Home Blog Page 534

Lo psichiatra, ‘tempi bui di allerta continui, ora pericolo è indifferenza’

0

(Adnkronos) – Nuove immagini di sangue, nuove minacce. L'attentato rivendicato dall'Isis a Mosca, il cui bilancio sembra superare il centinaio di morti, alza di nuovo l'asticella della violenza. In un periodo già buio, segnato dalla guerra in Ucraina e dal conflitto a Gaza fra Israele e Hamas, ai venti di guerra che continuano a soffiare nel cuore dell'Europa si aggiunge il ritorno della paura degli attentati. Che impatto ha sulla psiche delle persone? Il "continuo stato di allerta" ci sta rendendo "sempre più vulnerabili e fragili", erodendo la nostra "capacità di resilienza". E quando la tensione si impenna, "assistiamo a un progressivo congelamento. La dimensione che maggiormente deve allarmarci è quella dell'indifferenza, perché qui si perde ancora di più la nostra umanità". E' l'analisi dello psichiatra Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di NeuroPsicoFarmacologia (Sinpf) e direttore emerito di Psichiatria all'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, che evidenzia all'Adnkronos Salute il rischio connesso a questi continui stati di allerta a cui siamo costretti dai tempi che stiamo vivendo.  "Siamo ritornati al terrorismo di massa – ragiona l'esperto – Dopo aver sperimentato nel post Covid degli episodi di terrorismo più individuale, il ritorno a quello di massa ci fa capire come siamo nuovamente entrati in un'ulteriore variabile di questa era di volatilità e frammentazione. Tema centrale è questo continuum, che ci accompagna a partire ormai dal lontano 11 settembre 2001, a distanza di 23 anni, in un'atmosfera che aggiunge cupezza a cupezza. Questo si traduce in uno stato di allerta e lo diciamo ormai da anni: stiamo diventando sempre più vulnerabili e fragili. Le capacità di resilienza e di ritornare a una condizione 'post situazione stressante' si stanno riducendo. Pensavamo di aver raggiunto il massimo con la combinazione Covid-guerra-cambiamento climatico e tra l'altro su quest'ultima variabile, con cui facciamo i conti quotidianamente, gli allarmi non sono più posticipabili. A questa situazione, già più che esplosiva, si aggiunge ora questa nuova variabile che introduce nella vita quotidiana un ulteriore fenomeno di allerta e di allarme".  "Come clinici sappiamo che, quando la tensione diventa sempre più esagerata, noi assistiamo progressivamente all'instaurarsi di una situazione quasi di intorpidimento – spiega Mencacci – Non più di ansia e di depressione. Si va oltre, in questa condizione di ottundimento. E allora dobbiamo chiamarla con il suo nome: si entra nella condizione dell'indifferenza. Io sento che il tema è sempre più incalzante", avverte l'esperto. "Diventiamo non sensibili alle ragioni degli altri e anche alle nostre emozioni e vissuti".  E l'indifferenza, continua lo specialista, "poi si staglia sulla perdita di quella che è la capacità che ci rende umani, che è l'empatia, la compassione. Questa è una condizione della quale dovremmo essere sempre più consapevoli. Di fronte a questi tamburi di guerra, questa percezione di sentirsi un po' su un precipizio, con la catastrofe della guerra nucleare imminente e la catastrofe solo rinviata di qualche decina d'anni del cambiamento climatico inarrestabile, il rischio è che scatti questa situazione che non è più solo impotenza, ma è indifferenza".  Il timore? E' che l'indifferenza "diventi un po' come un peccato. L'ottavo peccato capitale", ammonisce lo psichiatra. Serve dunque, conclude Mencacci, "un risveglio delle coscienze. L'invito è a non cedere alla paura, ma a rimanere in connessione sociale, non isolarsi o non dissociarsi da un punto di vista sociale. Non pensare che la propria piccola protezione possa salvare l'individuo dalla collettività".  —[email protected] (Web Info)

