(Adnkronos) –
"Dobbiamo essere pronti per ogni scenario". Emmanuel Macron non arretra. Il presidente francese si esprime così dopo le ripetute dichiarazioni con cui negli ultimi giorni non ha escluso l'invio di soldati in Ucraina nella guerra contro la Russia. "Forse a un certo punto – non voglio e non prenderò l'iniziativa – saranno necessarie operazioni sul terreno, quali che siano, per contrastare le forze russe", dice a Le Parisien facendo il punto dopo il vertice di Berlino. In Germania, il presidente ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier polacco Donald Tusk. "La forza della Francia è che può farlo", sottolinea Macron riferendosi al ruolo e alle potenzialità transalpine, aggiungendo che "molti paesi in Europa sono sulla stessa linea". La Francia "si prepara a tutti gli scenari" perché "sarebbe un errore, uno sbaglio non farlo. Sono d'altronde convinto che in alcuni di questi scenari, ognuno, a seconda del suo ruolo, si assumerebbe le proprie responsabilità". Il vertice di Berlino è servito a consolidare il rapporto con la Germania che, rileva Macron, "ha una cultura strategica di grande prudenza, di non intervento, e mantiene le distanze dal nucleare. Un modello molto diverso da quello della Francia, che è dotata di armi nucleari e che ha mantenuto e rafforzato un esercito professionale".
Se dovesse arrivare una telefonata di Vladimir Putin, Macron risponderebbe perché è una sua "responsabilità". Allo stesso tempo, il presidente francese ribadisce che "non dobbiamo farci intimidire" dalle minacce del Cremlino: "Non abbiamo di fronte a noi una grande potenza. La Russia è una media potenza con armi nucleari, ma il cui pil è molto inferiore a quello degli europei, inferiore a quello della Germania, della Francia". In Russia si stanno per chiudere le elezioni che regaleranno un nuovo mandato a Putin. Da Macron, non arriveranno messaggi per il leader del Cremlino. "La morte di Alexei Navalny" e la repressione di "tutti gli oppositori fanno sì che non possiamo congratularci per un'elezione che è stata segnata dalla morte di coloro che hanno combattuto per il pluralismo in Russia". La linea di Macron, ribadita con le nuove dichiarazioni, non viene condivisa dal ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto. "Il vertice europeo sono 27 Paesi, fare dei passi in avanti rompe soltanto il fronte europeo. Facciamo decine di riunioni al mese siamo compatti sulla conduzione in Ucraina non capisco perché per motivi interni qualche Paese debba sembrare più attivo di altri", dice Crosetto in un'intervista al Tg1. "La Nato non decide quando Macron ha un'idea ma quando si trovano tutti i Paesi e prendono una decisione. L'Italia ha detto fin dall'inizio che mandare le truppe in Ucraina significa fare un passo ulteriore verso una via di non ritorno. Noi vorremmo arrivare a una pace giusta per l'Ucraina, non a una guerra che coinvolga ancora più Paesi", sottolinea. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Ucraina-Russia, Macron rilancia: “Pronti a ogni scenario”
Sinner battuto in semifinale Indian Wells, Alcaraz ferma la corsa di Jannik
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Jannik Sinner sconfitto in semifinale nel Masters 1000 di Indian Wells dallo spagnolo Carlos Alcaraz, che vince 1-6, 6-3, 6-2 in 2h05' e frena la corsa dell'azzurro. Sinner perde il primo match dopo 19 vittorie consecutive tra il 2023 e il 2024. L'altoatesino fallisce l'assalto al secondo posto del ranking Atp e rimane il numero 3 del mondo: Alcaraz, che si aggiudica la quarta sfida su 8 confronti diretti, mantiene la posizione alle spalle del numero 1, Novak Djokovic, e avrà la chance di difendere il titolo vinto nel 2023. In finale, nel remake dello scorso anno, affronterà il russo Daniil Medvedev, testa di serie numero 4, che ha sconfitto lo statunitense Tommy Paul per 1-6, 7-6 (7-3), 6-2.
