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Maltempo sull’Italia con il ciclone della Colomba, cosa ci aspetta a Pasqua

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(Adnkronos) – Il ciclone della Colomba, come da previsioni, sta causando forte maltempo su tutta l’Italia. Ancora abbondanti nevicate al Nord fino a quote basse per il periodo (800-1000 metri), temporali e possibili grandinate su tutto il Paese a macchia di leopardo. Sembrerà, soprattutto al Nord, di essere tornati in inverno.  Nelle prossime ore le precipitazioni più intense colpiranno gran parte del Nord e il versante tirrenico dalla Campania in su; dal pomeriggio il maltempo, anche estremo, si accanirà su tutto il versante tirrenico, il Sud e stazionerà anche al Nord-est fa sapere Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, conferma la pericolosità di questo ciclone da Nord a Sud.  In sintesi, oggi 27 marzo sarà un mercoledì nero con condizioni potenzialmente alluvionali. Inoltre, le condizioni meteo-marine saranno difficili a causa del vento che soffierà di burrasca specie al Centro-Sud: il Mar Ligure ed il Mare di Sardegna saranno molto agitati con onde fino a 5 metri. Sta inoltre arrivando anche tanta sabbia del deserto che ammanterà di un colore ocra sahariano le nostre auto e le nostre montagne: è prevista sulle Alpi anche la famosa Neve rossa, con i fiocchi frammisti a sabbia nordafricana.  Il giovedì santo sarà ancora instabile al Centro-Nord ma con fenomeni in graduale esaurimento e l’apertura di ampie schiarite. Dal Venerdì Santo in poi rimonterà un anticiclone africano che porterà un sensibile aumento delle temperature ovunque, specie al Centro-Sud: il tempo sarà in prevalenza soleggiato salvo rovesci su Alpi e Liguria venerdì e al Nord-Ovest sabato.  Le buone notizie potrebbero continuare per la Santa Pasqua con una domenica caldissima, quasi estiva, al Sud, con picchi di 32°C; farà caldo per il periodo anche al Centro mentre la giornata sarà un po’ più incerta solo al Nord e localmente sull’Alta Toscana. Tutto sommato la Pasqua sarà buona su più del 75% del Paese. Lunedì dell’Angelo (Pasqueatta) come da tradizione, potrebbe essere temporalesco al Nord e parte del Centro, ma sono necessarie ancora delle conferme. Al momento sono previsti acquazzoni, in estensione dal Nord-ovest verso Toscana, Marche e Nord-est, alternati a sprazzi di sole.  Oggi, mercoledì 27 marzo – Al nord: maltempo, specie al mattino, migliora entro sera. Al centro: rovesci e temporali sparsi, anche forti, alternati a schiarite. Al sud: maltempo specie dal pomeriggio.  Domani, giovedì 28 marzo – Al nord: instabile, specie al mattino. Al centro: a tratti instabile. Al sud: miglioramento.  Venerdì 29 – Al nord: soleggiato salvo acquazzoni al Nordovest e sulle Alpi. Al centro: soleggiato. Al sud: bel tempo e più caldo. Tendenza: sabato soleggiato salvo rovesci al Nord Ovest. Santa Pasqua instabile al Nord, molto caldo e bello al Sud; Pasquetta con locali temporali dal Nord Ovest verso Nord Est e Toscana. iLMeteo.it  —[email protected] (Web Info)

