(Adnkronos) – Mai come ora la relazione tra Italia e Francia passa dai rapporti tra le figure politiche dei due Paesi: Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Se tra Meloni e Macron gli animi sono più sereni di un anno fa, non si può dire lo stesso tra la leader della destra francese e la presidente del Consiglio. Le Pen, nel suo video-messaggio al summit sovranista organizzato dalla Lega a Roma, ha chiesto a Meloni, in tono di sfida, se appoggerà un eventuale secondo mandato di Ursula von der Leyen. In Europa, i tre partiti della maggioranza italiana appartengono a tre gruppi diversi, e Salvini vuole creare una distanza con Fratelli d’Italia per provare a riconquistare parte dell’elettorato euro-scettico che nel 2019 lo aveva proiettato fino al 34% dei consensi. Per un’analisi dei rapporti tra Italia e Francia, e per capire come mai Macron si è trasformato in un “falco” anti-Putin, parlando apertamente di truppe Nato in Ucraina, l’Adnkronos ha contattato Jean-Pierre Darnis, professore e direttore del Master in Relazioni franco-italiane dell’Université Côte d'Azur. “Innanzitutto bisogna distinguere tra il rapporto Meloni-Macron in quanto capi di governo e quello in quanto leader di due partiti che a breve si sfideranno alle elezioni europee”, esordisce Darnis. “Sul primo fronte, sebbene il Trattato del Quirinale firmato durante il governo Draghi non sia pienamente attuato – in particolare nell’organizzazione dei summit intergovernativi – il rapporto tra i due Paesi è positivo e costruttivo. L’incontro tra i due a margine del Consiglio europeo è andato molto bene, e hanno trovato un terreno comune: sostegno all’Ucraina, non cedere davanti al ricatto russo, coordinamento su determinate politiche comunitarie”. E come leader di due partiti politici di gruppi contrapposti? “Sia Macron che Meloni stanno facendo un gioco di sponda con il Ppe, per costruire un ruolo e un peso nella futura coalizione. Oggi la premier italiana esprime un’identità che ricorda i partiti post-gollisti e non ha nessun interesse a presentarsi come una candidata di rottura in Europa. Non le serve, con il tipo di consenso che ha. Ci possono essere tatticismi ma Macron non fa campagna contro Meloni e viceversa, diversamente da quanto accadde nel 2019, quando il presidente francese metteva in guardia contro Orban e Salvini e il leghista si scagliava contro ‘L’Europa dei Macron’”, spiega Darnis all’AdnKronos. Ora i ruoli, e i pesi, si sono ribaltati. Cinque anni fa la Lega era il partito più votato d’Europa, stavolta è Madame Le Pen a viaggiare intorno al 30% dei consensi. “Se questi sondaggi saranno confermati, sarà lei, con il suo capolista Jordan Bardella, a guidare la partita dentro al gruppo Id, Identità e democrazia. Salvini potrebbe beneficiare dall’alleanza con colei che al momento è la favorita anche per le prossime presidenziali francesi. Ma si parla del 2027, dunque uno scenario più che futuribile, su cui è inutile ricamare adesso”, aggiunge il docente. C’è qualcos’altro di francese, oltre alle relazioni frastagliate tra questi quattro leader, che ha fatto rumore in Italia: le frasi di Macron sulla possibilità di inviare soldati francesi a sostegno di Kiev. Lui che alla vigilia dell’invasione su larga scala dell’Ucraina aveva più volte cercato di ingaggiare Putin in una de-escalation, e anche dopo l’aggressione aveva chiesto agli alleati di “non umiliare” il presidente russo, cercando a tutti i costi una exit strategy. Un atteggiamento conciliante che aveva attirato l’ira dei Paesi dell’Est Europa. Cosa è cambiato nel frattempo? “Quella di Macron è una discontinuità positiva”, rileva Jean-Pierre Darnis nel suo colloquio con l’Adnkronos. “Tra Russia e Francia c’è un legame storico e culturale centenario. Come molti francesi fino al 2022, Macron aveva una posizione dialogante con Mosca nonostante nel 2017, in occasione della sua prima elezione a presidente, fu vittima di campagne massicce di troll russi, a favore della sfidante Le Pen. Lui si scagliò duramente contro Putin ma poi nel 2019 lo invitò nel forte di Brégançon, residenza estiva dei