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Vaccini: online ‘Vax corner’, dedicato all’informazione degli operatori sanitari

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(Adnkronos) – E' online 'Vax corner', uno sportello unico di conoscenza virtuale sui vaccini, dedicato ai soli operatori sanitari, con contenuti verificati e informazioni medico-sanitarie utili. Il portale – realizzato da Gsk e che permette anche l'accesso ad altri siti della farmaceutica e di terze parti – nasce per rispondere alle esigenze emerse da una survey recentemente condotta in Italia, per Gsk, su oltre 200 medici e operatori sanitari. Il questionario rivela infatti che circa il 66% ritiene di essere preparato sui vaccini, ma quasi la stessa percentuale afferma di faticare ad accedere alla formazione sui vaccini. La metà degli operatori sanitari, inoltre, dichiara di cercare argomenti sul tema tramite pubblicazioni scientifiche e sui siti pubblici, ma circa il 35% lamenta di non trovare online quello che cerca, e circa il 58% dichiara che sarebbe opportuno avere a disposizione materiale facile da consultare su dosaggi e tollerabilità delle vaccinazioni.  Il portale Vax corner (edott.it/vaxcorner/) – informa una nota – presenta un'interfaccia semplice e intuitiva, che consente all'utente di trovare in modo rapido le informazioni di cui ha bisogno e rispondere così a un'esigenza prioritaria degli operatori sanitari: avere un supporto pratico nella gestione delle vaccinazioni e nella comunicazione con i pazienti, grazie a una sezione dedicata. Inoltre, Vax corner è suddiviso in diverse macroaree di interesse di facile consultazione: mappa regionale delle vaccinazioni, raccomandazioni delle società scientifiche sulle vaccinazioni, gestione delle vaccinazioni, materiali per operatori sanitari, eventi e formazione, news sui vaccini, materiale informativo per i pazienti e un tool che permette di verificare eventuali interazioni farmacologiche tra farmaci e vaccini. "Il medico – sottolinea Flavio Santi, Project leader dell'iniziativa all'interno della business unit Vaccini di Gsk Italia – ha un ruolo fondamentale nel trasmettere il valore della vaccinazione e speriamo di aver saputo rispondere con il Vax corner al bisogno di trovare rapidamente e facilmente fonti informative rigorose ed autorevoli". Per accedere al portale eDott – La tua informazione scientifica | VaxCorner, è necessario inserire le proprie credenziali (se si è già registrati ad un portale Gsk) o registrarsi. —[email protected] (Web Info)

Confindustria, Garrone si ritira da corsa: “E’ una rinuncia che mi costa molto”