Sinner incassa la prima sconfitta da novembre dello scorso anno al termine di un match a due facce. L'azzurro domina il primo set inanellando 5 game di fila dall'1-1 e comandando totalmente la sfida dopo la pausa provocata dalla pioggia, che stoppa il match sul 2-1 e costringe i tennisti a quasi 3 ore di attesa. Il servizio nel primo parziale funziona (71% di prime palle). Quando Alcaraz non trova la prima palla, Sinner può affondare il colpo con la risposta (6 punti su 8). Il match cambia volto nel secondo set. Alcaraz alza la percentuale di prime palle (attorno al 70%) e va a prendersi i punti a rete (9/12) con un atteggiamento aggressivo. Lo spagnolo è concreto e sfrutta l'unica palla break concessa da Sinner, che avrebbe due chance per colmare il gap ma fallisce l'obiettivo. Si va al terzo set, che non ha storia. La battuta di Sinner balbetta e gli errori gratuiti (8 contro i 2 dell'iberico) diventano una zavorra troppo pesante contro un avversario che ottiene il massimo dal servizio (quasi 70% di prime palle). Alcaraz non si guarda più indietro e trionfa. La striscia di Sinner finisce a Indian Wells.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 2-6 – Alcaraz è un martello: 3 match point. Sinner annulla i primi 2
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 2-5 – Sinner deve sudare per tenere il secondo servizio del set. Alcaraz non regala nulla, Jannik trova un paio di vincenti per ridurre il gap.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 1-5 – Game a zero per Alcaraz, Sinner sembra ko.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 1-4 – Sinner inanella 3 errori gratuiti e si mette nuovamente nei guai offrendo altre 2 palle break all'avversario. Alcaraz ringrazia e vola sul 4-1 con un vantaggio che appare ormai incolmabile.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 1-3 – Il campione di Murcia non sbaglia nulla nel quarto game, break confermato e 3-1.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 1-2 – Sul 30-30 Alcaraz costringe Sinner all'errore dopo uno scambio di 12 colpi. Jannik fronteggia la palla break e la cancella con una provvidenziale accelerazione. E' lo spagnolo a comandare il gioco: seconda palla break e Alcaraz la sfrutta aggiudicandosi un duello di 14 colpi, durissimo e crucial, chiuso con un colpo straordinario.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 1-1- Alcaraz mantiene una qualità di gioco altissima e chiude il game a zero.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6, 1-0- Il primo game del terzo set riassume la sfida. Scambi durissimi, a prescindere dalla lunghezza. Sinner inizia il parziale con il piede giusto.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-6 – Spalle al muro, l'azzurro va a caccia del break indispensabile per allungare il set. Sul 30-30, Sinner si aggiudica uno scambio durissimo di 14 colpi. Palla break, Alcaraz la cancella con un colpo vincente che chiude un altro 'rally' di 9 colpi. Lo spagnolo trova il contributo del servizio, Sinner spedisce il rovescio sul nastro e l'iberico chiude il set con una palla corta: 6-3 dopo 1h21' di gioco.
Sinner-Alcaraz 6-1, 3-5 – Sinner fa il proprio dovere al servizio con autorità, trovando un paio di vincenti decisivi.
Sinner-Alcaraz 6-1, 2-5 – Il game si infiamma sul punto del 30-30, che Sinner si aggiudica al termine dell'ennesimo scambio spettacolare. L'azzurro si procura una palla break che evapora. Alcaraz mantiene il vantaggio, 5-2.
Sinner-Alcaraz 6-1, 2-4 – Sinner rimane agganciato al secondo set con una serie di colpi vincenti e un game a zero.
Sinner-Alcaraz 6-1, 1-4 – Lo spagnolo non concede nulla, allunga sul 4-1 in un game impreziosito dal punto della giornata: Sinner se lo aggiudica dopo un paio di recuperi prodigiosi, gli applausi del pubblico fanno da cornice al sorriso dei due giocatori.
Sinner-Alcaraz 6-1, 1-3 – Primo passaggio a vuoto per Sinner. Alcaraz detta il ritmo nello scambio, l'azzurro sbaglia e cede il servizio.
Sinner-Alcaraz 6-1, 1-2 – Lo spagnolo è in partita e tiene la battuta con relativa semplicità.
Sinner-Alcaraz 6-1, 1-2 – Lo spagnolo è in partita e tiene la battuta con relativa semplicità.
Sinner-Alcaraz 6-1, 1-1 – Sinner continua a gestire i propri turni di servizio.
Sinner-Alcaraz 6-1, 0-1 – Alcaraz apre il secondo set tenendo il servizio.