Fism, verso Stati generali per cooperazione sinergica contro sprechi

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(Adnkronos) – In vista degli Stati generali Fism, la Federazione delle società medico-scientifiche italiane, previsti a fine anno, tutti gli stakeholder – istituzioni, associazioni di pazienti, aziende del farmaco, partner tecnologici – si incontrano per la prima tappa del percorso il 27 e 28 marzo a Roma, nella storica sede dell’Acquario Romano. Gli Stati generali Fism – che quest’anno celebra i 40 anni della sua costituzione – rappresentano un momento di riflessione per fare il punto sul ruolo delle società scientifiche nella filiera della salute. “Obiettivo degli Stati generali – spiega Loreto Gesualdo, presidente Fism – è quello di sviluppare modalità di cooperazione e partecipazione per affrontare sfide sempre più complesse per il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn). Attraverso quattro tappe, pensiamo di avviare una fattiva collaborazione per evitare inutili sprechi e qualificare i professionisti per una cooperazione sinergica con le istituzioni, i pazienti, Farmindustria e le società scientifiche”.  Con la prima tappa si punta ad arrivare “attraverso la multidisciplinarietà – continua Gesualdo – alla prescrizione unica attraverso la formulazione, con il supporto delle Società scientifiche federate, dei patient journey, specifici per patologia”. Saranno quindi "tutti gli specialisti coinvolti nella cura del paziente a redigere una sola prescrizione, in accordo con il medico di famiglia. Da questa iniziativa trarrà beneficio il paziente, innanzitutto, che non sarà costretto a spostarsi tra diversi ambulatori e, soprattutto, il Ssn che vedrà ridursi sprechi e limitare eventuali eventi avversi”.  Nel dettaglio, all’evento ‘Ecosistema digitale’, saranno presentati e discussi i ‘Patient Journey’ relativi a mieloma multiplo, alla malattia di Fabry (come prototipo delle malattie rare) e al diabete con comorbidità cardio-metabolico-renali. “La propensione all’utilizzo del digitale, la sostenibilità delle nuove tecnologie, l’approccio multidisciplinare possono migliorare il rapporto medico-paziente, e facilitare il cosiddetto ‘fare sistema’. Bisogna uscire dal proprio perimetro – esorta Francesco Macrì, segretario nazionale Fism – e fare squadra. Ognuno deve giocare il proprio ruolo”. Secondo Annamaria Colao, consigliere Fism, “i cittadini devono convincersi che la salute si costruisce giorno per giorno con la prevenzione. Le Istituzioni devono garantire equo accesso alle cure. I professionisti devono sviluppare e certificare le proprie competenze,. Le associazioni devono farsi portavoce dei bisogni inevasi dei pazienti. Solo questa sinergia può salvare il nostro Ssn”. In un pre-meeting, organizzato in collaborazione tra Fism e Gimbe – a cui partecipano Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, Nicoletta Gandolfo, delegato tavolo Best Practice presso Istituto superiore di sanità (Iss) e il presidente Gesualdo – si discuterà, con i presidenti delle società scientifiche, di Linee guida e buone pratiche assistenziali —[email protected] (Web Info)

Alvaro (Sapienza), ‘fare di tutto per rientro in Italia di medici e infermieri’

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(Adnkronos) – "Il costo per formare un medico in Italia è elevatissimo, per questo ogni volta che un nostro medico va all'estero rappresenta una perdita per il sistema. Occorre invertire la rotta, ovviamente migliorando nettamente i salari, ma soprattutto offrendo delle possibilità di carriera che siano legate al merito". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Domenico Alvaro, preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell'Università di Roma La Sapienza, a margine dell'evento di chiusura della seconda edizione del progetto formativo Health4U Stem University Johnson & Johnson Bootcamp, che si è tenuto questa mattina nell'Aula La Ginestra – Edificio di Chimica Cannizzaro.  "Non si può più ingessare la carriera al fatto che si libera una posizione apicale e quindi c'è un concorso per la posizione apicale – sottolinea – ma ci dovrebbe essere un sistema molto più snello per cui anche la struttura pubblica possa essere in grado di reclutare una figura apicale solamente sulla base del merito, quindi sulla base della possibilità che quella figura apicale gli dia un ritorno importante sul suo funzionamento". Perciò fa "benissimo il ministro della Salute Schillaci" a parlare di meccanismi incentivanti per far "rientrare medici e operatori sanitari in Italia. Il problema è quello di trovare le risorse. Come al solito la coperta è sempre corta e riuscire ad avere risorse per migliorare il sistema è ovviamente una sfida importante, però la strada è quella", conclude.  “Il modello di medicina che abbiamo vissuto per anni sta cambiando, oggi si rivolge sempre di più verso il territorio. È un fatto pratico. Gli investimenti del Pnrr propongono e sostengono finanziariamente un modello sanitario nuovo in cui il territorio e la Casa del paziente saranno sempre più al centro rispetto all'ospedale. Ecco perché le Facoltà di Medicina devono formare delle professionalità che siano adeguate a gestire questo nuovo modello. Il che significa che il medico del futuro dovrà essere capace di gestire il territorio e gestire il territorio oggi significa poter utilizzare le nuove tecnologie: telemedicina, teleconsulto, controllo a distanza del paziente sono ormai una realtà. E quindi la sfida che oggi devono raccogliere le Facoltà di Medicina è quella di formare un medico o un professionista sanitario che sia capace di utilizzare le nuove tecnologie” ha concluso Alvaro —[email protected] (Web Info)