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(Adnkronos) – Il presidente di Erg Edoardo Garrone si ritira dalla corsa per la presidenza di Confindustria. "Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità" scrive, secondo quanto si apprende, in una lettera inviata ai colleghi della Confederazione di viale dell'Astronomia. "Per avere una Confindustria forte, occorre innanzitutto mettere un candidato nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole e ne sancirebbe il fallimento sin dall'inizio" dice Garrone. "Questa condizione a mio avviso, nella coerenza del fine che mi ha mosso sin d'ora, è possibile in un solo modo. E', infatti, evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e tensioni. Non serve all'Associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di 'impegni o scambi eccessivi', per me intollerabili e inaccettabili". Garrone, nel ringraziare "tutti gli imprenditori" che lo hanno sostenuto con "convincimento e determinazione", rileva che quando si è candidato aveva "chiari i fini che ci e mi muovevano". "Una Presidenza al servizio della Confindustria e non – spiega Garrone nella lettera – una Confindustria al servizio del Presidente, obiettivo che nasceva dalla volontà di ritornare ai fondamentali del nostro sistema di rappresentanza e ai suoi valori, a quello spirito che ci ha spinti e impegnati per molti anni, rappresentando interessi per la crescita della competitività del sistema industriale italiano. Questo con equilibrio e determinazione, evitando di stimolare conflitti interni che, in queste settimane, mesi e anni, hanno fatto purtroppo emergere aspetti deplorevoli del nostro sistema". "Ho immaginato e pensato una Confindustria – sottolinea Garrone – in cui il Presidente non si debba mai candidare nel corso del suo mandato a ruoli politici esterni, una Confindustria che non accetti scambi con la politica, una Presidenza forte con una squadra autorevole e inclusiva e che rispetti le volontà e le delibere del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale. Una Confindustria che sappia conquistare ogni giorno il suo ruolo, che sappia sempre essere avanguardia culturale, sia all’interno del nostro mondo associativo che all’esterno, che sappia costruire le precondizioni, per autorevolezza e rispetto, verso la politica e gli altri corpi intermedi, e verso l’opinione pubblica, ritornando allo spirito dei nostri fondatori e dello Statuto Pirelli". Una Confindustria, aggiunge, "che sappia dare un senso e una ragione alle regole e agli statuti che definiremo e riformeremo, per essere coerenti ed esemplari, per essere i protagonisti di una stagione di riforme, partecipando in modo propositivo ed efficace al dibattito sul futuro economico, sociale, ambientale e culturale del nostro Paese". Quella della rappresentanza, sottolinea Garrone, "è un’attività complessa che non si inventa in un giorno e non si fa con approssimazione o, peggio ancora, con ipocrisia e arroganza che occorre invece combattere. Ho immaginato un Presidente che rispetti l’autonomia del Sole24ore e recuperi la sovranità di Confindustria nella Luiss, avendo chiari i fini per i quali la Confindustria ritiene strategico avere una propria università: formare giovani talenti che abbiano competenza di questioni economiche, giuridiche, politiche e sociali, e che siano consci dell’importanza, in particolare per un Paese come il nostro, del valore delle imprese e della cultura d’impresa". "Ho immaginato – sottolinea Garrone nella lunga lettera, inviata ai membri, nella quale spiega di aver informato Orsini della sua scelta di ritirarsi dalla corsa – che tutto ciò dovesse avvenire con una squadra forte e indipendente e una struttura di grande qualità e competenza che possano affiancare, e aiutare nei rispettivi ruoli, la Presidenza per le scelte complesse che abbiamo davanti a noi e che sappia riprendere a pensare in grande, ambiziosa nei fini. A partire da alcuni temi, come economia, democrazia, libertà, Europa, con un ritorno ai suoi fondamentali che sono pace, protezione e prosperità, riattivazione dell’ascensore sociale nel Paese, attraverso un grande impegno di formazione e inclusione dei nostri giovani, avendo chiaro in mente come, oggi più che mai, l’indipendenza tecnologica, industriale ed energetica sia la precondizione dell’indipendenza politica ed economica dell’Italia e dell’Europa".  Questo, aggiunge Garrone, "nel rispetto di tutti noi, perché non esiste la gara a chi tra noi è 'più manifatturiero' di altri. Perché non dobbiamo costruire caste, ma ceti responsabili che abbiano pari dignità, donne e uomini pari tra pari, dove ogni nostro associato abbia la stessa importanza degli altri, ogni nostra impresa possa avere diritto di rappresentanza, in un mondo associativo, il nostro, che rappresenta l’industria manifatturiera, ma anche l’industria del turismo, dei servizi, della logistica, solo per citarne alcuni, ossia tutte le sue anime e le sue realtà in ogni nostro territorio e categoria. Per farlo occorre essere coerenti ed esemplari, tra il dire e il fare, la mia storia imprenditoriale e associativa, i valori che ho appreso da mio padre, da uomo di azienda, e sin dalla mia frequentazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, esperienza per me fondamentale per acquisire gli strumenti e le competenze per la rappresentanza, mi impongono di anteporre i fini per una Confindustria forte e all’avanguardia, alla mia persona e alle mie ambizioni". —[email protected] (Web Info)

Milano, ricerca Annalect-Omg: ‘82% cittadini preoccupato per ambiente’

