(Adnkronos) – Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran ha avvertito Israele, affermando che attacchi mortali contro il Paese saranno "effettuati presto". "Il fronte della resistenza farà il suo dovere" scrive Ynet News. La minaccia di Teheran arriva dopo l'attacco di lunedì a Damasco e attribuito a Israele, in cui sono rimasti uccisi un alto comandante iraniano e diversi altri ufficiali. L'Ue condanna l'attacco di due giorni fa contro una struttura diplomatica iraniana a Damasco. In una nota del portavoce dell'Alto rappresentante per la politica estera europea, si sottolinea che "in questa situazione alta tensione nella regione, è imperativo mostrare il massimo della moderazione, un'ulteriore escalation non è nell'interesse di nessuno". E la Ue ricorda che "il principio dell'inviolabilità delle strutture diplomatiche e consolari e del personale deve essere rispettato in tutti i casi e in tutte le circostanze in base al diritto internazionale". "Questo crimine vigliacco non resterà senza risposta" aveva dichiarato martedì scorso in una nota il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, dopo il raid sull'ambasciata iraniana in Siria che ha fatto undici vittime, tra cui sette membri della Forza Quds dei Pasdaran, i generali Muhamad Reza Zahedi e Muhamad Hadi Haj Rahimi, e cinque consiglieri militari. A Israele "con la forza di Dio faremo rimpiangere questo crimine e altri simili" aveva detto la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei. "Il regime malvagio sarà punito per mano dei nostri uomini coraggiosi". "Questo crimine dimostra che il nemico israeliano continua a essere stolto nel credere che, liquidando i dirigenti, possa fermare l'ondata ruggente della resistenza popolare" avevano detto dal 'partito di Dio' libanese Hezbollah, promettendo "punizione e castigo" per il raid israeliano. "Certamente, questo crimine non passerà senza che il nemico riceva punizione e vendetta" ha assicurato il gruppo sciita, secondo quanto avevano riporta la rete televisiva libanese Al Manar, vicina a Hezbollah. Secondo il gruppo libanese, questo raid darà "maggiore determinazione a resistere e affrontare" un nemico "arrogante e assetato di sangue". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Salute, ‘Il mio biglietto di auguri’ per i 10 anni della community ‘Io non sclero’
(Adnkronos) – E' 'Il mio biglietto di auguri' il nome dell'iniziativa al centro della decima edizione del progetto di informazione e sensibilizzazione 'Io non sclero', sviluppato da Biogen e da Fondazione Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in collaborazione con l'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e con il patrocinio della Società italiana di neurologia (Sin). Fino al 3 giugno sarà possibile partecipare all'iniziativa e seguirla sia sul sito iononsclero.it sia sulla pagina Facebook @IoNonSclero, dove una community di oltre 79mila persone condivide ogni giorno esperienze di vita con la sclerosi multipla, dando ulteriore luce al vero volto di questa malattia neurologica che colpisce circa 137mila italiani, con numeri in crescita – in particolare tra la popolazione femminile – e con un elevato impatto sociale. L'iniziativa porterà alla selezione dei 3 'biglietti di auguri' più rappresentativi, i cui autori saranno nominati Ambassador della numerosa community online e ne diventeranno i portavoce in una serie di attività divulgative. La grande rete digitale di supporto e condivisione dedicata alla sclerosi multipla (Sm) in 10 anni è cresciuta e si è evoluta, di pari passo con i cambiamenti nella gestione della malattia. "Il decimo compleanno di Io non sclero – afferma Francesco Vacca, presidente nazionale di Aism – ci offre l'occasione di volgere lo sguardo al percorso che è stato fatto e comprenderne l'impatto sulla vita delle persone con Sm. Oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica, è possibile in molti casi tenere sotto controllo la malattia e le persone con sclerosi multipla possono mantenere, nella maggior parte dei casi, una buona qualità di vita, con un'aspettativa non distante da chi non riceve questa diagnosi. Non solo. In questi 10 anni sono stati compiuti importanti progressi anche sul fronte dei diritti delle persone con Sm e nell'approccio alla gestione della malattia, in un'ottica di sempre maggiore personalizzazione. Penso ad esempio al desiderio di maternità e alla gravidanza, che oggi vengono generalmente incoraggiati e supportati tra le donne con Sm. Guardando al futuro, sappiamo che ancora tanto deve essere fatto per migliorare la vita di chi affronta la Sm, con conseguenze positive per tutta la società". I passi avanti e le sfide future si riflettono nelle tante testimonianze condivise negli spazi digitali di Io non sclero, che restituiscono una fotografia autentica della realtà attuale della Sm: una malattia giovane e sempre più al femminile. Gli ultimi riscontri evidenziati nel Barometro della sclerosi multipla 2023 di Aism confermano che, tra i nuovi casi, si registra in