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William e il primato: sarà il re più alto in oltre 300 anni di monarchia

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(Adnkronos) – Sua 'altezza', ma nel vero senso della parola. Il principe William, una volta salito al trono, sarà il re più alto tra i sovrani britannici che lo hanno preceduto negli ultimi trecento anni. Lo sottolinea la rivista Tatler, che al successore di Carlo dedicherà la copertina del mese di maggio. Con i suoi 191 centimetri di statura, osserva il commentatore reale Wesley Kerr, William si colloca "tra i primi quattro re inglesi più alti della storia, insieme a Edoardo I, Edoardo IV e Carlo II". Il futuro sovrano – scrive Hello! Magazine – è più alto anche di re Carlo (178 cm, la stessa statura che aveva anche sua madre, la principessa Diana) e di sua moglie, la principessa Kate (175 cm). Per quanto riguarda i monarchi del passato più bassi, al primo posto c'era la regina Vittoria, con un'altezza di 152 cm. C'era poi Carlo I, che regnò dal 1625 al 1649, ed era alto 163 cm, ma si assicurava di indossare scarpe col tacco alto, e nei ritratti era sempre dipinto in modo tale da dare l'illusione di essere più alto.  Tornando alla quartina dei re più alti, Edoardo I regnò dal 1272 al 1307 ed era anche conosciuto come 'Edward Longshanks' (più o meno, 'lunghi stivali' o 'gambe lunghe'), dati i suoi 188 cm, altezza piuttosto insolita per l'epoca. Il 'monarca allegro', Carlo II, governò dal 1630 al 1685. Quando aveva quattro mesi, sua madre si lamentò che sembrava avesse un anno. Da adulto raggiunse il metro e ottanta e già a 12 anni combatteva in battaglia. Ma lo scettro per il monarca britannico più alto spetta a Edoardo IV, con i suoi 194 cm. Quando indossava l'armatura, il re sembrava un gigante di 2 metri. Edoardo governò per quasi 22 anni dal 1461 al 1483, con un breve intervallo nel 1470, quando fu deposto per sei mesi.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Incidente su A14, scontro pullman-camion e incendio in galleria: un morto

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(Adnkronos) – Il conducente di un pullman è morto in un incidente stradale, avvenuto a Cupra Marittima in provincia di Ascoli Piceno nella galleria Vinci sulla A14. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere l'incendio divampato. Nello schianto è rimasto coinvolto, oltre al pullman, un camion carico di sostanze alcoliche. I vigili del fuoco sono impegnati dalle 10 di oggi a Cupra Marittima per spegnere l'incendio. In salvo i dodici passeggeri a bordo. Cinque le squadre al lavoro, arrivate anche dai comandi di Fermo e Macerata.   —[email protected] (Web Info)

Biondi, ’15 anni fa sisma L’Aquila, Meloni arrivò in Mini con Fazzolari’