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(Adnkronos) – I milanesi sono i più preoccupati per l’ambiente tra i cittadini delle grandi metropoli europee e chiedono alle istituzioni di “fare di più”. In testa alle aspettative rivolte alle istituzioni si trova il piantare più alberi nelle aree urbane. E' quanto emerge dalla ricerca 'Milanesi e sostenibilità ambientale, un confronto con i cittadini di altre metropoli del mondo', elaborata dalla divisione Annalect di Omnicom Media Group e presentata oggi a Palazzo Marino, in occasione del lancio del primo progetto di ricerca sostenuto da 'Prospettiva Terra'. Sono l'82% i milanesi preoccupati per il futuro dell’ecosistema. Condividono questa sensazione con gli abitanti di New York e Los Angeles, mentre le altre città europee analizzate (Londra, Parigi, Berlino) sembrano essere meno allarmate.  Da Milano a Los Angeles però tutti condividono il pensiero che le aziende debbano avere un ruolo attivo nel salvaguardare l’ambiente: a Milano il dato arriva al 94%, in linea con la media nazionale. Il secondo attore fondamentale per promuovere la sostenibilità sono le istituzioni, che devono fare di più e devono dotarsi anche di forme di collaborazione nuove: il 27% dei milanesi e il 28% degli italiani ritengono, infatti, che collaborare con i privati sia necessario per concretizzare più progetti. Infine, c’è la cittadinanza, che si dichiara disposta a contribuire con i propri comportamenti alla salvaguardia dell’ambiente, ad esempio riducendo i consumi o intervenendo sull’uso del condizionatore in estate. Milano su questi fronti si dimostra più attiva delle altre città europee e americane.  In questo scenario nasce l’esigenza, raccolta da tutti i partner di Prospettiva Terra e supportata dal Comune di Milano, di unire le forze per sviluppare progetti innovativi per contrastare il cambiamento climatico. “Abbiamo sostenuto la sperimentazione di Prospettiva Terra – sottolinea l'assessore all'Ambiente e al Verde, Elena Grandi – con il posizionamento di questi innovativi sensori sugli alberi della Bam, che ci forniranno dati preziosi sulla funzione dei nostri alberi, perché il progetto va esattamente nella direzione delle azioni messe in campo sino a qui dal Comune di Milano per una città più sostenibile e vivibile, nella quale il ruolo degli alberi e la loro condizione di benessere è condizione fondamentale per il miglioramento della qualità dell’aria, per combattere le isole di calore, per fronteggiare il cambiamento climatico che stiamo tutti toccando con mano. Se il progetto darà output interessanti, potrà essere replicato e riproposto in futuro anche in altri luoghi”. —[email protected] (Web Info)

Milano, alla Bam 300 sensori per misurare stabilità alberi e C02 stoccata

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(Adnkronos) – Sensori IoT sugli alberi per monitorare in tempo reale la CO₂ stoccata e la stabilità delle piante. E' stato presentato oggi a Palazzo Marino il primo progetto di ricerca sostenuto da 'Prospettiva Terra', che vedrà, per i prossimi 18 mesi, 300 sensori IoT – Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e Pnat posizionati su altrettante piante di Bam – Biblioteca degli Alberi di Milano, progetto della Fondazione Riccardo Catella, Botanical & Cultural partner di questa iniziativa.  Pnat – spin-off dell'Università di Firenze premiato da Unece, Unido e Commissione Europea – in qualità di Science, Technology & Design partner di Prospettiva Terra ha messo a punto, insieme a Stefano Mancuso, i sensori e i modelli di calcolo per dare 'nuova voce' agli alberi. Grazie alla partnership con Bam i 300 sensori applicati sugli alberi del parco in Portanuova potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di CO₂, della rimozione delle polveri sottili e della stabilità degli alberi. Quest’ultimo elemento è una novità assoluta nel panorama scientifico, dove la valutazione della stabilità è attualmente fatta prevalentemente tramite Vta, ovvero Visual Tree Assessment. I sensori – spiega un comunicato stampa – saranno in grado, in particolare, di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani, a vantaggio della Pubblica Amministrazione.  Dalle prime rilevazioni risulta che gli alberi di Bam, monitorati dal progetto, hanno stoccato 101 tonnellate di CO₂ mentre, solo nei primi 3 giorni di aprile, hanno rimosso 570 g di sostanze nocive e si stima arriveranno a 71 kg in un anno. Il miglioramento della qualità dell’aria, generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del 25-30% rispetto ad un’area non alberata. In termini economici, invece, il beneficio che hanno generato è di circa 5.013,38 euro. —[email protected] (Web Info)

