(Adnkronos) –
Carlos Sainz vince il Gp d'Australia 2024, la Ferrari fa doppietta a Melbourne con il secondo posto di Charles Leclerc. Il Cavallino trionfa nel terzo appuntamento del Mondiale di Formula 1 con una gara perfetta, sfruttando la giornata nera di Max Verstappen: il pilota olandese della Red Bull, campione del mondo in carica, parte dalla pole position ma viene superato da Sainz nel secondo giro. Nella quarta tornata, la Red Bull va ko: fumo dalla monoposto, Verstappen deve rientrare ai box e si ritira per un problema ai freni. Strada spianata per il Cavallino che domina la gara. Sainz primo e Lecerc secondo, con la McLaren del britannico Lando Norris a completare il podio. La Ferrari torna a vincere dopo l'ultimo successo ottenuto nel Gp di Singapore dello scorso anno. Per rivedere l'ultima doppietta, bisogna tornare al Gp del Bahrain 2022: in quell'occasione, fu Leclerc a trionfare. Sainz centra la terza vittoria della carriera e la prima del 2024 con una gara perfetta. Lo spagnolo fa centro a 2 settimane dall'operazione di appendicite che l'ha costretto a saltare il Gp dell'Arabia Saudita. "E' stata un'ottima gara, mi sono sentito perfettamente a mio agio al volante. A livello fisico è stata dura, non è stato semplice. Per fortuna ero più o meno da solo in pista, ho potuto gestire le gomme e tutto il resto", spiega l'iberico. "La vita è folle a volte. L'anno è iniziato con il podio in Bahrain, poi l'appendicite, poi il ritorno con una vittoria: montagne russe, ma è fantastico". "E' splendido, soprattutto per la squadra", dice Leclerc. "Il team non faceva doppietta dal Gp del Bahrain del 2022, splendidi ricordi. E' fantastico rifare un risultato del genere. Carlos ha messo insieme un weekend incredibile dopo l'operazione, ha fatto una gara fantastica", dice il monegasco. Sainz centra la terza vittoria della carriera dopo il trionfi nel Gp di Gran Bretagna a Silverstone nel 2022 e nel Gp di Singapore 2023. Lo spagnolo sale sul podio per la ventesima volta in carriera.
La Ferrari conquista la 244esima vittoria in Formula 1 e mette a segno l'86esima doppietta della propria storia. Due anni fa, in Bahrain, l'ultimo 1-2. In Australia l'ultima doppietta risaliva al 2004 con l'accoppiata Michael Schumacher-Rubens Barrichello. Il pilota spagnolo dell'Aston Martin Fernando Alonso è stato penalizzato di 20" nella classifica finale del Gp d'Australia per aver causato l'incidente dell'inglese della Mercedes George Russell nell'ultimo giro della gara. Alonso è stato quindi retrocesso dal sesto all'ottavo posto e superato dal compagno di squadra il canadese Lance Stroll e dal giapponese della Racing Bull Yuki Tsunoda. 1. Sainz (Ferrari); 2. Leclerc (Ferrari) a 2"3; 3. Norris (McLaren) a 5"9; 4. Piastri (McLaren) a 35"7; 5. Perez (Red Bull) a 56"3; 6. Stroll (Aston Martin) a 1'33"2 7. Tsunoda (RB) a 1'35"6; 8. Alonso (Aston Martin) a 1'20"9 (retrocesso); 9. Hulkenberg (Haas) a 1'44"5; 10. Magnussen (Haas) a 1 giro.
Giro 2: Sainz super Verstappen.
Giro 4: Verstappen rientra ai box e si ritira.
Giro 7: Sainz ha 2'' sulla McLaren di Norris.
Giro 11: Sainz allunga, vantaggio di 4''.
Giro 17: pit stop per Sainz.
Giro 18: Sainz si riprende la prima posizione, Leclerc secondo.
Giro 22: Leclerc a circa 2'' da Sainz.
Giro 26: Sainz porta il vantaggio a 4''.
Giro 31: Sainz ha oltre 7'' su Leclerc, che viene avvicinato da Norris.