Sinner-Alcaraz 6-1 – Lo spagnolo continua a sbagliare, il primo set va in archivio con un nettissimo 6-1 in 36'.
Sinner-Alcaraz 5-1 – Alcaraz non trova il ritmo, le scelte tattiche non sono lucide: a rete lo spagnolo sbaglia e offre altre 2 palle break a Sinner che affonda il colpo e vola sul 5-1.
Sinner-Alcaraz 4-1 – Sinner concede una palla break allo spagnolo ma si tira fuori dai guai con una difesa eccellente: due recuperi prodigiosi e un lob dosato gli danno la chance di chiudere il game e allungare.
Sinner-Alcaraz 3-1 – Alla ripresa del gioco, dopo quasi 3 ore di break, Sinner esce dai blocchi come uno sprinter. Alcaraz invece fatica a rientrare in partita, non trova la misura dei colpi e consegna il break con un doppio fallo.
Sinner-Alcaraz 2-1 – Sinner con autorità: game a zero e 2-1 per l'azzurro. La pioggia provoca la sospensione del match.
Sinner-Alcaraz 1-1 – Alcaraz tiene il primo servizio del suo match nonostante un doppio fallo. E' aiutato da due errori di Sinner.
Sinner-Alcaraz 1-0 – Sinner chiude il primo game con un ace a 207 km orari. —[email protected] (Web Info)
Terremoto in Giappone, scossa sismica 5.4 al largo di Fukushima
(Adnkronos) – Una scossa di terremoto di magnitudo 5.4 a una profondità di 50 chilometri è stata registrata al largo della prefettura di Fukushima in Giappone. Lo riferisce l'agenzia giapponese Kyodo che cita l'Agenzia meteorologica giapponese che non ha emesso alcun avviso di rischio tsunami. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Basilicata, Lacerenza si ritira: caos a sinistra, Pd e M5S non escludono di andare soli
(Adnkronos) –
Caos totale nel centrosinistra in Basilicata in vista delle elezioni regionali 2024 in programma il 21 e 22 aprile. L'oculista Domenico Lacerenza ha rinunciato alla candidatura alla presidenza della Regione. A pochi giorni dalla chiusura delle liste, tutto viene rimesso in discussione. Pd e Movimento 5 Stelle tentano in extremis di trovare una quadra – i contatti sono in corso – ma "alla luce della situazione, non escludiamo di correre da soli", fanno sapere fonti di Campo Marzio. Una 'situazione' dovuta alle divisioni nel Pd, l'accusa dei pentastellati. "Lacerenza era la persona giusta ma è stato impallinato dai giochi di corrente locali", scandisce Giuseppe Conte. Una presa di posizione che non depone a favore di una nuova soluzione unitaria. Ma nella maionese impazzita della Basilicata, a questo punto, nulla è più da escludere. Di certo, Conte ribadisce il no su Angelo Chiorazzo mentre è in atto un tentativo in atto di rimettere in pista la sua candidatura, già sostenuta da gran parte dei dem lucani – grande sponsor del 're delle coop bianche' è stato Roberto Speranza in questi mesi – si cui potrebbero convergere Azione e Verdi. "Avanti tutta su Chiorazzo", ha scritto il coordinatore lucano dei verdi, Giuseppe Digilio, sui social. Ma Conte non ci sta. Angelo Chiorazzo è "una persona per bene" ma il ruolo di imprenditore nel campo della sanità, lo esporrebbe a un "conflitto d'interessi" se diventasse presidente di regione. E non se ne parla nemmeno di Marcello Pittella di Azione: "Non appoggeremo famiglie che governano la Basilicata da 40 anni". Conte, insomma, la dice in chiaro. Dal Pd non arrivano prese di posizione pubbliche. Fonti dem lucane fanno sapere che c'è "la volontà di stare insieme". Nel tardo pomeriggio via social l'ex-presidente della provincia di Potenza, Piero Lacorazza del Pd, si fa avanti: "Vista la difficoltà del momento, siamo chiamati ad offrire disponibilità, a mettere a disposizioni idee e conoscenza del territorio. Mi metto al servizio di una comunità con la candidatura a Presidente della Regione. Confrontiamoci". Il suo sarebbe un nome su cui si potrebbero portare i 5 stelle, si spiega. "Avevo dato la mia disponibilità, ma non posso non registrare le reazioni che ci sono state in seguito", così Lacerenza ha annunciato il suo passo indietro. Le perplessità ascoltate di parte del centrosinistra lucane, manifestate anche ieri in una infruttuosa riunione anche con Pittella, hanno