(Adnkronos) – "Eccomi qua, viva e vegeta. Pare, dicono, suppongono che non vi libererete facilmente di me". Drusilla Foer in un video su Facebook racconta di essere appena stata dimessa dall'ospedale di Careggi, dove era stata ricoverata per una polmonite. "E' stata un'esperienza importante, stavo per lasciarci le penne, anzi, forse di più. Sono ancora in convalescenza, devo stare a riposo, molto riposo. Ho veramente dovuto rimandare la tournee, tutte le date così fitte sarebbero state veramente un grosso pericolo, ma da settembre sarò di nuovo con voi nei teatri di tutta Italia. Vi vorrei ringraziare perché ho sentito tante anime mandarmi dei pensieri buoni. E vorrei ringraziare anche i dottori, gli infermieri e gli operatori sanitari della struttura ospedaliera". "C'è solo una persona che non si è fatta proprio vedere, Ornella (la donna di servizio protagonista di tanti sketch, ndr.) scomparsa" dice nel filmato, quando il telefono squilla. "Ah, è proprio lei". "Stavo appunto raccontando che non è venuta in ospedale. 'E' venuta?' Quando? Mi scusi ma avevo talmente poca ossigenazione che non mi ricordo quasi niente delle prime ore, ma l'ho riconosciuta? Sì? E che le ho detto? L'ho insultata? Per il vestito da cocktail nero? L'abito per la bara?" ripete, mentre fa il gesto delle corna. —[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ L’auto prende fuoco, 37enne muore carbonizzato
Incidente terribile, purtroppo mortale, nel Cagliaritano, dove una persona è stata trovata senza vita nella sua auto in fiamme.
Morto carbonizzato forse mentre tentava di mettersi in salvo dopo che la sua auto è andata distrutta dalle fiamme.
E’ accaduto sulla strada provinciale 20, una bretella che dalla Nuova Orientale sarda – la statale 125 che collega Cagliari a Tortolì – porta a Solanas, località balneare della costa sud est di Cagliari.
La vittima è un uomo di trentasette anni.
Sul luogo dell’incidente è intervenuta un’ambulanza del 118, i Vigili del fuoco e i carabinieri.
Foto di repertorio
Anzio, lite condominiale finisce nel sangue: grave 56enne
(Adnkronos) – Al culmine di una lite condominiale ha accoltellato un 56enne alla schiena: è successo ieri sera ad Anzio, intorno alle 19.30. Ad allertare i poliziotti sono stati i familiari della vittima, trovata dagli agenti con una ferita da arma da taglio al costato posteriore. Il 56enne si trova ricoverato in prognosi riservata con un polmone perforato. L'aggressore, un 46enne, è stato arrestato per tentato omicidio. —[email protected] (Web Info)
Roma choc, trovato feto nel freezer di un appartamento alla Borghesiana
(Adnkronos) – I poliziotti sono intervenuti in un'abitazione a Roma, zona Borghesiana, dove hanno trovato un feto nel freezer. All'interno della casa era presente una coppia. Sul ritrovamento indagano gli agenti del distretto Casilino che al momento propendono per l'ipotesi di una tragedia avvenuta in casa. —[email protected] (Web Info)
Maltempo, chiuso tratto A23 per una frana. Traffico bloccato e code
(Adnkronos) –
Frana sull'autostrada A23 per il maltempo. E' stato chiuso il tratto tra Carnia e Pontebba in direzione Udine. L'interruzione al chilometro 64 nel Comune di Amaro per le forti piogge che si sono registrate in settimana. Chi viaggia verso Udine deve uscire a Pontebba, percorrere la viabilità ordinaria e può rientrare in A23 a Carnia. Percorso inverso per chi viaggia in direzione opposta verso Tarvisio. Si registrano, inoltre, molte code e in alcuni tratti traffico bloccato. Nessuna persona è rimasta coinvolta nella caduta dei massi. Le squadre dei vigili del fuoco e della polizia stradale hanno assistito gli autisti e i passeggeri dei veicoli, rimasti in fila. —[email protected] (Web Info)
Usa, inchiesta svela: “Mosca dietro la sindrome dell’Avana”