presidenti francesi, dunque un contesto informale e amichevole, per cercare di tenere la Federazione Russa dentro l’architettura di sicurezza europea. Ci ha provato in tutti modi, in quegli anni e anche dopo l’invasione. Ma a un certo punto ha capito di non aver raggiunto nessun risultato: il regime russo è inaffidabile, non rispetta le regole della diplomazia e il valore del negoziato, anzi li considera una debolezza da usare contro i Paesi democratici. Credo che i francesi e Macron abbiano capito la lezione: l’unica lingua che Putin capisce è quella della determinazione e della forza. Questa analisi è ormai condivisa a livello internazionale, anche tra i generali e gli esperti di difesa italiani con cui ho parlato, persino tra chi non ama Macron (e sono molti). Non si tratta di essere guerrafondai, ma di avere una posizione di forza, e di mostrare di essere determinati a usarla, se necessario”. Ma le frasi di Macron hanno scosso l’opinione pubblica italiana, che non è pronta all’ipotesi di un conflitto tra Nato e Federazione Russa. “Capisco che il pacifismo italiano, che ha radici sia politiche che religiose, possa credere che la vittoria di Putin e la distruzione dell’Ucraina non avrebbero conseguenze per l’Europa occidentale, e che una volta conquistata Kiev, Putin si metterebbe tranquillo, senza toccare i baltici o la Moldavia. Purtroppo si tratta di una favola, peraltro smentita dalla storia recente. Putin sta testando la nostra capacità di rispondere e di far rispettare il diritto internazionale. Se lo conteniamo ora, evitiamo una crisi ancora più grave sul piano militare, economico e sociale. Chi ha a cuore il benessere e la democrazia liberale che hanno garantito decenni di pace dopo secoli di guerre, non può che schierarsi al fianco dell’Ucraina”. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Chi è ‘Sandokan’ Schiavone, il boss pentito dopo 26 anni al 41 bis
(Adnkronos) – Era detenuto a L'Aquila, nel reparto di massima sicurezza in regime di carcere duro, il boss dei Casalesi Francesco "Sandokan" Schiavone, oggi 70enne. Secondo quanto si apprende, dalla cella ha fatto pervenire una richiesta di incontro ai magistrati della Direzione Nazionale Antimafia – oggi guidata dal procuratore Giovanni Melillo – per avviare i primi colloqui per la collaborazione con la giustizia. Una resa, a quasi 26 anni dal suo arresto, arrivata pochi mesi prima della scarcerazione del figlio Emanuele Schiavone, che dovrebbe tornare in libertà per fine pena entro l'estate. Nel 2018 e nel 2021, si erano già pentiti altri due figli di Sandokan: prima Nicola, poi Walter Schiavone. Una scelta che il 70enne fondatore del clan dei Casalesi non aveva seguito, fino ad una decina di giorni fa, proprio in concomitanza con il trentesimo anniversario dell'omicidio di don Peppe Diana, ucciso il 19 marzo 1994 proprio a Casal di Principe, dove fu catturato l'allora boss latitante quattro anni dopo. Il suo primo arresto da latitante avvenne in Francia, a Nizza, nel 1989, quando Schiavone era già ritenuto ai vertici dei Casalesi insieme a Iovine e Bidognetti. Scarcerato per decorrenza dei termini dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere in attesa dell'estradizione, Sandokan riprese la guida del clan dall'estero. Tornato in Italia, dopo un'assoluzione scontò un residuo di pena di appena 3 mesi di reclusione nel 1992, prima di scomparire dai radar dopo l'avvio della collaborazione da parte di suo cugino Carmine Schiavone, che si pentì nel 1993. La cattura di Francesco Schiavone è avvenuta l'11 luglio 1998, quando il boss dei Casalesi fu scovato in un bunker a Casal di Principe, sua città di origine. Al momento, il contenuto dei primi verbali illustrativi è secretato. Ma, come accade solitamente per i collaboratori di giustizia, nei primi colloqui si confessano i delitti eccellenti. Tra le rivelazioni di Schiavone, potrebbero esserci conferme sulla sua scalata ai vertici del clan dei Casalesi e sull'omicidio di Antonio Bardellino, ucciso in Brasile nel 1988, delitto che gli permise di prendere il comando dell'organizzazione camorristica. Ergastolano, Francesco Schiavone è ininterrottamente detenuto al 41 bis da quasi 26 anni. Da principale imputato, è stato condannato all'ergastolo nel maxi processo Spartacus, nel quale era accusato di sei omicidi, ma sta scontando altre condanne definitive all'ergastolo per almeno altri 5 omicidi. Tra i segreti di Sandokan potrebbero esserci anche rapporti con la politica e con l'imprenditoria di Caserta e provincia. —[email protected] (Web Info)
