(Adnkronos) – In Italia fino all'80% dei casi di tumore ovarico viene diagnosticato tardi. Sono infatti oltre 4.800 le nuove diagnosi l'anno in cui la malattia è già in fase avanzata. E' necessario quindi aumentare la consapevolezza tra le donne, attraverso opportune campagne informative, su una patologia di cui si parla ancora poco. E' inoltre importante favorire e velocizzare, per tutte le pazienti, l'accesso ai test per biomarcatori predittivi e alle cure innovative contro la neoplasia ginecologica che presenta il più alto tasso di mortalità. E' questo il doppio appello lanciato oggi, durante una tavola rotonda a Roma, dell'Ovarian Cancer Commitment (Occ). Si tratta di un'iniziativa europea promossa da AstraZeneca insieme alla Società europea di oncologia ginecologica (Esgo) e alla Rete europea dei Gruppi di advocacy sul cancro ginecologico (Engage), che si pone l'obiettivo di promuovere la discussione e il confronto al fine di migliorare la qualità di vita e la sopravvivenza delle donne con cancro ovarico. "La patologia provoca ogni anno più di 3.200 decessi – sottolinea Nicoletta Colombo, direttore di Ginecologia oncologica medica all'Istituto europeo di oncologia di Milano e professore associato di Ostetricia e ginecologia presso l'Università di Milano-Bicocca – Questo è dovuto a una sintomatologia aspecifica e tardiva e alla totale mancanza di programmi di screening. Nonostante le difficoltà nell'ottenere diagnosi precoci, non sono mancati negli ultimi anni importanti innovazioni terapeutiche. In particolare, l'oncologia di precisione sta portando grandi benefici in termini di sopravvivenza". "Il carcinoma ovarico si caratterizza per notevoli deficit genetici che alterano i meccanismi di riparazione dei danni del Dna – prosegue Sandro Pignata, direttore Divisione Oncologia medica, Dipartimento di Uro-ginecologia, Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione G. Pascale di Napoli – Esiste da alcuni anni il test Hrd, in grado di rilevare quando non funziona il meccanismo della ricombinazione omologa o Homologus Recombination Deficiency. Si tratta di un 'sistema di correzione' che, se smette di operare, induce il Dna a generare nuovi errori. Sono questi, infatti, le principali caratteristiche biologiche del tumore ovarico. L'esecuzione del test Hrd permette quindi di adattare le cure a ogni singola paziente e consente ai clinici di proporre strategie di sorveglianza o di riduzione del rischio. Rappresenta un'evoluzione del test Brca ed è rilevante nella scelta della terapia con i Parp-inibitori, la nuova classe di farmaci in grado di contrastare le neoplasie che presentano un difetto nel processo di ricombinazione omologa". L'esecuzione del test Hrd richiede piattaforme tecnologiche e software attualmente presenti solo in pochi centri altamente specializzati, è emerso dall'incontro. Inoltre, al momento, il processo di tariffazione e rimborsabilità del test non è sempre chiaro ed omogeno per tutte le Regioni. E' auspicabile una centralizzazione della governance dei laboratori che svolgono queste analisi molto complesse, basate su tecnologia Ngs. Solo così – è stato ribadito – è possibile garantire la massima qualità di erogazione degli esami e il contenimento dei costi di esecuzione. "Tutte le pazienti con carcinoma ovarico hanno il diritto di essere assistite in centri oncologici specializzati nel trattare una malattia molto complessa – aggiunge Anna Fagotti, professore ordinario di Ostetricia e ginecologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, direttore Unità operativa complessa presso la Fondazione Policlinico universitario A. Gemelli Irccs e presidente di Esgo – In tempi brevi è necessario adottare i criteri e gli standard di selezione dei centri di riferimento all'interno delle reti oncologiche regionali. Su tutto il territorio nazionale servono linee guida omogenee e che rispettino alcuni criteri e standard essenziali, in tutto 10, che sono stati stabiliti di recente dall'European Society of Gynaecological Oncology e prevedono, tra gli altri, la presenza di un chirurgo specializzato, un volume di soglia di almeno 30-20 interventi annui, la presenza di team multidisciplinari e l'accesso ai trial clinici". La malattia presenta ancora dei "bisogni insoddisfatti per la maggioranza dei pazienti – commenta Nicoletta Cerana, presidente Acto Italia – Alleanza contro il tumore ovarico Ets – L'innovazione terapeutica sta migliorando le prospettive delle donne interessate dal tumore ovarico, ma bisogna prestare maggiore attenzione a livello di assistenza socio-sanitaria e alla qualità di vita durante e dopo le terapie". Il tumore ovarico "provoca ancora troppe vittime in Italia così come in molti altri Paesi occidentali – ricorda Annarita Patriarca, componente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati – Tuttavia, è