Inchiesta Osimhen, De Laurentiis davanti a pm per oltre un’ora

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(Adnkronos) –
E' durato poco più di un'ora l'interrogatorio del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis davanti ai pm della procura di Roma nell'ambito dell'indagine per falso in bilancio. Il procedimento è legato alle presunte plusvalenze fittizie sull'acquisto di Victor Osimhen nel 2020. L'iscrizione di De Laurentiis a Roma è avvenuta dopo l'invio degli atti da parte dei pm partenopei. A gennaio la procura della Capitale ha chiuso le indagini che, oltre al presidente, riguardano anche la società sportiva Calcio Napoli e il consiglio di amministrazione all'epoca dei fatti. All'interrogatorio davanti ai pm Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, erano presenti i difensori Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada. Nei prossimi giorni gli avvocati depositeranno una memoria. De Laurentis ha lasciato la città giudiziaria senza rilasciare dichiarazioni.  Secondo il Napoli, come si legge sul profilo X del club, "Aurelio De Laurentiis ha chiesto e ottenuto di essere ascoltato dai Pubblici Ministeri della Procura di Roma nell’ambito delle indagini in corso per la compravendita del calciatore Victor Osimhen". —[email protected] (Web Info)

Taiwan/ Terremoto di magnitudo 7.4, almeno sette i morti e centinaia i feriti

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La terra ha tremato con violenza ed i danni sono ingenti.

Un terremoto di magnitudo 7.4, il più forte degli ultimi venticinque anni, ha colpito l’isola di Taiwan. Il bilancio è di 7 morti accertati, 711 feriti e 77 persone disperse sotto le macerie. L’epicentro del sisma è stato localizzato a 18 km dalla città di Hualien, agglomerato urbano di 110mila abitanti sulla costa orientale dell’Isola, a circa 155 km a sud della capitale Taipei, ad una profondità di 34,8 km.
In seguito ci sono state altre forti scosse di assestamento, almeno un centinaio, di cui alcune in mare. I

l terremoto è stato avvertito distintamente anche nella capitale Taipei e nella stessa Cina continentale, fino a Shanghai.

Rubiales torna in Spagna, arrestato dalla Guardia Civil in aeroporto

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(Adnkronos) –
Luis Rubiales, ex presidente della Federcalcio spagnola, è stato arrestato questa mattina al suo arrivo all'aeroporto di Barajas-Madrid, dalla Repubblica Dominicana e portato in tribunale con un furgone della polizia, dove la sua deposizione sarà raccolta. Rubiales sarebbe dovuto tornare a Madrid sabato 6 aprile. La Sexta ha catturato l'immagine del momento in cui, dopo essere sceso dall'aereo, è stato caricato su un furgone della polizia per impedirgli di uscire attraverso la zona riservata al resto dei passeggeri del Terminal 1 di Barajas.  L'ex presidente della Federazione di calcio spagnola, è indagato dal tribunale numero 4 di Majadahonda per i reati di riciclaggio di denaro, corruzione imprenditoriale, amministrazione scorretta e appartenenza ad un'organizzazione criminale. Rubiales ha rotto il silenzio in un'intervista con Ana Pastor che andrà in onda su La Sexta oggi. In una piccola anticipazione delle sue dichiarazioni, l'ex presidente della Rfef smentisce molte delle informazioni diffuse in Spagna, dicendo di non avere proprietà a Capo Verde o in Arabia Saudita. Inoltre, Rubiales giustifica i suoi viaggi durante il suo mandato alla guida della Federcalcio spagnola: "Che succede, che il presidente della Federazione spagnola deve vivere in una bolla fuori dalla società?". Rubiales, per il quale la Procura ha chiesto due anni e mezzo di reclusione per il bacio non consensuale dato alla giocatrice Jenni Hermoso dopo la finale dei Mondiali a Sydney dello scorso anno e la successiva coercizione, viveva da diverse settimane a Punta Cana. In Spagna aspettavano il suo ritorno per essere arrestato in seguito all'indagine condotta dall'Uco della Guardia Civil su presunti contratti irregolari della federcalcio spagnola.  —[email protected] (Web Info)

