(Adnkronos) – Con il progetto di formazione giornalistica, in programma da domani 3 aprile al 5, si apre ufficialmente “Lampedus’Amore – Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano” 2024, la cui nona edizione si terrà a Lampedusa dal 6 all’8 luglio. Avviato nel 2016 dall’Associazione Occhiblu ETS. in sinergia con il corpo docente, il progetto si propone di introdurre gli studenti al mondo dell’informazione e oggi si avvale della collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, Amnesty International, l’Ordine dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Università Kore di Enna e il Parlamento Europeo. La tre giorni sarà tenuta dai giornalisti professionisti Marina Turco e Filippo Mulè, con il contributo, in presenza o a distanza, di vari istituti scolastici siciliani e di alcune personalità delle istituzioni, della cultura e del giornalismo. Da remoto interverranno Giuseppe Pierro, direttore dell'Ufficio Scolastico regionale, e Alberto D'Argenzio dell'ufficio stampa del Parlamento Europeo a Roma, mentre sarà presente l'avvocata Chiara Di Maria, responsabile di Amnesty Sicilia. Verranno trattate tematiche quali il concetto della notizia e l’importanza di una corretta informazione, le insidie delle fake news, il linguaggio del web e i new media, i fenomeni migratori che sono spesso il risultato di disuguaglianze, il mondo al bivio tra guerre e sfide elettorali, l’importanza delle istituzioni europee in tema di pace. Al termine del corso gli studenti, con l'ausilio dei propri insegnanti, procederanno alla stesura di un articolo di circa 30 righe o alla realizzazione di un audio-video sui temi affrontati durante il seminario. Gli elaborati saranno valutati dai docenti e dai giornalisti curatori del progetto: i migliori saranno premiati durante la serata dell'8 luglio che concluderà la nona edizione di Lampedus’Amore-Premio giornalistico internazionale Cristiana Matano. “Quest'anno – spiega il presidente dell’Associazione Occhiblu, Filippo Mulè – è stato firmato un protocollo d'intesa triennale con l'Ufficio Scolastico Regionale, che ci affianca in questa iniziativa adesso aperta non solo agli istituti lampedusani: primo ad aderire l'Istituto di istruzione superiore Verona-Trento di Messina, che si collegherà da remoto in video-conferenza. In tal modo il progetto, uno degli appuntamenti più rilevanti della nostra manifestazione, ha l’opportunità di diffondersi e radicarsi sul territorio”. —[email protected] (Web Info)
Belve, Loredana Bertè ospite di Francesca Fagnani: anticipazioni
(Adnkronos) – Loredana Bertè tra gli ospiti di Belve, programma cult di Rai2 condotto da Francesca fagnani, in onda stasera martedì 2 aprile 2024. Un’intervista intima e profonda in cui la regina del rock alla domanda se le manchi l’amico di una vita, Renato Zero, con cui ha litigato ormai anni fa, ha risposto: "Molto”. E quando Fagnani insiste, chiedendole se dopo tanti anni di silenzi, sente il bisogno di un riavvicinamento: "Dipende molto da lui”. E sul tormentato rapporto d’amore con il tennista svedese Bjorn Borg, Bertè ha dichiarato: “Preferiva la cocaina a me e io questo non lo potevo accettare”. Ma la vera causa scatenante della fine del loro matrimonio sono state le richieste hard di Borg: "Eravamo in Florida, tornata in albergo vedo che prende il telefono e chiama il room service. Chiede due bitch, very bitch. Sono arrivate due, tutte vestite di pelle, con le fruste. Lui mi ha detto che dovevamo passare a un altro livello. Io ho chiesto 'fare sesso con queste?'. L’ho preso, l’ho gonfiato di botte e me ne sono andata”. Loredana racconta anche di non riuscire a perdonarsi per la morte della sorella Mia Martini: “Il telefono ha squillato tutta la notte e io non ho mai risposto. Me ne pento amaramente perché non posso rimediare”. E quando Fagnani le chiede in che modo quell’evento l’abbia cambiata, l'artista risponde con la voce rotta dal pianto: “Spezzandomi il cuore”. —[email protected] (Web Info)