Baldini (J&J): “Con medicina personalizzata servono nuove competenze”

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(Adnkronos) – “Noi come azienda Johnson & Johnson Innovative Medicine, continueremo a portare innovazione. Per darvi un esempio, degli 80 farmaci sviluppati, 18 sono stati inseriti nella lista di farmaci essenziali dell'Organizzazione mondiale della sanità. Abbiamo investito a livello globale in ricerca e sviluppo 15 miliardi di dollari nell'anno 2023, perché vogliamo continuare a portare innovazione e soluzioni sempre più specifiche per i pazienti. Si parla di medicina di precisione, di medicina personalizzata, terapia genica e terapia cellulare e questo comporta una trasformazione anche delle competenze da acquisire già durante il percorso formativo. E siamo qui oggi a Roma all'evento conclusivo di un progetto frutto di una collaborazione molto proficua tra l'Università La Sapienza e la Fondazione Johnson & Johnson, collaborazione nata per cercare di creare nuove competenze per i leader della sanità del futuro. Tra i nostri valori la diversità e la parità di genere: nel mio team medical affairs il 74% delle professionalità è rappresentato da donne”. Così all’Adnkronos Alessandra Baldini, direttrice medica Johnson & Johnson Innovative Medicine, oggi all’Università La Sapienza di Roma in occasione dell’evento di chiusura della seconda edizione del progetto formativo Health4U Stem University Johnson & Johnson Bootcamp. —[email protected] (Web Info)

Viola: “Con digiuno intermittente più morti cardiovascolari? Aria fritta”