Re Carlo e Camilla, tra poco l’anniversario di matrimonio: ecco come festeggeranno

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(Adnkronos) – Quello del prossimo 9 aprile sarà un anniversario di matrimonio diverso da quelli precedenti per Carlo e Camilla. Secondo l'ex maggiordomo del monarca, i sovrani lo festeggeranno in privato, date le condizioni di salute del re. Ci sarà una cena di basso profilo, ma non mancherà il consueto scambio di regali e dei biglietti d'auguri, ha detto all'Express Grant Harrold, che lavorò per l'allora principe Carlo dal 2004 al 2011. "Non posso credere che quest'anno siano 19 anni – ha aggiunto – Ero lì quel giorno, in chiesa. Lo festeggeranno, ma senza grandi celebrazioni”. Carlo e Camilla si sposarono il 9 aprile del 2005, trent'anni dopo il loro primo incontro.  "Non organizzeranno feste o cose del genere. Forse lo faranno per i 20 anni di matrimonio. Sono sicuro che ci sarà un biglietto e poi un regalo, così come usano fare tante altre persone", ha detto ancora l'ex maggiordomo, secondo cui l'imminente anniversario di Carlo e Camilla sarà un evento "emozionante" e "toccante", riferendosi alla scioccante diagnosi di cancro del monarca. "Sono sicuro che quest'anno sarà più toccante e probabilmente più emozionante con tutto quello che sta succedendo – ha detto Harrold – Non ho dubbi che saranno insieme per l'occasione e sono sicuro che, a porte chiuse, probabilmente faranno una cena romantica, soltanto fra loro".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Norvegia, chiuso Parlamento per allarme bomba

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(Adnkronos) – Le autorità della Norvegia hanno ordinato questa mattina la chiusura temporanea della sede del Parlamento a seguito di un allarme bomba, a seguito del quale comunque le forze di sicurezza non hanno individuato al momento nessun indizio riguardo ad un rischio reale.  La decisione di chiudere il Parlamento è stata presa, ha spiegato un responsabile della polizia, Svend Bjelland, dopo che ad una prima minaccia, arrivata la notte scorsa, ne ha fatto seguito un'altra questa mattina pubblicata su Internet. Secondo le fonti citate dal giornale Aftonbladet', si esortava a non entrare in Parlamento alle 10.  A questo punto, la polizia ha deciso per la chiusura del Parlamento, mobilitando un massiccio dispositivo di sicurezza anche intorno all'edificio, dove diverse vie sono state chiuse. Il presidente del Parlamento, Masud Gharahkhani, ha sottolineato la gravità di questo tipo di minacce contro il "cuore della democrazia".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Aviaria si diffonde in Ue, l’allarme: “Preoccupa il rischio di una pandemia”