Leucemia promielocitica acuta, esperti a confronto per 8° simposio Gimema
(Adnkronos) – Esordisce con una tendenza alle ecchimosi, epistassi, sanguinamento gengivale, affaticamento, perdita di peso e inappetenza. E' la leucemia promielocitica acuta (Apl), forma aggressiva di leucemia mieloide acuta che più ha beneficiato dei progressi legati alla terapia personalizzata. E proprio alla Apl è dedicato il tradizionale appuntamento di aggiornamento sulla malattia organizzato dalla Fondazione Gimema – Franco Mandelli onlus (Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto), quest'anno evento scientifico a carattere internazionale, ma anche occasione per celebrare uno dei più importanti successi della ricerca ematologica. Durante l'8° simposio internazionale sulla Apl, che si terrà a Roma il 10 e 11 aprile – informa una nota – ematologi italiani e internazionali (provenienti da Germania, Svezia, Australia, Cina e Spagna), insieme ai rappresentati delle più importanti società scientifiche, si riuniranno all'Hotel NH Collection Roma Centro per discutere le ultime frontiere da superare nel trattamento dei pazienti affetti da questo tumore del sangue e per onorare la memoria del professor Francesco Lo Coco, scomparso prematuramente, coinvolto fin dai primi anni '90 nello studio dell'Apl e autore di studi fondamentali in materia. Durante la due giorni verranno presentati i risultati degli studi internazionali sulle forme di Apl ad alto rischio e sulle Apl pediatriche, sulle problematiche relative al trattamento in real-life e sul ruolo del trapianto allogenico. Saranno poi illustrati i progressi scientifici nello studio della biologia della malattia. Inoltre, nel corso delle sessioni tematiche i relatori discuteranno delle questioni ancora aperte e delle nuove terapie con l'arsenico in compresse i cui risultati, una volta validati, potranno consentire l'utilizzo di una terapia totalmente per via orale, importante soprattutto per i cicli di consolidamento oggi somministrati in ambulatorio. La leucemia acuta promielocitica – ricorda la nota – è la forma di leucemia mieloide acuta che più ha beneficiato dei progressi legati alla terapia personalizzata. Infatti, a partire dall'identificazione della traslocazione cromosomica t (15;17), avvenuta nel 1977, e dall'evidenza che l'acido all-trans retinoico (Atra) fosse in grado di indurre la remissione della malattia, questa patologia è diventata uno dei paradigmi del successo delle terapie a bersaglio molecolare nei tumori. "A questo successo ha grandemente contribuito l'ematologia italiana e in particolare il professor Lo Coco – afferma Maria Teresa Voso, professoressa di Ematologia al Policlinico universitario di Roma Tor Vergata e coordinatrice scientifica dell'evento – Partendo dallo schema terapeutico Aida del 2006, che associava l'acido all-trans retinoico al chemioterapico idarubicina, i risultati del gruppo cooperativo Gimema sul trattamento dell'Apl sono culminati nella rivoluzionaria terapia a base di Atra e arsenico (Ato), senza chemio, la cui efficace è stata dimostrata nello studio Gimema APL0406, pubblicato nel 2013 sulla rivista New England Journal of Medicine". Atra-Ato è diventata così "la terapia standard per la leucemia promielocitica a rischio basso-intermedio – prosegue Voso – rispondendo positivamente al quesito 'Acute Promyelocytic Leukemia, a curable disease?', titolo del primo simposio internazionale, tenutosi a Roma nel 1993, e divenuto nelle edizioni successive il teatro principale di aggiornamento e di discussione dei temi ancora aperti nella Apl. Oggi la probabilità di guarigione della Apl arriva al 90% nella normale pratica clinica", evidenzia la specialista. Un "percorso di eccellenza italiana – aggiunge Marco Vignetti, presidente della Fondazione Gimema – che nel prossimo congresso sulla Apl illustrerà lo stato dell'arte sulla malattia, senza più il punto interrogativo: Apl, una malattia guaribile". Al simposio – continua la nota – il 12 aprile seguirà la seconda riunione nazionale Gimema, durante