(Adnkronos) – Ci potrebbe essere la Russia dietro la "sindrome dell’Avana", il misterioso disturbo segnalato per la prima volta nel 2016 da personale dell'ambasciata statunitense all'Avana, che porta, tra l'altro, vertigini, mal di testa, deficit all'udito e perdite di memoria. Lo svela l'indagine congiunta condotta da The Insider, 60 Minutes, noto programma tv della Cbs, e Der Spiegel. L'indagine, che ha raccolto decine di testimonianze, ha scoperto prove che suggeriscono che gli "incidenti sanitari anomali" potrebbero avere la loro origine nell'uso di armi ad energia, diretta utilizzate da membri dell'unità russa GRU 29155. "Membri della famigerata squadra di sabotaggio dell'intelligence militare del Cremlino sono stati collocati sulla scena di sospetti attacchi contro personale governativo statunitense all'estero e loro familiari", scrive The Insider. L'inchiesta annovera tra le prove il fatto che membri anziani dell'unità abbiano ricevuto premi e promozioni per il lavoro relativo allo sviluppo di "armi acustiche non letali", un termine usato nella letteratura scientifico-militare russa per descrivere sia il suono che la radiofrequenza, basati su dispositivi ad energia diretta. Questi e altri agenti assegnati all'Unità 29155, che viaggiano sotto copertura, sarebbero poi stati geolocalizzati in luoghi in tutto il mondo appena prima o al momento della segnalazione di incidenti sanitari anomali. A 60 minutes, parla, tra gli altri, Greg Edgreen, un tenente colonnello dell'esercito ora in pensione che ha condotto le indagini del Pentagono sulla sindrome. "Purtroppo non posso entrare nei dettagli – ha detto Edgreen – Ma posso dirvi che fin dall'inizio ho iniziato a concentrarmi su Mosca". Un rapporto del governo del 2023 ha ritenuto "molto improbabile" che un avversario straniero fosse dietro le misteriose lesioni cerebrali subite dai funzionari della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, eppure più di 100 americani hanno sintomi che secondo gli scienziati potrebbero essere causati da ultrasuoni acustici. Tra le vittime personale della Casa Bianca, ufficiali della Cia e agenti dell'Fbi: Edgreen ha spiegato che gli agenti presi di mira erano quelli con le migliori prestazioni. "E c'era costantemente un nesso con la Russia", ha detto. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Sinner, il primo allenatore: “Vive per diventare numero uno al mondo: lo sarà a breve”
(Adnkronos) – "È tutto merito di Jannik e di quello che è riuscito a fare in questa giovane età. È un ragazzo che ha fatto sempre quello che c'era da fare, non si è mai tirato indietro. Ha bruciato un po' le tappe, è arrivato a 22 anni con un tennis davvero di alto livello. Più che meriti di altri, credo siano meriti suoi". Così Massimo Sartori, scopritore e primo allenatore in età adolescenziale di Jannik Sinner, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sul momento magico dell'altoatesino, ieri vincitore del Masters 1000 di Miami e da oggi numero 2 del mondo. "Lui ha sempre pensato in questa maniera, la sua capacità più grande è controllare quello che faceva – sottolinea -. In questo torneo ha dimostrato di essere forte, a un livello superiore. La partita con Griekspoor è stata difficile, ma in tutto il torneo ha tenuto una qualità di tennis e di punti giocati che forse in questo momento non c'è nessuno che gli può stare dietro. Quella partita contro l'olandese ha sofferto, ma tenendo sempre il controllo di quello che fa, è sicuro, non ha mai dubbi durante la partita. Può perdere, ma non perde mai il filo di quello che sta facendo in campo e nella sua vita". "Jannik vive per andare al numero 1 del mondo, continua ogni giorno a cercare questo traguardo e a breve avrà la possibilità di farlo – dice ancora Sartori – È un momento in cui non ci sono avversari che lo possono contrastare. Se prima c'erano 5-6 giocatori come Djokovic, Federer, Nadal, Murray, Del Potro, Wawrinka, Ferrer che potevano contrastarsi tra di loro, in questo momento Jannik ha una superiorità su tutti. Alcaraz gioca molto bene, ma ancora non ha la qualità di stare per tanto tempo con un tennis di altissimo livello. Djokovic ha quasi 37 anni ed è nella fase finale della sua carriera. Dietro vedo veramente poco. Adesso che torna in Europa dovrà solo cercare di riposare prima di cominciare il torneo di Montecarlo e adattarsi alla terra rossa. Poi la numero 1 al mondo arriverà, già in questa stagione". Quanto alla finale di ieri, "dalla palla break iniziale di Dimitrov, non c'è stata partita. Non riescono a trovare armi per metterlo in difficoltà", dice Sartori, che, interpellato sulla separazione tra Djokovic e il coach Ivanisevic, poi commenta: "Da fuori, penso che Djokovic abbia cercato uno stimolo forte per se stesso. Ha capito che le cose forse si erano un po' appiattite. Per cercare di capire dove andare a prendere forza