(Adnkronos) –
Prove di disgelo e segnali distensivi tra Israele e Stati Uniti dopo le ultime giornate complesse e, in particolare, dopo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che per la prima volta ha chiesto un cessate il fuoco a Gaza. Washington non ha posto il veto alla risoluzione, scatenando l'ira di Israele. Ora, mentre l'offensiva delle forze israeliane contro Rafah rimane una prospettiva concreta, il dialogo Tel Aviv-Washington sembra destinato a ripartire. "L'ufficio del primo ministro" israeliano Benjamin Netanyahu "ha accettato di riprogrammare l'incontro dedicato a Rafah. Ora stiamo lavorando per una data che vada bene per entrambe le parti", ha dichiarato durante un briefing la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, confermando che il governo Netanyahu intende riprogrammare la visita negli Usa della delegazione dello Stato ebraico precedentemente annullata dopo il varo della risoluzione Onu. L'ufficio di Netanyahu ha effettivamente informato la Casa Bianca della volontà di riprogrammare la visita, secondo quanto riferito in precedenza da un funzionario americano alla Nbc. La visita aveva – e avrà – come tema centrale l'annunciata operazione a Rafah, che gli Stati Uniti continuano a giudicare in maniera estramente negativa. "Riteniamo che una grande operazione di terra a Rafah sia un errore. Pensiamo che ci siano altri modi di colpire Hamas a Rafah", ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano John Kirby, intervistato dall'emittente israeliana Channel 12.
Il segretario americano alla Difesa Lloyd Austin ha detto al collega israeliano Yoav Gallant che "gli Stati Uniti non possono sostenere a grande offensiva di terra a Rafah che non comprenda un realizzabile piano per la sicurezza del milione e mezzo di abitanti di Gaza che vi ci sono rifugiati", ha proseguito Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti aspettano la delegazione israeliana a Washington per discutere di altri modi per colpire Hamas nell'area che accoglie quasi 2 milioni di civili. Gli Stati Uniti, parallelamente, sono impegnati nell'opera per mantenere vivi i negoziati che potrebbero portare ad un cessate il fuoco. Il Dipartimento di Stato Usa è convinto che ci sia ancora spazio per il dialogo tra Israele e Hamas sugli ostaggi, anche se restano ancora ''questioni difficili da risolvere'', ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller. "Per come sono questo tipo di negoziati, quando si arriva alla fine, quando si fanno progressi, le questioni che rimangono sono spesso le più difficili. Di solito non si risolvono prima le questioni più difficili, le si risolvono per ultime", ha detto Miller. ''Devono essere risolte alcune delle questioni rimaste. Sono alcune delle più difficili e anche quelle dove c'è il maggior disaccordo tra Israele e Hamas. Pensiamo che sia possibile colmare queste differenze", ha aggiunto. Nelle stesse ore, gli Stati Uniti hanno sollevato con il governo israeliano la questione del trattamento riservato in carcere a Marwan Barghouti, una delle figure politiche palestinesi più importanti, in seguito alle accuse avanzate dalla sua famiglia e dall'Olp secondo cui avrebbe subito maltrattamenti fisici e psicologici dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. L'Olp, in particolare, ha accusato le autorità israeliane di aver commesso "torture" e "abusi" su Barghouti, il dirigente di Fatah incarcerato dal 2002 nello Stato ebraico e condannato a cinque ergastoli per il suo presunto ruolo nella pianificazione degli attacchi durante la Seconda Intifada. Barghouti, che in tribunale ha respinto tutte le accuse, è detenuto nella prigione di massima sicurezza di Megiddo. Funzionari statunitensi hanno affermato di essere a conoscenza delle accuse di abusi, mentre il Dipartimento di Stato, in risposta a domande su Barghouti, ha dichiarato in una nota al Washington Post di aver informato Israele che deve "indagare in modo approfondito e trasparente sulle accuse credibili e garantire la responsabilità di eventuali abusi o violazioni", sottolineando che ai detenuti palestinesi devono essere garantite "condizioni dignitose e in conformità con il diritto internazionale". La questione del rilascio di Barghouti è un tema popolare tra i palestinesi che lo considerano un possibile successore del leader dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas. Barghouti è in cima alla lista dei prigionieri che Hamas vuole che Israele rilasci in cambio della liberazione degli ostaggi. In un'intervista al Washington Post, il figlio di Barghouti, Arab, che vive in Cisgiordania, ha sostenuto che dopo il 7 ottobre