la quale i protagonisti della ricerca Gimema aggiorneranno medici e ricercatori ematologici provenienti da tutta Italia sulle attività di ricerca in corso, gli studi e i progetti portati avanti dai gruppi di lavoro (working party). "La riunione – commenta Vignetti – è un momento dedicato a condividere e discutere i più avanzati progetti di diagnosi precoce, di monitoraggio e di terapia delle neoplasie del sangue e non solo, anche delle patologie ematologiche non neoplastiche". Quando si parla di accesso alle cure garantito in modo omogeneo, "il Gimema è all'avanguardia – assicura Vignetti – I protocolli sono analoghi in qualsiasi centro e, qualora un centro non abbia risorse adeguate, si avvale delle risorse dei centri più avanzati, senza che il paziente debba spostarsi dalla sua residenza. E' un modello reale di ciò che può offrire la sanità in rete, per ora basato sulla disponibilità degli operatori sanitari, medici, biologi, infermieri del nostro Servizio sanitario nazionale. Diffondere, divulgare e rendere consapevole il pubblico delle novità in questo campo può rappresentare un grande servizio diretto ai cittadini italiani, spesso spaventati delle difficoltà e carenze del Ssn, per metterli al corrente della elevata qualità dell'assistenza che possono ricevere (tra le prime al mondo) e, soprattutto, per indirizzarli correttamente nei luoghi giusti, senza bisogno di migrazioni sanitarie che, nel campo dell'ematologia, non sono quasi mai praticamente necessarie". I tre appuntamenti sono realizzati grazie al supporto di Ail – Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, Ail Roma, Ail Bari, Società italiana di ematologia (Sie), European Hematology Association (Eha), ministero dell'Università e della Ricerca e con il contributo non condizionante di AbbVie, Amgen, Novartis, Astellas, AstraZeneca, Briston Myers Squibb, Roche, Incyte, Jazz Pharmaceuticals e Servier Italia. —[email protected] (Web Info)
Fabrizio Iacorossi, restano gravi condizioni personal trainer Meloni
(Adnkronos) – Restano gravi le condizioni di Fabrizio Iacorossi, personal trainer di Giorgia Meloni, investito venerdì mentre era in bicicletta a Roma. Al momento, a quanto apprende l'Adnkronos Salute, non ci sono novità. Il 44enne è in terapia intensiva all'ospedale romano San Camillo e la prognosi rimane riservata. Iacorossi, 44 anni, era in bicicletta quando intorno alle 12.30 sulla via Litoranea all'incrocio con via Arno (Roma) ha impattato con un'auto. Soccorso, è stato trasportato in codice rosso in eliambulanza all'ospedale San Camillo. Il conducente dell’auto, 63 anni, si è fermato immediatamente a prestare i primi soccorsi ed è poi risultato negativo al test dell'etilometro. —[email protected] (Web Info)
William cerca la pace con Harry: “Ha invitato i figli in Gb ma Meghan ha rifiutato”
(Adnkronos) –
William e Kate starebbero facendo del loro meglio per porre fine al dissidio familiare con Harry e Meghan Markle. Lo ha detto al Mirror l'esperto reale Tom Quinn, secondo cui il principe e la principessa di Galles cercherebbero di risolvere il rapporto teso con il duca e la duchessa di Sussex, invitandoli a portare i loro figli Archie e Lilibet in visita nel Regno Unito. Tuttavia, Meghan avrebbe puntato i piedi e rifiutato. "William e Kate – ha raccontato Quinn – hanno chiesto a Meghan e Harry di portare i bambini e di fare pace, ma senza esito: non c'è possibilità per ora che Meghan porti i bambini nel Regno Unito". I Sussex – ricorda il tabloid britannico – si sono scagliati contro i familiari nella loro docuserie su Netflix , così come nell'intervista bomba con Oprah Winfrey. Harry ha inoltre avanzato una serie di accuse nei confronti di suo fratello e sua cognata nel libro di memorie 'Spare', dove parla di un forte litigio avuto con William, durante il quale il principe di Galles avrebbe definito Meghan, "difficile", "maleducata" e "aggressiva". Secondo Harry, nella stessa circostanza il fratello lo ha "afferrato per il colletto e mi ha sbattuto a terra".