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(Adnkronos) – "Il virus dell'influenza aviaria continua a diffondersi nell'Unione europea, e altrove, provocando un'elevata mortalità tra gli uccelli selvatici, spillover (salti di specie, ndr.) tra i mammiferi selvatici e domestici e focolai negli allevamenti". A evidenziarlo è l'Autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa, in una nota in cui fa il punto su quanto emerge da un rapporto scientifico, firmato insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nel quale si valutano i fattori di rischio per una potenziale pandemia influenzale e le relative misure di mitigazione. Quali sono i driver che potrebbero guidare l'evoluzione virale? Gli esperti hanno identificato "alcune specie di animali da pelliccia d'allevamento (ad esempio visoni o volpi), che sono altamente sensibili ai virus dell'influenza come possibili fattori di diffusione", si evidenzia nella nota. "Sebbene la trasmissione da mammifero a mammifero non sia stata ancora confermata, i mammiferi selvatici potrebbero fungere da ospiti 'ponte' tra gli uccelli selvatici, gli animali domestici e gli esseri umani. Anche gli animali da compagnia, come i gatti, che vivono in casa e hanno accesso all'esterno, in ambienti all'aria aperta possono essere un potenziale veicolo di trasmissione", avvertono le autorità Ue.  L'allevamento in aree ricche di uccelli acquatici, con produzione all'aperto e/o scarsa biosicurezza "può facilitare l'introduzione del virus nelle aziende agricole e la sua ulteriore diffusione", prosegue l'Efsa. "Gli eventi meteorologici estremi e i cambiamenti climatici svolgono un ruolo aggiuntivo nell'evoluzione della situazione perché possono influenzare l'ecologia e la demografia degli uccelli selvatici e quindi influenzare il modo in cui la malattia si sviluppa nel tempo, hanno scoperto gli esperti". E' dunque questa la situazione attuale illustrata dai due enti Ue. Un quadro che vede "i virus dell'influenza aviaria rimanere prevalenti tra le popolazioni di uccelli selvatici nell'Ue e nello Spazio economico europeo". Elemento al quale si aggiunge l'osservazione di fenomeni di "trasmissione tra specie di uccelli e di mammiferi, in particolare negli allevamenti di animali da pelliccia, dove sono stati segnalati focolai. Sebbene la trasmissione da uccelli infetti all'uomo sia rara – si legge in un estratto del rapporto nel quale si fa il punto anche sulle misure di mitigazione e sull'importanza di una strategia 'One Health' – dal 2020 si sono verificati casi di esposizione a questi virus senza che siano state segnalate infezioni sintomatiche nell'Ue/See".  Tuttavia, avvertono gli autori, "questi virus continuano a evolversi a livello globale e, con la migrazione degli uccelli selvatici, potrebbero essere selezionati nuovi ceppi portatori di potenziali mutazioni per l'adattamento ai mammiferi. Se i virus dell'influenza aviaria A/H5N1 acquisissero la capacità di diffondersi in modo efficiente tra gli esseri umani, potrebbe verificarsi una trasmissione su larga scala a causa della mancanza di difese immunitarie contro i virus H5 nell'uomo. L'emergere di virus dell'influenza aviaria in grado di infettare i mammiferi, compreso l'uomo, può essere facilitato da vari fattori". Le misure One Health per mitigare il rischio di adattamento di questi virus ai mammiferi e agli esseri umani "si concentrano sulla limitazione dell'esposizione e sulla prevenzione della diffusione" si legge, infine. Opzioni chiave sono "il rafforzamento della sorveglianza, mirata all'uomo e agli animali, la garanzia dell'accesso a una diagnosi rapida, la promozione della collaborazione tra il settore animali e quello umano e l'attuazione di misure preventive come la vaccinazione". Dovrebbe essere poi promossa "una comunicazione efficace", nonché il "rafforzamento delle infrastrutture veterinarie, l'applicazione di misure di biosicurezza negli allevamenti e la riduzione del contatto della fauna selvatica con gli animali domestici. Per un'efficace riduzione del rischio è fondamentale un'attenta pianificazione delle attività di allevamento di pollame e animali da pelliccia, soprattutto nelle aree ad alta densità di uccelli acquatici". "La trasmissione" dell'influenza aviaria, avverte Angeliki Melidou, principale esperto Ecdc di virus respiratori, "da