una patologia oncologica ancora poco conosciuta ed è necessario informare maggiormente l'opinione pubblica. Sul versante istituzionale, è necessario un impegno comune del Governo e del Parlamento per garantire l'accesso a tutte le donne ai trattamenti più innovativi ed efficaci. Una priorità non rinviabile, che deve essere inserita nell'agenda politica". Sempre oggi a Roma è stata presentata la nuova campagna di comunicazione 'Hai due minuti?', che ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della prevenzione. "La nostra azienda è orgogliosa di supportate un progetto di valore come questo che si propone di informare la popolazione femminile su una neoplasia che presenta ancora una diagnosi complessa – conclude Alessandra Dorigo, Head of Oncology di AstraZeneca Italia – Al tempo stesso, con Ovarian Cancer Commitment abbiamo avviato una collaborazione con i vari attori del sistema salute con l'obiettivo di migliorare la diagnosi e il trattamento del tumore ovarico. I progressi della ricerca scientifica e della pratica clinica negli ultimi anni hanno prodotto grandi risultati. L'impegno comune deve essere quello di rendere più accessibili queste innovazioni affinché non rimangano ad appannaggio di poche pazienti". —[email protected] (Web Info)
Germania, nuovo incidente per pullman Flixbus: almeno 5 morti vicino Lipsia
(Adnkronos) – Almeno cinque persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite in un incidente che ha coinvolto un pullman Flixbus sull'autostrada A9 nei pressi di Lipsia, in Germania. Lo rende noto la polizia precisando che verso le 9.45 ora locale il veicolo è uscito di strada e si è schiantato per ragioni ancora da determinare. Diversi elicotteri e molte ambulanze sono stati inviati nella zona dell'incidente, con l'autostrada – che collega Berlino a Monaco – che è stata chiusa in entrambe le direzioni. A bordo del pullman della compagnia Flixbus, che era in viaggio da Berlino a Zurigo, viaggiavano 53 passeggeri e 2 autisti, rende noto la compagnia in una dichiarazione in cui afferma che "i nostri pensieri sono rivolti alle persone coinvolte in questo incidente e ai loro familiari". Flixbus ha anche detto che sta collaborando con le autorità locali e i servizi di emergenza e sta facendo tutto il possibile per chiarire velocemente e completamente le cause dell'incidente. Gli ospedali dell'area di Lipsia sono stati messi in allerta per accogliere i feriti. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ascolti tv, ‘Studio Battaglia’ vince la prima serata
(Adnkronos) – La fiction 'Studio Battaglia', in onda ieri sera su Rai1, è stata vista da 3.172.000 spettatori con il 17.5% di share, risultando il programma più seguito del prime time. Al secondo posto 'Incastrati 2' su Canale 5, con 2.165.000 spettatori e l’11.8% di share. Al terzo posto 'Le Iene' su Italia 1, con 1.699.000 spettatori e l’11.7% di share. A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'DiMartedì' su La7 (1.430.000 spettatori, share 8.4%), la finale di 'Dalla Strada al Palco' su Rai2 (1.149.000 spettatori, share 7.2%), 'È Sempre Cartabianca' su Rete4 (712.000 spettatori, share 4.9%), '4 Ristoranti' su Tv8 (461.000 spettatori, share 2.3%), 'Petrolio' su Rai3 (431.000 spettatori, share 2.1%), 'Faking It – Bugie Criminali' (302.000 spettatori, share 1.5%). In access prime time, hanno vinto 'Cinque Minuti' (4.758.000 spettatori, share 22.8%) e 'Affari Tuoi' (5.682.000 spettatori, share 25.7%) su Rai1, mentre 'Striscia la Notizia' su Canale 5 ha ottenuto 3.352.000 spettatori e il 16% di share. —[email protected] (Web Info)
Lavatrice, asciugatrice e aspirapolvere: ecco quanto pulire casa incide sulla bolletta
(Adnkronos) –
A breve cambieranno le tariffe dell’energia elettrica nel mercato tutelato; in attesa di sapere come varieranno le bollette, Facile.it ha analizzato i consumi dei principali elettrodomestici per la pulizia di casa scoprendo che solo per lavatrice, asciugatrice, ferro da stiro, aspirapolvere e scopa a vapore, arriviamo a spendere oltre 230 euro all’anno. E con le grandi pulizie di primavera ormai alle porte, è bene sapere quali sono gli elettrodomestici che consumano di più e come risparmiare. Il primo elettrodomestico finito sotto la lente di Facile.it è la lavatrice. Per l’analisi il comparatore ha preso in considerazione la tariffa dell’energia elettrica del mercato tutelato (aggiornata al primo trimestre 2024) pari a 0,25 euro al kWh. Quanto ci costa in elettricità una lavatrice? Considerando un nuovo modello da 9kg in classe energetica E (nuova etichetta energetica), ogni lavaggio ci costa circa 22 centesimi di euro in energia; può sembrare poco, ma se facciamo una lavatrice ogni due giorni spenderemo circa 40 euro l’anno, ma se le lavatrici sono una al giorno, o più, allora dobbiamo mettere in conto di superare gli 80 euro.