convinto l'oculista a farsi da parte. Nel caos lucano, Carlo Calenda affonda il coltello nella piaga. "Dilettanti allo sbaraglio. Altro capolavoro politico di Conte con Pd a rimorchio", twitta subito dopo la rinuncia di Lacerenza. E poi a margine di un'iniziativa a Mater: "Quello che mi sento di dire è che il Pd ritrovi un po' di orgoglio. Mandate a quel paese questo qualunquista che ha governato con Salvini, ha fatto i decreti sicurezza, si spaccia per progressista ma non sa scegliere tra Trump e Biden. Mandatelo a quel paese e si costruisca un'alternativa di governo seria che non può essere condizionata dai cialtroni". "Per seminare occorre voltare pagina. Per questo, abbiamo deciso, insieme a Basilicata Casa Comune, di candidarci a rappresentare questo moto di popolo". Così Angelo Chiorazzo torna in pista per la presidenza della regione Basilicata. "Assieme a noi ci saranno altre liste civiche e chi vorrà sposare questo progetto. Ci ha convinto chi ci ha detto: ora o mai più. Noi ci siamo". Chiorazzo ripercorre il percorso degli ultimi mesi, la sua candidatura che aveva "registrato la convergenza del Pd lucano, e di larga parte di militanti, simpatizzanti, parti significative di classe dirigente degli altri partiti e movimenti del centrosinistra, del Movimento 5 stelle, dei Verdi e di Italia viva, nonché di rappresentanti autorevoli della società civile". Ma insieme ad "attestati di stima" è arrivata anche "l’indicazione che il mio nome non consentiva l’unità del centrosinistra. Io non ho ancora ben capito le ragioni del veto personale, soprattutto perché accompagnate a una richiesta di restare in campo. Allo stesso tempo ho ritenuto che il tema dell’unità del centrosinistra avesse un valore maggiore rispetto al mio destino personale. Per questo -prosegue Chiorazzo- , mi sono detto disponibile a fare un passo di lato per individuare una figura che fosse più unificante, e che potesse trovare il consenso di tutti, ovviamente anche il nostro. Ho così ritenuto di dare il mio consenso alla figura del dottor Lacerenza". "È avvenuto però un fatto che, onestamente, ci ha sorpreso nella sua portata: già nei primi minuti dopo la notizia della candidatura di Lacerenza, siamo stati letteralmente travolti da una rivolta che mi permetto di definire di popolo". Dunque sono proseguite "ore di riflessione, anche di tormento. È chiaro che ognuno ha sbagliato qualcosa. Tra questi, anche io. Domenico Lacerenza ha preso atto della contestazione e della condizione di estrema difficoltà elettorale determinatesi immediatamente alla ufficializzazione dell’intesa sul suo nome e ha fatto un passo indietro. È una scelta non scontata, di cui apprezzo l'onestà intellettuale. Segnala ancora una volta lo stile dell'uomo". "Adesso, però, non c'è davvero più tempo da perdere. E non possiamo fare finta di niente. Anzi- sottolinea Chiorazzo- c'è da ripartire da quel moto popolare che denota rabbia verso la politica e allo stesso tempo un profondo desiderio di cambiamento. Non ha prevalso l'indifferenza e, considerando come sono andate le cose, è un mezzo miracolo. Per seminare occorre voltare pagina. Per questo, abbiamo deciso, insieme a Basilicata Casa Comune, di candidarci a rappresentare questo moto di popolo. Assieme a noi ci saranno altre liste civiche e chi vorrà sposare questo progetto". "Chiediamo a tutte e tutti quelli che ci hanno sostenuto, e in questi giorni richiamato a gran voce, di starci accanto fino in fondo, di fare con noi la campagna elettorale. Non importa se hanno in tasca la tessera di una associazione, di un partito o di un movimento: vogliamo rimettere in gioco tutta quella energia e quell’entusiasmo che aveva attraversato la Basilicata nei mesi scorsi e che in questi giorni aveva lasciato spazio alla frustrazione. Lo vogliamo fare nella composizione delle liste, nella campagna elettorale, nella volontà di far voltare pagina alla nostra amata regione. Ci ha convinto chi ci ha detto: ora o mai più. Noi ci siamo" Oggi alle 10 a Potenza, Carlo Calenda dirà quale è la scelta di Azione per la Basilicata. Italia Viva l'ha già fatta: sarà a sostegno di Bardi. Dice la coordinatrice di Iv, Raffaella Paita, che Bardi "è un candidato moderato e Italia Viva, per il bene della Basilicata, sosterrà la sua candidatura alla presidenza della regione. Ci presentiamo nella sua lista per valorizzare l'area civica, centrista e moderata". —[email protected] (Web Info)