Music@Mens, al via il bando del concorso musicale per salute mentale

0

(Adnkronos) – È stato indetto il bando “Music@Mens” per canzoni inedite sulle tematiche dell’inclusione sociale e del pregiudizio in salute mentale, nell’ambito della III Edizione del “Festival della Salute Mentale Ro.Mens per l’inclusione sociale contro il pregiudizio”, organizzato dal Dipartimento di salute mentale Asl Roma 2, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali e alla Salute di Roma Capitale, che si svolgerà dal 3 al 7 ottobre 2024. Il concorso ha come obiettivi stimolare gli autori a creare prodotti musicali che ricordino le tematiche della salute mentale, attivando l’attenzione e la sensibilità di un pubblico vasto, soprattutto giovanile, promuovendo l’arte musicale come vettore di messaggi informativi ed educativi positivi. Possono partecipare tutti coloro che hanno un’età superiore ai 18 anni; è prevista una specifica sezione per gli studenti, anche minori, delle scuole medie superiori ubicate nei Municipi IV, V, VI, VII, VIII e IX nel territorio dell’Asl Roma 2. La premiazione si terrà la mattina di martedì 8 ottobre 2024 nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, e le canzoni selezionate potranno essere diffuse attraverso i mass media. L’iscrizione è gratuita, con l’invio in formato audio Mp3 di brani, in lingua italiana e della durata massima di quattro minuti, entro il 31 agosto 2024 a [email protected] rispettando le regole del bando pubblicato su www.salutementale.net/musicamens —[email protected] (Web Info)

Cronaca nazionale/ Incidente sulla A1, 19enne perde la vita

0

Ancora sangue sulle strade italiane per un grave incidente sull’A1, tra Modena Sud e Valsamoggia, al chilometro 174 in direzione sud.

Nel sinistro è rimasto coinvolto un pullman: un passeggero del mezzo è morto, mentre altre 6 persone sarebbero rimaste ferite.
Secondo quanto si apprende, la vittima dell’incidente è un ragazzo di 19 anni; due feriti sono in condizioni di media gravità e altri quattro con lesioni valutate come lievi.

La polizia stradale è subito intervenuta sul posto insieme ai soccorritori del 118 e ai vigili del fuoco per soccorrere i passeggeri del mezzo.

Foto di repertorio

Sla, neurologo Silani: “Molto importante formulazione orodispersibile riluzolo”

0

(Adnkronos) – La sclerosi laterale amiotrofica “è una malattia neurodegenerativa che conta circa 6 mila pazienti in Italia con 2mila” nuove diagnosi “ogni anno. È una malattia che colpisce la corteccia motoria e il midollo spinale, le cellule motoneuronali, e comporta la perdita di funzione di tutto l'organismo, sia” a livello “degli arti” sia a livello centrale “bulbare, con complicanze respiratorie e di deglutizione. E' intuitivo che la malattia abbia un impatto molto importante sul paziente, ma soprattutto su tutta la famiglia e il caregiver che generalmente è appunto il compagno” o la compagna. Così Vincenzo Silani, direttore dipartimento di Neuroscienze Irccs Istituto auxologico italiano di Milano, commenta all’Adnkronos la disponibilità, in Italia, della prima formulazione orodispersibile di riluzolo. Il nuovo trattamento di Zambon consiste in una sottile pellicola da sciogliere sopra la lingua senza acqua e senza necessità di sforzo muscolare da parte del paziente che è così in grado di assicurare l’assunzione della dose precisa del principio attivo.  L’armamentario terapeutico oggi disponibile per la sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è "molto limitato – aggiunge Silani – Questa formulazione orodispersibile è, a mio parere, una tappa molto importante nella terapia di questa malattia. Il riluzolo è l'unica molecola ad oggi approvata per il trattamento della patologia. I dati che si sono accumulati nel tempo non hanno sconfessato il suo ruolo ma, al contrario, l'hanno rinforzato. Il paziente”, che “deve iniziare il trattamento quanto prima possibile”, fino ad oggi, era “costretto, nel corso della malattia, a cambiare il tipo di assunzione – capsule o liquidi – perchè sviluppa disfagia e il passaggio da un tipo di formulazione di riluzolo all’altra è vissuta come una sconfitta. La possibilità di introdurre un tipo di trattamento unico, rappresenta una continuità di trattamento – sottolinea l’esperto – Questo concetto è molto importante per il paziente e per il caregiver che deve aiutare il paziente nell'assunzione farmacologica. La possibilità di aiutare il paziente fin dall'inizio con un'unica formulazione rappresenta sicuramente un vantaggio importantissimo”. A tale proposito, uno studio “relativo per esempio agli elementi che definiscono la preferenza di un tipo di assunzione rispetto a un altro su un certo numero di pazienti, pubblicato alla fine dell'anno scorso, tende a dimostrare – conclude Silani – che la preferenza del paziente va verso una assunzione che non implichi la motilità della lingua stessa". —[email protected] (Web Info)