media un rapporto di 2 donne ogni uomo colpito dalla malattia. Uno scenario che ritroviamo anche nella community, composta prevalentemente da donne (86%), con un'attenzione in continua crescita. "Il percorso personale e professionale delle donne è costellato da progetti e obiettivi che una diagnosi di sclerosi multipla rischia di far crollare, ma che oggi sempre più donne con sclerosi multipla continuano a realizzare, andando oltre gli ostacoli posti dalla malattia – commenta Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda – Le tante storie che abbiamo raccolto in questi 10 anni di Io non sclero lo dimostrano e offrono un racconto a 360 gradi di questa malattia così complessa, mettendo in primo piano la vita. Il nostro impegno è quello di continuare a supportare questa straordinaria community di donne e uomini, dando spazio alla loro voglia di raccontarsi e sottolineando l'importanza della condivisione e del supporto reciproco. Al contempo, siamo convinti della necessità di generare informazione e sensibilizzazione a livello sociale, affinché da un racconto autentico della malattia possa nascere maggiore consapevolezza e inclusione". Da 10 anni Io non sclero è "al fianco delle persone con sclerosi multipla – sottolinea Giuseppe Banfi, amministratore delegato di Biogen Italia – Siamo partiti da zero, con la convinzione di poter creare uno spazio libero, a disposizione di chi affronta questa malattia neurologica complessa, per condividere esperienze e raccontarsi in modo autentico. La community ci dimostra ogni giorno l'importanza di questo progetto e ci rende sempre più orgogliosi e grati di farne parte. Da anni siamo impegnati nella ricerca di terapie per il trattamento della sclerosi multipla e abbiamo contribuito attivamente a molti dei passi significativi che sono stati compiuti nella gestione di questa malattia. Siamo pienamente convinti che il nostro impegno debba andare oltre l'ambito terapeutico per rispondere a 360 gradi ai bisogni delle persone che affrontano la Sm ogni giorno. Io non sclero è uno straordinario esempio dell'importanza di questo impegno". —[email protected] (Web Info)
Ricerca, all’Istituto Mario Negri la Edinburgh Medal. “Orientato al paziente e non ai brevetti”
(Adnkronos) – "Un approccio originale e unico per migliorare la salute globale, orientato al paziente e non ai brevetti, di piena trasparenza e condivisione delle informazioni in campo scientifico e sanitario". Grazie a questa strategia, un modello 'made in Italy' che da oltre 60 anni rappresenta un esempio nel mondo, l'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha ricevuto in Scozia, durante il Festival della scienza di Edimburgo, la Edinburgh Medal assegnata dalla Edinburgh Science Charity. "La Edinburgh Medal premia i pionieri del mondo della scienza che agiscono per migliorare la società", dichiara Simon Gage, direttore e Ceo della Edinburgh Science Charity. Quest'anno la medaglia va invece a un istituto di ricerca, il Mario Negri fondato e presieduto dal farmacologo Silvio Garattini, come riconoscimento a un "approccio che lodiamo e da cui ci sentiamo ispirati", sottolinea Gage. "Il modo in cui la maggior parte dei farmaci e molti trattamenti vengono ideati e prescritti – osserva – è troppo spesso guidato dalle forze del profitto e del protezionismo. Questo nonostante la maggior parte della ricerca di base venga finanziata dai contribuenti. Le eccessive prescrizioni, i prezzi elevati che impediscono un facile accesso, la mancanza di interesse per le malattie rare percepite come non redditizie e la riluttanza a condividere i risultati degli studi sono alcuni dei sintomi dell'attuale assetto che ostacolano l'ottimizzazione della salute della popolazione globale. L'Istituto Mario Negri ha un approccio diverso", che ha spinto l'ente di beneficenza educativo a insignire l'Irccs del suo premio annuale. Ma anche a chiedersi "perché il Regno Unito non abbia un proprio istituto di questo tipo" e a sollecitarne "la fondazione". Nato in Italia nel 1963, il Mario Negri – ricordano dall'istituto – è un ente morale senza scopo di lucro che opera nel campo della ricerca biomedica al servizio della salute pubblica. Guidato dall'imperativo etico di rimanere indipendente rispetto a interessi commerciali, partiti politici e credo religiosi, sceglie di non brevettare le proprie scoperte, mettendole a disposizione di tutti, comunità scientifica e pazienti, per garantire la massima collaborazione senza dover sottostare a confidenzialità e segretezza dei dati. Il Mario Negri assicura piena trasparenza e rigore nella pianificazione, realizzazione e pubblicazione della ricerca. Nel condurre test sui nuovi farmaci, li confronta con i migliori già disponibili – e non con placebo – per verificarne il reale progresso". Garattini rimarca l'importanza dell'Edinburgh Medal, "che è particolarmente rilevante perché premia oltre 60 anni di attività nel campo della ricerca sui farmaci, della formazione dei ricercatori e nella informazione indipendente al pubblico".