Elezioni Usa, Trump: “Migranti? In alcuni casi non sono persone”
(Adnkronos) – "Se non sarò eletto sarà un bagno di sangue per il Paese". Ad affermarlo è l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump nel corso di un comizio a Dayton in Ohio per sostenere Bernie Moreno, candidato a un seggio vacante al Senato. Trump, riferendosi all'assalto a Capitol Hill, ha iniziato il suo discorso chiedendo ai partecipanti al comizio di alzarsi in piedi per gli "ostaggi del 6 gennaio trattati in modo orribile e ingiusto". L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inasprito la sua retorica disumanizzante nei confronti dei migranti affermando che alcuni accusati di crimini "non sono persone". "Non so se si possono essere chiamate persone", ha detto Trump. "In alcuni casi non sono persone, secondo me. Ma non mi è permesso dirlo perché la sinistra radicale dice che è una cosa terribile da dire". "La vostra previdenza sociale verrà distrutta dalle persone che entrano. Ce ne sono troppe. Non è sostenibile" ha detto l'ex presidente americano. "Joe Biden vi sta costando l'assistenza sanitaria e la previdenza sociale. Ho promesso che tutelerò sempre la previdenza sociale e l'assistenza sanitaria. Non faremo tagli", dice annunciando la ripresa delle trivellazioni su ampia scala. "Abbiamo oro liquido sotto terra. Trivelleremo senza sosta". Trump è in Ohio per sostenere il candidato al Senato Bernie Moreno. Nel corso del suo discorso Moreno ha affermato che gli stranieri che vengono negli Stati Uniti dovrebbero imparare l'inglese. "Non abbiamo bisogno di votare in cinque lingue diverse. Impariamo la lingua", ha detto Moreno: "Significa che ti assimili. Diventi parte dell'America. L’America non diventa parte di te". Il tema dell'immigrazione si preannuncia come una questione centrale nel corso della campagna presidenziale. Il mese scorso Trump e il presidente Joe Biden hanno organizzato visite nelle città di confine del Texas, criticandosi a vicenda per la recente ondata di immigrazione illegale. Trump ha affermato che l’afflusso di migranti è stata "un’invasione di Joe Biden". Biden ha incolpato Trump per lo stop a un provvedimento bipartisan da 20 miliardi di dollari volto ad aumentare la capacità di detenzione e assumere migliaia di agenti della polizia di frontiera. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Sparatoria in Pennsylvania: 3 morti. Arrestato il killer
(Adnkronos) – E' stato arrestato a Trenton nel New Jersey il 26enne, ritenuto responsabile di aver ucciso tre persone a Falls Township in Pennsylvania. Lo riferiscono i media statunitensi. L'uomo, un senza fissa dimora, ha fatto irruzione con un fucile d'assalto in una casa a Levittown intorno alle 9 ora locale ed ha ucciso una 25enne, madre dei suoi due figli, e un'altra persona. Nella casa c'erano altre quattro persone. Una è stata picchiata e ferita. Dopo la prima sparatoria sarebbe fuggito a bordo di un veicolo rubato. Avrebbe raggiunto, poi, il luogo in cui ha compiuto la seconda sparatoria, uccidendo una terza persona. Successivamente ha rubato un'altra auto, minacciando il conducente con un'arma per, poi, fuggire di nuovo. L'arresto alla fine in New Jersey. —internazionale/[email protected] (Web Info)
Torino, cade nel Po mentre scatta foto alla moglie e muore
(Adnkronos) –
E' stato recuperato poco fa, privo di vita, il 50enne che questa sera poco prima delle 20, mentre stava scattando alcune foto, è scivolato in acqua nel fiume Po all'altezza dei Murazzi a Torino. A trovare il corpo i vigili del fuoco dopo oltre un'ora di ricerche. La vittima al momento della caduta era in compagnia della moglie, che è in stato di choc, ed è stata affidata alle cure dei sanitari.