Via Crucis, le meditazioni scritte dal Papa: “La sofferenza con Dio non ha l’ultima parola”
(Adnkronos) – “La sofferenza con Dio non ha l’ultima parola”. Il Papa, per la prima volta nel suo pontificato, ha scritto di proprio pugno le meditazioni per la Via Crucis che si svolgerà stasera al Colosseo. Quattordici stazioni nelle quali Bergoglio fa un dialogo con Gesù e denuncia nuovamente la “follia della guerra” e dà voce al dolore davanti ai “volti dei bambini che non sanno più sorridere, a madri che li vedono denutriti e affamati e non hanno più lacrime da versare”. Nelle meditazioni c’è anche l’esortazione del Papa a riconoscere “la grandezza delle donne, che ancora oggi vengono scartate subendo oltraggi e violenze”. Bergoglio osserva: “Basta una tastiera per insultare e pubblicare sentenze”. —[email protected] (Web Info)
Lazio-Juve, Allegri: “Club ha fiducia in me, non avevo dubbi”
(Adnkronos) – "Sono contento che la società mi abbia rinnovato la sua fiducia, non avevo alcun dubbio su questo, con la società stiamo lavorando. Il club sta programmando il futuro ma in questo momento bisogna restare focalizzati sul presente perché inizia questo importantissimo rush finale di 55 giorni nell'ultima fase della stagione". Massimiliano Allegri e la Juventus si preparano a far visita alla Lazio nella 30esima giornata della Serie A. La formazione bianconera è in crisi profonda, con una sola vittoria ottenuta nelle ultime 8 giornate. La società, nelle dichiarazioni ufficiali, ribadisce la fiducia nel tecnico anche per il futuro, in virtù di un contratto valido fino al 2025. "In questo momento dobbiamo restare concentrati sul finale di stagione, abbiamo buttato tanti punti di vantaggio che avevamo sulle quinte. Bisogna essere realisti, abbiamo fatto solo 7 punti nelle ultime 8 partite e abbiamo fatto solo 13 punti nel girone di ritorno. Abbiamo 9 partite per consolidare uno dei tre posti Champions che sono rimasti. Poi c'è la Coppa Italia, martedì abbiamo una gara importante con la Lazio" nella semifinale d'andata. "Nel calcio esistono anche questi momenti, bisogna rialzarsi per arrivare all'obiettivo della società, arrivare in Champions. La squadra deve rimanere serena, ha fatto 59 punti e non ho nulla da rimproverare. Quando mancano i risultati bisogna fare qualcosa in più per ritrovare entusiasmo in vista del finale di stagione. La quota Champions è a 70 punti, non bastano i 59 che abbiamo. Ne servono altri, dobbiamo tornare a vincere", aggiunge Allegri. Cosa vuole fare Allegri in futuro? "Ho amore, voglia e passione per questo sport. Sto diventando diversamente giovane, sono contento di quello che ho fatto e nello stesso tempo ho tanta voglia di lavorare e divertirmi ancora, voglio stare sui campi. L'importante ora è pensare a domani e vivere questi 55 giorni con il desiderio di centrare obiettivi importanti". —[email protected] (Web Info)
Michelle e Sofia scomparse da Ravenna, hanno 12 e 13 anni
(Adnkronos) – Sono in corso da parte dei Carabinieri di Lugo (Ravenna) le ricerche delle due ragazzine scomparse nel ravennate. I militari si stanno concentrando nella zona di Napoli, dove mercoledì sera è stato agganciato il telefono di una delle ragazzine. E' quella l'ultima traccia di Michelle Carlucci, 12 anni, e Sofia Rivera Alvares di 13 anni, da quel momento i loro telefonini risulterebbero spenti. Le ricerche, però, sono estese in tutta Italia. Non si esclude, infatti, che le ragazzine possano aver lasciato il capoluogo partenopeo. —[email protected] (Web Info)
Leone d’Oro ad Antonio Giordano, lo scienziato della Terra dei fuochi
