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Il 5G in Italia diventa più accessibile: 224 GB a meno di 10 euro al mese 

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Scegliere un’offerta 5G, fin dal debutto delle prime tariffe, disponibili dal 2019, è sempre stata una scelta poco conveniente per gli utenti, almeno per quanto riguarda il costo extra da sostenere, rispetto alle offerte 4G, per l’accesso alla rete mobile di nuova generazione. L’arrivo
di tre nuovi operatori nel settore del 5G, oltre alla disponibilità di offerte operator attack con 5G incluso (proposte dagli operatori MNO), ha trasformato il mercato. Il 5G è ora più accessibile, con un canone medio di 14,21 euro al mese. Limitando l’analisi alle offerte 5G da meno di 10 euro al mese è possibile ottenere ben 224 GB.

Il debutto delle prime offerte 5G in Italia è avvenuto nel corso del 2019. Già sul finire del 2020, gli utenti italiani potevano scegliere una tariffa 5G sfruttando le proposte di 5 diversi operatori di telefonia mobile (Vodafone, TIM, WINDTRE, Fastweb e Iliad).

Nel corso del primo trimestre del 2024, dopo tre anni in cui il 5G è rimasto un’esclusiva dei 5 operatori appena citati, le opzioni a disposizione degli utenti alla ricerca di una tariffa 5G si sono moltiplicate con il debutto di Sky Mobile, il nuovo brand di Sky per la telefonia mobile nato grazie a una partnership con Fastweb, e il lancio delle prime offerte di due operatori virtuali come Spusu e 1Mobile.

Accedere oggi a un’offerta 5G è diventato molto più semplice. I dati raccolti dalla nuova indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it confermano che, in media, le offerte 5G costano quasi il doppio rispetto alle offerte 4G ma garantiscono, contestualmente, il doppio dei Giga.

L’arrivo di nuovi operatori, però, ha reso molto più interessante il settore e oggi è possibile attivare una tariffa 5G da meno di 10 euro al mese con ben 224 GB al mese inclusi. Lo studio ha confermato, inoltre, un evidente calo del costo medio delle offerte 5G che oggi, anche per via di un aumento delle opzioni disponibili, risultano molto più accessibili per gli utenti rispetto al 2021.

Le tariffe 5G diventano ora più accessibili
L’indagine dell’Osservatorio ha confermato che, a marzo 2024, la tariffa “media” del mercato di telefonia mobile include 164 GB al costo di 9,78 euro al mese. Limitando l’analisi alle sole offerte 5G, invece, è possibile ottenere 249 GB al costo di 14,21 euro al mese, mentre le offerte 4G includono 127 GB al costo di 7,82 euro al mese.

SOStariffe.it (Gruppo MutuiOnline) è il portale imparziale e gratuito che permette di confrontare tariffe e offerte delle principali utenze domestiche e servizi finanziari: ADSL, Telefonia, Internet, Pay Tv, Energia, Gas, Conti, Mutui, Finanziamenti e prodotti assicurativi. La tecnologia sviluppata garantisce all’utente un confronto personalizzato, accurato e basato sulle proprie esigenze.

L’arrivo di nuovi protagonisti nel settore 5G ha reso più interessante il mercato per quanto riguarda le tariffe 5G da meno di 10 euro al mese, che ora comprende anche alcune offerte operator attack proposte dagli operatori MNO. Analizzando solo questa categoria di offerte, infatti, la tariffa media arriva ad includere 224 GB al mese a fronte di un costo di 9,14 euro al mese.

Come sono cambiate le offerte 5G dal 2021 a oggi
L’arrivo di nuovi protagonisti sul mercato delle tariffe 5G rende l’utilizzo della rete mobile di nuova generazione più conveniente, grazie a un canone mensile nettamente più basso. Nel 2021, poco dopo il lancio delle offerte dei 5 operatori citati in precedenza, la tariffa media per l’accesso al 5G includeva 233 GB al mese a fronte di un costo di 21,06 euro al mese.

Le rilevazioni del 2022 (185 GB, con un costo di 17,04 euro al mese) e del 2023 (191 GB, con un costo di 17,35 euro al mese) confermavano un leggero calo del costo medio delle tariffe che, però, risultavano ancora molto più costose rispetto alle soluzioni 4G. L’analisi delle offerte disponibili per gli utenti a marzo 2024, invece, ha cambiato le carte in tavola.