Archie e Lilibet vivono con i genitori in California e hanno trascorso un tempo molto breve con la famiglia reale. I figli di Harry e Meghan hanno potuto incontrare i reali durante il Giubileo di platino della defunta regina Elisabetta II, ma non sono riusciti a vederla un'ultima volta prima che morisse. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Dengue, Burioni: “Grave 1 caso su 20, lotta a zanzara tigre per evitare guai”
(Adnkronos) –
Agire "fin d'ora", e farlo "con la massima energia", per prevenire la proliferazione della zanzara tigre possibile vettore del virus Dengue. E' il solo modo "per evitare di trovarci nei guai nei mesi estivi", alle prese con un'infezione che rischia di diventare endemica anche in Italia. E' l'appello del virologo Roberto Burioni, alla luce dell'emergenza che sta vivendo la regione americana e delle segnalazioni in crescita nel nostro Paese. E se per ora si tratta di contagi importati, la memoria corre all'anno scorso quando nella Penisola sono stati 82 (su un totale di 362) i casi autoctoni registrati dall'Istituto superiore di sanità. Numeri ai quali va aggiunto un sommerso difficile da quantificare, visto che l'infezione non sempre dà sintomi e quando li dà non gravi non è detto che venga riconosciuta. "In Brasile e in altri Paesi la situazione è gravissima – ricorda Burioni all'Adnkronos Salute – per cui possiamo aspettarci che delle persone infettate arrivino in Italia. E' successo già nella mia Pesaro – sottolinea il professore di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, originario della città marchigiana – dove il sindaco Ricci ha giustamente vietato una processione del venerdì santo". L'ultimo caso riferito dalle cronache dopo uno a Genova e due in Lombardia, uno a Busto Arsizio in provincia di Varese e l'altro a Brescia. "In Italia un vettore" in grado di trasmettere la Dengue, "la zanzara tigre, c'è già – sottolinea Burioni – e quindi, se il numero di persone infette che arrivano è alto e il numero di zanzare è alto, si può innescare una trasmissione locale che potrebbe costituire un grande problema – avverte il docente – perché la malattia in un caso su 20 è grave". Per la Dengue, evidenzia Burioni, "non abbiamo una terapia specifica e il vaccino, appena approvato, è ancora di utilità limitata. Dunque il problema dipende da due fattori. Il primo è l'andamento dell'epidemia nei Paesi ora interessati: se le cose rimangono gravi, persone infettate continueranno ad arrivare e su questo possiamo fare poco anche perché il 50% dei casi è asintomatico". Ma "il secondo fattore è il numero di zanzare tigre presenti in Italia" e "su questo possiamo intervenire: dobbiamo farlo fin d'ora, con la massima energia – esorta il virologo – per evitare di trovarci nei guai nei mesi estivi". "Ricordiamo che la malattia si trasmette solo attraverso la puntura della zanzara" e che questa, "dopo che ha punto una persona infetta, rimane infettiva per tutta la sua vita, più o meno un mese – chiosa Burioni – potendo infettare tutte le persone che punge". —[email protected] (Web Info)
Giappone, fra 500 anni tutti avranno lo stesso cognome: lo studio
(Adnkronos) –