Giro 35: Secondo pit stop per Leclerc che cerca di allungare rispetto alla McLaren.
Giro 40: Sainz ha 26'' su Leclerc.
Giro 42: Sainz effettua il secondo pit-stop e rientra in pista al primo posto con 5'' su Leclerc.
Giro 47: Leclerc deve gestire un vantaggio di circa 4'' su Sainz quando mancano poco più di 10 giri.
Giro 51: Sainz amministra 5'' di margine sul compagno di squadra.
Giro 54: Norris si avvicina a Leclerc, il vantaggio della Ferrari scende a 3''2.
Giro 57
: Leclerc blinda il secondo posto con un giro veloce.
Giro 58: Sainz trionfa e Leclerc secondo: doppietta Ferrari.
Mondiale piloti:
1. Verstappen 51 punti 2. Leclerc 47 3. Perez 46 4. Sainz 40 5. Norris 28.
Mondiale costruttori: 1. Red Bull 97 punti 2. Ferrari 93 3. McLaren 55 4. Aston Martin 27 5. Mercedes 23. —[email protected] (Web Info)
Doppietta Ferrari in Gp Australia, Sainz trionfa e Leclerc secondo
Attentato a Mosca, Ucraina respinge le accuse. Zelensky punta il dito contro Putin
(Adnkronos) – Dopo l'attentato di ieri a Mosca e le accuse della Russia nei confonti dell'Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky respinge i tentativi di collegare a Kiev l'attacco costato la vita a decine e decine di cittadini russi. In un discorso diffuso sui social, il leader ucraino ha puntato il dito contro "Putin e i suoi scagnozzi", che starebbero "solo cercando di incolpare qualcun altro". "Quello che è successo ieri a Mosca è ovvio", spiega Zelensky, che continua: "Ricorrono sempre agli stessi metodi. E' già stato fatto prima. Ci sono state case fatte saltare in aria, sparatorie ed esplosioni. E danno sempre la colpa agli altri. Sono venuti in Ucraina, hanno bruciato le nostre città e hanno cercato di incolpare l’Ucraina. Torturano, violentano le persone – dice il leader ucraino – e poi le accusano". "Hanno portato centinaia di migliaia di loro terroristi qui, in terra ucraina, combattono contro di noi e non si preoccupano di ciò che accade nel loro stesso Paese", l'accusa di Zelensky, che aggiunge: "Venerdì è successo tutto questo, e l'assolutamente miserabile Putin, invece di occuparsi dei suoi stessi cittadini russi, di rivolgersi a loro, è rimasto in silenzio per un giorno pensando a come collegare tutto ciò con l’Ucraina. E' tutto assolutamente prevedibile", sostiene. "Quelle centinaia di migliaia di russi che ora uccidono in terra ucraina – aggiunge il leader di Kiev – sarebbero sicuramente sufficienti per fermare qualsiasi terrorista. E se i russi sono pronti a morire silenziosamente nelle sale del Crocus e a non porre alcuna domanda alle loro agenzie di sicurezza e di intelligence, allora Putin – sostiene – proverà di nuovo a trasformare una situazione del genere a suo vantaggio personale". I terroristi, dice Zelensky, "devono sempre perdere. Ringrazio tutti coloro che difendono veramente la vita. Sono grato a tutto il nostro popolo che lotta contro il terrorismo. E in tutto il mondo dobbiamo difenderci da coloro che considerano le persone semplicemente sacrificabili", le parole di Zelensky. Lo Stato Islamico ha rivendicato già ieri l'attacco in un post su Telegram in cui il gruppo affermava che i suoi uomini armati erano riusciti a fuggire in seguito. Un funzionario statunitense ha affermato che Washington dispone di servizi segreti che confermano le affermazioni dello Stato islamico. "L'attacco" di ieri alle porte di Mosca, avrebbero spiegato, "si inserisce nel normale contesto della guerra che infuria tra l'Is e i Paesi che combattono l'Islam". La Commissione investigativa russa ha poi riferito che "le agenzie di intelligence hanno arrestato quattro sospetti nella regione di Bryansk, non lontano dal confine con l'Ucraina". Secondo Mosca, i quattro "erano intenzionati a passare in Ucraina", oltrepassando la frontiera con la Russia, e avevano "contatti sul lato ucraino" afferma l'Fsb secondo notizie dell'agenzia russa Ria Novosti rilanciate ieri dalla Bbc che sottolinea come si tratti di informazioni che non possono al momento essere verificate in modo indipendente. Accuse che in ogni caso Kiev definisce "assurde". La zona al confine tra Russia e Ucraina è "piena di unità dei servizi di sicurezza e militari". E, "anche gli ultimi eventi nella regione (russa) di Belgorod e a Kursk, dove c'è attività militare, significano che questa è una prima linea", ha affermato un portavoce della direzione dell'intelligence militare ucraina, Andriy Yusov, alla Bbc. Quindi, ha aggiunto, "suggerire che sospetti si stessero dirigendo verso l'Ucraina significherebbe dire che sono stupidi o vogliono suicidarsi". "L'Ucraina non ha nulla a che vedere con l'attacco terroristico", ha poi dichiarato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Sinner batte Vavassori nel derby al secondo turno di Miami
(Adnkronos) – Jannik Sinner vince il derby con Andrea Vavassori al secondo turno dell'Atp Masters 1000 di Miami. Il numero 3 del mondo si impone per 6-3, 6-4 in 1h20' nella sfida tutta italiana iniziata ieri e sospesa per la pioggia. Al terzo turno, il 22enne altoatesino affronterà l'olandese Tallon Griekspoor, testa di serie numero 25, che ha superato lo statunitense Alex Michelsen per 7-6 (7-5), 6-7 (7-9), 6-4. Al ritorno in campo, Sinner cambia subito marcia e mette a segno il break (4-2) che spezza l'equilibrio nel primo set. Il numero 3 del mondo non concede nulla sui propri turni di servizio e chiude 6-3 senza pagare dazio per un doppio fallo nel nono e ultimo game della frazione. Vavassori rimane agganciato alla partita in avvio di secondo set (2-2) ma cede il servizio quando Sinner accelera. L'altoatesino domina gli scambi, apre il quinto game con un vincente e mette a segno il break a zero (3-2) prendendo il largo (4-2) con un parziale di 12 punti a 1. Sinner sale 5-3 e chiude 6-4 in un match in cui capitalizza quasi tutte le discese a rete (15 punti su 16) e fa praticamente sempre punto (33 su 36) quando serve la prima palla. Troppo per Vavassori che va al tappeto. —[email protected] (Web Info)
Con prevenzione e cure dentali di qualità risparmi per oltre 9 mld l’anno
(Adnkronos) –
Una visita di controllo annuale e terapie dentali tempestive e di qualità potrebbero far risparmiare all’Italia oltre 9 miliardi di euro l’anno, quasi quanto costerà il ponte sullo stretto di Messina. A evidenziarlo sono gli esperti della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), durante il 23.esimo Congresso nazionale, che si conclude oggi a Rimini. Stando infatti a un recente rapporto dell’European Federation of Periodontology in tutto il mondo vengono spesi ogni anno 544 miliardi di dollari in cure per risolvere carie o parodontiti che si sarebbero potute facilmente prevenire. In Italia si stima un costo medio pro capite, nel lungo termine, di oltre 18.000 euro per la cura di carie o malattie parodontali, evitabili con un’adeguata prevenzione che preveda visite di controllo regolari per consentire terapie precoci. A tenere gli italiani lontani dal dentista è ancora la paura. Ben il 64% lo teme: in cima alle preoccupazioni, il disagio per la postura e i rumori degli strumenti caratteristici dello studio odontoiatrico. Così solo il 28% si controlla regolarmente, mentre il 40% va dal dentista solo quando ha sintomi evidenti. Ma "la prevenzione è l’arma vincente che abbiamo per ridurre i problemi di salute orale, che oggi riguardano una persona su due nel mondo, un’incidenza molto più alta di tutte le altre comuni malattie non trasmissibili", sottolinea Francesco Cairo, presidente Sidp e professore di parodontologia all’Università di Firenze. "Due miliardi di persone soffrono di carie – elenca