suo padre è stato aggredito fisicamente, messo in isolamento al buio per 12 giorni e costretto ad ascoltare in cella l'inno nazionale israeliano "ad un volume altissimo, dalle cinque del mattino circa fino a mezzanotte, per molti giorni". Un avvocato che ha incontrato l'esponente palestinese questa settimana ha riferito alla famiglia di aver visto lividi sul suo occhio destro e che Barghouti gli ha mostrato lividi sulla schiena e sul piede destro. L'avvocato ha scritto che Barghouti gli ha detto che il 6 marzo "sono stato picchiato per molti minuti su tutto il corpo, principalmente sul viso, sulla schiena e sulle gambe. La gravità del pestaggio mi ha fatto crollare a terra, a quel punto hanno continuato a colpirmi finché non ho perso conoscenza". Un portavoce del servizio carcerario israeliano ha affermato che il servizio "è un'organizzazione rispettosa della legge. Non siamo a conoscenza di queste affermazioni". —internazionale/[email protected] (Web Info)
Gaza, Israele-Usa: prove di disgelo dopo alta tensione
Codice della strada, da alcol e droghe ai monopattini: cosa cambia
(Adnkronos) – Dopo un lungo con il voto finale la Camera ha licenziato – non senza polemiche – il testo delle modifiche al Codice della Strada 2024 includendo anche una delega al governo per la completa riscrittura del Codice. A questo punto il testo passerà al Senato per l'approvazione finale, salvo modifiche che costringerebbero a un nuovo passaggio a Montecitorio. Il Codice 'aggiornato' potrebbe entrare in vigore prima dell'estate. Dalle sanzioni per chi guida sotto l'effetto di droga e alcol alla sospensione della patente, dalle limitazioni per neopatentati alle multe per eccesso di velocità, dai monopattini all'abbandono di animali molte le novità in arrivo. L'articolo 1 modifica in senso restrittivo le disposizioni in tema di guida in stato di ebbrezza e dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti prevedendo, tra l'altro, in alcuni casi di adottare sul veicolo un sistema di alcolock sul veicolo. Chi viene trovato al volante con uno tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si vedrà comminare una multa compresa tra 573 e 2.170 euro, oltre alla sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se a un automobilista viene riscontrato un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro la sanzione è sia detentiva che pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro) e patente sospesa da 6 mesi a un anno: sulla sua patente inoltre verrà apposto un codice che indicare che quel conducente non può più bere prima di mettersi alla guida (zero alcool, quindi); con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro le nuove norme prevedono l'arresto da 6 mesi e un anno, l'ammenda da 1.500 a 6.000 euro e la sospensione della patente da uno a due anni. E' prevista, inoltre, una limitazione alla guida: un codice indicherà che ci si potrà mettere solo al volante di veicoli dotati di un dispositivo per cui, il guidatore, prima di accendere la macchina, deve soffiare nell’apparecchio. Se viene rilevato un qualsiasi tasso alcolemico nel fiato, la macchina non parte. L’indicazione di questi codici resta sulla patente per 2 anni per il caso della contravvenzione più lieve (0,8 – 1,5 grammi per litro); 3 anni per il caso della contravvenzione più grave (sopra i 1,5 grammi per litro); oppure un tempo maggiore se lo decide la commissione medica competente per i rinnovi della patente. Indipendentemente dal livello di alcool ogni violazione prevede una decurtazione di 10 punti dalla patente. Se la violazione avviene usando l'auto di un'altra persona la sospensione si raddoppia e se nei due anni successivi si ripete la stessa violazione la patente viene revocata. Il mezzo viene poi confiscato a meno che non sia di proprietà altrui; Viene abolito il requisito dello "stato di alterazione" per definire il reato di guida sotto l'effetto di droghe: basterà essere positivi al test per accertare la presenza di sostanze nell'organismo. Se gli agenti dovessero ritenere che un conducente sia in stato di alterazione conseguente all’uso di stupefacenti potranno effettuare sul posto un prelievo di saliva. Se ciò non fosse possibile il conducente sarà accompagnato in strutture sanitarie fisse o mobili, pubbliche o accreditate, per il prelievo di campioni di liquidi biologici. Basterà l'esito positivo negli accertamenti preliminari per far scattare il ritiro della patente. Patente revocata fino a tre anni nel caso che i test facciano emergere l'uso di stupefacenti. Una delle modifiche aumenta di un terzo la pena per chi si rende colpevole dell' abbandono di