Salute, con prevenzione e cure dentali di qualità risparmi per oltre 9 mld l’anno

0

(Adnkronos) – Una visita di controllo annuale e terapie dentali tempestive e di qualità potrebbero far risparmiare all’Italia oltre 9 miliardi di euro l’anno, quasi quanto costerà il ponte sullo stretto di Messina. A evidenziarlo sono gli esperti della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), durante il 23.esimo Congresso nazionale, che si conclude oggi a Rimini. Stando infatti a un recente rapporto dell’European Federation of Periodontology in tutto il mondo vengono spesi ogni anno 544 miliardi di dollari in cure per risolvere carie o parodontiti che si sarebbero potute facilmente prevenire. In Italia si stima un costo medio pro capite, nel lungo termine, di oltre 18.000 euro per la cura di carie o malattie parodontali, evitabili con un’adeguata prevenzione che preveda visite di controllo regolari per consentire terapie precoci.  A tenere gli italiani lontani dal dentista è ancora la paura. Ben il 64% lo teme: in cima alle preoccupazioni, il disagio per la postura e i rumori degli strumenti caratteristici dello studio odontoiatrico. Così solo il 28% si controlla regolarmente, mentre il 40% va dal dentista solo quando ha sintomi evidenti. Ma "la prevenzione è l’arma vincente che abbiamo per ridurre i problemi di salute orale, che oggi riguardano una persona su due nel mondo, un’incidenza molto più alta di tutte le altre comuni malattie non trasmissibili", sottolinea Francesco Cairo, presidente Sidp e professore di parodontologia all’Università di Firenze.  "Due miliardi di persone soffrono di carie – elenca Cairo – un miliardo di parodontite grave: il documento dell’European Federation of Periodontology, sottolineando che la spesa per le cure odontoiatriche rappresenta circa il 5% di tutti i costi sanitari a livello mondiale, ha perciò invitato a investire di più in prevenzione perché gran parte di queste spese potrebbero essere evitate. Potrebbero essere risparmiati ben 544 miliardi di dollari, per due terzi connessi alle cure e per un terzo dovuti ai costi indiretti delle patologie odontoiatriche, ma soprattutto la perdita di denti provocata da carie e parodontite è del tutto evitabile per la maggior parte delle persone”.  Il documento dell’European Federation of Periodontology ha stimato i costi a lungo termine direttamente associati alla terapia di carie e malattia parodontale in persone dai 6 ai 65 anni in Brasile, Francia, Italia, Germania, Indonesia e Gran Bretagna. Il dato è ovviamente condizionato dalla numerosità della popolazione e va dai 9 miliardi in Italia, ai 35 miliardi in Brasile.  Il più alto costo per le singole persone è stimato in Gran Bretagna con 22 mila euro a cittadino e il più basso in Indonesia con 6.000 euro. Nel nostro Paese tali costi superano i 18.000 euro a persona, ma con differenze sostanziali fra chi ha un alto o un basso reddito. “Per i primi la spesa è circa la metà rispetto ai secondi, perché una condizione socioeconomica più elevata si associa a migliori possibilità di accesso alle cure, a un’alimentazione di maggior qualità, a strumenti culturali più adeguati per conoscere e aderire alle strategie di prevenzione – specifica Cairo –. Questo significa che è necessario, oltre che doveroso – chiosa – ridurre le disuguaglianze, per favorire l’accesso a controlli e diagnosi precoci in tutti gli strati della società”.  —[email protected] (Web Info)

Attacco Mosca, i segni delle torture sugli arrestati. Medvedev: “Uccideteli tutti”