Cairo – un miliardo di parodontite grave: il documento dell’European Federation of Periodontology, sottolineando che la spesa per le cure odontoiatriche rappresenta circa il 5% di tutti i costi sanitari a livello mondiale, ha perciò invitato a investire di più in prevenzione perché gran parte di queste spese potrebbero essere evitate. Potrebbero essere risparmiati ben 544 miliardi di dollari, per due terzi connessi alle cure e per un terzo dovuti ai costi indiretti delle patologie odontoiatriche, ma soprattutto la perdita di denti provocata da carie e parodontite è del tutto evitabile per la maggior parte delle persone”. Il documento dell’European Federation of Periodontology ha stimato i costi a lungo termine direttamente associati alla terapia di carie e malattia parodontale in persone dai 6 ai 65 anni in Brasile, Francia, Italia, Germania, Indonesia e Gran Bretagna. Il dato è ovviamente condizionato dalla numerosità della popolazione e va dai 9 miliardi in Italia, ai 35 miliardi in Brasile. Il più alto costo per le singole persone è stimato in Gran Bretagna con 22 mila euro a cittadino e il più basso in Indonesia con 6.000 euro. Nel nostro Paese tali costi superano i 18.000 euro a persona, ma con differenze sostanziali fra chi ha un alto o un basso reddito. “Per i primi la spesa è circa la metà rispetto ai secondi, perché una condizione socioeconomica più elevata si associa a migliori possibilità di accesso alle cure, a un’alimentazione di maggior qualità, a strumenti culturali più adeguati per conoscere e aderire alle strategie di prevenzione – specifica Cairo –. Questo significa che è necessario, oltre che doveroso – chiosa – ridurre le disuguaglianze, per favorire l’accesso a controlli e diagnosi precoci in tutti gli strati della società”. —[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ Bimbo di due anni cade dal balcone: è grave in ospedale
Sono momenti di apprensione per la sorte di un bambino piccolissimo in Piemonte.
Forse è stato fatale un attimo di distrazione della mamma che era a casa con lui. Un bimbo di quasi 2 anni, di origine marocchina, è caduto dal secondo piano di un balcone a Gassino, nel Torinese, ed ora è ricoverato in pericolo di vita all’ospedale Regina Margherita.
In casa c’era anche fratello più grande.
Il padre è arrivato dopo che il bimbo è stato trasportato al nosocomio pediatrico del capoluogo in elisoccorso.
Foto di repertorio
Pasqua, cioccolato ‘farmaco’ naturale, l’immunologo: “A piccole dosi fa bene”
(Adnkronos) – Artigianali, industriali, dipinte a mano o dai sapienti pasticceri, le uova di cioccolato aspettano di essere aperte e mangiate da milioni di italiani a Pasqua. "Oggi, con circa quattro chilogrammi di consumo personale annuo, il cioccolato è certamente il dolce più amato, nelle sue tipologie più diffuse che vanno da ‘fondente’ o ‘nero’ o ‘amaro’, fatto essenzialmente di purissima polvere di cacao, al cioccolato ‘al latte’, che prevede l'aggiunta di latte e di zuccheri. In realtà, l'apporto calorico tra i due prodotti è più o meno simile, come analogo è il quantitativo di grassi e carboidrati. Il fondente però è ricchissimo di vitamine e antiossidanti come polifenoli e flavonoidi. E' il prototipo dei nutraceutici, quasi un 'farmaco' naturale – spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione di Medicina personalizzata (Fmp) – visto che contiene anche fosforo, potassio, acido oleico e linoleico, tutti ingredienti preziosi per il nostro organismo, che tuttavia sortiscono i tanti benefici di cui il cioccolato può essere capace, solo a patto che esso venga consumato a bassa frequenza giornaliera e in quantità moderate". Il cioccolato fondente "grazie alla teobromina (alcaloide purinico appartenente, insieme alla caffeina e alla teofillina del tè, al gruppo delle