animali per strada, anche se questo gesto non provoca incidenti. Se si utilizza un veicolo per l'abbandono si rischia la sospensione della patente da sei mesi a un anno. Invece nel caso che l'abbandono di animali metta in pericolo altri utenti sono previste le sanzioni fissate per i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime; Riscritte le limitazioni per i neo-patentati allargando – almeno per il primo anno – lo spettro dei modelli 'ammessi', ma allungando il periodo di vincolo. E' previsto, infatti, che per i primi tre anni dal conseguimento della patente B non possano essere guidati: veicoli con potenza superiore a 75 kW per tonnellata (circa 100 CV) e comunque con potenza (anche elettrici o ibridi) superiore a 105 chilowatt per tonnellata. Rispetto alle norme attuali significa che i neo-patentati potranno guidare modelli più potenti nel primo anno ma viene introdotta una restrizione per i due anni successivi al primo; Una delle modifiche più controverse riguarda l'introduzione del principio secondo cui nel caso di violazioni ripetute entro la stessa ora e su un tratto di strada che ricada nella competenza di uno stesso ente (per esempio, una strada comunale o una statale), le multe non si sommano ma viene applicata la sanzione prevista per la violazione più grave aumentata di un terzo. Per violazioni di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità la sanzione va da 173 a 694 euro. Nel caso di eccesso di questo tipo ripetuto all’interno di un centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno prevista una multa da 220 a 880 euro e sospensione della patente da 15 a 30 giorni; Diventa a carico del proprietario di un veicolo l'onere di verificare che esso sia assicurato, anche quando sia nella legittima disponibilità di altri. Viene poi potenziato il sistema di verifica della copertura assicurativa mediante l' incrocio dei dati; Le nuove norme stabiliscono l'obbligo del contrassegno per tutti i monopattini, che dovranno essere muniti di indicatori luminosi di svolta e freno nonché di contrassegno di riconoscimento assimilabile alla targa, l'obbligo del casco per tutti i conducenti (oggi lo è solo per i minorenni); il divieto di uscire dai centri urbani; l'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile (per le violazioni prevista una multa tra 100 e 400 euro). Vietato circolare contromano, mentre l'utilizzo sarà consentito solo su strade urbane con limite fino a 50 km/h.
Le società che gestiscono monopattini in sharing dovranno installare sistemi che blocchino il mezzo in caso di utilizzo fuori delle aree consentite. Rivista anche la circolazione delle biciclette, con la modifica di alcune definizioni legislative e delle regole del sorpasso con l'obbligo (condizionato) del mantenimento di una distanza di sicurezza non inferiore a 1,5 metri in caso di sorpasso; Cresce il numero di mezzi che potranno viaggiare su autostrade ed extraurbane principali. Infatti è stato abbassato a 120 cc o 6Kw (in caso di veicolo elettrico) il limite sotto il quale non si potrà circolare sulle strade extraurbane principali, purché il conducente sia maggiorenne; Le nuove norme vogliono contrastare il fenomeno del contromano prevedendo la confisca obbligatoria del veicolo qualora un incidente derivante da circolazione contromano, in corrispondenza delle curve, dei raccordi convessi o in ogni altro caso di limitata visibilità, porti alla morte o alla lesione grave di una persona; Oggi il foglio rosa viene rilasciato al superamento dell’esame di teoria: con le nuove norme sarà consegnato solo dopo aver effettuato, in autoscuola, un numero minimo di esercitazioni in autostrada o su strade extraurbane e in condizione di visione notturna. I dettagli saranno definiti con un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Così la certificazione dell’autoscuola diventa fondamentale per ottenere il foglio rosa che consente all'aspirante automobilista di esercitarsi autonomamente; La riforma prevede nel caso di una prima violazione una multa minima di 250 euro con una sospensione della patente compresa tra 15 giorni e due mesi e la perdita di cinque punti: alla seconda violazione la sanzione sale a 350 euro e i punti decurtati saranno da 8 a 10 (con patente sospesa da uno a tre mesi); Con l'articolo 4 viene introdotto l'istituto della sospensione breve della patente di guida, che si aggiunge alla sottrazione dei punti. E' un provvedimento automatico (che quindi non richiede un provvedimento del prefetto) che si applicherà già alla prima violazione ma solo se il conducente ha meno di 20 punti sulla patente: sette giorni di sospensione se si