(Adnkronos) – Venezia premia il lavoro dello scienziato italo-americano Antonio Giordano, presidente e fondatore della Sbarro Health Research Organization (Shro) presso la Temple University di Philadelphia, Usa, ordinario di Anatomia e Istologia patologica all'università di Siena. L'oncologo napoletano riceve il Leone d'Oro per la legalità, per avere dimostrato con i suoi studi la correlazione tra salute e inquinamento, e in particolare il legame fra l'interramento illecito di rifiuti controllato dalla camorra e le patologie tumorali in Campania nella Terra dei fuochi. A proporre il riconoscimento alla giuria del gran premio di Venezia è stato il magistrato antimafia Catello Maresca, oggi presidente della sezione legalità del premio Leone d'Oro. Si devono a lui si devono molte indagini contro il clan dei Casalesi che ha avvelenato le terre tra Napoli e Caserta, ricorda una nota. La consegna del premio questa mattina a Venezia, al Palazzo della Regione Veneto, a poche ore dal deposito della sentenza di Cassazione che ha dissequestrato l'intero patrimonio confiscato ai componenti della famiglia Pellini, condannati per reati ambientali e ritenuti responsabili del disastro che Giordano ha combattuto e combatte. "Proprio mentre vengono dissequestrati i beni dei Pellini, gli imprenditori coinvolti nel traffico illecito dei rifiuti – dichiarano Giordano e Maresca – il riconoscimento appare un gesto significativo, di presa di posizione di legalità e di giustizia, un grido che mantiene ancora alta l'attenzione su un tema sempre più attuale. Non abbasseremo mai la guardia per continuare a tutelare una terra martoriata come la Campania dai criminali ambientali. Anche in un momento difficilissimo per la lotta alla camorra, nel quale per ritardi processuali si buttano all'aria anni di indagini e di successi dello Stato contro i clan, non dobbiamo perdere la speranza e dobbiamo continuare la battaglia per la legalità anche nelle scuole per diffondere la cultura dell'antimafia". Con uno studio scientifico raccontato anche nel libro 'Munnezza di Stato', Giordano ha portato all'attenzione della Procura tante realtà campane fuorilegge. Ricevere "un premio dedicato alle eccellenze italiane" è per lo scienziato "un piccolo riscatto per la mia terra", uno stimolo a "continuare ad operare nella direzione del bene, mantenendo alta l'attenzione pubblica su un tema profondamente radicato e che emerge in modo ancora più evidente nel momento in cui il mondo cerca di recuperare sul piano ambientale e di assumere un'identità sostenibile". La cerimonia di premiazione presieduta da Sileno Candelaresi – riporta la nota – riunisce ogni anno un mix di eccellenze italiane e internazionali nel campo dell'imprenditoria, dello sport e della cultura. Il cavaliere Gianfranco Sciscione, due volte Leone d'Oro per meriti professionali, presenta la collaborazione con lo chef stellato Luigi Ciciriello e la produttrice di Euroasia Yimei Heng che ricevono la Targa istituzionale di Venezia del Leone di San Marco. Ad Amedeo Bianchi, Michele Bauli, Paolo Agnelli e Angelo Simonetti va il Leone d'Oro alla carriera. La cantautrice Shara, il direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli, Adolfo De Angelis, lo chef Graziano Press, il rettore dell'università di Napoli Federico II (che compie 800 anni) Matteo Lorito, la scienziata Annamaria Colao, il presidente di Promovetro di Murano Luciano Gambaro e Simona Tardani, preside dell'Istituto paritario 'Sacro Cuore' di Roma, ricevono il Leone d'Oro per meriti professionali. —[email protected] (Web Info)
Ascolti tv, ‘Studio Battaglia 2’ chiude al 20% e vince il prime time