per giocare gli ultimi anni di tennis, ha cercato di dare una svolta veloce. Djokovic ha ancora tutta la qualità per giocare ad alto livello, però come Jannik faceva fatica a giocare cinque set ad altissimo livello, adesso se non giochi ai ritmi di Jannik è difficile giocarci contro". "Mi rendo conto del lavoro che abbiamo fatto 20 anni fa con Fognini, Bolelli e Seppi per portarli a un livello alto. Ci siamo costruiti attorno tanti allenatori, cercando di lavorare bene fin dall'età giovanile. Adesso è il miglior tempo di sempre per il tennis italiano. Anche alle spalle dei big, continuano ad uscire tanti ragazzi interessanti", conclude Sartori. —[email protected] (Web Info)
Tennis, Meloni: “Straordinario Sinner”
(Adnkronos) – "Straordinario Jannik Sinner che vince nella finale dell'Atp Masters 1000 di Miami diventando il numero 2 del mondo". E' quanto ha scritto oggi su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Grazie per le emozioni che ci hai regalato e per aver portato il Tricolore ancora più in alto. Auguri Campione!". —[email protected] (Web Info)
Gaza, esercito Israele lascia ospedale al-Shifa. Arrestata sorella leader Hamas
(Adnkronos) –
Le forze militari israeliane si sono ritirate dall'ospedale al-Shifa di Gaza. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha descritto l'operazione contro la struttura sanitaria, la principale nella Striscia di Gaza, come un grande successo in cui, grazie a raid "precisi e chirurgici", ha aggiunto, sono stati uccisi 200 "terroristi" e costretti alla resa in centinaia. Israele sostiene che dopo il primo intervento contro l'ospedale un mese dopo l'inizio della guerra, Hamas ha riposizionato nell'area postazioni di comando e basi per combattere. In particolare, sempre secondo fonti israeliane, postazioni di Hamas erano state organizzate nel Pronto soccorso e nel reparto di ostetricia. I residenti di Gaza denunciano la "distruzione totale" dell'ospedale al-Shifa. I soldati israeliani "hanno raso al suolo ogni segno di vita", ha testimoniato uno di loro, citato dal Guardian. Diversi edifici sono stati incendiati. A terra ci sono ancora cadaveri, due dei quali proprio nel cortile dell'ospedale. Ma alcuni pazienti e medici e paramedici, così come sfollati, si trovano ancora nel complesso. Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato la sorella del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Tel Sheva con l'accusa di incitare e sostenere il terrorismo. Lo hanno riferito i media israeliani e la polizia israeliana, specificando che si tratta di Zebah Abdel Salem Haniyeh, 57 anni. L'operazione, denominata 'Early Dawn' è stata congiunta tra polizia e Shin Bet ed è culminata nell'arresto di Haniyeh in un raid mattutino effettuato dalla polizia, dalla polizia di frontiera, dall'Idf e dall'unità aerea della polizia israeliana. Più di cento tende sono state montate di fronte al Parlamento a Gerusalemme nel quadro di una azione di protesta di quattro giorni contro il governo di Benjamin Netanyahu e le operazioni nella guerra di Gaza. Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla protesta oggi, per il secondo giorno consecutivo. Gli attivisti chiedono le dimissioni del governo, la convocazione di nuove elezioni e un accordo per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Le posizioni di Hamas sono ''ancora troppo distanti'' dalla proposta formulata da Israele per arrivare a un accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, così come la scarcerazione dei detenuti palestinesi. Lo ha detto un alto funzionario di Hamas citato da al-Jazeera mentre al Cairo sono ripresi i negoziati mediati dal Qatar e dall'Egitto. ''Per ora non si parla di un nuovo round di negoziati'', ha detto l'esponente senior di Hamas, dicendo che i miliziani vogliono ''risposte sul ritiro'' delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza e sulla ''fine dei combattimenti'' nell'enclave. ''Vogliamo anche risposte sulla ricostruzione di Gaza'', ha aggiunto. "Elimineremo le brigate di Hamas a Rafah. Non c'è vittoria senza entrare a Rafah, e non c'è vittoria senza eliminare le brigate di Hamas". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'Channel 12', è stato ieri il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu nel corso di una conferenza stampa a Gerusalemme. Alla domanda sul ritardo di un'operazione a Rafah, Netanyahu ha detto che l'imminente incursione non è stata ritardata a causa del Ramadan, della pressione degli Stati Uniti o "per qualsiasi altra esitazione": "Ci vogliono alcuni preparativi", spiega. "Non ci vorrà molto tempo. Niente ci fermerà, non la pressione degli Stati Uniti". Netanyahu dice di aver detto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che apprezza il sostegno, "ma non ho apprezzato la decisione al Consiglio di sicurezza" di astenersi sul voto sulla risoluzione all'Onu che chiedeva un cessate il fuoco. "Ho pensato che fosse una decisione deplorevole… Ecco perché ho pensato di dover inviare un messaggio chiaro su questo tema". ''Hamas sta collassando dall'interno''. E' quanto avrebbero dichiarato durante gli interrogatori i miliziani del gruppo catturati dalle Forze di difesa israeliane (Idf), secondo quanto ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. ''Nelle ultime due settimane, centinaia di terroristi sono stati catturati e quello che dicono è che Hamas sta crollando dall’interno. I prezzi che stanno pagando sono molto alti”, ha detto Gallant. L'arresto degli alti funzionari di Hamas sta portando l'Idf a ''eliminare tutti coloro che sono stati coinvolti negli eventi del 7 ottobre, i funzionari più giovani e quelli più anziani''. L'esercito israeliano ha annunciato la morte di un soldato a causa delle ferite riportate durante i combattimenti contro Hamas nell'area di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Si tratta del sergente di prima classe Sivan Weil, 20 anni, dell'unità Egoz della Brigata Commando, di Ra'anana. Con la sua morte sale a 255 il bilancio dei soldati uccisi dall'inizio dell'offensiva di terra contro Hamas. Venerdì scorso, ricorda 'The Times of Israel', un militante di Hamas ha sparato con un Rpg contro un edificio vicino all'ospedale Nasser, utilizzato dalle truppe Egoz come accampamento, causando la morte del sergente di prima classe Alon Kudriashov e il ferimento di altri 16 soldati. Weil era tra i sei soldati gravemente feriti nell'attacco. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Elezioni in Turchia, Istanbul e Ankara alle opposizioni. Erdogan: “Non sono andate come speravamo”
(Adnkronos) – Il principale partito dell'opposizione in Turchia ha vinto le elezioni locali di ieri mantenendo il controllo delle città principali del Paese. Ha ottenuto grandi vittorie elettorali nelle principali città di Istanbul e Ankara, dove Ekrem Imamoğlu si è assicurato un secondo mandato da sindaco, e ha raccolto consensi anche nelle zone più conservatrici del Paese. Sono stati circa 61 milioni i turchi che hanno potuto votare alle elezioni di domenica e più di un milione di giovani elettori sono andati alle urne per la prima volta. L'affluenza alle urne è stata stimata superiore al 77% in tutto il Paese. "Oggi avete aperto la porta a un nuovo futuro. Da oggi la Turchia è una Turchia diversa, avete aperto la porta all'arrivo della democrazia, dell'uguaglianza e della libertà. Avete innescato la speranza", ha dichiarato Imamoğlu, dopo aver sconfitto il candidato dell'Akp, Murat Kurum con un ampio margine, parlando ai sostenitori del suo partito del Chp dopo l'annuncio dell'esito del voto. Il Chp ha vinto non solo nell'ovest del Paese ma anche nelle regioni più conservatrici dell'Anatolia centrale e accanto al Mar Nero. E' una decisa sconfitta per Recep Tayyip Erdogan che non ha risparmiato sforzi per riconquistare Istanbul. "Indipendentemente dal risultato, il vincitore di questa elezione è la democrazia. Non abbiamo sfortunatamente ottenuto il risultato che volevamo ma ricostruiremo la fiducia nei luoghi in cui il nostro Paese ha scelto altri", ha dichiarato. I risultati rappresentano un duro colpo per Recep Tayyip Erdogan, che sperava di riprendere il controllo delle città meno di un anno dopo aver rivendicato un terzo mandato come presidente. Il presidente Erdogan, 70 anni, ha riconosciuto che le elezioni non sono andate come aveva sperato, ma ha detto ai sostenitori ad Ankara che segneranno "non la fine per noi, ma piuttosto un punto di svolta". Durante la campagna elettorale, Erdogan ha detto che questa sarebbe stata l’ultima, poiché il suo mandato presidenziale scade nel 2028. —internazionale/[email protected] (Web Info)