Guseppe Remuzzi, direttore dell'Irccs, si dice "molto onorato di ricevere la prestigiosa Edinburgh Medal a nome dell'istituto. Questo premio – afferma – è un meritato riconoscimento dell'impegno e della dedizione di tutti i ricercatori che hanno lavorato per il Mario Negri in questi anni: la loro passione e i loro sacrifici sono stati assolutamente fondamentali, perché preservare la nostra indipendenza ha un prezzo elevato. La Edinburgh Medal riconosce anche il contributo di tutti i ricercatori che abbiamo formato, in particolare l'impressionante numero di oltre 9.200 persone che hanno approfondito il proprio percorso di studio e ricerca al Mario Negri. Oggi molti enti di ricerca in Italia sono guidati da persone che si sono specializzate all’interno dell'istituto. A livello internazionale, sono molti i ricercatori formati al Mario Negri che occupano posizioni importanti, tra cui consulenti del ministero della Salute nei loro Paesi d'origine, in importanti organizzazioni internazionali di trapianti, o dirigenti all'interno delle università. Uno dei nostri ex studenti è stato rettore dell'Università Austral del Cile. Siamo particolarmente orgogliosi di aver avuto un ruolo nella loro formazione". "Il Mario Negri è un istituto di ricerca italiano con una reputazione globale senza pari in questo Paese", commenta Richard Horton, direttore della rivista 'The Lancet'. —[email protected] (Web Info)
Influenza aviaria, contagiato un uomo in Texas: è il secondo caso negli Usa
(Adnkronos) – Caso umano di influenza aviaria in Texas, dove il virus è stato confermato in un lavoratore del settore lattiero-caseario che ha avuto contatti con bovini infetti. Il paziente, che presentava un'infiammazione agli occhi come unico sintomo, è in isolamento e sotto trattamento antivirale. A contagiarlo è stato un ceppo di H5N1 altamente virulento che di recente ha imperversato fra le mucche da latte in 5 stati Usa. "Al momento non siamo a conoscenza di contatti stretti" del nuovo caso "che abbiano manifestato sintomi", ha precisato Kevin Griffis, portavoce dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Per gli Stati Uniti si tratta del secondo caso di influenza aviaria nell'uomo, dopo il contagio segnalato nel 2022 in Colorado, in una addetto all'abbattimento di pollame. Il nuovo caso – hanno assicurato le autorità sanitarie – non cambia il livello di rischio per la popolazione generale, che resta basso. E' invece maggiore nelle persone esposte per ragioni professionali a uccelli o altri animali potenzialmente infetti. E' la prima volta che un'influenza aviaria altamente patogena viene identificata nei bovini da latte negli Usa, ha spiegato l'American Veterinary Medical Association. Un elemento che, insieme alla trasmissione che corre da vacca a vacca, rappresenta per gli esperti un cambiamento preoccupante. "Negli Usa una persona è risultata positiva al ceppo H5N1 dell'influenza aviaria ad alta patogenicità. Si è contagiato attraverso bovini da latte. Ormai il virus dell'aviaria si è riassortito con una pressione virale elevatissima. Infatti sta provocando infezioni non solo nei volatili, ma in molti mammiferi, compresa la mucca texana", sottolinea su X l'infettivologo Matteo Bassetti, primario del Policlinico San Martino di Genova, commentando il secondo caso umano di aviaria negli Stati Uniti, in Texas, in un lavoratore del settore lattiero-caseario che era entrato in contatto con bovini infetti. Il virus H5N1 "ad oggi non si è trasmesso da uomo ad uomo – precisa Bassetti – ma chi può sapere cosa succederà in futuro. Una ragione in più per tenere sempre aggiornati i piani pandemici", raccomanda l'esperto. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ Crolla il tetto mentre giocavano, due minorenni perdono la vita
Dolore e sconforto per due giovanissime vite spezzare.
