rappresenta una vera rivoluzione nel campo dei trapianti, potrebbe permetterci anche in Italia di abbattere le liste di attesa e allontanare il ricorso alla dialisi". Per questo motivo, l'Istituto di Nefrologia, Dialisi e Trapianto del Policlinico di Bari ha avviato una collaborazione con il gruppo dei chirurghi veterinari diretto da Antonio Crovace e afferente al DiMePre-J dell'Università di Bari-Aldo Moro. "Questa collaborazione – spiega il nefrologo – ha l'obiettivo di aprire nuove strutture in grado di produrre e mettere a disposizione organi di maiale per i pazienti. Tutto ciò – precisa – sarà possibile solo dopo che saranno state apportate opportune modifiche alla legge 40/2004 sulla sperimentazione animale che attualmente vieta l'uso degli animali transgenici" in Italia. "Poiché lo xenotrapianto è una tecnica fortemente in fase di sviluppo e sperimentazione, è auspicabile – aggiunge Gesualdo – che in futuro possano essere modificate le normative vigenti per regolamentarne l'applicazione in Italia. Pertanto, è nostro dovere investire in queste nuove applicazioni cliniche. D'altronde come possiamo progredire, arrivare alle applicazioni cliniche, senza ricerca di base?". Per l'esperto esiste attualmente "una zona d'ombra nella legislazione sui trapianti da animali all'uomo, dove le normative non forniscono una guida chiara e completa riguardo ai protocolli etici" e alle "responsabilità legali associate a questa pratica innovativa". In Italia ad oggi – secondo i dati del Centro nazionale trapianti – sono in lista per un trapianto di rene circa 6mila pazienti, per un'attesa media di 3 anni e 2 mesi "durante i quali registriamo ogni anno una mortalità del 15% (pari a 900 pazienti deceduti ogni 12 mesi) in trattamento sostitutivo con dialisi. Davvero troppi" conclude il nefrologo. —[email protected] (Web Info)
Musk fa marcia indietro, su X torna la spunta blu gratis per i vip
(Adnkronos) –
X ripristina la spunta blu gratis per gli utenti più popolari e provoca non pochi 'mal di pancia' sul social tra polemiche e tentativi di eclissare il 'bollino blu' del web. Un anno dopo la controversa decisione di Elon Musk di rimuovere la verifica dagli account dell'allora Twitter, il social ha disposto a partire da ieri il ripristino delle verifiche blu a costo zero per gli utenti più influenti, che tuttavia in molti casi non hanno accolto con entusiasmo l'inziativa. Una decisione che, scrive il Washingon Post, appare come un tentativo di attirare o mantenere gli account più popolari in una fase di crescente concorrenza, da Threads di Meta in primis, ma che potrebbe anche rappresentare uno sforzo per ridare lustro a un'icona che un tempo era riservata agli account di persone famose e che ora può essere acquistata da chiunque. Ma diversi utenti assegnatari del 'bollino' blu non hanno gradito. "Che cos'è questo contrassegno blu casuale che non ho chiesto o pagato?", ha scritto la conduttrice di MSNBC Katie Phang. "Per essere chiari, anche se Elon mi ha imposto il marchio della bestia senza consenso o permesso, continuerò a prendere in giro le persone che hanno pagato per la spunta blu" twitta l'avvocato e commentatore politico Elie Mystal. Alcuni utenti hanno addirittura suggerito come eclissare le spunte, tra questi c'era Timnit Gebru, un etico dell'intelligenza artificiale e fondatore e direttore esecutivo dell'istituto no-profit Distributed AI research institute. —[email protected] (Web Info)
Giornata internazionale sport, Aisla: “Potente strumento sociale”
(Adnkronos) – "Lo sport è un potente strumento sociale e Aisla", l'Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, "celebra questa importante Giornata internazionale con il messaggio del presidente del Coni Giovanni Malagò secondo il quale 'il movimento è un potente alleato contro gli effetti prodotti dalle patologie degenerative ed efficace strumento di contrasto alle principali malattie che attentano alla salute della collettività. Lo sport ha una valenza sociale e solidale di inestimabile importanza, declinata attraverso iniziative meritorie e virtuose, capaci di amplificare il significato che afferisce al nostro mondo'". Lo sottolinea in una nota Fulvia Massimelli, presidente Aisla, che aggiunge: "Lo sport e la salute sono da sempre strettamente legati e ci permettono di condividere esperienze e valori. Il nostro è un bisogno condiviso di agire ed impegnarci concretamente, per trovare nuove soluzioni e migliorare il