0

(Adnkronos) – Volti tumefatti, cicatrici, una guancia gonfia il doppio dell'altra, la benda su un orecchio mozzato e il corpo quasi esanime del più giovane portato in aula in sedia a rotelle, con un catetere e vestito con un camicione bianco da ospedale. Così sono comparsi in tribunale a Mosca i quattro accusati di terrorismo – Dalerjon Mirzoyev, Saidakrami Rachabalizoda, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Faizov – dopo l'attacco al Crocus City Hall di Mosca. Torturati e pestati fino alla confessione. 
Video e foto degli interrogatori sono comparsi nelle scorse ore sui canali Telegram. Immagini dure in cui si vedono i prigionieri sottoposti alle violenze: dall'orecchio tagliato e poi infilato in bocca a uno dei sospettati fino al video comparso ieri in cui Shamsidin Fariduni sembra essere sottoposto a scosse elettriche con degli elettrodi collegati ai genitali, riferisce il sito di Meduza.  E mentre nessuna parola viene pronunciata dal Cremlino sulle torture, si riapre in Russia il dibattito sulla pena di morte. Gli autori dell'attentato attualmente rischierebbero al massimo l'ergastolo. Per questo Alcuni politici hanno avanzato la proposta di reintrodurre la pena capitale in Russia, in particolare il leader del gruppo parlamentare di Russia Unita alla Duma, Vladimir Vasilyev, che ha annunciato che la questione della pena di morte per reati terroristici sarà esaminata, per prendere una decisione che – ha affermato, secondo quanto riporta la Tass – corrisponda alle aspettative della società.  Leonid Slutsky, presidente della Commissione Affari esteri della Duma e capogruppo del Partito liberaldemocratico della Russia, ha scritto su Telegram dopo l'attacco al Crocus che in casi come questo "può e deve essere fatta un'eccezione alla regola della moratoria.  
Gli attentatori del Crocus City Hall "vanno uccisi". Così come bisogna "uccidere tutti coloro che sono coinvolti nell'attacco", ha affermato il vice presidente del Consiglio nazionale di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un messaggio pubblicato sul suo canale Telegram. "Tutti mi chiedono. Cosa fare? Sono stati catturati. Complimenti a tutti quelli che li hanno catturati. Dovremmo ucciderli? Dobbiamo. E' la nostra volontà. Ma ancora più importante è uccidere tutte le persone coinvolte. Tutti. Chi ha pagato, chi ha simpatizzato, chi ha aiutato. Uccideteli tutti", ha scritto Medvedev. Ma il Cremlino frena con il portavoce Dmitry Peskov che rispondendo ad una domanda della Tass fa sapere che sulla revoca della moratoria sulla pena di morte nel Paese "non stiamo prendendo parte alla discussione attualmente".  —internazionale/[email protected] (Web Info)

Pasqua, cioccolato ‘farmaco’ naturale, l’immunologo ‘a piccole dosi fa bene’