Oggi, come evidenziato in precedenza, per gli utenti c’è la possibilità di sfruttare un canone medio di 14,21 euro al mese, avendo a disposizione ben 249 GB in 5G. Volendo mantenere la spesa al di sotto dei 10 euro al mese, inoltre, le opzioni non mancano e il traffico dati medio risulta solo leggermente più basso rispetto alla media dell’intero mercato (224 GB).

Nba, impresa Lakers a Milwaukee senza James

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(Adnkronos) – Colpo a sorpresa dei Los Angeles Lakers (40-32) che, senza LeBron James, rimontano da -19 nell'ultimo quarto di gioco e si impongono a Milwaukee sui Bucks (46-26) per 128-124 dopo due tempi supplementari. A trascinare i californiani ci pensano Anthony Davis (34 punti, 23 rimbalzi, 4 stoppate e 2 palle recuperate) e Austin Reaves che chiude con una tripla doppia da 29 punti, 14 rimbalzi e 10 assist, tirando 10/20 dal campo e soprattutto mettendo la tripla che regala ai suoi il vantaggio definitivo nel finale del 2° supplementare. I Buck sprecano la grande prova di Giannis Antetokounmpo, che manda a referto una tripla doppia da 29 punti, 21 rimbalzi e 11 assist, parzialmente macchiata da 7 palle perse.  —[email protected] (Web Info)

Tennis, Djokovic si separa da Ivanisevic: “Grazie di tutto”

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(Adnkronos) – Dopo sei anni è finita la collaborazione tra Novak Djokovic e Goran Ivanisevic. Il 36enne serbo, numero uno del mondo ha annunciato la separazione dal 52enne tecnico croato. "Io e Goran abbiamo deciso di smettere di lavorare insieme qualche giorno fa -ha scritto su Instagram il vincitore di 24 tornei del Grande Slam-. La nostra chimica in campo ha avuto i suoi alti e bassi, ma la nostra amicizia è sempre stata solida come una roccia. Grazie di tutto, ti voglio bene".   Dopo il torneo di Indian Wells, dove è stato battuto dall'azzurro Luca Nardi, Novak Djokovic è il grande assente dell'Atp di Miami in Florida. Il numero uno del mondo dopo il match perso contro Nardi si era detto "sorpreso dal suo livello, veramente basso". "Gioco meno tornei rispetto al passato, sono più selettivo con la mia programmazione e non è una bella sensazione venire eliminati subito, specialmente in un torneo come questo da cui mancavo da cinque anni. Ci tenevo a far bene, evidentemente non doveva andare così. Avrei potuto fare tutto in modo diverso. L'ho detto, è stata una performance molto scadente la mia. Per quest'anno sono ancora a zero titoli. E' un qualcosa a cui non ero abituato. Per la maggior parte della mia carriera ho iniziato la stagione vincendo un Grande Slam, o un titolo a Dubai. Ma va bene così, fa parte dello sport e bisogna accettarlo: a volte vinci a volte perdi. Spero di continuare a vincerne altri e di andare ancora avanti. Qualunque trofeo dovessi vincere sarebbe fantastico per spezzare questo trend negativo innescatosi negli ultimi tre o quattro tornei in cui non ho giocato al meglio", aveva detto il 36enne serbo in conferenza stampa.  —[email protected] (Web Info)

Boom di casi di scabbia, nuova cura risolutiva da antica ricetta: lo studio al Meyer