uccelli infetti all'uomo rimane un evento raro, senza che sia stata identificata alcuna infezione umana confermata nell'Ue/Spazio economico europeo". "Tuttavia, la possibilità che i virus dell'influenza aviaria si adattino agli esseri umani e causino una pandemia rimane motivo di preoccupazione" aggiunge. Melidou mette l'accento sull'importanza di mettere in campo "vigilanza continua, sforzi finalizzati alla preparazione e una maggiore comprensione dei fattori sottostanti" all'evoluzione del virus e a una sua eventuale diffusione. L'Efsa in una nota pubblicata on line spiega: "Entro la fine dell'anno, Efsa ed Ecdc pubblicheranno un parere scientifico in cui valuteranno come potrebbe svilupparsi una potenziale pandemia influenzale" e forniranno "indicazioni ai gestori del rischio per ridurre i rischi per la salute umana". Qual è il pericolo? "Questi virus – avvertono gli autori del report diffuso oggi – continuano a evolversi a livello globale e, con la migrazione degli uccelli selvatici, potrebbero essere selezionati nuovi ceppi portatori di potenziali mutazioni" utili "per l'adattamento ai mammiferi". "Se i virus dell'influenza aviaria A/H5N1 acquisissero la capacità di diffondersi in modo efficiente tra gli esseri umani, potrebbe verificarsi una trasmissione su larga scala a causa della mancanza di difese immunitarie contro i virus H5 nell'uomo". E "l'emergere di virus dell'influenza aviaria in grado di infettare i mammiferi, compreso l'uomo, può essere facilitato da vari fattori".  Da qui la necessità di misure di riduzione del rischio, evidenziano gli enti Ue. Le autorità dei diversi settori (veterinario e umano) dovrebbero "collaborare in prospettiva One Health per limitare l'esposizione dei mammiferi, compreso l'uomo, ai virus dell'influenza aviaria. La sorveglianza sugli animali e sull'uomo dovrebbe essere rafforzata – si indica ancora nel report – insieme all'analisi genomica e alla condivisione dei dati di sequenze" virali. "Negli allevamenti, la biosicurezza dovrebbe essere rafforzata per evitare che gli animali entrino in contatto con l'infezione e la diffondano". 
Il caso umano di influenza aviaria identificato in Texas, in un lavoratore del settore lattiero-caseario che ha avuto contatti con bovini infetti, "non deve creare allarmismo" secondo il virologo Fabrizio Pregliasco. Se negli Usa c'è preoccupazione per un ceppo di H5N1 altamente virulento che corre fra le mucche da latte in diversi stati del Paese, va considerato che il passaggio del patogeno ai mammiferi "è una cosa già assodata", precisa il docente dell'università Statale di Milano. "Sappiamo già che diversi mammiferi possono infettarsi", ricorda. "Non sono però ospiti preferenziali dei virus aviari – puntualizza – e in molti casi non presentano sintomi. Ogni specie ha comunque dei recettori per questi virus, anche noi esseri umani".  Questi contagi nell'uomo "sono casi a oggi isolati – sottolinea Pregliasco – limitati a persone che hanno avuto contatti stretti con animali infetti". Per il medico "va visto l'aspetto positivo: grazie all'attenzione delle reti di laboratorio, e a una maggiore sensibilità che per certi versi possiamo leggere come un'eredità positiva del Covid, riusciamo a individuare anche casi che, se non ci fosse stata questa attenzione, sarebbero stati archiviati come 'banali infreddature'. Significa che il sistema di allerta funziona ed è molto sensibile. Gestiamo queste informazioni in termini positivi e propositivi", è l'invito del virologo. "Ci sono centinaia di casi in letteratura di infezioni da H5N1, passate da volatili a uomo" dice all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali. "E' certo che questo passaggio in Usa da un mammifero a un uomo è un segnale di adattamento del virus che crea preoccupazione". Il virus H5N1 di influenza aviaria potrebbe essere la prossima malattia X che porterà una pandemia? "La mortalità per questo virus è intorno al 50%, quindi, potrebbe essere la malattia X, i virus influenzali aviari sono gli indiziati numero uno e i più temuti – risponde Andreoni -. I virus H5N1 e H7N9 sono quelli più pericolosi, il secondo ha una mortalità intorno al 30%, è chiaro che se diventasse possibile una loro trasmissione da uomo a uomo, al momento mai confermata, potrebbero essere molto dannosi". —internazionale/[email protected] (Web Info)