Due consigli fondamentali per risparmiare: il primo è di fare lavatrici solo a pieno carico, così da ottimizzare la spesa e ridurre il numero di lavaggi, il secondo è di evitare lavaggi a temperatura troppo elevata se non strettamente necessario. Infine, se avete una tariffa energetica bioraria, ricordatevi di attivare l’elettrodomestico solo durante le ore serali o nel weekend, altrimenti pagherete una tariffa più alta. Il secondo elettrodomestico analizzato non poteva che essere l’asciugatrice. Guardando l’etichetta energetica si scopre che un modello in classe A++ da 9 Kg consuma circa 1,6 kWh per ogni ciclo di asciugatura, valore che in bolletta si traduce in una spesa di circa 40 centesimi di euro. Questo significa che per far andare l’asciugatrice una volta ogni due giorni spenderemo quasi 75 euro all’anno di energia elettrica, ma che diventano oltre 150 se la facciamo una volta al giorno. Il consumo è elevato, quindi è bene adottare alcune buone pratiche; la prima è quella di centrifugare bene i capi in lavatrice prima di passarli all’asciugatrice, questo ci consentirà di ridurre i tempi di asciugatura e, di conseguenza, i costi. La seconda è di usarla a pieno carico, ma senza esagerare; troppi panni potrebbero ridurne l’efficienza e far salire la spesa. Ultimo passaggio per i nostri panni, prima di riporli nell’armadio, è la stiratura. Ma quanto ci costa in bolletta il ferro da stiro? L’elettrodomestico, va detto, è molto energivoro e, normalmente i consumi variano tra i 1,8 e i 2,6 kWh. Esistono molti tipi di ferro (compatto, con caldaia, con generatore di vapore, ecc), pertanto il primo suggerimento è di scegliere quello più adatto alle esigenze della nostra famiglia. Un ferro da stiro con consumo pari a 2,2 kWh ci costa in bolletta circa 60 centesimi di euro all’ora. Ecco quindi che, se dedichiamo 2 ore a settimana a questa attività, la spesa annuale sarà di circa 58 euro, ma in caso di famiglia numerosa e più ore trascorse a stirare, il conto può salire velocemente. Per risparmiare, il primo suggerimento è di utilizzare il ferro quando si hanno più indumenti da stirare; riscaldare l’acqua costa, meglio consumarla tutta. E ancora, è sconsigliabile lasciare il ferro attaccato più del necessario, sarebbe solo uno spreco di energia. Infine, attenzione alla manutenzione e, in particolare, alla formazione del calcare, che non solo potrebbe far aumentare i consumi, ma anche ridurre la qualità del risultato.
L’aspirapolvere è un indispensabile alleato quotidiano per le pulizie di casa, ma quanto ci costa in elettricità? I modelli sul mercato sono diversi, così anche i consumi; un aspirapolvere a filo può consumare 1 kWh, questo significa che per ogni ora di utilizzo spendiamo circa 25 centesimi di euro. Un paio d’ore a settimana, per tutto l’anno, ci costerebbero quindi circa 26 euro in bolletta. Per risparmiare, il primo consiglio è di ridurre il tempo di utilizzo eliminando i momenti in cui lo lasciamo accesso senza usarlo, ma attenzione anche al continuo alternarsi di spegnimento e riaccensione; insomma, meglio spostare i mobili prima di iniziare a passare l’elettrodomestico. La funzione Turbo va usata solo se e quando serve (ad esempio per i tappeti, ma non per il pavimento o il parquet) e, naturalmente, occhio al filtro; se pulito consente un gran risparmio. Dopo aver aspirato il pavimento, cosa c’è di meglio di una scopa a vapore per rimuovere lo sporco e igienizzarlo a dovere? Anche per questo elettrodomestico esistono diverse versioni – con caldaia, con filo, senza filo ecc. – ma se prendiamo in considerazione un modello da 1.500 watt dobbiamo sapere che, per ogni ora di utilizzo, ci costerà circa 40 centesimi di euro. Per un anno di lavaggi con scopa a vapore, un paio d’ore a settimana, spendiamo circa 40 euro in energia elettrica. Funzionando ad acqua, il rischio principale per questo elettrodomestico è che la formazione di calcare possa ridurne l’efficienza e, di conseguenza, far salire i consumi; il consiglio principale è di fare manutenzione regolare all’elettrodomestico e di utilizzare l’acqua più adatta secondo quanto riportato nel libretto di istruzioni. —[email protected] (Web Info)
Attacco Mosca, Russia insiste su ‘pista ucraina’ e punta il dito sugli Usa
(Adnkronos) – Gli Stati Uniti hanno attribuito precipitosamente la colpa dell’attacco al Crocus City Hall di Mosca al gruppo terroristico Stato islamico, anche se l'evento era ancora in corso. A puntare il dito è la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, precisando a Radio Sputnik che "il fatto stesso che nelle prime 24 ore dopo l'attacco gli americani abbiano iniziato a gridare che non si trattava dell'Ucraina credo sia una prova incriminante. Non posso classificarlo altrimenti: è una prova di per sé". "Il secondo fatto da notare riguarda il clamore da parte degli Stati Uniti secondo cui l'attcco fosse sicuramente opera dell'Isis", ha sottolineato la portavoce. "Naturalmente, la velocità con cui sono riusciti a giungere a conclusioni così dirette è sorprendente. Ci sono volute solo poche ore per prendere un microfono, accendere le luci, convocare la stampa e trarre una conclusione su chi è