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(Adnkronos) –
La scabbia è una malattia pruriginosa, molto contagiosa, causata dall'acaro 'sarcoptes scabiei hominis', un parassita che compie il suo intero ciclo vitale nell’epidermide umana e sopravvive per pochi giorni al di fuori di essa. È una malattia diffusa in tutto il mondo, senza differenze di etnie o classi sociali: ogni settimana, all'Irccs Meyer di Firenze, "si registrano circa 2/3 nuovi casi, per un totale di più di 100 nuove diagnosi all’anno. La trasmissione avviene per contatto stretto e per questo si diffonde con grande facilità nei nuclei familiari e in ambienti comunitari", sottolinea l'Aou Meyer. Gli specialisti del pediatrico fiorentino ha però trovato "una cura risolutiva" rivisitando un’antica ricetta a base di zolfo, per combattere una malattia sempre più diffusa e che non sempre risponde ai principi attivi in uso. "Sta funzionando pressoché nella totalità dei casi fin qui trattati, senza effetti collaterali significativi", sottolineano gli specialisti guidati da Cesare Filippeschi, dermatologo. Lo studio. I risultati preliminari dello studio – tuttora in corso – sono appena stati pubblicati in una lettera all’editore sulla rivista 'International Journal of Dermatology'. Negli ultimi anni i casi di scabbia sono molto aumentati, complice la ripresa degli spostamenti internazionali e – non si esclude – anche una certa resistenza maturata dall’acaro responsabile della malattia. "Tradizionalmente per curare la scabbia si utilizza la permetrina, e negli ultimi anni è stata inserita in seconda linea l’ivermectina per via orale: ma la nostra esperienza clinica ci ha dimostrato che spesso non bastava più – racconta Filippeschi – Di qui, dialogando con i colleghi del Bambino Gesù, alla luce della loro esperienza decennale con l’uso della molecola in modo efficace e sicuro, è nata l’intuizione di trattare i pazienti affetti con un preparato allo zolfo al 17% di concentrazione, però basato su un “veicolo gentile”, una crema emolliente e non irritante quindi”. 
Al Meyer è stato messo a punto anche un protocollo di somministrazione nuovo: "La crema si applica la sera e poi per tre giorni la si tiene applicata, senza lavaggi, in modo da creare una 'barriera' occlusiva di zolfo e poi si ripete il trattamento (rigorosamente su tutta la famiglia e sui conviventi), la settimana successiva. I risultati – prosegue l'Irccs – sono molto incoraggianti: nello studio sono stati arruolati 22 pazienti, ma quelli effettivamente curati con successo con la nuova terapia sono molti di più e al Meyer questa è diventata la terapia d’elezione per la scabbia". “Questa scoperta sta suscitando interesse da parte di altri centri nazionali e internazionali. Peraltro si tratta di un preparato galenico che ha un costo ridotto rispetto alle altre terapie in commercio, e che una volta di più ci ricorda come a volte riscoprendo molecole ‘vecchie’ sia possibile mettere a punto terapie efficaci: pensiamo che dall’inizio del secolo scorso e fino agli anni 90 per bonificare le stanze dei malati di scabbia venivano usati i fumi dei fiori di zolfo bruciati!”, conclude Filippeschi.  —[email protected] (Web Info)

Fiorello fa gli auguri all’Adnkronos per i suoi 60 anni

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(Adnkronos) – Dell’identità dello street artist Banksy allo scandolo in Puglia, passando per il futuro di Amadeus. Fiorello, anche oggi, in compagnia di Biggio, Casciari e tutta la banda di 'VivaRai2!', ne ha per tutti e fa gli auguri all'Adnkronos che compie 60 anni. Durante la sua rassegna quotidiana lo showman si imbatte per caso nel logo dell'agenzia che celebra i 60 anni di attività (1963-2023): "Lo scopriamo così. L'Adn un'agenzia importante. Auguri", dice Fiorello. In diretta dal glass e con Virginia Raffaele come ospite d'eccezione, la puntata inizia cercando di svelare il grande mistero dell’identità dello street artist Banksy: “Nessuno sa chi sia”, dice Fiorello, per poi inquadrare una fotografia: “Guardate la notizia: ecco la ripresa amatoriale che svelerebbe l’identità dell’artista. Questo è il gomito, la maglietta, la mano… ragazzi, è Roberto Sergio, l’ad della Rai! È lui che fa questi disegni”.  Si menziona poi il commento della Rai su Amadeus: “La Rai tratta con Amadeus. ‘È e resta un valore aggiunto’. Capito cosa ti hanno detto? Che sei un valore aggiunto, la Rai ha già un valore, ti danno dell’aggiunto”, scherza con l’amico. Si torna a parlare nuovamente dello scandalo della regione Puglia e della recente dichiarazione del governatore Michele Emiliano: “Non sa se si chiama Michele o Emiliano. ‘Con il sindaco Decaro siamo amici fraterni’, tanto che gli ha regalato un’agendina con tutti i numeri dei boss” – aggiunge con ironia il conduttore – “Emiliano, non dica nulla per difendere Decaro, ogni volta che parla dall’ufficio del sindaco si sente imprecare” – ed ecco che la banda si cimenta in un’imitazione del dialetto pugliese.  In puntata si discute delle critiche rivolte alla direttrice d’orchestra Beatrice Venezi: “Hanno criticato la Venezi, direttrice di orchestra, perché dicono sia di destra. Non puoi essere di destra! Perché sei di destra? Scherziamo ovviamente, ognuno è libero di essere quello che vuole… Hanno criticato la Venezi, quella del prodotto dei capelli. Quando la vedono dirigere dicono ‘Guarda chi c’è, quella dei capelli!’”, scherza Fiorello in merito alla foto che la ritrae in una posa simile alle pubblicità di shampoo per capelli – “A Palermo sono stati sospesi due professori di orchestra. Eh no, lei è libera di essere di destra, ma loro hanno il diritto di criticare, in maniera educata. I due erano iscritti non al Partito Democratico, si chiama Spartito Democratico”.  Infine, si parla anche della recente notizia arrivata dagli Usa e di come potrebbe essere presto copiata nel nostro Paese: “Cambia il nome in ‘Chiunque altro’ e si candida alle elezioni negli Stati Uniti. Calenda ha visto questa roba ed eccolo, sta pensando lo stesso stratagemma e cambierà nome in “Sempre meglio per Renzi”. Andate a vedere la scheda elettorale!”. —[email protected] (Web Info)