Un 24enne, di origine straniera, si è tuffato in acqua per tentare di salvarlo, ma non è riuscito ad afferrarlo. —[email protected] (Web Info)
Frosinone-Lazio 2-3, vittoria biancoceleste dopo addio Sarri
(Adnkronos) –
La Lazio vince 3-2 sul campo del Frosinone oggi nel match in calendario per la 29esima giornata della Serie A 2023-2024. I biancocelesti, al primo match senza Sarri in panchina, dopo le dimissioni del tecnico toscano conquistano il successo interrompendo la striscia di 4 sconfitte di fila. La vittoria permette alla Lazio di salire a 23 punti. Il Frosinone, sempre più in crisi con 2 punti nelle ultime 8 giornate, rimane a quota 24, in terz'ultima posizione. Il Frosinone parte col piede sull'acceleratore. Al 5' Cheddira piomba sul cross di Gelli, deviazione imprecisa. Passa una manciata di secondi e Mazzitelli va al tiro, Mandas blocca. Al 13', i padroni di casa sfondano. Cross di Zortea, Lirola si inserisce tra le maglie larghe della difesa biancoceleste e fa centro: 1-0. La Lazio fatica a entrare in partita e davanti si fa viva solo al 26' con un diagonale impreciso di Immobile. Il Frosinone, invece, continua a macinare gioco e occasioni. Cheddira sfrutta l'errore di Marusic e serve Brescianini, Cataldi si immola e salva tutto. Al 36' Gelli, a 4 metri dalla porta di Mandas, manca la deviazione e il raddoppio evapora. L'errore costa carissimo, nell'azione successiva la Lazio pareggia. Guendouzi crossa, Zaccagni è puntuale all'appuntamento, 1-1 al 38'. Il match si infiamma nella fase finale del primo tempo. Gli ospiti si affidano alla coppia Luis Alberto-Immobile, il centravanti cerca la potenza e Turati respinge.
Il Frosinone cerca di tenere il pallino del gioco anche in avvio di ripresa ma al 57' viene punito da Castellanos, appena entrato. Punizione di Luis Alberto, colpo di testa dell'attaccante e 1-2. Il Frosinone accusa il colpo e al 62' viene punito ancora, sempre dall'implacabile Castellanos. Su corner, la girata di Casale si spegne sul palo: la punta ringrazia e appoggia in rete, doppietta e 1-3. I ciociari hanno il merito di rimettersi subito in carreggiata. Corner, mischia e Cheddira risolve con una rovesciata ravvicinata: 2-3 al 70'. Il Frosinone si sbilancia e presta il fianco alle ripartenze biancocelesti. All'81' serve una parata straordinaria di Turati per negare il gol a Luis Alberto e tenere aperto il match. Dall'altra parte, all'89', brilla Mandas che neutralizza la punizione di Barrenechea. Il forcing finale del Frosinone non produce risultati, vince la Lazio. —[email protected] (Web Info)
SuperEnalotto, numeri combinazione vincente oggi 16 marzo
(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi. Centrati, invece, dodici '5' che vincono 17.534,65 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 77.000.000 di euro. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Ecco la combinazione vincente: 12 – 38 – 45 – 66 – 70 – 73. Numero jolly: 58. Superstar: 85. —[email protected] (Web Info)
I super centenari sono donne e abitano al Nord. “Più welfare o rischiamo dietrofront”
(Adnkronos) – I centenari? Una popolazione in costante crescita. L'Istat stima che in Italia abbiano sfiorato la soglia dei 22mila, toccando il più alto livello storico. E oggi sono sempre più 'fit', sani e attivi. Nonostante l'età da Guinness. "Stanno bene. E a 103 anni guidano ancora la macchina. Son dei super uomini. Anzi, in realtà delle super donne, vista la maggioranza schiacciante della componente femminile", spiega all'Adnkronos Salute Graziella Caselli, professore onorario di Demografia all'Università La Sapienza di Roma, che ha studiato le popolazioni longeve delle Zone blu contribuendo a rivelare gli elementi chiave che favoriscono una vita lunga e sana. Occasione per guardare anche agli scenari a lungo termine è stato il primo incontro (dedicato ai centenari) del Milan Longevity Summit, che dal 21 al 27 marzo riunirà nel capoluogo lombardo i più noti studiosi mondiali per un confronto sul tema della longevità e dell'Healthy Aging. Se