responsabile di questo attacco terroristico terribilmente sanguinoso". Intanto il Parlamento russo, la Duma, ha chiesto una indagine sul ''finanziamento, l'organizzazione e la condotta di atti terroristici'' in Russia da parte degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali. Lo riferiscono gli investigatori statali russi dopo che, in relazione all'attacco al Crocus, molti politici e funzionari russi hanno puntato il dito contro l'Occidente. Il numero di persone ferite nell'attentato alla sala da concerto alle porte di Mosca è intanto salito a 360, fra cui 11 bambini, ha reso noto la vice Premier Tatyana Golovka, precisando che non tutti coloro che hanno riportato ferite si sono rivolti ai medici. In molti sono scappati in stato di shock. Il bilancio delle vittime dell'attentato è, finora, di 140 morti. 60 persone ferite nell'attacco terroristico del 22 marzo sono tuttora ricoverate negli ospedali della capitale russa, ha spiegato quindi il sindaco Sergey Sobyanin. "Un totale di 94 persone sono state ricoverate negli ospedali di Mosca. Trentaquattro sono già state dimesse e 60 persone continuano a ricevere cure. Il numero di pazienti in condizioni critiche è sceso ad un terzo di quello iniziale. Nessuno tra i ricoverati in gravi condizioni è morto", ha detto il sindaco. Il primo cittadino di Mosca ha quindi reso noto che quasi 400 tra vigili del fuoco e soccorritori, oltre 140 unità di attrezzature antincendio, 44 equipaggi di ambulanze e tre elicotteri medici sono stati coinvolti nell'intervento successivo all'attacco. "I medici stanno facendo tutto il possibile per salvare vite umane e garantire il recupero più rapido possibile di tutti i feriti. Più di 100 medici di ambulanze, più di 700 medici e infermieri che lavoravano su doppi turni sono stati coinvolti nel salvataggio dei feriti", ha sottolineato Sobyanin. Presunti membri di una cellula del gruppo Alla Ayat bandito in Russia per estremismo che erano "coordinati dall'estero" sono stati intanto arrestati in una operazione dell'Fsb e del Centro anti estremismo del ministro degli Interni della regione di Rostov, rende noto l'agenzia Tass. I sospetti sono accusati di aver cercato di reclutare residenti locali. "L'attività criminale della cellula estremista era coordinata dall'estero. Venivano diretti loro flussi finanziari. Il leader della cellula e cinque membri attivi impegnati nel reclutamento aggressivo sono stati identificati e detenuti", ha spiegato una fonte. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Codice della strada, via libera della Camera con 163 sì
(Adnkronos) –
Via libera dell'Aula della Camera al ddl sul codice della strada con 163 voti favorevoli e 107 contrari. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. A esprimere "grande soddisfazione" il vicepremier e ministro, Matteo Salvini, che sottolinea: "Siamo determinati a salvare vite". "Sono soddisfatto per l'approvazione delle mie indicazioni per il riordino della disciplina del codice della strada”, ha dichiarato Andrea Mascaretti, deputato di Fratelli d’Italia. “Vanno fissate, una volta per tutte, regole chiare per l'uso di monopattini elettrici, hoverboard, monoruote e biciclette elettriche. Regole che dovranno essere coerenti con quelle già vigenti per gli altri mezzi come auto, moto e motorini. Per tutti i mezzi dotati di un qualsiasi tipo di motore – spiega il parlamentare – ci saranno obblighi precisi: possedere dispositivi di sicurezza per i conducenti e passeggeri, targhe, specchietti o telecamere per la retrovisione e assicurazione e i conducenti dovranno possedere una conoscenza adeguata delle regole di circolazione". "Questi mezzi di trasporto leggeri vengono troppo spesso percepiti come dei ‘giochi’ che non devono sottostare alle regole previste dal codice della strada e per questo sono frequentemente coinvolti in incidenti con tram, bus, pedoni o automobili. Dal 2021 solamente i monopattini elettrici sono stati coinvolti in oltre 2000 incidenti nel nostro Paese, alcuni dei quali mortali. Non si capisce perché un monopattino con un motore elettrico non debba possedere gli stessi requisiti di sicurezza di ogni altro mezzo circolante sulle nostre strade. È quindi ora di fissare regole che garantiscano la sicurezza di tutti" conclude. "Il 'nuovo' codice della strada o più semplicemente codice della strage è un intervento spot, lacunoso e contraddittorio. Una riforma che non coglie le sfide del tempo in cui viviamo, che è ancorata al secolo scorso perché non tiene conto dell'innovazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza di automobilisti e pedoni. Tutti i 250 emendamenti presentati dal Pd sono stati bocciati e il ministro Salvini non si è mai degnato di presentarsi in Aula per confrontarsi con il parlamento". Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, nel suo intervento alla Camera con cui ha motivato il voto contrario del gruppo democratico. "Un codice che non tiene conto della velocità e della distrazione che sono la prima causa di incidenti anche mortali – aggiunge – che si accanisce contro i giovani e le famiglie monoreddito, che non dice nulla a proposito degli ultraottentenni, che depotenzia le autonomie locali, che non finanzia il trasporto pubblico e si accanisce contro la mobilità sostenibile. Un testo deludente che mette al centro la vettura e le sue esigenze e non si preoccupa della sicurezza delle persone". "Oggi abbiamo votato convintamente contro il codice della strada del Ministro Salvini perché il Governo Meloni ha scelto ancora una volta di guardare al passato non al futuro della mobilità: non ha raccolto l’appello dei familiari delle vittime sulla strada a mettere la sicurezza al primo posto, non affronta il grande tema della velocità, della disattenzione e del rispetto delle regole e dei limiti attraverso il ricorso alle nuove tecnologie, non apre alla formazione permanente per consentire a tutte le persone di conoscere e applicare le nuove norme, non introduce dispositivi per salvare le vittime degli angoli ciechi dei mezzi pesanti, porta invece avanti una assurda “crociata” contro i poteri dei Sindaci, contro la ciclabilità e la mobilità sostenibile". Così Andrea Casu del Pd. "Le poche cose buone, sono frutto dell’approvazione di nostri emendamenti come per la sospensione breve immediata della patente per chi guida usando lo smartphone o l’apertura al ricorso ai simulatori di guida o alle notifiche digitali immediate delle multe. Se tutta Europa sta andando nella direzione opposta non è in atto un complotto internazionale contro l’Italia, sono Meloni e Salvini che stanno sbagliando strada. Per questo continueremo a batterci in Senato e sul territorio per modificare quello che movimenti e comitati che stanno scendendo in piazza in tutta Italia stanno chiamando codice della strage". "Il ministro Salvini non dovrebbe gioire se le principali Associazioni dei familiari delle vittime e degli utenti della strada sono insoddisfatte di questa riforma che non rispecchia gli obiettivi della Comunità europea", ha dichiarato il promotore della proposta di legge Lazio Strade Sicure e Responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato che ha aggiunto: "L’Italia si allontana dall’obiettivo europeo zero vittime. Le ragioni del no di Azione sono state illustrate in Aula dall’On. Giulia Pastorella. Ogni anno è come se perdessimo una città di oltre 3.000 abitanti per gli incidenti stradali, che sono la prima causa di morte tra i giovani. Prosegue l’impegno nelle Regioni e per quanto mi riguarda con la proposta Lazio Strade Sicure, e chiedo che i sindaci inseriscano nelle loro priorità la sicurezza stradale”. Il decreto autovelox Lo scorso 21 marzo è stata approvata la bozza del decreto autovelox, che disciplina le modalità di collocazione e uso dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità di cui all'articolo 142 del Codice della strada. L’obiettivo del dl autovelox "è garantirne un utilizzo conforme ad esigenze di sicurezza della circolazione, prevenzione degli incidenti e tutela degli utenti della strada", ha sottolineato una nota del Mit. Ecco cosa cambia. Il testo – ha ricordato ancora il Mit – è frutto di un ampio confronto con ANCI e UPI, con le quali si sono tenute tre riunioni in sede tecnica, oltre che numerosi incontri informali, al fine di definire una posizione condivisa sui contenuti del decreto. Si evidenzia, altresì, che gran parte delle modifiche richieste sono state accolte. —[email protected] (Web Info)
Italiani e simboli della Pasqua: a tavola la colomba batte l’uovo di Pasqua. Per 1 italiano su 4 il pasto si conclude con la grappa
In Italia non c’è Pasqua senza tradizioni a tavola. Da Nord a Sud della Penisola sarà
un trionfo di specialità regionali: dalla Crescia valdostana alla Fugassa veneta, dal Bensone modenese all’Abbacchio al Brodetto del Lazio, dal Casatiello napoletano allo Sciusceddu messinese, fino al pane sardo Sa Pippia de Caresima. Ogni regione si appresta a mettere in tavola piatti diversi ispirati alla tradizione locale, in occasione del classico pranzo di Pasqua con amici e parenti. Ma se sulle ricette salate ogni regione terrà fede al territorio, sui dolci che trionferanno a fine pasto gli italiani non hanno dubbi: per quasi il 60% dei connazionali (in particolare uomini delle Gen X e donne Baby Boomers) la tradizione pasquale è rappresentata dalla colomba, che batte anche l’uovo di cioccolato, scelto dal 55,3% degli italiani.
E per 1 italiano su 4 una cosa è certa: il pasto si concluderà, rigorosamente, con un bicchiere di grappa, come da tradizione. Sono questi i dati emersi dall’indagine svolta da AstraRicerche per Grappa Libarna (brand di Gruppo Montenegro) su oltre 1.000 persone tra i 35 e i 75 anni, per indagare le abitudini degli italiani a tavola durante la Pasqua.
“Non stupisce che un prodotto simbolo del Made in Italy come la grappa abbia saputo conquistare un posto d’onore sulle tavole degli italiani, unendo tante tradizioni culinarie diverse anche in occasione della Pasqua” spiega Alessandro Soleschi, Group Director of Marketing Spirits di Gruppo Montenegro. “Ed è proprio alla tradizione dell’arte distillatoria piemontese che si ispira la gamma di Grappa Libarna (Grappa Bianca Cristallo, Grappa di Moscato Barricata, Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva e Grappa di Barolo Riserva).