Atp Miami, Sinner contro Machac oggi: chi è e dove vedere match in tv e streaming

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(Adnkronos) – Jannik Sinner di nuovo in campo oggi, mercoledì 27 marzo, a caccia della semifinale a Miami. L'azzurro, seconda testa di serie del seeding, affronta il ceco Tomas Machac, 23enne numero 60 del ranking, che negli ottavi ha avuto la meglio su Matteo Arnaldi. Sinner, che cerca la quarta semifinale del 2024, giocherà non prima delle 20 ora italiana.  "Non ci siamo mai affrontati ma guardo tanto tennis e so cosa aspettarmi da lui. Sta giocando un ottimo tennis, gioca con il braccio libero e non a caso in questo torneo ha già battuto Rublev e Arnaldi. Gioca benissimo, solido, inoltre sa gestire bene le partite anche con il vento", ha detto Sinner di Machac.  Il ceco in carriera ha un bilancio di 22 vittorie e altrettante sconfitte. Nessun titolo nella sua bacheca. Nel 2024, il giocatore allenato da Daniel Vacek ha disputato sinora 11 match vincendone 6. Prima di Miami, il miglior risultato dell'anno era rappresentato dai quarti di finale raggiunti all'Atp di Marsiglia. Il match sarà trasmesso in diretta su Sky Sport e in streaming su Now. Nel dettaglio, diretta tv u Sky Sport Uno (201), Sky Sport Tennis (203) e Sky Sport Max (205). Il match sarà disponibile anche sull'app SkyGo —[email protected] (Web Info)

Cresce il lavoro povero e il governo non fa nulla

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Alfredo Magnifico

Il lavoro povero in Italia è cronico e in crescita, ma il governo si volta dall’altra parte, invece che attivare azioni concrete in favore di chi fatica ad arrivare a fine mese pur avendo uno stipendio preferisce la “retorica dell’occupabilità”, pretesto per togliere il reddito di cittadinanza a persone che molto difficilmente saranno in grado di trovare un posto.

L’aumento degli occupati vantato in coro da molti esponenti dell’esecutivo va preso con le pinze: quasi sempre va di pari passo con un incremento di quota di posti a bassa retribuzione ,infatti il 24,5% dei lavoratori dipendenti e addirittura il 60,3% di quelli part-time risulta a rischio povertà.

La situazione va sempre peggio, il forte aumento del lavoro povero registrato tra 1990 e 2018 è stato determinato dalla crescita del part time, perché la quota di dipendenti full time che guadagna meno del 60% del reddito mediano è rimasta stabile.

Il problema delle basse retribuzioni è legato, soprattutto, alla proliferazione dei contratti atipici e a tempo parziale, che oggi coinvolgono oltre il 30% degli occupati (50% tra le donne), non si può escludere che c’entri anche un aumento del grigio, cioè il pagamento “in chiaro” di un numero di ore inferiore a quello effettivo, privando i lavoratori di contributi e tutele.