hanno dai 10 ai 19 punti, 15 giorni di sospensione da uno a nove punti. Nel caso l'automobilista sia responsabile di un incidente la sospensione raddoppierà a 14 e 30 giorni. Il provvedimento è previsto per mancato uso della cintura di sicurezza o dei seggiolini per bambini o dei dispositivi anti-abbandono; uso del telefono durante la guida, mancato uso del casco; mancato rispetto dei segnali di senso vietato e di divieto di sorpasso; mancato rispetto del semaforo; circolazione contromano; mancata precedenza; sorpasso a destra; inversione del senso di marcia in intersezioni, curve o dossi; Il nodo è quello di combinare la tutela dei veicoli di interesse storico e collezionistico – considerati alla stregua di un patrimonio 'mobile' da tutelare – con i vincoli alla circolazione previsti per i modelli più inquinanti. Per questo entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della disposizioni si dovranno individuare le modalità di accesso alle aree Ztl dei veicoli riconosciuti come storici. —[email protected] (Web Info)
Lavoro e malattia, certificazioni più snelle per assenza
(Adnkronos) – Certificazioni di malattia più snelle per giustificare l'assenza dal lavoro grazie all'introduzione della possibilità di valutazione indiretta del medico attraverso la telemedicina e, dunque, della possibilità di poter certificare anche attraverso teleconsulto a distanza. Va in questa direzione il provvedimento contenuto nel ddl Semplificazioni, approvato ieri in Consiglio dei ministri e che raccoglie il plauso dei medici di famiglia della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). "Un provvedimento sostenuto e fortemente voluto da Fimmg che, nei vari incontri con il ministro della Salute Orazio Schillaci, nell'ultimo anno ha fornito proposte documentate proprio per arrivare a questo risultato", sottolinea il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti. Il provvedimento "è un primo tassello – aggiunge Scotti – per alleggerire i carichi di lavoro, troppo spesso più amministrativi che assistenziali, che oggi sottraggono troppo tempo alla cura dei nostri pazienti, che portano in burnout i medici e, non sottovalutabile in un momento di carenza, riducono l'attrattività della medicina di famiglia agli occhi dei giovani laureati. Disciplina che invece è essenziale per il loro futuro professionale, ma anche per il futuro del Servizio sanitario nazionale". "Dopo l'approvazione di ieri – auspica il leader Fimmg – confidiamo in un percorso parlamentare rapido affinché il provvedimento possa concretamente incidere sull’attività dei medici e sulla vita dei nostri assistiti". Ed è lungo anche il percorso verso la sburocratizzazione della medicina generale. Per la Fimmg sono almeno tre gli obiettivi da raggiungere nel breve periodo: va realizzata un'interoperabilità e una forte cooperazione applicativa tra le tante, troppe, piattaforme informatiche nazionali, regionali e aziendali e i medici di medicina generale hanno esigenza di credenziali di accesso uniche; serve la ripetitività della prescrizione farmaceutica per i pazienti cronici stabilizzati; sempre per i pazienti cronici, occorre superare il sistema dei piani terapeutici per farmaci che ormai rientrano nelle terapie di prima scelta. "Ieri dal Governo è arrivato un segnale positivo – conclude Scotti – Noi continueremo a fare quanto in nostro potere affinché si prosegua in questa direzione, provando anche a inserire nei percorsi parlamentari del provvedimento altre azioni che migliorino per i cittadini e i medici le procedure per un reale semplice e coerente accesso alle cure". —[email protected] (Web Info)
Sinner batte Machac nei quarti, è in semifinale a Miami
(Adnkronos) –
Jannik Sinner in semifinale all'Atp Masters 1000 di Miami. L'azzurro, numero 2 del tabellone, supera il ceco Tomas Machac per 6-4, 6-2 in 1h32'. In semifinale, l'altoatesino attende il vincente della sfida tra il russo Daniil Medvedev, testa di serie numero 3, e il cileno Nicolas Jarry, 22esimo giocatore del tabellone di Miami. Sinner, che si appresta a giocare la quarta semifinale in un 2024 sin qui strepitoso, piega Machac con una prestazione 'normale' ma solida. L'azzurro non offre numeri memorabili al servizio (attorno al 60% di prime palle) ma comanda costantemente gli scambi: pochissimi errori gratuiti (appena 3) costringono Machac a rischiare spesso per conquistare il punto. Sinner non paga dazio per il controbreak regalato in avvio di primo set, spezza l'equilibrio quando accelera e viaggia col pilota automatico verso il traguardo. Missione compiuta e terza semifinale a Miami nella carriera del numero 3 del mondo.