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(Adnkronos) – Oggi è sindaco dell'Aquila al secondo mandato. All'epoca, in quel terribile 6 aprile 2009 in cui un sisma di magnitudo 6.3 polverizzò l'aquilano trascinando con sé 309 vittime, indossava la fascia tricolore di un piccolo borgo, Villa Sant’Angelo: 500 abitanti e il più alto tributo di vittime pagato al terremoto per incidenza, vale a dire numero di morti sul totale abitanti. Pierluigi Biondi, oggi dirigente di Fdi oltre che primo cittadino del capoluogo abruzzese, ricorda all'Adnkronos quella notte indelebile di 15 anni fa e racconta che tra i primi ad arrivare ci fu quella che oggi è la presidente del Consiglio, all'epoca ministra della Gioventù del governo Berlusconi, Giorgia Meloni.  "A bordo non di un auto blu, che sarebbe stata anche fuori luogo di fronte a una tragedia di tale portata, ma su una Mini con Giovanbattista Fazzolari al suo fianco", anche lui destinato, qualche anno più tardi, a un ruolo di peso nell'attuale governo, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ancor oggi, come all'epoca, tra gli uomini più fidati della presidente del Consiglio. "Meloni era stata a Villa Sant'Angelo qualche anno prima, il 4 novembre, per il Giorno dell'unità nazionale, era vicepresidente della Camera in carica – ricorda oggi Biondi -. Io ero un giovane sindaco proveniente dalle file del Fronte della gioventù, una rarità a quei tempi". Poi arrivò quella notte, alle 3.32 L'Aquila e i paesini tutto intorno si sbriciolarono, piegati dalla furia del terremoto.  "Tra le prime telefonate quella di Giorgia – ricorda Biondi – io ero tremendamente scosso, avevo perso tutto e sentivo il peso di un'intera comunità sulle spalle. Lei mi disse 'sto arrivando, ci sono'". A Villa Sant'Angelo in piedi era rimasto ben poco, e la vita, sin dalle cose più semplici -preparare un piatto di pasta, accendere la luce, andare al bancomat per ritirare dei soldi- diventata altro. Biondi si sposta con il resto degli abitanti alle porte della città, al parco comunale, dove viene allestita una tendopoli che anche per lui diventerà casa fino a fine ottobre. Meloni arriva, "presta ascolto, assicura agli abitanti impegno e aiuto, promette di tornare per la Pasqua, appena una manciata di giorni dopo", racconta Biondi.  Intanto i riflettori di tutta Italia e non solo si accendono sull'Aquila, Onna, San Demetrio, Santo Stefano di Sessanio, e tanti altri comuni che il terremoto ha reso un cumulo di macerie. "Per Pasqua ci viene annunciata la visita di Gianfranco Fini, allora presidente della Camera – ricorda Biondi – chiamo Meloni per evitare ci sia una sovrapposizione. Ma Giorgia ci tiene, ha promesso la sua presenza e vuole onorare l'impegno – racconta ancora il sindaco – la 'dirotto' su Fossa, perché ogni Comune aveva le sue tragedie, il suo dramma da condividere ed affrontare". Drammi che Biondi ricorda, come fossero incisi sulla pelle. Sette mesi vissuti in tendopoli, ogni sera un'assemblea -megafono alla mano- per aggiornare, informare, ma anche rincuorare. "Non avevamo più nulla – ricorda – i più privati anche di un semplice documento che ne attestasse l'identità. Eravamo perduti. Ricordo che recuperai una macchina fotografica digitale e allestii una sorta di set fotografico, con la parete di una roulotte usata per fare da sfondo bianco: lì venivano fatti scatti e stampate foto da pinzare su cartellini bianchi, con nome, cognome e data di nascita, la controfirma del sindaco, la mia. Era un modo per riprenderci un'identità, pseudo documenti da usare in banca per fare un prelievo ad esempio, perché anche ritirare i tuoi soldi all'epoca era una mission impossible".  I ricordi si fanno largo. "Mi trovai con un anziano che non aveva più la dentiera, finita con tutto il resto delle sue cose sotto le macerie – racconta Biondi – un problema non secondario, perché senza dentiera mica puoi mangiare, dunque da risolvere alla svelta. O la ragazzina che non vedeva quasi nulla per via degli occhiali, che non aveva fatto in tempo a inforcare mentre la casa veniva giù. Nell'aquilano tutto era sospeso, chiuso e chissà per quanto, dovevi mettere in moto l'impossibile per rispondere a semplici bisogni primari". "Io vivevo in una piccola roulotte, la chiamavo l'incubatrice perché il letto era piccolissimo e io, che non ho certo la stazza di un gigante, dormivo ripiegato su me stesso, in posizione fetale. Quando dovevo allontanarmi per lavoro e la giornata scorreva via veloce, arrivata la sera al pensiero di far ritorno in tendopoli -senza una privacy, senza il silenzio che a volte ti è necessario- mi veniva da piangere". La pressione è tale che, scaduto il secondo mandato, Biondi decide di non ricandidarsi alla guida di Villa Sant'Angelo. "Ero troppo assuefatto, avevo bisogno di tornare a respirare". Qualche anno più tardi, dopo aver messo su famiglia, tenta la sfida dell'Aquila, e a sorpresa viene eletto sindaco. 
Per lui, pur tra mille difficoltà, L'Aquila è riuscita a rialzarsi, a voltare pagina lasciandosi alle spalle quella terribile notte del 6 aprile. "Io ho visitato l'Irpinia, le zone del Friuli terremotate – racconta – e ho visto luoghi ricostruiti ma vuoti, quasi fossero estraniati, cemento senza anima. L’Aquila ha un'altra realtà, innanzitutto ha avuto un governo che ha fatto suonare le campanelle nelle scuole a settembre per tutti, un fattore determinante per una comunità che vuole continuare a vivere e non arrendersi a diventare un paese per vecchi".  "Anche le ruspe, le alte gru che sin da subito sono diventate quasi parte dello skyline aquilano – dice Biondi – erano anche un messaggio volto a dare fiducia, quasi a dire alla popolazione 'non è finita, ripartiamo da qui', nel segno di un sogno berlusconiano. E, checché se ne dica, la ricostruzione ha avuto tempi record. Io, in quei mesi drammatici, sfollato tra gli sfollati, mi sentivo di dire alla gente di avere fiducia, e oggi posso rivendicare il fatto che da Villa Sant’Angelo non è andato via nessuno, nonostante l'alto numero di vittime". A chi gli chiede se abbia paura del terremoto, "lo rispetto – risponde – so che può far male e va gestito, ma non ho paura. Non ho paura perché oggi L'Aquila è una città sicura, sono sicure le case in cui viviamo, i nostri posti di lavoro, le scuole dove mandiamo i nostri figli. L'Aquila è sicura perché è stata ricostruita con le migliori tecniche che si potessero immaginare ai tempi della ricostruzione".  "Qualche mese fa, a seguito di una scossa di terremoto, ho deciso di chiudere prudenzialmente le scuole: l'ho fatto non perché avessi dubbi sulla loro tenuta o sulla loro sicurezza, ma perché credo che l'aspetto psicologico di una popolazione che ha vissuto un trauma immenso non possa essere sottovalutata. Il terremoto L'Aquila riuscirà a lasciarselo definitivamente alle spalle, ma le cicatrici dell'anima restano e anche quelle vanno preservate". —[email protected] (Web Info)