Il governo Meloni non ha fatto niente per contrastare questa tendenza, non ha mosso una paglia nemmeno sul fronte del controllo dei comportamenti opportunistici dei datori di lavoro.

Quanto agli sgravi per le assunzioni, è dimostrato che possono favorire un aumento di occupazione ma non del salario: di conseguenza a trarne vantaggio è solo la parte contrattuale più forte, che in Italia è quella delle imprese.

I sindacati spesso si sono accontentati di concessioni contrattuali sotto forma di welfare occupazionale: fringe benefit di vario tipo che sono sgravati fiscalmente e quindi pesano sul bilancio pubblico, ma lasciano a bocca asciutta chi ha un Contratto collettivo poco generoso e per niente aggiornato alla realtà dell’inflazione e della pandemia che hanno portato il carrello della spesa alle stelle e i salari alle stalle.

Il Governo rivendica i livelli record toccati dall’occupazione, senza dire che l’aumento occupazionale va di pari passo con un incremento della quota di posti a bassa retribuzione.

Negli ultimi anni il livello medio delle qualifiche dei nuovi entrati nel mercato del lavoro è salito, ma nonostante questo i salari di ingresso si sono nella migliore delle ipotesi bloccati se non addirittura peggiorati.

Per affrontare il problema della povertà lavorativa servirebbe:

1.     guardare alla dimensione familiare aumentando il numero di percettori di reddito all’interno del nucleo, promuovendo soprattutto l’occupazione femminile.

2.     aumentare strumenti per integrare i redditi dei lavoratori poveri: il cosiddetto in-work benefit (meccanismo di integrazione ai bassi redditi che aumenta l’attrattività del lavoro, rendendo meno conveniente l’inattività o peggio la combinazione tra sussidio e lavoro nero) , vigilando per evitare che si trasformi in un sussidio a imprese che non rispettano i minimi salariali

3.     Introdurre il salario minimo legale insieme ad altre misure

4.     concordare una soglia di dignità che dia forza in fase di contrattazione alla cifra di 9 euro lordi all’ora, è vero che è superiore al 60% della retribuzione mediana ma non eccessiva dopo anni di inflazione elevata.

5.     definire i confini contrattuali, a partire dall’individuazione dei contratti maggiormente rappresentativi, o di quelli più applicati, che non necessariamente sono quelli sottoscritti dai sindacati comparativamente più rappresentativi.

Il governo ha anche abolito il reddito di cittadinanza, sostituendolo con un assegno di inclusione per i “fragili” e uno strumento temporaneo e molto limitato per i presunti occupabili.

I redditi minimi in generale devono essere un sostegno per il contrasto alla povertà, separato dalle politiche attive a cui possono accompagnarsi.

E’ scontato che un lavoratore povero non ha certezze, non riesce a risparmiare, ha bassi consumi, questo comporta; bassi stimoli per le imprese a innovare, genera ricadute negative, sulla fertilità, perché induce le donne a rimandare la gravidanza e quindi avere un minor numero di figli o addirittura non riuscire più ad averne, al tempo stesso accentua le disuguaglianze di reddito e di tenore di vita.

La riforma sembra sia stata incentrata sulla retorica dell’occupabilità, senza tener conto dell’occupabilità reale.

La filosofia di fondo sembra essere quella di far rispettare un “dovere sociale di lavorare”.