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(Adnkronos) – "Aria fritta". Così, per come è stato disegnato e comunicato, l'immunologa dell'università di Padova Antonella Viola definisce lo studio presentato a un meeting dell'American Heart Association dal quale emerge, per chi segue il regime alimentare noto come digiuno intermittente – sempre più popolare e sposato anche dalla scienziata, co-autrice di un libro sul tema – un maggior rischio di morte cardiovascolare.
 "Nella ricerca scientifica – scrive Viola in una lungo post su Facebook – c'è una bella differenza tra un articolo pubblicato su una rivista scientifica seria, generalmente dopo molti mesi di controlli e revisioni da parte di esperti, e una comunicazione senza dati presentata a un congresso. Ecco perché è assurdo il clamore che ha suscitato una semplice comunicazione di un gruppo di ricercatori, in cui si afferma che il digiuno intermittente (digiunando però più di 16 ore al giorno) sarebbe associato ad un aumento significativo della mortalità. Ancora più assurdo – sottolinea – se andiamo ad analizzare il contenuto di questa scarna comunicazione. Prima di tutto, per ammissione stessa dei ricercatori, si parla di dati riportati dalle persone (quindi non controllati) e riguardanti soltanto 2 giorni. A questo va aggiunto che non c'è alcuna informazione circa il tipo di alimentazione: vuol dire che potremmo trovarci nella condizione di paragonare un salutista vegetariano che mangia frutta, verdura e legumi per 12 ore al giorno con una persona che salta tutti i pasti e mangia un paio di hamburger, patatine fritte, coca cola e gelato a fine giornata".  Perché "anche l'orario in cui si consumano i pasti non è considerato" nello studio in questione, precisa l'immunologa, "nonostante sia chiarissimo che mangiare tardi la sera sia un fattore di rischio per il cuore e per la salute in generale e che il digiuno intermittente ha proprio lo scopo di portare ordine nello schema alimentare ed evitare di consumare cibo di notte. E poi – osserva ancora Viola – non sappiamo se e quali partecipanti allo studio fumavano, consumavano alcolici e in che quantità, se facevano attività fisica e di che tipo, se soffrivano di insonnia o riposavano bene, tutti fattori che hanno un impatto enorme sulla salute. La comunicazione in questione è quindi, al momento e in queste modalità, aria fritta". "Ma è una provocazione utile – aggiunge comunque la scienziata – per ricordare alcuni concetti fondamentali, ampiamente sottolineati da chiunque si sia occupato per lavoro o per divulgazione di digiuno intermittente o, meglio, di alimentazione circadiana. Digiunare per più di 12 ore consecutive – evidenzia Viola – non è per indicato a tutti e, se si vuole intraprendere un percorso di restrizione della finestra temporale dedicata alla nutrizione, bisogna parlarne col proprio medico".  "Lo scopo dell'alimentazione circadiana – rimarca l'immunologa – è, come dice il nome, di allineare la nutrizione e il metabolismo ai ritmi circadiani, portando ordine laddove i ritmi frenetici delle nostre vite ci impongono spesso di mangiare a orari molto variabili e di concentrare la maggior parte delle calorie nella cena, che frequentemente si consuma molto tardi. Al contrario, l'alimentazione circadiana suggerisce di consumare i pasti a orari regolari e di non appesantire le ore dedicate al sonno con la digestione, consumando quindi l'ultimo pasto leggero entro le 20. Infine, sicuramente fa una enorme differenza il tipo di alimenti che si consumano perché nessuna dieta è migliore di quella mediterranea, basata sul consumo regolare di verdura, frutta, cereali integrali e legumi". "Mentre gli esperimenti di laboratorio sono controllati e identificano non solo le possibili relazioni tra due eventi, ma anche i rapporti causali che li legano, i meccanismi causa-effetto essenziali per spiegare un fenomeno – spiega ancora la scienziata – gli studi sugli esseri umani sono spesso difficili per l'impossibilità intrinseca di controllare tutte le variabili. Tuttavia esistono gli studi clinici controllati e randomizzati che, se eseguiti correttamente, possono dare informazioni importanti e valide sull'efficacia e la sicurezza di interventi, terapie e farmaci. Per rassicurare le persone che si sono spaventate, è bene ricordare – puntualizza Viola – che non solo gli esperimenti in laboratorio, ma anche gli studi clinici controllati e randomizzati eseguiti finora per valutare gli effetti dell'alimentazione circadiana hanno dimostrato che è sicura e può portare benefici al nostro stato di salute".  L'immunologa conclude con "un commento su questa modalità di comunicazione che crea solo confusione, spaventa ed è davvero dannosa: qualche giornale straniero ha riportato la notizia, ma intervistando più voci che hanno ridimensionato radicalmente il significato dell'abstract. Per esempio il Washington Post intervista il professor Gardener di Stanford che commenta: 'Non è che nello studio le persone che mangiano per meno di 8 ore al giorno fanno tre lavori, sono molto stressate e non hanno tempo per mangiare?'. Ecco, una frase così – chiosa Viola – sarebbe stata sufficiente per far capire ai lettori che siamo di fronte ad una notizia poco attendibile e a non spaventarsi". —[email protected] (Web Info)