metilxantine), è in grado di svolgere un’apprezzabile funzione eccitante che tiene sveglio il suo consumatore e lo rende più tollerante alla fatica. Anche per questo, alle giuste dosi, viene spesso suggerito perfino nei regimi dietetici più stretti, tanto più se amaro puro, anche perché, in forza del suo contenuto in acido oleico, il cioccolato contribuisce a tenere bassi i livelli del colesterolo Ldl, meglio conosciuto come colesterolo ‘cattivo'". "È, in genere, molto difficile resistere a quel senso di conforto e piacere che suscita il cioccolato, soprattutto fondente, e questo in ragione del suo contenuto di aminoacidi aromatici come la fenilanina, la tirosina e soprattutto il triptofano che viene poi utilizzato per produrre serotonina, il cui incremento mette tutti di buon umore, riduce ansia e aggressività, aumenta i livelli di attenzione, attenua i mal di testa – osserva l'immunologo – Le sensazioni di benessere ed euforia che generalmente si accompagnano alla fase preliminare dell’innamoramento, quella delle ‘farfalle nello stomaco', sono molto simile a quelle che proviamo quando gustiamo del cioccolato, ciò può essere in parte attribuito al coinvolgimento di endorfine prodotte grazie all'azione della feniletilamina contenuta nel cacao. Tra l’altro, il cioccolato è anche l'unico alimento in natura che contiene l'anandamide, la molecola della ‘beatitudine’, endocannabinoide naturale di recente individuazione, prodotto anche dalle nostre cellule cerebrali ed in grado di agire sui meccanismi dell’eccitazione, del piacere, del desiderio sessuale. "Infine, sono ghiotte di cioccolato anche alcune specie microbiche intestinali, che sono capaci di trasformare i polifenoli del cacao, rigorosamente amaro, in piccoli composti bioattivi che modulano positivamente le attività complessive del microbiota, quindi esercitando un notevole effetto probiotico. Tutti i benefici del consumo di cioccolato, come di qualsiasi altro alimento, vanno rapportati al tipo di alimentazione che si segue e alle condizioni di salute di ognuno – avverte Minelli – Infatti, eccedere nel consumo di cioccolato potrebbe nuocere alla salute delle ossa, in quanto impedirebbe l’assorbimento del calcio e purtroppo, in ragione della sua intrinseca capacità di liberare istamina, il cioccolato è pressoché bandito dalle diete degli allergici, tanto più se sensibili al nichel, considerando le elevate quantità di metallo in esso contenute". "Infine, in alcune situazioni e in chi è più predisposto, tanta felicità fa male alla testa: alcune ricerche hanno evidenziato che chi mangia costantemente cioccolato fondente presenta un aumento di emicrania, effetto – quest’ultimo – verosimilmente correlato al contenuto di tiramina, istamina e fenilalanina nel cacao", conclude —[email protected] (Web Info)
Kate e gli altri genitori dopo una diagnosi di tumore: come dirlo ai bambini
(Adnkronos) – "Ho un tumore". Dopo lo scioccante annuncio di Kate Middleton, che ha reso pubblica la sua malattia in un videomessaggio, il pensiero di molti è andato ai tre figli. La prima preoccupazione anche per la principessa. Per un genitore parlare della propria malattia ai bambini non è mai facile, specie se si tratta di una malattia grave come quella oncologica. Del delicato tema si sono occupati gli esperti del sito anti-fake news della Federazione degli Ordini dei medici, 'Dottore ma è vero che?, spiegando cosa è è meglio fare per affrontare l'argomento. Il primo pensiero è quello di non riuscire a trovare le parole giuste o peggio ancora di commuoversi e lasciarsi andare. Il timore è che i figli non capirebbero, soffrirebbero troppo o potrebbero impressionarsi. La capacità dei bambini di affrontare la verità – sottolineano gli esperti – è spesso sottostimata dagli adulti. I bimbi tollerano meglio