Sinner esce sparato dai blocchi: pronti, via e l'azzurro mette a segno il break nel primo game. L'allungo immediato però è un fuoco di paglia. L'altoatesino è ancora in rodaggio e restituisce subito il favore, cedendo il servizio con un doppio fallo (1-1). Il set si infiamma nel quinto game (2-2), quando Machac deve annullare 2 palle break per rimanere a galla. Sinner riprova l'assalto nel settimo game e stavolta sfonda dopo altre 2 palle break e una mini-maratona di 12 punti che il ceco perde per una sequenza di errori gratuiti. Sinner fa il proprio dovere, tiene il servizio nei successivi 2 turni di battuta e chiude il primo set per 6-4, con un game a zero, dopo 52'. La resistenza di Machac nel secondo set si sfalda nel terzo game. Sinner non concretizza la prima palla break offerta da un doppio fallo del rivale ma si procura e concretizza la seconda chance con un paio di accelerazioni che sfondano: 2-1 per il numero 3 del mondo e match in discesa. L'azzurro tiene a zero il servizio nel quarto game (3-1) e poi chiude virtualmente i conti: altro break (4-1) e spallata decisiva alla sfida, che va in archivio con lo score di 6-2. —[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ Si sgancia il carico di una gru, operaio perde la vita
Ennesimo tragico incidente sul lavoro.
Un operaio di 51 anni è morto, a Fidenza, in provincia di Parma, mentre era al lavoro nel cantiere di una scuola.
Secondo una prima ricostruzione, pare che l’uomo stesse manovrando una gru quando all’improvviso il carico si è staccato e lo ha travolto.
La vittima era cittadino di origini rumene. La notizia su La Repubblica.
Sul posto sono immediatamente intervenuti Automedica e infermieristica del 118 ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
Ora gli uomini dell’Arma dei Carabinieri e la Medicina del lavoro stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso.
Foto di repertorio
Vaccino covid, Meloni: “Governo andrà in fondo su effetti avversi”
(Adnkronos) – Le persone che hanno avuto effetti avversi dal vaccino anti-Covid rappresentano "una materia sulla quale io mi sono confrontata col ministro Schillaci per chiedere che ci sia massima disponibilità da parte del Governo per andare in fondo, capire e assumersi per lo Stato italiano le responsabilità che si deve assumere". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite del programma 'Fuori dal coro' in onda stasera su Rete 4. A Mario Giordano che sostiene che queste persone si sentano spesso abbandonate, la premier risponde che "non devono sentirsi abbandonati, secondo me. Il tema della Commissione di inchiesta è sicuramente un tema importante e sono contenta che anche quella stia andando avanti nonostante l'opposizione di quelli che ci spiegavano che loro avevano gestito benissimo la pandemia, ma non vogliono che si possa approfondire su come si gestisce la pandemia che serve soprattutto a evitare e impedire che in un futuro, che speriamo non arrivi mai, si possano ripetere eventuali errori che dovessero esserci stati". In materia di sanità, la premier spiega che "stiamo lavorando su un altro provvedimento che arriverà nei prossimi giorni e nelle prossime settimane che riguarda sempre le liste d'attesa, con un'attenzione particolare alle regioni che hanno un'alta mobilità passiva", ovvero con un alto numero di cittadini "che si devono trasferire" altrove per curarsi "e la regione tua paga l'altra regione. Stiamo lavorando specificamente su questo". La sanità, aggiunge, "compete per buona parte quasi totalmente alle Regioni. Intanto la prima cosa che possiamo fare noi è, pur nella difficoltà economica che affrontiamo, metterci i soldi per affrontare i problemi, perché il tema è importante. E io voglio rivendicare che nonostante la situazione