E’ acaduto a Nuoro, dove due ragazzini di 14 e 15 anni sono morti quando il tetto di un casolare diroccato è crollato alla periferia della città travolgendoli.
Dalle prime notizie, pare che i due ragazzini stessero giocando all’interno dell’edificio assieme ad altri amici che invece non sono stati coinvolti dal crollo e si sono salvati.
L’allarme sarebbe stato dato dalla madre di una delle due vittime. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco con il personale medico del 118 e le forze dell’ordine ma per i due ragazzini purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Cannabis, l’esperto: “Legalizzarla aumenta del 25% consumo in under 18”
(Adnkronos) – "La legalizzazione è associata all'aumento del 25% del consumo di marijuana tra i giovanissimi", al "raddoppio degli accessi al pronto soccorso", all'incremento di "incidenti automobilistici e di avvelenamento accidentale dei bambini", oltre a causare più "problemi psichiatrici, riproduttivi, asmatici e infarti in giovane età". In Germania "è stata fatta una scelta politica. Non è stata fatta una scelta basata su dati puramente medici", ma "su altri dati, forse socio-economici. Già lo scorso agosto sul settimanale tedesco 'Der Spiegel', all'annuncio della legalizzazione della cannabis a partire dal 2024, come è stato a partire dal primo aprile, la comunità medico-scientifica lanciava un grido d'allarme". Così Antonio Bolognese, professore onorario di Chirurgia all'Università Sapienza e responsabile scientifico della Commissione dell'Ordine dei medici e odontoiatri (Omceo) di Roma e provincia per la valutazione, prevenzione e divulgazione delle conseguenze dell'uso della cannabis e di altri disturbi dell'area delle dipendenze, commenta all'Adnkronos l'entrata in vigore della norma che legalizza, se pur in maniera parziale, la cannabis in Germania. "In occasione della Giornata mondiale contro le droghe, lo scorso 26 giugno – ricorda Bolognese – alla Camera dei deputati sono stati invitati degli esperti a parlare su quello che è successo in alcuni Stati americani in cui la cannabis è stata legalizzata da diversi anni. I dati mostrano che la legalizzazione è associata ad un aumento del 25% del consumo di marijuana proprio tra i più giovani, tra i 12 e i 17 anni". Questo dato è particolarmente importante, sottolinea il medico, perché "il nostro cervello si sviluppa fino all'età di 24 anni" e il tetraidrocannabinolo (Thc), principio attivo della cannabis responsabile dello 'sballo', causa "problematiche importanti sullo sviluppo del cervello. I danni scientificamente dimostrati che queste droghe determinano sui ragazzi sono molteplici. Interferisce infatti con la normale maturazione cerebrale negli adolescenti, modifica la loro personalità e la loro capacità decisionale. I disturbi sono tanto più gravi quanto più precoce è la prima assunzione e quanto più è frequente e duratura. Oltre a deficit dell'attenzione, della memoria e quindi dell'apprendimento – continua l'esperto – è provata una difficoltà di concentrazione, perfino una diminuzione del quoziente intellettivo di circa 8 punti in chi fa uso costante della cannabis ricreativa. A questo si aggiunge un'alterata percezione e l'interpretazione della realtà, la riduzione nella motivazione all'impegno nell’affrontare i problemi". Quanto alla salute pubblica, "dal 2011 al 2021 – rimarca Bolognese – gli accessi ai pronto soccorso legati alla marijuana sono praticamente raddoppiati. In generale, chi fa uso di cannabis ha una probabilità di andare al pronto soccorso o di essere ricoverato del 25% più alto rispetto ai non consumatori. In California – riferisce – i ricoveri legati all'abuso sono aumentati dell'89% dopo la legalizzazione e in Colorado del 148%". Aumentano poi, fino a 4 volte – prosegue il medico – i casi di bambini con meno di 12 anni esposti al rischio di "avvelenamento da cannabis consumata accidentalmente in casa", perché presente, ad esempio, in alimenti come biscotti o altro. "Dal 2018 al 2020 – illustra Bolognese – i