la verità, anche se grave, piuttosto che l’incertezza del non sapere. La bugia li disorienta e mette in crisi il rapporto di fiducia con gli adulti di riferimento. La tesi oggi più accettata è che bisogna parlare il prima possibile – già alla diagnosi e prima di iniziare i trattamenti – ai figli della propria malattia, naturalmente usando un linguaggio diverso a seconda della loro età. Il non informarli, anche se lo scopo è proteggerli, può creare spesso in bambini e ragazzi una sofferenza mentale elevata – avvertono – che se non adeguatamente supportata comporta un disagio emozionale che può manifestarsi in diverso modo: somatizzazioni, difficoltà di apprendimento, modificazioni del comportamento. Inoltre, nell’immaginario dei figli il silenzio del genitore può essere molto controproducente e far nascere sensi di colpa o di paura. È molto importante essere pronti a rispondere alle loro domande, è il consiglio degli esperti. Le risposte varieranno in base all’età del bambino: il piccolo potrà preoccuparsi più di se stesso chiedendo cosa gli succederà durante il ricovero del genitore e con chi dovrà stare, mentre un adolescente potrebbe fare domande sulla malattia stessa. In alcuni casi i figli non fanno domande e addirittura rifiutano di stare con il genitore malato: non bisogna forzarli, ma rispettare le loro scelte e parlare con loro delle motivazioni, sapendo che il loro rifiuto potrà trasformarsi più avanti in un grave senso di colpa. Importante è non dare mai la certezza di come andranno le cose o promettere la propria guarigione, ma assicurare al bambino che verrà sempre informato di tutto. Le malattie in genere, e il cancro in particolare – ricordano gli esperti sul sito 'Dottore, ma è vero che' – determinano dei cambiamenti nell’aspetto esteriore della persona malata. Ci possono essere caduta dei capelli, mancanza di un organo, alterazioni della cute e a volte della fisionomia (per perdita di peso, lineamenti che indicano sofferenza). Il figlio potrà inizialmente anche vergognarsi del genitore malato, però quasi sicuramente nel tempo imparerà ad accettare i cambiamenti e a convivere con essi. Essenziale è cercare il momento giusto per parlare, preferibilmente in presenza dell’altro genitore. Può succedere che il genitore malato non se la senta di parlare con i figli della sua situazione, in questi casi può chiedere aiuto al partner, ai nonni, al medico di famiglia. In ogni caso, se possibile, sarebbe meglio fosse presente al momento del colloquio. Anche il luogo conta. Si può scegliere il posto dove ci si sente più a proprio agio, come casa, o mentre si fa una passeggiata. La comunicazione è molto importante – si ribadisce – perché il bambino si sente coinvolto e accetta molto meglio i malesseri, i malumori, le problematiche del genitore malato, e anche gli effetti collaterali dei trattamenti. Naturalmente non occorre comunicare tutto e subito, ma bisogna graduare l’informazione e adeguare il livello di comunicazione alle necessità espresse dal bambino o ragazzo, utilizzando un linguaggio molto semplice e neutro. L’essenziale è dire la verità in modo chiaro, scegliendo le parole adatte. Per i figli essere informati è un aiuto ad alleviare l’ansia e il disagio che si sono venuti a creare nell’ambiente familiare, per gli adulti malati dare le informazioni ai figli è un aiuto per alleviare l’angoscia e affrontare meglio la malattia stessa. Nel caso che il genitore sia ricoverato in ospedale è estremamente importante che il figlio possa andare a trovarlo e soprattutto conoscere le persone che lo curano. Deve anche essere informato, almeno in linea di massima, degli esami e della terapia in corso. Non meno importante è che il figlio possa telefonare al genitore malato, mandargli messaggi e anche, se piccolo, i suoi disegni.