Quattro grappe premium dalla personalità ben definita e adatte a diversi tipi di palato, che riservano piacevoli sorprese in degustazione liscia ma anche in abbinamento a dolci e cioccolato. Proprio per esaltare le caratteristiche di Grappa Libarna, in occasione della Pasqua, abbiamo elaborato col maestro cioccolatiere Guido Castagna, due abbinamenti d’autore tra grappa e cioccolato per un’autentica esperienza di gusto che rende omaggio al Piemonte, terra di origine della nostra grappa”.
GRAPPA LIBARNA INCONTRA IL CIOCCOLATO DI GUIDO CASTAGNA
Per ribadire un binomio indissolubile legato alla tradizione, quello tra grappa e cioccolato, e valorizzare il suo legame con il territorio piemontese, Grappa Libarna ha messo a punto, in collaborazione con il maestro del cioccolato piemontese Guido Castagna, due abbinamenti premium da scoprire: Grappa di Moscato Barricata, elegante e rotonda, incontra la tavoletta centogrammi fondente al 64% con ripieno Giuinott, con il 40% di nocciola Piemonte Igp, mentre, Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva, intensa e strutturata, trova un perfetto sodalizio con la fava di cacao tostata e ricoperta con finissimo strato di cioccolato fondente 64%.
“La collaborazione con Grappa Libarna – commenta Guido Castagna – mi ha dato la possibilità di ribadire il legame profondo con le mie radici piemontesi e di valorizzare l’abbinamento che prediligo, quello della grappa con il cioccolato. Le note eleganti e rotonde di Grappa di Moscato Barricata e quelle ricche e intense di Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva si sposano perfettamente con gli armonici sapori fondenti delle mie creazioni”.
Eurovision 2024, scaletta semifinali: ecco l’ordine di uscita dei cantanti
(Adnkronos) – Svelato l’ordine di esibizione dei concorrenti delle due semifinali di Malmö. Con il 'running order' appena diffuso da Ebu e Svt (il servizio pubblico svedese), l'Eurovision Song Contest 2024, che conta su almeno 200 milioni di telespettatori nel mondo, entra nel vivo della gara. Da quest’anno, i rappresentanti dei big 5 (Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito), insieme al paese ospitante, la Svezia, si esibiranno dal vivo durante le semifinali e Angelina Mango si esibirà nella serata del 9 maggio per 16esima. Nonostante i 5 big siano già qualificati di diritto per la finale, avranno così l'opportunità di presentare le loro canzoni per intero in anteprima al pubblico e ai telespettatori (non con un semplice estratto, come in passato) contribuendo a incrementare l'interesse e l'engagement per le loro esibizioni prima della finale. Ad aprire le danze, dando il via alla prima semifinale martedì 7 maggio, sarà la giovanissima Silia Kapsis, in rappresentanza di Cipro, seguita dalla serba Teya Dora: il croato Baby Lasagna, che con il suo rock punk è in cima ai pronostici a meno di 50 giorni dal concorso, si esibirà in posizione numero 7: la parata dei concorrenti del martedì sarà chiusa da Tali, che con 'Fighter' riporta il Lussemburgo in concorso dopo 30 anni. Giovedì 9 maggio sarà la maltese Sarah Bonnici a esibirsi per prima. La nostra Angelina Mango presenterà all’Europa la sua 'La noia' quartultima. A chiudere la serata, preceduto dai norvegesi Gåte, sarà l’olandese Joost Klein con 'Europapa'. Per ora, è il rappresentante dei Paesi Bassi a essere in cima alle classifiche dei servizi streaming. Il pubblico italiano potrà votare le sue canzoni preferite in questa semifinale. Le due semifinali andranno in onda martedì 7 e mercoledì 9 maggio in prima serata su Rai 2 e Rai Play oltre a essere trasmesse su Rai Radio 2 e sul Canale 202 del digitale terrestre. La finale invece andrà in onda sabato 11 maggio, sempre in prima serata, su Rai 1 oltre che su Rai Play e Rai Radio 2. A condurre la trasmissione televisiva torna l’effervescente coppia Mara Maionchi e Gabriele Corsi mentre per Rai Radio 2 il commento in simulcast quest’anno sarà a cura di Diletta Parlangeli e Matteo Osso. E la nostra portabandiera, Angelina Mango, nel frattempo scalderà ugola e muscoli con la partecipazione ai principali 'Pre-party' in giro per l’Europa. Angelina, infatti, ha confermato la sua presenza in quattro tappe dove gli artisti in concorso sperimentano, spesso per la prima volta, l’atmosfera dell’Eurovisione. La prossima azzurra della canzone sarà infatti il 30 marzo a Madrid, il 6 aprile a Barcellona e il 7 aprile a Londra, per concludere il suo mini tour preliminare il 13 aprile ad Amsterdam. A partecipare all’edizione di Malmö, dal 7 all’11 maggio, in rappresentanza di 37 nazioni, saranno ventisette cantanti solisti (diciotto donne, nove uomini), sette duetti (tre maschili, uno femminile, tre misti) e tre gruppi (due misti e uno maschile). Di seguito, il running order completo delle due semifinali. L'ordine di uscita della semifinale di martedì 7 maggio: 