casi sono passati da 598 a 2.470. Le chiamate per avvelenamento da marijuana in Colorado sono aumentate del 586% dal 2012 al 2019, del 214,5% nello stato di Washington". Ci sono poi gli incidenti automobilistici associati al consumo di cannabis. "In Colorado – elenca l'esperto – un incidente mortale su 4 è collegato alla marijuana. Nel 2020, il 24,3% dei conducenti coinvolti in incidenti mortali era positivo al Thc rispetto al 14,8% del 2013. Rispetto all'alcol, che dà un senso di euforia – precisa – il Thc dà infatti una riduzione della percezione del rischio". Secondo Bolognese "la cannabis non è una droga leggera, perché dà dipendenza e danni più o meno gravi in base alla predisposizione genetica. E' come con le sigarette: ad alcuni basta una sigaretta per avere l'effetto della nicotina, altri fumano interi pacchetti in un giorno per sedarne il bisogno. In un soggetto predisposto", quelle che per un altro sono basse dosi di Thc "possono causare gravi conseguenze sulla salute mentale. L'insorgenza di psicosi e di schizofrenia può essere fino a 4 volte più elevata in chi fa uso continuativo di cannabis, ma è provato che aumentano anche i casi di ragazzi che hanno una situazione di ansia, depressione marcata e che tentano il suicidio". Raccomanda il medico: "Bisogna dire ai ragazzi che se hanno un disagio, uno stato di ansia, non devono ascoltare l'amico che consiglia di fumarsi una canna. Non riduce l'ansia. Il malessere giovanile si tratta diversamente, non con la marijuana". Gli effetti della cannabis si ritrovano anche su altri apparati, descrive Bolognese. A livello endocrinologico, nello sviluppo sessuale, per esempio, si registra "una diminuzione del numero degli spermatozoi nei ragazzi oppure una riduzione dello sviluppo ovarico nelle ragazze. Sull'apparato respiratorio la cannabis causa dei danni a livello del parenchima", cioè del tessuto "polmonare. Sono in crescita i casi di asma bronchiale tra i consumatori". Ancora, ci sono danni a livello cardiaco: vari studi confermano che "negli Stati Uniti sono sempre più frequenti casi di ischemie, di infarti del miocardio in età giovanile, soprattutto per l'uso di queste canne con altissimo contenuto di Thc", cosa che si può ottenere semplicemente "aumentando il numero di canne legali". —salute/[email protected] (Web Info)
Medici famiglia: “Boom infreddature e gastroenteriti da Pasquetta”
(Adnkronos) – Infreddature, molti mal di pancia e mal di stomaco. Pasqua e Pasquetta hanno lasciato un segno immediato, complici il 'clima ballerino' del weekend, qualche leggerezza rispetto all'alimentazione, con pasti consumati fuori casa, e i virus gastroenterici che circolano in questo periodo e che si sono 'avvantaggiati' dalle riunioni familiari o con amici. "Da questa mattina le chiamate e le richieste dei pazienti sono numerose nei nostri studi e si concentrano in primis su problemi gastroenterici, ma anche, seppure in misura minore, sulle malattie da raffreddamento dovute alle notevoli escursioni termiche che in molte aree della Penisola si sono sperimentate", spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). In queste feste, riferisce il medico di famiglia, "qualche eccesso alimentare si è innestato in un momento in cui circola una forma parainfluenzale che crea una gastroenterite con vomito, dolori addominali molto forti, perdita di liquidi e febbre alta". Condizioni che, in genere, "si risolvono nelle 48 ore. La cosa importante – sottolinea Scotti – è far capire ai cittadini che, seppure i sintomi sono marcati, i rimedi principali sono quelli sintomatici e che non vanno usati gli antibiotici, a meno di una specifica indicazione del medico, perché si tratta di eventi virali". Fondamentalmente serve "correggere la dieta, idratarsi per recuperare i liquidi e i sali minerali. Se c'è vomito, bere in piccole quantità". Le infreddature, invece, prosegue il segretario Fimmg, "sono legate alle grandi escursioni termiche che stiamo vedendo. Si è passati da giornate calde a serate fredde e umide. Il consiglio di prevenzione principale è invitare gli adulti – e soprattutto gli anziani fragili – a fare come i bambini, ovvero vestirsi a cipolla. Non coprirsi con abiti troppo pesanti sopra e troppo leggeri sotto, per cui si passa da una sudata a un'infreddatura. Meglio mettersi un giubbino leggero, una giacchetta sotto, un maglioncino e ancora una camicia, una maglia di cotone. Insomma – suggerisce Scotti – creare i vari strati e quindi regolarsi in base all'ambiente che cambia o alle temperature che variano". —[email protected] (Web Info)