di bilancio abbastanza complessa, il Fondo Sanitario nel 2024 arriva al suo massimo storico. Noi ci abbiamo messo tre miliardi in più rispetto all'anno precedente e su che cosa ci siamo concentrati? Su quello che impatta di più sui cittadini – afferma Meloni – che sono le liste d'attesa e quindi stiamo utilizzando queste risorse per rinnovare il contratto degli operatori della sanità e chiaramente quindi per combattere anche la carenza di personale che c'è e per i progetti che sono specificamente destinati all'abbattimento delle liste d'attesa". —salute/[email protected] (Web Info)
Lega del filo d’Oro presenta alla Camera il Manifesto delle persone sordocieche
(Adnkronos) – In occasione della cerimonia che ha dato il via alle celebrazioni per il suo 60esimo anniversario, la Fondazione Lega del Filo d'Oro Ets, Ente filantropico, ha presentato oggi, presso la Sala della Regina della Camera dei deputati, il 'Manifesto delle persone sordocieche'. Si tratta di un documento in 10 punti che ha l'obiettivo di richiamare l'attenzione delle Istituzioni sui diritti di questa fascia non trascurabile di popolazione, che conta oltre 360mila persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all'udito e, contemporaneamente, con limitazioni di tipo motorio, la cui stima complessiva deve essere però rivista al rialzo, tenendo in considerazione anche i minori di 15 anni, non inclusi nella rilevazione, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva. Si tratta di persone spesso invisibili, che rischiano di essere confinate nell'isolamento imposto dalla propria disabilità. All'evento istituzionale – si legge in una nota – hanno preso parte politici accanto a professionisti, volontari e rappresentanti della Fondazione, pazienti e anche amici storici come Renzo Arbore e Neri Marcorè. "C'è solo una parola per dare atto del lavoro, anzi della missione, che quotidianamente compie chi collabora con la Lega del Filo d'Oro: grazie – afferma il vicepresidente alla Camera Giorgio Mulè – E per ringraziare volontari, personale, terapisti, familiari e soprattutto i miracoli viventi che popolano il Filo d'Oro, sono fiero di ospitarli alla Camera dei deputati in occasione del 60esimo anniversario della sua fondazione. Lo facciamo con un segnale concreto del Governo, perché con l'ampliamento della norma sul riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche, appena annunciato dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, l'Esecutivo ha dato prova della centralità delle questioni legate all'attività del Filo d'Oro". "Quello di oggi è un traguardo importante per la Lega del Filo d'Oro, per Rossano Bartoli e per tutte le persone che fanno parte di questa grande famiglia – sottolinea il ministro Locatelli – Sono felice di poter celebrare questa ricorrenza con una notizia importante. Ieri, su mia proposta, il Consiglio dei ministri ha approvato una disposizione di modifica della legge 107/2010 in materia di riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche, inserendo questo tema nel ddl Semplificazioni presentato dal ministro Zangrillo. La costante collaborazione con Rossano Bartoli e lo staff legislativo della Lega del Filo d'Oro ci ha consentito di andare nella direzione giusta: finalmente adeguiamo la definizione e ampliamo la norma per garantire il riconoscimento della condizione di sordocecità, a prescindere dall'età di insorgenza. Un segnale importante, che consentirà a tutte le persone sordocieche l’accesso ai servizi". "La Lega del Filo d'Oro – aggiunge il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci – è un fiore all'occhiello per il mondo dell'associazionismo e quindi del terzo settore, ma non solo, perché il patrimonio di solidarietà, di conoscenza e di advocacy portato