Prevenzione tumori, illycaffè sostiene Lilt nel progetto ‘Visite sospese’

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(Adnkronos) – Attraverso la campagna illydieci, l'azienda illycaffè, leader nel caffè di alta qualità sostenibile, supporta il progetto 'Visite sospese' della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), confermando anche per il 2024 il supporto ad attività a favore di una giusta causa. Visite sospese – spiega una nota – è un servizio di controllo gratuito della Lilt per la diagnosi precoce di tumori, rivolto a persone fragili, in condizioni economiche e sociali sfavorevoli, che non hanno la possibilità di accedere ai servizi di prevenzione oncologica.  Da oggi, acquistando un carnet illydieci da 10 consumazioni di espresso nei bar in cui sono stati acquistati, illy devolverà 1 euro al progetto Visite sospese, garantendo comunque una copertura minima di 50mila euro, corrispondente a mille visite o esami gratuiti sul territorio nazionale a persone fragili per questioni sociale o economiche. Raggiunto l'importo minimo, fino al 31 dicembre 2024 illycaffè continuerà a devolvere a Lilt 1 euro per ogni carnet venduto. I baristi aderenti all'iniziativa, inoltre, offriranno un 'caffè sospeso' ad ogni illydieci venduto, aggiungendo al rito quotidiano dell'espresso un valore solidale. "Quest'anno – afferma Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – il caffè acquistato al bar attraverso l'abbonamento illydieci contribuirà a sostenere il progetto visite sospese della Lega italiana per la lotta contro i tumori, con l'obiettivo minimo di donare mille visite a persone in situazioni di disagio economico sociale. Le attività di prevenzione e di cura sono fondamentali e illycaffè vuole sostenerle a fianco della Lilt". La prevenzione "è l'arma più importante contro i tumori – sottolinea Luisa Bruzzolo, direttrice generale di Lilt Milano – eppure chi vive in condizioni di fragilità sociale ed economica spesso rinuncia a fare i controlli. Da molti anni Lilt è promotrice di progetti di salute inclusivi grazie a un programma di visite sospese per le fasce più deboli della popolazione. Un grazie speciale a illycaffè e a tutti i clienti che, acquistando i carnet, ci aiuteranno a donare sempre più visite, nella massima trasparenza". L'abbonamento, disponibile in tutti i caffè illy d'Italia a gestione diretta e nei bar aderenti al progetto, sarà fruibile per tutto il 2024. I dettagli sono disponibili sul sito illy.com/illydieci. —[email protected] (Web Info)