(Adnkronos) – L'ultima puntata di 'Studio Battaglia 2', in onda ieri su Rai1, è stata vista da 3.386.000 spettatori pari ad uno share del 20.2%, risultando il programma più seguito del prime time. Al secondo posto c'è la concorrenza di Canale 5: il secondo e ultimo appuntamento di 'Incastrati 2' è stato visto da 1.842.000 spettatori e il 10.9% di share. Al terzo posto 'Le Iene presentano: Inside' su Italia 1 con 1.214.000 spettatori e l'8.7% di share. Fuori dal podio 'Dritto e Rovescio' su Retequattro con 942.000 spettatori (share del 6.9%) mentre su La7 'Piazzapulita' ha realizzato 729.000 spettatori e uno share del 5.5%. Su Rai3 'Splendida Cornice', il programma di intrattenimento culturale di Geppi Cucciari, ha conquistato 788.000 spettatori e il 4.9% di share mentre sul Nove 'Only Fun – Comico Show' – condotto da Elettra Lamborghini e i Panpers – è stato visto da 711.000 spettatori con il 4.1% share. Chiudono gli ascolti del prime time Rai2 con l’ultimo capitolo della saga di Rocky Balboa 'Creed II' visto da 510.000 spettatori (share del 3%) e Tv8 con 'Spider Man: Far From Home' seguito da 312.000 spettatori (share dell’1.9%). In access prime time hanno vinto 'Cinque Minuti' (4.272.000 spettatori, share 22.6%) e 'Affari Tuoi' (5.388.000 spettatori, share 27.2%) su Rai1, mentre 'Striscia la Notizia' su Canale 5 ha ottenuto 3.099.000 spettatori e il 15.7% di share. —[email protected] (Web Info)
Il Volo per aspera ‘Ad Astra’: “Siamo più uniti che mai”
(Adnkronos) – Tutto l’universo musicale de Il Volo nel nuovo progetto discografico “Ad Astra” (Epic Records/Sony Music Italy), il primo composto interamente da inediti, dal 29 marzo su tutte le piattaforme digitali e negli store fisici, in 5 diversi formati: viaggio sonoro dal sapore internazionale composto da 11 tracce, l’album è un vero e proprio abito fatto su misura, cucito sulle tre distinte e complementari personalità di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble. “È il disco che celebra i nostri 15 anni di musica insieme ed è il nostro primo album di inediti: per noi un importantissimo traguardo. In questi anni siamo cresciuti, ognuno di noi con la propria personalità e le proprie passioni, e in questo progetto emergono tutte le nostre sfumature personali e vocali, a riprova che dalla diversità nasce la scintilla", sottolineano i tre. Che ribadiscono come il loro, a dispetto di momenti di dialettica accessi, sia un sodalizio destinato a durare: "Rispetto ai rumors girati in queste settimane su un ipotetico scioglimento de Il Volo, possiamo dire che come in ogni gruppo, è normale che tra noi ci possano essere idee discordanti, ma dopo 15 anni di amicizia la nostra confidenza e il nostro legame è tale che, quando la pensiamo diversamente, non abbiamo timore di dare ognuno la propria visione. Il Volo oggi è più unito che mai”, scandiscono i tre. Nato da un intenso lavoro di oltre un anno condiviso con un eccezionale team di autori e producer tra i più importanti del momento (Michelangelo, Federica Abbate, Edwin Roberts, Michael Tenisci, Federico Nardelli, Luca Faraone, Stefano Marletta), “Ad Astra” con le sue atmosfere intimistiche e suggestioni celestiali rappresenta una nuova dimensione musicale del trio, che rimanendo fedele al suo inconfondibile stile, proietta ora gli ascoltatori nei misteri profondi dell’universo, attraverso le difficoltà della vita fino alle stelle: per aspera "Ad Astra" insomma. Se “Capolavoro”, il brano presentato al 74esimo Festival di Sanremo, traccia un ponte tra passato e presente, all’interno della tracklist occupa un posto d’eccezione “Saturno e Venere”, la speciale collaborazione con Irama, "nata da una bella amicizia e stima". Dopo gli speciali appuntamenti instore del 29 marzo a Verona e del 30 marzo a Napoli, da aprile Il Volo porterà i nuovi brani e il meglio del suo repertorio tra Cina e Giappone con il “World Tour”, per poi arrivare in Italia con “Tutti Per Uno” (un progetto di Michele Torpedine), quattro speciali eventi-concerto all’Arena di Verona, il 9 (sold out), 11 (sold out), 12 (sold out) e 13 maggio. Le prime tre serate verranno successivamente trasmesse in prima serata su Canale 5 e vedranno la partecipazione di numerosi importanti ospiti del panorama musicale italiano. Il tour italiano proseguirà fino a settembre con “Tutti Per Uno – Capolavoro”, 20 appuntamenti nelle più suggestive venue d’Italia, mentre ad ottobre Il Volo porterà la sua musica nelle principali capitali europee, tra cui Parigi, Berlino, Praga e molte altre. Nel 2025 il trio sarà in tour negli USA, in Canada e in America Latina. —[email protected] (Web Info)