Biennale Arte, Morgagni (Bper Banca): “Orgogliosi di sponsorizzare Padiglione Venezia”
(Adnkronos) – “Come Gruppo Bper Banca siamo molto orgogliosi di sponsorizzare la Biennale ed in particolare il Padiglione Venezia”. È il commento di Serena Morgagni, responsabile direzione comunicazione di Bper Banca, a margine della conferenza stampa di presentazione di "Sestante domestico" l'allestimento del Padiglione Venezia in occasione della 60^ Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, sostenuto da Bper Banca in qualità di main partner, in occasione della 60^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. “Il Padiglione Venezia quest’anno propone un tema legato all’identità, alla ricerca di senso e di un’identità personale ma anche comune – spiega Morgagni – un tema quindi legato anche all’inclusione, come la responsabilità e la sostenibilità, che noi sentiamo di abbracciare e che fanno parte del nostro stesso piano strategico, al fine di costruire una comunità con dei principi di inclusione e di responsabilità comuni e, dunque, un futuro più equo e sostenibile”. “Come banca presente su tutto il territorio – aggiunge Morgagni – per noi questa sponsorizzazione è in continuità con tantissime iniziative che svolgiamo in ambito culturale, artistico, cinematografico e letterario. È una scelta precisa quella di Bper di essere partner di iniziative di grande valore come la Biennale, uno dei principali appuntamenti dedicati all’arte contemporanea in tutto il mondo”. Attraverso queste iniziative, Bper Banca ripercorre il suo sentiero nella creazione di valore per i territori, i clienti e i non clienti, e restituisce qualcosa alla comunità, tenendo fede all’impegno sociale a cui il Gruppo tiene in modo particolare, come dimostra la creazione della Galleria di Bper Banca, come spiega Morgagni: “La Galleria è il nostro principale progetto interno di valorizzazione, tutela, promozione e condivisione del patrimonio artistico e archivistico della Banca. Abbiamo un patrimonio bellissimo che non vogliamo tenere per noi, ma vogliamo condividere con i nostri clienti e in generale con tutte le comunità. La galleria ha quindi un proprio percorso ma accoglie anche sponsorizzazioni e interventi esterni di grande valore, come questo della Biennale, per continuare questo percorso di valorizzazione dell’arte e della cultura – conclude – Noi crediamo fermamente che la crescita di una società e la costruzione di un futuro sostenibile passi attraverso la promozione della cultura in tutte le sue dimensioni e in tutte le sue rappresentazioni”. —[email protected] (Web Info)
Biennale Arte, Zabotti: “In Sestante domestico artisti raccontano cosa significa ‘casa’”
(Adnkronos) – “‘Sestante domestico’, il titolo che abbiamo scelto per il Padiglione Venezia, sembra un ossimoro, ma in realtà nasce dal desiderio di rispondere alla domanda provocatoria del curatore Pedrosa ‘Stranieri ovunque’. Abbiamo quindi voluto vedere, come si fa con il sestante, il tema da un’altra angolazione e quindi ci siamo chiesti ‘Che cos’è casa?’ e ‘Cosa significa sentirsi a casa?’