Primo caso umano di virus B trasmesso dalle scimmie

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(Adnkronos) –
Hong Kong segnala il suo primo caso umano di virus B trasmesso dalle scimmie. L'infezione ha colpito un uomo di 37 anni ricoverato in gravi condizioni, riferisce Bloomberg, dopo essere stato attaccato da un branco in un parco. Le autorità sanitarie locali stanno indagando sul contagio e avvertono la popolazione di non toccare né dare da mangiare alle scimmie selvatiche. Chiunque venga ferito da una scimmia dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico, raccomanda il Centro di protezione della salute. Il giovane è entrato in ospedale il 21 marzo con febbre e perdita di coscienza. Secondo quanto riferito dai familiari, a fine febbraio l'uomo era stato ferito durante una visita al Kam Shan Country Park, una destinazione escursionistica nota per il suo branco di scimmie selvatiche. Il virus B o Herpesvirus simiae è naturalmente presente nella saliva, nell'urina e nelle feci dei macachi, spiega il Dipartimento della Sanità di Hong Kong. Le persone infettate possono presentare inizialmente sintomi simil-influenzali, che però rischiano di progredire fino a un'infezione del sistema nervoso centrale.  La malattia può causare gravi danni cerebrali o portare alla morte, se non trattata immediatamente. Contagi da virus B sono stati riportati in passato anche negli Usa, in Canada, in Giappone e nella Cina continentale. La trasmissione del patogeno da uomo a uomo è ritenuta rara.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Serbia, uccisa la piccola Danka scomparsa a Bor: arrestate 2 persone

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(Adnkronos) – E' stata uccisa la piccola Danka, la bambina di quasi 2 anni scomparsa a Bor, in Serbia. Lo ha annunciato il presidente serbo Aleksandar Vucic, come si legge sul sito di 'Chi l'ha visto?' che nella puntata di ieri aveva parlato del caso. Arrestati due sospetti che avrebbero confessato e stanno conducendo la polizia nel luogo dove si trova il corpo. L'Interpol aveva lanciato per la piccola un appello internazionale e le ricerche erano state estese a tutti i Paesi europei tra cui l'Italia. La piccola, che ancora non aveva imparato a parlare, era sparita mentre il 26 marzo si trovava a Bansko Pole nei pressi di Bor con la madre. Qualche giorno dopo era arrivata una segnalazione dall'Austria.  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Club del Sole, nel 2024 atteso +10% ricavi con investimenti e nuovi ingressi in portfolio