Alfredo Magnifico

Messina Denaro, colpo alla rete del boss: arrestati 3 insospettabili

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(Adnkronos) – Nuovo blitz dei Carabinieri contro la rete di fiancheggiatori del boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato dopo 30 anni di latitanza il 16 gennaio del 2023 e morto alcuni mesi dopo. Il Ros dei Carabinieri ha arrestato tre uomini ritenuti vicini al capomafia durante la sua lunga latitanza. In carcere sono finiti l'architetto Massimo Gentile, il tecnico radiologo dell'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo (Trapani), Cosimo Leone, e un altro uomo, Leonardo Salvatore Gulotta. Avrebbero tutti fatto parte della rete del boss.  In particolare Massimo Gentile, secondo gli inquirenti farebbe "parte di Cosa nostra". L'uomo avrebbe ceduto al boss la propria identità al "fine di fargli acquistare un'autovettura e un motociclo, sottoscrivere le relative polizze assicurative, compiere operazioni bancarie ed eludere i controlli delle forze dell'ordine" assicurandogli in questo modo "la possibilità di muoversi in stato di latitanza sul territorio e di contribuire a dirigere il sodalizio".  Gentile, 51 anni originario di Erice (Trapani), dal 2019 è dipendente del Comune di Limbiate (Monza), dove si occupa dei procedimenti del servizio Lavori pubblici e gestisce, come lui stesso scrive sui propri profili social, alcuni progetti finanziati con il Pnrr. È cugino di secondo grado di Salvatore Gentile, boss ergastolano, sposato con Laura Bonafede, la maestra arrestata con l'accusa di favoreggiamento nei confronti dell'ex latitante. Bonafede è stata anche l’amante di Messina Denaro. Gli investigatori del Ros sono risaliti a Gentile, ritenuto un insospettabile, da un appunto su una macchina. Dall'indagine, coordinata dal Procuratore Maurizio de Lucia, emerge che nel novembre 2014 Messina Denaro, girava per Palermo, andava in banca e si recò in una concessionaria dove acquistò un'auto, una Fiat 500 L. Il boss allora latitante versò 1.000 euro in contanti e altri 9.000 euro con un assegno circolare emesso da una filiale di Palermo, in corso Calatafimi. La firma è a nome di Massimo Gentile. L'architetto gli avrebbe prestato la sua identità anche per acquistare due anni prima una moto Bmw F650. Il tutto sempre nella zona tra Campobello di Mazara, Castelvetrano e Palermo, dove girava indisturbato.  Altro insospettabile a finire in manette è stato Cosimo Leone, tecnico radiologo, che avrebbe assicurato "al sodalizio mafioso le proprie competenze tecnico mediche, relazioni personali e possibilità di movimento all'interno di strutture sanitarie nella qualità di tecnico sanitario di radiologia medica presso l'ospedale di Mazara del Vallo dove tra l'altro Messina Denaro è stato ricoverato da latitante dopo l'insorgenza della malattia oncologica", dicono gli inquirenti. Secondo le indagini, nell'autunno del 2020, in pieno periodo Covid, l'allora boss latitante scoprì di avere il tumore e necessitava di una tac. La fece proprio all’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo (Trapani) usando una falsa identità e riuscendo a scavalcare la lista d'attesa. Infatti, la prima Tac era stata programmata per il 20 novembre 2020 ma fu anticipata al 17. E fatta addirittura ancora prima, il 10 novembre. Messina Denaro era stato nel frattempo ricoverato. 
Leone "è stato la sponda, o almeno sicuramente una delle sponde, del latitante nell'ospedale di Mazara del Vallo (Trapani), punto di collegamento dal suo interno in un periodo in cui per le note ragioni epidemiologiche le strutture sanitarie erano letteralmente rese inaccessibili", scrive il Gip Alfredo Montalto nella misura cautelare. Il gip esclude che Leone possa essere caduto "in un ipotetico inganno artatamente costruito da Andrea Bonafede e da Messina Denaro – scrive – Emerge con certezza che il tecnico radiologo ben conosceva il 'vero' Bonafede", cioè l'uomo che ha dato la sua identità al boss durante la latitanza. Leone avrebbe infatti consegnato al boss un telefono cellulare "ricevuto da Andrea Bonafede con una scheda telefonica riservata durante la degenza post operatoria". Per i pm sarebbe stato, per il tramite di Andrea Bonafede, "un punto di riferimento per il latitante in ordine al percorso terapeutico iniziato presso l'ospedale di Mazara del Vallo e proseguito poi con la visita oncologica presso l'ospedale di Trapani".   C'è una "totale omertà" che "avvolge come una nebbia fittissima tutto ciò che è esistito intorno alla figura" del boss mafioso Matteo Messina Denaro. Ma anche attorno "ai suoi contatti, ai suoi spostamenti ed alle relazioni che ha intrecciato nei lunghi anni di clandestinità", si legge nell' atto di accusa della Procura di Palermo.  Per il Procuratore Maurizio de Lucia e i pm che coordinano l'indagine si tratta di una "omertà trasversale" che "ha precluso agli inquirenti di avere spontanee notizie anche all'apparenza insignificanti". Gli inquirenti non nascondono la delusione di non avere avuto alcun aiuto da "medici, operatori sanitari o anche semplici impiegati di segreteria", persone che hanno avuto dei contatti con il boss, anche a loro insaputa.  "Il quadro di connivenze in favore del latitante, fuori e dentro le strutture sanitarie, sta assumendo dimensioni allarmanti e imporrà a quest'ufficio ulteriori approfondimenti che saranno svolti |n un contesto che fino ad ora, come già detto in premessa, non ha mostrato alcuno spirito collaborativo", scrive nella misura cautelare il gip di Palermo Alfredo Montalto, aggiungendo che il boss mafioso continua a essere "venerato e protetto anche dopo la sua morte"."Il gravissimo grado di complicità" degli arrestati, tra cui un architetto e un tecnico radiologo, "con il capo riconosciuto dalla mafia trapanese – scrive il gip – venerato e protetto anche dopo la sua morte, sono tutti indici che consentono di ritenere certa la conoscenza da parte dei medesimi indagati di ulteriori persone, dinamiche attinenti alla sfera più riservata e delicata della latitanza di Messina Denaro". "L'attuale ruolo pubblico ricoperto da Massimo Gentile oltre a destare particolarmente allarme sulla capacità di Cosa nostra di espandersi anche all'interno dei centri di spesa pubblici, determina un innalzamento ai massimi livelli delle esigenze cautelari", aggiunge il gip.  —[email protected] (Web Info)