avanti ci rende tutti, istituzioni e cittadini, orgogliosi per gli importanti risultati raggiunti in anni di lavoro a favore delle persone sordocieche. Oggi un altro fondamentale tassello si è aggiunto in tema di riconoscimento della specifica situazione delle persone sordocieche all'interno della vasta famiglia delle disabilità, permettendo maggiori tutele e garanzie per una vita migliore. Grazie amici della Lega del Filo d'Oro per quello che fate e per la strada che avete tracciato e che permette a molte altre realtà associative di seguire il vostro esempio e la vostra dedizione". "Oggi la Lega del Filo d'Oro raggiunge un altro, fondamentale, traguardo – dichiara Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d'Oro – Alla vigilia di questa giornata celebrativa, è stato approvato un disegno di legge molto importante per tutte le persone sordocieche, che riconosce la sordocecità come disabilità unica, senza discriminazioni tra persone con stesse condizioni sviluppate in età differenti. Questo passo significativo ci fa guardare al futuro con maggiore speranza e getta le basi per una società più inclusiva e rispettosa. L'evento odierno suggella l'impegno che, come Lega del Filo d'Oro, portiamo avanti da ormai 60 anni e guarda agli ulteriori traguardi che siamo speranzosi di poter raggiungere grazie al supporto di tutti. Il nostro obiettivo è garantire un futuro migliore a chi non vede e non sente e alle loro famiglie, che ogni giorno ripongono fiducia in noi. Crediamo fermamente, e ne abbiamo avuto prova, che con il sostegno delle istituzioni e della popolazione nel suo complesso, si possano superare le sfide attuali per creare una società più equa e accessibile. Ci tengo pertanto a ringraziare tutte le istituzioni per aver accolto le nostre istanze ed aver garantito questa preziosa opportunità di confronto". Nel suo saluto, il ministro della Salute Orazio Schillaci ricorda che la Fondazione "rappresenta una risorsa inestimabile a sostegno delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che, grazie all'assistenza, alla riabilitazione e all'educazione, possono compiere progressi verso una maggiore autonomia. Con l'approvazione di ieri in Consiglio dei ministri della misura sul riconoscimento della sordocecità, il Governo ha dato un segnale forte di attenzione e ascolto alle esigenze delle persone sordocieche. Un risultato molto importante che va nella direzione di un pieno riconoscimento del diritto alla salute". La Fondazione "è un motivo d'orgoglio per tutta l'Italia e per le Marche – conclude il sottosegretario per l'Economia e le Finanze Lucia Albano – 60 anni sono un traguardo straordinario raggiunto grazie alla dedizione, alla cura, ma anche all'innovazione, alla ricerca e allo studio, raggiunto grazie all'impegno di tutti i medici, professionisti sanitari, volontari, donatori che ogni giorno si prodigano per realizzare un sogno iniziato nel 1964. L'approvazione di ieri in Consiglio dei ministri del riconoscimento della sordocecità rappresenta un grande passo in avanti verso la piena garanzia del diritto alla salute e all'autodeterminazione e un importante segnale di attenzione verso la Lega del Filo d'Oro". —[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ Ragazzo quindicenne scomparso da casa
Sono momenti di apprensione per la scomprsa di un ragazzo minorenne, che si è allontanato nella mattinata di ieri, martedì 26 febbraio, da Argenta, in provincia di Ferrara. Il ragazzo, ancora minorenne, sarebbe uscito di casa a bordo di una bicicletta.
Si tratterebbe di un allontanamento volontario. Il 15enne aveva con sé il cellulare e forse anche una piccola somma di denaro.
Il cellulare risulta spento e i genitori non avevano notato comportamenti strani prima della scomparsa.