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(Adnkronos) – Club del Sole rafforza la sua posizione di leader italiano delle vacanze all’aria aperta stimando una crescita che nel prossimo quadriennio vuole portare il gruppo forlivese a raddoppiare i ricavi consolidati. Un obiettivo il cui raggiungimento passa anche dalle imminenti novità che concorreranno a rafforzare il suo posizionamento e confermano il buon esito del percorso intrapreso con il lancio della nuova brand promise, 'Full life holidays'. Entrano nel portfolio del gruppo forlivese tre nuovi villaggi: Tenuta Primero Resort in Friuli Venezia-Giulia, Le Mimose nelle Marche e Adriatico in Emilia-Romagna. Le novità della stagione 2024 si accompagnano a progetti di rinnovo che interesseranno in modo eterogeneo anche alcuni dei 20 villaggi del brand, situati in esclusive località di mare e lago. Una partenza che fa da volano per ulteriori evoluzioni che vedranno la luce nel corso dei prossimi mesi e porteranno Club del Sole ad essere presente su nuovi territori, nell’alveo di un piano strategico di sviluppo organico. “Siamo fiduciosi – dichiara Francesco Giondi, a.d. di Club del Sole – sulla strategia di crescita che abbiamo pianificato e che ci auguriamo ci permetterà di raggiungere importanti obiettivi nel prossimo quadriennio; il 2023 si è chiuso con ricavi consolidati pari a 100 milioni di euro mentre la nostra stima per il 2024 parla di una crescita attesa superiore al 10%. Numeri che vanno di pari passo con un significativo aumento di presenze. Traguardi ambiziosi basati su scelte oculate, che hanno sempre caratterizzato la nostra storia e che oggi trovano ancor più compimento grazie a stakeholder chiave che ci consentono di rafforzare la nostra leadership sul mercato tricolore".  "Vogliamo contribuire – sottolinea – a corroborare il tessuto economico del Paese, anche attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro; nel 2028 puntiamo infatti ad avere in organico 2.000 risorse (1.300 nel 2023). Ci proiettiamo sui traguardi di domani con l’ingresso di tre nuove proprietà fra Friuli Venezia-Giulia, Marche ed Emilia-Romagna. Un piano di sviluppo che vedrà nei prossimi mesi ulteriori traguardi: l’acquisizione di nuove strutture in Trentino Alto-Adige ci consentirà di presidiare un nuovo territorio, rendendo, nel contempo, la nostra offerta valida per tutto l’anno. E' in previsione, inoltre, il consolidamento della nostra presenza in Abruzzo, destinazione che portiamo nel cuore fin dalla nascita dell’azienda". Il percorso di sviluppo parte quindi dall’ingresso nella galassia firmata Club del Sole di tre nuove proprietà che si allineeranno agli standard del Brand, così da rispondere appieno alle richieste degli ospiti. In Friuli-Venezia Giulia Tenuta Primero Resort , incastonato nella laguna di Grado, si aggiunge a Marina Julia Family Camping Village di Monfalcone (Gorizia). La struttura che si estende su una superficie di 120 ettari vanta, oltre a uno Yacht Club, anche un golf club a 18 buche immerso in un paesaggio lagunare suggestivo. Nelle Marche, a Porto Sant’Elpidio – dove Club del Sole è già presente con La Risacca Family Camping Village, è stato acquisito il Villaggio Le Mimose. Affacciato direttamente sul mare, la struttura dispone di amenities come una piscina semi-olimpionica, una vasca dedicata ai piccoli ospiti, 140 Lodge, di cui 10 recentemente rinnovate, e una sala convegni. In Emilia-Romagna, regione in cui il gruppo conta già ben 12 proprietà , a pochi passi dal centro e dalle Saline di Cervia, si aggiunge al portfolio l’Adriatico che propone un’offerta dedicata soprattutto alle famiglie con una piscina semi-olimpionica e una con scivoli: il Villaggio è sviluppato su un’area di 35.000mq con 40 alloggi e 250 piazzole a disposizione.  Grazie a queste acquisizioni, che si allineano al piano di espansione promosso dal gruppo forlivese, il portfolio di Club del Sole raggiunge una maggior eterogeneità a livello di prodotto e tocca quota 23 strutture per un totale di più di 9.000 soluzioni abitative. Le novità che riguardano Club del Sole per la stagione 2024 comprendono anche un ampio progetto di rinnovamento. Fra i lavori di rinnovo si annoverano: il completo restyling del Pineta Beach Village a Milano Marittima, l’installazione di nuove Lodge di design e parchi gioco in varie strutture del Gruppo. Novità in termini di spazi gastronomici interesseranno inoltre il Rimini Family Village, il cui stabilimento balneare farà da cornice all’inaugurazione di un nuovo ristorante, e l’Orbetello Family Camping Village che vedrà un nuovo spazio ristorativo nell’area a bordo piscina.  Non mancano poi gli impegni del Brand rivolti ad uno sviluppo coerente e rispettoso dei vari soggetti coinvolti; continui sono, infatti, gli investimenti strategici in Esg come il lancio del format Re-Tree-T allo Spina Village, laboratorio di ospitalità innovativa, basato sulla progettazione bioclimatica e in sintonia con la natura. Il progetto, che continuerà anche per questa stagione, prevede la mappatura digitale della flora della pineta secolare per inserire delle strutture tra gli alberi esistenti, senza danneggiarli, al fine di far vivere agli ospiti un’esperienza di immersione unica a contatto con la natura. —[email protected] (Web Info)