. In un momento di grande fragilità come il nostro, in cui la fragilità va oltre il fatto di non avere una casa con un tetto e dei muri e si hanno delle solitudini e delle fragilità interiori molto più profonde, abbiamo chiesto agli artisti di guidarci nella loro dimensione e nella loro idea di cosa significa ‘casa’”. A dirlo è la curatrice del Padiglione Venezia per la 60^ Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Giovanna Zabotti, a margine della conferenza stampa di presentazione di ‘Sestante domestico’, l'allestimento curato da Zabotti. La conferenza si è svolta a Ca’ Farsetti a Venezia, alla presenza del primo cittadino Luigi Brugnaro e di Serena Morganti, responsabile direzione comunicazione di Bper Banca, main partner del progetto. “Ciò che vogliamo comunicare è la possibilità di lasciare da parte per un attimo la dimensione geografica e sociale e dedicarci alla ricerca della dimensione affettiva. Il sestante è uno strumento che si usa soltanto quando si è in alto mare – spiega Zabotti – dove si vede solo l’orizzonte e non si hanno più riferimenti dalla terra e ci si deve quindi affidare ad altro. Ed è questo ‘altro’ che noi vogliamo indagare grazie all’opera degli artisti”. Da queste riflessioni è nata l’idea di parlare di che cosa significa veramente ‘casa’ e della sua dimensione affettiva, una chiave di lettura che “permette di rivolgersi assolutamente a tutti – aggiunge la curatrice del Padiglione Venezia – e di avere la possibilità di dialogare con dimensioni completamente diverse”. L’allestimento del Padiglione Venezia racchiude le opere di artisti giovanissimi e veterani, come Vittorio Marella di appena ventisei anni e il sublime pittore veneziano di origine bosniaca Safet Zec, di oltre ottant’anni. “Abbiamo poi la possibilità di dialogare con due pittori giovanissimi dell’Accademia, uno albanese e l’altra friulana, che porteranno la loro visione – conclude Zabotti – e abbiamo Pietro Ruffo, che fa un viaggio all’interno di quelle che sono le mappe, le parti sociali e tutti questi confini che nell’allestimento spariscono. L’idea è quindi avere una nuova dimensione dove i confini non ci sono. Penso che anche questo voglia dire includere nel pensiero artistico, prima che in quello geografico o politico”. —[email protected] (Web Info)
Biennale, Bper Banca main sponsor Padiglione Venezia a esposizione arte
(Adnkronos) – In occasione della 60° Biennale di Venezia, tra le principali e più prestigiose manifestazioni internazionali dedicate all’arte contemporanea, Bper Banca sostiene, in qualità di main sponsor, il Padiglione Venezia che presenta la mostra “Sestante Domestico”. Attraverso i linguaggi della poesia e della pittura, il percorso espositivo esplora la ricerca della propria identità e della propria completezza emotiva e sentimentale, fattori che prescindono da condizioni geografiche o di lingua. “Il Padiglione Venezia presenta un progetto espositivo di alto profilo artistico e di grande valore: sottolineando la dimensione sociale ed emotiva della ricerca dell’identità trasmette valori quali l’inclusione e il rispetto, che in BPER sentiamo centrali e imprescindibili per un percorso di crescita sostenibile e condiviso con i nostri territori”, afferma Serena Morgagni, responsabile della Direzione Communication di BPER Banca. “Crediamo che l’arte e l’espressione creativa possano partecipare attivamente alla costruzione di una cultura orientata all’inclusione e alla riduzione delle disuguaglianze sociali. Supportare Fondaco è un modo per contribuire alla valorizzazione di questi temi centrali in questa edizione dell’Esposizione, intitolata ‘Stranieri Ovunque’”. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di BPER per la promozione della cultura, che include molteplici iniziative sul territorio nazionale volte non solo a valorizzare la ricchezza artistica e i talenti del Paese, ma anche a favorire coesione e responsabilità sociale, stimolando riflessioni su tematiche attuali e rilevanti, con una particolare attenzione alle nuove generazioni e alla sostenibilità ambientale. Ne è un esempio La Galleria di BPER Banca, una delle maggiori corporate collection italiane, che valorizza, tutela e rende fruibile il patrimonio artistico e archivistico della Banca, attraverso mostre, iniziative aperte al pubblico, progetti formativi per le scuole e studi di approfondimento. —[email protected] (Web Info)