Indagine Gimbe a scuola, 1 ragazzo su 3 non conosce medico famiglia

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(Adnkronos) – Ssn questo sconosciuto. Nelle scuole superiori un ragazzo su 3 non conosce il suo medico dio famiglia e ha idee poco chiare sulla prevenzione, in particolare sugli screening oncologici, anche se alla maggioranza sono note le diseguaglianze di accesso ai servizi. Sono alcuni risultati di un'indagine della Fondazione Gimbe legata al progetto 'La salute tiene banco', che si propone di formare gli studenti al corretto uso del Servizio sanitario nazionale. "La battaglia in difesa del diritto costituzionale alla tutela della salute deve coinvolgere anche i più giovani, a partire dall'età scolastica: con questo progetto intendiamo fornire ai nostri ragazzi gli strumenti indispensabili per crescere quali cittadini consapevoli dei propri diritti e capaci di preservare la propria salute", spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe.  All'iniziativa, nata all'inizio dello scorso anno, ricorda Elena Cottafava, segretaria generale della Fondazione e responsabile del progetto di all'alfabetizzazione sanitaria, hanno partecipato ad oggi "oltre mille studenti e studentesse degli istituti superiori di Bologna che, attraverso quiz interattivi, hanno risposto a domande sul funzionamento del Servizio sanitario nazionale, oltre che sulle attività di prevenzione e sulle prestazioni garantite alla popolazione, al fine di disporre di dati oggettivi su quanto i giovani conoscano realmente la sanità pubblica". Nel periodo febbraio 2023-febbraio 2024, si sono tenuti 8 incontri che hanno coinvolto 775 studenti degli ultimi anni delle scuole superiori. Durante gli incontri, attraverso la piattaforma Mentimeter, è stata condotta una survey di 10 domande, alla quale ha risposto un numero di studenti compreso tra 229 e 400. "I risultati della survey – commenta Cartabellotta – restituiscono un quadro di luci e ombre".  I giovani, sottolinea, "sono ben consapevoli del valore unico del Ssn e delle interazioni tra salute dell'uomo, degli animali e dell'ambiente e, in larga parte, delle diseguaglianze regionali in sanità. Conoscono molto meno gli screening oncologici offerti dal Ssn e oltre la metà vive nella convinzione che fare più test di screening rappresenti sempre e comunque un vantaggio. I dati forniscono poi indicazioni utili rispetto alla potenziale inappropriatezza prescrittiva degli antibiotici nelle infezioni delle alte vie respiratorie e sulle lacune del passaggio di consegne tra pediatra e medico di famiglia. In sintesi, dimostrano la necessità di trasferire ai giovani sin dall'età scolastica la cultura della prevenzione e della promozione alla salute e gli strumenti per un utilizzo consapevole del Servizio sanitario nazionale". Aggiunge Cottafava: "Per colmare questi gap di conoscenze vogliamo espandere il programma alle scuole di tutto il Paese. Per farlo abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding, attiva fino al 2 maggio. Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti".  Nel Regno Unito le lunghe attese in sanità hanno portato a un'impennata della domanda di cure mediche private: l'assicurazione sanitaria Vitality ha registrato una percentuale di richieste di assistenza di base decuplicata rispetto al 2015, riporta ancora The Standard.  Il quotidiano cita Daniel Sørli, fondatore e Chief Medical Officer di Dr Dropin: "In tutto il Paese – afferma – i pazienti hanno difficoltà a vedere un medico di famiglia di persona e questo sta peggiorando gli esiti sanitari, con diagnosi e terapie mancate o ritardate. Al contempo, anche il morale dei medici è molto basso e tanti sono esausti". Proporre qualcosa che sia "una via di mezzo tra ciò che offre il Nhs e i costosi servizi medici privati esclusivi per i più ricchi" è l'obiettivo di Dr Dropin. —[email protected] (Web Info)

Tumori, rinnovata alleanza Idi Roma-IncontraDonna per prevenzione rosa

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(Adnkronos) – Rinnovata la convenzione fra Idi Irccs di Roma e la Fondazione IncontraDonna per il 2024-25. Il consigliere delegato della Fondazione Luigi Maria Monti – Idi Irccs, Alessandro Zurzolo, e la presidente della Fondazione IncontraDonna, Adriana Bonifacino, hanno firmato questa mattina il rinnovo che sancisce la collaborazione tra le due istituzioni per la salute e la prevenzione al femminile. Erano presenti il direttore sanitario dell’Idi, Annarita Panebianco; il direttore del personale e relazioni industriali dell’Idi, Antonello Sacco, e il coordinatore dei volontari di IncontraDonna, Giuseppe Pavone. Numerose le iniziative già realizzate grazie a questa collaborazione: il Flash Mob e l’Open Day senologico organizzati all'Idi di via dei Monti di Creta, gli eventi per l’Ottobre Rosa come Frecciarosa e Metastabile, ed altri durante l’anno come Prevenzione d’Autore, che si è svolto all’Officina Pasolini di Roma, per arrivare a pochi giorni fa con la presentazione del progetto Re-Start Cancer Care, un progetto pilota innovativo, dedicato a coloro che hanno già avuto una diagnosi di tumore e che mira ad offrire risposte concrete e personalizzate alle esigenze delle donne in trattamento e in follow-up. Idi Irccs rinnova così – evidenzia una nota – l’impegno e la partnership con IncontraDonna per realizzare insieme iniziative mirate a promuovere l’importanza della prevenzione e, in particolare, degli screening oncologici.  —[email protected] (Web Info)