Torino, uccidono riccio a bastonate in parco pubblico: denunciati tre minori

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(Adnkronos) – Due minorenni e un diciottenne, minore all’epoca dei fatti, sono stati denunciati dai carabinieri di Rivoli per aver ucciso a colpi di bastone e di sedia,. L’evento, era stato ripreso integralmente con degli smartphone e diffuso largamente sui social al punto da indurre un’associazione per il recupero e la salvaguardia animale del cuneese a sporgere una formale denuncia querela. Ai giovani sono stati notificati gli avvisi di garanzia e di conclusione indagini preliminari, emessi dal Tribunale per i Minorenni di Torino, e ora dovranno rispondere di uccisione di animali in concorso.  —[email protected] (Web Info)

Roma, studentesse si picchiano a scuola: la lite al liceo Seneca

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(Adnkronos) – Tre studentesse del Liceo Seneca, tutte 17enni, si sono picchiate ieri mattina nella sede dell'istituto di via Stampini. Le tre si sono minacciate e spintonate al culmine di una lite per motivi banali e si sono calmate solo all'arrivo dei carabinieri sul posto. Per due di loro, ferite lievemente, si è reso necessario l'intervento sul posto dei sanitari del 118.  —[email protected] (Web Info)

Sostenibilità, Novamont si riconferma B Corp

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(Adnkronos) – Novamont, Società Benefit controllata da Versalis (Eni) e con una prima certificazione B Corp ottenuta nel luglio 2020, nel 2023 ha intrapreso un nuovo processo di certificazione che ha interessato anche il Gruppo BioBag, acquisito nel 2021. L’iter si è concluso positivamente con un punteggio di 128 per Novamont (+23% rispetto ai 104 del 2020) e di 86.3 per BioBag, con un punteggio complessivo di 118.8.  La certificazione è stata conferita da B Lab, il network globale e senza scopo di lucro che certifica le B Corporation, ossia le società profit che soddisfano elevati standard di prestazioni sociali e ambientali, trasparenza e responsabilità, utilizzando il framework B Impact Assessment, impiegato da oltre 250mila aziende nel mondo. Tale framework integra e arricchisce l’insieme di strumenti con cui Novamont misura e rendiconta strategia, modalità di gestione e risultati dell’attività aziendale, declinati nel loro triplice aspetto economico, ambientale e sociale: i Gri Sustainability Reporting Standards e i principi Un Global Compact, alla base del Bilancio di Sostenibilità redatto annualmente da Novamont fin dal 2008.  “Un ulteriore riconoscimento di un percorso che da sempre ci vede impegnati nel ripensare la produzione, l'uso e il fine vita dei prodotti, partendo dalle specificità locali, dalla rigenerazione dei suoli, dalle filiere integrate, dall'applicazione di nuove tecnologie per valorizzare scarti e sottoprodotti, promuovendo l’innovazione partecipata e creando valore diffuso per i territori e le comunità – ha commentato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont – Essere una Società Benefit e una B Corp per Novamont significa fare impresa come forza rigenerativa, garantendo trasparenza e trainando intere filiere verso standard ambientali sempre più elevati, aiutandole a diventare parte attiva del cambiamento. Ci auguriamo che questo impegno possa essere condiviso da un numero sempre più vasto di imprese e diventare un tratto distintivo della nostra filiera”.  “Siamo orgogliosi di saper rinnovato l’impegno di Novamont all’interno della nostra community, che oggi è composta da oltre 270 B Corp in Italia unite dalla volontà di collaborare insieme per un futuro più inclusivo, equo e rigenerativo. Essere una B Corp è un traguardo importante e testimonia un impegno concreto del nostro tessuto imprenditoriale a lavorare per promuovere e attuare il cambiamento, in un percorso di miglioramento continuo, che stimoli azioni di impatto positivo sempre crescenti per le persone, le comunità e il pianeta”, ha dichiarato Anna Puccio, Managing Director di B Lab Italia. —[email protected] (Web Info)