i centenari del passato si possono definire 'spontanei', i centenari di oggi lo sono grazie a un nuovo stile di vita, più sano e più attento all'alimentazione e all'attività fisica. Caselli, che a sua volta ha 85 anni, molti dei quali trascorsi in compagnia dei super anziani del pianeta, evidenzia che la mappa che segna la patria dei nonni 'da Guinness' svela un elemento inedito: contrordine, l'Eldorado dei super senior è a Nord, più che a Sud. "Con i dati trasmessi dall'Istat abbiamo condotto un'indagine sui 'semi-supercentenari', cioè quelli che avevano compiuto 105 anni. Ad ogni 1 gennaio tutti i Comuni d'Italia devono inviare queste informazioni all'Istituto di statistica. Abbiamo preso in esame i dati arrivando fino all'1 gennaio del 2022 e abbiamo ormai nel nostro campione circa 8mila semi-supercentenari. Per l'86-88% sono donne", puntualizza l'esperta confermando il 'pink power' over 100. Con i colleghi, Caselli ha cercato "con dei processi statistici specifici di eliminare l'impatto della migrazione, perché ovviamente troviamo un 20-30% di centenari nati al Sud che vivono in regioni del Nord. Eliminato questo effetto migratorio, abbiamo potuto studiare le differenze regionali per residenza delle nostre coorti di centenari". Oltre al fatto che "abbiamo 8-9 donne per ogni uomo supercentenario, la cosa più interessante è che molte di queste donne longeve si trovano prevalentemente nelle regioni del Nord (un po' meno in Piemonte)", osserva Caselli. Anche altri elementi e altre fonti confermano questo gradiente geografico. Considerando anche solo il dato numerico a partire già dai 100enni, per fare un esempio Milano è ormai definita la città dei centenari. Qui, secondo l'analisi della Fondazione per la sussidiarietà (Fps), ogni 2mila abitanti uno è over 100 e l'86% sono donne. "Ovviamente la Sardegna si conferma Zona blu di generazione in generazione. E invece mostrano un basso livello" di densità di over 100 "la Campania e la Sicilia, ma in genere tutto il resto del Sud. Non era così prima. E indagando abbiamo capito cosa sta succedendo. Da un certo punto in poi – approfondisce la demografa – c'è stato un rallentamento nella crescita dei semi-supercentenari al Sud e un'accelerazione nell'aumento del Nord. Cioè questi due pezzi d'Italia si sono via via distanziati su questo fronte". In altre parole, "arrivati a 100 anni" gli anziani inossidabili "nel Sud Italia hanno più difficoltà ad arrivare a 105 e non arrivano praticamente a 108, mentre nel Nord raggiungono 110, in alcuni casi anche 117 anni. Abbiamo dunque condotto delle analisi multilivello per vedere se vi fossero significative variabili individuali da considerare. In realtà – indica l'esperta – una possibile spiegazione l'abbiamo identificata nella 'cartina' del malessere economico, del disagio sociale". Questa cartina "si sovrappone esattamente alla mappa dei nostri semi-supercentenari. Cioè nelle zone di maggiore disagio c'è la minor proporzione di 105enni e over 105". "Del domani non c'è certezza – evidenzia Caselli – Dipenderà dal Welfare perché tra le variabili che abbiamo considerato", quella di una sanità accessibile", moderna, "in cui ci sono ospedali attrezzati con reparti dedicati agli ultraottantenni, ha un peso. E ha un peso anche l'ammontare della pensione di queste donne super longeve. Più è alta – permettendo anche di pagare un caregiver – più è elevata la longevità. Dunque attenzione al welfare del futuro, perché potrebbe mettere in discussione anche i risultati che abbiamo ottenuto fino ad ora. E già cominciamo a vedere i primi segnali". Ma c'è un limite all'età umana? "Studiando i semi-supercentenari, persone arrivate a 105 anni, abbiamo usato diverse metodologie che tengono conto della selezione, della fragilità, della robustezza e di tanti altri aspetti, e ci siamo anche chiesti se ci sia un limite alla sopravvivenza umana – ammette – E se c'è qual è? Finora è in discussione. Troviamo dei limiti, ma non troviamo il limite maggiore". —[email protected] (Web Info)