Torna l’ora legale, l’appello: “Tenerla sempre, cambiarla contraddice la Costituzione”
(Adnkronos) – "L'ora legale va mantenuta tutto l'anno". Il pediatra Italo Farnetani lo dice da sempre e oggi, in vista del suo ritorno nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, lo ripete ancora una volta e chiama in causa la Costituzione. "L'articolo 32 recita che 'la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività'", ricorda il medico all'Adnkronos Salute. Ma se questo è vero, osserva, "il cambio dell'ora rappresenta una duplice contraddizione". "Innanzitutto – spiega il professore ordinario di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta – perché sono noti gli effetti benefici della luce sulla salute e sull'organismo", e quindi l'ora legale che 'allunga' le giornate andrebbe resa perenne. "E poi perché interferire due volte all'anno", adesso e a fine ottobre quando si ripasserà all'ora solare, "sui ritmi cronobiologici dell'organismo non solo non è una promozione della salute, ma non è nemmeno nell'interesse della collettività. Perché creare un disagio all'organismo, che perdura per alcuni giorni con riflessi sul comportamento e il rendimento, è senza dubbio qualcosa di negativo". Tra le righe dell'articolo 32 che tutela il diritto alla salute, per proprietà transitiva Farnetani legge "il consiglio di mettere a disposizione dell'organismo più luce possibile, per i vantaggi che questa produce sul nostro benessere, e di evitare cambiamenti bruschi dei ritmi circadiani, per le ricadute negative sull'organismo. Allora manteniamo l'ora legale tutto l'anno", insiste il pediatra. La luce, infatti, fa bene "soprattutto al pomeriggio – precisa – quando l'organismo è orientato all'ottimismo". Ecco perché è allungando le giornate come vuole l'ora legale, piuttosto che anticipando il diradarsi del buio come avviene con l'ora solare, che "l'effetto positivo della luce produrrebbe i vantaggi maggiori in termini di salute". —[email protected] (Web Info)
Giuseppe Palmisano nuovo segretario Fimmg Venezia
(Adnkronos) – Sono stati completamente rinnovati l'esecutivo e il Consiglio direttivo della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Venezia, che resteranno in carica per il quadriennio 2024-2027. Il neoeletto segretario provinciale è Giuseppe Palmisano, medico di famiglia di 51 anni che fa parte della medicina di gruppo integrata Altinum di Quarto d'Altino. "Il ricambio generazionale – sottolinea il segretario uscente Maurizio Scassola, alla guida di Fimmg Venezia dal 2019 – era necessario: abbiamo fortemente voluto accelerare il cambiamento. Per questo, come squadra responsabile e solidale, abbiamo deciso di convocare elezioni anticipate. Ci mettiamo comunque tutti a disposizione del nuovo direttivo". Il Consiglio uscente lascia un sindacato in buona salute con 280 iscritti, un indice di sindacalizzazione tra i più alti, una situazione finanziaria solida e una contabilità ineccepibile, si legge in una nota. "Per la medicina generale – prosegue Scassola – questo è un momento delicatissimo sia a livello regionale che nazionale. Chi arriva dopo di noi avrà compiti difficili da affrontare: innanzitutto una vera, seria, efficace riorganizzazione dell'assistenza territoriale e degli studi dei medici di famiglia, con il potenziamento del personale di studio per dare risposte ai reali bisogni dei cittadini. L'arrivo delle Case della comunità e le sfide che pone il nuovo Accordo collettivo nazionale dovranno essere punti da approfondire analiticamente, per offrire risposte specifiche a un territorio veneto diversificato sotto il profilo demografico e geografico. La coesione dei medici di medicina generale sarà fondamentale", avverte Scassola che resta a capo della segreteria regionale di Fimmg Veneto, accompagnando anche il Consiglio regionale verso il cambiamento generazionale. "Sono onorato della fiducia che mi è stata accordata – afferma il neo segretario Giuseppe Palmisano – pronto a mettermi a servizio di tutta la categoria dei medici di medicina generale. Siamo un gruppo di colleghi molto motivati e desiderosi di condividere le proprie competenze nei diversi ambiti di azione sindacale. Ringrazio innanzitutto il dottor Maurizio Scassola e tutti i colleghi del precedente Consiglio per il lavoro svolto con passione e dedizione in tutti questi anni. Auspico uno spirito di condivisione e collegialità, che sono fondamentali per affrontare le sfide, anche quelle più ardue, a partire dal rilancio del Servizio sanitario nazionale in tutte le sue sfaccettature. Ci impegniamo a migliorare la qualità di vita e professionale del medico, condizione necessaria al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle cure rivolte agli assistiti; ad alleggerire l'avvilente carico burocratico che soffoca e appesantisce il nostro operato quotidiano; a supportare i giovani medici e le colleghe, in particolare nella genitorialità. L'augurio finale – conclude – è quello di una ritrovata alleanza tra medici di famiglia e comunità locali, in difesa della sanità pubblica al fine di garantire a tutti il diritto costituzionale alle cure". —[email protected] (Web Info)