1. Cipro (Silia Kapsis – Liar); 2. Serbia (Teya Dora – Remonda); 3. Lituania (Sylvester Belt – Luktelk); 4. Irlanda (Bambie Thug – Doomsday Blue); 5. Regno Unito (Olly Alexander – Dizzy); 6. Polonia (Luna – The Tower); 7. Ucraina (Alyona Alyona & Jerry Heil – Teresa & Maria); 8. Croazia (Baby Lasagna – Rim Tim Tagi Dim); 9. Islanda (Hera Björk – Scared of Heights); 10. Germania (Isaak – Always on the Run); 11. Slovenia (Raiven – Veronika); 12. Finlandia (Windows95Man – No Rules!); 13. Moldavia (Natalia Barbu – In The Middle); 14. Svezia (Markus & Martinus – Unforgettable); 15. Azerbaigian (Fahree feat. Ilkin Dovlatov – Özünlə Apar); 16. Australia (gli Electric Fields – One Milkali (One Blood)); 17. Portogallo (Iolanda – Grito); 18. Lussemburgo (Tali – Fighter). L'ordine di uscita della semifinale di giovedì 9 maggio: 1. Malta (Sarah Bonnici – Loop); 2. Albania (Besa – Titan); 3. Grecia (Marina Satti – Zari); 4. Svizzera (Nemo – The Code); 5. Cechia (Aiko – Pedestal); 6. Francia (Slimane – Mon amour); 7. Austria (Kaleen – We Will Rave); 8. Danimarca (Saba – Sand); 9. Armenia (i Ladaniva – Jako); 10. Lettonia (Dons – Hollow); 11. Spagna (i Nebulossa – Zorra); 12. San Marino (i Megara – 11:11); 13. Georgia (Nutsa Buzaladze – Fire Fighter); 14. Belgio (Mustii – Before the Party's Over); 15. Estonia (i 5miinust e i Puuluup – (Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi); 16. Italia (Angelina Mango – La noia). 17. Israele (Eden Golan – Hurricane); 18. Norvegia (i Gåte – Ulveham); 19. Paesi Bassi (Joost Klein – Europapa). —[email protected] (Web Info)
Giornata endometriosi, il chirurgo Ercoli: “Italia all’avanguardia, approccio olistico il migliore”
(Adnkronos) –
L'endometriosi è un'infiammazione cronica benigna caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale, la mucosa che riveste la cavità uterina, al di fuori della sua normale sede. "In Italia siamo all'avanguardia per quanto riguarda le tecniche diagnostiche e per il trattamento. Il nostro Paese vanta infatti eccellenti diagnosti e chirurghi e ospita annualmente uno dei più importanti congressi mondiali sul tema". Poi "serve un approccio olistico alla malattia che comprenda professionisti dei diversi settori, coordinati dalla figura centrale di questo processo che è senz’altro il ginecologo che deve essere, come mi hanno insegnato i miei maestri, i professori Scambia e Mancuso, la figura che accompagna la vita della donna, dall'adolescenza alla vecchiaia, occupandosi della sua salute". Così all'Adnkronos Salute Alfredo Ercoli, professore Ordinario di Ginecologia ed Ostetricia e direttore della Scuola di specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia dell'Università degli Studi di Messina e direttore dell'Uoc di Ginecologia ed Ostetricia del Policlinico 'G. Martino' di Messina, in occasione della Giornata mondiale dell'endometriosi che si celebra domani.
"L'endometriosi non è più una patologia misconosciuta come 10-20 anni fa – spiega Ercoli – Si tratta di una patologia molto frequente: si calcola infatti che il 6-10% delle donne ne siano in qualche modo affette, con un picco di incidenza tra i 25 ed i 35 anni. Soprattutto si tratta di una patologia 'subdola', i cui sintomi e segni sono molteplici e complessi e possono manifestarsi con dolore mestruale intenso, mestruazioni particolarmente abbondanti, dolore pelvico cronico soprattutto in fase peri-mestruale, dolore durante i rapporti sessuali o durante la defecazione o la minzione fino ad arrivare all'infertilità, all'affaticamento cronico ed alla depressione. Non esiste una correlazione diretta tra l'estensione della malattia e la gravità dei sintomi". "La diagnosi tempestiva può quindi risultare difficile. Si può determinare un ritardo diagnostico, anche di anni – sottolinea il chirurgo – in cui la paziente vive sempre peggio la propria condizione, frustrata da un malessere profondo ed invalidante di cui non conosce la causa e a cui non sa dare un nome. E' bene però ricordare che, se è pur vero che la diagnosi certa è solo quella istologica, cioè dopo un intervento chirurgico, è altrettanto vero che il sospetto da cui partire per impostare un piano terapeutico efficace è basato su elementi semplici come l'anamnesi, la visita ginecologica e l'ecografia pelvica eseguiti da professionisti esperti della materia. Sicuramente – sottolinea Ercoli – il problema maggiore che avevamo sull'endometriosi era il ritardo diagnostico. Oggi però, grazie a una buona comunicazione cresciuta negli ultimi anni ed un'accresciuta attenzione in particolare sulla popolazione più giovane e in età fertile, vediamo dei segnali positivi". A tutela della paziente, negli ultimi anni sull'endometriosi sono stati fatti passi enormi sia in termini di divulgazione, grazie alle associazioni che si impegnano a sostenere l'utenza, sia sotto il profilo legislativo con l'introduzione