Medici famiglia: “Colpo coda influenza anche per copertura vaccino in calo”

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(Adnkronos) – Piccolo 'colpo di coda' dell'influenza, anche tra le persone fragili che si sono vaccinate all'inizio stagione "e che ora hanno una copertura vaccinale in calo. E' l'effetto del prolungamento, nel tempo, dell'epidemia influenzale. Di questi tempi normalmente è il clima che ci aiuta a tenere lontani i malanni stagionali, ma questi cambi repentini di temperature stanno favorendo di più i virus che noi umani". Così all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).  Negli studi dei medici di famiglia, riferisce, "registriamo un nuovo aumento di chiamate per malattie respiratorie di tipo virale, tra cui l'influenza. Il rischio è il coinvolgimento dei più fragili, anche vaccinati, per la caduta della copertura immunitaria, fisiologica dopo un certo periodo. Normalmente, comunque, la vaccinazione 'regge' fino a marzo perché poi ci affidiamo alla bella stagione. Quest'anno vediamo una durata lunga".  Per Scotti, oltre all'infezione e ai suoi rischi, per chi si ammala quando la copertura vaccinale si riduce c'è un altro pericolo da affrontare. "I pazienti in questo caso mi dicono: 'Mi sono ammalato anche se ero vaccinato, quindi inutile farlo'. Convincerli a vaccinarsi l'anno successivo diventa più difficile".  —[email protected] (Web Info)

Pastore (Sapienza): “100 borse di studio a studentesse in formazione Stem”

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(Adnkronos) – Per favorire la presenza femminile nella formazione Stem, cioè delle materie scientifiche (science, technology, engineering, mathematics), "c'è un impegno forte. Lo scorso anno accademico sono state istituite 100 borse di studio per ragazze meritevoli che si iscrivono a percorsi Stem, che sono state rinnovate anche nell'anno corrente. Il mondo delle scienze della salute è soggetto a una trasformazione profonda, pensate all'inserimento dell'intelligenza artificiale, della realtà virtuale, della realtà aumentata, robotica, IT e via dicendo. Quindi è evidentemente indispensabile lavorare per costruire delle nuove competenze, delle nuove professionalità, anche in una chiave interdisciplinare, dal momento che, nelle scienze della salute, dovremo inserire delle competenze di natura ingegneristica, data scientist, artificial intelligence engineers e così via". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Alberto Pastore, pro rettore al Placement, scouting, fund raising e incubazione d'impresa, oggi all'Università La Sapienza di Roma in occasione dell'evento di chiusura della seconda edizione del progetto 'Health4U, Stem University Johnson & Johnson Bootcamp', promosso dalla Fondazione J&J. "La collaborazione tra pubblico, quindi università, istituzioni – sottolinea – e privato, mondo produttivo in senso lato, è una condizione 'sine qua non' per affrontare queste sfide e, in particolare – continua Pastore – l'università può lavorare insieme alle imprese per disegnare i propri percorsi formativi in piena rispondenza alle esigenze del mondo produttivo. Da questo punto di vista La Sapienza ha istituito recentemente un corso di Medicina e tech, un corso in medicina digitale e ha costituito un organismo – la consulta con le imprese – per confrontarsi con il mondo produttivo proprio allo scopo di perfezionare i propri percorsi formativi e renderli adeguati alle esigenze attuali". —[email protected] (Web Info)

Cronaca nazionale/ La badante muore all’improvviso, anziana non autosufficiente rimane in casa con il cadavere

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FOTO DI REPERTORIO

Macabra scoperta in una abitazione ligure.

Una pensionata genovese, invalida e non autosufficiente, è rimasta per un intero giorno da sola, immobilizzata a letto e col cadavere della sua badante accanto dopo che la donna che si prendeva cura di lei è morta improvvisamente in casa.

La terribile scena all’interno di un’abitazione del piccolo comune di Uscio, nell’entroterra della città metropolitana di Genova.

Sul posto sono giunti i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale medico del 118. Quando sono entrati in casa per la badante non c’è stato nulla da fare.

Foto di repertorio