Israele “prepara operazione di terra a Rafah”

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(Adnkronos) –
Israele si sta preparando per l'operazione di terra Rafah, che avverrà dopo l’Eid al-Fitr, la festa di tre giorni che segue il Ramadan e termina intorno alla metà di aprile, o al più tardi all'inizio di maggio, secondo fonti egiziane, che avrebbe appreso la notizia da funzionari dell'Idf, citate dal quotidiano pro-Hezbollah Al-Akhbar. L'operazione di terra all'interno dell'ultimo bastione di Hamas nella Striscia di Gaza durerebbe dalle quattro alle otto settimane, dicono le fonti, e sarebbe accompagnata dall'evacuazione della popolazione civile rifugiata a Rafah, che ammonta a circa 1,5 milioni di persone, verso la centro della Striscia lungo percorsi specifici e in orari specifici, annunciati in anticipo ai civili in ciascuna zona di Rafah. L'evacuazione di massa verrebbe monitorata da terra e dall'aria per garantire che nessun combattente di Hamas o ostaggio israeliano sia nascosto tra i civili di Gaza, dicono i funzionari egiziani. Da parte sua, il Cairo esprime profonda preoccupazione per un'operazione dell'Idf nella zona di Rafah, sottolineando che potrebbe portare ad un'ulteriore escalation non solo a Gaza, ma nell'intera regione, afferma Al-Akhbar. Secondo quanto riferito, Israele ha promesso di avvisare in anticipo gli egiziani di un'incursione dell'IDF nel corridoio di Filadelfia, che corre a ovest di Rafah lungo il confine tra Gaza e l'Egitto. Una raffica di almeno 30 razzi è stata lanciata dal Libano verso la città settentrionale israeliana di Kiryat Shmona. A renderlo noto sono state le Forze di difesa israeliane, citate dal Times of Israel.  Un uomo di 25 anni è stato dichiarato morto dopo essere stato estratto da un edificio colpito da un razzo di Hezbollah nella zona industriale della città israeliana, hanno annunciato gli operatori sanitari intervenuti sul posto. Un altro uomo, di circa 30 anni, è stato tratto in salvo illeso dall'edificio danneggiato. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità dell'attacco sia su Kiryat Shmona che su una vicina base militare, prese di mira con una raffica di razzi, definendolo una risposta al raid aereo israeliano condotto durante la notte a Habbariyeh, nel sud del Libano, dove sarebbero rimaste uccise 7 persone.  Le Forze di difesa israeliane avevano annunciato di aver ucciso un esponente chiave di Jamaa al-Islamiya, gruppo legato a Hezbollah, che aveva promosso in passato complotti terroristici contro il territorio israeliano. L'attacco – hanno ancora reso noto le forze israeliane citate dal Times of Israel – ha distrutto un edificio nella città di Habbariyeh, a circa cinque chilometri dal confine con Israele. L'uomo è stato ucciso "insieme ad altri terroristi che erano nell’edificio".  Sarà definitivamente rimosso dall'incarico il portavoce del governo di Israele Eylon Levy, che dall'inizio della guerra con Hamas aveva condotto diverse interviste con i media internazionali ed era stato molto presente sui social. Lo riporta l'emittente Channel 12. Levy era stato sospeso dall'incarico dopo che un suo post su 'X' in risposta al ministro degli Esteri britannico David Cameron aveva fatto intervenire l'ambasciata britannica in Israele, che aveva chiesto all'ufficio del premier Benjamin Netanyahu se quella fosse la posizione ufficiale del governo. Levy, che in precedenza aveva lavorato come giornalista e consigliere del presidente israeliano Isaac Herzog, si è rifiutato di rispondere a richieste di commento del Times of Israel. Levy era stato anche contestato anche dalla moglie di Netanyahu, Sara, che già in precedenza aveva cercato di farlo rimuovere per la sua partecipazione alle proteste di Tel Aviv contro la proposta di riforma giudiziaria. Inoltre Netanyahu si era lamentato di recente per il fatto che Israele non abbia un portavoce in grado di ''mettere insieme due parole'' in inglese. Due palestinesi sono stati uccisi in un attacco di droni israeliani nel campo profughi di Jenin. Lo riporta al Jazeera. Le due vittime si aggiungono ai tre palestinesi uccisi nella città della Cisgiordania durante la notte. Altri quattro sono stati feriti dai colpi di arma da fuoco israeliani nella città di Qabatiya, a sud di Jenin. I bombardamenti israeliani hanno ucciso due palestinesi a est del campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza. Lo riferisce al Jazeera Arabic. Poco prima, le forze israeliane avevano ucciso almeno un uomo e ferite altre a ovest del campo profughi di Nuseirat, sempre nella zona centrale della Striscia di Gaza, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa. E' salito a 32.490 morti il bilancio degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza City, aggiungendo che 74.889 persone sono rimaste ferite. Solo nelle ultime 24 ore 76 persone sono state uccise e 102 sono rimaste ferite. —internazionale/[email protected] (Web Info)