Nel caso di un genitore in fase terminale l’errore che spesso viene fatto – spiegano gli esperti – è quello di allontanare il figlio da casa affidandolo a un parente, questo nell’intento di proteggerlo da quanto accadrà. Il bambino, quando tornerà a casa, non troverà più il genitore malato e ciò potrà indurre enorme disagio. È sbagliato pensare che i bambini non pensino alla morte e non sappiano cosa è. I piccoli in età scolare hanno un’idea chiara della morte e sono consapevoli che la perdita subita è ineluttabile, mentre quelli con meno di 5 anni pensano che il papà o la mamma siano andati altrove ma ritorneranno. Il non parlare della morte con il bambino è un grave errore, perché tacendola la sua angoscia aumenterà e con essa la paura di perdere l’altro genitore o le persone care. In ogni caso se non ci sente adeguati a comunicare con i figli o a gestire la situazione si consiglia l’appoggio di uno specialista, preferibilmente uno psicologo, che con la sua competenza riuscirà a dare aiuto sia al malato che alla sua famiglia. —[email protected] (Web Info)
Levialdi Ghiron: “Per tumore colon missione Ptv promuovere campagna prevenzione”
(Adnkronos) – “E' molto importante la campagna di prevenzione per il tumore al colon perché prevenire questo tipo di patologia è fondamentale ai fini dell'efficacia della cura. Questo è il mese della prevenzione e abbiamo scelto il colore blu per mandare questo segnale. Per questo il nostro policlinico si tingerà di blu", ha detto Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata. “La missione del Policlinico Tor Vergata è quella di promuovere un'efficace campagna di prevenzione attraverso un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale che esiste all'interno dell'ospedale da molti anni e che ci consente di avere dei risultati efficaci soprattutto quando questa patologia viene presa per tempo. Dobbiamo sensibilizzare sempre più persone, soprattutto giovani, perché per questo tipo di patologia si sta abbassando anche la fascia d’età in cui sorge e quindi la possibilità di intercettarla per tempo è un aspetto molto importante, così come è fondamentale essere in grado di formare dei medici che possano implementare in maniera efficace questo tipo di protocolli. L'Ateneo punta da sempre su questo tipo di impostazione e quindi anche attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie è in grado di dare una formazione sempre al passo con i tempi", ha concluso Levialdi Ghiron. —[email protected] (Web Info)
Sica: “Tumore al colon curabile in oltre il 67% casi, prevenzione fondamentale”
(Adnkronos) – "Il tumore al colon è uno dei più comuni, sono circa 60-65 mila le nuove diagnosi in Italia ogni anno. I numeri sono particolarmente preoccupanti, soprattutto oggi si ammalano molti più giovani che in passato. Parliamo di 60.000 morti per tumore al colon; 2 milioni sono quelli in tutto il mondo, di cui 400.000 in Europa e 60.000 in Italia. Numeri importanti che chiedono una risposta importante. La prevenzione per questo tipo di tumore è fondamentale: quello al colon è uno di quei tumori che grazie a una accurata prevenzione può non svilupparsi. Il tumore, infatti, di solito nasce da un polipo, che ancora non è un tumore vero e proprio, e se asportato non diventerà mai un cancro", ha detto Giuseppe Sica, responsabile Uosd Chirurgia mininvasiva e dell’apparato digerente del Policlinico Tor Vergata di Roma, in occasione del mese europeo della Prevenzione del tumore del colon-retto. "Ci si può curare di tumore del colon in oltre il 67% dei casi, questi numeri comprendono anche quando si arriva veramente tardi, cioè quando il tumore è ormai metastatico, questo grazie a interventi chirurgici molto più radicali. La tecnologia oggi ha fatto passi da gigante, possiamo utilizzare la robotica ma anche la chirurgia mini-invasiva con le telecamere 4K, 3D. Bisogna affidarsi a centri ad alto volume, dove è presente un gruppo multidisciplinare perché non si tratta solo di operare ma anche di curare con l'oncologia, di andare a vedere la natura di questi tumori e c'è la possibilità di cercare anche i geni all'interno del tumore, così da decidere al meglio la terapia da utilizzare", ha concluso Sica. —[email protected] (Web Info)
Cronaca nazionale/ Cerca di recuperare il drone nel fiume, ma muore annegato
Una scelta sbagliata che gli è costata la vita.
Stava girando delle immagini dell’Astico, ad Arsiero, quando avrebbe perso il controllo del drone con cui era uscito a registrare, che è finito in acqua. Così avrebbe deciso di entrare nel fiume per recuperarlo.
Una volta immerso, però, non è più uscito: il cadavere dell’uomo, un sessantunenne residente della zona, nel Vicentino, è stato trovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco la notte scorsa a 8 metri di profondità.
Foto di repertorio