I cittadini giapponesi avranno tutti lo stesso cognome tra 500 anni, a meno che alle coppie sposate non sia consentito usare cognomi separati. Lo afferma un nuovo studio, condotto da Hiroshi Yoshida, professore di economia all’Università di Tohoku, secondo cui, se il Giappone continuerà ad adottare il codice civile risalente alla fine del 1800, che impone alle coppie di scegliere un unico cognome, ogni singolo giapponese sarà conosciuto come 'Sato-san' entro il 2531. "Se tutti diventassero 'Sato', potremmo dover essere chiamati con il nostro nome o con i numeri – ha affermato Yoshida secondo il giornale giapponese Mainichi – Non penso che sarebbe un bel mondo in cui vivere”. Il cognome 'Sato' è già in cima alla lista dei cognomi giapponesi più diffusi, rappresentando l’1,5% della popolazione totale, secondo un sondaggio del marzo 2023, seguito da Suzuki al secondo posto. Una nazione di 'Sato', ha detto il ricercatore all’Asahi Shimbun, "non solo sarà scomoda ma minerà anche la dignità individuale", portando anche alla perdita del patrimonio familiare e regionale. Secondo i calcoli di Yoshida, la percentuale di giapponesi di nome Sato è aumentata di 1,0083 volte dal 2022 al 2023. Supponendo che il tasso rimanga costante e che non vi sia alcuna modifica alla legge sui cognomi, circa la metà della popolazione giapponese avrà quel nome nel 2446, salendo a 100% nel 2531. In Giappone le coppie devono scegliere quale cognome condividere quando si sposano, ma nel 95% dei casi è la donna a rinunciare al proprio. Tuttavia, il quadro sarebbe diverso se il governo giapponese consentisse alle coppie sposate di utilizzare cognomi separati. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Box office, tre i film in vetta a Pasqua: ‘Kung Fu Panda’, ‘Un mondo a parte’ e ‘Godzilla e Kong’
(Adnkronos) – È stato un weekend di Pasqua molto importante per il box office italiano, con tre film che hanno registrato ottimi risultati tra giovedì 28 marzo e lunedì primo aprile. 'Kung Fu Panda 4' consolida il suo primato con 3.541.988 euro per un totale di 8.335.756: segno che c’è un target, quello delle famiglie, che risponde bene di fronte al nuovo capitolo di un franchise rassicurante e solido che, nonostante le lunghe pause tra un capitolo e l’altro (il terzo è uscito nel 2016).
Parte benissimo 'Godzilla e Kong – Il nuovo impero' con 2.344.526 euro: un incasso migliore rispetto a Godzilla 2: King of the Monsters', che chiuse con un totale inferiore a quanto raccolto da quest’ultimo film nei cinque giorni di Pasqua. Ma la vera sorpresa arriva dal cinema italiano, con 'Un mondo a parte' che tra Giovedì Santo e Pasquetta riesce a conquistare 2.765.744 euro (nel totale sono comprese anche le tante anteprime che hanno preceduto l’uscita in sala), imponendosi al primo posto della classifica di sabato e distaccando di poche migliaia di euro 'Kung Fu Panda 4' nella giornata di ieri. Un risultato migliore rispetto al totale di 'Grazie ragazzi', il precedente film diretto da Riccardo Milani con Antonio Albanese, e che si avvicina al totale di 'Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto' (3,2 milioni), uscito alla fine di agosto 2021 per attirare il pubblico in sala nel periodo del Covid. I tre film hanno trainato l’intero mercato, con un incasso complessivo di 7.764.369 euro tra giovedì e domenica (a Pasqua 2023 fu di 4.286.646) e 2.950.738 a Pasquetta (meglio dell’anno scorso). Alcuni film già in sfruttamento hanno consolidato i propri risultati: 'Dune – Parte 2' si prepara a superare i 10 milioni (il totale è 9.698.659), 'La zona d’interesse' sfiora l’incredibile cifra di 4 milioni e mezzo (4.427.220), 'Race for Glory – Audi vs. Lancia' cala ma resta in top ten (1.284.607), La sala professori funziona a un mese dall’uscita (1.177.293), mentre fatica a trovare un pubblico 'May December' (583.367 dopo due weekend in sala). Stentano le altre new entry pasquali: 'Priscilla' di Sofia Coppola si ferma a circa mezzo milione (497.5165 euro, di cui 109.397 a Pasquetta), a 'I bambini di Gaza' bastano 25.031 euro per entrare nella top ten di ieri (74.556), fuori dalla top ten 'Il teorema di Margherita e Orlando', 'My Political Biography'. —[email protected] (Web Info)