di questa patologia nell'elenco delle malattie croniche invalidanti del ministero della Salute, riconoscendo così alle pazienti il diritto di usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo. "Da diversi anni – ricorda Ercoli – qui a Messina, grazie all'attenzione di Giovanna Spatari, attuale rettrice dell'ateneo, e del Policlinico universitario 'G. Martino', organizziamo eventi pubblici, nell'università così come sul territorio, nelle scuole e nelle piazze, per fornire informazioni corrette su come riconoscere i sintomi, quando rivolgersi al ginecologo, ma anche offrire all'utenza degli Open day gratuiti, come faremo quest'anno, per fare una diagnosi tempestiva". Quando parliamo di endometriosi, è essenziale svolgere un percorso corretto che vada dalla diagnosi precoce al trattamento appropriato nel momento giusto, "sia esso medico, con farmaci, dieta e consigli sugli stili di vita – prosegue il docente – o chirurgico, ove è indispensabile la padronanza di tecniche chirurgiche mininvasive complesse da realizzarsi rigorosamente per via laparoscopica o con l'ausilio del robot. Serve tanta ricerca in settori innovativi, come anche nel campo della nutrizione dove si è visto che un'alimentazione mirata con cibi con proprietà anti-infiammatorie e disintossicanti, ricca di fibre e di omega 3, aiuta a ridurre i processi infiammatori. Nel campo della neurofisiologia, per esempio, è fondamentale indagare i meccanismi del dolore cronico che in un 20% dei casi affligge queste pazienti anche dopo essere state operate ed aver asportato tutta la malattia. O ancora nei settori d'avanguardia come lo studio del microbioma e del microbiota e della loro influenza sulla genesi e l'evoluzione della malattia endometriosica". Tuttavia bisogna tener presente che, per diagnosticare precocemente e correttamente e affrontare al meglio questa patologia, così complessa e difficile da identificare, servono centri specializzati e professionisti esperti. "Non potrò mai scordare il caso di una ragazza giovanissima – racconta Ercoli – che per anni ha sofferto di dolori pelvici così invalidanti da farle abbandonare gli studi e farla chiudere in se stessa sentendosi quasi colpevole di una malattia immaginaria. La vidi una sera, per caso, in occasione di un suo ennesimo accesso in pronto soccorso. Bastò ascoltarla e fare la visita ginecologica con il supporto di una brava collega ecografista per porre il sospetto diagnostico di endometriosi". "Oggi, a distanza di qualche anno, delle giuste cure mediche che proseguono tutt'oggi e di un importante intervento chirurgico, è una donna serena ed una madre felice", conclude lo specialista. —[email protected] (Web Info)
Nuovo allarme bomba in Puglia, biglietto davanti a ingresso scuola Andria
(Adnkronos) – In una scuola secondaria di primo grado di Andria oggi gli studenti non sono entrati nell'istituto per un allarme bomba scattato dopo il ritrovamento di un biglietto davanti all'ingresso che preannunciava la presenza di un ordigno. Si è preferita la scelta prudente di evitare l'ingresso in attesa delle verifiche del caso. Le verifiche eseguite dagli artificieri e dai cinofili anti-esplosivo della questura di Bari nella scuola Vittorio Emanuele su un muro in via Genova hanno poi dato esito negativo. Tutte le operazioni di cinturazione e bonifica sono state svolte con l'ausilio del reparto prevenzione crimine di Bari. Sul posto anche le volanti della polizia e la Digos di Andria che si occupa delle indagini. Sul biglietto lasciato davanti alla scuola – scritto a mano su foglio di quaderno a righe, con alcuni errori, e attaccato con scotch da pacchi – era scritto: ''A Trani ci avete scoperto così abbiamo cambiato obbiettivo, se ci tenete alla pelle vostra e dei ragazzi controllate bene perché è bene nascosta!!!Siete degli insetti. In nome di Halla''. Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi ma il fatto che il messaggio sia sgrammaticato, che il nome Allah sia scritto in modo scorretto e il riferimento allo slogan della campagna di Netflix 'Siete insetti' portano a pensare che si tratti di un gesto emulativo. L'altroieri per alcuni biglietti e una borsa fatti ritrovare in due stazioni, che preannunciavano ordigni biologici nelle stesse stazioni e nelle scuole, è stata interrotta per diverse ore la linea ferroviaria e sono stati evacuati alcuni istituti scolastici specie a Trani. ‘’Se si tratti di una bravata o di uno spirito di emulazione lo si scoprirà a breve. Siamo fiduciosi sul lavoro immediato e tempestivo che è stato posto in essere dalle nostre forze dell’ordine, quindi attendiamo le evoluzioni’’. Così la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, per la quale è stata "un’altra sorpresa che getta nel panico e nello sconforto perché viviamo in una condizione di elevatissima tensione’’. —[email protected] (Web Info)