nostro mondo e renderlo più abitabile per le generazioni future". La realizzazione di questa giornata speciale diventa per Aisla occasione di incoraggiamento e speranza, si legge in una nota. A sottolineare il valore dell'unità e della solidarietà, saranno cinque gli eventi sportivi che dal 7 al 21 aprile abbracceranno l'Italia (per maggiori informazioni www.aisla.it). Domenica 7 aprile – dettaglia la nota – a Montecatini Terme (Pistoia), avrà luogo la 7° edizione del Trofeo Massimiliano Canestrelli. Questa competizione ciclistica è una manifestazione di solidarietà mirata a raccogliere fondi per supportare trattamenti fisioterapici essenziali per mantenere le funzioni e l'autonomia dei pazienti con Sla. Tutti i tesserati Uisp, Fci e Acsi possono partecipare, fino a un limite di 200 persone (per informazioni chiamare il numero 335 7456041). Lo stesso giorno, a Cadorago (Como) si terrà la 13° Caminada promossa dall'Associazione sportiva Bulgorello: l'evento non competitivo prenderà il via alle 9 nel Parco Lura e prevede un percorso di facile accesso e un pranzo di comunità dopo la premiazione. I ricavati verranno donati alla sezione Aisla Como per assistere le persone con Sla e le loro famiglie (per informazioni rivolgersi al numero 339 6173523). Sabato 13 aprile, a Savona è in agenda la partita di basket benefica in ricordo di Gabriele Botta, giocatore di questa disciplina sportiva che ha perso di recente la sua battaglia contro la Sla. L'iniziativa è organizzata da vecchi compagni di squadra e rivali e i fondi raccolti sono destinati ai servizi di assistenza per le persone con Sla nella provincia di Savona-Imperia (per richiedere informazioni 347 9643223 e 348 0821095). E ancora: domenica 14 aprile torna a Giussano (Monza Brianza) la 46° edizione di 'Via Vai', tradizionale evento podistico non competitivo che gode del patrocinio di Aisla e realizzato dal Club alpino italiano di Giussano. L'evento includerà percorsi di 5 e 10 km, i fondi raccolti saranno devoluti all'associazione 'Io Corro con Giovanni' per promuovere la ricerca scientifica sulla Sla. Ancora. Lunedì 15 aprile, in Liguria e nel Basso Piemonte, sarà la volta della seconda edizione della campagna 'Stronger Together', sostenuta da Maker a favore di Aisla Liguria, che supporta oltre 150 famiglie che lottano contro la Sla. Con una donazione minima di 19 euro, sarà possibile usufruire per due settimane di attività sportive in ben 11 impianti del territorio (per informazioni 349 3764134). A conclusione delle attività sportive, la Federazione italiana di atletica leggera e il Comitato regionale Sicilia del Coni danno il loro patrocinio alla prima edizione del Trofeo Pian del Lago, che si svolgerà domenica 21 aprile a Caltanissetta. Quest'ultimo appuntamento sportivo coinvolge cadetti, debuttanti, allievi e senior, sostenendo il lavoro dell'Associazione. Durante la cerimonia di premiazione sarà presente Daniela Amico, referente di Aisla Caltanissetta (contatto 327 1253584). Molti sono gli ambasciatori sportivi che, da anni, sostengono Aisla. Il Gemini Team utilizza la mountain bike dal 2010, così come Fabio Lucioni ha percorso 300 km in bici da Lecce a Benevento nel 2019, e anche come le ben 18 maratone percorse da Andrea Arnaboldi, detto l'Arna. La tavola Sup personalizzata Aisla accompagna dal 2012 il campione Riccardo Rossi. Ed è dal 2004 che la Federazione italiana baseball softball (Fibs) onora con l'associazione la memoria e il ricordo del celebre 'iron man' Lou Gehrig, vinto dalla Sla il 2 giugno del 1941. Da Nord a Sud – conclude la nota – l'Italia verrà attraversata da atleti, amatori e appassionati dello sport per ricordarci che è sempre il 'Noi' a fare la differenza. E se è vero che, come diceva il romanziere sportivo Frank Deford, 'lo sport dà il meglio di sé quando ci unisce', Aisla celebra con grande impegno questa Giornata internazionale in un abbraccio collettivo che vince nel segno della vicinanza con il prossimo. —[email protected] (Web Info)
Pil Italia, Bankitalia: “Nel 2004 crescerà dello 0,6%”
(Adnkronos) –