Barilla assume nuovo personale diplomato e laureato

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foto Diario Lavoro

L’azienda alimentare ricerca Addetti, Manutentori e Responsabili

Barilla, notaazienda alimentare italiana, riconosciuta in tutto il mondo come simbolo del know-how italiano e uno dei produttori alimentari di maggior successo, effettuerà nuove assunzioni di addetti, manutentori e responsabili da inserire nei propri stabilimenti presenti in Italia. La ricerca riguarda personale diplomato e/o laureato, i quali saranno assunti per svolgere le seguenti mansioni: Manutentori Meccanici, chedovranno individuare le anomalie meccaniche degli impianti produttivi e la loro risoluzione, implementare attività di manutenzione preventiva e attività di primo intervento sugli impianti, segnalare eventuali problematiche di difficile risoluzione, registrare sugli strumenti aziendali le attività eseguite e partecipare a gruppi di lavoro interfunzionali volti al miglioramento continuo; Responsabili Organizzazione Risorse Umane, chedovranno identificare e migliorare le metodologie, i processi e gli strumenti di progettazione organizzativa, contribuire alla definizione del modello operativo globale, garantire la coerenza organizzativa con la strategia aziendale e proporre iniziative di miglioramento continuo all’interno della funzione risorse umane; Responsabili della Sicurezza Italia, chedovranno garantire l’attuazione di tutti i programmi e progetti volti a migliorare la protezione e la sicurezza del personale, reclutare, selezionare, formare e supervisionare il personale di sicurezza esterno, garantire la diffusione di una cultura aziendale orientata alla sicurezza del patrimonio e alla prevenzione dei rischi, gestire relazioni positive ed efficaci tra le principali parti interessate e supportare il dipartimento con l’implementazione di progetti legati alla sicurezza a livello globale;Addetti alla Catena di Fornitura, chedovranno sviluppare la padronanza tecnica dei processi e dei progetti di stabilimento, intraprendere un percorso di sviluppo all’interno delle famiglie di lavoro e formare la persona sui vari aspetti dello stabilimento.

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