Pietro Genovese, al via processo per evasione dai domiciliari: acquisiti i video delle telecamere
(Adnkronos) – Saranno acquisiti i video delle telecamere a circuito chiuso che riprendono l’androne del palazzo a Roma dove si trovava ai domiciliari Pietro Genovese. Il ragazzo, già condannato a cinque anni e quattro mesi per aver investito e ucciso le due 16enni Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli mentre attraversavano la strada la sera del 22 dicembre del 2019 a corso Francia, nel nuovo processo che si è aperto oggi a piazzale Clodio, è accusato di evasione. In particolare, il 16 gennaio 2021 quando Genovese si trovava agli arresti domiciliari, i carabinieri durante un controllo di rito avrebbero citofonato senza ottenere risposta. Il giudice monocratico della Capitale, su richiesta del difensore, l’avvocato Gianluca Tognozzi, ha deciso di ascoltare anche la testimonianza del portiere dello stabile. Alla prossima udienza, fissata per il 24 maggio, saranno sentiti i carabinieri che svolsero i controlli e lo stesso imputato e non è escluso che si possa arrivare anche alla sentenza. Presente oggi in aula anche la madre di Gaia, Gabriella Saracino. ‘’Quel giorno sarà in aula e ci saremo per l’eventuale sentenza – ha detto la donna lasciando il tribunale – non potrò mancare’’. —[email protected] (Web Info)
Morto Daniele Protti, ultimo direttore de ‘L’Europeo’: domani i funerali
(Adnkronos) – Il giornalista Daniele Protti, a lungo colonna del settimanale "L'Europeo", di cui è stato l'ultimo direttore, è morto giovedì 28 marzo all'età di 78 anni a Mantova, la sua città natale, dopo una lunga malattia. Protti viveva a Sarginesco, un piccolo borgo immerso nella campagna mantovana, con la famiglia (la moglie Raffaella e il figlio Tommaso) che hanno dato oggi l'annucio della scomparsa. La camera ardente è stata allestita nella Residenza Villa Aurelia di San Michele in Bosco (Mantova). Il funerale si terrà nella chiesa di Sarginesco sabato 30 marzo alle ore 9.30. Nato a Mantova il 26 giugno 1945, Daniele Protti aveva esordito come militante politico del Psiup, la formazione della sinistra socialista che si era staccata dal Psi dopo l'ingresso al governo del partito di Pietro Nenni. In seguito alla fine di quella esperienza politica, Protti aveva al gruppo del "manifesto" per dar vita al Partito di unità proletaria (Pdup). La sua vera vocazione però era il giornalismo, con uno spiccato interesse per le inchieste. Nel 1972 Protti pubblicò, con Tiziano Montagnini, il libro-inchiesta "Le carceri italiane" (Edizioni Dehoniane). Nel 1977 entrò nella redazione del "Quotidiano dei lavoratori", giornale della "nuova sinistra" e di Democrazia Proletaria, e tra il 1978 e il 1979 ne fu direttore. Ha raccontato la sua esperienza di militanza politica nel libro "Cronache di 'nuova sinistra'. Dal Psiup a Democrazia Proletaria" (Gammalibri, 1979). Daniele Protti è stato poi inviato de "Il Lavoro" di Genova, quindi del "Globo" e infine del "Messaggero".
Capo della redazione romana del settimanale "L'Europeo" dal 1988, ne ha assunto la direzione dal 1992 fino al 1995, e poi ancora dalla riapertura nel 2001, quando la rivista venne ripubblicato prima in forma di bimestrale monografico e poi, dal 2008 con periodicità mensile fino alla chiusura nel 2013. Attingendo all'archivio del settimanale, Protti con la formula monografica ripropose reportage, articoli e fotografie d'epoca dell'"Europeo" per far rivivere un'esperienza unica del giornalismo italiano, con le grandi firme di Tommaso Besozzi, Oriana Fallaci, Vittorio Gorresio, Vittorio Zincone, Gian Franco Venè e Giorgio Bocca. Protti è stato inviato delle testate della Rizzoli Periodici Rcs, collaboratore stabile dei settimanali "Amica", "Il Mondo", "Italy today", "Sette", "Capital" e "Io Donna". Nel 1995 ha condotto il talk show di economia "Prima che accada" in onda su Telemontecarlo. È stato docente di Sociologia della comunicazione presso l'Università di Urbino ed ha collaborato con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l'Università Bocconi. —[email protected] (Web Info)