Il Pil dell'Italia dovrebbe aumentare dello 0,6 per cento nel 2024, dell'1,0 per cento nel 2025 e dell'1,2 nel 2026. E' quanto prevede la Banca d'Italia nelle sue proiezioni macroeconomiche nel triennio 2024-26. L'attività economica beneficerebbe della ripresa della domanda estera e del potere d'acquisto delle famiglie, ma condizioni di finanziamento ancora restrittive e il ridimensionamento degli incentivi all'edilizia residenziale peserebbero sugli investimenti. Lo scenario, indica l'istituto di via Nazionale, presuppone che il contesto internazionale, seppure incerto, non comporti particolari tensioni sui mercati delle materie prime energetiche e su quelli finanziari. Si ipotizza che la domanda potenziale nei principali mercati di destinazione delle esportazioni italiane torni a espandersi nel triennio, di circa il 2,5% in media all’anno. Sulla base dei contratti futures, i prezzi delle materie prime energetiche si ridurrebbero gradualmente nell’orizzonte previsivo. I costi di finanziamento per imprese e famiglie rimarrebbero elevati nell’anno in corso per ridursi gradualmente nel prossimo biennio. Si stima che la crescita del prodotto, rimarca Bankitalia, rimanga contenuta nel corso di quest’anno e si rafforzi in seguito, grazie alla ripresa del reddito disponibile e della domanda estera. Rispetto alle proiezioni pubblicate in dicembre, la crescita del Pil è pressoché invariata: gli effetti positivi di ipotesi più favorevoli su prezzi delle materie prime e tassi d'interesse sarebbero in larga parte compensati dal più accentuato rallentamento dell’attività nel comparto edilizio conseguente alla progressiva rimodulazione degli incentivi alla riqualificazione energetica degli immobili. I consumi delle famiglie, indica poi l'istituto, dopo la forte diminuzione registrata alla fine del 2023, sarebbero tornati a crescere nel primo trimestre e continuerebbero ad aumentare in seguito a tassi lievemente superiori a quelli del Pil, beneficiando del recupero del potere d’acquisto. Gli investimenti rallenterebbero marcatamente, frenati dal rialzo dei costi di finanziamento, da condizioni più rigide di accesso al credito e dal ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni. L’effetto di questi fattori verrebbe in parte compensato dall’impulso delle misure del Pnrr. Le esportazioni si espanderebbero in linea con l’andamento della domanda estera, mentre le importazioni crescerebbero in misura più contenuta, risentendo della debolezza della spesa per investimenti. Il saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti, tornato positivo già nello scorso anno, continuerebbe a migliorare, avvicinandosi al 2 per cento in rapporto al Pil nel 2026. L’inflazione in Italia diminuirebbe nettamente nel 2024, all’1,3 per cento, principalmente per via degli effetti della discesa dei prezzi dell’energia e dei prodotti intermedi. Il venir meno di tale fattore e l’aumento delle retribuzioni ne comporterebbero una leggera risalita nel successivo biennio, all’1,7 per cento. E' quanto prevede la Banca d'Italia nelle sue proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2024-26. Rispetto alle previsioni pubblicate in dicembre, l’inflazione al consumo è stata rivista al ribasso, soprattutto nel 2024, riflettendo principalmente una discesa dei prezzi dei beni energetici, in particolare del gas, più rapida del previsto. Il forte ridimensionamento dell’inflazione nell’anno in corso, specifica Bankitalia, rifletterebbe principalmente il contributo negativo dei prezzi dei beni intermedi e dell’energia, solo in parte compensato dall’accelerazione delle retribuzioni (previste in aumento di circa il 3,5 per cento all’anno in media nel triennio 2024-26). L’inflazione di fondo scenderebbe al 2 per cento nella media di quest’anno e si ridurrebbe ulteriormente nel prossimo biennio.
I rischi per l’inflazione sono bilanciati. Secondo quanto stima la Banca d'Italia nelle sue proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel triennio 2024-26, pressioni al rialzo potrebbero manifestarsi qualora un aggravarsi delle tensioni internazionali inducesse nuovi rincari delle materie prime e dei beni intermedi. Per contro, indicano da via Nazionale, la possibilità di un deterioramento dello scenario internazionale e di un impatto più marcato della restrizione monetaria potrebbero tradursi in un andamento meno favorevole della domanda con ripercussioni al ribasso su salari, margini di profitto e inflazione al consumo. L’occupazione in Italia, in forte aumento nel 2023, continuerebbe negli anni successivi a crescere, ma a ritmi inferiori a quelli del Pil. Il tasso di disoccupazione scenderebbe lentamente portandosi al 7,4 per cento nel 2026, oltre 5 punti in meno rispetto ai picchi toccati successivamente alla crisi del debito un decennio fa. —[email protected] (Web Info)