0

(Adnkronos) – Artigianali, industriali, dipinte a mano o dai sapienti pasticceri, le uova di cioccolato aspettano di essere aperte e mangiate da milioni di italiani a Pasqua. "Oggi, con circa quattro chilogrammi di consumo personale annuo, il cioccolato è certamente il dolce più amato, nelle sue tipologie più diffuse che vanno da ‘fondente’ o ‘nero’ o ‘amaro’, fatto essenzialmente di purissima polvere di cacao, al cioccolato ‘al latte’, che prevede l'aggiunta di latte e di zuccheri. In realtà, l'apporto calorico tra i due prodotti è più o meno simile, come analogo è il quantitativo di grassi e carboidrati. Il fondente però è ricchissimo di vitamine e antiossidanti come polifenoli e flavonoidi. E' il prototipo dei nutraceutici, quasi un 'farmaco' naturale – spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione di Medicina personalizzata (Fmp) – visto che contiene anche fosforo, potassio, acido oleico e linoleico, tutti ingredienti preziosi per il nostro organismo, che tuttavia sortiscono i tanti benefici di cui il cioccolato può essere capace, solo a patto che esso venga consumato a bassa frequenza giornaliera e in quantità moderate".  Il cioccolato fondente "grazie alla teobromina (alcaloide purinico appartenente, insieme alla caffeina e alla teofillina del tè, al gruppo delle metilxantine), è in grado di svolgere un’apprezzabile funzione eccitante che tiene sveglio il suo consumatore e lo rende più tollerante alla fatica. Anche per questo, alle giuste dosi, viene spesso suggerito perfino nei regimi dietetici più stretti, tanto più se amaro puro, anche perché, in forza del suo contenuto in acido oleico, il cioccolato contribuisce a tenere bassi i livelli del colesterolo Ldl, meglio conosciuto come colesterolo ‘cattivo'".  "È, in genere, molto difficile resistere a quel senso di conforto e piacere che suscita il cioccolato, soprattutto fondente, e questo in ragione del suo contenuto di aminoacidi aromatici come la fenilanina, la tirosina e soprattutto il triptofano che viene poi utilizzato per produrre serotonina, il cui incremento mette tutti di buon umore, riduce ansia e aggressività, aumenta i livelli di attenzione, attenua i mal di testa – osserva l'immunologo – Le sensazioni di benessere ed euforia che generalmente si accompagnano alla fase preliminare dell’innamoramento, quella delle ‘farfalle nello stomaco', sono molto simile a quelle che proviamo quando gustiamo del cioccolato, ciò può essere in parte attribuito al coinvolgimento di endorfine prodotte grazie all'azione della feniletilamina contenuta nel cacao. Tra l’altro, il cioccolato è anche l'unico alimento in natura che contiene l'anandamide, la molecola della ‘beatitudine’, endocannabinoide naturale di recente individuazione, prodotto anche dalle nostre cellule cerebrali ed in grado di agire sui meccanismi dell’eccitazione, del piacere, del desiderio sessuale. "Infine, sono ghiotte di cioccolato anche alcune specie microbiche intestinali, che sono capaci di trasformare i polifenoli del cacao, rigorosamente amaro, in piccoli composti bioattivi che modulano positivamente le attività complessive del microbiota, quindi esercitando un notevole effetto probiotico. Tutti i benefici del consumo di cioccolato, come di qualsiasi altro alimento, vanno rapportati al tipo di alimentazione che si segue e alle condizioni di salute di ognuno – avverte Minelli – Infatti, eccedere nel consumo di cioccolato potrebbe nuocere alla salute delle ossa, in quanto impedirebbe l’assorbimento del calcio e purtroppo, in ragione della sua intrinseca capacità di liberare istamina, il cioccolato è pressoché bandito dalle diete degli allergici, tanto più se sensibili al nichel, considerando le elevate quantità di metallo in esso contenute". "Infine, in alcune situazioni e in chi è più predisposto, tanta felicità fa male alla testa: alcune ricerche hanno evidenziato che chi mangia costantemente cioccolato fondente presenta un aumento di emicrania, effetto – quest’ultimo – verosimilmente correlato al contenuto di tiramina, istamina e fenilalanina nel cacao", conclude.  —[email protected] (Web Info)

Tumori, Aimac: ‘”uting Kate darà forza a tante donne ora meno sole”

0

(Adnkronos) – Il messaggio video in cui Kate Middleton ha affermato di avere un tumore e di sottoporsi a una chemioterapia preventiva, "è stata una uscita necessaria altrimenti non l'avrebbero mai lasciata in pace. Lei è un personaggio pubblico, ma ha diritto a curarsi in serenità, quello che questo 'outing' rimanda è la forza di una donna che parlando anche ad altre donne comunica come ha trasformato le sofferenze, la paura e il disorientamento in un messaggio positivo: non siete soli e non si vince da soli, ma dovere avere speranza". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Elisabetta Iannelli, avvocata, vicepresidente di Aimac, l’Associazione italiana dei malati di cancro e segretaria generale di Favo (Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia), intervenendo sul contenuto del messaggio della principessa di Galles che ha scelto di rendere pubblica la sua malattia. "Kate ha avuto la capacità di cambiare la narrazione sulla sua malattia – continua Iannelli – ha precisato che ha dovuto elaborare, trovare il modo di parlare ai proprio bambini ancora piccoli ed esposti anche loro alla malattia della madre. E poi ha ricordato il ruolo fondamentale del marito, il caregiver, e questo mi sembra un riconoscimento. E' molto bello il fatto che abbia concluso questo sofferta uscita pubblica con un forte messaggio di speranza. Credo – conclude la vicepresidente di Aimac – che in tante donne che stanno passando le stesse sofferenze ci sia una immedesimazione che potrà aiutarle".  —[email protected] (Web Info)

Dengue, cacciatore di zanzare: “Cimitero luogo più a rischio, tombini ricettacolo”