Belve, al via la nuova stagione: gli ospiti di Francesca Fagnani oggi
(Adnkronos) – Torna oggi, martedì 2 aprile 2024, in prima serata la nuova stagione di 'Belve', il programma cult di Rai2 ideato e condotto Francesca Fagnani. Ospiti della puntata di stasera Carla Bruni, Matteo Salvini e Loredana Bertè. Protagonista di un’intervista ironica, e al tempo stesso profonda, l’ex top model racconta del suo ruolo di premiere dame di Francia: “Era interessante, un’occasione unica…certo non lo vivrei tutti i giorni, sono felice che sia finito”. E quando Fagnani le chiede se la mancata rielezione di Sarkozy sia stata un sollievo: “Sì, pregavo proprio”. Quindi state meglio adesso? "Molto meglio adesso”, risponde decisa Bruni. Fagnani le chiede poi se il suo essere illegittima abbia avuto ripercussioni sulla sua vita e Bruni ammette: "Sì, l’adulterio per me non è un peccato, io sono figlia di quell’amore”. Lo sopporterebbe quindi nel suo matrimonio? “Sì, lo sopporterei, se fosse un adulterio così…”. Fisico? "Sì… se si innamorasse, no, lo sgozzerei”. "Ma è successo? "Non lo so, però è vivo”, risponde Bruni, ridendo. Sul rapporto con la sorella, la regista Valeria Bruni Tedeschi, Fagnani ottiene una confessione amara: “Mi sento usata, non rappresentata. Fa solo film ispirati alla mia famiglia… Mi sono vista come una ubriacona. Questa è una mia grande fragilità, perché esporla così?”. E sulla tendenza alla dipendenza dall’alcool chiosa: “Certe persone possono bere un bicchierino di vino e basta, io non ho limite. L’alcool è fatto per le persone che hanno la moderazione, io non ho la moderazione, non è nata con me”. —[email protected] (Web Info)
Ascolti tv, ‘Terra Amara’ vince la serata con il 18%
(Adnkronos) – 'Terra Amara' su Canale 5 si è aggiudicato gli ascolti della serata di ieri con 3.168.000 telespettatori e il 18% di share. 'Volami via' su Rai1 ha ottenuto invece 2.563.000 telespettatori e il 14,1% mentre Rai2 con l’esordio della decima edizione di 'Stasera tutto è possibile' ha conquistato il terzo gradino del podio con 2.002.000 telespettatori e il 12,7%. Quarto posto per Rai3 che con 'PresaDiretta' ha totalizzato 1.303.000 telespettatori e il 6,9%, mentre il film 'Mamma ho preso il morbillo' su Italia 1 ha segnato il 5,3% con 941.000 telespettatori. Su Retequattro 'Quarta Repubblica' ha raccolto 680.000 telespettatori e il 4,8% e La7 con 'La Torre di Babele' ha interessato 623.000 telespettatori e il 3,3%. Chiudono la classifica del prime time di ieri Tv8 con 'Men in Black International' (472.000 telespettatori e il 2,8% di share) e Nove con 'Little Big Italy' (394.000 telespettatori e il 2,7% di share). Nell'access prime time Rai1 con 'Affari Tuoi' ha conquistato gli ascolti della fascia grazie a 5.036.000 telespettatori e al 26% di share. Su Canale 5 'Striscia la notizia' ha ottenuto invece 3.944.000 telespettatori e il 16,8%. Anche nel preserale Rai1 è in vetta con 'L'Eredità', visto da 3.944.000 telespettatori pari al 27%, mentre 'Avanti un altro!' su Canale 5 ha registrato 2.552.000 telespettatori e il 18,1% di share. Nel complesso la comparazione delle reti generaliste Rai più RaiNews24 nei confronti delle generaliste Mediaset più TgCom24 vede, nell'intera giornata, la Rai al 31,2% con 2.545.000 telespettatori e Mediaset al 24,3% con 1.981.000, mentre in prima serata la Rai è al 34,7% con 6.619.000 telespettatori contro i 4.912.000 e il 25,8% di Mediaset. —[email protected] (Web Info)