0

(Adnkronos) – L'emergenza Dengue in Sud America, con oltre 2 mln di casi solo in Brasile, bussa alle porte dell'Europa e dell'Italia. Sono già tre le circolari del ministero della Salute che puntano ad alzare l'alert sulla Dengue negli aeroporti, porti e anche nella medicina del territorio. "Più aumenteranno le temperature e più ci saranno zanzare, soprattutto qui da noi la tigre, essendo insetti non a sangue caldo sono dipendenti dalla temperatura. Quindi, bene le circolari, ma è chiaro che c'è il rischio di trovarsele addosso e la prevenzione la fanno poi i comuni e le circoscrizioni e devono avere le risorse. Ora serve programmare la prevenzione dello sviluppo delle larve e prevedere interventi d'emergenza nei focolai. Il posto dove c'è più rischio di essere punti dalle zanzare è il cimitero, d'estate al è impossibile attraversarlo senza essere colpirti. Ma ora la prima cosa da andare a trattare sono i tombini stradali e delle abitazioni ricettacoli di larve". A parlare l'Adnkronos Salute un 'cacciatore di zanzare', Augusto Scirocchi, esperto nella materia e specializzato in entomologia medica.  "I tombini stradali – prosegue Scirocchi – vanno puliti e trattati, spesso hanno un sifone dove l'acqua deve ristagnare altrimenti esce la puzza. Ma proprio questa tipologia deve essere irrorata dalla disinfestazione. Quello che succede, ad esempio a Roma, è che spesso ci sono le macchine sopra e diventa tutto molto complicato. Lo stesso procedimento deve essere adottato dai condomini, la zanzara tigre colonizza piccole raccolte d'acqua dove depone le uova. Proprio questa acqua stagnata va eliminata, quindi anche i vasi nei terrazzi devono essere controllati perché dentro un sottovaso possono nascere 30-40 zanzare e diventa un problema". Come si identificano le larve? "Sono dei vermetti che si trovano nei sottovasi, se ci sono vuol dire che poi si avranno le zanzare. Eliminare questi vermetti – rimarca l'esperto – dovrebbe essere l'impegno di tutti ma spesso molte persone non vogliono intervenire perché pensano che si faccia male alle piante".  Le piante anti-zanzare sono efficaci? "C'è del vero se pensiamo ai gerani o alla citronella, ma solo se pensiamo alla loro linfa che è un repellente naturale. Ma circondarsi in un terrazzo o in un giardino di gerani e citronella ha poco senso. Ad esempio anche l'aglio è un ottimo repellente ma non sono ancora riusciti ad eliminare la puzza – osserva – Del geraniolo, la sostanza contenuta nei gerani, andrebbe fatto un estratto, insomma un po' complicato. Ci sono in commercio ottimi repellenti chimici che posso aiutarci contro la zanzara tigre che ricordo è molto aggressiva".  —[email protected] (Web Info)

William mette da parte il ‘problema Harry’, ora deve occuparsi di Kate

0

(Adnkronos) – William ha messo da parte il 'problema Harry' per stare vicino a Kate nella sua battaglia contro il cancro. Una fonte vicina alla famiglia reale ha riferito al Telegraph che il principe e la principessa di Galles non hanno piani per una riconciliazione con il duca di Sussex durante la sua visita nel Regno Unito a maggio in occasione del decimo anniversario degli Invictus Games. Harry e Meghan, scrive il Mirror, hanno preso contatto con William e Kate "in privato" venerdì sera dopo l'annuncio in video della principessa con il quale ha rivelato di stare male e di essersi sottoposta a una terapia di chemioterapia "preventiva".  Non è chiaro se il contatto sia stato telefonico oppure sia avvenuto tramite videochiamata o attraverso una messaggio. Sembra in ogni caso, da quanto scrive il Times, che i Sussex siano venuti a conoscenza delle condizioni di Kate nello stesso momento in cui il video della principessa è stato diffuso. Harry e Meghan hanno rilasciato una breve e sentita dichiarazione: "Auguriamo salute e guarigione a Kate e alla famiglia e speriamo che possano farlo in privato e in pace". La fonte ha detto al Telegraph questo fine settimana che William "ha sempre fatto tutto il possibile per proteggere la sua famiglia", il che significa che è concentrato nel garantire la privacy di Kate e nel proteggere i loro figli. Alcuni giorni prima, un esperto reale aveva affermato che Kate aveva scelto di non dire a Harry e Meghan delle sue condizioni di salute perché "non ci si può fidare di loro".  —internazionale/[email protected] (Web Info)